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In questo studio sono censiti i soldati, i castellani, i conestabili e i vari ufficiali sforzeschi reclutati dalla terra natale dei Duchi di Milano e dei Signori di Pesaro. Le notizie archivistiche raccolte aggiungono nuovi elementi... more
In questo studio sono censiti i soldati, i castellani, i conestabili e i vari ufficiali sforzeschi reclutati dalla terra natale dei Duchi di Milano e dei Signori di Pesaro.
Le notizie archivistiche raccolte aggiungono nuovi elementi documentari ai profili di personaggi noti, di cui esistono vecchie biografie nel DBI, primo fra tutti Micheletto Attendolo.
Catalogo della Mostra a cura di Federico Settembrini e Raffaella Zama. Comune di Cotignola, Museo Civico "Luigi Varoli" 11 dicembre 2021-6 marzo 2022. Testi in catalogo di: Massimiliano Fabbri, Alessandro Giovanardi, Giorgio Martini,... more
Catalogo della Mostra a cura di Federico Settembrini e Raffaella Zama.
Comune di Cotignola, Museo Civico "Luigi Varoli" 11 dicembre 2021-6 marzo 2022.
Testi in catalogo di: Massimiliano Fabbri, Alessandro Giovanardi, Giorgio Martini, Massimo Pulini, Raffaella Zama
Questo studio indaga l'impresa fondativa della dinastia degli Sforza ed è la versione definitiva e ufficiale del saggio. Nelle pagine di "Romagna Arte e Storia", infatti, il testo è andato erroneamente in stampa senza le correzioni... more
Questo studio indaga l'impresa fondativa della dinastia degli Sforza ed è la versione definitiva e ufficiale del saggio.
Nelle pagine di "Romagna Arte e Storia", infatti, il testo è andato erroneamente in stampa senza le correzioni apportate alle bozze e pertanto non risponde pienamente alle volontà della scrivente.
Il saggio ripercorre la storia della tavola con la "Madonna del Patrocinio", oggi alla Fondazione Magnani-Rocca, attraverso nuovi documenti che ne attestano l'arrivo in Romagna e ne tracciano i suoi spostamenti fra Ravenna, Cotignola ed... more
Il saggio ripercorre la storia della tavola con la "Madonna del Patrocinio", oggi alla Fondazione Magnani-Rocca, attraverso nuovi documenti che ne attestano l'arrivo in Romagna e ne tracciano i suoi spostamenti fra Ravenna, Cotignola ed infine Bagnacavallo.
L'opera è stata oggetto di una più approfondita lettura iconografica e simbolica e di un'indagine sull'ambito di committenza, mentre confronti stilistici e osservazioni tecniche hanno permesso di formulare una proposta di datazione svincolata dai due viaggi italiani del maestro di Norimberga.
A seguito della recente espunzione della bellissima tavola dal catalogo di Dürer, questo contributo si prefigge l'obiettivo della re-attribuzione, conservando il parere espresso dal suo scopritore: Roberto Longhi.
Vedi anche: https://www.academia.edu/41439333/La_Madonna_del_Patrocinio_di_D%C3%BCrer_da_Cotignola_a_Bagnacavallo_dopo_163_anni
"About the archbishop Rinaldo Graziani OFM and the iconography of the Immaculate Conception in Romagna. A patron for the two Zaganelli, between disputes and reforms of his time". The contribute delineates the figure of the franciscan... more
"About the archbishop Rinaldo Graziani OFM and the iconography of the Immaculate Conception in Romagna. A patron for the two Zaganelli, between disputes and reforms of his time".

The contribute delineates the figure of the franciscan theologian Rinaldo Graziani (Archbishop of Ragusa, now Dubrovnik) as the promoter of heated debate regarding Immaculate Conception in Romagna, widespread through many altarpieces. Infact the most ancient altarpiece, painted by Francesco and Bernardino Zaganelli, shows the high mystical content within the pages of the first books printed dear to the order. Graziani was elected general minister under Pope Julius II, a spiritual reformer close to the well-known Cardinal Grimani. This can justify the preference of Order for Cotignola' s artists as well as certain  nordic peculiarities of theirs.

Il contributo delinea la figura del teologo francescano Rinaldo Graziani (Arcivescovo di Ragusa, l'attuale Dubrovnik) quale promotore dell'acceso dibattito immacolista in Romagna, diffuso attraverso le pale d'altare. Ne emerge che la più antica pala, di Francesco e Bernardino Zaganelli, trova spiegazione dell'alto contenuto mistico fra le pagine dei primi libri a stampa cari all'Ordine. Il Graziani, eletto ministro generale sotto il pontificato di Giulio II, riformista spiritualmente vicino al noto cardinale veneziano Domenico Grimani, può giustificare anche la preferenza dell'Ordine per i pittori di Cotignola e certe loro peculiarità di matrice nordica.
È tornata a distanza di 50 anni dalla sua partenza con una mostra al Museo Civico delle Cappuccine a Bagnacavallo. Vedi anche:... more
È tornata a distanza di 50 anni dalla sua partenza con una mostra al Museo Civico delle Cappuccine a Bagnacavallo.

Vedi anche: https://www.academia.edu/37196419/Una_Madonna_di_D%C3%BCrer_in_Romagna._Per_la_restituzione_al_maestro_di_Norimberga_2018_

Era il 1961 quando fra le mura del monastero delle clarisse cappuccine di Bagnacavallo, grazie all'intuizione di monsignor Antonio Savioli (Fusignano 1915-Faenza 1999) si fece "una delle più clamorose scoperte di opere d'arte di questi ultimi tempi", per usare le sue stesse parole. Fu lui per primo, infatti, a comprendere l'eccezionale valore di un antico dipinto su tavola, raffigurante la Madonna con il Bambino per la quale segnalava come non potesse "sfuggire anche all'occhio meno esperto la morfologia leonardesca di alcune sezioni dell'opera, specie del Bambino". In un primo momento tentò di dare un nome all'autore del quadretto in piena autonomia, poi non venendone a capo si presentò al cospetto di uno dei più grandi storici e critici d'arte del Novecento: Roberto Longhi. La debole fotografia che gli mostrò fu sufficiente al riconoscimento e con facilità Longhi sciolse il quesito pronunciando il nome del celebre maestro di Norimberga, Albrecht Dürer; solo dopo essersi assicurato 'de visu' confermò l'attribuzione e pubblicò il dipinto guadagnando ovunque il consenso degli specialisti. In tal modo la notizia del Dürer appena ritrovato in un monastero di provincia fece il giro mondo e il rumore mediatico per l'eccezionale scoperta gettò scompiglio nella pace della clausura bagnacavallese: chi chiedeva di vedere il dipinto o voleva acquistarlo o intendeva tutelarlo, insomma le monache si trovarono al centro di un'attenzione che non era affatto consona al loro stile di vita. Nel tempo, tuttavia, cominciarono a considerare come l'alto valore spirituale del pezzo potesse tramutarsi in un interessante valore economico, potenzialmente risolutivo ai problemi di permanenza nei locali fatiscenti e malsani del loro convento. E infatti ben presto l'aspetto venale prevalse e la decisione dell'alienazione ebbe come seguito la vendita del dipinto, ceduto nel 1969 per la somma di 100 milioni di lire da investire nell'edificazione di un nuovo monastero a Brescia. In un solo colpo le clarisse abbandonarono la loro storica clausura, mentre la tavoletta di Dürer raggiunse la dimora del collezionista Luigi...
COTIGNOLA NOTIZIE-N°12/ 2019 | www.comune.cotignola.ra.it | Facebook: Cotignola Notizie e Cotignola Cultura | URP: 0545 908826 CULTURA
Eventi a margine di una mostra. NOVENA Bernardino e Francesco Zaganelli | Franco Pozzi – Nicola Samorì. Storie di un Cristo portacroce acquisito tra varianti antiche e meditazioni contemporanee > Le mani sul legno | Convegno Sabato... more
Eventi a margine di una mostra.
NOVENA
Bernardino e Francesco Zaganelli | Franco Pozzi – Nicola Samorì.
Storie di un Cristo portacroce acquisito tra varianti antiche e meditazioni contemporanee

> Le mani sul legno | Convegno
Sabato 26 febbraio, dalle 16.00 alle 18.00 | Chiesa di San Francesco

Nel penultimo fine settimana di apertura della mostra, un dialogo a più voci coinvolgerà diverse figure, dagli autori dei testi in catalogo, ai collezionisti, al restauratore. L'incontro, a partire dal dipinto recentemente entrato nelle collezioni comunali e dalla sua iconica ripetizione in una serie di varianti, ruoterà intorno all'attività di Bernardino e Francesco Zaganelli, alle dinamiche della loro nota bottega, in cui le quattro mani a volte si fondono altre si diversificano rendendo difficile, se non impossibile, l'attribuzione.
Sarà anche l'occasione per dar forma ad una mappa delle opere zaganelliane disperse dalla Romagna o ancora presenti sul territorio.

Introduzione e saluti dei curatori della mostra
Federico Settembrini assessore alla cultura Comune di Cotignola
Raffaella Zama insegnante e storica dell’arte.

Interventi
Massimiliano Fabbri conservatore Museo Civico Luigi Varoli
Giorgio Martini storico dell’arte
Alessandro Giovanardi storico e critico d’arte
Antonella Imolesi Pozzi già responsabile Fondi Antichi e Raccolte Piancastelli, Biblioteca Forlì
Michele Pagani restauratore
Massimo Pulini pittore, insegnante e storico dell’arte

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> Bernardino e Francesco Zaganelli, fratelli cotignolesi 'dipingevano' | Visita guidata
Domenica 27 febbraio
Ore 16 Chiesa di San Francesco e ore 17 Palazzo Sforza
a cura di Raffaella Zama con Federico Settembrini

La visita guidata permetterà di connettere due luoghi: la sede della mostra e del museo e la Chiesa di San Francesco, nella quale si conservano un prezioso affresco dei fratelli Zaganelli all’interno della “Cappella Sforzesca” e una Pietà a forma di lunetta che in origine sormontava una pala ora alla Pinacoteca di Brera.
Ritenuta una delle opere più alte mai collocate su un altare romagnolo nel Cinquecento, la pala di Lugo di Girolamo Marchesi eseguita nel 1528 per la chiesa dei padri conventuali di San Francesco, sarà elemento centrale dell’incontro... more
Ritenuta una delle opere più alte mai collocate su un altare romagnolo nel Cinquecento, la pala di Lugo
di Girolamo Marchesi eseguita nel 1528 per la chiesa dei padri conventuali di San Francesco, sarà
elemento centrale dell’incontro tenuto da Raffaella Zama per l’Università per Adulti di Lugo in
collaborazione con il Liceo “G. Ricci Curbastro”.
L’autrice di studi già confluiti in una monografia sull’artista, ripercorrerà in effetti la storia di due
distinti dipinti realizzati per la medesima chiesa e traccerà le vicende che portarono alla perdita
dell’uno e alle infinite peregrinazioni dell’altro.
Sarà occasione per approfondire la singolare figura di Girolamo Marchesi, tale da confondere la critica
e convincerla che la sua produzione fosse il frutto dell’attività di due distinti artisti. Complice una
virata stilistica rapidissima avvenuta nel segno di Raffaello.
Nell’anno che celebra il cinquecentenario della morte di Raffaello, sarà l’occasione per conoscere un
esempio di precoce assimilazione dei testi figurativi del ‘divin pittore’ ed osservare come la
contaminazione nei territori periferici avvenisse per mano di autori locali, ma che locali non erano
affatto.
L'intervento propone l'anticipazione di uno studio in corso di stampa: https://brill.com/abstract/title/54285 Rivela come la rifondazione sforzesca dell'impianto urbano del Castello di Cotignola, avvenuta a seguito di un incendio che... more
L'intervento propone l'anticipazione di uno studio in corso di stampa:
https://brill.com/abstract/title/54285

Rivela come la rifondazione sforzesca dell'impianto urbano del Castello di Cotignola, avvenuta a seguito di un incendio che l'aveva ridotto ad un cumulo di cenere, sia frutto di una pianificazione definita da ordine e razionalità secondo uno schema geometrico regolare, con l'applicazione della proporzione aurea. Un tale riassetto urbanistico nella patria dinastica degli Sforza, sotto la spinta delle ambizioni politiche di Lodovico il Moro, trova spiegazione solo con l'intervento di Leonardo e Luca Pacioli, nel momento in cui al servizio del duca di Milano stavano lavorando al trattato sulla sezione aurea, il 'De Divina Proportione'. Cotignola quindi fu assunta a modello di 'città ideale', trattandosi di uno dei primi esempi di realizzazione in pieno Rinascimento.
L'intervento intende tracciare la singolare attività dei pittori Francesco e Bernardino Zaganelli e del loro allievo Girolamo Marchesi, a partire dal giudizio espresso da Roberto Longhi: il grande critico vide nei due fratelli il più alto... more
L'intervento intende tracciare la singolare attività dei pittori Francesco e Bernardino Zaganelli e del loro allievo Girolamo Marchesi, a partire dal giudizio espresso da Roberto Longhi: il grande critico vide nei due fratelli il più alto esito della cultura figurativa in Romagna dopo "l'esoterico, teorematico, ma meno realizzatore Melozzo". Per chiudere con l'apprezzamento esteso da Federico Zeri anche al Marchesi, del quale aveva un'idea di grandezza ben superiore a quella già nota fra i raffaelleschi bolognesi.

Artisti caratterizzati da uno stile eccentrico e peculiare per la dominante matrice oltremontana, hanno prodotto una quantità di pale d'altare e quadri da stanza oggi noti a datare dall'ultimo anno del '400, qui analizzati in rapporto al territorio di provenienza, il nobile castello di Cotignola, al tempo ancora sotto il privilegiato governo della potente famiglia Sforza.

Degli artisti cotignolesi si documentano particolarmente il fortunato intreccio di relazioni - fra parentado e committenza - con le corti sforzesche di Milano e di Pesaro e il frequente ricorso al loro pennello da parte dell'Ordine francescano, spiegato attraverso la figura di un conterraneo Ministro Generale e verosimile protettore. Con l'insigne teologo, animato dall'intento riformista che proponeva una spiritualità rinnovata, si può trovar ragione del carattere visionario e meditativo di alcuni dipinti.
Raffaella Zama, studiosa, docente della libera Università della paglia di Cotignola, con Alessandro, Nicolò e Viola del Liceo Scientifico di Lugo. In occasione del 500esimo anniversario della morte di Leonardo, l’insegnante con alcuni... more
Raffaella Zama, studiosa, docente della libera Università della paglia di Cotignola, con Alessandro, Nicolò e
Viola del Liceo Scientifico di Lugo.
In occasione del 500esimo anniversario della morte di Leonardo, l’insegnante con alcuni suoi studenti impegnati
come guide volontarie, parleranno della struttura e della funzione dell’antica chiusa di Tebano, ma soprattutto
del suo rapporto con il genio di Vinci, ripetendo la recente esperienza di valorizzazione delle Giornate
FAI di Primavera.
Prende avvio con questa prima edizione degli «Annali del Liceo» una pubblicazione che ambisce ad essere un riferimento culturale insigne, costituendo un passaggio annuale consueto caratterizzante il Liceo «G. Ricci Curbastro» di Lugo.... more
Prende avvio con questa prima edizione degli «Annali del Liceo» una pubblicazione che ambisce ad essere un riferimento culturale insigne, costituendo un passaggio annuale consueto caratterizzante il Liceo «G. Ricci Curbastro» di Lugo. Quattordici contributi alla didattica e alla ricerca, ispirati da un'idea di scuola che trasmetta il piacere dell'apprendimento, la capacità di impara-re ad imparare, la curiositas, la curiosità intellettuale, l'amore per il sapere che ci caratterizza come essere umani, perché «considerate la vostra semen-za: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza». Una scuola non solo luogo di preparazione alla cultura, ma luogo essa stessa di cultura.
A cura di Federico Settembrini e Raffaella Zama. La mostra ruota intorno ad un’acquisizione importante e identitaria, messa a segno recentemente dal Comune di Cotignola: si tratta di un dipinto di Bernardino e Francesco Zaganelli, un... more
A cura di Federico Settembrini e Raffaella Zama. La mostra ruota intorno ad un’acquisizione importante e identitaria, messa a segno recentemente dal Comune di Cotignola: si tratta di un dipinto di Bernardino e Francesco Zaganelli, un piccolo olio su tela di grande intensità, proveniente da una collezione privata bolognese. Raffigura un Cristo portacroce che sarà possibile ammirare nella sua forte carica espressiva e in tutto il suo splendore, dopo l’intervento di restauro condotto da Michele Pagani, a partire da sabato 11 dicembre 2021 a Palazzo Sforza. L’evento si offre come occasione straordinaria per celebrare due figure molto apprezzate, “il fiore più fragrante” - come scrisse Roberto Longhi - della pittura in Romagna tra Quattro e Cinquecento. In sé racchiude anche la storia di un ritorno atteso: quello dei due fratelli pittori a Cotignola, loro paese d’origine. Il dipinto, in questo contesto, diventa quindi anche simbolo, punto di partenza e presenza centrale della futura sezione del Museo Varoli dedicata agli Sforza e ai suoi pittori del Rinascimento. Testi in catalogo di Massimiliano Fabbri, Alessandro Giovanardi, Giorgio Martini, Massimo Pulini e Raffaella Zama
A cura di Federico Settembrini e Raffaella Zama. La mostra ruota intorno ad un’acquisizione importante e identitaria, messa a segno recentemente dal Comune di Cotignola: si tratta di un dipinto di Bernardino e Francesco Zaganelli, un... more
A cura di Federico Settembrini e Raffaella Zama.
La mostra ruota intorno ad un’acquisizione importante e
identitaria, messa a segno recentemente dal Comune di
Cotignola: si tratta di un dipinto di Bernardino e Francesco
Zaganelli, un piccolo olio su tela di grande intensità, proveniente
da una collezione privata bolognese.
Raffigura un Cristo portacroce che sarà possibile ammirare nella
sua forte carica espressiva e in tutto il suo splendore, dopo l’intervento
di restauro condotto da Michele Pagani, a partire da sabato
11 dicembre 2021 a Palazzo Sforza.
L’evento si offre come occasione straordinaria per celebrare
due figure molto apprezzate, “il fiore più fragrante” - come
scrisse Roberto Longhi - della pittura in Romagna tra Quattro
e Cinquecento. In sé racchiude anche la storia di un ritorno
atteso: quello dei due fratelli pittori a Cotignola, loro paese
d’origine. Il dipinto, in questo contesto, diventa quindi anche
simbolo, punto di partenza e presenza centrale della futura
sezione del Museo Varoli dedicata agli Sforza e ai suoi pittori del
Rinascimento.
Testi in catalogo di Massimiliano Fabbri, Alessandro Giovanardi, Giorgio Martini, Massimo Pulini e Raffaella Zama
Museo Civico delle Cappuccine, Bagnacavallo, dal 14 dicembre 2019 al 2 febbraio 2020. Mostra a cura di Diego Galizzi Comitato scientifico: Diego Galizzi, Fabrizio Lollini, Stefano Roffi, Raffaella Zama Testi in catalogo di Diego... more
Museo Civico delle Cappuccine, Bagnacavallo, dal 14 dicembre 2019 al 2 febbraio 2020.
Mostra a cura di Diego Galizzi
Comitato scientifico: Diego Galizzi, Fabrizio Lollini, Stefano Roffi, Raffaella Zama
Testi in catalogo di Diego Galizzi, Stefano Roffi e Raffaella Zama
Research Interests: