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Dino Sauro 2 - Letture

Page 1

Centro di Ricerca Didattica Ardea Editrice

Rosa Dattolico

EDUCAZIONE ALLE EMOZIONI LINGUAGGI ESPRESSIVI EDUCAZIONE CIVICA

LETTURE 2

44 Al laghetto

2 Ricordi estivi

3 Le mie vacanze

4 Com’era bello essere al mare!

5 Vacanze esagerate

SCUOLA E AMICI

6 LABORATORIO DI ASCOLTO

8 Filastrocca del bravo alunno

9 Che spavento!

10 Teresita

11 Non è giusto!

12 Fate la pace

13 A scuola con gentilezza

14 In mensa

16 La sorrisina

18 Ma io vorrei…

20 GIOCHIAMO CON LA STORIA

22

24 DINO SAURO racconta... Un brutto scherzo

26 Bosco d’autunno

27 La castagna

28 Aiuto, le mie foglioline!

30 Halloween festa stregata!

48

46 Camilla e il gattino

49 I pattini nuovi

50 Buonanotte, arrosto

52

56

STORIE DI FANTASIA

92

94 Fantasia in...

filastrocca

DI ASCOLTO

96 Gli occhiali magici

97 Una casa spaventosa

104

110

112

34

41

INDICE ACCOGLIENZA
È AUTUNNO
AFFETTI ED EMOZIONI
LABORATORIO DI ASCOLTO
32
Mia sorella Simona
È arrivato Filippo!
In famiglia
La mia marmottina
Renata gelosetta
Arriva il Babau!
35
36
37
38
40
Chi ha paura? Quanto dura la paura?
Se sei felice, puoi...
Se sei triste, puoi...
42
43
AVVIO AL RIASSUNTO
Il
compleanno di Giulia
Il
sogno di Gilberto 54
DINO
Un
È INVERNO 58 La neve 59 Inverno in città 60 La stella
La stella con la coda 64 L’abete 65 Il regalo di Babbo Natale 66 Le allegre mascherine
ANIMALI 68 LABORATORIO DI ASCOLTO 70 Palla di Pelo 71 Un cane di nome Rock 72 Incontro con una lontra 74 Animali dal mondo 76 Vorrei un animale 77 La Carta dei Diritti degli Animali 78 Finalmente ho un cane 80 Plop, gufetto pauroso 81 La cicala al lavoro 82 Animali in rima 83 La formichina Carolina 84 GIOCHIAMO CON LA STORIA 86 È PRIMAVERA 88 È tornata primavera 89 L’albero Giovanni 90 Pasqua di pace
SAURO racconta...
improvviso temporale
62
AMICI
LABORATORIO
95
103
98 Aiuto! 99 Dragoberto 100 Gli scherzi della principessa Matilde 102 Ti racconto...
una fiaba
108
GIOCHIAMO CON LA STORIA 106 GIOCHIAMO CON LA FANTASIA
DINO SAURO racconta... Un incontro inaspettato NATURA AMICA
LABORATORIO
DI ASCOLTO
117
Gli
119 La
120 Il bosco 121 Senza
122 È ESTATE 124 Estate 125 Al fiume 126 La valigia 127 Una bellissima conchiglia 128 Verso l'INVALSI 138
114 Matilde e lo scoiattolo 116 Gli alberi in città
La mia città 118
uomini e la natura
città dei fiori
gli alberi

R ACCONTI

I N RIVA AL MARE

C OMPAGNI

O RE DI ALLEGRIA

R ACCHIUSE

D ENTRO IL CUORE

I NFINITO

E RBE

S PAZI DI FIORI

T ORNANO

I MMENSI

V OLI DI RONDINI

I NCANTANO I BIMBI

1 2 ACCOGLIENZA

LE MIE VACANZE

A Illustra nel riquadro il luogo delle tue vacanze, poi confrontati con la classe.

A Racconta a voce un episodio vissuto in vacanza e che ricordi volentieri.

• Dov'eri?

• Con chi?

• Cosa è successo?

3 ACCOGLIENZA

COM’ERA BELLO ESSERE AL MARE!

Sulla loro automobile, Serena, mamma e papà attraversarono molti paesi. Sulle spiagge c’erano tanti ombrelloni colorati.

Nel mare azzurro c’era tanta gente che nuotava e tanti bambini che si spruzzavano. Lontano scivolavano tante vele bianche. Che voglia di fare il bagno!

Erano arrivati!

Il papà si fermò in una piazzetta. C’era silenzio perché era mezzogiorno e tutti stavano mangiando.

Serena sentiva gli odori del mare, l’odore del sale, delle alghe, delle focacce calde e del pesce fritto. Nelle stradine sonnecchiavano al sole molti gatti. Com’era bello essere al mare!

P. Carpi, La finestra del sole, Vallardi

COMPRENDO

• Dove ha trascorso le vacanze Serena?

• Con chi è andata in vacanza?

• Serena è contenta di essere andata al mare?

A Sottolinea nel testo la frase che te lo fa capire.

4 ACCOGLIENZA

VACANZE ESAGERATE

Domani comincia la scuola.

Ho appena telefonato a Luca per assicurarmi che si sieda con me nel banco: non voglio mica capitare con una femmina!

Gli ho raccontato delle mie vacanze: certo, ho dovuto abbellirle un po’ per fargli capire che mi ero proprio divertito.

Gli ho detto che mio padre stava annegando e io l’ho salvato: non è vero, ma adesso che so nuotare lo potrei fare di sicuro. Ho inventato anche di essere stato aggredito da un polpo assassino...

Luca ha creduto a tutto!

Anche lui ha passato delle belle vacanze... ma come avrà fatto a sollevare da solo sette persone e un camoscio caduto nel crepaccio?

TUTTI INSIEME

A Preparate in classe un cartellone dal titolo “ Ricordi delle vacanze ” e disegnate oggetti e luoghi che vi hanno lasciato tanti bellissimi ricordi.

5 ACCOGLIENZA

SCUOLA E AMICI

Legge l'insegnante

Primo giorno di scuola

Domani è il primo giorno di scuola.

Valentina è molto emozionata e controlla con la mamma che nello zaino non manchi niente.

– Mi sembra che ci sia tutto – dice la mamma.

– Adesso posso andare a letto tranquilla?

– Certo! – risponde la mamma dandole il bacio della buonanotte.

Ma Valentina non riesce a dormire, è troppo agitata.

Si gira e si rigira nel letto con gli occhi spalancati, cercando inutilmente di prender sonno.

Allora si alza, rovista nella cesta dei giocattoli e tira fuori il suo panda di peluche.

– Stanotte dormi con me – gli dice. – Che ne dici di venire a scuola con me, domani? Te ne stai zitto zitto nello zaino, a me basta sapere che ci sei.

Valentina lo stringe forte e gli dice: – Adesso è meglio che dormiamo. Domani sarà una giornata lunga!

Angelo Petrosino, Valentina va a scuola, Piemme Junior

6
AUDIO

A Osserva le scene e racconta la storia.

L Come ti sentivi il primo giorno di scuola? Confrontati con la classe.

Preoccupato/a Contento/a

7
DI ASCOLTO
EMOZIONI
LABORATORIO

FILASTROCCA DEL BRAVO ALUNNO

Filastrocca del bravo alunno, inizia il lavoro con l’autunno, riceve in cambio un bene raro più prezioso di tutto il denaro.

Non si tratta del voto migliore, che dà alla testa, non al cuore. Il vero bene è la conoscenza, ma per averlo serve pazienza, niente trucco, niente inganno, solo impegno per tutto l’anno.

A Quali sono i tuoi desideri per il nuovo anno? Scrivili negli zainetti. Poi confrontati con i compagni e le compagne.

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SCUOLA E AMICI 8
SCRIVO

Leggi il titolo e osserva l'immagine che ti aiuterà a capire meglio il testo.

CHE SPAVENTO!

C’è una gran confusione, ma visto che è il primo giorno di scuola le maestre chiudono un occhio!

È arrivata la ricreazione. I bambini scendono in giardino a respirare l’aria fresca. Ma all’improvviso… – Aiuto, maestra! Andrea è salito sull’albero!

Che spavento!

Tutti corrono sotto l’albero e cercano di far scendere il vivace Andrea senza che si faccia male. – Attento! – raccomanda la maestra Gabriella. Con un balzo Andrea salta giù dall’albero senza farsi male, ma la maestra Gabriella si sente le gambe molli per la paura e deve sedersi. Intanto la maestra Brigitta sgrida Andrea. Guai a chi sale sull’albero, può farsi molto male!

N. Costa, Tutti a scuola. Benvenuti in classe, Emme Edizioni

COMPRENDO

A Colora la parola giusta.

• Durante la ricreazione Andrea sale sull’ albero altalena

• Tutti sono allegri preoccupati

• Con un balzo Andrea scende dall’ albero altalena .

• La maestra Brigitta Gabriella sgrida Andrea.

SCUOLA E AMICI 9

TERESITA

PARLO

A Rispondi a voce.

• Hai trovato anche tu qualche novità nella tua classe?

• Qualcuno è arrivato o qualcuno è andato via?

RIFLETTO

SULLA LINGUA

A Sottolinea nel testo le parole con le lettere doppie.

Teresita, la nuova compagna, era carina. Aveva i capelli nerissimi, le guance tonde, gli occhi allungati e un grande sorriso che, più sorridente di così, non poteva essere. Entrò in classe un po’ spaventata, guardandosi timidamente intorno. – Avanti! – disse la maestra, che aveva appena finito di disegnare alla lavagna una rana. E le sorrise dalla cattedra. Allora Teresita disse quasi cantando:

– Annienj. La maestra le circondò le spalle con un braccio e disse: – Teresita è coreana e ci ha salutato come si salutano tutti in Corea.

Graciela Montes, Un amore esagerato, Salani

SCUOLA E AMICI 10

NON È GIUSTO!

– Non è giusto! – si lamentava Rebecca. – Anch’io voglio rimanere un giorno senza scuola come Scott.

– Scott ha le macchie e la febbre alta – disse la mamma. – Ti divertirai molto di più tu a scuola che non lui a casa.

Rebecca andò a scuola di pessimo umore e non riusciva a seguire le lezioni perché continuava a pensare a Scott che era a casa.

Il mattino seguente, svegliandosi, Rebecca si sentiva la febbre. La sua faccia era arrossata e piena di macchie.

– Torna subito a letto – le ordinò la mamma.

– Ma la maestra ci aveva detto che oggi saremmo andati a fare una passeggiata –si lamentò Rebecca. – Non è giusto!

– Questa volta sono d’accordo con te –disse la mamma.

– Non è bello star male. È molto più divertente andare a scuola.

AA. VV., Tante storie per la nanna, Castelli in aria

COMPRENDO

A Rispondi a voce.

• Perché Rebecca andò a scuola di pessimo umore?

• A chi continuava a pensare durante le lezioni?

• Cosa ebbe Rebecca il mattino seguente?

SCUOLA E AMICI 11

FATE LA PACE

Ero il più piccolo della classe. Il primo giorno di scuola, mi hanno preso in giro chiamandomi gnomo. Il capo della banda era Giacomo. Era grande e molto forte.

Quando si avvicinava scappavo via. È stato Bernardo a salvarmi. Ha detto a Giacomo: – E se qualcuno comincia a prendere in giro i grandi come te, e dice che sono delle giraffone? – Ha avuto un bel coraggio, Bernardo, e si è beccato anche un bell’occhio nero.

Così si sono create due bande nella classe. La banda di Giacomo e la banda di Bernardo.

Il maestro capì tutto. Così un giorno invece di farci aritmetica ci ha fatto una bella lezione di comportamento.

Una classe, ha detto, è come un paese. Tutti hanno diritto di viverci, piccoli e grandi, grassi e magri. E dovevamo fare la pace, ha detto.

A. Gutman e S. Bloch, Torroncini, Bompiani

EDUCAZIONE CIVICA

A Rispondi a voce.

• Ti sembra corretto il comportamento di Giacomo e dei suoi compagni?

• Se tu fossi uno di loro cosa avresti detto a Giacomo? Confrontati con i compagni e le compagne.

A Che cosa vuol dire che “la classe è come un paese e tutti hanno il diritto di viverci”? Scopri il significato con i tuoi compagni e scrivilo sui puntini.

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SCUOLA E AMICI 12

A SCUOLA CON GENTILEZZA

Il gentilbambino presta i suoi giochi agli altri, anche se poi se li fa ridare indietro, al momento giusto. Qualche volta li regala anche. Il gentilbambino a scuola aiuta i compagni.

Se deve dire una cosa, prima alza la mano. Poi, quando gli dicono che può parlare, parla.

Non scarabocchia il banco. Scarabocchia sui fogli, semmai.

Sta zitto quando parla la maestra. La saluta quando arriva in classe e quando se ne va. È gentile con lei. Con certe maestre è più facile, con certe meno.

G. Quarenghi, Manuale di buone maniere per bambine e bambini, Rizzoli

A Scrivi le azioni che compie il gentilbambino; prima sottolineale nel testo.

TUTTI INSIEME

A Tu e i tuoi compagni raccogliete le idee sui comportamenti corretti da tenere a scuola e scriveteli su un cartellone da appendere in classe.

EDUCAZIONE CIVICA SCUOLA E AMICI 13

IN MENSA

A mezzogiorno quando ho visto i miei compagni tornare a casa per pranzo, ho avuto il magone. Sono rimasto in piedi appoggiato al muro e non ho neanche voluto giocare con il mio compagno Eudes. È suonata la campanella e ci siamo messi in fila per andare a mangiare; non è come la solita fila perché ci sono tutte le classi mescolate e ci sono quelli delle altre classi che conosco poco o niente. Per fortuna c’era Eudes con me. E poi uno che stava davanti si è girato e mi ha detto:

– Salame, arrosto, purè e budino. Passa parola. – Mitico! – ha gridato Eudes quando ho passato parola. – C’è il budino! Buonissimo! – Fate silenzio laggiù! – ha gridato il sorvegliante. E poi è venuto verso di noi, mi ha visto e ha detto: – Ah, oggi c’è anche Nicolas! E ha fatto un gran sorriso.

SCUOLA E AMICI 14

DENTRO IL TESTO NARRATIVO

Il testo narrativo è una storia che racconta dei FATTI che accadono in un TEMPO passato o presente e in un certo LUOGO In un racconto agiscono i PERSONAGGI . Il personaggio più importante è il protagonista .

CHI Chi è il protagonista della storia?

DOVE In quale luogo è ambientata la storia?

QUANDO Quando avvengono i fatti?

FATTI Che cosa succede?

A Indica con una X ciò che accade nella storia.

SCUOLA E AMICI 15

LA SORRISINA

Matteo aveva otto anni. La scuola per lui era davvero un grande problema, uno di quei problemi che di notte ti fanno venire gli incubi e al mattino ti fanno svegliare con il mal di pancia.

– Non sopporto che i miei compagni siano amici solo dei più bravi.

Nessuno mi guarda.

La mamma sapeva che l’amicizia con i compagni è una cosa importantissima, perciò disse: – Da domani iniziamo una cura: esercizi giornalieri di sorriso. Se tu sorridi, anche gli altri ti sorridono.

Sai, la Sorrisina è contagiosa e fa nascere l’amicizia.

Matteo decise che avrebbe provato. Prima di uscire di casa si guardò allo specchio e... sorrise.

Arrivato a scuola, salutò il bidello con un vivace “buongiorno” e il bidello gli fece un sorriso a tutta dentiera, esclamando: – Ciao, campione!

Matteo entrò in classe raggiante e salutò i suoi compagni con tanto entusiasmo che questi, contagiati da quel grande "ciao", risposero in coro: – Ciao Matteo!

La prima giornata di esercizi fu un successo e Matteo, tornato a casa, scrisse diversi foglietti con il nome di ogni persona contagiata dal suo sorriso.

G. Ramera, Maldiscuola, San Paolo Edizioni

SCUOLA E AMICI 16

A Rispondi.

• Chi è il personaggio principale?

• Dove si svolge la vicenda?

A La Sorrisina è:

una cur a per il mal di denti.

un m odo efficace per diventare amici.

A Indica con una X le affermazioni corrette.

A Matteo piaceva andare a scuola.

Matteo spesso si svegliava la notte con il mal di pancia.

La mamma aiutò Matteo a risolvere il problema.

La Sorrisina non era contagiosa.

La Sorrisina servì a risolvere il problema di Matteo.

A Completa la faccina con un sorriso.

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SCUOLA E AMICI 17

Leggi più volte il testo in modo scorrevole e con espressione, rispettando i segni di punteggiatura e capendo il significato delle parole.

MA IO VORREI…

Quando a scuola abbiamo finito tutte le cose noiose (cioè abbiamo contato con le pagliuzze i giorni che siamo venuti a scuola, scelto il simbolino per il tempo e messo un adesivo sul calendario alla data di oggi), la maestra ha detto: – Questo è un momento emozionante per la classe. Vi dividerò a coppie, così ogni giorno leggerete con il vostro compagno gli stessi libri nell’ora di lettura. E poi farete delle conversazioni meravigliose su quello che avete letto.

Alzo immediatamente la mano.

– Posso mettermi in coppia con Rosabella?

– Be’, in realtà non lo sceglierete voi il compagno – risponde la maestra. – Ve lo assegno io.

– Ottimo – dico. – Io e Rosabella siamo alte uguali, siamo sedute allo stesso banco, giochiamo agli stessi giochi… – Dory – mi interrompe la maestra. – Non ora. Quando arriva il momento, faccio vedere a Rosabella che per attirare la fortuna ho le dita incrociate, come pure le braccia e le gambe.

La maestra spiega: – Quando vi chiamo andate vicino al vostro compagno.

Ma quando sento che dice “Dory e Giorgio” disincrocio tutto e mi affloscio sulla sedia!

A. Hanlon, Dory fantasmagorica. Una pecora nera a scuola, Terre di Mezzo

SCUOLA E AMICI 18

A Metti in ordine di tempo le scene numerandole da 1 a 4 e scrivi al posto giusto PRIMA • DOPO

POI

INFINE

A Completa.

La maestra ha deciso di dividere i suoi alunni in coppie per ...............................................

Dory ha chiesto alla maestra di poter mettersi in coppia con .

Dory ha incrociato le mani e le gambe perché .

Dory è rimasta delusa perché

SCUOLA E AMICI 19
COMPRENDO
20 LABORATORIO DI LETTURA
21 GIOCHIAMO CON LA STORIA
22
Leggere e comprendere il testo. 23

DINO SAURO racconta ...

UN BRUTTO SCHERZO

A Osserva le scene e scrivi la storia, aiutandoti con le domande.

• Cosa fa Dino Sauro insieme al suo amico di banco?

• Cosa fa durante la ricreazione l'amico di banco di Dino Sauro?

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24

• Perché Dino Sauro piange?

• Cosa fa la maestra Dolcesaura?

• Come si conclude la storia?

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25

È A U T U N N O

BOSCO D’AUTUNNO

Frusc frasc cic ciac sguish marsc tric trac.

Foglie secche, castagne, ricci: qui salti, scivoli, trotti, scalpicci. Che bel tappeto frusciante e spassoso da esplorar tutto, se sei un po’ curioso. Trovo un migliaio di funghi umidicci, pattino e corro sui prati mollicci. Nonno s’appoggia a un bastone nodoso, dice: – Sta’ attento, qui è tutto fangoso!

Frusc frasc cic ciac sguisc marsc… Ops, splash!

Tante tante filastrocche, Giunti Junior

A Rispondi.

• Di che cosa parla la poesia?

• Ti piace l’autunno?

• Come cambia il paesaggio in questa stagione?

Prendendo spunto dai testi poetici, rappresenta un paesaggio autunnale con la tecnica pittorica che preferisci.

26

LA CASTAGNA

Una castagna per capriccio volle staccarsi dal suo riccio. Non ho più voglia di stare al sicuro piomberò giù come un siluro.

27 AUTUNNO

AIUTO, LE MIE FOGLIOLINE!

È una bella giornata d’autunno. Il sole è ancora caldo e ai margini del bosco si sente una musichetta e qualcuno che canta a squarciagola.

È Carletto, un giovane albero piantato da poco.

Eh sì, da quando le sue foglie sono diventate tutte rosse e gialle si sente bellissimo e vuole fare il cantante rock.

Un giorno, però, nel bosco si sentono delle grida: – Aiuto, aiuto! Presto, aiutatemi!

Riccio, Orso, Scoiattolo e Tartaruga corrono da Carletto, perché è da lì che viene la voce.

– Chi ha gridato aiuto? – chiede Riccio.

– Sono stato io. Vi prego, amici, aiutatemi.

– E che cos’hai da gridare in questo modo? –chiede Orso.

28 AUTUNNO

– Sono ammalato: guardate le mie foglie, le mie belle foglioline stanno cadendo tutte…

– Ah, che sciocchino! AH AH AH AH! – ride Scoiattolo. – È arrivato l’autunno.

– L’autunno? Io l’autunno non lo voglio, non voglio rimanere pelato.

– Su, su, Carletto, non fare così. Vedrai che tra qualche mese avrai una nuova chioma ancora più bella, verde smagliante.

Ma Carletto comincia a piangere, le sue lacrime cadono sul terreno e… HOP HOP HOP! Tre bellissimi funghi rossi spuntano come per magia.

– Ciao, Carletto – dice Fungo Grande.

– Che bello, è arrivato l’autunno! – dice Fungo Medio.

– Ti faremo compagnia noi – dice Fungo Piccolo.

– Davvero? – chiede Carletto stupito.

– Certo, poi quando torneranno le tue foglioline noi ce ne andremo. Ma intanto stiamo qui con te. Cantiamo?

Mariagrazia Bertarini, Carletto rock, La Spiga Edizioni

COMPRENDO

A Per rispondere alle domande sottolinea le frasi del testo usando i colori indicati.

Perché Riccio, Orso, Scoiattolo e Tartaruga corrono da Carletto?

Cosa dice Scoiattolo rivolgendosi a Carletto?

Cosa fa Carletto?

Cosa succede subito dopo?

Cosa gli dicono i funghi?

29 AUTUNNO

HALLOWEEN FESTA STREGATA!

Halloween festa stregata!

Ci spaventa la nottata!

Tutti fuori a notte fonda festeggiam con baraonda.

Streghe, maghi e fantasmini...

Dolci, frittelle, cioccolatini!

Che ricetta eccezionale!

Che nottata micidiale!

Tante maschere stregate; tante facce spaventate; tanti dolci nei pancini; tante zucche in lumicini.

È una festa un po’ paurosa, con fantasmi e streghe a iosa!

E con maghi e mostri a frotte trascorriamo questa notte!

A Rispondi a voce.

• Tu festeggi Halloween?

• Come ti travesti?

• Che cosa fai?

Racconta.

TUTTI INSIEME

A In coppia con un tuo compagno o una tua compagna recita la poesia mentre la mima. Poi invertite i ruoli.

PARLO
30 AUTUNNO

A Puoi decorare mostruosamente la tua cameretta realizzando pipistrelli, ragni giganteschi, streghe e fantasmi spaventosi.

OCCORRENTE

• cartoncini colorati

• forbici

• colla

• occhi mobili

• matita

• pennarelli

31 AUTUNNO

AFFETTI ED EMOZIONI

Legge l'insegnante

Mattia e il nonno

Il nonno indicò a Mattia un cavallo che pascolava l’erba sulla sponda oltre il fiume. Era un cavallo bianco e sembrava molto grande.

– Ti piace? – disse il nonno.

– Eh sì! – disse Mattia. – Ma c’è il fiume in mezzo.

– Diamogli un nome – disse il nonno. – Magari, prima o poi, lo incontriamo.

Giocarono a trovare il nome del cavallo. Ne dissero tanti, ma nessuno andava bene.

– Brigante. Ti piace? – disse infine Mattia.

– È un bel nome per un cavallo – disse il nonno. Mattia si mise le mani alla bocca e gridò: – Sei Brigante? Ciao Brigante! Hai capito?

Il cavallo dall’altra parte del fiume alzò la testa bianca, drizzò la coda e la mantenne sollevata per qualche istante.

– Bravo Brigante! – gridava Mattia mentre correva avanti e indietro lungo la sponda.

– Ti ha certamente sentito, – disse il nonno prendendo la mano di Mattia. – I cavalli hanno le orecchie buone.

32 32
AUDIO

A Osserva le scene e riordinale numerandole da 1 a 4.

EMOZIONI

L Cosa prova Mattia quando scopre un cavallo che pascolava l'erba sulla sponda oltre il fiume?

Meraviglia

LABORATORIO DI ASCOLTO
Tristezza 33 33

Quando si descrive una persona si può presentare il suo aspetto fisico e il suo comportamento .

Parole per DESCRIVERE

MIA SORELLA SIMONA

Mia sorella Simona non è come tutti gli altri. Quando credo di essere solo nella mia camera, lei spunta fuori dall’oscurità all’improvviso. Un suo sguardo e io resto fulminato.

Lei ne approfitta perché è più vecchia: dodici anni e mezzo sono già una bella età. Lei ha lunghi capelli scuri che le ricadono sulla fronte, occhi neri ed è magra come una scopa . Eppure, in famiglia, noi siamo piuttosto grossi e biondi...

Lei è proprio diversa.

M. Farrè, Simona la burlona, Emme Edizioni

COMPRENDO

 Rispondi.

• Come si comporta Simona?

• Com’è?

 Nel testo è stato sottolineato il paragone “ magra come una scopa”. I paragoni arricchiscono le descrizioni. Si potrebbe anche dire:

• magra come un'acciuga

• magra come

AFFETTI ED EMOZIONI 34

È ARRIVATO FILIPPO!

Quando Filippo è arrivato a casa era tutto rosso e pieno di rughe e con i capelli appiccicati .

Teneva gli occhi chiusi dalla mattina alla sera, dormiva, dormiva, con i suoi pugnetti attaccati alle orecchie .

Un giorno l’ho preso in braccio e lui m’ha fatto delle strane smorfie.

La mamma l’ha rimesso nella culla: dormiva già un’altra volta .

Allora mi sono ricordata di quel libro delle marmotte.

– Secondo te, esistono marmotte senza peli? –ho chiesto a papà.

Lui ha sollevato il naso dal giornale e: – Ma che ti salta in mente, Martina?

– È Filippo! Dorme sempre. Non è un bambino, è una marmotta travestita da bambino.

Parole per DESCRIVERE

Le parole sottolineate descrivono alcuni aspetti del fisico del piccolo Filippo e i suoi comportamenti.

A Rispondi a voce.

• Hai mai visto un neonato?

• Com’era?

• Che cosa faceva?

PARLO
AFFETTI ED EMOZIONI 35

IN FAMIGLIA

A Come sono fatti Martina e Tommaso? Sottolinea nel testo le parole che te lo fanno capire.

Martina ha gli occhi celesti come la mamma e i capelli ricci come il papà.

Anche Tommaso ha gli occhi celesti, ma i suoi capelli sono biondi come quelli della mamma. Martina si diverte a preparare la macedonia, a modellare il pongo e a colorare gli album. Tommaso fa la raccolta di figurine e gli piace correre in giardino con la sua bici nuova. Al papà piace cantare, anche se è stonato.

La mamma preferisce che il papà balli con lei. La mamma è molto romantica e certe volte si commuove vedendo un film d’amore.

A noi tutti piace cenare insieme, raccontando quello che ci è successo durante la giornata. Certe volte a casa nostra vengono dei bambini a giocare; allora succede il finimondo. Tutti che gridano, corrono, mangiano, ridono. A volte invece vengono nonno Giuseppe e nonna Irene. Lui sa fare gli aeroplanini di carta. Lei invece ha un buon profumo e conosce tante filastrocche. Ecco, questa è la mia famiglia. Per me è la più bella che ci sia!

M. L. Giraldo, La mia famiglia, Lapis

Descrivi i tuoi genitori evidenziando alcune caratteristiche fisiche: colore dei capelli, occhi…

A Sottolinea nel testo di i nomi di persona e di i nomi di cosa . I nomi propri di persona si scrivono sempre con la lettera .

SCRIVO
AFFETTI ED EMOZIONI 36
SULLA LINGUA RIFLETTO

LA MIA MARMOTTINA

Era una domenica sera, rientravamo dal mare. lo mi ero avvolta in una coperta, sul sedile posteriore della macchina. Al semaforo papà si è girato e ha detto:

– La bambina dorme.

Quando siamo arrivati a casa, ho tenuto gli occhi chiusi solo per ascoltare papà che diceva – Shhh – e sentirlo prendermi tra le braccia. Ho sorriso.

Papà ha avvicinato la bocca al mio orecchio ed è stata la prima volta che gli ho sentito dire: – La mia marmottina… la mia marmottina adorata.

Vincent Cuvellier, La prima volta che sono nata, Sinnos

COMPRENDO

A Rispondi con una X .

• Chi racconta la storia?

Il papà

La bambina

• Quando si svolgono i fatti?

Un sabat o sera

Una dom enica sera

• In che modo affettuoso il papà chiama la sua piccola?

Scimmiottina

Marmottina

PARLO

A C'è qualcuno in famiglia che ti chiama con un nome affettuoso?

Racconta.

AFFETTI ED EMOZIONI 37

Mentre leggi prova ad immaginare come potrebbe finire la storia.

RENATA GELOSETTA

Renata è sempre di cattivo umore e si lamenta di tutto; la mamma la osserva mentre piagnucola da sola in un angolo della stanza.

– Che cosa c’è, Renata? Perché fai così?

– È colpa di Michele: lui mi ha preso lo spazzolino giallo.

– Lo avrà messo insieme ai suoi giocattoli. Prendilo e rimettilo al suo posto.

– No, ora non lo voglio più. Era il mio spazzolino preferito e ora è tutto sciupato. La mamma sorride.

– Era il preferito, ma era quasi da sostituire. Non piangere, ne compreremo uno più bello. Ma Renata piange ancora.

– Non è giusto. Michele mi prende sempre tutto. A In questa frase sottolinea in rosso il soggetto .

Renata è sempre di cattivo umore.

AFFETTI ED EMOZIONI 38

Ha sempre ragione lui. Tutti mi dicono sempre di stare buona e zitta. Ora devo lasciargli anche il mio spazzolino… Adesso, in casa, comanda lui!

La mamma si avvicina alla bambina e le scompiglia i capelli: ora ha capito la vera ragione delle sue lacrime.

Prende tra le braccia la piccola Renata e le dà un bacio.

– La mia Renata gelosetta… Non piange per lo spazzolino, ma perché crede che papà e mamma non la vogliono più! Non piangere. Molto presto anche Michele sarà cresciuto e non avrà più bisogno di tante attenzioni.

Ora Renata sorride: sentendo quelle parole si rassicura e spera che Michele cresca molto in fretta. Forse le sembra già cresciuto e fa una bella risata!

Maria Chiara, Raccontami una storia, De Agostini

COMPRENDO

A Rispondi con una X .

• Perché Renata piange?

Il fr atellino le ha rovinato il suo spazzolino preferito

Il fr atellino le ha nascosto lo spazzolino

Il fr atellino è al centro delle attenzioni della mamma e del papà

• Cosa prova Renata?

Paura

Rabbia

Gelosia

• Quando Renata si tranquillizza?

Quan do Michele le chiede scusa

Quan do la mamma le dà un bacio e le parla

AFFETTI ED EMOZIONI 39

ARRIVA IL BABAU!

COMPRENDO

A Segna con un X le affermazioni corrette.

Il bambin o spesso va a casa di nonna Ilde. La c asa della nonna ha un giardino.

Il bambin o ha visto il Babau.

La mamma dic e che il Babau non esiste.

Il bambin o spera che il Babau spaventi la nonna.

A Illustra sul quaderno il Babau così come te lo immagini e fai una breve descrizione del suo aspetto fisico.

A volte la mamma mi porta dalla nonna Ilde, che è un po’ anziana e vive da sola. Ha una casa molto grande con tante stanze: una di queste la nonna la chiama “il salotto degli ospiti”.

Io lì dentro non ci vado volentieri perché è una stanza piena di mobili vecchi e scuri, il pavimento di legno scricchiola ad ogni passo e ci sono molte ragnatele appiccicose... Se faccio qualche monelleria o non ho voglia di mangiare la verdura, la nonna Ilde dice che arriverà il Babau!

– Mangia le barbabietole o arriverà il Babau!

– Non hai lavato le mani? C’è il babau dietro la porta che ti aspetta!

Ma chi sarà questo Babau? Un mostro rubaverdura e mangiabambini? Mi sa che vive proprio nel “salotto degli ospiti”.

A volte, quando la nonna fa il riposino, spio dalla porta del salotto per vedere se c’è il Babau, ma non l’ho mai visto. La mamma dice che il Babau non esiste e che non devo preoccuparmi. Io le credo, ma spero che il Babau, almeno per una volta, faccia spaventare anche la nonna!

AFFETTI ED EMOZIONI 40

CHI HA PAURA?

Piove. Oggi si sta in casa. Tutti si ritrovano da Marco: giocano a chi la dice più grossa.

– Io non ho paura – dice uno dei bambini.

– Io neppure – ribatte l’altro.

– Io neppure del buio!

– Io neppure a star solo!

– Io neppure dei ladri!

– Io neppure dei fulmini!

Improvvisamente scoppia il temporale: ad un tratto dalla finestra entra il bagliore acceso di un fulmine.

Subito dopo si sente il fragore del tuono e va via la luce.

Nel buio si levano alte urla.

AA. VV., Storie allegre, Giunti

QUANTO DURA LA PAURA?

Quanto dura la paura?

Un istante raggelante, un secondo tremabondo, un minuto tutto muto, un respiro trattenuto, una notte scura scura…

Tanto dura la paura.

L. Giraldo

L Secondo te i bambini della storia sono:

coraggiosi fifoni

L Tu di che cosa hai paura?

Segna con una X .

Mostri

Fantasmi

Rumori

Altro

Buio

Tuoni e lampi

Fuoco

EMOZIONI AFFETTI ED EMOZIONI 41

SE SEI FELICE, PUOI...

Dare una forma alla felicità.

Chiediti che aspetto, che voce, che sapore, che profumo ha e come ti fa sentire. Immagina di mangiare o di cullare la felicità.

Saltellare intorno a un amico e chiedergli di indovinare perché sei felice!

Rendere felici altre persone, dicendo loro come sono speciali per te.

Se sei FELICE Puoi...

A Immagina, illustra e scrivi.

TUTTI INSIEME

AFFETTI ED EMOZIONI 42
A Con i compagni e le compagne realizza la scatola della felicità per custodire oggetti e foto di momenti belli.

SE SEI TRISTE, PUOI...

Cercare qualcuno che di solito ti rende felice e sederti accanto a lui.

Trovare un posto accogliente e comodo per farti un bel pianto.

Molly Potter, Come ti senti oggi?, Motta Junior

Se sei TRISTE Puoi...

A Immagina, illustra e scrivi.

Immaginare un altro te stesso che ride a crepapelle.

A Segna con una X le parole che hanno lo stesso significato di tristezza.

Malinconia Gioia Infelicità Rabbia

AFFETTI ED EMOZIONI 43
SULLA LINGUA RIFLETTO

AL LAGHETTO

Zia Luisa è venuta a trovare la mamma. Stanno chiacchierando in terrazza. È già buio, ma Filippo e Fiorella possono stare alzati ancora un po’. Filippo si è appisolato su una sedia.

Ha un gelatone nella pancia. Fiorella va nel giardino buio, non sa cosa fare, si annoia. Corre tra i cespugli fino al laghetto. Oh, pensa, la luna è caduta nel laghetto. Guarda lo spicchio pallido nell’acqua.

Quasi quasi lo prendo, pensa. L’appendo nella mia stanza. Così non sarà mai più buia. Non avrò più paura. Corre a prendere un secchiello.

Si mette in ginocchio sulla sponda del laghetto. Deve sporgersi molto per raggiungere la luna.

Affonda piano il secchiello nell’acqua, proprio vicino alla luna. La luna trema. Oooo issa!

Oooo issa! Splash! Fiorella finisce in acqua.

– Fiorella! – grida il papà.

– Fiorellina! – grida la mamma.

– Tesoro! – grida zia Luisa.

Ma Fiorella è già in piedi in mezzo al laghetto.

– Io volevo prendere la luna! – protesta Fiorella. –Ma lei non ha voluto! Mi ha fatto cadere in acqua!

Franck, Filippo e Fiorella, Fabbri Editori

AVVIO AL RIASSUNTO 44

A Rispondi a voce alle domande.

• Chi è il personaggio principale?

• Chi sono gli altri personaggi?

• I fatti narrati sono reali o fantastici?

A Completa.

• Dove si svolge la storia?

• Quando?

• Che cosa succede nella storia?

DOVE? Il luogo CHI?

QUANDO? Il tempo

A Segna con una X le affermazioni giuste.

Fiorella corre fino al fiume.

La bambina scopre lo spicchio di luna nel laghetto.

Fiorella raggiunge con il secchiello il laghetto per prendere la luna.

Fiorella, il papà, la mamma e la zia finiscono in acqua.

Personaggio principale Altri personaggi AFFETTI ED EMOZIONI 45

CAMILLA E IL GATTINO

A Il testo è stato diviso in piccole parti che rappresentano i vari momenti della storia. Leggi, osserva le scene e completa le frasi.

C’era un gattino bianco e arancione che ogni tanto arrivava sul terrazzo di Camilla venendo da chissà dove.

C'era un gattino che ogni tanto

Un giorno la bimba lo sentì miagolare e corse sul terrazzo. I suoi occhi sgranati incontrarono gli occhi impauriti di quel gattino sconosciuto, che teneva la coda dritta e allungava il collo verso di lei. Si guardarono per un po’ poi il gatto se ne andò per i tetti.

Un giorno Camilla sentì miagolare il gattino e

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Dopo qualche giorno il gattino tornò e prese l’iniziativa: spiccò un balzo e le finì in grembo. Camilla fece appena in tempo ad accarezzarlo che fuggì.

Dopo qualche giorno il gattino tornò e

Il giorno dopo il gatto tornò e subito si accoccolò sulle ginocchia della bambina che lo aspettava.

La bimba sentì che il suo cuore faceva le fusa, proprio come quello del micetto che la guardava con aria sognante.

F. Albertazzi, Buon compleanno Camilla!, Piemme Junior

Il giorno dopo il gattino

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AFFETTI ED EMOZIONI 47

IL COMPLEANNO DI GIULIA

Io mi chiamo Giulia.

Ieri finalmente è arrivato il mio compleanno!

COSÌ ADESSO HO SETTE ANNI! È stato proprio un giorno magico! Infatti, quando sono andata a dormire, avevo solo sei anni. E il mattino dopo… bum!... NE AVEVO GIÀ SETTE!

La mia nonna ha organizzato una festa di compleanno tutta per me e ha invitato la mia mamma, il mio papà e il mio nonno.

Ha invitato anche il mio fratellino, Paolo, che ha sette mesi. (Ma anche se non fosse venuto non cambiava molto).

La mia festa è stata bellissima e mi è piaciuta un sacco.

Prima di tutto, mi è piaciuta la torta al cioccolato con la glassa bianca sopra. Poi mi è piaciuto il gelato alla fragola. E anche i palloncini.

Ma di più mi sono piaciuti i REGALI! E… volete sapere una buona notizia? In nessun pacco c’erano dei vestiti! Ho ricevuto soprattutto giocattoli e giochi da fare con gli amici.

Barbara Park, Giulia B. e la cerimonia per la promozione, Mondadori

COMPRENDO

A Completa.

La nonna ha organizzato per Giulia Giulia è contenta perché alla sua festa ci sono i suoi familiari e anche perché ............................................................................................................................... ..........................

AVVIO AL RIASSUNTO 48

I PATTINI NUOVI

– Vezio, – disse Bruno un mattino – mi insegni a pattinare con i pattini nuovi?

– Non ora, – disse il fratello maggiore – non ho tempo, devo andare con Pietro. Ti insegnerò domani.

Bruno andò a domandare a Mirella, a Laura, a Roberto e a Luca; ma tutti i suoi amici non avevano tempo e rimandavano a domani.

Bruno non poteva aspettare fino a domani per imparare a pattinare con i pattini nuovi.

– Imparerò da solo! – disse, infilandoli e allacciando le fibbie con molta impazienza…

Pian piano si alzò in piedi. Ma quando provò a muovere una gamba, cadde a terra. Bruno si rialzò, si strofinò un poco e riprovò.

Per tre volte cadde e alla fine, deluso e scoraggiato, stava per rinunciare, quando notò la bella lunga ringhiera d’acciaio lì vicino. Passo passo si avvicinò e si aggrappò alla ringhiera; ora poteva provare senza paura di cadere. Mise avanti un piede, poi l’altro, destro, sinistro, destro, finché cominciò ad abituarsi ai pattini e ad imparare i movimenti. Infine, coraggiosamente, lasciò la ringhiera e riprovò da solo: destro, sinistro, destro.

Bruno non cadeva più, aveva imparato!

Kathryn Jackson, 365 storie: una per ogni giorno dell’anno, Mondadori

A In coppia leggete a turno il brano e rispondete sul quaderno alle domande.

• A chi si rivolge Bruno per imparare a pattinare?

• Cosa decide poi?

• In che modo Bruno impara a pattinare?

COMPRENDO AFFETTI ED EMOZIONI 49

BUONANOTTE, ARROSTO

Per ricordare il contenuto della storia, tieni presente queste domande:

• Che cosa succede all’inizio del racconto?

• Che cosa succede poi?

• E alla fine?

trafficare significa essere occupato.

Una sera quando mamma mi chiamò in casa perché si stava facendo tardi, io non la ascoltai. Avevo troppa voglia di continuare a trafficare con sassi e legni con cui stavo costruendo in giardino una piccola capanna; così, all’ennesimo richiamo, mi scatenai in un gran capriccio, urlando e scalpitando come un matto.

La cosa non passò inosservata ed ebbi una bella punizione da mio padre: dovevo andare a letto senza cena.

Passando per la cucina per andare nella mia camera, vidi la padella e sentii l’odore dell’arrosto. Non trascurai di salutare papà e mamma che sedevano a tavola.

AVVIO AL RIASSUNTO 50

– Buonanotte, mamma… Buonanotte, papà… Ma l’odore dell’arrosto era così fragrante, la padella aveva un così appetitoso sfrigolio, che a un tratto, guardandola con la coda dell’occhio, non potei trattenermi dal fare anche a lei un inchino ed esclamare con una certa tristezza nella voce: – Buonanotte, arrosto… Quel saluto così sincero provocò il riso dei miei genitori e fui perdonato e trattenuto a cena.

A Dopo aver letto il racconto, completa la tabella.

Protagonista

CHI?

PARLO

Altri personaggi

DOVE?

QUANDO?

A Colora la parola giusta.

• Il protagonista ricevette una punizione dal padre e cioè quella di andare a letto senza tivù cena .

• Prima di andare in camera salutò i genitori nonni

• Sentendo l’odore dell’arrosto, il protagonista fece un inchino alla pentola padella scatenando il riso dei suoi genitori zii e fu perdonato.

• Hai mai ricevuto un castigo? Quale? Perché? Racconta. AFFETTI ED EMOZIONI 51

IL SOGNO DI GILBERTO

A Dopo aver letto il testo, racconta la storia aiutandoti con le domande.

Il più grande amico di Gilberto era un orso di peluche: glielo avevano regalato il giorno in cui aveva compiuto tre anni. Da quel giorno Gilberto aveva giocato, passeggiato, parlato con l’orso. Gli aveva messo anche un nome: Bobo.

L’orso Bobo dormiva regolarmente nel letto di Gilberto ed era il primo a essere salutato da lui al risveglio.

Una notte Gilberto fece un sogno strabiliante: Bobo non era più un orso di peluche, ma un vero orsetto.

Si erano svegliati insieme nella sua cameretta e avevano trovato sul comodino due belle tazze di cioccolata. Stavano per sorbire la prima cucchiaiata, quando si sentì una voce strana: – Attenti, non rovesciate tutto sul letto!

La mamma? Una mamma, ma non la mamma di Gilberto. Una mamma orsa!

Gilberto ebbe voglia di mettersi a piangere! Per fortuna il sogno finì e la voce della vera mamma li svegliò: – Su, Gilberto e Bobo, pigroni. Svegliatevi, è ora di fare colazione!

• Chi era Bobo?

• Dove dormiva?

• Cosa sognò una notte Gilberto?

• Perché Gilberto ebbe voglia di mettersi a piangere?

• Cosa aveva visto nel sogno?

AVVIO AL RIASSUNTO 52

A Indica con una X i personaggi estranei alla storia.

Il protagonista della storia è

A La storia si svolge: di giorno di notte

A Il luogo in cui si svolge la storia è: la cameretta di Gilberto la camera dei genitori di Gilberto

A Ricostruisci la storia numerando i fatti da 1 a 3.

AFFETTI ED EMOZIONI 53
54
Leggere e comprendere il testo. 55

UN IMPROVVISO TEMPORALE

A Osserva le scene e scrivi la storia, aiutandoti con le domande.

• Dove vanno i tre amici? Come ti sembrano?

• Cosa scoppia all'improvviso?

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• Dove si rifugiano?

• Che cosa scoprono?

A Che cosa faranno i tre amici? Immagina e concludi la storia.

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57

I N V E R N O

LA NEVE

Giù dal cielo lieve lieve sulla terra vien la neve.

Mille bianche farfalline fanno il manto alle colline.

Mille candide farfalle

fanno ai campi un bianco scialle.

Mille fiocchi immacolati

danno ai monti, ai boschi, ai prati, alle strade, ai tetti, al suolo un bellissimo lenzuolo.

A Rispondi.

• Perché i fiocchi di neve somigliano alle farfalle?

• Cosa copre la neve con il suo candore?

Rappresenta un paesaggio invernale con la tecnica pittorica che preferisci.

58

INVERNO IN CITTÀ

Le giornate sono sempre più corte, nel cielo grigio c’è un sole pallido che non riesce a scaldare, il buio arriva presto e fa freddo. Quando la temperatura scende sotto lo zero, gelano le pozzanghere, i laghetti e le fontane nei giardini. Devi coprirti bene per uscire, specialmente se nevica o tira vento. Però, pensa che divertimento giocare con quel soffice tappeto bianco: costruire grandi pupazzi di neve, scivolare su uno slittino...

Ma è ancora più bello se, quando sei stanco e infreddolito, ti aspettano una casa calda e una bella merenda!

E. Prati, Il libro di ambienti e stagioni, Giunti

Colora solo le affermazioni corrette.

In inverno le giornate sono più lunghe.

In inverno il cielo è luminoso.

Il sole è pallido e fa freddo.

Quando nevica è divertente costruire pupazzi di neve.

INVERNO 59
snowflake snowman sleigh

LA STELLA

A Sottolinea le parole in rima. Poi memorizza e recita la filastrocca. C'era una volta una stella cometa che andava in cielo senza una meta, andava in giro, lucente la stella, a ricercare la cosa più bella. Vide dall'alto una capanna dove un bambino faceva la nanna, faceva la nanna tra un bue e un asinello, non c'era niente più dolce di quello. Sorrise, la stella, e tutto intorno sparse una luce che pareva giorno, poi con la coda fece una scia per indicare ai pastori la via.

INVERNO 60
Maria Loretta Giraldo, Filastrocche sotto la neve, Giunti

A Realizza tante simpatiche stelle natalizie per addobbare in occasione del Natale la tua casa o da regalare ai tuoi compagni.

• cartoncino giallo e rosso

• ovatta

• pennarelli

• colla

• forbici

• matita

• nastro o spago

OCCORRENTE INVERNO 61

LA STELLA CON LA CODA

Stellina era una stella talmente bella che superava in splendore tutte le altre compagne del firmamento .

Stellina aveva un grosso problema: era l’unica in quel pezzetto di cielo, a essere nata con... la coda!

E questo appariva ai suoi occhi come un gran difetto, anche perché le altre stelle la prendevano in giro.

Stellina se ne stava sempre in disparte, non giocava mai con nessuno: non poteva fare neanche il girotondo con le altre stelle perché la coda le dava fastidio.

Una notte, mentre piangeva disperata, dato che si sentiva sola, le apparve un angelo che le disse: – Non piangere, Stellina. La coda, che tu hai disprezzato tanto, servirà da guida agli abitanti della Terra che andranno ad adorare Gesù.

Stellina rimase incredula

– Questa è la strada che dovrai seguire – le disse ancora l’angelo. – Va’ e ricorda che sei stata scelta tra tutte le stelle.

Stellina, felice, si avviò, mentre tutti gli astri si oscuravano al suo passare; soltanto la sua luce brillava nel profondo della notte.

Quando giunse al punto indicatole dall’angelo, un coro di voci si levò da terra: – Alleluia, è nato il re del mondo!

Stellina capì l’importanza di quello che aveva fatto e pensò:“La mia coda non sarà più un difetto”.

I. Ramadori, Esperienze e comunicazione, Paravia

INVERNO 62

Dopo aver letto la storia, illustra la terza e la quarta scena. Poi raccontala a voce.

firmamento significa un insieme di stelle. incredula significa che non crede abbastanza. oscuravano significa che perdevano la luce.

INVERNO 63

L’ABETE

Chi abita sull’abete tra i doni e le comete?

C’è un Babbo Natale alto quanto un ditale. Ci sono i sette nani, gli indiani, i marziani. Ci ha fatto il suo nido perfino Mignolino.

C’è posto per tutti, per tutti, c’è un lumino e tanta pace per chi la vuole, per chi sa che la pace scalda anche più del sole.

G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi Ragazzi

COMPRENDO

A Rispondi.

• Quali personaggi si trovano sull’abete?

• Che sensazione dà la pace?

............................................................................................................................... ................................
INVERNO 64

IL REGALO DI BABBO NATALE

Babbo Natale stava tornando nel suo palazzo di ghiaccio dopo aver consegnato i regali, come ogni anno. Staccò le renne e sistemò la slitta, poi aprì la porta… Questa poi! Un’incredibile sorpresa lo attendeva. In mezzo al corridoio c’era un pacco con i fiocchi rossi e dorati.

– Hum, hum… Questo regalo è proprio per me? – si chiese Babbo Natale. Poi vide una grande etichetta con scritto: PER BABBO NATALE . Tolse i nastri e la carta, ma dentro apparve una seconda scatola nera come il carbone.

Nella scatola nera, c’era un cofanetto rosso e nel cofanetto rosso c’era una valigia verde. Nella valigia verde c’era una scatolina gialla e nella scatolina gialla un sacchetto bianco a pallini rosa. Il sacchetto si muoveva, tremava, saltellava… – Sei un sacco magico? – chiese Babbo Natale al sacchetto.

– No, no, no… non sono magico, non sono un sacco, sono un folletto e mi chiamo Clic-clac!

Il sacchetto si aprì e un piccolo folletto birichino saltò a terra.

Da quel giorno Clic-clac abita nel palazzo di ghiaccio.

Tutto l’anno lavora con Babbo Natale nel grande laboratorio: taglia, cuce, incolla, decora e costruisce i giocattoli per i bambini di tutto il mondo.

A. Rocard, I racconti di Babbo Natale, Lito Editrice

A Rispondi a voce.

• Quali doni hai ricevuto per Natale?

• Come hai trascorso il giorno di Natale?

• Come ti sei sentito?

INVERNO 65
PARLO

LE ALLEGRE MASCHERINE

Arlecchino scappa fuori col vestito a più colori, salta, balla e corre via sempre pieno di allegria.

Ha un bel viso a luna piena, di scherzare è sempre in vena il Gianduia di Torino dal cervello sveglio e fino.

Grasso grasso e chiacchierone

è il dottor Balanzone. È difficile frenare la sua voglia di parlare.

Col vestito rosso e nero e l’aspetto suo severo, Pantalone ricco e avaro ama solo il suo denaro.

INVERNO 66

Bella e bianca come rosa è Rosaura capricciosa e con lei c’è Colombina cameriera sopraffina.

Canticchiando, Pulcinella la chitarra sua strimpella. Se gli getti due soldoni, se li mangia in maccheroni.

M. Lucaccini, S. Vanni, Il grande libro delle filastrocche, Giunti

A Con le buste o con i piatti di carta puoi realizzare delle divertenti maschere utilizzando i seguenti materiali.

OCCORRENTE

• fili di lana colorati

• mollette colorate

• cartoncini

• colla

• forbici

• busta riciclata piatto

INVERNO 67

AMICI ANIMALI

Legge l'insegnante

La rana con l'anello

Tanto tempo fa c’era una rana che non sapeva nuotare. Si chiamava Cra-Cra. Aveva tentato di tutto: la ciambella, i braccioli, ma aveva una tale paura dell’acqua che andava a fondo comunque. Trascorreva le sue giornate a guardare gli altri ranocchi far tuffi e capriole.

Un giorno vide qualcosa luccicare sul fondo dello stagno, dimenticò ogni paura e dopo un bel tuffo tornò a riva con un anello dorato.

Alla fine era molto soddisfatta. Dopotutto, per una rana imparare a nuotare è una cosa normale, ma una rana con un anello non si era mai vista.

68
AUDIO
M. G. Buceri Brunetti, Una storia ancora... e poi buonanotte, Editrice Piccoli

LABORATORIO DI ASCOLTO

A Rispondi con una X

• Chi è la protagonista della storia? Una rana

Una rospetta

• In quale luogo si svolge la storia? Nel fiume

Nello stagno

A Cancella la parola errata.

• La rana Cra–Cra sapeva • non sapeva nuotare.

• Un giorno vide qualcosa che luccicava sul fondo dello stagno e si tuffò • chiamò le sue amiche .

• La rana Cra–Cra raggiunse la riva con una ciambella • un anello dorato

• Alla fine la rana Cra–Cra era soddisfatta • insoddisfatta .

L Di che cosa aveva paura la rana Cra-Cra?

Del buio Dell'acqua

EMOZIONI 69

Parole per DESCRIVERE

UN CANE DI NOME ROCK

Rock è nato in un canile.

Quando lo abbiamo preso era un cucciolo di Aveva le zampe grosse, il muso appuntito e il mantello biondo rossiccio folto e soffice. Sembrava un giocattolo di peluche. Appena arrivati a casa, gli abbiamo fatto il bagno e subito il buon profumo di mela verde del suo pelo pulito si è diffuso in tutta la casa.

Poi gli abbiamo preparato una comoda cuccia in giardino e cibo in abbondanza. Rock ora è cresciuto ed è un cane giocherellone.

Adora giocare a palla, mordere le pantofole di papà e nasconderle nella sua cuccia in

Rock è un cane davvero educato: ogni mattina, prima che vada a scuola, mi abbaia dolcemente:

– Bau! Bau! – come per dirmi «Ciao! A dopo!».

Rossana Guarnieri, Messaggi dal bosco, Mursia A Completa.

È nato

Ha le zampe

................................................................................
Gli piace giocare Rock
AMICI ANIMALI 70

PALLA DI PELO

Sono passati tre giorni da quando ho trovato Palla di Pelo! Quando torno da scuola, me lo porto in soggiorno e ci facciamo tante coccole. Quando vado a letto devo metterlo in uno scatolone imbottito con lo straccio di lana, sistemato sotto il termosifone della cucina. Prima di salire in camera, mamma si assicura che sia lì.

Quando tutto è tranquillo, zitto zitto, viene di sopra e salta sul mio letto. Quest’oggi la mamma è venuta a prendermi a scuola perché c’era la riunione. Annamaria, la maestra, le ha detto che ho scritto un tema bellissimo su Palla di Pelo, così la mamma è rimasta molto contenta.

N. Resegotti, Ritorna... Palla di Pelo, EMP

COMPRENDO

A La storia è raccontata da:

una mamma un bambino

A Sottolinea le risposte nel testo aiutandoti con i colori suggeriti.

Co sa ha trovato il bambino?

Co sa fa il bambino quando torna da scuola?

Do ve dorme Palla di Pelo?

Co sa fa Palla di Pelo quando tutto è tranquillo?

Quando devi fare la descrizione di un animale puoi aiutarti con queste domande: Che animale è? Com'è? Come si comporta?

SCRIVO

A Descrivi anche tu l'aspetto fisico di un animale e come si comporta di solito (cosa gli piace fare...). Poi disegnalo.

Co sa ha detto la maestra Annamaria alla mamma?

71
AMICI ANIMALI

INCONTRO CON UNA LONTRA

Un giorno Angelo prese un sentiero che seguiva un corso d’acqua e si inoltrava nel boschetto.

Dietro di lui improvvisamente sentì un rumore di foglie.

Si fermò trattenendo il fiato, poi girò lentamente la testa. E la vide. Una lontra, davanti a lui.

Era più o meno come un grosso coniglio, ma senza quelle lunghe orecchie.

Aveva una pelliccia scura e lucida , come se fosse appena uscita dall’acqua.

Stava immobile anche lei, con la testa appena sollevata che faceva intravedere il bianco sotto la gola.

A Scrivi se è vero (V) o falso (F).

• Angelo imboccò un sentiero che seguiva un corso d’acqua.

• Angelo vide un grosso cane.

• La lontra somigliava a un grosso coniglio.

• La lontra scappò quando vide Angelo.

AMICI ANIMALI 72
COMPRENDO

Angelo provò a girarsi: si spostava un millimetro alla volta perché temeva che la lontra sarebbe fuggita, come fanno tutti gli animali selvatici quando vedono una figura umana.

La lontra mosse leggermente il corpo ma rimase incollata al suolo.

Nella nuova posizione Angelo poteva osservarla meglio.

O forse era la lontra che osservava Angelo.

Stavano uno di fronte all’altra: gli occhi stretti di Angelo e gli occhi tondi della lontra, la lieve peluria sul viso del bambino e i baffi lunghi e dritti dell’animale, i capelli castani e il pelo scuro , le mani e le zampe…

Senza accorgersene si erano avvicinati ancora.

E ora potevano anche odorarsi: la lontra sapeva di muschio umido e di pesce . Angelo allungò la mano e la sfiorò: era liscia e spinosa nello stesso tempo.

F. Degl’Innocenti, Nei panni di una lontra, Coccole books

IL TESTO DENTRO

A Completa la tabella con le parole evidenziate nel testo che descrivono la lontra e Angelo.

LONTRA

ANGELO

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........................................................................... ...........................................................................
AMICI ANIMALI 73

ANIMALI DAL MONDO

Il testo informativo fornisce notizie con lo scopo di informare il lettore .

L'ELEFANTE

IL PANDA

Il panda è diffuso in Cina. È un mammifero. Si nutre prevalentemente di bambù ma anche di frutta, foglie, radici e se capita anche di insetti.

Il panda trascorre la sua vita mangiando e dormendo. Sono bravi arrampicatori e sanno anche nuotare.

L’elefante passa gran parte della giornata a mangiare. È vegetariano e ha bisogno di una enorme quantità di cibo.

La proboscide serve per respirare, annusare, afferrare le foglie, per bere, spruzzare l’acqua e la polvere sulla schiena, per accarezzare un cucciolo e per barrire. Gli elefanti vivono in gruppo.

IL LEONE

Il leone maschio si differenzia dalla femmina per la folta criniera.

Il suo corpo risulta molto robusto. I leoni si riuniscono in branchi per andare a caccia e seguire la migrazione degli animali erbivori. Vivono in gruppi di 40 individui composti da pochi maschi adulti, molte femmine, giovani di entrambi i sessi e cuccioli.

AMICI ANIMALI 74

LA TARTARUGA

La tartaruga ha il corpo racchiuso da una corazza che ha la funzione di proteggerla.

La parte superiore della corazza viene chiamata scudo, quella inferiore viene chiamata piastrone mentre le tessere che compongono le due parti del guscio vengono chiamati scuti. Esistono più di 250 specie di tartarughe, dalle più piccole a quelle più grandi e vivono in molte parti del mondo.

LA RANA

La rana ha un corpo tozzo di colore verdognolo. Possiede quattro zampe, quelle posteriori sono molto più lunghe e le permettono di saltare.

La rana si riproduce per mezzo delle uova, da cui nascono i girini; si nutre di insetti, di chiocciole e di vermi. Vive ai margini degli stagni e degli acquitrini.

A Qual è l'argomento di questo testo informativo?

A Vero o falso? Segna con una X .

• Il panda trascorre la sua vita dormendo e mangiando. V F

• La proboscide dell’elefante serve solo per respirare. V F

• I leoni si riuniscono in branchi per andare a caccia. V F

• La tartaruga ha il corpo racchiuso da una corazza. V F

• Esistono pochissime specie di tartarughe. V F

• Le zampe posteriori della rana sono più lunghe. V F

• La rana si nutre solo di insetti. V F

• La rana emette fischi acuti. V F

AMICI ANIMALI 75

VORREI UN ANIMALE

Se vuoi tenere in casa un animale e vuoi che diventi tuo amico, devi trattarlo bene. Un animale è un essere vivente, non un giocattolo qualsiasi.

Gli animali hanno bisogno di qualcuno che pensi a loro e che ogni tanto abbia anche voglia di giocare.

Alcuni animali devono mangiare spesso, altri vogliono stare sempre al caldo, altri hanno bisogno di uscire anche se nevica. Avere un animale vuol dire lavarlo, spazzolarlo e, se serve, portarlo dal veterinario.

F. Sillani, C’è un animale in casa, Emme Edizioni

EDUCAZIONE CIVICA

A Cosa bisogna fare per diventare amici di un animale? Colora i cartellini giusti.

Giocare insieme.

Non tenerlo pulito.

Trattarlo come un giocattolo.

Portarlo dal veterinario.

Dargli da mangiare.

AMICI ANIMALI 76

LA CARTA DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI

EDUCAZIONE

Questi sono alcuni articoli contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, proclamata il 15 ottobre 1978, a Parigi.

Articolo 1

Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.

Articolo 2

Ogni animale ha diritto al rispetto.

Articolo 3

Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.

PARLIAMONE

Articolo 4

Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale.

Articolo 5

L’abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.

A Molte persone pensano che gli animali devono vivere liberi, altre ritengono che è più felice un animale che vive in casa.

A Tu cosa ne pensi? E i tuoi compagni? Raccogliete in un grafico le risposte e confrontate le vostre opinioni.

AMICI ANIMALI 77
CIVICA

FINALMENTE HO UN CANE

A Osserva le scene e racconta la storia utilizzando le parole del tempo evidenziate nel testo.

Pochi mesi fa siamo andati al canile e abbiamo adottato un cane.

Al canile abbiano lasciato che ci "studiasse".

Teo si è awicinato e ci ha annusato la mano con il suo simpatico naso bagnato.

Ciao, Teo!

Dopo ci siamo procurati tutto quello che gli sarebbe servito:

– una cuccia e una coperta

– due ciotole, una per l'acqua e una per la pappa

– dei giochi e una palla

– collare e guinzaglio.

Appena arrivati a casa , gli abbiamo messo il collare, stando attenti che non stringesse troppo.

Al collare abbiamo aggiunto infine una medaglietta.

AMICI ANIMALI 78

I primi giorni Teo sembrava intimidito da papà, così lui evitava di guardarlo negli occhi o di avvicinarsi. Preferiva parlargli dolcemente, rimanendo un po' distante. Presto, papà è diventato il suo preferito.

Ora lo portiamo a passeggio ogni giorno!

Teo infatti ha imparato a raggiungerci quando lo chiamiamo. E, appena pronunciamo (anche a bassissima voce) la parola

"passeggiata"... lui ci raggiunge, scodinzolando felice.

Andiamo, Teo!

Amanda McCardie, Finalmente ho un cane!, La Margherita Edizioni

A Segna con una X le frasi corrette.

La famiglia va al canile e sceglie Teo.

La famiglia compra per Teo una grande cuccia.

Quando Teo arriva a casa, la famiglia gli mette il collare.

Teo abbaia e si nasconde appena vede il papà.

Ogni giorno la famiglia porta Teo dal veterinario.

Compito

A Dividetevi in piccoli gruppi e rappresentate un animale fantastico con la tecnica pittorica che preferite. Poi descrivetelo a voce.

AMICI ANIMALI 79
di REALTÀ

COMPRENDO

A Segna con una X .

• La storia si svolge: sulla cima di un albero in mezzo a un campo

• Plop era: un gufo

uno scoiattolo

PLOP, GUFETTO PAUROSO

Plop era un piccolo gufo che viveva con la mamma e il papà sulla cima di un albero altissimo in mezzo a un campo.

Plop era uguale a tutti i piccoli gufi, tranne che per una cosa. Plop aveva paura del buio.

– Mamma, il buio mi fa paura – diceva sempre.

– Tu non puoi avere paura del buio – gli dissero la mamma e il papà. – I gufi non hanno mai paura del buio! Sono uccelli notturni.

– Io non voglio essere un uccello della notte!

– borbottò Plop. Voglio essere un uccello del giorno. – Tu sei quello che sei – aggiunse con decisione mamma gufo.

– Appunto – disse Plop – e io sono uno che ha paura del buio.

J. Tomlinson, Il gufo che aveva paura del buio, Nuove Edizioni Romane

• Plop aveva paura: del buio dei rumori

• I genitori dissero a Plop che era: un uccello del giorno un uccello della notte

AMICI ANIMALI 80

LA CICALA AL LAVORO

La cicala guardò negli occhi la formica. – Sai che ti dico? – esclamò con tono serio. –Quasi quasi metto la testa a posto e mi trovo un lavoro pure io!

La formica, sorpresa dalla grossa novità, ci pensò un po' su, poi provò a suggerirle qualche proposta: – Ti potresti dedicare al trasporto del cibo – cominciò – o alla sua preparazione per pranzo e per cena. Potresti prenderti cura dei più piccoli, della loro crescita e dell'educazione; oppure dei più anziani, che meritano assistenza, dopo aver tanto faticato...

La cicala ascoltava e pareva proprio quasi pronta per scegliere una professione adatta quindi la formica insistette: – Potresti costruire nuovi sentieri o farti carico della pulizia... – Trovato! – la interruppe la cicala. – Farò la cantante!

E cominciò il suo primo giorno di lavoro con un ritornello molto ben intonato.

A. Valente, Favole dell'ultimo minuto, Lapis

COMPRENDO

A Rispondi.

• Chi sono i personaggi della storia?

• Che cosa ha intenzione di fare la cicala?

• Quali lavori le consiglia la formica?

• Cosa decide infine la cicala?

AMICI ANIMALI 81

ANIMALI IN RIMA

La filastrocca è un testo poetico in rima, divertente e facile da imparare. Due parole fanno rima quando terminano con lo stesso suono. Nelle filastrocche le rime servono a dare ritmo e musicalità.

A Leggi le filastrocche e sottolinea le parole che rimano tra loro.

IL BRUCO

A un cespo d’insalata or sta dando la scalata un bruchetto assai carino con due corna sul capino. La scalata è faticosa, il bruchetto si riposa.

Mangia un poco d’insalata; poi riprende la scalata.

Cavalcando l’aquilone, De Agostini

IL RAGNO

Un ragno birichino stava chiuso in un buchino. Vide il Sole, uscì di lì, vide un ramo, vi salì. E pian piano, senza mano, senza filo, senza l’ago, una rete si cucì, poi tranquillo vi dormì.

AMICI ANIMALI 82

LA FORMICHINA CAROLINA

Il mio nome è Carolina sono l’allegra formichina mi do sempre un gran da fare per cercarmi da mangiare.

Quando trovo un bel semino me lo metto nel cestino e finita la giornata ho la cena assicurata.

Lassù in alto sulla pianta la cicala canta... canta... non le piace faticare e alla sera.... non ha da mangiare.

Ma la buona formichina che ha un cuore generoso ha invitato la cicala a un banchetto assai goloso!

Margherita Piccioli, in «Focus Pico»

A Scopri la rima con il nome di questi animali.

pulcino

ochetta

→ ........................................... •
→ • cavallo → ........................................... • pecorella → AMICI ANIMALI 83
84 LABORATORIO DI LETTURA
85 GIOCHIAMO CON LA STORIA
86
Leggere e comprendere il testo. 87

È P R I M A V E R A

È TORNATA PRIMAVERA

È tornata primavera nelle vie e nei giardini, per i grandi ed i piccini.

È tornata con il sole, con le primule e le viole, con i freschi suoi colori che rallegran tutti i cuori.

Dopo pioggia, neve e brina

è arrivata stamattina.

C. Piccinini da www.filastrocche.it

Prendendo spunto dal testo poetico, rappresenta un paesaggio primaverile con la tecnica pittorica che preferisci.

A Rispondi.

• Quali sono i segni che annunciano l’arrivo della primavera?

• Che cosa ti piace della primavera?

• Che cosa ami fare in questa stagione?

..................................................................................
.................................................................................. ..................................................................................
88

L’ALBERO GIOVANNI

L’albero Giovanni non ama l’inverno.

Le notti d’inverno sono lunghe e fredde. L’albero Giovanni si sente solo.

Quando arriva il sole, l’albero Giovanni è felice. Con l’aria tiepida gli spuntano le gemme. Che meraviglia! Dopo le gemme, crescono le foglioline tenere e delicate. Stanno ritornando gli uccellini che erano andati in vacanza.

L’albero Giovanni non vede l’ora di rivedere i suoi amici. Ecco, sono arrivati!

L’albero Giovanni è molto contento.

Bisogna festeggiare!

Il gatto corre a chiamare tutti quanti. Tutti fanno i complimenti all’albero Giovanni per le sue foglie nuove e i suoi fiori. Comincia la festa di primavera.

A Rispondi.

• Cosa non ama l'albero Giovanni?

• Perché l'albero Giovanni è felice con l'arrivo della primavera?

PRIMAVERA 89
bird tree bud sun

PASQUA DI PACE

Pace è… volare leggeri nell’aria.

Pace è… una colomba bianca.

Pace è… un albero verde fiorito.

Pace è… darsi la mano e andare lontano lontano.

Pace è…

un uccellino piccino e la sua mamma.

A Che cos’è per te la pace?

Pace è… non avere fame non avere freddo.

............................................................................................................................... ............................
PRIMAVERA 90

A Realizzate un quadretto con i simboli della pace (un albero fiorito e due colombe) da regalare ai nonni per augurare loro una serena Pasqua.

• cartoncino colorato: bianco, rosa, verde, marrone, fucsia, arancione, celeste, rosso

• matita

• colla

• forbici

PRIMAVERA 91
OCCORRENTE

STORIE DI FANTASIA

Legge l'insegnante

Una sirena in scatola

Una signora tornò a casa dal supermercato. Stava sistemando la spesa quando Giovanna, la sua bambina, esclamò: – Sento un rumore, proviene da qui.

E avvicinò un orecchio a una scatola di sardine.

– Impossibile – disse la signora. – In una scatola di sardine ci sono solo sardine!

– Allora sarà una sardina! – replicò Giovanna.

– Beh, apriamo la scatola – decise la mamma.

Quando la scatola fu aperta trovarono una meravigliosa piccola sirena. Giovanna gridò di gioia, la lavò con cura e la pettinò.

– È un’autentica sirena – gridò il babbo – ha bisogno di acqua.

Riempì la vasca da bagno e la invitò ad entrare. La sirena cominciò a sguazzare e a muovere la coda.

– Non possiamo tenere la sirena nel bagno! – Si lamentò la mamma.

– Meglio portarla in mare – disse deciso il babbo. E così fecero.

La sirena guizzò nell’acqua e la sua coda brillante scomparve tra le onde.

AUDIO 92
Gutron Pausewang, La sirena nella scatola di sardine, Anaya

A Scrivi V se è vero, F se è falso.

Una sign ora tornò a casa dal dentista.

Gio vanna, la sua bambina, sentì un rumore provenire da una scatola di sardine.

Quan do la scatola fu aperta trovarono una fata.

La sir ena cominciò a sguazzare nella vasca da bagno.

Tutti decisero di portare la sirena in mare.

La sir ena scomparve tra le onde.

EMOZIONI

L Che cosa provò Giovanna quando la mamma aprì la scatola delle sardine?

LABORATORIO DI ASCOLTO
Paura Gioia 93

FANTASIA IN...

Questo testo è una filastrocca. È scritta in versi e le parole rimano tra loro.

A Sottolinea le parole che fanno rima.

Al raduno dei maghi

Il mago Gherardo e Ginevra la strega han fatto fagotto e chiuso bottega perché nel paese dei cento più laghi si sta preparando il raduno dei maghi.

I maghi riuniti raccontano i loro fantastici modi di fare il lavoro.

Però la sorpresa più bella e più strana la porta Ginevra che la settimana riduce e a sei giorni mangiandone uno che sputa dagli occhi in un filo di fumo.

STORIE DI FANTASIA 94

... FILASTROCCA

Sei giorni soltanto ma tutti di festa.

Precisa ridendo e china la testa.

Poi la risolleva e si è trasformata in una stupenda bellissima fata.

Felici decidono di far bello il mondo, e si chiude il raduno con un girotondo.

G. Pontremoli, Ballata per tutto l’anno e altri canti, NER

A Segna con una X l'affermazione giusta.

• Questo testo è una filastrocca perché:

è scritta in v ersi

è scritta in v ersi e le parole rimano tra loro

• La filastrocca parla: di un r aduno di maghi di un r aduno di fate

STORIE DI FANTASIA 95

Nei racconti di fantasia accadono fatti straordinari che mai potrebbero avvenire nella realtà.

GLI OCCHIALI MAGICI

Marco, Mirco, Sara e Lara vanno a fare un giro nel bosco. Cammina, cammina incontrano una fata con un sacco. La fata apre il sacco e tira fuori quattro paia di occhiali. A Marco dà occhiali quadrati, a Mirco occhiali rotondi, a Sara occhiali col bordo rosa e a Lara occhiali coi brillantini.

I bambini li mettono su e fanno un “Oooooooooh!” di meraviglia.

Marco vede i folletti del bosco saltare qua e là.

Mirco vede i maghi e le streghe vagare in cerca di erbe e mescolare nei pentoloni ribollenti. Sara vede fate e fatine svolazzare da un fiore all’altro.

Lara vede gli gnomi col cappello rosso che camminano a braccetto.

COMPRENDO

A Rispondi.

• Dove vanno Marco, Mirco, Sara e Lara?

• Chi incontrano?

• Cosa ricevono dalla fata?

– Ma vediamo cose che non esistono? – dicono i bambini.

– Certo che esistono, ma senza occhiali non si possono vedere – dice la fata. E se ne va.

Marco, Mirco, Sara e Lara continuano il loro giro nel bosco incantato.

G. Campello, È estate! Una storia al giorno, Edizioni EL

A Cosa vedono i bambini quando inforcano gli occhiali? Completa la tabella.

Marco vede

Mirco vede

Sara vede

Lara vede

STORIE DI FANTASIA 96

UNA CASA SPAVENTOSA

A Sottolinea le parole che descrivono la casa delle streghe.

Tre streghe abitavano in cima alla collina.

La loro casa aveva il tetto aguzzo come una matita appena temperata.

I muri erano neri come liquirizia e le finestre tutte sbilenche

Era circondata da un giardino pieno di ortiche urticanti e piante carnivore.

Naturalmente sto parlando di piante stregate, di quelle che, se passi di lì, ti dicono come se niente fosse: –Ciao, come va la vita? – E se ti azzardi a non rispondere in maniera educata, ti mangiano in un boccone.

Dal camino, giorno e notte, uscivano fumi colorati, odori nauseabondi , note stonate, risate, urla, sibili e miagolii.

Vi dico la verità: pochi e certamente solo i più coraggiosi, si erano arrischiati a passare di lì.

SCRIVO

A Illustra sul quaderno le tre streghe così come te le immagini. Poi descrivile a voce e per iscritto.

Sbilenche: pendenti da una parte.

Urticanti: piante che se toccate provocano bruciore.

Nauseabondi: odori cattivi che fanno venire la nausea.

STORIE DI FANTASIA 97

AIUTO!

Una domenica mattina la strega Stellina salì sulla sua scopa magica e volò prima sopra gli alberi e poi sempre più in alto, fra le nuvole.

All’improvviso cominciò a soffiare un vento talmente forte che rovesciò la scopa e la povera strega cadde nell’aria come una foglia d’autunno.

– Aiuto! Aiuto! – gridava disperatamente Stellina mentre precipitava giù.

Per fortuna arrivò la cicogna Carlotta che, aprendo il becco, l’afferrò per il vestito e la portò in volo fino a casa, posandola delicatamente davanti alla porta. Stellina poté tirare finalmente un sospiro di sollievo. Stellina, in «Pimpa», Franco Panini

A Dopo aver letto il testo completa le frasi.

Una domenica mattina la strega Stellina salì

All'improvviso un forte vento rovesciò la scopa e Stellina

Per fortuna arrivò la cicogna Carlotta

........................................................
........................................................ STORIE DI FANTASIA 98

DRAGOBERTO

A Rodrigo non piace lavarsi i denti. Se ne sta in bagno a sospirare, quando all’improvviso sente una vocina: – Ehi, bambino, lavami i denti!

Rodrigo sobbalza e si guarda intorno, eccolo lì: sul bordo bianco del lavandino c’è un draghetto viola con la cresta verde, un piccolissimo drago che quando parla sputa delle fiammelle gialle e rosse molto puzzolenti.

– E tu chi sei? – chiede Rodrigo.

– Sono Dragoberto, – risponde il minuscolo drago, – e sono un drago cattivo, cattivissimo!

– Questo lo sento! – dice Rodrigo tappandosi il naso.

– Su apri la bocca, da bravo! – dice Rodrigo. Dragoberto apre la bocca, senza fare i capricci che fa di solito Rodrigo, e mostra una fila di dentini appuntiti come aghi e una lingua rasposa e bluastra. Subito Rodrigo gli lava i denti e Dragoberto, felice, gli soffia in faccia un “Grazie!” e una fiammella profumata di fragola.

S. Roncaglia, Storia con i fiocchi, Einaudi Ragazzi

TUTTI INSIEME

A Dividetevi in piccoli gruppi e completate la storia sul quaderno narrando un episodio il cui protagonista è Draghino, un piccolo drago pasticciere. Poi confrontatevi. Potete cominciare così:

A Dragolandia viveva Draghino, un giovane drago pasticciere, che aveva deciso di non lanciare fiamme e scintille, ma profumate ciambelle per la colazione di tutti i piccoli draghi della città. Un giorno...

STORIE DI FANTASIA 99

COMPRENDO

A Rispondi a voce.

GLI SCHERZI DELLA

PRINCIPESSA MATILDE

Il re Emilio e la regina Emma erano grassi, pigri e distratti. Si amavano molto e sarebbero stati più tranquilli se non avessero avuto una figlia terribilmente dispettosa. La principessa Matilde aveva i capelli rossi, il naso a patata, le lentiggini e gli occhiali; mangiava soltanto patatine fritte e cioccolata e passava tutto il suo tempo a inventare scherzi bellissimi, per tutte le occasioni. Il re e la regina erano sempre nervosi e spaventati. Non potevano mai fare colazione serenamente: c’era sempre uno dei topi di Matilde nascosto nella scatola del burro o seduto nel bricco del latte a leccarsi i baffi. Erano topi abbastanza tranquilli, ma la regina si spaventava sempre tanto. Il re e la regina non potevano fare un bel bagno in pace, perché Matilde usava mettere nella vasca i suoi pesci robusti che allevava nella fontana del giardino. Il re, che era particolarmente sensibile, faceva sempre dei

• Quali scherzi faceva Matilde ai genitori?

• I genitori si divertivano o erano scontenti del comportamento della loro figlia?

A Sottolinea nel testo le parole che descrivono l'aspetto fisico di Matilde. STORIE DI FANTASIA 100

grandi salti, schizzando l’acqua dappertutto, se soltanto un pesce gli sfiorava un polpaccio. La povera regina Emma non osava più nemmeno invitare gli amici a cena… Nelle grandi occasioni Matilde inventava scherzi speciali.

Una volta aveva cucito alle gambe della sedia i pantaloni del signor Arturo, che alla fine della cena non era riuscito ad alzarsi e si era arrabbiato moltissimo.

Alla festa di compleanno del re, poi, Matilde aveva fatto delle graziose guarnizioni di dentifricio sulla torta; ma la signora Elvira si era sentita molto male dopo averne mangiato soltanto un cucchiaino... e la regina era quasi svenuta dalla vergogna!

Il re e la regina non ne potevano più,

SCRIVO

A Immagina di essere Matilde e scrivi e illustra sul quaderno un nuovo scherzo.

SULLA LINGUA RIFLETTO

A Le parole evidenziate nel testo sono: nomi verbi

STORIE DI FANTASIA 101

TI RACCONTO...

La fiaba è un racconto dove:

• ci sono personaggi fantastici : re, regine, principi, fate, maghi…

• ci sono luoghi misteriosi : castelli, boschi incantati…

• accadono fatti strani: incantesimi, formule magiche... Tutte le fiabe hanno un lieto fine

LE PERLE DELLA PRINCIPESSA

Una volta tre principi partirono in cerca di avventure. Lungo la strada videro un formicaio. I due principi più grandi volevano distruggerlo, ma il più piccolo salvò le formiche.

I principi camminarono ancora e arrivarono a un castello incantato dove il tempo si era fermato e tutti gli abitanti erano caduti in un sonno profondo, senza risveglio.

I tre principi vennero a sapere che per togliere l’incantesimo bisognava superare una prova molto difficile.

Questa era la prova: nel bosco sotto il muschio c’erano le mille perle della principessa addormentata; le perle si dovevano trovare prima del tramonto. I due fratelli maggiori provarono a cercarle ma non ci riuscirono. Quando toccò al più piccolo arrivarono in suo aiuto le cinquemila formiche che lui aveva salvato.

Queste in poco tempo penetrarono nel terreno e trovarono tutte le perle.

Allora l’incantesimo si ruppe: la principessa si svegliò con tutta la corte. Si fece una grande festa di nozze: il più giovane dei tre fratelli sposò la principessa e i suoi fratelli restarono senza sposa.

Jacob e Wilhelm Grimm, Fiabe, Mondadori

STORIE DI FANTASIA 102

... UNA FIABA

A Segna con una X

• Chi sono i personaggi della storia?

Due pianisti

Tre principi

• Cosa videro lungo la strada i tre principi?

Alcun e formiche

Un f ormicaio

Un gr osso insetto

• Cosa volevano fare i principi più grandi?

Distrugger e il formicaio

Tornare a casa

Ripo sarsi sotto un albero

• Cosa fece il principe più piccolo?

Litigò c on i fratelli

Salv ò le formiche

Si smarrì

• Dove arrivarono i tre principi?

In un paese abban donato

Sulle riv e di un fiume

In un castello incantato dove gli abitanti erano caduti in un sonno senza risveglio

• Quale prova bisognava superare per togliere l’incantesimo?

Trovare nel bosco le mille perle della principessa addormentata

Trovare la collana di perle della principessa

Trovare i gioielli della principessa

• Chi aiutò il giovane principe?

Una dolc e fatina

Le c inquemila formiche da lui salvate

Una f ormica coraggiosa

• Cosa successe quando l’incantesimo si ruppe?

La prin cipessa abbandonò il castello

La prin cipessa sposò il principe più giovane

I due prin cipi più grandi si innamorarono della principessa

STORIE DI FANTASIA 103
104 LABORATORIO DI LETTURA
105 GIOCHIAMO CON LA STORIA

GIOCHIAMO CON LA FANTASIA

106
107 GIOCHIAMO CON LA FANTASIA
108
Leggere e comprendere il testo. 109

• In che modo si divertono Dino Sauro e i suoi amici?

• Che cosa succede all'improvviso?

110

• Chi incontrano i tre amici?

• Quale magia fa il vecchio mago?

111

NATURA AMICA

Legge l'insegnante

Una bella avventura

Luca gustava le fragoline ancora un po’ acerbe che spuntavano qua e là tra le foglie, quando la luce del bosco cambiò. In alto, tra le chiome degli alberi, vide una nuvola scura e il cielo all’improvviso diventò grigio. Tutte le foglie sussurrarono qualcosa e le loro voci riempirono il bosco. Un lampo accecante accese per un attimo gli alberi e l’urlo del tuono risuonò in tutto il bosco, seguito dal canto del vento e dalla musica della pioggia. Il bambino si riparò sotto l’ombrello verde di un grande castagno; teneva le mani ben aperte per catturare le gocce che, penetrando tra le foglie, gli facevano il solletico.

Lì sotto sentiva profumi nuovi che venivano dalle erbe e dalla terra. Da ogni parte la voce dell’acqua riempiva il bosco di allegria. Peccato che durò poco. Il pezzo di cielo sopra al grande castagno ritornò azzurro e da quelle finestre entrarono i raggi che facevano brillare le perle d’acqua sui rami e sulle foglie lucide. Infine un arco fantastico di colori dipinse il cielo, il bosco, tutto. Mai vista una cosa così bella!

M. Lodi, Il drago del vulcano, Giunti Junior

AUDIO 112

LABORATORIO DI ASCOLTO

A Rispondi con una X .

• Cosa vive Luca?

Una bella avventura

Una situazione spaventosa

• Cosa accade nel bosco?

Scoppia un incendio

Incomincia a piovere

• Dove si ripara il bambino?

Sotto un castagno

Sotto il suo ombrello

• Cosa fanno brillare i raggi del sole?

Gli alberi del bosco

Le gocce di pioggia

• Chi dipinge il cielo e il bosco?

L'arcobaleno Il sole

EMOZIONI

L Luca ascoltò nel bosco

la musica della pioggia e quando essa cessò di cadere vide nel cielo un arco fantastico di colori.

Quale emozione provò Luca?

Noia Stupore

113

MATILDE E LO SCOIATTOLO

PARLO

A Rispondi a voce.

• Sei mai stato/a in un bosco?

• Con chi?

• Cosa hai visto?

• Cosa hai provato?

Matilde sapeva che sul faggio c’era uno scoiattolo, ma non lo aveva mai visto perché lo scoiattolo scappava veloce e lei riusciva a vedere solo una cosa scura sparire in fretta tra le foglie.

Quel giorno decise che ci sarebbe riuscita. Matilde si avvicinò al faggio e all’improvviso le sembrò di vedere qualcosa di piccolo e scuro, dietro il ramo più grosso.

La cosa piccola e scura scomparve velocemente. Le venne da piangere di rabbia.

Per non piangere, Matilde usò il sistema speciale. Si gettò sull’erba a pancia in su e chiuse gli occhi. Era bello stare distesa, con il solletico dell’erba dietro le orecchie, il profumo della terra, il caldo del sole sul corpo. Si calmò. Aprì gli occhi, piano, e vide la massa di foglie del faggio: prima confusa come una nuvola verde, poi più distinta, con macchie di verde cupo, altre più chiare.

NATURA AMICA 114

Spostò un po’ lo sguardo e vide lo scoiattolo. Vide la testa, poi il corpo, le zampette, la coda. A passetti veloci, lo scoiattolo si spostava andando e tornando lungo il ramo, come cercasse qualcosa. Il ciuffo della coda tremava.

Stesa sul prato a pancia in su, Matilde osservava lo scoiattolo: era bellissimo, così bello che le venne da piangere.

E pianse, ma era un pianto di gioia.

R. Piumini, Volare alto. La gioia delle piccole cose, Giunti Progetti Educativi

COMPRENDO

A Quali scoperte fece Matilde stando sull'erba a pancia in su?

NATURA AMICA 115
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Quando incontri una parola che non conosci prova a scoprire il suo significato rileggendo con più attenzione il testo.

COMPRENDO

A Rispondi sul quaderno alle domande.

• Perché gli alberi sono utili?

• Che cosa fanno gli alberi?

• Che cosa assorbono?

• Che cosa hanno studiato alcuni scienziati per diminuire il rumore del traffico?

• Quali sono gli alberi più adatti a ridurre l’inquinamento acustico?

GLI ALBERI IN CITTÀ

Gli alberi in città sono belli e molto utili perché producono ossigeno, cioè il gas componente dell’aria che è indispensabile per respirare.

Gli alberi filtrano e riducono l’aria inquinata dei gas di scarico delle automobili e dei camion arricchendola di ossigeno, così gli abitanti delle città possono respirare meglio. In estate gli alberi fanno ombra e riparano dalla polvere e dal sole.

Gli alberi assorbono e riducono anche il rumore del traffico. L’inquinamento acustico, cioè l’inquinamento provocato dal rumore, è molto dannoso per le persone. Alcuni scienziati, infatti, hanno studiato il modo migliore per diminuire il rumore del traffico con le “barriere verdi”, cioè con file di alberi.

Gli alberi che sono più adatti a ridurre il rumore sono quelli con foglie larghe e rigide come gli aceri, i tigli, le querce e i platani.

“Due parole”, Ed. Parlar Chiaro

NATURA AMICA 116

LA MIA CITTÀ

È bella la mia città, ci sono piazze, fontane, palazzi antichi, chiese con campane. C’è un monumento con un cavallo gigante, sembra che spicchi il volo in ogni istante.

C’è il municipio maestoso e antico, dove sta il Sindaco, il nostro primo amico, e ci sono i giardini con gli scivoli ed i giochi, che per quanti siano son sempre pochi.

La mia città è la più bella che ci sia ma mi piace solo se ci sto in compagnia.

L. Taffarel, Pronti… Via!, Tredieci

A Completa.

Quali servizi sono presenti nel luogo in cui vivi?

Quali servizi mancano, ma secondo te sarebbero utili?

NATURA AMICA 117

EDUCAZIONE CIVICA

GLI UOMINI E LA NATURA

Un giorno un folletto incontrò un cane che era stato abbandonato dai suoi padroni ai margini del bosco. Il povero cane era molto triste e il folletto per consolarlo gli parlò così:

– Gli uomini fanno spesso delle azioni che non hanno alcun senso e che spesso sono addirittura cattive e dannose. Basta pensare alla mania che hanno di riempire la natura di brutture, o a tutti i boschi che tagliano, a tutti i mari e a tutti i fiumi che sporcano. Una delle cose che preferiscono fare in ogni luogo del mondo dove riescono a mettere piede, è quella di sporcare l’ambiente.

E aggiunse: – La maggior parte degli uomini lascia queste brutte cose dentro dei sacchetti fatti di una sostanza non naturale che non viene riassorbita dalla natura, e così i rifiuti abbandonati nei boschi, nei prati e in mare rimangono lì per anni e anni.

Adatt. da Fulvio Martina, La strana storia di Garolfo, Edizioni della Terra di Mezzo

A Sottolinea nel testo le azioni dannose che spesso fanno gli uomini nei confronti della natura. Basterebbero piccoli gesti per salvare e proteggere il pianeta in cui viviamo. Scoprili insieme ai compagni e alle compagne di classe.

118

LA CITTÀ DEI FIORI

C’era una volta una piccola città dove gli abitanti avevano una sola particolarità: amavano molto i fiori.

Li coltivavano nelle aiuole, nei vasi, persino nei secchi. Mettevano fiori ovunque: alle finestre, ai balconi e nei cortili. Anche il distributore di benzina era pieno di fiori.

Un giorno il sindaco disse ai cittadini che stavano sprecando troppo tempo con i fiori e li sollecitò a costruire case e fabbriche.

Senza fiori né cespugli né alberi, la piccola città divenne tetra. Nelle strade vi erano code di automobili, tutti avevano sempre fretta.

– Come è diventata noiosa la città – dicevano ora i bambini tra loro.

Hevelin Hasler, La città dei fiori, Edizioni Arka

COMPRENDO

A Rispondi con una X.

• Cosa amavano gli abitanti di una piccola città?

Gli alberi

I f iori

• Cosa disse un giorno il sindaco ai cittadini?

Di c ostruire case e fabbriche

Di piantar e fiori e alberi ovunque

• Come diventò la piccola città?

Scur a e triste

Ride nte e piena di fiori

• Cosa dicevano i bambini tra loro?

La città era diventata bellissima

La città era diventata noiosa

NATURA AMICA 119

COMPRENDO

A Rispondi.

• Quali sono i doni che il bosco offre all’uomo?

• Cosa offre il bosco agli animali?

IL BOSCO

Il bosco è ricco di doni sia per l’uomo che per gli animali.

Gli alberi offrono ombra e fresco d’estate, ai loro piedi crescono arbusti che offrono buoni frutti selvatici: ribes, lamponi, more, fragole, mirtilli. Molti animali abitano tra i cespugli. Noi non li vediamo quasi mai, perché appena sentono un rumore corrono a nascondersi; hanno paura dell’uomo, che spesso li cattura e li uccide.

Ai piedi degli alberi si trovano gusci di nocciole vuote e squame di pigne. Vuol dire che nei dintorni ci sono nidi di scoiattoli.

A volte, sui tronchi, si vede arrampicarsi il picchio.

Negli spazi erbosi e sotto gli alberi crescono i funghi.

Molte persone li raccolgono, ma bisogna saper riconoscere quelli buoni da quelli velenosi.

Tony Wolf, Il libro degli ambienti, Dami Editore

TUTTI INSIEME

A Scopri con i compagni e le compagne alcune regole da rispettare in un bosco.

• Non raccogliere i fiori.

• Non danneggiare gli alberi.

• • • ................................................................................................
NATURA AMICA 120

SENZA GLI ALBERI

Se distruggi gli alberi, non avrai più ombra.

Se tagli gli alberi, la terra diventerà secca, gli uccelli se ne andranno, gli scoiattoli partiranno in cerca di un altro rifugio, i fiori moriranno.

Senza alberi non ci saranno nemmeno i frutti.

E con i fiori, le farfalle e gli uccelli, scompariranno anche i colori della montagna.

PARLIAMONE

• Secondo te, gli alberi sono importanti per la vita dell'uomo?

• Cosa ne pensano i tuoi compagni e le tue compagne di classe?

EDUCAZIONE CIVICA

Compito di REALTÀ

A Insieme ai tuoi compagni realizza dei volantini in difesa degli alberi e dei suoi abitanti, utilizzando immagini e parole. Poi confrontati con la classe.

NATURA AMICA 121
Gloria Cecilia Dfaz, La strega della montagna, Piemme Junior
122
Leggere e comprendere il testo. 123

È E S T A T E tempo di vacanze

ESTATE

Viva l’estate, i fiori, le farfalle, le ciliegie rosse, le zucche gialle!

Viva la rondine che in ciel vola, viva la fine della scuola!

Care vacanze siete arrivate al cuor di tutti gioia portate.

Rappresenta un paesaggio estivo con la tecnica pittorica che preferisci.

butterfly cherry swallow holidays
124

AL FIUME

Una mattina Paolo e Simona decisero di andare al fiume a pescare.

– Mamma, – dissero prima di uscire – prepara la padella con l’olio: a mezzogiorno si mangerà pesce. – La mamma scosse la testa sorridendo: avrebbe preparato un bel piatto di gnocchi perché i pesci come al solito non sarebbero arrivati.

Infatti…

– Paolo, – disse Simona al fratello – sono più di due ore che peschiamo e io sono stanca. Non abbiamo preso che un misero pesciolino.

A Rispondi.

• Dove decisero di andare i due fratellini?

• Che cosa dissero alla mamma prima di andar via?

• Da chi viene rimproverata Simona? Perché?

• Che cosa pensa Simona dei pesci d’acqua dolce?

– Già – replicò Paolo – e tu lo hai anche ributtato in acqua dicendo: “Poverino, tornatene a casa, sei così piccolo!”. Tu, cara mia, non te ne intendi di pesci. I pesci di acqua dolce non sono grossi come quelli che si trovano in mare.

– Pesci d’acqua dolce? Ma che pesci sono? Vuoi dire che si nutrono di zucchero?

Paolo guardò la sorellina scuotendo la testa:

– Non capisci niente! Non penserai davvero che ci sia lo zucchero?

“Perché no” disse tra sé Simona. ”Se nel mare c’è il sale…”

M. Argilli

ESTATE 125

COMPRENDO

A Di che cosa parla la filastrocca?

LA VALIGIA

Trasporto sogni alla partenza e devo averne tanta di pazienza! Gonfia di progetti, piena di attese, a volte trattata in modo poco cortese, accompagno chi va in vacanza, in quale luogo non ha importanza.

Certo capisco, da indizi e oggetti, dove i vacanzieri sono diretti:

se portano calzettoni e maglione la montagna è la loro destinazione; se hanno costume e cuffia per nuotare son quasi certa che vanno al mare.

Al ritorno straripo di bei momenti, di ricordi che rimarranno a lungo presenti, di sabbia di spiaggia rimasta sulle salviette , di erba di monte, di sassolini delle vette, di profumi intensi di onde spumose e di aria frizzante di vallate ventose.

Da “Parla la valigia”, Ghisetti e Corvi Editori

Sottolinea con colori diversi le parole che rimano tra loro. ESTATE 126

UNA BELLISSIMA CONCHIGLIA

A Sottolinea nel testo le parole che descrivono la conchiglia.

Le onde del mare hanno portato sulla spiaggia una bellissima conchiglia.

Luciano l’ha trovata e l’ammira estasiato: è tutta rosea all’interno, e il fragile orlo accartocciato ha lievi riflessi d’argento.

Il bimbo la ripone in tasca come un tesoro.

– Mi regali la tua conchiglia? – gli domandò un giorno Gianfranco a cui l’aveva mostrata.

– Non posso! – rispose sorridendo

Luciano. – Perché è una conchiglia fatata che ha dentro la voce del mio mare!

E infatti sembra davvero che vi sia rimasta dentro la voce misteriosa delle onde che frusciano rincorrendosi.

E Luciano, nell’ascoltarla, sogna di essere

A Rispondi con una X .

• Che cosa ha trovato Luciano?

Una c onchiglia

Una m edusa

• Perché Luciano non la regala al suo compagno?

P erché pensa che la conchiglia sia fatata

P erché vuole

regalarla alla sua mamma

• Che cosa prova Luciano nell’ascoltarla?

Sogna di esser e in fondo al mare

Sogna di esser

ESTATE 127

A Leggi le parole e segna con una X la figura corrispondente.

Giraffa

Orologio

Camino

Prugna

Cappotto

Ombrello

Semaforo

Bicicletta

128

Cipolla

Ombrellone

PROVA DI LETTURA

Scala

Gorilla

Lampadario

Libro

Tappeto

Collana

Conchiglia

129

ALICE NELLA TORTA

Alice Cascherina è piccola, ma così piccola che può stare in una mano.

Per questo può cacciarsi in tanti guai, cadere dappertutto… È il compleanno di Alice. Sul tavolo brilla una torta con sette candeline; intorno al tavolo ci sono gli invitati, grandi e piccoli, e la più piccola è Alice.

Ad un tratto gli invitati si accorgono che Alice manca.

La sua presenza è indispensabile, perché è proprio il momento di tagliare la torta.

Che si fa? La cercano in bagno, la cercano in camera da letto, la cercano sul balcone. Che si sia nascosta sotto la tavola per fare uno scherzo?

No. Sotto la tavola Alice non c’è.

– Alice!... Alice!... – la chiamano. Alice sente e vorrebbe rispondere, ma non può: in questo momento sta attraversando faticosamente un denso strato di panna montata. Che montagna bianca e profumata! Gli occhi di Alice non vedono che bianco.

Poi, lontano, vedono un’ombra rossa che si avvicina. Quando ci sbatte il naso, Alice si accorge che è una ciliegia candita. Avanti, sempre più avanti, ma i piedi sprofondano.

Il Pan di Spagna cede sotto il peso di Alice, sebbene si tratti di un peso tanto leggero che due formiche, con un po’ di allenamento, potrebbero portarsi Alice sulle spalle.

Sotto il Pan di Spagna c’è qualcosa di duro. – Sarà la tavola? Sarà il cartone del vassoio? – Alice si china, tocca con il dito, assaggia: è cioccolato.

Alice procede in ginocchio, fermandosi ogni tanto a dare una leccatina. Ora ha battuto la testa in uno spigolo.

– Ma che spigolo? – In una torta non ci possono mica essere muri,

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Prova A

corridoi e camere! Nessuno, che si sappia, ha mai abitato dentro una torta. Neanche i topi, i quali preferiscono scavare le loro gallerie nel formaggio.

Non è uno spigolo, è una punta. E, precisamente, la punta del sostegno a forma di margherita infilato nella torta. E nel tondo della margherita, come Alice sa, è infilata una delle sette candeline.

Alice si arrampica coraggiosamente su per la candelina. Ecco che spunta dalla superficie zuccherata della torta la sua testina nel centro della lettera E delle parole «BUON COMPLEANNO» scritte con il cioccolato.

– Evviva! – gridano gli invitati, tirando un sospiro di sollievo.

– Golosa! – brontola il nonno.

Ma anche lui è contento che Alice non si sia fatta nulla di male e che ora possa soffiare per spegnere le sette candeline.

Tutti mangiano la torta, ma Alice non la vuole: la sua parte l’ha già avuta.

᧦ Alice Cascherina è: piccola piccolissima un po ' piccola n on troppo piccola

᧦ È il compleanno di:

Alice

Silvia

Anna Rosa

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᧦ Sul tavolo brilla:

una t orta con sette candeline

una t orta grande

una t orta piccola

un v assoio di zeppole

᧦ Gli invitati si accorgono che Alice manca:

si è nasc osta sotto il tavolo

è c aduta nella torta

si è nasc osta sotto il letto

è usc ita sul terrazzo

᧦ Alice nella torta scopre:

una ciliegia candita

due ciliegie candite

una fragolina

tanti confettini

᧦ Sotto il Pan di Spagna Alice scopre:

un o strato di crema

tant e ciliegie il c ioccolato

un o strato di panna

᧦ Nella torta Alice procede: strisciando rotolando in gin occhio saltellando

132

᧦ Alice finalmente:

sbuc a dalla torta

riman e nella torta

mangia tutta la t orta

sc opre un topolino nella torta

᧦ Gli invitati nel vederla:

gridan o "Evviva!"

sbuffano

si arr abbiano

ridono

᧦ Ora finalmente Alice può:

spegn ere le candeline

ric evere i regali

mangiar e la torta

salutar e gli ospiti

᧦ Le esclamazioni "Evviva!" e "Golosa!" terminano con:

il punt o interrogativo

il punt o

il punt o esclamativo

c on i tre puntini

᧦ I personaggi della storia sono:

Alic e, gli invitati e il nonno

Alice

Alic e e il nonno

il n onno e gli invitati

133
Prova A

IL CUORE DEL GRANDE ALBERO

Un giorno i boscaioli decisero di tagliare il grande albero.

Il grande albero soffrì molto e così anche gli animali che abitavano tra i suoi rami e che ora dovevano trovarsi un’altra casa.

I boscaioli tagliarono tutti i rami, poi lo portarono alla segheria dove il tronco venne tagliato in tanti pezzi di dimensioni diverse. Il cuore del grande albero si fece piccolo piccolo per la disperazione.

Una mattina alla segheria arrivò un falegname per scegliere una tavola di legno.

Quando vide la tavola dove era nascosto il cuore del grande albero il falegname disse: – Questa va bene! – e se la portò via.

“Ci risiamo!” pensò il grande albero, “Chissà ora che mi faranno”.

Il falegname era molto bravo; piano piano la grezza tavola di legno si trasformava e diventava sempre più simile a un letto. Quando il falegname ebbe terminato il lavoro, il letto venne trasportato in una casa al numero 6 di via Tulipani, dove fu sistemato in una bella stanza.

Quella era la stanza di Paola.

Appena sentì sopra di sé il lieve peso della bambina, il piccolo cuore del grande albero ebbe un fremito: “C’è di nuovo un nido fra i miei rami”, pensò, e cominciò a ricordare tante cose. Come era bello oscillare sicuro nella tempesta, avanti, indietro, avanti, indietro…

Paola, intanto, si era addormentata, cullata dai movimenti delicati del letto, avanti, indietro, avanti, indietro, avanti, indietro…

A. Traini, Il cuore del grande albero, E. Elle

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Prova B

᧦ Chi è il protagonista della storia?

L’abete

Il gr ande albero

᧦ Osserva le scene e numerale da 1 a 4.

᧦ Quando si svolge la storia?

Non si sa

Un giorn o

᧦ Qual è il fatto che fa iniziare la storia?

Una mattina alla segheria arriv ò il cuore del grande albero

Un giorn o i boscaioli decisero di tagliare il grande albero

᧦ “Il cuore del grande albero si fece piccolo piccolo per la disperazione”, significa che:

si rimpicciolì per la felicità

si rimpic ciolì per il forte dolore

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᧦ Cosa portò via il falegname?

Una ta vola di legno

Alcuni r ami

Un tr onco

Una ta vola dove era nascosto il cuore del grande albero

᧦ Cosa provò il grande albero?

Gioia

Rabbia

P aura

Noia

᧦ In che cosa il falegname trasformò la tavola di legno?

In un c omodino

In una scriv ania

In un lett o

In un ta volo

᧦ Dove venne trasportato il letto quando il falegname ebbe terminato il lavoro?

Nella c asa di Francesco

Nella stanz a di Paola

In un n egozio di mobili

In un gar age

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Prova B

᧦ Il piccolo cuore del grande albero sentì un fremito. Perché?

Se ntì sopra di sé il lieve peso della bambina

Se ntì la voce della bambina

Se ntì qualcuno entrare nella stanza

Capì che er a stato consegnato all’indirizzo sbagliato

᧦ Segna con una X l’informazione corretta o errata sulla storia che hai letto.

corretta errata

I boscaioli tagliarono alcuni alberi del bosco.

L’albero fu portato alla segheria.

Il tronco fu tagliato a pezzi e venduto.

Un falegname acquistò la tavola dove era nascosto il cuore del grande albero.

Il falegname realizzò con la tavola un armadio.

Il letto fu sistemato nella stanza di Paola.

Il piccolo cuore del grande albero si emozionò quando sentì sopra di sé il lieve peso della bambina.

᧦ “C’è di nuovo un nido fra i miei rami”, pensò, e cominciò a ricordare tante cose. Chi è il nido a cui fa riferimento il cuore del grande albero?

᧦ Questo racconto è:

realistico

fantastico

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I COLORI PRIMARI E SECONDARI

Colora con i colori primari e secondari.

Filastrocca dei colori

I colori secondari si

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I COLORI PRIMARI E SECONDARI

• Che cosa rappresenta il dipinto?

• Quali colori ha utilizzato l'artista?

• Quali emozioni provi osservandolo?

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Vincent Van Gogh, Barche da pesca sulla spiaggia di Saintes-Maries-de-la-Mer

I COLORI COMPLEMENTARI • 1

Utilizza ogni coppia di colori complementari per colorare i fiori.

I COLORI COMPLEMENTARI

SONO COPPIE DI COLORI CHE CONTRASTANO TRA DI LORO.

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I COLORI COMPLEMENTARI •

A Completa con i colori complementari.

141

L’elemento più semplice è il punto. I punti si differenziano a seconda del colore e delle dimensioni.

IL PUNTO • 1

• Che cosa rappresenta l'immagine?

• Quale tecnica è stata utilizzata?

• Quale emozione ti trasmette?

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IL PUNTO • 2

A Con i pennarelli colora l'immagine utilizzando i puntini colorati della stessa dimensione.

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TANTE LINEE

Completa i disegni utilizzando le linee.

144
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