- Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Medieval Italian Literature, Lessicografia italiana, Italian philology, Storia Della Lingua Italiana, History of the Italian language, and 39 moreDialetti Laziali, Texual studies - Filologia d'autore; Contemporary Italian Poetry - Poesia italiana contemporanea; Translation studies - Studi sulla traduzione, Volgarizzamenti, Texts and transmission, Textual Bibliography, Italian dialects, Italian Dialectology, Romance philology, Italian, Romance Linguistics, Italian (Languages And Linguistics), Filologia Italiana Letteratura Italiana del Rinascimento, Filologia Italiana, Vegetius, Digital Humanities, Manuscript Studies, Umanesimo E Rinascimento Volgarizzamenti, Codicology, Paleography, Codicology of medieval manuscripts, Manuscripts (Medieval Studies), Italy and Poland, Accademia Della Crusca, Marginalia, History of Italian Language, Dialetto romanesco, Classical Reception Studies, Philology, Codicology, Critical Edition, Juan Fernández de Heredia, Vincenzio Borghini, Medieval Rome, Medieval Chronicles, Falsi e falsari, Dialettologia italiana, Storia Delle Biblioteche, Italian Terrorism, Il caso Moro, Anni di piombo, and Edizione Di Documenti Medievali(Dialetti Laziali, Texual studies - Filologia d'autore; Contemporary Italian Poetry - Poesia italiana contemporanea; Translation studies - Studi sulla traduzione, Volgarizzamenti, Texts and transmission, Textual Bibliography, Italian dialects, Italian Dialectology, Romance philology, Italian, Romance Linguistics, Italian (Languages And Linguistics), Filologia Italiana Letteratura Italiana del Rinascimento, Filologia Italiana, Vegetius, Digital Humanities, Manuscript Studies, Umanesimo E Rinascimento Volgarizzamenti, Codicology, Paleography, Codicology of medieval manuscripts, Manuscripts (Medieval Studies), Italy and Poland, Accademia Della Crusca, Marginalia, History of Italian Language, Dialetto romanesco, Classical Reception Studies, Philology, Codicology, Critical Edition, Juan Fernández de Heredia, Vincenzio Borghini, Medieval Rome, Medieval Chronicles, Falsi e falsari, Dialettologia italiana, Storia Delle Biblioteche, Italian Terrorism, Il caso Moro, Anni di piombo, and Edizione Di Documenti Medievali)edit
- Nel 2003 mi sono laureato in Lettere all'Università "La Sapienza" di Roma con una tesi su una cronologia in volgare r... moreNel 2003 mi sono laureato in Lettere all'Università "La Sapienza" di Roma con una tesi su una cronologia in volgare romanesco (relatore: Luca Serianni).
Nel 2007 ho conseguito il dottorato di ricerca all'Università per stranieri di Siena con una tesi sui volgarizzamenti italiani dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, svolta sotto la direzione di Claudio Ciociola.
Sono ricercatore di tipo B di Linguistica italiana al Dipartimento di Lettere - Lingue, letterature, civiltà antiche e moderne dell'Università di Perugia. Fino al 2022 sono stato ricercatore di Filologia della letteratura italiana all'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea-CNR (Cagliari-Roma); dal 2011 al 2020 sono stato ricercatore nello stesso settore all'Opera del Vocabolario Italiano-CNR (Firenze), dove ho svolto attività di ricerca a partire dal 2004.
Dal 2005 collaboro ai progetti collegati al portale TLIon - Tradizione della Letteratura Italiana online (ENAV - Edizione Nazionale degli Antichi Volgarizzamenti dei classici latini nei volgari italiani; SALVIt - Studio Archivio e Lessico dei Volgarizzamenti Italiani). Dal 2009 al 2016 ho diretto con Elisa Guadagnini il progetto DiVo - Dizionario dei Volgarizzamenti (di cui ho coordinato l'attività dell'unità della Scuola Normale Superiore, all'interno di un progetto FIRB - Futuro in Ricerca 2010); dal 2014 al 2016 ho diretto il progetto bilaterale CNR-PAN Manoscritti italiani in Polonia: ricerca, catalogazione, studio / Włoskie rękopisy w Polsce: poszukiwanie, inwentarz i badanie; dal 2014 al 2016 ho coordinato il progetto Volgarizzamenti: storia, testi, lessico presso il Centro di Elaborazione Informatica di Testi e Immagini nella Tradizione Letteraria della Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2018 sono stato research fellow presso il Deutsches historisches Institut in Rom.
Mi occupo di volgarizzamenti di classici latini e di testi mediolatini negli antichi volgari italiani (Albertano da Brescia, Seneca, Vegezio), di studio materiale dei manoscritti ai fini della storia della tradizione dei testi, di rapporti tra Italia e Spagna nel Medioevo, di cronache medievali e di romanesco medievale e moderno.(Nel 2003 mi sono laureato in Lettere all'Università "La Sapienza" di Roma con una tesi su una cronologia in volgare romanesco (relatore: Luca Serianni).<br />Nel 2007 ho conseguito il dottorato di ricerca all'Università per stranieri di Siena con una tesi sui volgarizzamenti italiani dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, svolta sotto la direzione di Claudio Ciociola.<br />Sono ricercatore di tipo B di Linguistica italiana al Dipartimento di Lettere - Lingue, letterature, civiltà antiche e moderne dell'Università di Perugia. Fino al 2022 sono stato ricercatore di Filologia della letteratura italiana all'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea-CNR (Cagliari-Roma); dal 2011 al 2020 sono stato ricercatore nello stesso settore all'Opera del Vocabolario Italiano-CNR (Firenze), dove ho svolto attività di ricerca a partire dal 2004.<br />Dal 2005 collaboro ai progetti collegati al portale TLIon - Tradizione della Letteratura Italiana online (ENAV - Edizione Nazionale degli Antichi Volgarizzamenti dei classici latini nei volgari italiani; SALVIt - Studio Archivio e Lessico dei Volgarizzamenti Italiani). Dal 2009 al 2016 ho diretto con Elisa Guadagnini il progetto DiVo - Dizionario dei Volgarizzamenti (di cui ho coordinato l'attività dell'unità della Scuola Normale Superiore, all'interno di un progetto FIRB - Futuro in Ricerca 2010); dal 2014 al 2016 ho diretto il progetto bilaterale CNR-PAN Manoscritti italiani in Polonia: ricerca, catalogazione, studio / Włoskie rękopisy w Polsce: poszukiwanie, inwentarz i badanie; dal 2014 al 2016 ho coordinato il progetto Volgarizzamenti: storia, testi, lessico presso il Centro di Elaborazione Informatica di Testi e Immagini nella Tradizione Letteraria della Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2018 sono stato research fellow presso il Deutsches historisches Institut in Rom.<br />Mi occupo di volgarizzamenti di classici latini e di testi mediolatini negli antichi volgari italiani (Albertano da Brescia, Seneca, Vegezio), di studio materiale dei manoscritti ai fini della storia della tradizione dei testi, di rapporti tra Italia e Spagna nel Medioevo, di cronache medievali e di romanesco medievale e moderno.)edit
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This paper analyses and publishes a diptych of texts on the origins of the Orsini family preserved in the manuscript Florence, BNC, II.VII.82. The texts are fully in line with the trend of ‘unbelievable genealogies’ developing in Italy... more
This paper analyses and publishes a diptych of texts on the origins of the Orsini family preserved in the manuscript Florence, BNC, II.VII.82. The texts are fully in line with the trend of ‘unbelievable genealogies’ developing in Italy during the 16th century. The first of the texts recounts the remote origins of the noble family and is attributed to an otherwise unknown son of Marsilio Ficino. The second one narrates Orsine events in the Carolingian era and is instead attributed to Francesco Petrarca.
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This paper analyses and publishes a diptych of texts on the origins of the Orsini family preserved in the manuscript Florence, BNC, II.VII.82. The texts are fully in line with the trend of ‘unbelievable genealogies’ developing in Italy... more
This paper analyses and publishes a diptych of texts on the origins of the Orsini family preserved in the manuscript Florence, BNC, II.VII.82. The texts are fully in line with the trend of ‘unbelievable genealogies’ developing in Italy during the 16th century. The first of the texts recounts the remote origins of the noble family and is attributed to an otherwise unknown son of Marsilio Ficino. The second one narrates Orsine events in the Carolingian era and is instead attributed to Francesco Petrarca.
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The event intends to establish a confrontation between different fields of research in the area of humanities (Medieval Latin Literature, Romance Philology, Italian Linguistics, Italian Textual Criticism).
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The event intends to establish a confrontation between different fields of research in the area of humanities (Medieval Latin Literature, Romance Philology, Italian Linguistics, Italian Textual Criticism).
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Il volume presenta la lettera B del Vocabolario del romanesco contemporaneo (VRC), a due anni di distanza dalla I (e J). Come si legge nel saggio introduttivo alla lettera precedente, l’opera e basata su rigorosi presupposti scientifici... more
Il volume presenta la lettera B del Vocabolario del romanesco contemporaneo (VRC), a due anni di distanza dalla I (e J). Come si legge nel saggio introduttivo alla lettera precedente, l’opera e basata su rigorosi presupposti scientifici tanto nella selezione delle voci quanto nella sezione etimologica, curata da Vincenzo Faraoni e Michele Loporcaro, che in questo caso ha un’estensione particolarmente ampia. Il VRC punta a rappresentare un momento di svolta e un modello di riferimento nella storia della lessicografia del dialetto e dell’italiano regionale di Roma e a evidenziare il profondo rinnovamento del romanesco di oggi. Delle voci incluse, molte non sono contemplate nei precedenti vocabolari romaneschi (da Chiappini a Ravaro), ma raccolte dall’uso vivo o attinte a glossari di opere in dialetto. Numerosi sono anche i nuovi significati registrati per voci gia raccolte dalla lessicografia anteriore, rispetto alla quale molte voci invecchiate e da tempo uscite dall’uso sono state e...
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Chi desiderasse l'estratto integrale può scrivermi via mail. The article analyzes and publishes a critical edition of the ‘Lamento’ of the Roman chronicler Paolo di Lello Petrone. In particular, the essay places the text within the... more
Chi desiderasse l'estratto integrale può scrivermi via mail.
The article analyzes and publishes a critical edition of the ‘Lamento’ of the Roman chronicler Paolo di Lello Petrone. In particular, the essay places the text within the Italian tradition of political laments in verse and illustrates the political ideal within the author’s production.
The article analyzes and publishes a critical edition of the ‘Lamento’ of the Roman chronicler Paolo di Lello Petrone. In particular, the essay places the text within the Italian tradition of political laments in verse and illustrates the political ideal within the author’s production.
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in «Così m’armava io d’ogne ragione». Questioni filologiche e linguistiche della Commedia, a cura di Giuseppe Marrani e Luigi Spagnolo, Siena, Edizioni Università per Stranieri di Siena, 2022, pp. 29-42. L'intero volume è gratuitamente... more
in «Così m’armava io d’ogne ragione». Questioni filologiche e linguistiche della Commedia, a cura di Giuseppe Marrani e Luigi Spagnolo, Siena, Edizioni Università per Stranieri di Siena, 2022, pp. 29-42.
L'intero volume è gratuitamente scaricabile all'indirizzo https://edizioni.unistrasi.it/volume?id_sez=1250
L'intero volume è gratuitamente scaricabile all'indirizzo https://edizioni.unistrasi.it/volume?id_sez=1250
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in Lessicografia storica dialettale e regionale. Atti del XIV Convegno ASLI (Milano, 5-7 novembre 2020), a cura di Michele A. Cortelazzo, Silvia Morgana e Massimo Prada, Firenze, Cesati, 2022 (ISBN: 978-88-7667-969-8), pp. 413-21.
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Partendo dai risultati del progetto DiVo – Dizionario dei Volgarizzamenti, si analizza e discute uno tra gli aspetti emersi con maggiore forza negli studi di questi ultimi anni, quello delle "traduzioni molteplici". Si propone... more
Partendo dai risultati del progetto DiVo – Dizionario dei Volgarizzamenti, si analizza e discute uno tra gli aspetti emersi con maggiore forza negli studi di questi ultimi anni, quello delle "traduzioni molteplici". Si propone in particolare una dettagliata, circostanziata e precisa valutazione del dato linguistico, con particolare riguardo alla tradizione e alle traduzioni dell'Eneide, anche in rapporto con il testo della Commedia dantesca.
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Marzo 1348. La fine del mondo tra paure e prevenzione nelle cronache volgari coeve, in «RiMe. Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea», 9/III n.s. (2021) [= Il filo sottile dell’emergenza: controllo, restrizioni e consenso, a cura di Idamaria Fusco e Gaetano Sabatini], pp. 139-64more
L'intero numero della rivista è consultabile alla pagina https://rime.cnr.it/index.php/rime.
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In co-edizione con l&#39;Accademia della Crusca. Nel 1612 uscì a Venezia, dopo un ventennale lavoro d’équipe, la prima e monumentale edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca: un migliaio di pagine in folio che divennero... more
In co-edizione con l&#39;Accademia della Crusca. Nel 1612 uscì a Venezia, dopo un ventennale lavoro d’équipe, la prima e monumentale edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca: un migliaio di pagine in folio che divennero il modello per i vocabolari storici delle altre lingue moderne. Nel registrare le diverse accezioni dei vocaboli del fiorentino trecentesco, indicato già dal Bembo come la base dell’italiano letterario, i compilatori del Vocabolario non si limitarono a servirsi dei grandi classici (Dante, Petrarca, Boccaccio) e del Villani, ma sulla scia di Borghini e Salviati spogliarono le opere di decine e decine di autori fiorentini minori e minimi, in larga misura anonimi, usando edizioni a stampa, in qualche caso dichiaratamente preparate in funzione del Vocabolario, ma anche raccolte di manoscritti antichi di recente costituzione, allestite (come qui si dimostra) a scopo di studio. Con una scelta che prefigura il criterio primonovecentesco – per la precisione: barbiano – della cosiddetta equivalenza grafia-pronuncia (ancora utilizzabile senza controindicazioni con testi toscofiorentini), i compilatori uniformarono inoltre secondo le regole di Salviati la grafia e la fonomorfologia delle più di 60.000 citazioni d’autore del Vocabolario, rendendolo così, fino a Manzoni, e non solo, un potente strumento di omologazione linguistica in un paese linguisticamente, oltre che politicamente, disunito. I diciotto saggi contenuti in questa raccolta mirano a fare il punto su questo controverso ma fondamentale monumento della nostra storia letteraria e linguistica. Indice Tanto per cominciare, sulla Crusca e i suoi testi. (Gino Belloni) Bibliografia Parte prima – Prima del Vocabolario I. Collezioni fiorentine di manoscritti fra Borghini e la Crusca. (Riccardo Drusi) II. Il lavoro paziente dell’Accademia degli Alterati. (Anna Siekiera) III. Sugli Avvertimenti del Salviati. (Francesca Cialdini) IV. Verso il Vocabolario. Il Quaderno riccardiano e altri spogli lessicografici tra Vincenzio Borghini e Lionardo Salviati. (Giulia Stanchina, Giulio Vaccaro) V. Gli accademici compilatori del primo Vocabolario. Novità e questioni ancora aperte. (Elisabetta Benucci) VI. Bastiano De Rossi, revisore e correttore del Vocabolario. (Nicoletta Maraschio) Parte seconda – Dentro la Crusca VII. I numeri della prima Crusca. Qualche rilievo quantitativo sui citati. (Fabio Romanini) VIII. «Ci è bisognato servirci di molti volgarizzamenti e traslatamenti d’opere altrui». I testi di traduzione. (Elena Artale, Elisa Guadagnini) IX. Dante: la Commedia. (Domenico De Martino) X. Dante: le altre opere. (Elisabetta Tonello) XI. Petrarca. (Aurelio Malandrino) XII. Dalla filologia al Vocabolario. Appunti sul volgarizzamento dei Ruralia commoda di Pietro Crescenzi. (Giuseppe Chiecchi) XIII. Astri, pianeti e paralleli: il lessico dell’astronomia e della fisica. (Rita Librandi) XIV. Sul lessico dell’arte. (Eliana Carrara) XV. Ariosto. (Tina Matarrese) XVI. Tra fiorentino aureo e fiorentino cinquecentesco. Per uno studio della lingua dei lessicografi. (Marco Biffi) A mo’ di riepilogo (con qualche addentellato su Bastiano De Rossi). (Paolo Trovato) Indice dei manoscritti, documenti d’archivio e postillati Indice dei nomi e delle opere
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The ms. 2911 of the Biblioteka Jagiellońska in Krakow is a late 16th-century collection of prayers and devotional writings with literary ambitions. This collection is made up mostly of prayers, but also of octaves and ternary chapters on... more
The ms. 2911 of the Biblioteka Jagiellońska in Krakow is a late 16th-century collection of prayers and devotional writings with literary ambitions. This collection is made up mostly of prayers, but also of octaves and ternary chapters on religious subjects. The most interesting part is contained in the final papers of the manuscript, in which some biographical notes appear. These notes inform about the famliar life for the period 1594-1601 of the owner and partial writer of the manuscript, the Venetian Pietro Franco. He emigrated from Veneto to Krakow with his brother Paolo on an unspecified date, in the last thirty years of the 16th century. The story of the Franco brothers is paradigmatic of the Italian reformed religious culture (or in any case close to the reformed circles) at the end of the Renaissance and of the lives of the Italians in Poland.
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The paper pursues an investigation on an apocryphal text still underinvestigated by scholars: the Urbano, falsely attributed to Boccaccio. The first part focuses on its fortune in the Boccaccio’s canon, from the first edition of the... more
The paper pursues an investigation on an apocryphal text still underinvestigated by scholars: the Urbano, falsely attributed to Boccaccio. The first part focuses on its fortune in the Boccaccio’s canon, from the first edition of the Vocabolario della Crusca to the Boccaccio’s complete works edited in the Ottocento; furthermore, are pointed out its connections with the Libellus de Constantino Magno eiusque matre Helena, the main source of the plot, and with other genealogical medieval tales, such as the Libro imperiale and the Manfredo. The second part focuses on the manuscript tradition of the text, in order to demonstrate as its circulation in Quattrocento’s miscellaneous manuscripts of rhetorical texts in the vernacular, containing several texts by Boccaccio, has probably influenced the spurious attribution.
A cura di Lino Leonardi e Speranza Cerullo. L. Leonardi, Volgarizzare ovvero tradurre nel Medioevo italiano. Introduzione al convegno. Documento di presentazione al convegno - C. Delcorno, Domenico Cavalca traduttore di testi religiosi.... more
A cura di Lino Leonardi e Speranza Cerullo. L. Leonardi, Volgarizzare ovvero tradurre nel Medioevo italiano. Introduzione al convegno. Documento di presentazione al convegno - C. Delcorno, Domenico Cavalca traduttore di testi religiosi. Il volgarizzamento delle Vitae Patrum - G. Tanturli, Brunetto Latini traduttore di Cicerone. I. S. Cerullo, La traduzione della Legenda aurea - S. Natale, La traduzione degli Actus beati Francisci et sociorum eius: i Fioretti di san Francesco - C. Menichetti, Le traduzioni dei Vangeli - Z. Verlato, «Sforzandomi di seguitare le parole dove convenevolmente potrò». «Lettera» e «senso» nelle traduzioni italiane dei Dialogi di Gregorio Magno. II. E. De Roberto, Sintassi e volgarizzamenti - G. Vaccaro, I volgarizzamenti di Andrea Lancia - C. Lorenzi Biondi, Le traduzioni di Bartolomeo da San Concordio - C. Lagomarsini, Strategie traduttive nei primi volgarizzamenti dell’Eneide - V. Nieri, La traduzione di Palladio. Indici a cura di S. Cerullo.
Research Interests: Latin Literature, Languages and Linguistics, Historical Linguistics, Manuscript Studies, Cicero, and 15 moreMedieval Italian Literature, Classical Reception Studies, Brunetto Latini, Filología, Manuscripts, Literatura Medieval, Legenda aurea, Gregorio Magno, Filologia Latina Medievale, Andrea Lancia, Letteratura latina medievale, Filologia Mediolatina, Eneide, Littérature Médiolatine, and Domenico Cavalca(Medieval Italian Literature, Classical Reception Studies, Brunetto Latini, Filología, Manuscripts, Literatura Medieval, Legenda aurea, Gregorio Magno, Filologia Latina Medievale, Andrea Lancia, Letteratura latina medievale, Filologia Mediolatina, Eneide, Littérature Médiolatine, and Domenico Cavalca)
(Medieval Italian Literature, Classical Reception Studies, Brunetto Latini, Filología, Manuscripts, Literatura Medieval, Legenda aurea, Gregorio Magno, Filologia Latina Medievale, Andrea Lancia, Letteratura latina medievale, Filologia Mediolatina, Eneide, Littérature Médiolatine, and Domenico Cavalca)
italianoQuesto lavoro prende in esame la terminologia retorica di derivazione ciceroniana, vale a dire quella attestata nei trattati medievali del XIII e XIV secolo fondati direttamente sul De inventione e – in virtu dell’attribuzione... more
italianoQuesto lavoro prende in esame la terminologia retorica di derivazione ciceroniana, vale a dire quella attestata nei trattati medievali del XIII e XIV secolo fondati direttamente sul De inventione e – in virtu dell’attribuzione tradizionale – sulla Rhetorica ad Herennium. Da un punto di vista generale, si registra la tendenza all’affrancamento dal latino, attuato mediante riformulazioni pienamente volgari, per i verbi, mentre e usuale il ricorso al prestito per i sostantivi. Anche nel caso dei nomi, tuttavia, si osservano talvolta interessanti tentativi di riformulazione e il ricorrere di elementi linguistici seriali, come il suffisso -mento, significativo indizio di tecnicizzazione linguistica EnglishThis work examines the rethorical terminology that derives from Cicero, that is to say the one that is found in the medieval treatises of the XIII and XIV centuries, directly based on De inventione and – because of the traditional attribution – on the Rhetorica ad Herennium. From a general point of view, we register a tendency of freeing from Latin, put into effect through fully vulgar reformulations of the verbs, while the loans for nouns are more common. Also in the case of nouns, however, we observe sometimes interesting attempts of reformulation and resorting to serial linguistic elements, like the suffix -mento, significant clue of linguistic technicization
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Il contributo discute alcuni punti salienti della nuova edizione del volgarizzamento senese duecentesco del De regimine principum di Egidio Romano.
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italianoIn preparazione della prima impressione del Vocabolario, gli Accademici della Crusca, mostrando una sensibilita assai moderna, in particolare su spinta dell’accademico segretario Bastiano de’ Rossi (che era stato gia tra i... more
italianoIn preparazione della prima impressione del Vocabolario, gli Accademici della Crusca, mostrando una sensibilita assai moderna, in particolare su spinta dell’accademico segretario Bastiano de’ Rossi (che era stato gia tra i propugnatori dell’edizione Manzani della Commedia dantesca del 1595), cercarono di procurare edizioni affdabili di testi funzionali alla realizzazione del vocabolario: in quest’ottica furono, dunque, realizzate due edizioni, quella del volgarizzamento del Trattato di agricoltura di Pietro de’ Crescenzi e quella del volgarizzamento dei tre trattati di Albertano da Brescia. L’edizione del Crescenzi si fonda su sei manoscritti, la cui identifcazione e relativamente agevole: i tre laurenziani sono i Plutei 43.14, 43.15 e 43.16; la copia appartenuta a Baccio Valori e il Panciatichiano 70 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (collazionato da Vincenzio Borghini); il manoscritto appartenuto a Giuliano de’ Ricci e identifcabile con il Riccardiano 1524 (an...
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Per l'articolo completo, scrivetemi a giulio.vaccaro@isem.cnr.it
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L'intero numero è disponibile all'indirizzo https://ifr.uni.wroc.pl/it/italica-wratislaviensia
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L'intero volume è disponibile open access all'indirizzo https://www.cnr.it/it/plurimi
Research Interests: Catalan Language, Italian Studies, Medieval Catalan Literature, Medieval Crown of Aragon, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), and 9 moreMedieval Spain, Spanish Language, Volgarizzamenti, Storia Della Lingua Italiana, Literatura Española Medieval, Italiano, Lessicografia italiana, Relaciones Italia y España, and Literatura Catalana Medieval
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Andrea Lancia. Storia di un volgarizzatore, in Il viaggio del testo. Atti del convegno internazionale (Brno, 19-21 giugno 2014), a cura di Paolo Divizia e Lisa Pericoli, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2017 (ISBN: 978-88-6274-771-4), pp.... more
Andrea Lancia. Storia di un volgarizzatore, in Il viaggio del testo. Atti del convegno internazionale (Brno, 19-21 giugno 2014), a cura di Paolo Divizia e Lisa Pericoli, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2017 (ISBN: 978-88-6274-771-4), pp. 119-28.
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in Altre Voci per un'Enciclopedia belliana, a cura di Marialuigia Sipione, Roma, Aracne, 2017, pp. 245-65
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Lessicografia storica dialettale e regionale, XIV convegno dell'ASLI, Milano, 5-7 novembre 2020
https://sites.unimi.it/convegnoasli2020/
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Convegno “Nun sai c’a lo spedale sce se more?” Medici e pazienti, medicine e strutture sanitarie nella Roma di Giuseppe Gioachino Belli (Roma, Ospedale Santo Spirito)
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Università per stranieri di Siena, convegno "Borgate romane", 9-10 ottobre 2018
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«Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato». È questa la celebre chiusa del Comunicato n° 9 delle Brigate Rosse del 5 maggio 1978, con il quale si annuncia l’imminente... more
«Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato
condannato». È questa la celebre chiusa del Comunicato n° 9 delle Brigate Rosse del 5 maggio 1978,
con il quale si annuncia l’imminente uccisione del Presidente della Democrazia Cristiana, sequestrato a
Roma il precedente 16 marzo. È nota (la cita anche Leonardo Sciascia nell’Affaire Moro) la risposta che
diede, intervistato sul comunicato brigatista l’allora direttore del «Popolo», Corrado Belci: «Tutta la
nostra attenzione è concentrata sul gerundio». Di qui discende il facile sarcasmo di Sciascia: «Un buon
terzo della popolazione italiana si chiede che cosa è questo gerundio cui ci si affida per salvare la vita di
Moro. Sarà sinonimo di intermediario? Sarà un ente di autorità morale superiore a quello del papa? Sarà
un corpo di polizia speciale [...]? Sarà il nome di una persona che ha un qualche potere sulle Brigate
rosse?». E Sciascia giunge così alla terribile conclusione: «La vita e la morte di Aldo Moro – la vita o la
morte – perdoni di realtà: sono presenti soltanto in un gerundio, sono soltanto un gerundio presente».
Il Comunicato n° 9, tuttavia, mostra a pieno la capacità linguistica della comunicazione brigatistica, che
– in particolare nel corso degli anni Settanta, tra la prima diffusione a Milano (1972-1974) e l’omicidio
di Guido Rossa (24 gennaio 1979) – portarono nell’orizzonte linguistico italiano termini come
multinazionale, locuzioni come campagna di primavera, cuore dello Stato o costrutti fraseologici come colpirne
uno per educarne cento o tutto il potere al popolo armato.
L’intervento si propone un’analisi dei nove comunicati prodotti dalle Brigate Rosse durante il sequestro
Moro, procedendo a un’analisi linguistica e contenutistica volta a indagare i tre livelli di comunicazione
che le Brigate Rosse intendono costruire: il primo è quello di una comunicazione-rivendicazione, ossia
la sezione dei comunicati dedicata alle richieste ai partiti politici, all’interno della quale si tende a porre
la questione su un piano più puramente storico (per es.: «La sua carriera non comincia oggi; la sua
presenza [...] è di lunga data», Comunicato n° 2; «questo pupazzo manovrato, finanziato, protetto da vari
padroni americani», Comunicato n° 5); il secondo è quello della propaganda politica e della
rappresentazione di sé («È possibile utilizzare l’enorme sviluppo raggiunto dalle forze produttive per
liberare finalmente l’uomo dallo sfruttamento bestiale, dal lavoro salariato, dalla miseria, dalla
degradazione sociale in cui lo inchioda l’imperialismo», Comunicato n° 4); il terzo è quello in qualche
misura più interno (relegato, di norma, alla parte finale o ai Post Scriptum). Ci si soffermerà, in
particolare, sulle differenze stilistiche e di pragmatica della comunicazione, mostrando anche come i
contenuti espressi si colleghino con le risoluzioni strategiche elaborate nel corso degli anni.
condannato». È questa la celebre chiusa del Comunicato n° 9 delle Brigate Rosse del 5 maggio 1978,
con il quale si annuncia l’imminente uccisione del Presidente della Democrazia Cristiana, sequestrato a
Roma il precedente 16 marzo. È nota (la cita anche Leonardo Sciascia nell’Affaire Moro) la risposta che
diede, intervistato sul comunicato brigatista l’allora direttore del «Popolo», Corrado Belci: «Tutta la
nostra attenzione è concentrata sul gerundio». Di qui discende il facile sarcasmo di Sciascia: «Un buon
terzo della popolazione italiana si chiede che cosa è questo gerundio cui ci si affida per salvare la vita di
Moro. Sarà sinonimo di intermediario? Sarà un ente di autorità morale superiore a quello del papa? Sarà
un corpo di polizia speciale [...]? Sarà il nome di una persona che ha un qualche potere sulle Brigate
rosse?». E Sciascia giunge così alla terribile conclusione: «La vita e la morte di Aldo Moro – la vita o la
morte – perdoni di realtà: sono presenti soltanto in un gerundio, sono soltanto un gerundio presente».
Il Comunicato n° 9, tuttavia, mostra a pieno la capacità linguistica della comunicazione brigatistica, che
– in particolare nel corso degli anni Settanta, tra la prima diffusione a Milano (1972-1974) e l’omicidio
di Guido Rossa (24 gennaio 1979) – portarono nell’orizzonte linguistico italiano termini come
multinazionale, locuzioni come campagna di primavera, cuore dello Stato o costrutti fraseologici come colpirne
uno per educarne cento o tutto il potere al popolo armato.
L’intervento si propone un’analisi dei nove comunicati prodotti dalle Brigate Rosse durante il sequestro
Moro, procedendo a un’analisi linguistica e contenutistica volta a indagare i tre livelli di comunicazione
che le Brigate Rosse intendono costruire: il primo è quello di una comunicazione-rivendicazione, ossia
la sezione dei comunicati dedicata alle richieste ai partiti politici, all’interno della quale si tende a porre
la questione su un piano più puramente storico (per es.: «La sua carriera non comincia oggi; la sua
presenza [...] è di lunga data», Comunicato n° 2; «questo pupazzo manovrato, finanziato, protetto da vari
padroni americani», Comunicato n° 5); il secondo è quello della propaganda politica e della
rappresentazione di sé («È possibile utilizzare l’enorme sviluppo raggiunto dalle forze produttive per
liberare finalmente l’uomo dallo sfruttamento bestiale, dal lavoro salariato, dalla miseria, dalla
degradazione sociale in cui lo inchioda l’imperialismo», Comunicato n° 4); il terzo è quello in qualche
misura più interno (relegato, di norma, alla parte finale o ai Post Scriptum). Ci si soffermerà, in
particolare, sulle differenze stilistiche e di pragmatica della comunicazione, mostrando anche come i
contenuti espressi si colleghino con le risoluzioni strategiche elaborate nel corso degli anni.
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PER LA “NUOVA FILOLOGIA” DI MICHELE BARBI E ERNESTO GIACOMO PARODI
Tracce, documenti, prospettive
Giovedì 26 aprile 2018 ore 15.00
Udine - Palazzo Caiselli - Sala Tiepolo
Vicolo Florio 2
Tracce, documenti, prospettive
Giovedì 26 aprile 2018 ore 15.00
Udine - Palazzo Caiselli - Sala Tiepolo
Vicolo Florio 2
Research Interests:
SEMINARIO DI FILOLOGIA «GIULIANO TANTURLI»
Lunedì 15 gennaio 2018 alle ore 15:00, presso la sala “Medioevo e Rinascimento” (piazza Brunelleschi 4, primo piano)
Lunedì 15 gennaio 2018 alle ore 15:00, presso la sala “Medioevo e Rinascimento” (piazza Brunelleschi 4, primo piano)
Research Interests: Medieval Literature, Romance philology, Plutarch, Italian philology, Coluccio Salutati, and 8 moreCodicology of medieval manuscripts, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Scribes, Filologia romanza, Letteratura italiana, Filologia Italiana, Italian Philology, Medieval Literature, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), and Aragonese Language
La menzogna. Le altre facce della realtà
Napoli, "L'orientale" Università degli studi, 19-20 ottobre 2017
http://www.unior.it/ateneo/15454/1/graduate-conference-2017.html
Napoli, "L'orientale" Università degli studi, 19-20 ottobre 2017
http://www.unior.it/ateneo/15454/1/graduate-conference-2017.html
Research Interests: Italian Studies, Italian Literature, Italian philology, Medieval Italian Literature, Italian Renaissance literature, and 7 moreFilologia Italiana Letteratura Italiana del Rinascimento, Letteratura italiana, Filologia Italiana, Contrafactum, Cronachistica, Scrittura Della Storia, Edizioni Di Cronache, Dialetto romanesco, and Dialettologia italiana
Convegno della Società dei Filologi della Letteratura Italiana «La tradizione dei testi», Cortona, 21-23 settembre 2017
Research Interests: Manuscript Studies, Italian philology, Medieval Italian Literature, Manuscripts (Medieval Studies), Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), and 7 moreTexts and transmission, Volgarizzamenti, Scribes, Filologia Italiana, Medieval scribes, Translation of classical and medieval texts in modern languages, and Letteratura italiana medievale
Seminario sul Vocabolario Romanesco Contemporaneo, organizzato da Ugo Vignuzzi - Roma, Università La Sapienza, 13 giugno 2017, ore 15
Research Interests:
Research Interests:
L’anonima Novella di Bonaccorso di Lapo è tradita da nove manoscritti: Firenze, Biblioteca Marucelliana, A.221.2; Biblioteca Medicea Laurenziana, Gaddi 18; Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.50; II.II.82; II.IV.128; Magl. VI.151; Palat.... more
L’anonima Novella di Bonaccorso di Lapo è tradita da nove manoscritti: Firenze, Biblioteca Marucelliana, A.221.2; Biblioteca Medicea Laurenziana, Gaddi 18; Biblioteca Nazionale Centrale, II.II.50; II.II.82; II.IV.128; Magl. VI.151; Palat. 360; Biblioteca Riccardiana, 2729; Modena, Biblioteca Estense, α J 6 6). La novella, a differenza di molte altre spicciolate tardo tre e quattrocentesche, ebbe anche una larga diffusione a stampa, a partire dal 1516, quando apparve insieme alle più tarde novelle del Bianco Alfani e del Grasso Legnaiuolo in calce all’edizione giuntina del Decameron, da cui transitò a varie edizioni cinquecentesche (compresa l’aldina del 1522). Nella seconda metà del secolo, essa confluì nell’edizione del Novellino curata da Vincenzio Borghini, legando dunque la propria sorte a quella dell’antica silloge durante i secoli successivi: ancora il Tommaseo-Bellini cita infatti la novella come appartenente al Novellino. Nel 1866 Antonio Cappelli pubblicava nella collana della «Scelta di curiosità letterarie inedite e rare» la versione conservata nel tardo manoscritto Estense, considerevolmente diversa da quella vulgata (di là da modifiche puntuali al testo e da una serie di ampliamenti di carattere biografico sui protagonisti della vicenda, viene anche inserito un prologo alla novella).
Come ha già rilevato Rossella Bessi, uno dei dati più interessanti dell’opera è il continuo affacciarsi e rincorrersi di personaggi e fatti storicamente identificabili, a partire dallo stesso Bonaccorso di Lapo (che fu uno dei Capitani di Parte guelfa); fino a Andrea di Segnino (socio di Bonaccorso nella novella e leader indiscusso della Parte guelfa); al cimatore Scatizza (nominato nel solo manoscritto Magl. VI.151, testimone più autorevole e più antico della tradizione), incaricato nella novella di cucire il vestito per Giovanni Alliberti e, nel 1382, condannato a morte dal Comune di Firenze; fino a Giovanni Boccaccio, che avrebbe ospitato nella casa di Certaldo Giovanni Alliberti, di cui apprezzò la facondia e la cultura.
Dal punto di vista ecdotico, invece, la novelletta ben mostra lo statuto tipicamente attivo della tradizione delle novelle spicciolate, in cui si mostra un progressivo allontanamento da un nucleo narrativo originario e pressoché coevo agli eventi narrati, in cui progressivamente si inseriscono e si precisano, per esempio, i dati anagrafici di alcuni personaggi (per esempio nella specificazione dell’identità di Franceschino di Guccio), e se ne sopprimono invece altri ritenuti oramai superflui (per esempio la specificazione dell’appartenenza del chierico Arrigo alla consorteria del «cardinale Guglielmo»). L’intervento si focalizzerà su questi ultimi aspetti della tradizione, inquadrandoli in un contesto di “novellistica politica” della Firenze della seconda metà del Trecento.
Come ha già rilevato Rossella Bessi, uno dei dati più interessanti dell’opera è il continuo affacciarsi e rincorrersi di personaggi e fatti storicamente identificabili, a partire dallo stesso Bonaccorso di Lapo (che fu uno dei Capitani di Parte guelfa); fino a Andrea di Segnino (socio di Bonaccorso nella novella e leader indiscusso della Parte guelfa); al cimatore Scatizza (nominato nel solo manoscritto Magl. VI.151, testimone più autorevole e più antico della tradizione), incaricato nella novella di cucire il vestito per Giovanni Alliberti e, nel 1382, condannato a morte dal Comune di Firenze; fino a Giovanni Boccaccio, che avrebbe ospitato nella casa di Certaldo Giovanni Alliberti, di cui apprezzò la facondia e la cultura.
Dal punto di vista ecdotico, invece, la novelletta ben mostra lo statuto tipicamente attivo della tradizione delle novelle spicciolate, in cui si mostra un progressivo allontanamento da un nucleo narrativo originario e pressoché coevo agli eventi narrati, in cui progressivamente si inseriscono e si precisano, per esempio, i dati anagrafici di alcuni personaggi (per esempio nella specificazione dell’identità di Franceschino di Guccio), e se ne sopprimono invece altri ritenuti oramai superflui (per esempio la specificazione dell’appartenenza del chierico Arrigo alla consorteria del «cardinale Guglielmo»). L’intervento si focalizzerà su questi ultimi aspetti della tradizione, inquadrandoli in un contesto di “novellistica politica” della Firenze della seconda metà del Trecento.
Research Interests:
XX Convegno dell’Associazione Internazionale dei Professori di Italiano, La stessa goccia nel fiume - il futuro del passato. Gli studi di italianistica tra tradizione e modernità, Budapest, Università degli studi, 30 agosto-3 settembre 2016
Research Interests:
A conclusione di un’esperienza come quella del DiVo ci è sembrato che fosse giusto non organizzare un convegno “di chiusura”, ma dare inizio a qualcosa di nuovo, di ulteriore, di potenzialmente fertile, a partire dall’incontro e dal... more
A conclusione di un’esperienza come quella del DiVo ci è sembrato che fosse giusto non organizzare un convegno “di chiusura”, ma dare inizio a qualcosa di nuovo, di ulteriore, di potenzialmente fertile, a partire dall’incontro e dal confronto fra esperienze di studio provenienti dalle diverse aree romanze. Il colloquio che abbiamo organizzato non darà conto, dunque, di tutte le linee di ricerca che il progetto ha seguito; esso programmaticamente non tirerà le fila e non proporrà un consuntivo dei risultati della ricerca: le nostre giornate di commiato saranno una discussione su alcuni degli argomenti che ci ripromettiamo di trattare ancora, per i quali il DiVo non è stato che il punto d’avvio.
Il DiVo («Dizionario dei Volgarizzamenti. Il lessico di traduzione dal latino nell’italiano delle origini: bibliografia filologica, corpus bilingue lemmatizzato, dizionario storico settoriale») è un progetto ideato e diretto da Elisa Guadagnini e Giulio Vaccaro: esso è stato finanziato dal MIUR all’interno del programma FIRB – Futuro in Ricerca 2010 e si è svolto in un arco di tempo di quattro anni, a partire dall’otto marzo 2012, presso l’Istituto Opera del Vocabolario Italiano e la Scuola Normale Superiore. Il DiVo ha per oggetto i volgarizzamenti di testi classici e tardo-antichi eseguiti entro la fine del Trecento e propone uno studio complessivo del “lessico di traduzione” italiano medievale, condotto a partire da una serie di strumenti creati ad hoc: DiVo DB, una bibliografia filologica dei testi volgari e latini redatta secondo il modello TLIon e pubblicata dalla Scuola Normale Superiore, e due corpora testuali bilingui, il Corpus DiVo e il Corpus CLaVo, che raccolgono e rendono interrogabili i volgarizzamenti, associati per paragrafi all’originale latino, sia a partire dal volgare sia a partire dal latino (i corpora sono gestiti dal software Gattoweb e pubblicati dall’Opera del Vocabolario Italiano). Costituiti gli strumenti, il gruppo di lavoro del DiVo si è dedicato a diverse linee di ricerca: lo studio della tradizione dei volgarizzamenti italiani, che ha portato segnatamente alla pubblicazione di saggi di studio e all’edizione (o la riedizione) di molte opere, e lo studio lessicale, che si è sostanziato anch’esso in una serie di pubblicazioni, oltre che nella redazione di circa 3000 voci del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini. Sia la bibliografia filologica sia i corpora sia le voci lessicografiche sono liberamente consultabili on line; la lista delle pubblicazioni è consultabile a partire dalla pagina del progetto (<http://tlion.sns.it/divo/>) e su <academia.edu>. Hanno costituito il gruppo di lavoro del DiVo Cosimo Burgassi, Diego Dotto, Cristiano Lorenzi, Cristiano Lorenzi Biondi, Valentina Nieri e Veronica Ricotta; hanno inoltre collaborato al progetto Elena Artale, Andrea Boccellari, Anna Colia, Andrea Felici, Domenico Iorio-Fili, Vanna Lippi Bigazzi e Anna Zago.
Rem tene, verba sequentur. Se se ne forzano un poco i termini, la sentenza attribuita a Catone il Censore descrive icasticamente l’oggetto del progetto DiVo: data una res latina originaria (e tali res sono da un lato le opere oggetto di traduzione, d’altro lato le parole che le compongono), ne consegue ‒ spettante alla ricezione vernacolare ‒ l’adozione di un signum verbale che ne esprima e ne tramandi il contenuto.
Se il DiVo ha raccolto e analizzato i verba che i traduttori italiani del Medioevo hanno adottato per volgarizzare res latine, il convegno vorrebbe aprire il campo di indagine all’intera area romanza. Si vorrebbero confrontare e far reagire assieme da un lato, quello “testuale”, le esperienze di censimento e studio delle traduzioni dal latino nelle lingue romanze, dall’altro lato, quello “linguistico”, i diversi punti di vista a partire dai quali si è studiato il problema del contatto linguistico latino-romanzo in antico, segnatamente sul piano lessicologico.
Ai relatori si domanda una riflessione sui temi proposti, a partire dalla propria esperienza di studio, con riferimento allo stato dell’arte e agli strumenti esistenti per il proprio ambito e con particolare attenzione alla rilevanza e alle ricadute metodologiche. Ogni relazione avrà una durata di 40 minuti circa, seguiti da 20 minuti di discussione.
Il DiVo («Dizionario dei Volgarizzamenti. Il lessico di traduzione dal latino nell’italiano delle origini: bibliografia filologica, corpus bilingue lemmatizzato, dizionario storico settoriale») è un progetto ideato e diretto da Elisa Guadagnini e Giulio Vaccaro: esso è stato finanziato dal MIUR all’interno del programma FIRB – Futuro in Ricerca 2010 e si è svolto in un arco di tempo di quattro anni, a partire dall’otto marzo 2012, presso l’Istituto Opera del Vocabolario Italiano e la Scuola Normale Superiore. Il DiVo ha per oggetto i volgarizzamenti di testi classici e tardo-antichi eseguiti entro la fine del Trecento e propone uno studio complessivo del “lessico di traduzione” italiano medievale, condotto a partire da una serie di strumenti creati ad hoc: DiVo DB, una bibliografia filologica dei testi volgari e latini redatta secondo il modello TLIon e pubblicata dalla Scuola Normale Superiore, e due corpora testuali bilingui, il Corpus DiVo e il Corpus CLaVo, che raccolgono e rendono interrogabili i volgarizzamenti, associati per paragrafi all’originale latino, sia a partire dal volgare sia a partire dal latino (i corpora sono gestiti dal software Gattoweb e pubblicati dall’Opera del Vocabolario Italiano). Costituiti gli strumenti, il gruppo di lavoro del DiVo si è dedicato a diverse linee di ricerca: lo studio della tradizione dei volgarizzamenti italiani, che ha portato segnatamente alla pubblicazione di saggi di studio e all’edizione (o la riedizione) di molte opere, e lo studio lessicale, che si è sostanziato anch’esso in una serie di pubblicazioni, oltre che nella redazione di circa 3000 voci del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini. Sia la bibliografia filologica sia i corpora sia le voci lessicografiche sono liberamente consultabili on line; la lista delle pubblicazioni è consultabile a partire dalla pagina del progetto (<http://tlion.sns.it/divo/>) e su <academia.edu>. Hanno costituito il gruppo di lavoro del DiVo Cosimo Burgassi, Diego Dotto, Cristiano Lorenzi, Cristiano Lorenzi Biondi, Valentina Nieri e Veronica Ricotta; hanno inoltre collaborato al progetto Elena Artale, Andrea Boccellari, Anna Colia, Andrea Felici, Domenico Iorio-Fili, Vanna Lippi Bigazzi e Anna Zago.
Rem tene, verba sequentur. Se se ne forzano un poco i termini, la sentenza attribuita a Catone il Censore descrive icasticamente l’oggetto del progetto DiVo: data una res latina originaria (e tali res sono da un lato le opere oggetto di traduzione, d’altro lato le parole che le compongono), ne consegue ‒ spettante alla ricezione vernacolare ‒ l’adozione di un signum verbale che ne esprima e ne tramandi il contenuto.
Se il DiVo ha raccolto e analizzato i verba che i traduttori italiani del Medioevo hanno adottato per volgarizzare res latine, il convegno vorrebbe aprire il campo di indagine all’intera area romanza. Si vorrebbero confrontare e far reagire assieme da un lato, quello “testuale”, le esperienze di censimento e studio delle traduzioni dal latino nelle lingue romanze, dall’altro lato, quello “linguistico”, i diversi punti di vista a partire dai quali si è studiato il problema del contatto linguistico latino-romanzo in antico, segnatamente sul piano lessicologico.
Ai relatori si domanda una riflessione sui temi proposti, a partire dalla propria esperienza di studio, con riferimento allo stato dell’arte e agli strumenti esistenti per il proprio ambito e con particolare attenzione alla rilevanza e alle ricadute metodologiche. Ogni relazione avrà una durata di 40 minuti circa, seguiti da 20 minuti di discussione.
Research Interests: Philology, Italian Studies, Romance philology, Manuscript Studies, Italian Literature, and 27 moreCodicology, Lexicography, Italian philology, Lexicography and Corpus Studies, Medieval philology, History of philology, Medieval Italian Literature, Palaeography, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Filología, Philology, Codicology, Critical Edition, Filologia, Filologia Catalana, Storia Della Lingua Italiana, Italiano, Filología Hispánica, Filologia romanza, Letteratura italiana, Lessicografia italiana, Filologia Italiana, Italian Philology, Medieval Literature, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Filology, Letteratura italiana medievale, Umanesimo E Rinascimento Volgarizzamenti, Manoscritti; Codicologia; Storia Delle Biblioteche, Medieval and Renaissance vernacular translations, and Italian Lexicography(Codicology, Lexicography, Italian philology, Lexicography and Corpus Studies, Medieval philology, History of philology, Medieval Italian Literature, Palaeography, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Filología, Philology, Codicology, Critical Edition, Filologia, Filologia Catalana, Storia Della Lingua Italiana, Italiano, Filología Hispánica, Filologia romanza, Letteratura italiana, Lessicografia italiana, Filologia Italiana, Italian Philology, Medieval Literature, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Filology, Letteratura italiana medievale, Umanesimo E Rinascimento Volgarizzamenti, Manoscritti; Codicologia; Storia Delle Biblioteche, Medieval and Renaissance vernacular translations, and Italian Lexicography)
(Codicology, Lexicography, Italian philology, Lexicography and Corpus Studies, Medieval philology, History of philology, Medieval Italian Literature, Palaeography, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Filología, Philology, Codicology, Critical Edition, Filologia, Filologia Catalana, Storia Della Lingua Italiana, Italiano, Filología Hispánica, Filologia romanza, Letteratura italiana, Lessicografia italiana, Filologia Italiana, Italian Philology, Medieval Literature, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Filology, Letteratura italiana medievale, Umanesimo E Rinascimento Volgarizzamenti, Manoscritti; Codicologia; Storia Delle Biblioteche, Medieval and Renaissance vernacular translations, and Italian Lexicography)
Research Interests: Lexicography, Italian philology, Medieval Italian Literature, Italian (Languages And Linguistics), Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), and 8 moreStoria Della Lingua Italiana, Filologia romanza, Letteratura italiana, Lessicografia italiana, Filologia Italiana, Italian Philology, Medieval Literature, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Lingua italiana, and Letteratura italiana medievale
Research Interests:
Firenze, presso la Fondazione Ezio Franceschini, via Montebello 7, 16-17 dicembre 2014. Tradurre dal latino nel Medioevo italiano. Translatio studii e procedure linguistiche Interventi di: S. Cerullo, C. Delcorno, E. de Roberto, C.... more
Firenze, presso la Fondazione Ezio Franceschini, via Montebello 7, 16-17 dicembre 2014.
Tradurre dal latino nel Medioevo italiano. Translatio studii e procedure linguistiche
Interventi di: S. Cerullo, C. Delcorno, E. de Roberto, C. Lagomarsini, L. Leonardi, C. Lorenzi Biondi, C. Menichetti, S. Natale, V. Nieri, G. Tanturli, G. Vaccaro, Z. Verlato.
Nel corso dell'evento avverrà la consegna del Premio Aldo Rossi 2014 per una tesi di dottorato in Filologia italiana.
Tradurre dal latino nel Medioevo italiano. Translatio studii e procedure linguistiche
Interventi di: S. Cerullo, C. Delcorno, E. de Roberto, C. Lagomarsini, L. Leonardi, C. Lorenzi Biondi, C. Menichetti, S. Natale, V. Nieri, G. Tanturli, G. Vaccaro, Z. Verlato.
Nel corso dell'evento avverrà la consegna del Premio Aldo Rossi 2014 per una tesi di dottorato in Filologia italiana.
Research Interests:
Pisa, Scuola Normale Superiore, Lunedì 15 dicembre 2014
Research Interests: Aristotle, Medieval Studies, Paleography, Italian Literature, Codicology, and 10 moreCorpus Linguistics, Ovid, Lexicography, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), Volgarizzamenti, Textual Criticism and Editing, Storia Della Lingua Italiana, Lessicografia italiana, Medieval Miscellanies, and Cesare Segre
Research Interests: Romance philology, Manuscript Studies, Lexicography, Italian philology, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), and 8 moreFilología, History of Italian Language, Volgarizzamenti, Filologia romanza, Filologia Italiana, Italian Philology, Medieval Literature, Medieval vernacular translations (volgarizzamenti), History of Agriculture, and Volgarizzamenti Medievali
Research Interests:
Research Interests:
Convegno "Una vita unicamente dedicata alla scrittura" Padre Pietro Pirri e La Battaglia del Pian Perduto - 10 maggio 2019, ore 9.00 - Roma, Archivio Storico Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù (Via degli Astalli 16)
Research Interests:
Convegno internazionale «Riflessione e competenza metalinguistica nel processo di insegnamento e apprendimento delle lingue» (Perugia, 4-5 aprile; Pisa, 8 aprile 2024)
Research Interests:
III Convegno Le dimensioni delle lingue e dei linguaggi “La comunicazione
dei valori in pace e in guerra”
Perugia, 2 e 3 maggio 2023
Scuola Lingue Estere dell’Esercito - Università degli Studi di Perugia
dei valori in pace e in guerra”
Perugia, 2 e 3 maggio 2023
Scuola Lingue Estere dell’Esercito - Università degli Studi di Perugia
Research Interests:
Research Interests:
Abstract: La realizzazione e lo sviluppo di corpus di una varietà storica di una lingua pongono problemi metodologici rilevantissimi, e principalmente uno: è possibile realizzare un corpus effettivamente rappresentativo di una varietà... more
Abstract: La realizzazione e lo sviluppo di corpus di una varietà storica di una lingua pongono problemi metodologici rilevantissimi, e principalmente uno: è possibile realizzare un corpus effettivamente rappresentativo di una varietà linguistica di cui non conosciamo, né possiamo conoscere, l'estensione e in cui, soprattutto, il peso dei testi letterari è, per forza di cosa, assai più cospicuo di quello che sarebbe in un corpus di lingua contemporanea (e per converso il peso dei testi spontanei è trascurabile, quando non assente)? Conseguentemente, è possibile per una fase storica di una lingua, e in generale per un corpus diacronico, essere caratterizzato non solo dalla finitezza dell'insieme, ma anche da rappresentatività rispetto a un insieme di partenza e dal bilanciamento tra le varie tipologie di attestazioni? Com'è noto, il principale corpus disponibile per l'italiano antico, il Corpus OVI dell'italiano antico (così come il Corpus TLIO, che ne è un sottoi...
Mercoledì 25 e Giovedì 26 ottobre 2017 Cripta Aula Magna L.argo A. Gemelli, 1 - Milano
Research Interests:
Convegno Internazionale "1622. Essere universali nel mondo cattolico" Roma, 30 novembre - 2 dicembre 2022 Biblioteca Casanatense, Via di S. Ignazio, 52 Pontificia Università Lateranense, Piazza San Giovanni in Laterano, 4 Escuela Española... more
Convegno Internazionale "1622. Essere universali nel mondo cattolico"
Roma, 30 novembre - 2 dicembre 2022
Biblioteca Casanatense, Via di S. Ignazio, 52
Pontificia Università Lateranense, Piazza San Giovanni in Laterano, 4
Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma, Via di Santa Eufemia, 13
Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede - Palazzo Monaldeschi, Piazza di Spagna, 57
Roma, 30 novembre - 2 dicembre 2022
Biblioteca Casanatense, Via di S. Ignazio, 52
Pontificia Università Lateranense, Piazza San Giovanni in Laterano, 4
Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma, Via di Santa Eufemia, 13
Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede - Palazzo Monaldeschi, Piazza di Spagna, 57
Research Interests:
I 55 giorni intercorsi tra il sanguinoso rapimento di Aldo Moro (16 marzo 1978) e l’uccisione dell’ostaggio (9 maggio 1978) hanno rappresentato – com’è ovvio – uno spartiacque nella storia italiana, le cui conseguenze storiche si sono... more
I 55 giorni intercorsi tra il sanguinoso rapimento di Aldo Moro (16 marzo 1978) e l’uccisione dell’ostaggio (9 maggio 1978) hanno rappresentato – com’è ovvio – uno spartiacque nella storia italiana, le cui conseguenze storiche si sono protratte per almeno un ventennio.
Del pari, dopo la sconfitta definitiva del terrorismo e dello stragismo (quindi all’incirca dal ventesimo anniversario della morte del politico democristiano) il caso Moro si è andato progressivamente trasformando, perdendo quasi del tutto i connotati di fatto storico determinante
per la Repubblica e colorandosi viepiù di tinte letterarie (secondo un procedimento, del resto, che era stato proprio già di uno dei primissimi scritti sulla vicenda – L’affaire Moro di Leonardo Sciascia –, come ha rilevato Miguel Gotor), che sfociano spesso in un giallismo pseudo-storico in cui i personaggi si stereotipizzano, l’intreccio si complica e – nei fatti – l’aspetto reale della Storia perde d’importanza. Così, per esempio, i luoghi del caso Moro (via Fani, via Montalcini, via Cateani) non hanno più un rapporto correlativo diretto con il rapimento e il suo epilogo, ma sono
divenuti una serie di non-luoghi cui se ne giustappongono altri (il palazzo in Via dei Massimi, la prigione nel Ghetto di Roma, ecc.) che sono in qualche misura diventati “luoghi virtuali” della vicenda.
L’intervento intende focalizzarsi proprio sull’intensa vitalità saggistico-letteraria (o, puttosto, para-saggistica e para-letteraria) del caso Moro.
Del pari, dopo la sconfitta definitiva del terrorismo e dello stragismo (quindi all’incirca dal ventesimo anniversario della morte del politico democristiano) il caso Moro si è andato progressivamente trasformando, perdendo quasi del tutto i connotati di fatto storico determinante
per la Repubblica e colorandosi viepiù di tinte letterarie (secondo un procedimento, del resto, che era stato proprio già di uno dei primissimi scritti sulla vicenda – L’affaire Moro di Leonardo Sciascia –, come ha rilevato Miguel Gotor), che sfociano spesso in un giallismo pseudo-storico in cui i personaggi si stereotipizzano, l’intreccio si complica e – nei fatti – l’aspetto reale della Storia perde d’importanza. Così, per esempio, i luoghi del caso Moro (via Fani, via Montalcini, via Cateani) non hanno più un rapporto correlativo diretto con il rapimento e il suo epilogo, ma sono
divenuti una serie di non-luoghi cui se ne giustappongono altri (il palazzo in Via dei Massimi, la prigione nel Ghetto di Roma, ecc.) che sono in qualche misura diventati “luoghi virtuali” della vicenda.
L’intervento intende focalizzarsi proprio sull’intensa vitalità saggistico-letteraria (o, puttosto, para-saggistica e para-letteraria) del caso Moro.
Research Interests:
Convegno UNISTRASI PER DANTE 2021 - «Così m’armava io d’ogne ragione». Questioni filologiche e linguistiche della Commedia
(Università per Stranieri di Siena, 23 Settembre 2021, h 10-18, Aula Magna)
(Università per Stranieri di Siena, 23 Settembre 2021, h 10-18, Aula Magna)
Research Interests:
Il 28 gennaio dalle ore 15:30 alle ore 17:30 interverranno in live streaming Andreas Rehberg e Giulio Vaccaro Un trattato su famiglie e stemmi romani del Trecento – prime osservazioni Pres. Paolo D’Achille Per la registrazione inviare... more
Il 28 gennaio dalle ore 15:30 alle ore 17:30 interverranno in live streaming Andreas Rehberg e Giulio Vaccaro
Un trattato su famiglie e stemmi romani del Trecento – prime osservazioni
Pres. Paolo D’Achille
Per la registrazione inviare una mail a info-event@dhi-roma.it. Il termine ultimo per l’iscrizione è il 27 gennaio 2021
Un trattato su famiglie e stemmi romani del Trecento – prime osservazioni
Pres. Paolo D’Achille
Per la registrazione inviare una mail a info-event@dhi-roma.it. Il termine ultimo per l’iscrizione è il 27 gennaio 2021
Research Interests:
il volume raccoglie i contributi presentati nel dicembre 2015, in occasione del trentennale dell’OVI. Il convegno, dal titolo Attorno a Dante, Petrarca, Boccaccio: la lingua italiana. I primi trent'anni dell'Istituto CNR Opera del... more
il volume raccoglie i contributi presentati nel dicembre 2015, in occasione del trentennale dell’OVI. Il convegno, dal titolo Attorno a Dante, Petrarca, Boccaccio: la lingua italiana. I primi trent'anni dell'Istituto CNR Opera del Vocabolario Italiano (1985-2015), ha riunito i ricercatori dell’OVI e alcuni tra i massimi esperti a livello nazionale e internazionale, per un bilancio dell’attività dell’Istituto e una programmazione dei prossimi traguardi
Research Interests:
Giovedì 20 aprile, ore 19.30, Il Porco rosso, Via Alessi 1, Perugia
Research Interests:
Mercoledì 27 aprile, dalle ore 15.00, si terrà in presenza e online il Seminario intitolato «Translation through history and History through translation», promosso dall’ISEM, dal Centre for English, Translation and Anglo-Portuguese... more
Mercoledì 27 aprile, dalle ore 15.00, si terrà in presenza e online il
Seminario intitolato «Translation through history and History through
translation», promosso dall’ISEM, dal Centre for English, Translation
and Anglo-Portuguese Studies, NOVA University, Lisbona (CETAPS, NOVA
FCHS), dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e
Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze (SAGAS, UNIFI) -
Centro interuniversitario GLOBHIS e dal Dipartimento di Studi Europei
Americani e Interculturali dell’Università degli Studi di Roma Sapienza
(SEAI Sapienza).
Parte della serie di eventi «Traducibilità e intraducibilità
Prospettive storiche e linguistiche», l'incontro si terrà presso la Sala
riunioni 2 (III piano) dell’Edificio ‘Marco Polo’ dell’Università degli
Studi di Roma Sapienza (Circonvallazione Tiburtina, 4), e verrà
trasmesso da remoto, attraverso la piattaforma Zoom.
Gli interessati potranno richiedere il link per accedere all’evento
scrivendo all’indirizzo di posta elettronica iseminari@isem.cnr.it,
indicando nell’oggetto della mail il titolo del Seminario.
Seminario intitolato «Translation through history and History through
translation», promosso dall’ISEM, dal Centre for English, Translation
and Anglo-Portuguese Studies, NOVA University, Lisbona (CETAPS, NOVA
FCHS), dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e
Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze (SAGAS, UNIFI) -
Centro interuniversitario GLOBHIS e dal Dipartimento di Studi Europei
Americani e Interculturali dell’Università degli Studi di Roma Sapienza
(SEAI Sapienza).
Parte della serie di eventi «Traducibilità e intraducibilità
Prospettive storiche e linguistiche», l'incontro si terrà presso la Sala
riunioni 2 (III piano) dell’Edificio ‘Marco Polo’ dell’Università degli
Studi di Roma Sapienza (Circonvallazione Tiburtina, 4), e verrà
trasmesso da remoto, attraverso la piattaforma Zoom.
Gli interessati potranno richiedere il link per accedere all’evento
scrivendo all’indirizzo di posta elettronica iseminari@isem.cnr.it,
indicando nell’oggetto della mail il titolo del Seminario.
Research Interests:
Research Interests:
Formazione di base destinata a studenti, laureati, addottorandi e dottori di ricerca in discipline linguistiche, filologiche e letterarie che vogliano acquisire le tecniche essenziali per l’uso degli strumenti realizzati dall’OVI e per la... more
Formazione di base destinata a studenti, laureati, addottorandi e dottori di ricerca in discipline linguistiche, filologiche e letterarie che vogliano acquisire le tecniche essenziali per l’uso degli strumenti realizzati dall’OVI e per la redazione delle voci del TLIO. Il requisito richiesto è la dimestichezza con i testi medievali scritti nelle diverse varietà volgari italoromanze e con i principali strumenti lessicografici dell’italiano. L’attività formativa prevede un periodo di addestramento di cinque giorni (dal lunedì al venerdì) nella sede dell’Istituto, l’assegnazione di alcune voci del TLIO da redigere con l’ausilio delle risorse online e la discussione degli aspetti rilevanti che dovessero emergere dalla revisione delle voci. Il percorso può prevedere la pubblicazione delle voci, non prelude all’assegnazione di incarichi retribuiti e non prevede rimborsi di spese di viaggio e soggiorno. Per partecipare al corso, che si svolge nel periodo autunnale (v. sotto), occorre inviare una richiesta all’attenzione del Direttore dell’OVI dr. Paolo Squillacioti entro il termine e nei modi indicati qui sotto.
Nel 2020, compatibilmente con le disposizioni emanate dal governo nazionale, dalla Regione Toscana e dalla Direzione generale del CNR per il contenimento dell’emergenza collegata al nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), l’attività si svolgerà a cura di Giulio Vaccaro presso la sede dell’OVI in quattro settimane consecutive: 14-18 settembre; 21-25 settembre; 28 settembre-2 ottobre; 5-9 ottobre. Il termine per la presentazione delle candidature è il 10 luglio 2020. Nel caso in cui non fosse possibile effettuare il corso in presenza, esso si svolgerà attraverso l’uso di piattaforme di didattica a distanza.
Per la corretta osservanza delle prescrizioni sanitarie di distanziamento sociale, il numero di partecipanti a ciascun corso non potrà superare le otto unità. Qualora le domande eccedessero i 32 posti disponibili, si darà priorità ai candidati provenienti da Atenei o Istituzioni con cui l’OVI intrattiene rapporti di convenzione o scambio; si terrà inoltre conto degli interessi di studio e di ricerca dei candidati, dando la preferenza a coloro che svolgano ricerche negli ambiti della storia della lingua, della filologia e della letteratura italiane antiche.
La richiesta di partecipazione va inviata per email e corredata di un curriculum vitae e di una lettera di presentazione firmata da un docente dell’Ateneo o dell’Istituzione in cui si stanno svolgendo o si sono svolti gli studi; si richiede inoltre di indicare un ordine di preferenza per le singole settimane.
Una risposta a tutte le domande pervenute verrà comunicata entro il 31 luglio 2020.
Nel 2020, compatibilmente con le disposizioni emanate dal governo nazionale, dalla Regione Toscana e dalla Direzione generale del CNR per il contenimento dell’emergenza collegata al nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), l’attività si svolgerà a cura di Giulio Vaccaro presso la sede dell’OVI in quattro settimane consecutive: 14-18 settembre; 21-25 settembre; 28 settembre-2 ottobre; 5-9 ottobre. Il termine per la presentazione delle candidature è il 10 luglio 2020. Nel caso in cui non fosse possibile effettuare il corso in presenza, esso si svolgerà attraverso l’uso di piattaforme di didattica a distanza.
Per la corretta osservanza delle prescrizioni sanitarie di distanziamento sociale, il numero di partecipanti a ciascun corso non potrà superare le otto unità. Qualora le domande eccedessero i 32 posti disponibili, si darà priorità ai candidati provenienti da Atenei o Istituzioni con cui l’OVI intrattiene rapporti di convenzione o scambio; si terrà inoltre conto degli interessi di studio e di ricerca dei candidati, dando la preferenza a coloro che svolgano ricerche negli ambiti della storia della lingua, della filologia e della letteratura italiane antiche.
La richiesta di partecipazione va inviata per email e corredata di un curriculum vitae e di una lettera di presentazione firmata da un docente dell’Ateneo o dell’Istituzione in cui si stanno svolgendo o si sono svolti gli studi; si richiede inoltre di indicare un ordine di preferenza per le singole settimane.
Una risposta a tutte le domande pervenute verrà comunicata entro il 31 luglio 2020.
Research Interests:
http://www.ovi.cnr.it/index.php/it/formazione-di-base Formazione di base destinata a laureati in materie letterarie o a dottori di ricerca in discipline linguistiche, filologiche e letterarie che vogliano acquisire le tecniche essenziali... more
http://www.ovi.cnr.it/index.php/it/formazione-di-base
Formazione di base destinata a laureati in materie letterarie o a dottori di ricerca in discipline linguistiche, filologiche e letterarie che vogliano acquisire le tecniche essenziali per la redazione delle voci del TLIO. Il requisito richiesto è la dimestichezza con i testi medievali scritti nelle diverse varietà volgari italoromanze e con i principali strumenti lessicografici dell'italiano. L'attività formativa prevede un periodo di addestramento di cinque giorni (dal lunedì al venerdì) nella sede dell'Istituto, l'assegnazione di alcune voci delTLIO da redigere con l'ausilio delle risorse online e la discussione degli aspetti rilevanti che dovessero emergere dalla revisione delle voci. Il percorso può prevedere la pubblicazione delle voci, non prelude all'assegnazione di incarichi retribuiti e non prevede rimborsi di spese di viaggio e soggiorno. Per partecipare al corso, che si svolge nel periodo autunnale (v. sotto), occorre inviare una richiesta all'attenzione del Direttore dell'OVI dr. Paolo Squillacioti entro il termine e nei modi indicati qui sotto. Nel 2019 l'attività si svolgerà presso la sede dell'OVI dal 23 al 27 settembre. Il termine per la presentazione delle candidature è il 21 luglio 2019),. La richiesta va inviata per email e corredata di un curriculum vitae e di una lettera di presentazione firmata da un docente dell'Ateneo dove si stanno svolgendo o si sono svolti gli studi. Per motivi organizzativi, il numero di partecipanti non potrà superare le 20 unità. Qualora le domande eccedessero i posti disponibili, si terrà conto degli interessi di studio e di ricerca dei candidati, dando la preferenza a coloro che svolgano ricerche negli ambiti della storia della lingua, della filologia e della letteratura italiane antiche; verrà anche valutata la possibilità di replicare il corso nella settimana successiva. Una risposta a tutte le domande pervenute verrà comunicata entro il 31 luglio 2019.
Formazione di base destinata a laureati in materie letterarie o a dottori di ricerca in discipline linguistiche, filologiche e letterarie che vogliano acquisire le tecniche essenziali per la redazione delle voci del TLIO. Il requisito richiesto è la dimestichezza con i testi medievali scritti nelle diverse varietà volgari italoromanze e con i principali strumenti lessicografici dell'italiano. L'attività formativa prevede un periodo di addestramento di cinque giorni (dal lunedì al venerdì) nella sede dell'Istituto, l'assegnazione di alcune voci delTLIO da redigere con l'ausilio delle risorse online e la discussione degli aspetti rilevanti che dovessero emergere dalla revisione delle voci. Il percorso può prevedere la pubblicazione delle voci, non prelude all'assegnazione di incarichi retribuiti e non prevede rimborsi di spese di viaggio e soggiorno. Per partecipare al corso, che si svolge nel periodo autunnale (v. sotto), occorre inviare una richiesta all'attenzione del Direttore dell'OVI dr. Paolo Squillacioti entro il termine e nei modi indicati qui sotto. Nel 2019 l'attività si svolgerà presso la sede dell'OVI dal 23 al 27 settembre. Il termine per la presentazione delle candidature è il 21 luglio 2019),. La richiesta va inviata per email e corredata di un curriculum vitae e di una lettera di presentazione firmata da un docente dell'Ateneo dove si stanno svolgendo o si sono svolti gli studi. Per motivi organizzativi, il numero di partecipanti non potrà superare le 20 unità. Qualora le domande eccedessero i posti disponibili, si terrà conto degli interessi di studio e di ricerca dei candidati, dando la preferenza a coloro che svolgano ricerche negli ambiti della storia della lingua, della filologia e della letteratura italiane antiche; verrà anche valutata la possibilità di replicare il corso nella settimana successiva. Una risposta a tutte le domande pervenute verrà comunicata entro il 31 luglio 2019.
Research Interests:
Pubblicato in Briciole di discorsi amorosi. Scritti per Sara Natale & Simone Albonico offerti dagli amici fiorentini, Pisa, Il Campano, 2018, pp. 175-77.
Research Interests:
The paper analyzes the relations between Italy and the Iberian Peninsula (and especially with Castile, Aragon and Catalonia) between the 13th and 14th centuries, from three different points of view. The first one is the circulation of... more
The paper analyzes the relations between Italy and the Iberian Peninsula (and especially with Castile, Aragon and Catalonia) between the 13th and 14th centuries, from three different points of view. The first one is the circulation of words, with particular regard to the Castilian and Catalan terms entered in the Italian dialects, especially in the regions placed under the Crown of Aragon. The second one is the circulation of texts, and in particular of the vernacular translation. The last one is the circulation of knowledge, with particular regard to the circulation of recipe books