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Capitolo campione - A scuola di latino (Umanistica SS2)

Page 1

SEZIONE

3

unità

6

La III declinazione

unità

7

Gli aggettivi della II classe

unità

8

La IV e la V declinazione

unità

9

I pronomi relativi

unità

10

Il congiuntivo presente e imperfetto

unità

11

Il congiuntivo perfetto e piuccheperfetto

OMNIBUS

Ripasso e recupero

Potenziamento

Per tradurre ▸ La reggenza verbale ▸ Il nominativo della III declinazione ▸ L’aggettivo: classi e terminazioni ▸ I nomi greci, i nomi composti, i nomi indeclinabili e difettivi ▸ Verbi principali e verbi secondari ▸ La subordinata finale ▸ Gli usi di ut ▸ Gli usi di cum

Cultura ▸ I luoghi • L’espansione di Roma nella penisola italica ▸ Le leggende • La leggenda di Brenno ▸ La storia • Due battaglie memorabili: le Forche Caudine e Benevento ▸ La vita quotidiana • Città, cittadini e cittadinanza

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UNITÀ

Morfologia

9

Lezione 1 ◾ Il pronome relativo qui, quae, quod Lezione 2 ◾ I pronomi personali ◾ Il verbo possum ◾ Gli altri composti di sum Lezione 3 ◾ Il modo infinito delle quattro coniugazioni e del verbo sum

Sintassi

Lessico

Lezione 1 ◾ Le proposizioni relative proprie ◾ La prolessi e il nesso del relativo

Lezione 1 ◾ Nessi relativi anche in italiano ◾ Libertà e schiavitù Lezione 2 ◾ «Essere capace»: una famiglia di parole ◾ Il lessico politico: le tappe del cursus honorum

Lezione 2 ◾ L’uso riflessivo o non riflessivo dei pronomi personali

Lezione 3 ◾ Un verbo di comando: iubeo ◾ Duco: “condurre” o “ritenere”?

Lezione 3 ◾ Le proposizioni infinitive

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1. In quale frase c’è un pronome relativo? ■ Chi viene alla festa?

■ Che bella festa!

■ È Bianca che vi ha invitato?

2. Nell’espressione eius filii («i suoi figli»), eius ha funzione di: ■ pronome personale

■ aggettivo determinativo

■ pronome riflessivo

3. Qual è la seconda persona singolare dell’indicativo futuro di sum? ■ eras

■ eris

■ fueras

4. I modi del verbo latino di distinguono in: ■ attivi e passivi

■ presente e perfetto

■ finiti e indefiniti

Lezione

1

IN PREPARAZIONE

Il pronome relativo

Morfologia

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1 | Il pronome relativo qui, quae, quod Il pronome relativo, in italiano «il quale, la quale, che, cui» ecc., svolge la doppia funzione di sostituire un nome – come tutti i pronomi – e di mettere in relazione tra loro due proposizioni, collegandole in un unico periodo (es.: «Per fortuna ho seguito i consigli che tu mi hai dato»). Il pronome relativo latino è qui, quae, quod, «che, il quale, la quale, la qual cosa», di cui ti presentiamo la declinazione. 318


Lezione 1 • Il pronome relativo

SINGOLARE

maschile Nom. Gen. Dat. Acc. Abl.

qui cuius cui quem quō

femminile

che, il quale cui, di cui, del quale a cui, cui, al quale che, il quale con cui, con il quale

quae cuius cui quam quā

neutro

che, la quale cui, di cui, della quale a cui, cui, alla quale che, la quale con cui, con la quale

quod cuius cui quod quō

che, il quale cui, di cui, del quale a cui, cui, al quale che, il quale con cui, con il quale

PLURALE

maschile Nom. Gen. Dat. Acc. Abl.

qui quorum quibus quos quibus

femminile

che, i quali cui, di cui, dei quali a cui, cui, ai quali che, i quali con cui, con i quali

quae quarum quibus quas quibus

neutro

che, le quali cui, di cui, delle quali a cui, cui, alle quali che, le quali con cui, con le quali

quae quorum quibus quae quibus

che, i quali cui, di cui, dei quali a cui, cui, ai quali che, i quali con cui, con i quali

N.B. Per esprimere il complemento di compagnia i pronomi relativi vengono preposti alla preposizione

cum: quōcum, «con il quale»; quācum, «con la quale»; quibuscum, «con i quali, con le quali». PROVA SUBITO

Scegli il corretto completamento di ogni frase. ■ quius ■ cuius, quorum ■ cuius ■ cui, quibus ■ quo, qua, quibus ■ cui 3. Il pronome relativo qui è in nominativo… ■ m. sing. ■ m. sing. e plur. ■ f. sing. 4. La forma quibuscum significa… ■ «con i quali» ■ «ai quali» ■ «chi» 5. La forma qua significa… ■ «la quale» ■ «le quali cose» ■ «con cui» 1. In latino «del quale» si traduce… 2. In latino «a cui» si traduce…

Sintassi 2 | Le proposizioni relative proprie Il pronome relativo introduce una proposizione subordinata che viene detta, appunto, relativa. Le proposizioni relative che non hanno altre funzioni sintattiche (es.: valore finale, causale ecc.) sono dette relative proprie. Il loro verbo è espresso al modo indicativo.

Il pronome relativo e il suo antecedente

Il pronome relativo concorda in genere e numero con il suo antecedente, cioè con il termine della proposizione reggente al quale si riferisce; il caso, invece, è quello richiesto dalla funzione logica che il pronome svolge nella relativa. L’antecedente del pronome relativo può essere espresso da un sostantivo o un pronome. Osserva il seguente esempio: esempio Ventus qui vela implet secundus est. «Il vento che gonfia le vele è favorevole.» Il pronome relativo qui è maschile singolare perché riferito all’antecedente ventus (che è, appunto, maschile singolare) e si presenta in caso nominativo perché svolge la funzione di soggetto della subordinata relativa. 319


Sezione 3 • Unità 9

Rifletti ora sul seguente esempio: esempio Viri, quibuscum ambulas, tribuni eligentur. «Gli uomini con i quali passeggi saranno eletti tribuni.» Il pronome relativo quibuscum è maschile plurale perché riferito all’antecedente viri (che è maschile plurale), ma è in caso ablativo perché esprime il complemento di compagnia nella subordinata relativa. È bene ricordare che può svolgere la funzione di antecedente del pronome relativo il pronome determinativo is, ea, id, che, in tal caso, si traduce con «colui, colei, ciò»: esempio Dei magna dona praebent eis qui iustitiam amant. «Gli dèi offrono grandi doni a coloro che amano la giustizia.»

L’omissione dell’antecedente

Molto frequentemente, quando l’antecedente è costituito da un pronome dimostrativo o determinativo, questo viene omesso, se è nello stesso caso del relativo: esempio Quod dicis, probo. [antecedente omesso: id (Id quod dicis probo.)] «Approvo ciò che dici.» L’antecedente può essere omesso anche qualora sia in caso diverso dal relativo, specialmente nei casi diretti: esempio Quae dicis, falsa sunt. [antecedente omesso: haec (Haec quae dicis, falsa sunt.)] «Le cose che dici sono false.»

3 | La prolessi del relativo e il nesso relativo La prolessi (o anticipazione) del relativo Comunemente il pronome relativo segue l’antecedente, cioè il termine della reggente a cui si riferisce. Dunque la proposizione relativa può trovarsi dopo la reggente o al suo interno: esempio Lego librum quem mihi donavisti oppure Librum, quem mihi donavisti, lego. «Leggo il libro che mi hai donato.» Tuttavia in latino la proposizione relativa può anche precedere la reggente: questa disposizione prende il nome di “prolessi” (cioè “anticipazione”) del relativo: esempio De quibus dicere mihi cupis, iam omnia scio. «Già so tutte le cose di cui mi vuoi parlare.» Il pronome relativo in posizione prolettica può essere ripreso nella reggente da un pronome dimostrativo o determinativo (in funzione di antecedente): esempio Quem spes delusit, huic querela convenit (Fedro). «La lamentela conviene a quest’uomo, che la speranza deluse.» N.B. Con la prolessi del relativo, il termine a cui si riferisce il pronome relativo, se è un sostantivo, può

essere a sua volta anticipato e inglobato nella frase relativa: esempio Qua in vita est aliquid mali, ea beata non est (Cicerone). «La vita in cui c’è del male non è (= non può essere) felice.»

Il nesso relativo Sia in latino sia in italiano, il pronome relativo è di norma un nesso subordinante, cioè introduce una proposizione dipendente. In latino, però, esso può avere anche una funzione sintattica diversa: non di rado, infatti, si trova all’inizio di una frase, dove non introduce una subordinata relativa, ma svolge la funzione di “collegamento coordinante”. In tal caso il pronome relativo, che si definisce “nesso relativo”, si trova dopo una forte interpunzione (il punto fermo, i due punti, il punto e virgola) e di fatto equivale a una 320


Lezione 1 • Il pronome relativo

congiunzione coordinante seguita da un dimostrativo. Perciò, per esempio, se qui è in funzione di nesso relativo, ha lo stesso valore di espressioni come et ii, «ed essi», sed illi, «ma quelli» ecc.: esempio Quae omnia fere Gallis incognita erant (Cesare). [Quae = Sed haec] «Ma tutte queste cose erano per lo più sconosciute ai Galli.» Cuius principio anni legati ex Volscis Romam venerunt (Livio). [Cuius = Et eius] «E all’inizio di quell’anno vennero a Roma dei legati da parte dei Volsci.» Nel primo dei due esempi appena letti e nel periodo che segue, il nesso relativo neutro può riassumere quanto affermato in precedenza: esempio Dixisti vitam donum esse: quod ut audivi, sapientiam tuam laudavi. «Hai detto che la vita è un dono: e quando l’ho sentito, ho lodato la tua saggezza.» Come puoi osservare in tutti gli esempi precedenti, la scelta della congiunzione coordinante da esprimere in italiano («ma», «e» ecc.) dipende dal contesto. N.B. Spesso il nesso relativo è inserito in una subordinata che precede la principale, e a sua volta si trova

in posizione anticipata rispetto alla congiunzione subordinante: esempio Quae cum ita sint, legati pacem petunt. «E poiché le cose stanno così, gli ambasciatori chiedono la pace.» Quem cum agnovisset, laetatus est. «E quando lo ebbe riconosciuto, si rallegrò.» PROVA SUBITO

Traduci le seguenti frasi, in cui i pronomi evidenziati presentano la prolessi o il nesso relativo. prolessi del relativo

nesso del relativo

1. Quae verba dixisti, eis non plaudo.

5. Consul in curia multa dixit; quem pauci

cum gaudio faciam. 3. Quae tecum puero ludebant, eas post multos annos revisis. 4. Quos fuderant, eos nostri milites ceciderunt.

6. Milites hostes timebant. Quorum animos dux

2. Quod desideras, id semper magno

LESSICO

probaverunt. confirmavit.

7. Hostes circumdati sunt. Qui impetum fecerunt.

8. Scipio patrem in proelio vulneratum vidit. Cuius

vitam strenue pugnans servavit.

Verbi simili ma di coniugazioni e significato diversi

colo, -as, -avi, -atum, -āre: colare colo, -is, colui, cultum, -ĕre: coltivare, curare dico, -as, -avi, -atum, -āre: dedicare dico, -is, dixi, dictum, -ĕre: dire fugo, -as, -avi, -atum, -āre: mettere in fuga fugio, -is, fugi, fugitum, -ĕre: fuggire iaceo, -es, iacui, -ēre: giacere iacĭo, -is, ieci, iactum, -ĕre: gettare lego, -as, -avi, -atum, -āre: mandare come ambasciatore lego, -is, legi, lectum, -ĕre: leggere, raccogliere

paro, -as, -avi, -atum, -āre: preparare pareo, -es, -ui, -itum, -ēre: obbedire, apparire parĭo, -is, pepĕri, partum, -ĕre: partorire pendeo, -es, pependi, -ēre: essere appeso pendo, -is, pependi, pensum, -ĕre: pesare placo, -as, -avi, -atum, -āre: placare placeo, -es, placui, placitum, -ēre: piacere vinco, -is, vici, victum, -ĕre: vincere vincĭo, -is, vinxi, vinctum, -īre: legare

321


Sezione 3 • Unità 9

Recuperare l’italiano 1

Il pronome relativo

Nelle seguenti frasi sottolinea una volta la subordinata relativa, poi sottolinea due volte l’antecedente del relativo e cerchia il pronome relativo; analizza infine il pronome relativo indicandone genere, numero e funzione logica. L’esercizio è avviato.

Il cane che dorme nella cuccia si chiama Ercole. che = maschile, singolare, soggetto della relativa

1. Ho ormai lasciato la città in cui ho vissuto da bambina. 2. Ho iniziato il libro di cui mi hai

parlato. 3. La zia con cui passo le vacanze è davvero giovanile nonostante la sua veneranda età. 4. È chiaro che Marco, a cui tutti siamo affezionati, è un gran furbone. 5. Ti dico che non posso approvare la decisione che hai preso. 6. Siamo tutti convinti che tu abbia scelto la persona che fa per te. 7. Il cane con cui ho vissuto fin da bambino è scappato. 8. Penso alle amiche che ho conosciuto in estate. 9. Lo spettacolo che ho visto l’altro giorno mi è piaciuto molto. 10. Che peccato non averti presentato l’amica di cui ti parlavo!

2

Nelle seguenti frasi sottolinea i pronomi relativi doppi. Fai attenzione: non sono sempre presenti. L’esercizio è avviato. 1. Non sopporto chi parla in continuazione senza preoccuparsi se l’interlocutore ha voglia di stare a sentire. 2. Chi verrà in gita con noi questo weekend? 3. Chi rompe paga. 4. Chiunque voglia partecipare alla gara potrà iscriversi gratuitamente sul portale online registrando i propri dati entro una settimana dall’evento. 5. Vorrei sapere a chi è capitata una cosa simile. 6. Presterò i miei appunti a chi ne ha bisogno. 7. Di chi è questo libro che è stato lasciato ieri sulla cattedra? 8. Purtroppo, il posto è di chi lo occupa prima.

PER MEMORIZZARE 3

INCIPIT

PRONOME RELATIVO

Indica la risposta corretta alle seguenti domande.

1. Il relativo concorda con l’antecedente in

■ genere e numero ■ caso, genere e numero ■ dall’antecedente ■  dalla funzione che svolge nella relativa 3. La relativa propria ha il verbo al modo ■ indicativo ■ infinito 4. Nella frase “Ho molti amici cui voglio bene” in che caso, genere e numero sarebbe il relativo in latino? ■ dativo ■ accusativo 5. Nella frase: “Ho visto quel ragazzo di cui non so il nome” in che caso sarebbe il relativo in latino? ■ nominativo ■ genitivo 2. Il caso del relativo è determinato

4

Nelle seguenti frasi indica il caso in cui il latino esprimerebbe il pronome relativo evidenziato. L’esercizio è avviato. INCIPIT

PRONOME RELATIVO

1. Ho una cugina che ( nominativo ) vive lontano. 2. Il dolce che ( ) ho assaggiato è molto buono. 3. Ho salutato gli amici che ( ) avevo incontrato casualmente e a cui ( ) avevo dato un passaggio in auto. 4. Questi sono gli amici di cui ( ) hai visto le foto. 5. Nessuno di noi conosceva quel ragazzo che ( ) si era seduto in fondo alla classe.

322


Lezione 1 • Il pronome relativo

5

OMNIBUS

PRONOME RELATIVO

Completa il seguente schema riassuntivo sul pronome relativo. L’esercizio

è avviato. qui, quae, quod

Il pronome relativo

«che/il quale, la quale» in

genere e numero con

con

il caso dato dalla

concorda

6

PRONOME RELATIVO

Completa la declinazione del pronome relativo. L’esercizio è avviato.

singolare Nom.

plurale

qui

quae

quod

qui quorum

Gen. Dat.

cui quam

Acc. Abl.

7

Analizza e traduci le seguenti forme del pronome relativo. Fai attenzione: alcune forme possono esprimere più casi e più generi. L’esercizio è avviato. PRONOME RELATIVO

quem = acc. m. sing.; «il quale/che» (c. ogg.) 1. quae 2. quos 3. quibuscum 4. qui 5. quas 6. cuius 7. quod

8

9. quorum

10. quam 11. quo

12. quarum 13. quibus 14. qua

Completa le seguenti espressioni, declinando in genere, numero e caso il pronome relativo in base alla traduzione fornita. L’esercizio è avviato. OMNIBUS

PRONOME RELATIVO

1. Vir quem 2. Ager

vides

3. Signum 4. Castra

5. Fama poetarum 6. Amici

7. Aurum

8. Dominae 9. Tyranni

10. Cicero

9

8. cui

PRONOME RELATIVO

colitur milites parent munita erant celebres sunt ambulas hostes corrupti sunt ingenium magnum est regnum breve erit oratio nunc legimus

«L’uomo che vedi» «Il campo che viene coltivato» «Il segnale a cui i soldati obbediscono» «L’accampamento che era stato fortificato» «La fama dei poeti che sono celebri» «Gli amici con cui passeggi» «L’oro grazie al quale i nemici sono stati corrotti» «Le padrone il cui ingegno è grande» «I tiranni il cui regno sarà breve» «Cicerone la cui orazione ora leggiamo»

Analizza e traduci in latino i seguenti pronomi relativi. L’esercizio è avviato.

del quale = gen. m. sing. → cuius con i quali • la quale (c. ogg.) • il quale (n., c. ogg.) • con le quali • al quale • il quale (m., c. ogg.) • delle quali • le quali (c. ogg.) • il quale (m., sogg.) • le quali (sogg.) 323


Sezione 3 • Unità 9

10

11

PRONOME RELATIVO Nelle seguenti frasi sottolinea, analizza e traduci i pronomi relativi. L’esercizio è avviato.

1. Vir quem vides pater meus est.

→ acc. m. sing.

→ che (c. ogg.)

2. Iuno, quae deorum regina est, a puerperis colitur.

3. Donum quod dei urbi dederunt gratum est.

4. Carmen in quo Augustus laudatur pulchrum est.

5. Lucus qui ex insula conspiciebatur ater erat.

6. Regina quae in Aegypto regnat sapiens est.

7. Senex quocum ambulo gratus amicus est.

8. Ea quae decora putamus alii turpia putant.

Aiutandoti con la traduzione, inserisci l’antecedente “omesso”, scrivendolo tra parentesi. L’esercizio è avviato. 1. Quod dico, [ id ] sentio. «Penso ciò che dico.»   ANTECEDENTI DEL RELATIVO

2. Quae Helvetiorum copiae primae contra Romanos exurrexerant [

] primae poenas persolverunt. «Le truppe degli Elvezi che per prime si erano ribellate contro i Romani per prime pagarono il fio.»

3. Quem res adversae non tangunt, [

] deum potius quam hominem facio. «Colui che la sorte avversa non sfiora, lo ritengo più un dio che un uomo.»

4. Quam in alto solio vidistis [

] regina Carthaginiensium erat. «Quella che vedeste sull’alto trono era la regina dei Cartaginesi.»

5. Qui auxilium dat [

«Chi dà aiuto è un vero amico.»

] verus amicus est.

6. Quos amicos duco, [

] tamquam fratres amo. «Amo come fratelli coloro che considero miei amici.»

7. Quibus divitiae non sunt, [

] pauperes appellamus, sed nondum miseros. «Coloro che non hanno ricchezze, li chiamiamo poveri, ma non per questo infelici.»

8. Qui pauca verba dicunt [

] saepe tamen utilia consilia praestant. «Coloro che parlano poco spesso tuttavia offrono utili pareri.»

12

OMNIBUS USI DEL RELATIVO Completa il seguente schema riassuntivo sugli usi particolari del pronome relativo. L’esercizio è avviato.

Il pronome relativo

del relativo

ha funzione di

nesso

324

la relativa si trova della principale la relativa segue un’interpunzione forte ed equivale a una proposizione


Lezione 1 • Il pronome relativo

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OMNIBUS PROLESSI DEL RELATIVO Aiutandoti con la traduzione, riconosci e sottolinea i pronomi che sono gli antecedenti dei relativi prolettici (evidenziati). L’esercizio è avviato.

Quod imperatur, id omnes exaudiunt. «Tutti ascoltano ciò che viene ordinato.» 1. Quas in porticu vidisti, eae Marci sorores sunt.

«Quelle che hai visto nel portico sono le sorelle di Marco.»

2. Quibus assiduus timor est, ii numquam bene vivunt.

«Coloro che hanno un timore costante non vivono mai serenamente.»

3. Quae magister discipulis recitat, ea celebrium poetarum carmina sunt.

«Le cose che il maestro recita ai discepoli sono i componimenti di celebri poeti.»

4. Quae a Porsenna rege trans Tiberim strenue natans fugit, ea Cloelia appellabatur.

«Quella che sfuggì al re Porsenna nuotando con coraggio al di là del Tevere si chiamava Clelia.»

5. Cuius virtus praeclara est, ei rem publicam tradimus.

«Affidiamo lo Stato a colui il cui valore risplende.»

14

NESSO RELATIVO Collega la frase della colonna di sinistra alla frase che meglio ne completa il senso, nella colonna di destra; sottolinea poi il nesso relativo. L’esercizio è avviato.

1. Aedis Minervae est in insula;

b. qui legionibus in bello contra

4. Multi amici ad nos venerunt:

c. quam Marcellus non spoliavit.

3. Futura expectamus:

5. Decimae legionis milites acriter

pugnaverunt: 6. Marius consul factus est: 7. Qua ratione, 8. Multa de sapientis virtutibus legi:

15

a. quos laeti accepimus.

2. Quibus rebus adductus,

Cimbros praefectus est.

d. milites magnis itineribus hostem petiverunt. e. quae Seneca in libris et epistulis scripserat. f. quae, quia incerta sunt, metum instillant.

g. Caesar ad castra pervenit.

h. quae cara dilectaque erat Caesari.

Indica se i pronomi relativi evidenziati sono interessati da prolessi (P), omissione dell’antecedente (A) o nesso relativo (N). Attenzione, in un caso prolessi e caduta dell’antecedente si combinano. L’esercizio è avviato. USI DEL RELATIVO

x ■

P

A

N

1. Quod dicis (id) falsum est et rei publicae perniciosum.

2. Galli legatos ad nostros miserunt; quos praetor benigne accepit.

3. Omnia metus plena erat et hostes iam castra apud moenia ponebant: quam ob

4. Quod accidit senibus, id nobis quoque mox accidet.

5. Exilio damnantur qui proditionis sunt accusati.

6. Quae Vestam deam colunt Vestales appellantur.

Q ui et inter secundas res et inter adversas bene vivunt, illos sapientes dicimus.

rem cives in templis deorum auxilium orabant.

325


Sezione 3 • Unità 9

PER ESERCITARSI 16

Analizza e traduci i seguenti sintagmi, poi volgili dal singolare al plurale, o viceversa; infine traduci ciò che ottieni. L’esercizio è avviato. PRONOME RELATIVO

lex quam: lex, nom. f. sing.; quam, acc. f. sing.; «la legge che» → leges quas, «le leggi che» consulum qui • puerorum quibuscum • res qua • verba quorum • civem cuius • porticus quae • trans maria quae • duces quorum • sacerdotem quocum • domină quam

17

PRONOME RELATIVO Analizza e traduci i seguenti pronomi relativi, quindi trasformali sulla base delle indicazioni suggerite; poi traduci. L’esercizio è avviato. acc. m. sing., «che» (ogg.) «di cui» 1. quem → gen. sing. cuius

2. quas

→ dat. plur.

3. quam

→ dat. sing.

4. qua

→ acc. sing.

5. qui

→ abl. sing.

6. quem

→ gen. plur.

7. quocum

→ gen. sing.

8. quod

→ acc. plur.

9. quos

→ dat. sing.

10. quo

→ abl. plur.

18

Completa le seguenti frasi scegliendo l’alternativa corretta tra le due suggerite; poi traduci. L’esercizio è avviato. 1. Vir qui (qui / quem) veritatem dicit interdum non creditur. 2. Peleus Thetidem uxorem duxit, ex (qua / cui) Achilles natus est. 3. Nulla salus est militibus (quibus / qui) in rebus adversis fugiunt. 4. Dux sociis auxilium misit (quo / qui) rogaverant. 5. Pare sententiis (quae / quam) a philosophis docentur. 6. Sacerdos consulit Apollinem (quocum / cuius) oracula arcana sunt. 7. Sapiens numquam amittit omnia (quae / qua) philosophia ei parat. 8. Exemplum Catonis, (cui / quo) multae virtutes erant, respice! 9. Caesar accepit obsides (quibuscum / qui) hostium legati venerant. 10. Omnes filii (quos / qui) Niobe pepererat a deis necati sunt.

19

SUB. RELATIVE PROPRIE Nelle seguenti frasi correggi gli errori nei pronomi relativi evidenziati, poi traduci. L’esercizio è avviato.

PRONOME RELATIVO

correzione 1. Caesar subsidia submittebat his qui laborantes conspexerat. 2. Ulixes navem construxit cuius ad patriam navigavit. 3. Habetis ducem quem memor patriae semper est.

4. Pompeius misit eas naves quos ad Dyrrachium habebat. 5. Hannibal qui acies iam instructae erant impetum fecit. 6. Numquam pater meus fecit ea qua nunc facio.

7. Gallorum copiae compleverant eum locum quod ad septemtrionem vergit.

8. Civitas, quam imperatorem amabat, eius reditum laete accepit.

326

quos


Lezione 1 • Il pronome relativo

REBUS

Quod relativo o quod causale?

IL PROBLEMA A volte il pronome relativo neutro quod può essere confuso con la congiunzione quod,

che introduce una subordinata causale. LA SOLUZIONE

1. Se nella reggente c’è un termine neutro singolare che, per il suo significato, può essere l’antecedente del relativo, allora quod è appunto un pronome relativo, che introduce una proposizione relativa: esempio Donum quod fecisti omnibus gratum est. → «Il dono che hai fatto è gradito a tutti.» 2. Altrimenti, è probabile che la dipendente sia una causale. esempio Grati sumus quod donum accepimus. → «Siamo grati perché abbiamo ricevuto un dono.»

20 Nelle seguenti frasi riconosci la funzione sintattica del quod evidenziato e indica se introduce una relativa (R) o una causale (C); infine traduci. L’esercizio è avviato.

R

1. Flumen quod per planitiem fluit Padus nominatur.

2. Impii Graeci Minervae signum rapuerunt quod in Troiae arce erat. 3. Dominus verberat servum quod falsum dicit. 4. Praeceptum nunc datur quod mox utile erit.

5. Piratae pulchrum oppidum vastaverunt quod nobis carum erat. 6. Caelum atrum quod pluviam praenuntiat video.

7. Caesar aciem instruit quod hostes impetum mox facient. 8. Agricolae siccitatem timent quod fructus laedit.

21

x ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

C

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

SUB. RELATIVE PROPRIE Unisci le seguenti coppie di frasi, sostituendo il termine evidenziato con un pronome relativo opportunamente declinato; poi traduci. L’esercizio è avviato.

Erant Athenis duae factiones. • Duarum factionum altera plebi favebat, altera optimatibus. → Erant Athenis duae factiones quarum altera plebi favebat, altera optimatibus. «C’erano ad Atene due partiti di cui uno sosteneva la plebe, l’altro i nobili.»

1. Romani infestas tribus deleverunt. • Tribus seditionem accenderant. 2. Opera dura sunt. • In operis agricolae laborant.

3. Memoria illius pugnae aeterna erit. • Pugnā patria servata est.

4. Omnia tempus delebit. • Omnia homines magna cum diligentia fecerint. 5. Multa sunt. • Multa me angunt.

6. Arbores seres, senex. • Arborum fructus non videbis.

7. Fanum est Proserpinae apud civitatem nostram. • De fano multa dixi. 8. Homines egeni semper erunt. • Homines semper cupiunt.

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ANTECEDENTE DEL RELATIVO Riscrivi le seguenti frasi omettendo l’antecedente del relativo. L’esercizio è avviato. 1. Is qui culpam suam alterius facit, malus est. → Qui culpam suam alterius facit, malus est. 2. Eum, quem amo, tu quoque amas. → 3. Is, cui bona exempla praebentur, bene vivit. → 4. Is, qui se ipse laudat, cito derisorem invenit. → 5. Id, quod nos effugerat, magister repetivit. → 6. Ea, quam Catullus Lesbiam appellat, soror Clodii est. →

327


Sezione 3 • Unità 9

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PROLESSI DEL RELATIVO Trasforma ciascuna delle seguenti frasi collocando in posizione prolettica il relativo evidenziato. L’esercizio è avviato. 1. Maxime iis diffide qui adulantur. → Qui adulantur, iis maxime diffide. 2. Eum cui nullum otium est miserum puto. → 3. Is cuius amici falsi sunt infelix est. → 4. Id quod sentis, nullo timore dic! → 5. Morte damnabitur qui sine iudicio cives Romanos necaverit. → 6. Eum, qui deos patriam parentes colebat, → bonum civem antiqui putabant.

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Nelle seguenti frasi sostituisci i termini evidenziati con un nesso relativo. L’esercizio è avviato. 1. Augustus Scriboniam uxorem habuit. Sed cum ea [ Quacum ] divortium fecit et Liviam uxorem duxit. 2. In foro innumerae tabernae sunt. Et eae [ ] semper plenae dominorum eorumque servorum sunt. 3. Ver prata floribus implet: et ob eam rem [ ] oculos nostros delectat. 4. Dux, postquam hostes vicerat, imperium statim reliquit. At eum [ ] senatus populusque Romanus paulo postea revocavit quod hostes impetum iterum fecerunt. 5. Hostes e castris copias eduxerant: et hoc [ ] animadvertit Caesar et aciem instruxit. 6. Magnis itineribus Caesar castra petivit; et ad ea [ ] ut primum pervenerat, statim militibus spem victoriae restituit.

REBUS

Prolessi o nesso del relativo

NESSO RELATIVO

IL PROBLEMA Potresti confondere la prolessi del relativo con il nesso relativo, visto che in entrambi i casi

il pronome relativo si trova a inizio frase. LA SOLUZIONE Valuta se nel seguito è presente un antecedente, o se esso sia sottinteso (in conseguenza

dell’omissione dell’antecedente). 1. Se c’è un antecedente (esplicito o sottinteso), si tratta di prolessi del relativo: esempio Quae dux imperavit, ea fecimus. → «Abbiamo fatto ciò che il comandante ha ordinato.» 2. Se non c’è alcun antecedente, nemmeno sottinteso, si tratta di nesso relativo: esempio Victi arma dederunt; quae nostri in fossam deiecerunt. → «I vinti consegnarono le armi, e i nostri le gettarono nel fossato.»

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Nelle seguenti frasi distingui il nesso relativo (N) dalla prolessi (P) e dall’omissione dell’antecedente (A). L’esercizio è avviato. N 1. Qui sapiens est, eum omnes laudant.

2. Qui horridus asperque semper est, istum amici non diligunt.

3. Quod sentimus dicemus, nam sub bono principe non sub tyranno vivimus. 4. Quem regem appellatis, nos tyrannum putamus.

5. Quas fere cotidie ille scribit, epistulae ad familiares suos sunt.

6. Galli fuga salutem in vicos suos inveniunt. Qui trans Rhenum erant. 7. Necessaria quoque mihi non sunt; quae ut impetrem, venio. 8. Quae necessaria sunt, ea liberis negare nefas est.

328

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

P

A

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

x ■


Lezione 1 • Il pronome relativo

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USI DEL RELATIVO Le seguenti frasi presentano la prolessi del pronome relativo e anche del sostantivo che funge da antecedente (li trovi entrambi evidenziati): riscrivile, collocando l’antecedente nella proposizione reggente, infine traduci. L’esercizio è avviato.

uem consulem hostes vulneraverunt, vivus est. Q → Vivus est consul, quem hostes vulneraverunt. «È vivo il console che i nemici ferirono.» 1. Quam artem amamus, in ea nos exercere debemus. → 2. Quam epistulam antea misisti, duras et acres sententias continebat. → 3. Quas virtutes boni cives demonstrant, exempla totae civitati sunt. → 4. Quibus de rebus orator dixit, cives probaverunt. → 5. Quem animum adversus pueros habemus, eodem sapiens erga omnes est. → 6. Quo proelio bellum civile confectum est, Caesar contra Pompeium vicit. → 7. Quibus regionibus vitae spatium circumscriptum est, eisdem omnes animi cogitationes non terminant. → 8. Caesar, quam in partem sors obtulit, decucurrit et ad legionem decimam («decima») devenit. →

ESERCITARSI CON IL LESSICO

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Nessi relativi anche in italiano

Alcuni usi dei pronomi relativi italiani sono assimilabili al nesso relativo: pensa per esempio a espressioni come “per la qual cosa”, “ragion per cui”, “il che”, “la qual cosa” (usate dopo un’interpunzione). Componi una frase per ciascuna di esse. L’esercizio è avviato.

Quando devo parlare davanti a tanta gente vengo preso dal panico. Il che è un problema: sono una guida del Museo Archeologico!

PER TRADURRE 28

Analizza e traduci le seguenti frasi. 1. Pulchrum libellum, quem Catullus poeta scripserat, ad amicum misi. 2. Nero Senecae mortem paravit qui praeceptor eius fuerat. 3. Exploratores, quibus loca iam nota erant, exercitum ducebant. 4. Dux, cuius adventus proelium restituit, insignem virtutem demonstravit. 5. Coniurati, quorum nomina omnibus cognita sunt, ex Urbe fugerunt. 6. Copiae impetum faciunt in naves quae proximae erant. 7. Medea ipsa occīdit filios quos peperit. 8. Coriolanus, cui magnus animus erat, in turpe exilium missus est. 9. Milites pontem instruxerant, quo flumen celeriter superaverunt. 10. In funesto bello quod cives in cives opponebat nulla salutis spes erat. 11. Gloriam sempiternam Catullo poetae dant ea carmina in quibus Lesbiam, amicam suam, laudavit. 12. Alexander Darei filias, quas in proelio ceperat, incolumes dimisit. 13. Galli eadem ratione contra Romanos pugnabant qua Helvetii iam antea fecerunt. 14. Omnes gentes, quibuscum populus Romanus bellum fecit, devictae sunt. SUB. RELATIVE PROPRIE

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Sezione 3 • Unità 9

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SUB. RELATIVE PROPRIE Analizza e traduci le seguenti frasi, riconoscendo quelle che presentano l’omissione dell’antecedente. 1. Semper quod sentio fidelibus amicis dico. 2. Alexander Aristotelem MEMOCULTURA philosophum magistrum habuit cuius praecepta semper memoriā Romolo attirò a Roma i Sabini tenuit. 3. Fructus copiosos ager prodit quem agricolae magnis laboribus con il pretesto di invitarli ad alcuni spettacoli ma con coluerunt. 4. Placet omnibus Romanis quod Cato in curia dixit: ideo l’intento di rapirne le donne. ea quae iusserat fecerunt. 5. Cogita quae recta sunt. 6. Philosophus cum discipulis disserit: «Audite et discite, pueri: solum bonum est quod honestum est et solum honestum est quod bonum est, cetera falsa bona sunt». 7. Galli quorum tribus defectae sunt legatos ad Caesarem miserunt foedum petituros. 8. Sabini , quorum virgines hortatu Romuli a Romanis per spectacula raptae sunt, bellum Romanis indixerunt. 9. Tibure Hadrianus imperator domum magnam aedificavit in qua collocata sunt simulacra quae totis regionibus in Romanam dicionem redacta erant. 10. Antonius ad castra reduxit copias quibus oppidum sociorum liberaverat. 11. Caesar, qui castra sub radices montis posuerat, postquam in campo aciem instruxerat, vidit Vercingetorigem in silvas, quae apud flumen erant, occultantem. 12. Quercus, cuius umbra omnibus grata est, pastores reficit qui solacium caniculae petunt.

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Analizza e traduci le seguenti frasi. 1. Ad me Valerius aeger scripsit verba quae magna cum tristitia legi MEMOLESSICO (Cicerone). 2. Puer ex matrimonio Aeneae cum Lavinia genitus est, L’espressione causam dicĕre, cui Ascanium parentes dixerunt nomen (Livio). 3. Dum Athenis tipica del linguaggio giuridico, significa . Timotheus adulescentulus causam dicit , non solum amici eum sustinent, sed etiam Iason, tyrannus Thessaliae, cui tunc magnum imperium erat (Cornelio Nepote). 4. Belgae proximi sunt Germanis, qui trans Rhenum incolunt quibuscumque continenter bellum gerunt (Cesare). 5. Est peritus faber qui fingit phialam vitream quae non frangitur (Petronio). 6. Caesar a lacu Lemanno, qui in Rhodanum influit, ad iuga Iurae, quae Sequanos ab Helvetiis dividunt, murum fossamque perducit (Cesare). 7. Gratus ei sum, cuius mens nihil («niente», acc.) praeter publicum commodum videt (Livio). 8. Non possidet avarus divitias, quas in arca cumulat et condit, sed divitiae avarum possident (Seneca). 9. Non sedabantur discordiae, sed etiam crescebat in eos odium qui nostri adversarii erant (Cicerone). 10. Caelum, non animum mutant qui trans mare currunt (Orazio).

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Traduci le seguenti frasi sottolineando con colori diversi i relativi in posizione prolettica e quelli il cui antecedente manca. 1. Quas praetor in senatum introduxerat, legationes sociorum erant MEMOLESSICO (Livio). 2. Qui pericula angustiasque facile toleraverunt, iis otium Il verbo solvo, -is, solvi, solutum, -ĕre et divitiae miseriae fuerunt (Sallustio). 3. Quae navigia postero significa . Tuttavia, quando ha come die in Galliam pervenerunt Caesar solvit (Cesare). 4. Quae ab complemento oggetto un termine extremis Galliae finibus initium capiunt, hae gentes pertinent come navis, navigium ecc., indicante ad inferiorem («inferiore», acc. f. sing.) partem fluminis Rheni cioè imbarcazioni, significa (Cesare). 5. Quae apud alios iracundia dicitur, ea in imperio . superbia appellatur (Sallustio). 6. Quas regiones quasque gentes nullae Romanis antea litterae («notizie storiche») notas fecerant, has noster exercitus peragrat (Cicerone). 7. Qui igitur gravis, constans, stabilis in amicitia semper est, hunc ex raro genere hominum iudicare debemus (Cicerone). 8. Qui culpae ignoscit uni, suadet multis (Publilio Siro).

330

SUB. RELATIVE PROPRIE

PROLESSI DEL RELATIVO


Lezione 1 • Il pronome relativo

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Traduci le seguenti frasi evidenziando i nessi relativi. 1. Hostes aquam ex mari rotis ac machinationibus expresserant et in agros in quibus Caesaris castra erant fuderant. Quam ob causam Romani salsam aquam trahebant (Cesare). 2. Dum iniquo loco sola virtus militum spem salutis praebebat, castra interim Romana hostes invadebant; quae ubi Romam sunt relata («furono riferite»), dictator a senatu creatus est (Livio). 3. Verres totam Siciliam spoliavit nudavitque; quod non solum fecit in statuis ornamentisque publicis, sed etiam delubra cuncta diripuit (Cicerone). 4. Quibus rebus adductus, Caesar non exspectavit Helvetiorum adventum; cuius iussu, milites impetum fecerunt (Cesare). 5. Sabinorum legati Romae situm moeniaque et frequentia tecta spectabant; quae postquam viderant, mira putabant (Livio). 6. Fortasse hominum vitam inexorabili lege fata constringunt, fortasse casus res humanas sine ordine impellit et iactat; quibus semper philosophia utilis est (Seneca). NESSO RELATIVO

USI DEL RELATIVO

Traduci le seguenti frasi.

1. Saepe qui morbo aegri sunt et febricula iactantur aquam gelidam bibunt et relevantur (Cicerone).

2. Ratio, per quam disputamus, refellimus, disserimus, cunctis hominibus certe est communis

(Cicerone). 3. P. Valerius consul, cum exercitu Veios missus erat, castra Sabina, quae pro moenibus sociorum locata erant, confestim oppugnavit (Livio). 4. Erant in Caesaris legione centuriones Titus Pullo et Lucius Vorenus, qui perpetuas controversias inter se («fra loro») habebant: ex quorum Pullo, dum aspere pugnant, dixit: «Hic dies de nostris controversiis iudicabit!» (Cesare). 5. Qui in silvis latebant, statim impetum in nostros fecerunt (Cesare). 6. Quod postquam auditum est, tum vero ingens metus nostros milites invasit (Sallustio). 7. Helvetii iam per angustias et fines Sequanorum suas copias traduxerant et in Haeduorum fines pervenerant; quorum igitur agri vastabantur (Cesare). 8. Feles pericula quae vident fugiunt; quae cum effugerunt, securi sunt (Seneca).

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Analizza e traduci in latino le seguenti frasi. 1. Lo schiavo segue il padrone che cammina nel foro. 2. La vicenda di Enea, di cui parla Virgilio nell’Eneide, preannuncia la fondazione di Roma. 3. Gli amici che dicono sempre la verità sono pochi. 4. Chi conosce il proprio animo non teme la sorte. 5. I nemici che erano stati messi in fuga dai nostri si diressero verso l’accampamento che avevano fortificato con una palizzata. 6. Chi cerca trova. 7. I nemici inviarono degli ambasciatori al comandante romano: a loro il comandante concesse una tregua e chiese degli ostaggi. 8. Le matrone pregano la dea Giunone Lucina, che protegge le puerpere. 9. Il soldato ricordava le proprie gesta: ed esse apparivano esagerate e fittizie. 10. Difficilmente crediamo a colui che dice abitualmente il falso. RIEPILOGO

SUB. RELATIVE PROPRIE

Analizza e traduci.

Una richiesta degli Elvezi Gli Elvezi, stretti in un territorio troppo angusto, vogliono migrare verso ovest: chiedono perciò a Cesare di poter attraversare la Gallia Narbonense, ma ottengono un rifiuto (58 a.C.).

Ut Helvetii per provinciam nostram iter faciunt, Caesar magnis itineribus in Galliam ulteriorem contendit et ad Genavam pervenit. Provinciae toti ingentem militum numerum imperat et pontem, qui erat ad Genavam, rescindit. Ubi de eius adventu Helvetii certi facti sunt, legatos ad eum mittunt. Cuius legationis Nammeius et Verucloetius principem locum obtinent et sic Caesari dicunt: «Sine ullo maleficio in animo iter per provinciam faciemus, propterea quod aliud iter habemus nullum; tua voluntate, Caesar, id nos facere liceat1!». At Caesar, quod memoria tenebat L. Cassium consulem ab Helvetiis occisum exercitumque eius ab iisdem pulsum esse, per provinciam iter hostibus non concessit. 1. id nos facere liceat: «ci sia concesso farlo».

(da Cesare)

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Sezione 3 • Unità 9

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SUB. RELATIVE PROPRIE

Analizza e traduci.

Origine di una fonte Amimone, figlia di Danao, è sedotta da Nettuno, che fa sgorgare una fonte nel luogo del loro incontro.

Amymone, Danai filia, dum studiose cervos et alias beluas sagittis in silva quaerit, iaculo satyrum percussit, qui, cupidine motus, eam violare cupiebat. Illa Neptuni fidem imploravit, qui eius verba audivit et auxilii causa venit: deus satyrum abegit et ipse concubuit cum ea virgine, ex qua genitus est Nauplius. In eo loco, in quo id evēnit, Neptunus fuscinā terram percussit et inde1 aqua profluxit, quae nominatur fons Lernaeus. (da Igino) 1. inde: «da lì».

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SUB. RELATIVE PROPRIE

Analizza e traduci.

Un dialogo sull’amicizia Cicerone apre la sua opera sull’amicizia (intitolata Laelius de amicitia e dedicata all’amico Attico), presentandola come la trascrizione di un dialogo avvenuto tra Quinto Mucio Scevola, Caio Lelio e Caio Fannio.

Q. Mucius Scaevola augur multa narrabat de C. Laelio socero suo memoriter et illum in omni sermone appellabat sapientem. Itaque tum Scaevola exposuit sermonem Laeli de amicitia, quem ipse Laeliusque habuerant cum altero genero C. Fannio. Fannius et Q. Mucius ad Laelium socerum venerant et iis, a quibus interrogabatur, respondit Laelius, cuius tota disputatio fuit de amicitia. Eius disputationis sententias memoriae mandavi, quas hoc libro exposui: ipsorum verba tamquam praesentium praebui. Ut in meo libro, scripto ad te1 “De senectute”, Cato Maior2, qui senex et sapiens erat, disputabat, ita in hoc libro Laelius, qui et sapiens et amicitiae gloria excellens est, de amicitia dissertabit. Itaque, ut tum ad senem senex3 de senectute disserebat, sic hoc libro ad amicum scripsi de amicitia. (da Cicerone) 1. ad te: «per te»: si riferisce all’amico Tito Pomponio Attico. 2. Cato Maior: «Catone il Vecchio», nom. 3. ad senem senex: «un vecchio a un (altro) vecchio». Ad senem si riferisce ad Attico, mentre senex è da intendersi riferito sia a Catone, la voce parlante, sia allo stesso Cicerone, che è l’autore.

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Traduci sottolineando in colori diversi i relativi privi di antecedente e quelli in posizione prolettica. PROLESSI DEL RELATIVO

La battaglia sul fiume Arar Gli Elvezi, a cui Cesare nega il permesso di transitare nella provincia della Gallia romana, sono costretti a risalire verso nord e ad invadere il territorio degli Edui, alleati dei Romani. I Romani intervengono e massacrano gli Elvezi mentre attraversano il fiume Arar.

Flumen Arar per fines Haeduorum et Sequanorum in Rhodanum influit incredibili lenitate. Quod dum Helvetii ratibus transnavigant, Caesar cum legionibus ad eam partem Helvetiorum exercitus pervenit quae nondum flumen superaverat. Magnam partem eorum, in quos impeditos et inopinantes impetum fecit, concīdit. Reliquos fugae mandavit , qui in proximas silvas abdiderunt. Ea tempestate forte concisi sunt illi Helvetii qui L. Cassium consulem antea interfecerant et eius exercitum sub iugum miserant. Itaque, sive casu sive consilio deorum immortalium, quae pars civitatis Helvetiae insignis calamitas populo Romano fuerat, ea nunc poenam persolvit. Qua in re Caesar publicas iniurias ultus est1. 1. ultus est: «vendicò». 332

(da Cesare)

MEMOLESSICO Fugae mando non si traduce con «mandare alla fuga» ma . Sinonimo è il verbo latino ; fugio invece significa .


Lezione 1 • Il pronome relativo

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NESSO RELATIVO

Analizza e traduci.

Morte di Cabria L’ateniese Cabria, famoso stratego, pagò con la vita il favore delle truppe, a causa dell’invidia che suscitava negli altri comandanti.

Chabrias mortem oppetivit tali modo. Oppugnabant Athenienses Chium. Erat in classe Chabrias, privatus, sed omnes, qui in magistratu erant, auctoritate superabat, eumque omnes milites aspiciebant et parebant. Quae res ei maturavit mortem. Nam, dum primus studet portum intrare et in portum dirigere navem, ipse sibi perniciei fuit. Cum enim Chabrias in portum penetraverat, ceterae naves in portum non intraverunt. Cum Chabrias circumfusus hostium concursu fortiter et strenue pugnabat, navis rostro percussa coepit1 sidere. Chabrias desiliens in mare valebat fugere, quod erat classis Atheniensium, quae excipiebat natantis, sed noluit2 arma abicere et navem relinquere: itaque mortem oppetivit. Ceteri idem facere noluerunt3 et nantes in tutum pervenerunt. At ille cupiens honestam mortem, comminus pugnans telis hostium interfectus est. (da Cornelio Nepote) 1. coepit: «iniziò a», + inf.

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VERSO L’ESAME

RIEPILOGO

2. noluit: «non volle».

3. noluerunt: «non vollero».

Analizza e traduci, facendoti aiutare dal pre-testo.

Somiglianze eccessive Valerio Massimo parla della possibilità che persone tra loro estranee, non legate da alcun legame di parentela, siano tuttavia accomunate da una straordinaria somiglianza: riporta poi, come esempi di questo fenomeno, alcuni inconvenienti occorsi a Pompeo e a suo padre e l’occultamento dell’assassinio di Antioco re di Siria. Pre-testo

Alcuni ritengono che la somiglianza fisica dipenda sempre da una comunanza di sangue, cioè da una parentela, più o meno lontana; altri, all’opposto, ritengono che l’aspetto delle creature mortali sia frutto della casualità, tanto che da genitori belli spesso nascono figli brutti, o deboli da robusti. Insomma, poiché la questione è irrisolta, riferirò alcuni esempi di inequivocabile somiglianza tra estranei. Vibius ingenuae stirpis1 et Publicius libertinus similes Magno Pompeio fuerunt: nam Pompeius pro illis et illi pro Pompeio salutantur. Quod fortuitum ludibrium quasi hereditarium ad Pompeium penetravit2: nam pater quoque eius coci sui similis fuit et ille vir, et armis praepotens et ferox animo, sordido coci nomine saepe appellabatur. Abunde sunt haec de domesticis exemplis, quae non ad obscuras sed claras personas pertinent. Nunc peregrinum exemplum praebebo. Unus ex regis Antiochi aequalibus, et ipse regiae stirpis, ei similis erat. Quem Laodice3, uxor Antiochi, postquam virum suum interfecit, in lectulo regis conlocavit, simulans eum Antiochum esse aegrum4. Sic Laodice universum populum et sermone et vultu eius consimili fefellit. (da Valerio Massimo) 1. ingenuae stirpis: «libero per nascita, di nascita libera», cioè non schiavo, né liberto. 2. quasi hereditarium… penetravit: «passò… quasi come in eredità», riferito a Quod fortuitum ludibrium. 3. Laodice: «Laodice», nome proprio, nom. f. 4. simulans… aegrum: «fingendo che egli fosse Antioco malato», il soggetto di simulans è Laodice.

■ Comprensione Rispondi brevemente alle seguenti domande: 1. In che senso il problema di avere dei sosia è “ereditario” per Pompeo? 2. A chi somigliava il padre di Pompeo? Quale situazione paradossale ne derivava? 3. In quale modo Laodice sfruttò la somiglianza del marito con un altro uomo?

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Sezione 3 • Unità 9

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NESSO RELATIVO, PROLESSI DEL RELATIVO

Analizza e traduci.

Il ritorno di Ulisse Ulisse, finalmente, ritorna in patria: ospitato sotto mentite spoglie da Eumeo, viene a sapere da questi che i Proci si sono insediati nella reggia e ambiscono alla mano della moglie Penelope.

Postquam Ulixes ab Alcinoo rege, Nausicaae patre, multis cum muneribus dimissus erat, naufragium fecit et nudus Ithacam pervenit. Quem Eumaeus, fidus servus et subulcus, naufragum in litore invenit, in casa accepit refecitque cibo potuque; ille tamen dominum non recognovit, quod Minerva formam habitumque Ulixis commutaverat. Eumaeus itaque virum interrogavit: «Unde1 venis?». Et ille dixit: «Naufragio ad hanc insulam perveni». Et pastor: «Per mare navigans, Ulixen vidisti?». Et ipse Ulixes, simulans, respondit: «Ipse comes eius fui». Deinde Eumaeus inscio domino explicat: «Post Ulixis discessum, Proci Penelopen2 in coniugium petentes venerunt. Quibus tamen illa hoc dixit: “Cum telam detexuero, tum modo nubam!”, sed quam telam interdiu texebat, eam noctu detexebat». (da Igino) 1. Unde: «Da dove», avverbio interrogativo.

LESSICO IN CONTESTO

2. Penelopen: «Penelope», acc. f.

Libertà e schiavitù

Nel mondo romano sono contemplate diverse condizioni sociali e giuridiche, definite da altrettanti termini. • Chi è liber, -ĕra, «libero», non è sottoposto a schiavitù e gode dello status di civis, «cittadino»: non sempre la condizione libera si possiede sin dalla nascita, e non necessariamente la si mantiene per tutta la vita (vedi sotto). • Il servus, «servo, schiavo», e la serva (detta anche ancilla) non hanno libertà personale né alcun diritto civile, essendo a tutti gli effetti in possesso del padrone; fanno parte della familia (e perciò sono detti anche famuli). La condizione servile può perdurare sin dalla nascita (se si nasce da genitori schiavi), ma vi si può anche ricadere come prigionieri di guerra (servus hostium o captivus) o perché, a seguito di una condanna (per esempio per debiti), si è soggetti a deminutio capitis, «perdita (totale o parziale) dei diritti civili». • Il libertus, -a o libertinus, -a, «liberto», è lo schiavo liberato per effetto della manumissio, «manomissione», cioè la concessione dello status di libertas da parte del padrone. Spesso i liberti restano legati a colui che prima ne era padrone, diventando suoi clientes. • Ingenuus, -a è chi è «libero» per nascita: non è dunque un ex schiavo (mentre un liber può anche esserlo stato).

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43

334

Completa le seguenti frasi, ragionando sui termini relativi a libertà e schiavitù. , che si ritrova anche nel sostantivo della III declinazione , «libertà», e nel verbo della I coniugazione ,« ». 2. Il sostantivo manumissio è composto dal sostantivo manus, -us e dal verbo , -is, misi, missum, -ĕre, «mandare»: manus in questa accezione non va inteso come « », bensì come «potere», «autorità». 3. Ingenuus è formato dalla preposizione in e dal verbo , «generare». IN LATINO

1. Gli aggettivi liber, libertus e libertinus presentano tutti la radice

IN ITALIANO Rispondi alle seguenti domande, dove necessario facendo brevi ricerche in rete o consultando il dizionario etimologico. 1. Il termine italiano “schiavo” non deriva dal latino classico: qual è la sua origine? 2. In italiano “manomissione” e “manomettere” non hanno nulla a che vedere con la libertà e la servitù: che cosa significano invece? 3. Come si passa dall’accezione del latino ingenuus a quella dell’aggettivo italiano “ingenuo”?


Lezione 2 • I pronomi personali e i composti di sum

Lezione

2

I pronomi personali e i composti di sum

IN PREPARAZIONE

Guarda il video sui pronomi personali e mettiti alla prova con HUB Test

Morfologia 1 | I pronomi personali

I pronomi personali permettono di indicare una persona, un animale o una cosa senza ripeterne il nome. In latino, come in italiano, hanno tre persone (I, II e III) e due numeri (singolare e plurale). Nei casi diversi dal nominativo, i pronomi personali di I e II persona, singolare (ego, «io»; tu, «tu») e plurale (nos, «noi»; vos, «voi»), possono essere usati sia con senso riflessivo sia con senso non riflessivo, a seconda che si riferiscano o meno al soggetto della frase in cui si trovano. Per i pronomi di III persona, singolare («egli, ella, esso, essa») e plurale («essi, esse»), esistono invece due forme diverse: se il valore è riflessivo si usa il pronome riflessivo (sui, sibi, se, se), altrimenti si ricorre al pronome determinativo is, ea, id. Ecco la declinazione dei pronomi personali. SINGOLARE

I persona Nom. Gen. Dat. Acc. Voc. Abl.

II persona

III persona (rifl.)

III persona (non rifl.)

is, eă, id eius

ego mei

io di me

tu tui

tu di te

(manca) sui

mihi me (manca) me

a me, mi me, mi (da) me

tibi te tu te

a te, ti te, ti o tu! (da) te

sibi se (manca) se

di sé a sé, si sé, si (da) sé

ei eum, eam, id (manca) eō, eā, eō

egli, ella, esso di lui, di lei, di esso a lui, a lei, a esso lui, lei, esso (da) lui, lei, esso

PLURALE

I persona

II persona

III persona (rifl.)

III persona (non rifl.)

(manca)

ii, eae, eă

Nom.

nos

noi

vos

Gen.

nostri o nostrum

di noi, tra noi

vestri o di voi, vestrum tra voi

sui

di sé

Dat.

nobis

a noi, ci

vobis

sibi

a sé, si

Acc.

nos (manca) nobis

noi, ci

vos vos vobis

se (manca) se

sé, si

Voc. Abl.

(da) noi

voi

a voi, vi voi, vi o voi! (da) voi

(da) sé

eōrum, eārum, eōrum eis o iis eos, eas, eă (manca) eis o iis

essi, esse, quelle cose di loro, di quelle cose a loro, a quelle cose loro, quelle cose (da) loro, (da) quelle cose 335


Sezione 3 • Unità 9 ▸ I pronomi di I e II persona plurale, accanto alle forme di genitivo nostri, «di noi», e vestri, «di voi»,

hanno nostrum e vestrum, con valore partitivo, «fra di noi», «fra di voi». Le espressioni «di noi tutti», «di voi tutti» in latino si rendono con omnium nostrum e omnium vestrum, cioè con il genitivo partitivo. ▸ Quando il pronome personale è in caso ablativo retto da cum a formare un complemento di compagnia, la preposizione cum si pospone al pronome, come fosse un’enclitica, per esempio: tecum, «con te»; vobiscum, «con voi»; secum, «con sé». Questo non avviene invece con is, ea, id: cum eo, cum ea, cum eo. ▸ I pronomi personali possono essere rafforzati con le particelle -met (egomet, «proprio io»; memet, «proprio me»; nosmet, «proprio noi») e -te, usata soltanto per il nominativo del pronome di II persona singolare (tute, «proprio tu»); il pronome di III persona se viene rafforzato tramite raddoppiamento: sese, «proprio sé».

Sintassi 2 | L’uso riflessivo o non riflessivo dei pronomi personali I pronomi di I e II persona singolare e plurale presentano la stessa forma sia che abbiano valore riflessivo, cioè quando si riferiscono al soggetto della frase in cui si trovano, sia che abbiano valore non riflessivo, quando cioè si riferiscono a persona o cosa diversa dal soggetto. Osserva il seguente esempio: esempio Ego me laudo. «Io lodo me stesso.» [valore riflessivo] Tu me laudas. «Tu mi lodi.» [valore non riflessivo] Per i pronomi di III persona singolare e plurale invece esistono in latino due forme diverse: se il loro valore è riflessivo, si utilizza il pronome personale sui, sibi, se, se; se il loro valore non è riflessivo si ricorre al pronome determinativo is, ea, id. Osserva i seguenti esempi: esempio Brutus sibi providet. «Bruto provvede a sé (stesso).» [valore riflessivo] Brutus ei providet. «Bruto provvede a lui (= a un’altra persona).» [valore non riflessivo] PROVA SUBITO

Traduci le seguenti brevi frasi, in cui trovi evidenziati i pronomi personali. 1. In hac epistula tibi dicam de eius amico.

4. Pueri ad se parentum curas vertere student.

3. Et vos, amici, nobiscum cenate!

6. Pauci nostrum in pugna ceciderunt.

2. Cum tu laeta es, ego quoque gaudeo.

5. Amor sui ingenitus est.

Morfologia 3 | Il verbo possum e gli altri composti di sum Il verbo possum Il verbo sum dà origine a numerosi composti: il più importante e usato è possum, potes, potŭi, posse, «potere», formato dall’unione dell’aggettivo potis, pote, «potente» (▶ ▶ p. 246) con sum. La sua coniugazione mostra alcune particolarità nei tempi derivati dal tema del presente, a seguito dell’incontro del tema pot- con le voci di sum (es.: pot- + sum = possum). 336

IN PREPARAZIONE

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Lezione 2 • I pronomi personali e i composti di sum

INDICATIVO

presente I sing. II sing. III sing. I plur. II plur. III plur.

possum potes potest possŭmus potestis possunt

imperfetto

io posso tu puoi egli può noi possiamo voi potete essi possono

potĕram potĕras potĕrat poterāmus poterātis potĕrant

INFINITO

PARTICIPIO

presente

presente

posse

potere

potens, -entis

futuro

io potevo tu potevi egli poteva noi potevamo voi potevate essi potevano

potĕro potĕris potĕrit poterĭmus poterĭtis potĕrunt

io potrò tu potrai egli potrà noi potremo voi potrete essi potranno

potente (solo aggettivo)

N.B. La flessione dei tempi derivati dal perfetto, invece, è del tutto regolare, per cui nell’indicativo perfetto,

piuccheperfetto e futuro anteriore troverai sempre il tema potu- più le desinenze regolarmente usate per la formazione di queste voci verbali.

Gli altri composti di sum

Il verbo sum origina numerosi altri composti, oltre a possum. Essi si coniugano come il verbo semplice, sia nel sistema del presente sia in quello del perfetto. Il loro significato è determinato dalla preposizione che entra in composizione con sum (es.: ab, «lontano da» + sum = absum, «essere lontano»; de, «via da» + sum = desum, «mancare»). Ne diamo un elenco completo nella scheda di Lessico che segue. I composti di sum sono tutti intransitivi e sono costruiti con il dativo; fanno eccezione absum e insum che vogliono l’ablativo: esempio Domitiano aderat animus (Tacito). «A Domiziano non mancava il coraggio.» Patriā abero? (Catullo). «Starò lontano dalla patria?»

LESSICO

I composti di sum

absum, -es, afŭi (o abfŭi), abesse: essere lontano, distare (ab, «lontano da») adsum, -es, adfŭi (o affŭi), adesse: essere presente, assistere (ad, «vicino, presso, verso») desum, dees, defŭi, deesse: mancare (de, «via da») insum, -es, (infŭi), inesse: essere dentro (in, «in») intersum, -es, interfŭi, interesse: essere in mezzo, intervenire, interessare (inter, «tra») obsum, -es, obfŭi, obesse: nuocere (ob, «verso, contro») possum, potes, potŭi, posse: potere (potis, pote, «potente») praesum, -es, praefŭi, praeesse: essere a capo, presiedere (prae, «davanti») prosum, prodes, profŭi, prodesse: giovare (pro, «a favore di») subsum, -es, (subfŭi), subesse: essere sotto (sub, «sotto») supersum, -es, superfŭi, superesse: abbondare, essere superstite (super, «sopra») N.B. Nel verbo prosum (composto da prod-, forma alternativa della preposizione pro + sum) la -d- del prefisso si mantiene davanti a -e-, ma cade davanti a consonante: perciò abbiamo, per esempio, pro-sum, pro-fŭi rispetto a prod-es, prod-eram, prod-esse ecc.

337


Sezione 3 • Unità 9

Recuperare l’italiano

I pronomi personali

44 Nelle seguenti frasi sottolinea una volta i pronomi personali e due volte i pronomi riflessivi.

L’esercizio è avviato. 1. Non ti sono mai andato a genio. 2. Ho chiamato la mia compagna di scuola per farmi prestare i suoi appunti. 3. Vi considerate dei buoni cuochi: sbagliate! Voi siete cuochi eccellenti! 4. Dopo aver riflettuto, mi sono detto che non valeva la pena nutrire rancore nei vostri confronti. 5. Luca ti ha raccontato di Antonio e delle sue vicende? 6. Si è trattenuto a parlare con noi delle sue vacanze. 7. Paolo, da bambino, era molto geloso dei suoi giochi. 8. Le vecchie zie, quando si sono riviste dopo anni, si sono scambiate affettuosi abbracci.

PER MEMORIZZARE 45

OMNIBUS

PRONOMI PERSONALI

Completa il seguente schema riassuntivo sui pronomi personali.

L’esercizio è avviato. I persona

I pronomi personali

II persona

III persona

46

singolare plurale riflessivo non riflessivo

a. con sé

2. te

b. a sé stessi

4. se

d. di sé

3. eum 5. vestrum 6. secum 7. sui

c. fra di voi

e. a me

f. a loro

g. sé stesso (c. ogg.)

8. nobiscum

h. te / ti (c. ogg.)

10. eis

l. con noi

9. sibi

338

plurale nos

OMNIBUS PRONOMI PERSONALI Collega il pronome personale della colonna di sinistra con la sua corretta traduzione nella colonna di destra. L’esercizio è avviato. 1. mihi

47

singolare ego

PRONOMI PERSONALI

i. lui (c. ogg.)

Analizza e traduci le seguenti forme pronominali. L’esercizio è avviato.

nos: nom. / acc.; I pers. plur. → «noi» mecum • eius • mihi • tibi • ego • ea • se • tui • tecum • te • sese • eorum • nosmet • sibi • sui • id • vestrum • eam • me • nobis • eo • tute • vos • ei


Lezione 2 • I pronomi personali e i composti di sum

48

PRONOMI PERSONALI

Analizza e traduci in latino le seguenti forme pronominali. L’esercizio è avviato.

a noi: dat.; I pers. plur. → nobis con voi • di sé • io • tu • a me • di te • me • ti • a noi • voi • fra voi • a sé • a voi • con lei • si • di lui • fra noi • di voi • te • con sé • per voi • loro (sogg., rifless.) • loro (c. ogg., non rifless.) • con loro (non rifless.) • con loro (rifless.)

49

Individua e sottolinea i pronomi personali tra le seguenti forme pronominali; poi traduci. L’esercizio è avviato. hic • se • ipsum • eandem • eius • quibuscum • idem • quem • istud • ipsi • vobis • illius • hoc • nobiscum • quacum • nos • quae • sibi • ipsos • ipsarum

50

Per ognuna delle seguenti forme verbali scegli la corretta traduzione italiana. L’esercizio è avviato.

51

PRONOMI PERSONALI

OMNIBUS

COMPOSTI DI SUM

1. possunt

x possono ■ ■ poterono

4. defueratis

■ eravate mancati ■ mancavi

2. posse

■ potrei ■ potere

5. prodest

■ giovare ■ giova

3. poteras

■ avevi potuto ■ potevi

6. oberit

■ avrà nociuto ■ nuocerà

Coniuga le seguenti forme verbali secondo le indicazioni date; poi traduci. L’esercizio è avviato. COMPOSTI DI SUM

1. indicativo

presente III persona sing. futuro II persona plur. 3. indicativo piuccheperfetto I persona plur. 4. infinito perfetto 5. indicativo futuro anteriore II persona sing. 6. infinito presente 7. imperativo presente II persona plur. 8. indicativo imperfetto III persona plur. 9. indicativo perfetto III persona sing. 10. imperativo presente II persona sing. 2. indicativo

52

53

COMPOSTI DI SUM

di possum di possum di possum di possum di prosum di prosum di adsum di subsum di desum di insum

potest

«egli può»

Analizza e traduci le seguenti forme verbali. L’esercizio è avviato.

aderat: indic. imperf.; III pers. sing.; da adsum → «egli era presente» prodes • poterit • superestis • praefuero • oberas • praesumus • defueritis • obest • adfuisti • interest • superfuimus • adesse • afuerant • praees • deest • profueramus • aberunt • potuisti • infuit • interfui • subsunt • profuerit • inesse • adfuimus • praefuistis • deero • poterunt • suberat  • interfueras • profuistis • defueris • potuero • aberit • deerat Analizza e traduci in latino le seguenti forme verbali. L’esercizio è avviato. essi erano presenti: indic. imperf.; III pers. plur.; verbo adsum → aderant tu mancavi • egli può • voi avevate nociuto • tu potrai • ciò interessa • essere lontano • noi fummo sotto • egli interviene • egli intervenne • lei giovò • voi avevate potuto • voi sarete stati a capo • essi giovarono • essere superstite • esse furono presenti COMPOSTI DI SUM

339


Sezione 3 • Unità 9

PER ESERCITARSI 54

Volgi i seguenti pronomi personali dal singolare al plurale o viceversa, mantenendone inalterato il caso; poi traduci. L’esercizio è avviato. PRONOMI PERSONALI

mei → nostri, «di noi» mihi • se • tui • nobiscum • eis • egomet • me • nostri • tute • vestrum • sui • tibi • ei • vobis • vosmet • sese • secum • memet

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REBUS

PRONOMI PERSONALI Nelle seguenti frasi sottolinea l’alternativa corretta tra le due suggerite; poi traduci. L’esercizio è avviato. 1. Tibi / Te commendo mea carmina: ea / se serva magnā cum diligentiā! 2. Hoc modo cultus sui / eius per orbem terrae Iuppiter seminavit. 3. Vobis / Vobiscum promitto: vos / vestrum semper memoriā habebo. 4. Horatius poeta saepe nobiscum / nobis deambulat et nobiscum / nobis carmina sua dictitat. 5. Te / Tu, Catilina, Romā consul et senatus eiecerunt: te / tecum omnes perditi et iuvenes pravi ingenii venerunt. 6. Hostes impetum fecerunt in nos / nobis: multi nostri / nostrum vulnerati, pauci occisi sunt. 7. Legati hostium pacem a Romanorum duce petiverunt et sibi / ei obsides praebuerunt. 8. Dux viam sibi / nos ad castra fecit, ad milites advenit et eos / se ad pugnam impulit.

Pronome riflessivo o non riflessivo?

IL PROBLEMA Può essere difficile distinguere i pronomi di III persona usati con valore riflessivo da quelli usati

con valore non riflessivo e, di conseguenza, impostare correttamente la traduzione. LA SOLUZIONE Osserva attentamente il pronome di III persona:

1. se viene utilizzato il pronome personale sui, sibi, se, se, il suo valore è sicuramente riflessivo e, perciò, bisogna riferirlo al soggetto; 2. se invece si ricorre a una forma declinata del pronome determinativo is, ea, id, è possibile escluderne il valore riflessivo e occorre riferirlo a un termine della frase diverso dal soggetto: esempio Lucilius se videt in speculo. → [valore riflessivo] Lucilio si vede / vede se stesso nello specchio. Lucilius eum videt in speculo. → [valore non riflessivo] Lucilio vede lui (= un’altra persona) nello specchio.

56

Nelle seguenti frasi riconosci il pronome evidenziato e indica se ha valore riflessivo (R) o non riflessivo (NR); poi traduci. L’esercizio è avviato. 1. Alexander sibi semper antiqua virtutis exempla praebebat.

2. Ut socii fidem decesserant, eorum oppida nostri petiverunt. 3. Helvetiorum milites Caesari qui vicerat se dederunt.

4. Horatius deambulabat secum cogitans de brevitate vitae.

5. Fratres rem familiarem devorant dum inter semet ipsos certant. 6. Marcus semper formidulosis fabulis credit quae eum terrent. 7. Fannius contra se nullum testimonium dicet. 8. Famulos meos diligo: eos quasi filios puto.

340

R

NR

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

x ■


Lezione 2 • I pronomi personali e i composti di sum

57

VALORE RIFLESSIVO E NON

Nelle seguenti frasi sottolinea e analizza i pronomi riflessivi, poi traduci.

L’esercizio è avviato.

Cicero saepe se laudat. se = accusativo singolare, pronome riflessivo di III persona. «Cicerone spesso loda se stesso.» 1. Magna cum laetitia exul patriae suae se reddidit. 2. Acies instructae ad pugnam se parant. 3. Perfugae

se in templum Minervae coniecerunt. 4. Ariovistus se in silva celavit cum militibus suis. 5. Coniurati inter se fidem et ius iurandum dant. 6. Hostes praecipites se fugae mandabant. 7. Cicero longum carmen de se et de consulatu suo composuit. 8. Dux sibi suoque exercitui confidebat.

58

PRONOMI PERSONALI Nelle seguenti frasi correggi gli errori nei pronomi evidenziati, poi traduci. L’esercizio è avviato.

1. Meruimus et ego et pater meus multum de vestrum. 2. Vos dedi omnia quae habebam.

3. Facite ergo mei dominum vestri et vos ad victoriam ducam. 4. Omnium nostri patria communis parens est. 5. Praesidium ego in tibi inveniam.

6. Este memores nostrum et auxilium praebete. 7. Vos quoque in ea re consilio mecum date.

8. Exercitus sibi recipiebat ob hostium impetum.

59

correzione vobis

Volgi le seguenti forme verbali dal singolare al plurale o viceversa, mantenendone inalterati il tempo e la persona, poi traduci. L’esercizio è avviato. COMPOSTI DI SUM

aderat → aderant, «erano presenti» praefuit • suberamus • potestis • deeramus • afueris • poterimus • obfuit • praesumus • ines • oberunt • obfuerunt • intererat • adfuistis • superfuerimus • ineratis • potueris • prodes • possumus

60

Traduci le seguenti forme verbali, poi trasformale sulla base delle indicazioni suggerite, mantenendo inalterata la persona; infine traduci ciò che ottieni. L’esercizio è avviato. COMPOSTI DI SUM

1. abest 2. obes

3. defuerit 4. insum

5. poteramus 6. aderas

7. prosunt

8. subfuistis

61

«è lontano»

→ indic. perf. → indic. piuccheperf. → indic. imperf. → indic. perf. → indic. piuccheperf. → imp. pres. → indic. fut. ant. → indic. fut.

afuit

«fu lontano»

COMPOSTI DI SUM Completa i seguenti periodi coniugando il verbo come richiesto, poi traduci. L’esercizio è avviato. 1. Patriam sine iactura relinquere vir magnus potest , tenues [possum • indic. pres.] ac pusilli non . [possum • indic. pres.]

2. Amici apud me

restituent.

3. Lusitani qui ex pugna

receperunt.

, me curabunt et salutem meam [adsum • indic. fut.] intra urbis moenia se

[supersum • indic. piuccheperf.] 341


Sezione 3 • Unità 9 4. Lacrimae mihi

[desum • indic. imperf.]

ob tantum dolorem.

5. L. Porcius praetor Romano exercitui

,

postquam Gallia Mamilio tradita erat.

7. Deprehensus est hostis: iam

tibi non potest, .

prodesse autem famae tuae

his legibus quae improbis hominibus .

8.

REBUS

[absum • imp. pres.]

curae, squalor, ira, luctus!

6.

[praesum • indic. imperf.]

[obsum • infinito] [possum • indic. pres.] [obsum • indic. piuccheperf.] [prosum • indic. imperf.]

Le forme del verbo possum: tempo principale o tempo storico?

IL PROBLEMA Nel caso del verbo possum, alcune forme derivate dal tema del presente, e cioè l’imperfetto

e il futuro, potrebbero essere confuse con alcune forme derivate dal tema del perfetto (perfetto, piuccheperfetto e futuro anteriore). LA SOLUZIONE Osserva attentamente la forma del verbo:

1. se prima della desinenza è presente una -u-, allora si tratta di una forma derivata dal tema del perfetto, cioè un perfetto, un piuccheperfetto o un futuro anteriore; esempio potueram → piuccheperfetto: «io avevo potuto». 1. se prima della desinenza non è presente una -u-, si tratta di una forma derivata dal tema del presente, cioè presente, imperfetto o futuro. esempio poteram → imperfetto: «io potevo».

62

Distingui le forme di possum derivate dal tema del presente da quelle derivate dal tema del perfetto, quindi inseriscile correttamente nella tabella sottostante; infine traducile. L’esercizio è avviato. possum • potueris • poterat • potueras • potueritis • poterit • potuerat • poterunt • posse • potes • potuerimus • poteramus • poteritis • potueratis • potuimus • potuit • poteratis • potero • possumus • potuero INDICATIVO presente

INFINITO imperfetto

futuro

perfetto

piuccheperf.

fut. anteriore

presente

possum

63

Nelle seguenti frasi sottolinea la corretta forma verbale tra le due proposte, poi traduci. L’esercizio è avviato. COMPOSTI DI SUM

Catilina Romae manere non potest / potes. «Catilina non può rimanere a Roma.» 1. Legiones urbanae, quibus Quinctius et Lucius praeerunt / praefuerant, impetum hostium sustinuerunt. 2. Caesar castris inerat / poterat cum Gallorum legatus de deditione venit. 3. Sapiens semper sui compos esse prosest / prodest. 4. Cicero a Pharsalo afuit / abesse cum Caesar Pompeium vicit. 5. Beneficia quae mihi sunt, tibi quoque proderunt / proterunt. 6. Attente omnia perlustravimus, quia periculum in silva subesse / subfuit poterat. 7. Aderam / Adueram cum Nero Octaviae uxoris suae necem decrevit. 8. Liberi servique qui superfuerunt / supererunt inter ceteram praedam a victoribus abducti sunt. 342


Lezione 2 • I pronomi personali e i composti di sum

ESERCITARSI CON IL LESSICO

«Essere capace»: una famiglia di parole

Il verbo possum si forma, nelle voci del presente, da potis + sum. La radice *pot- di potis è indoeuropea e indica capacità. Da essa derivano diversi vocaboli latini.

64 Indica il significato dei seguenti termini derivanti dalla radice *pot-. Attenzione ai falsi amici. L’esercizio è avviato. potis, -e compos, -tis potestas, -atis radice *potpotens, -entis praepotens, -entis impotentia, -ae

capace

PER TRADURRE 65

Analizza e traduci le seguenti frasi. MEMOLESSICO 1. At ego animum istum habui quem tu nunc habes, et tu habebis quem ego nunc habeo. 2. Nostri dux fuit Caesar, vir strenuus et L’espressione modo et ratione è un’endiadi, cioè una figura rei militaris peritus. 3. Crito, Socratis discipulus, eum servare retorica in cui due parole sono usate desiderabat et fugae viam ei praebebat. 4. Equites peditesque se iam per esprimere un solo concetto. e pugna recipiebant cum Alexander eis auxilium misit. 5. In modo Qui avremmo, letteralmente, et ratione nobis sunt omnia bona: aequabilitas, iustitia, pietas « » erga patriam, parentes et deos. 6. Nobis est senatus populique e« », Romani gratia, tibi, Catilina, non est bonorum consensus et cioè «moderazione». virtus. 7. Grata erit semper mihi memoria vestrum servorumque vestrorum. 8. Tibullus poeta vobis amantibus dicit: «Saepe sub auro multa mala subsunt». 9. Me non fefellisti quod ego tua turpia consilia iam intellexeram. 10. Te tua, me mea delectant.

66

Analizza e traduci le seguenti frasi. 1. Di immortales, veri rerum omnium iudices, adeste: verum dicam, neque ullum mendacium fingam. 2. Sapiens semper sententias hominibus praebet quae honestam et pulchram vitam facere possunt. 3. Romani in castra Germanorum inruperunt: qua re, qui eorum celeriter arma capere potuerunt, paulisper restiterunt. 4. Multa inerat comitas Scipioni atque ad omnia naturalis ingenii dexteritas. 5. Alexander, putans amicos sicut fratres, numquam amicorum periculis defuit sed eis auxilium semper dedit. 6. Oberit audaciae tuae, Antoni, magna virtus Octaviani, oberit summa auctoritas omnium bonorum virorum, oberit forte auxilium nobis datum exercituum Romanorum: fuge et Romam relinque! 7. In iudicio pecunia profuit ei qui reus erat. 8. Motus aeris ventos creat, quibus Aeolus deus praeest, sic ut Iuno, quae Lucina ideo dicitur, partibus praeesse solet. 9. Caesar milites suos conspiciens dixit: «Prodest ad patriae salutem virtus vestra. Pugnantes in memoriam inducite parentum, uxorum, filiorum; dimicate non solum pro nomine vestro sed etiam pro eorum salute». 10. Magna siccitas eo anno fuit, nec caelestes modo defuerunt aquae, sed terra quoque, ingenito umore egens («esaurite le falde acquifere sotterranee»), vix ad perennes amnes suffecit.

PRONOMI PERSONALI

COMPOSTI DI SUM

343


Sezione 3 • Unità 9

67

Analizza e traduci le seguenti frasi. 1. Eodem tempore quo Romani Heracleam oppugnabant, Philippus morbo impeditus bello non interfuit (Livio). 2. Labienus, postquam neque aggeres neque fossae vim hostium sustinere poterant, Caesari cum multis militibus auxilio venit (Cesare). 3. Aderant unguenta, coronae, incendebantur odores, mensae conquisitis epulis extruebantur: fortunatum se Damocles iudicabat (Cicerone). 4. Omnibus druidibus praeest unus qui summam inter eos habet auctoritatem (Cesare). 5. Mendacia dico quod vera obsunt mea consilia: nunc falsa prosunt (Plauto). 6. Cursus clamorque ad arma vocantium haud multum a pavore captae urbis afuit, dum hostes multos cives interimunt (Livio). 7. Ego migro longe a mea domo: patria bonis amicis genitoribusque abero (Catullo). 8. Apud iudices reo proderit nimia potentia accusatoris, cum scelesta atque vix humana crimina ediderit (Tacito). 9. Firmum praesidium pudoris, quod nobis in vita ante acta profuerit, in extremo discrimine ac dimicatione fortunae non deerit (Cicerone). 10. Non modo me, qui consiliis non intersum, sed ipse princeps futura nescit: nos enim illi servimus, ipse fatis (Cicerone). 11. In tanto tuo et rei publicae discrimine multum tibi litterae meae proderunt (Cicerone). 12. Peritia nostrorum antiquorum oratorum penitus iudicare non possumus, quia scripta non multa sane reliquerunt (Cicerone). 13. Indutiomarus, ubi voluntariorum copiae ei non deerant, armatum concilium indicit (Cesare). 14. Fortuna nobis profuit: hostes soporatos invenimus, eos invasimus, inermeque vulgus armata manu cecidimus (Ovidio).

68

Analizza e traduci in latino le seguenti frasi. 1. La legione di cui Varo era a capo fu distrutta dai Germani. 2. Cleopatra, dopo aver visto la fine del suo regno, si diede la morte. 3. Alessandro, che sempre prendeva parte (usa intersum, -es, -fui, -esse) al combattimento, venne ferito da una freccia scagliata dai nemici. 4. Il buon governatore non pensa solo a sé, ma a tutti i cittadini. 5. Grazie alla tregua i Romani poterono scavare un vallo attorno all’accampamento. 6. Lo stolto ritiene se stesso saggio e spesso la sorte lo assiste. 7. I nemici si ritirarono nel loro accampamento, che era molto lontano dal nostro. 8. Gli abitanti della città a cui i nemici erano vicini furono presi dalla paura. 9. Virgilio era lontano da Roma quando morì. 10. Il console guidò il proprio esercito contro i nemici e i soldati ammirarono il suo coraggio.

69

RIEPILOGO

RIEPILOGO

PRONOMI PERSONALI

Analizza e traduci.

Gli alberi degli dèi Minerva chiede agli dèi perché abbiano posto sotto la loro tutela alberi che non danno frutti.

Olim dei legerunt arbores quas sub tutela sua cupiebant. Quercus Iovi, myrtus Veneri placuit, Phoebo laurea, pinus Cybebae, celsa populus Herculi. Minerva, cum lectura erat arborem, magno cum stupore dixit: «Vos, dei, steriles arbores sumpsistis, sed ego consilium vestrum non intellego. Cur1 fertiles arbores non sumpsistis?». Iuppiter respondit: «Minerva, si2 arbores fertiles legerimus, homines nos deos venales putabunt». Minerva dixit: «At, mehercules, homines dicent quod cupient, egomet olivam propter fructum ipsum legam». Tunc Iuppiter subridens dixit: «O filia mea, merito sapiens a hominibus dicĕris! Nisi3 utile est quod facimus, stulta est gloria». (da Fedro) 1. Cur: «Perché».

70

PRONOMI PERSONALI

2. si: «se».

3. Nisi: «Se non».

Analizza e traduci.

L’allodola e la volpe L’allodola, detta “terricola” perché nidifica a terra, fugge in volo da una volpe non abbastanza astuta.

Avis, quam agricolae terraneolam dicunt quia in terra nidum componit, forte occucurrit improbae vulpeculae. Terraneola, ut primum eam vidit, pennis in caelum se sustulit: itaque vulpis ei obesse non poterat. «Salve – dixit vulpecula, – cur fugis cum adsum? Abunde est mihi in prato silvisque cibus: 344


Lezione 2 • I pronomi personali e i composti di sum

supersunt grilli et scarabaei, ne locustae quidem desunt. Depone metum: numquam tibi obero! Ego te multum diligo propter tuos quietos mores et vitam probam. Nosmet pares amicaeque esse possumus: ad terram descende!». Ei tamen respondit cantrix: «Tu quidem bene praedicas: sed in campo non par, par sum tibi in sublimis caelis. Veni mecum in altum! Hic1 tibi salutem committam meam». (da Fedro) 1. Hic: «Qui».

71

RIEPILOGO

Analizza e traduci.

Esempio di moderazione di Trasibulo Per i suoi molti meriti, l’ateniese Trasibulo riceve dai suoi concittadini una semplice corona, dono tanto più gradito in quanto offerto con sincera e spontanea gratitudine.

Thrasybulo pro tantis suis meritis honoris causā corona a populo data est, facta virgultis oleaginis: quod eam amor civium et non vis expresserat, nullam habuit invidiam magnaque fuit gloria. Bene ergo dicere potuit Pittacus ille, in septem1 sapientium numero habitus, cui Mytilenaei multa iugera agri muneri praebebant: «Nimia iugera haec sunt: mihi supersunt, immo obesse poterunt: nam donum non cupio quod multi invidebunt et multi etiam concupiscent. Quare pauca iugera tantum ex iis accipio, quae et meam animi aequitatem et vestram voluntatem indicant. Nam parva munera diutina, locupletia non propria sunt». Illa igitur corona contentus Thrasybulus non amplius2 requisivit. (da Cornelio Nepote) 1. septem: «sette».

72

RIEPILOGO

2. amplius: «di più».

Analizza e traduci.

La mosca e la formica I due insetti litigano su chi sia il migliore: la mosca si vanta con superbia di avere accesso a ogni luogo, anche quelli più sontuosi; la formica, per tutta risposta, la mette di fronte a una dura verità.

Olim formica et musca acriter contendebant. Musca dixit magna cum superbia: «Comparare te mecum potes? Ego inter aras volito, ad aedes regias adsum, in templis deum insum; in capite regis sedere possum et matronarum casta membra delibo; nec divites epulae me desunt, quod in regia mensa interesse possum; nullo labore, perpetuo otio beatam vitam ago. Omnia haec beneficia tibi sane non contingunt, rustica!». Ei formica respondet: «Est gloriosus sane convictus deum, sed illi qui invitatur, non qui invisus est. Aras frequentas? Reges, matronas, epulasque commemoras? Sed abigeris ab omne loco ad quem ades! Nunquam laboras? Ideo, cum eges, nullum cibum habes. Cum ego grana in hiemem studiose congero, te stercore pascentem video. Te frigora cogunt, me incolumem recipit copiosa mea domus. Satis profecto rettudi superbiam tuam!». (da Fedro)

73

RIEPILOGO

Analizza e traduci.

L’apparenza inganna Un cervo loda la bellezza delle sue corna e disprezza l’apparente fragilità delle sue zampe: si accorgerà presto che ciò che aveva disprezzato è in realtà molto più utile di ciò che aveva lodato.

Saepe utilia contemnimus et non utilia laudamus: valde erramus, quia nobis in periculis utilia prosunt, inutilia saepe obsunt. Olim cervus ad fontem sitiens restitit, in undis effigiem suam videns: ramosa cornua laudabat, contra crurum nimiam tenuitatem vituperabat. At venatorum subito voces audiens, propter metum per campum fugit et cursu levi canes elusit. Dum cervus in silva tutus iam inest et arborum ramis subest, tamen magnis cornibus suis retinebatur: itaque ad eum miserum, cui tanta cornua cursum impediebant, canes pervenerunt et eum morsibus saevis laceraverunt. Tum, iam sine salutis spe, dixit: «Nunc demum me stultum puto et stultitiam meam intellego: despexi mea crura, sed ea valde profuerunt; laudavi mea cornua, sed ea fugae obfuerunt et pernicies mihi fuerunt». (da Fedro) 345


Sezione 3 • Unità 9

CULTURA

74

L’espansione di Roma in Italia

Una cronaca dei primi successi di Pirro Nel 280 a.C. Pirro, re dell’Epiro, inizia una campagna militare nell’Italia meridionale e sconfigge l’esercito romano a Eraclea. Forte delle sue vittorie, propone a Roma un accordo di pace che Roma però rifiuterà.

Valerius Laevinus consul parum prospere Heracleae adversus Pyrrhum pugnavit, quod animus militibus defuit elephantorum inusitata facie. Post id proelium corpora Romanorum qui in acie ceciderant Pyrrhus inspexit omniaque versa in hostem invenit, quod eorum virtutem demonstravit. Populabundus ad urbem Romanam rex processit et C. Fabricius legatus missus est ad eum a senatu. Fabricius frustra a Pyrrho multo auro temptatus est: patriam tamen non prodidit aurumque recusavit. Eius virtute commotus, Pyrrhus Romanos, qui in proelio capti erant, sine pretio remisit. Sed mox Cineas, legatus a Pyrrho ad senatum missus, pacem foedusque cum rege a Romanis petiit. De qua re cum patres disputabant, Appius Claudius, qui propter valetudinem iam diu consiliis publicis abfuerat, in curia interfuit et sententiam suam tenuit: «Haec deformis Pyrrhi pax nobis oberit: ei subicere non possumus! (da Livio) ■ Comprendere il testo

■ Approfondire la cultura

1. Qual è il motivo principale per cui i soldati romani

vengono sbaragliati a Eraclea? 2. In che senso il fatto che i cadaveri dei Romani a Eraclea fossero caduti in direzione del nemico (versa in hostem) dimostra il loro valore? 3. Per quale motivo Pirro restituisce i prigionieri romani senza chiedere riscatto?

LAVORARE CON IL LESSICO

4. Dove si trova Eraclea? 5. Chi era Pirro? Aiutandoti con il tuo libro

di storia ricostruisci le tappe principali dello scontro tra Pirro e Roma. 6. Perché tutt’oggi si usa l’espressione: “vittoria di Pirro”? Fai una breve ricerca in rete.

Il lessico politico: le tappe del cursus honorum

La carriera politica a Roma, con il tempo, diviene sempre più rigidamente strutturata. Il cursus honorum, cioè la successione delle cariche, viene regolato in particolare dalla lex Villia annalis del 180 a.C. e successivamente rivisto dalla lex Cornelia de magistratibus dell’81 a.C. e poi dalle norme introdotte da Augusto in età imperiale. La massima carica resta sempre il consolato (consulatus, -ūs).

75

346

Con l’aiuto del dizionario, indica il significato delle seguenti cariche politiche, disposte nell’ordine voluto dal cursus honorum, e il termine riservato a chi le rivestiva. L’esercizio è avviato. «questura» «questore» 1. quaestura, -ae quaestor 2. tribunatus, -us 3. aedilitas, -atis 4. praetura, -ae 5. consulatus, -us 6. triumviratus, -us 7. censura, -ae 8. praefectura, -ae 9. propraetura, -ae 10. proconsulatus, -us


Segue la lezione 3, dove c’è anche questa tipologia: ESERCITARSI CON IL LESSICO

76

Le parole del “sentire”

Completa la mappa con i termini italiani derivati dal verbo sentio, -is, -ivi, -itum, -īre, «sentire» (che può reggere proposizioni infinitive) e verifica le tue risposte accedendo a Famiglie di parole. Scrivi poi una frase con ciascuno dei termini italiani indicati. consensuale

sentio

sensibilità

FAMIGLIE DI PAROLE

IN PREPARAZIONE

sentimento

Poi seguono gli apparati di fine unità e di fine sezione


Sezione 3 • Unità 9

RIPASSO E RECUPERO IN PREPARAZIONE

Ripassare la regola

Ripassa gli argomenti dell’unità con le presentazioni

I pronomi relativi «che / il quale, la quale»

qui, quae, quod

Il pronome relativo concorda

nel genere e nel numero nel caso

con

con

l’antecedente

la funzione svolta nella subordinata

I pronomi personali Il pronome personale

I persona

singolare ego

plurale nos

II persona

singolare tu

plurale vos

riflessivo

genitivo sui

non riflessivo

is, ea, id

III persona

I composti di sum I composti di sum

sono formati da

preposizione + verbo sum

reggono di norma il

dativo

es.: ad-sum

I tempi dell’infinito L’infinito presente

attivo

è formato da

tema del presente + -re

es.: laud-a-re

passivo

è formato da

tema del presente + -ri

es.: laud-a-ri

L’infinito perfetto

attivo

è formato da

tema del perfetto + -isse

es.: laudav-isse

passivo

è formato da

participio perfetto + esse

es.: laudatum, -am, -um esse

L’infinito futuro

attivo

è formato da

participio futuro + esse

es.: laudaturum, -am, -um esse

passivo

è formato da

supino in -um + iri

es.: laudatum iri

La subordinata infinitiva La proposizione subordinata infinitiva è espressa da

soggetto in caso accusativo

verbo all’infinito

e, se c’è identità di soggetto, è un

pronome personale

presente

contemporaneità

perfetto futuro

362

per esprimere

anteriorità posteriorità


Sezione 3 • Unità 9

Autovalutazione

Svolgi gli esercizi sul libro digitale

106 Per ogni forma di pronome data indica la traduzione latina corretta. 1. di me 2. lo (accusativo,

non riflessivo)

3. con sé

■ mei ■ mi

4. di cui (sing.)

■ cui ■ cuius

■ eum ■ se

5. (le cose) che

■ quae ■ qua

■ secum ■ cum eo

6. ai quali

■ quibus ■ quis

107 Per ogni forma verbale latina data indica la traduzione corretta. 1. adest

■ è vicino ■ è lontano

4. possunt

■ poterono ■ possono

2. afuerunt

■ saranno stati lontani ■ furono lontani

5. poteras

■ potevi ■ avrai potuto

3. prodesse

■ giovare ■ giova tu!

6. potueram

■ avrò potuto ■ avevo potuto

108 Nelle seguenti frasi coniuga correttamente il verbo suggerito tra parentesi, in modo tale da stabilire con la reggente il rapporto temporale indicato. Infine traduci. L’esercizio è avviato.

[pervenio • anteriorità]

1. Tibi dico Caesarem Romam pervenisse . 2. Consul iussit auxilia sociis

[mittor • contemporaneità]

.

[occupo • contemporaneità]

3. Xerxes, rex Persarum, Graeciam suas copias

cupiebat.

4. Cicero dixit Catilinam iam perditorum dilectum

.

. [persolvo • posteriorità]

5. Vercingetorix promisit militibus suis se stipendium 6. Promitto me tibi multas litteras

[habeo • anteriorità]

.

[scribo • posteriorità]

109 Quanti composti di sum conosci? Mettiti alla prova con Giochi di parole: prima allenati da solo e poi, quando ti senti pronto, sfida qualcuno nella tua classe. Riportate qui sotto i vostri punteggi e, se superate il livello più facile, passate al livello più difficile. GIOCATORE 1

GIOCATORE 2

LIVELLO FACILE

LIVELLO FACILE

LIVELLO DIFFICILE

LIVELLO DIFFICILE

TOTALE

TOTALE

GIOCHI DI PAROLE

IN PREPARAZIONE

363


Sezione 3 • Unità 9

POTENZIAMENTO Traduzione guidata 110 Leggi il brano, svolgi le attività che seguono e infine traduci. Discorso di uno Scita ad Alessandro Magno Un’ambasceria di Sciti si reca da Alessandro Magno e uno dei legati parla con fermezza al grande condottiero: gli Sciti non sono un popolo disposto a lasciarsi sottomettere facilmente per mano di chi porta solo guerra e devastazione.

Ex Scythicis legatis unus ita Alexandro dixit: «Cupis plus quam1 licet. Ab Europa petis Asiam, ex Asia Europam; deinde, ubi humanum genus omne superaveris, cum silvis et nivibus et fluminibus ferisque bestiis geres bellum. Stultus est is qui fructus arborum spectat, non altitudinem: dum ad cacumen pervenire contendis, cum ramis, quos comprehenderis, decidĕre potes: leo quoque aliquando parvarum avium pabulum fuit et ferrum robigo consumit. Nihil nobis tecum est2, numquam enim terram tuam attigimus. Nec servire externo regi possumus nec imperare desideramus. Dona nobis data sunt iugum boum et aratrum, sagitta, hasta, patera. Fruges bonas amicis damus boum labore quaesitas, patera cum illis vinum dis libamus; adversus inimicos nec sagittae nec hastae nobis desunt. Sic Syriae regem et postea Persarum Medorumque superavimus, patuitque nobis iter usque in Aegyptum. At tu, qui dicis te in latrones venire, latro scelestus es. Lydiam cepisti, Syriam occupasti, Persidem tenes, Bactrianos habes in potestate, Indos petisti: iam etiam ad pecora nostra avaras et insatiabiles manus porrigis».

(da Curzio Rufo)

1. plus quam: «più di quanto».

2. Nihil… est: «Non abbiamo niente a che fare con te».

COMPRENDERE IL TESTO

a. Leggi il testo e rispondi alle seguenti domande. 1. Che cosa intende dire l’ambasciatore degli Sciti con la metafora dell’uomo che guarda i frutti e non l’altezza

degli alberi? 2. E che cosa vuol dire quando fa l’esempio del leone? 3. Che stile di vita seguono gli Sciti, secondo l’ambasciatore? 4. Per quale ragione Alessandro sarebbe avido?

LAVORARE SUL LESSICO

b. Nel testo compare il verbo decidĕre, composto di cado (non caedo!). Con l’aiuto del dizionario, indica il significato dei seguenti composti di cado e di caedo.

1. composti di cado: accĭdo; decĭdo; incĭdo; intercĭdo. 2. composti di caedo: accīdo; decīdo; incīdo; intercīdo.

La vocale i dei composti di cado ha la stessa quantità della i dei composti di caedo? Qual è la quantità della i degli uni e quella della i degli altri?

LAVORARE SULLA LINGUA

c. Identifica le subordinate temporali e, analizzandone il verbo, spiega in che rapporto temporale sono rispetto alla reggente (contemporaneità o anteriorità).

RIELABORARE IL TESTO

d. Riscrivi il testo sotto forma di articolo di giornale. Usa come titolo “Incontro fra Alessandro e uno Scita”, e come sottotitolo “Dure parole di un ambasciatore al re del mondo”.

364


Sezione 3 • Unità 9

Traduzione in contesto 111

Traduci il passo tenendo presenti le domande proposte, utili per comprendere l’accezione esatta di alcuni termini e scegliere dunque il traducente corretto. Catilina verso il colpo di Stato Lo storico Sallustio ricostruisce i preparativi della congiura di Catilina.

Postquam comitia habita sunt, declarantur consules M. Tullius et C. Antonius: quod factum primo populares coniurationis concussit. Neque tamen Catilinae furor minuebatur sed in dies crescebat et ipse arma per Italiam locis opportunis parare incipit, et pecuniam suam aut amicorum Faesulas ad Manlium portare, qui postea princeps fuit belli contra rem publicam. Ea tempestate pravos homines adscivisse Catilinae constat, mulieres etiam, quae ingentes sumptus stupro corporis toleraverant. Per eas se Catilina credebat posse servitia urbana sollicitare, urbem incendere, viros earum vel adiungere sibi vel interficere. (da Sallustio)

LAVORARE SUL LESSICO IN CONTESTO 1. L’accezione esatta di popularis, in questo contesto, si può rendere con «popolare», «compagno»

o «famoso»? 2. Che cosa si intende qui con la parola stuprum? Il termine italiano «stupro» copre tutte le traduzioni

possibili? Spiega perché. 3. Quale significato ha qui servitia? Devi intenderla come un sostantivo astratto o come un collettivo? Quale altro termine avresti potuto trovare?

112 Traduci il seguente brano rispondendo alle domande proposte, utili per comprendere il contesto del passo e renderne correttamente il senso generale. Camillo incita i soldati a resistere In uno scontro con i Volsci i soldati romani, avendo sferrato un attacco troppo temerario, si trovano in difficoltà e stanno per abbandonare le loro posizioni. Interviene Camillo che, dando per primo l’esempio, rinsalda l’esercito.

Iam non recipiebant se Romani milites sed, immemores recentis ferociae veterisque decoris, terga passim dabant atque effusi castra repetebant. Tum Camillus, se subiectus in equum, «Haec est, – inquit – milites, pugna, quam poposcistis? Nullum hominem, nullum deum accusare possitis: vestra ignavia haec est. Nunc autem Camillo parete et vincite! Quid1 vallum et castra spectatis? Iubeo neminem2 vestrum illa nisi victorem petiturum esse». Pudor primo milites tenuit effusos; inde, ut copiae viderunt ducem in primis signis interesse, adhortatio eius totam alacri clamore pervasit aciem. (da Livio) 2. neminem: «nessuno», acc.

1. Quid: «Che cosa».

LAVORARE SUL CONTESTO Rispondi alle seguenti domande con l’aiuto del tuo libro di storia o facendo una ricerca in rete. 1. Marco Furio Camillo è un 2. I Volsci sono una popolazione

■ console e dittatore romano ■ osco-umbra

■ dittatore e tiranno romano ■ della Gallia transalpina

3. A Roma il dictator è una figura simile a quella che oggi intendiamo con la parola “dittatore”?

365


Sezione 3 • Unità 9

Certamen 113 Traduci il seguente brano, poi svolgi l’attività indicata al punto a.; per il punto b., puoi seguire uno dei due percorsi proposti, scegliendo quello che senti più congeniale a te. La vendetta di Nauplio Il ritorno dei Greci dopo la presa di Troia venne funestato dalla vendetta di Nauplio.

Postquam Ilium captum erat et praeda divisa erat, Danai ira deorum, quod fana spoliaverant et quod Aiax Locrus Cassandram a signo Palladio abripuerat, tempestate et flatibus adversis ad saxa Capharea naufragium fecerunt. In ea tempestate Aiax Locrus a Minerva fulmine ictus est, quem fluctus illiserunt ad saxa, unde Aiacis petrae sunt dictae; cum ceteri noctu fidem deorum implorabant, Nauplius sensit venisse tempus ad persequendas filii sui Palamedis iniurias1. Itaque Nauplius exclamans auxilium eis dare posse, facem ardentem sustulit eo loco quo saxa acuta et locus periculosus erat; Graeci, credentes eum id facere humanitatis causa, naves ad eum locum adduxerunt. Multae naves confractae sunt militesque multi cum ducibus tempestate occisi sunt; eos qui autem potuerunt ad terram natare, Nauplius interfecit. At Ulixem ventus pepulit ad Maronem, Menelaum in Aegyptum, Agamemnon cum Cassandra in patriam pervenit. (da Igino) 1. ad persequendas… iniurias: «per vendicare l’ingiustizia (nei confronti) di suo figlio Palamede».

a. Sintetizza il passo in 3 righe.

(punti:

/ 10)

(punti:

/ 2)

b. Mettiti alla prova sul lessico o sulla mitologia svolgendo le attività proposte. percorso 1

Lessico

Utilizzando il vocabolario e gli spunti forniti, rifletti sui seguenti termini. a. Il termine fanum, -i, «tempio», ha diversi sinonimi in latino:

sapresti indicarne alcuni? In italiano ha dato origine invece a “fanatico”: qual è il suo esatto valore e in che modo questo è connesso con il significato di fanum? b. Il termine latino tempestas, -atis non significa solo «tempesta, calamità, rovina»: quale significato, privo di connotazioni negative, può assumere, soprattutto al plurale? c. Spiega perché fides, -ei non corrisponde in tutto all’italiano «fede». Come si traduce comunemente? E qual è il senso con cui compare nel brano? d. Specifica il senso con cui il termine humanitas, -tātis viene usato nel brano e, dopo una breve ricerca, prova a riassumere i suoi molti significati. (punti: / 8)

percorso 2

Mitologia

Rispondi alle seguenti domande facendo, se necessario, qualche breve ricerca. a. Chi erano i Dànai e perché sono

chiamati così? Con quali altri due nomi vengono spesso indicati? b. Che cos’era il Palladio e perché viene rubato? c. Chi era Palamede? Che cosa gli accadde di preciso? Chi ordì l’inganno ai suoi danni e perché? d. Tornato in patria, Agamennone venne ucciso dalla moglie Clitemnestra: perché? Quali eventi conseguiranno dalla sua morte? (punti: / 8)

Punteggio totale della prova: 366

/ 20


Sezione 3

CULTURA I luoghi

◾ I luoghi ◾ La storia

◾ Le leggende ◾ La vita quotidiana

400 a.C. 338 a.C. 298 a.C. 290 a.C. 272 a.C. 264 a.C.

Gallia Cisalpina

L’espansione di Roma nella penisola italica

MAR LIGURE

UMBRI PICENI ETRUSCHI SABINI EQUI Roma

L’espansione di Roma in Italia fra il V e il III secolo a.C.

MARE ADRIATICO

SANNITI VOLSCI Taranto LUCANI MESSAPI Magna Grecia

MAR TIRRENO

BRUZI Sicilia

Epiro

spedizione di Pirro MAR IONIO

Tra il V e il III secolo a.C. Roma diventa progressivamente la potenza egemone della penisola italica. Dopo essersi imposta sulle popolazioni vicine (Equi, Volsci e Sabini) e avere superato il confronto con gli Etruschi (la conquista di Veio è del 396 a.C.), si misura con la confederazione sannitica. Dopo ripetuti conflitti (le tre Guerre sannitiche, 343-291 a.C.), Roma ribadisce il suo dominio su un’area ormai molto vasta, che arriva a toccare la Lucania e comprende la Puglia settentrionale. L’intera Magna Grecia cadrà sotto il controllo romano dopo le guerre contro Pirro (280-275 a.C.), il re dell’Epiro che, desideroso di estendersi in Italia, aveva accolto la richiesta di aiuto della città greca di Taranto. Da Nord, intanto, Roma deve fronteggiare anche il pericolo costituito dai Galli, che sin dal 390 a.C., con Brenno, avevano minacciato la città; la conquista della pianura Padana avverrà soltanto nel II secolo a.C., con la costituzione della Gallia Cisalpina come provincia Romana.

▶ Scopri le vicende legate all’espansione di Roma nella penisola italiana con le seguenti versioni: Storia L’espansione in Italia

Vita quotidiana La città

U6 • versioni n. 49, 94 U10 • versioni n. 52 U8 • versioni n. 69 U11 • versioni n. 48 U9 • versioni n. 74

U7 • versione n. 90 U8 • versioni n. 37

U9 • versioni n. 100 U11 • versioni n. 75

441


Sezione 3

CULTURA

Le leggende La leggenda di Brenno

Lavorando in gruppi ricostruite la leggenda di Brenno, con l’aiuto delle immagini e con le attività che ti proponiamo. 3. Fate una ricerca in rete sulla leggenda di

Brenno, cercando notizie sull’aggressione dei Galli a Roma nel 390 a.C. Recuperate in particolare i seguenti dettagli del racconto: le oche del Campidoglio, Furio Camillo, il riscatto in oro. 442

4. Riconoscete nelle immagini di queste pagine

gli eventi, i personaggi e i dettagli della vicenda e inserite una breve didascalia per ogni immagine. 5. Registrate un podcast a tre voci in cui narrate l’intera storia che ha come protagonisti Brenno e i Romani.


Leggi i testi sulla leggenda di Brenno e svolgi le attività proposte.

T5 Le oche sacre a Giunone (Livio, Ab urbe condita, V, 47) Lo storico Tito Livio racconta il famoso episodio che vede come salvatrici di Roma le oche allevate sul Campidoglio in onore della dea Giunone, che starnazzano alla vista dei Galli.

Arx Romae Capitoliumque in ingenti periculo fuit. Namque Galli tanto silentio in summum evasere ut non custodes solum fallerent, sed ne canes quidem excitarent. Anseres non fefellere quibus sacris Iunonis in summa inopia cibi tamen abstinebatur. Quae res saluti fuit; namque clangore eorum alarumque crepitu excitus M. Manlius, vir bello egregius, armis arreptis simul ad arma ceteros ciens vadit et dum ceteri trepidant, Gallum qui iam in summo constiterat umbone ictum deturbat. Iamque et alii congregati telis missilibusque saxis proturbare hostes, ruinaque tota prolapsa acies in praeceps deferri.

A Roma la rocca del Campidoglio fu in grave pericolo. Infatti i Galli giunsero in cima così silenziosamente da non passare inosservati non solo alle sentinelle, ma anche ai cani. Non sfuggirono però alle oche sacre a Giunone, che erano state risparmiate pur nella grande penuria di cibo. Questo fatto salvò i Romani; infatti destato dai loro schiamazzi e dallo sbattere delle ali Marco Manlio, uomo valoroso in guerra, afferrate le armi e insieme chiamando alle armi i compagni si fece avanti, e mentre gli altri erano presi dalla trepidazione, gettò giù urtandolo con lo scudo un Gallo che già aveva raggiunta la sommità. Subito anche gli altri Romani accorsi si diedero a ricacciare i nemici con dardi e con sassi, e tutta la schiera dei Galli precipitando rovinosamente fu respinta al fondo.

■ Comprendere

■ Approfondire

6. Perché Marco Manlio, dopo questo

7. Cerca in rete informazioni sul tempio di Giunone Moneta sul

episodio, fu chiamato Capitolino?

Campidoglio e spiega che relazione presenti con l’episodio delle oche.

T6 Vae victis! (Livio, Ab urbe condita, V, 48) I Romani, asserragliati sul Campidoglio, devono arrendersi ai Galli di Brenno e accettano di pagare un riscatto perché i Galli tolgano l’assedio.

Più di ogni cosa gravava sugli eserciti dell’una e dell’altra parte la fame, e sui Galli anche la peste, perché erano accampati in un punto basso tra le colline. Ma alla fine, quando ormai per i Romani non solo il cibo ma anche la speranza era venuta a mancare e i loro corpi indeboliti erano quasi schiacciati dal peso delle armi nell’incalzare dei turni di guardia, la guarnigione del Campidoglio si indusse a chiedere la resa e il riscatto a qualunque condizione, anche perché i Galli avevano fatto sapere in maniera più che chiara di essere disposti a togliere l’assedio a un prezzo per nulla esorbitante. Allora si tenne una seduta del senato nella quale venne dato ai tribuni militari l’incarico di definire i termini dell’accordo. La questione venne regolata in un colloquio tra il tribuno militare Quinto Sulpicio e il capo dei Galli Brenno: il prezzo pattuito per un popolo presto destinato a regnare sul mondo fu di mille libbre d’oro. A questa trattativa già di per sé infamante venne aggiunto anche un oltraggio: i Galli portarono dei pesi tarati in maniera disonesta e siccome il tribuno protestò, l’insolente comandante dei Galli aggiunse al peso la propria spada, pronunciando una frase insopportabile per le orecchie dei Romani: «Guai ai vinti!». ■ Comprendere 1. In che cosa consiste l’inganno perpetrato dai Galli durante la pesa dell’oro per il riscatto? 2. Secondo te, qual è il significato dell’atto compiuto da Brenno e della frase da lui pronunciata Vae victis?

443


Sezione 3

CULTURA

La storia Due battaglie memorabili: le Forche Caudine e Benevento

I prigionieri romani sotto il giogo dei Sanniti alla battaglia delle Forche Caudine nel 321 a.C. Incisione del XX secolo.

Pirro, re dell’Epiro, combatte contro i Romani, nella battaglia di Benevento. Incisione del XIX secolo.

Piatto di Capena dalla necropoli delle Macchie, tomba 233, 280-260 a.C. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Cerca informazioni sulla disfatta subita da Roma a opera dei Sanniti presso le Forche Caudine e sulla vittoria dei Romani contro Pirro a Benevento, con l’aiuto delle immagini, dei testi antologici e con le attività che ti proponiamo. 444


T7 La subiugatio alle Forche Caudine (Livio, Ab Urbe condita, IX, 5-6) Le Guerre sannitiche si conclusero con la sconfitta definitiva dei Sanniti nella battaglia del Sentino nel 295 a.C. Tuttavia, nel 321 a.C., presso Caudio, nell’attuale provincia di Benevento, Roma aveva subito una delle sconfitte più dolorose e umilianti della sua storia. L’esercito romano fu costretto a sfilare disarmato sotto un giogo formato da lance incrociate dei nemici.

Iam primum cum singulis vestimentis inermes extra vallum exire iussi; et primi traditi obsides atque in custodiam abducti. Tum a consulibus abire lictores iussi paludamentaque detracta. Primi consules prope seminudi sub iugum missi; tum ut quisque gradu proximus erat, ita ignominiae obiectus; tum deinceps singulae legiones. Circumstabant armati hostes, exprobrantes eludentesque; gladii etiam plerisque intentati, et volnerati quidam necatique, si voltus eorum indignitate rerum acrior victorem offendisset.

Furono fatti uscire dal terrapieno inermi, vestiti della sola tunica: consegnati in primo luogo e condotti via sotto custodia gli ostaggi. Si comandò poi ai littori di allontanarsi dai consoli. I consoli stessi furono spogliati del mantello del comando. Furono fatti passare sotto il giogo innanzi a tutti i consoli, seminudi; poi subirono la stessa sorte ignominiosa tutti quelli che rivestivano un grado; infine le singole legioni. I nemici li circondavano, armati; li ricoprivano di insulti e di scherni e anche drizzavano contro molti le spade; alquanti vennero feriti e uccisi, sol che il loro atteggiamento troppo inasprito da quegli oltraggi sembrasse offensivo al vincitore.

■ Comprendere

■ Approfondire

3. Quale scopo si prefiggono i Sanniti

5. Fai una ricerca sul termine subiugatio: da che cosa è

imponendo ai Romani la subiugatio? 4. Quali altre imposizioni “ignominiose” sono fatte subire ai consoli e agli altri ufficiali?

composto? Che cos’era lo iugum? 6. Leggi in rete l’articolo dell’archeologo M. Visalberghi Wieselberger sulla subiugatio: https://q3.hubscuola.it/kbch.

T8 Un errore di Pirro a Benevento (Plutarco, Vita di Pirro, 25 passim) Lo storico greco Plutarco racconta la vittoria del console Manio Curio Dentato su Pirro nel 275 a.C.

Pirro, che aveva fretta di attaccare i Romani, prima che arrivassero gli altri, prese i suoi migliori soldati e gli elefanti più battaglieri e mosse di notte contro l’accampamento romano. Ma poiché fece un giro lungo attraverso una fitta foresta, le fiaccole non bastarono e i soldati si trovarono a vagare sbandati. Persero tempo e la notte trascorse. Alle prime luci del giorno si resero visibili ai nemici mentre scendevano dalle alture e ciò provocò una gran confusione e un gran movimento [...]. Manio, facendo una sortita, assalì l’avanguardia e, volgendola in fuga, spaventò tutti gli altri; non furono pochi a cadere e vennero presi alcuni elefanti abbandonati sul campo. Questa vittoria indusse Manio a scendere in pianura: attaccando in campo aperto ebbe la meglio su un lato dell’esercito nemico, ma nel lato opposto fu sopraffatto dagli elefanti e sospinto verso l’accampamento. Allora chiamò numerosi soldati che aveva disposto a guardia del campo fortificato, ed erano in armi e freschi di forze. Questi, uscendo da posizioni sicure e bersagliando gli elefanti, li costrinsero a volgersi indietro e a ritirarsi in fuga attraverso i ranghi dell’esercito di Pirro, provocando dietro di sé confusione e scompiglio. Ciò diede ai Romani la vittoria. ■ Comprendere 1. Quale errore tattico compie Pirro? 2. Quali decisioni di Manio Curio Dentato sono alla fine risolutive?

445


Sezione 3

CULTURA

La vita quotidiana Città, cittadini e cittadinanza Nella cultura romana la città, in senso fisico, come insieme di edifici, è l’urbs, ma è anche, in riferimento a chi la abita, civitas, «cittadinanza», intesa come gruppo di cives, che godono del “diritto di cittadinanza”. Inizialmente, quando la città è solo uno sparuto gruppo di persone, Romolo concede l’asylum («diritto di rifugio») a chiunque. Ben presto all’interno della società romana si stabilisce una netta contrapposizione sociale, definita da due ordini: i patrizi (da patres), aristocratici e detentori del potere politico, e i plebei (da plebs), non nobili, che iniziarono a ribellarsi per la loro subalternità, ottenendo progressivamente l’accesso alle varie magistrature, dal tribunato della plebe, fino al consolato. Con l’espandersi dell’area di influenza romana, anche i popoli stranieri ambiscono a vedere definita la loro posizione giuridica in senso maggiormente inclusivo. Roma, per parte sua, sente la necessità di legarli a sé come alleati, concedendo riconoscimenti e tutele giuridiche: si definisce così lo ius Latinum, superiore allo stato di peregrinitas, ma inferiore allo ius civile, o optimum ius. Quest’ultimo verrà concesso nel corso del I secolo d.C. a tutta la penisola, fino ad estendersi a tutto l’Impero con la Constitutio Antoniniana dell’imperatore Caracalla (212 d.C.). Solo i cives optimo iure possono ricoprire cariche, votare, avere vantaggi fiscali, tutele legali e svariati diritti e garanzie di cui sono privi gli stranieri. La cittadinanza a pieno titolo è appannaggio di persone di sesso maschile e di condizione libera; le donne, pur possedendola, hanno diritti limitati e gli schiavi possono acquisirla, con la manumissione: ma la cittadinanza può anche essere perduta (deminutio capitis), per esempio a seguito di condanne penali.

T9 La cittadinanza di Archia (Cicerone, Pro Archia, IV)

Cicerone difende Aulo Licinio Archia, un poeta straniero, giunto a Roma nel 102 e accusato di aver usurpato la cittadinanza romana.

Data est civitas Silvani lege et Carbonis: «Si qui foederatis civitatibus ascripti fuissent; si tum, cum lex ferebatur, in Italia domicilium habuissent; et si sexaginta diebus apud praetorem essent professi». Cum hic domicilium Romae multos iam annos haberet, professus est apud praetorem Q. Metellum familiarissimum suum. Si nihil aliud nisi de civitate ac lege dicimus, nihil dico amplius: causa dicta est. 446

La cittadinanza fu concessa (ad Archia) in base alla legge di Silvano e Carbone: «Se alcuni sono stati registrati in città federate, se avevano avuto domicilio in Italia quando veniva promulgata la legge e se entro sessanta giorni si fossero registrati davanti al pretore». Poiché costui aveva già da molti anni domicilio a Roma, si registrò davanti al pretore Quinto Metello, suo amico intimo. Se di niente altro discutiamo che della cittadinanza e della legge, non dico nulla di più: la difesa è stata pronunciata.


PROVA DI CERTIFICAZIONE (II) Leggi con attenzione il seguente brano e svolgi le operazioni indicate, senza usare il dizionario.

De rebus gestis callidi ducis 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Chabrias Atheniensis clarus dux fuit multasque res gestas confecit. Sed ex iis elucet inventum («invenzione», nom. n. sing.) eius in proelio, quod apud Thebas fecit, cum Boeotiis subsidio venisset. Namque in ea pugna regem Spartanum Agesilaum, qui, fugatis iam conducticiis («mercenarie», abl. f. plur.) copiis, victurus erat, retardavit. Nam Chabrias reliquam phalangem hostium impetum excipere, obnixo genu scuto et proiecta hasta, statuit. Statim Agesilaus id novum videns suos iam incurrentes tubā revocavit. Hoc factum per totam Graeciam ita celebratum est, ut illo statu («in quella posizione») Chabriae statua ex marmore aedificata sit, quae publice ei ab Atheniensibus in foro constituta est. Chabrias autem multa in Europa bella administravit, cum dux Atheniensium esset. In Aegyptum sua sponte pervenit ut Nectenebin adiuvaret et regnum ei constituit. Fecit idem Cypri, ab Atheniensibus Evagorae adiutor missus, et totam insulam bello devicit. Qua ex re Athenienses magnam gloriam obtinuerunt. (da Cornelio Nepote)

a. Comprendere il testo

1. Completa la parafrasi del brano, inserendo correttamente nel testo latino i vocaboli riportati alla rinfusa.

Attenzione: alcuni vocaboli sono in più. Chabrias, Atheniensis dux, Boeotiis auxilio pervenerat, Agesilaum qui putabat se retardavit. Nam Chabrias suis militibus ut hostium impetum exciperent, obnixo genu scuto et proiecta hasta. Tunc Agesilaus id novum et suos iam incurrentes revocavit. Haec res gestae per totam Graeciam adeo , ut illo statu Chabriae statua aedificata sit. Chabrias autem alia in Europa bella gessit: pervenit sua sponte ut Nectenebin adiuvaret et regnum ei constitueret. Fecit idem Cypri, ubi Evagorae, insulae, adiutor fuit.

strategemate • omnes • suasit • regis • celebratae sunt • quem • timuit • profligatus est • victurum esse • postquam • quod • in Aegyptum

2. Leggi con attenzione il testo e indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). a. Cabria ha avuto la meglio su Agesilao. b. Cabria ha trovato una soluzione singolare. c. Agesilao ha continuato la battaglia seguendo i suoi piani. d. Cabria è stato apprezzato solo dagli Spartani. e. Una statua di Cabria fu posta in una piazza.

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

b. Lessico

3. Qual è il significato del verbo celebro in questo contesto? ■ frequentare ■ diffondere ■ praticare 447


Sezione 3

PROVA DI CERTIFICAZIONE (II) CULTURA 4. Il verbo fugo significa «mettere in fuga».

a. Un altro verbo latino significa «fuggire»: qual è? . b. Nell’espressione figurata “fugare ogni dubbio” a quale dei due verbi si fa riferimento?

5. Ricostruisci l’etimologia del verbo aedifico, completando la seguente affermazione. Il verbo è composto dal termine aedes, «

» + il verbo

, «fare».

c. Morfologia e sintassi

6. Trasforma i seguenti sostantivi, aggettivi o pronomi nella forma richiesta. termini

trasformazione

a. qui

ablativo singolare maschile:

b. phalangem

ablativo singolare:

c. genu

nominativo plurale:

d. illo

genitivo singolare:

e. statu

genitivo singolare:

f. idem

accusativo neutro plurale:

7. Seleziona l’affermazione corretta.

a. Cum (r. 2) introduce: ■ un complemento di compagnia ■ una subordinata completiva

■ una subordinata temporale ■ un complemento di modo

b. Nell’espressione Boeotiis subsidio (r. 2) i due termini sono: ■ entrambi in ablativo ■ il primo in ablativo, il secondo in dativo ■ entrambi in dativo ■ il primo in dativo, il secondo in ablativo c. L’espressione fugatis conducticiis copiis (rr. 3-4) è: ■ complemento di mezzo ■ ablativo assoluto ■ complemento di causa ■ un costrutto in dativo d. La proposizione ut... adiuvaret (r. 9) è una: ■ subordinata consecutiva ■ subordinata temporale

■ subordinata completiva volitiva ■ subordinata finale

e. Nel pronome Qua (r. 11) si osserva: ■ un ablativo assoluto ■ una prolessi del relativo

■ un nesso del relativo ■ un’omissione dell’antecedente

8. Trasforma il tempo della subordinata, facendola dipendere dalla forma perveniet anziché da pervenit. Chabrias in Aegyptum sua sponte pervenit ut Nectenebin adiuvaret. → 448


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