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GIORNALE DI MEDICINA MILITARE N. 3 - 2009

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Editoriale

L

a copertina di questo numero è dedicata ad una

magnifica nave della Marina Militare la portaerei

Cavour, una unità multifunzionale, tanto che possiede una capacità sanitaria di alto profilo, descritta ed illustrata egregiamente in un articolo di questo numero scritto dal Capitano di Vascello Gennaro Banchini. Un’occasione per ricordare una delle tante importanti attività svolte da sempre dal personale del Corpo Sanitario marittimo e di cui mi fa piacere riprodurre in questa pagina una foto della nave “A rno” che durante l’ultimo conflitto mondiale ebbe un ruolo fondamentale nel recupero dal fronte libico di tanti nostri militari feriti ed ammalati assistiti e curati sulla stessa unità e trasferiti successivamente negli Ospedali del terri torio nazionale. La nave “A rn o” è considerata una nave ospedale “s i m b o l o” tanto da essere stata “p ro t a g o n i s t a” di un celebre film diretto da Roberto Rossellini e girato in piena attività operativa. Tra i diversi ed interessanti lavori scientifici desidero segnalare quello sulla ricostruzione del legamento crociato anteriore con utilizzazione di un legamento sintetico recentemente proposto, gli A.A. ne sottolineano i vantaggi, rispetto alle tecniche tradizio nali, in particolare la mininvasività e la precoce ripresa del trofismo muscolare. L’alba del nuovo anno sarà spettatrice del rinnovamento del vertice della Direzione Generale della Sanità Militare e quindi del Direttore Responsabile di questo giornale, una circostanza favorevole per esprimere la mia riconoscenza a tutto il personale della Redazione per l’impegno, la passione e la professionalità con cui hanno costruito il Giornale di Medicina Militare. IL DIRETTORE RESPONSABILE Ammiraglio Ispettore Capo Vincenzo Martines


Giornale di Medicina Militare

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Codice ISSN 0017-0364

Gen. B. Domenico Ribatti

Finito di stampare in settembre 2010

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257 Editoriale

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ommario

261 La Sanità Militare italiana nelle principali missioni fuori area nel 2009 269

305 La ricostruzione del LCA con legamento sintetico LARS: nostre esperienze. Somma E., La Cava G., Brunella M., Vigliano R. 311

Valutazione algoritmica del rischio chimico. Nesca C., Castellano V., Moroni M.

323

Il Servizio Sanitario Militare Russo. Baietti T.

Le nuove possibilità di assistenza sanitaria in mare: portaerei Cavour. Banchini G.

279 Attività subacquea: un rischio sul volo di linea. Case report . Meloni G., Pierallini S., Panico S., Bonazinga C., Boracchia G., Faralli F. 283

293

L’attività di consulenza del Collegio Medico Legale del Ministero della Difesa per il personale della Polizia di Stato. Molini N., Fedele G., Boccucci F. Epilessie: approccio metodologico in ambito medicolegale Cerino E., Busillo V., Ferrara V.

Rubriche 331

Massimario della Corte dei Conti

337

Notiziario

354

Recensioni

356

Infermieristica

365

La posta di Clio

372

In Memoria

373

Indice per Autori - Anno 2009

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Norme per gli Autori La collaborazione al Giornale di Medicina Militare è libera. Le opinioni espresse dagli Autori, così come eventuali errori di stampa non impegnano la responsabilità del periodico. Gli elaborati dovranno pervenire su supporto elettronico (floppy disk, cd-ro m , oppure come allegato e-mail) con due copie a stampa ed eventuali tabelle e figure, all’indirizzo: Redazione del Giornale di Medicina Militare - Via Santo Stefano Rotondo n. 4- 00184 Roma - Italia - Telefono e Fax 06/47353327; e-mail: giornale.medmil@libero.it Lo scopo di queste note è facilitare gli Autori nella presentazione del proprio lavoro e di ottimizzare le pro c e d u re di invio-revisione-pubblicazione. L’accettazione è condizionata al parere del Comitato Scientifico, che non è tenuto a motivare la mancata pubblicazione. Condizione pre f e renziale per la pubblicazione dei lavori è che almeno uno degli Autori sia un appartenente ai Servizi Sanitari di FF.AA., G.D.F., Polizia di Stato, VV.FF., od in alternativa alla C.R.I., allo S.M.O.M. o alla Protezione Civile. Per il personale militare, gli elaborati inerenti attività di servizio dovranno essere preventivamente autorizzati dalle SS.AA. Il Giornale accetta per la pubblicazione lavori scientifici, comunicazioni scientifiche/casi clinici/note brevi, editoriali (solo su invito) ed ogni altro contributo scientifico rilevante. Tutti gli Autori sono responsabili del contenuto del testo e che il lavoro non sia stato pubblicato o simultaneamente inviato ad altre riviste per la pubblicazione. Una volta accettati i lavori divengono di proprietà della Rivista e non possono essere pubblicati in tutto o in parte altrove senza il permesso dell’Editore. I testi andranno salvati nei formati: DOC (Microsoft Word), RTF (Rich Test Format) o TXT. I grafici, se generati in Microsoft Excel o simili, inviati completi della tabella dei dati che ha generato il grafico. Le figure, preferibilmente inviate in originale o in formato digitale, nei formati JPG o TIFF con la risoluzione minima di 300 dpi, numerate progressivamente con numeri arabi e corredate da idonee didascalie. Il posizionamento approssimativo delle tabelle e delle figure va indicato a margine. La pagina iniziale deve contenere: • Titolo del lavoro in italiano e in inglese; • Il nome e cognome di ogni Autore; • Il nome e la sede dell’Ente di appartenenza degli Autori;

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• Il recapito, telefono, fax ed e-mail d e l l ’ A u t o re cui si deve indirizzare la corrispondenza; • Una immagine rappresentativa dell’argomento principale dell’elaborato. Per quanto attiene ai lavori scientifici, si richiede di strutturarli, preferibilmente, secondo il seguente ordine: Titolo: in italiano ed in inglese. Riassunto: compilato in italiano ed in inglese di circa 10 righe e strutturato in modo da pre s e n t a re una visione complessiva del testo. Ove possibile deve pre s e ntare indicazioni circa lo scopo del lavoro , il tipo di studio, i materiali (pazienti) e metodi analitici applicati, i risultati e le conclusioni rilevanti. Non deve presentare abbreviazioni. P a role chiave: in numero massimo di 6 in italiano ed in inglese. Le parole chiave dovranno essere necessariamente contenute nel testo e preferibilmente scelte dal Medical Subject index List dell’Index Medicus. Introduzione: illustrare brevemente la natura e lo scopo del lavoro, con citazioni bibliografiche significative, senza includere dati e conclusioni. Materiali (pazienti) e Metodi: descrivere in dettaglio i metodi di selezione dei partecipanti, le informazioni tecniche e le modalità di analisi statistica. Risultati: Presentarli con chiarezza e concisione, senza commentarli. Discussione: spiegare i risultati eventualmente confrontandoli con quelli di altri autori. Definire la loro importanza ai fini dell’applicazione nei diversi settori. Citazioni: i riferimenti bibliografici dovranno essere segnalati nel testo, numerati progressivamente ed indicati tra parentesi. Bibliografia: i riferimenti bibliografici dovranno essere limitati ad una stretta selezione. Solo i lavori citati nel testo possono essere elencati nella bibliografia. I lavori andranno numerati progressivamente nell’ordine con cui compariranno nel testo; gli Autori dei testi citati vanno totalmente riportati quando non superiori a 6, altrimenti c i t a re i primi tre seguiti dall’abbre v i a z i o n e : et al.. La bibliografia deve essere redatta secondo il Vancouver Style adottato dal Gior-

nale con le modalità previste dall’Interna tional Committee of Medical Journal Editors. Per gli esempi, consultare il sito: http://www.nhl.nih.gov/bsd/uniform_requirements.htm. Per le abbreviazioni si consiglia di uniformarsi alla List of Journal Indexed dell’Index Medicus, aggiornata annualmente. Tabelle e figure: Ognuna delle copie dovrà essere completa di figure e tabelle. Le tabelle dovranno essere numerate pro g ressivamente con numeri romani, dattiloscritte a doppia spaziatura su fogli separati con relativa intestazione. Note a fondo pagina: per quanto possibile dovrebbero essere evitate. Se indispensabili, devono apparire in fondo alla rispettiva pagina, numerate in progressione. Inclusione tra gli Autori: per essere designati Autori è necessario il possesso di alcuni requisiti. Ciascun Autore deve aver preso parte in modo sufficiente al lavoro da poter assumere pubblica responsabilità del suo contenuto. Il credito ad essere Autore deve essere basato solo sul fatto di aver dato un contributo sostanziale a: 1) concezione del lavoro e disegno, oppure analisi ed interpretazione dei dati; 2) stesura preliminare dell’articolo o sua revisione critica di importanti contenuti concettuali; 3) approvazione finale della versione da pubblicare. Le condizioni 1, 2 e 3 devono essere TUTTE soddisfatte. La partecipazione solo alla raccolta dati o la supervisione generale del gruppo di ricerca non giustifica l’inserimento nel novero degli Autori. Autorizzazioni e riconoscimenti: Le citazioni estese, i dati ed i materiali illustrativi ripresi da pubblicazioni precedenti debbono essere autorizzate dagli Autori e dalle case editrici, in conformità con le norme che regolano il copyright. Uniformità: La redazione si riserva il diritto di apportare al testo minime modifiche di f o rma e di stile per uniformità redazionale. È richiesto l’invio di un breve curriculum vitae ed i punti di contatto di tutti gli Autori e dell’Autore re f e rente per l’elaborato (indirizzo, tel., fax, e-mail). I lavori, le foto ed i supporti informatici rimarranno custoditi agli atti della Redazione, non restituiti anche se non pubblicati.



Forma di governo: Repubblica Superficie: 10.452 km2 Abitanti: 3.826.018 UNIFIL - Operazione LEONTE

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a missione UNIFIL è stata costituita con la Risoluzione ONU n. 425 del 19 marzo 1978 a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). Successive Risoluzioni hanno prorogato la durata della missione. A seguito di un attacco delle forze di Israele nel luglio 2006, nel sud del Libano, mirata a disarmare le milizie di Hezobollah, l’ONU adottò la Risoluzione n.1701 dell’11 agosto con la quale si sanciva la cessazione delle ostilità e si dava il mandato alle forze intern a z i o n a l i , tra cui l’Italia, di mantenere delle stabili condizioni di pace. L’ o p e r azione LEONTE è iniziata il 30 agosto 2006 con la partenza di un gruppo navale ed il successivo sbarco del contingente sulle coste del Libano meridionale il 2 settembre 2006. Il contingente italiano dell’operazione LEONTE opera a supporto delle FF.AA. libanesi per il controllo ed il monitoraggio dell’area compresa tra il fiume LITANI ed il confine con Israele, anche con numerosi interventi a favore della popolazione locale. Il dispositivo sanitario è rappresentato da 9 Ufficiali Medici e 2 Ufficiali Veterinari (LEVEL 1).

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Tibnin: il contingente italiano in Libano ha donato farmaci all’ospedale di Tiro 21 novembre 2009

P

resso la sala conferenze del palazzo delle esposizioni di Tiro, resa disponibile dalla municipalità della città del sud del Libano, è stata effettuata una donazione di medicinali e materiale sanitario a favore del locale ospedale pubblico da parte del personale di Italbatt

1, l’unità di manovra su base 66° reggimento aeromobile “Trieste”. La donazione ha avuto luogo alla presenza del Sindaco di Ti r o e presidente dell’unione dei sindaci del distretto Abdul Mushen El Husseini, del comandante del settore ovest di UNIFIL, generale


di brigata Luigi Francavilla e del direttore dell’ospedale dottor Salman Zeiniddine.

I prodotti sanitari sono stati raccolti grazie all’impegno dei club Rotary e Lions di Forlì, dall’in-

f e rmeria di Italbatt 1 e dal comando del settore ovest di UNIFIL, per un importo complessivo di circa 7.000,00 euro. Il progetto della donazione è nata da una richiesta di intervento del sindaco di Tiro e del direttore dell’ospedale, unico centro sanitario pubblico dell’area, al personale del team di cooperazione civile e militare di Italbatt 1. Nel suo discorso di ringraziamento il direttore dell’ospedale dottor Zeiniddine ha sottolineato il f o rte contributo fornito dagli italiani a favore della sanità pubblica, tanto da auspicare di poter ribattezzare la struttura sanitaria “Ospedale statale Italiano Libanese”.

I militari italiani donano sangue alla Croce Rossa libanese 26 dicembre 2009

I

l 26 dicembre 2009 alla base di Naqoura i militari del Contingente nazionale italiano hanno voluto fare un dono speciale, organizzando assieme alla Croce rossa libanese una raccolta di sangue, la prima di questo genere dall’incremento del Contingente italiano in Libano avvenuto nel 2006. Grazie alla collaborazione con la Banca del sangue della Croce rossa libanese, circa 40 militari italiani hanno potuto volontariamente donare il loro sangue, compiendo un gesto di grande sensibilità umana e di grande significato, considerando che il Libano, come molti altri Paesi mediterranei, è caratterizzato da una

grave situazione per quanto riguarda la talassemia, e necessita pertanto di grandi quantità di sangue. “Abbiamo voluto compiere un gesto di vicinanza alle esigenze primarie di questo Paese così vicino al nostro – ha detto il Colonnello Restaino, Comandante del contingente nazionale italiano, a sua volta tra i donatori - oltre alle attività istitu -

zionali che svolgiamo ogni giorno a favore della popolazione del Libano del sud, abbiamo voluto dare alla nostra presenza un valore aggiunto del tutto volontario e personale”. “Italia e Libano hanno una storia che li accomuna per molti aspetti, d a l l ’ a rte alla cultura, e adesso anche da questa importante campagna di donazione del sangue che si è svolta con successo – ha detto Hala Jabre, responsabile della Banca del sangue della Croce rossa libanese -: da oggi il sangue libanese e quello italiano sono stati mescolati assieme”.

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Forma di governo: Repubblica Superficie: 647.500 km2 Abitanti: 31.889.923 Operazione ISAF

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l Consiglio di Sicurezza dell’ONU approvava il 20 dicembre 2001 la Risoluzione 1386 con la quale autorizzava il dispiegamento nella città di Kabul e nelle zone limitrofe di una Forza Multinazionale denominata I NTERNATIONAL SECURITY ASSISTANCE FORCE (ISAF). Nell’agosto del 2003 la NATO è subentrata alla guida dell’Operazione ISAF e la stra-

tegia NATO di assistenza al govern o Afghano prevedeva l’espansione delle attività sull’intero territorio Afghano mantenendo il contingente a Kabul. Al contingente italiano è stato assegnato il controllo della città di Herat e della provincia di Farah di rilevante importanza geostrategica essendo area di congiunzione tra Afghanistan ed Iran. Fra le varie

Da Torino a Kabul per garantire l’assistenza sanitaria ai paracadutisti di “Italfor XX” 11 settembre 2009

P

resso la FOB “Sterzing” dislocata nella valle di Musahy, i paracadutisti del 186° reggimento “Folgore” hanno svolto giornalmente una fondamentale attività di presenza e sorveglianza finalizzata a supportare le molteplici attività delle Forze di Sicurezza locali. Il principale obiettivo è stato quello di garantire la sicurezza, che ha permesso, lo scorso 22 agosto 2009, a 5.000 abitanti della Valle su 6.000 di esercitare il proprio diritto di voto. Il Maggiore Giorgio Graziano,

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giunto a kabul il 18 agosto 2009, è stato il responsabile del Servizio Sanitario presso questo importante distaccamento. Una delle attività di maggiore rilievo è stata quella che ha svolto, due volte alla settimana, nella Valle di Musahy che lo ha visto impegnato a visitatare oltre 30 persone della popolazione civile la maggior parte delle quali affette da lesmaniosi e malattie infettive alle vie respiratorie. Oltre ad una accurata ed approfondita visita, lo staff sanitario della FOB ha provveduto anche a

attività i Militari italiani hanno svolto operazione di bonifica da ordigni esplosivi e chimici. Il dispositivo sanitario è rappresentato da: 15 Ufficiali Medici (8 nel ROLE 1, 1 in posto medicazione, 1 Medical Advisor a Camp Arena, 4 Medical Advisor a Camp Stone, 1 PRT USA e 2 Ufficiali Veterinari (Kabul, Camp Invicta).

fornire idonei medicinali nonché integratori di varia tipologia unitamente a consistenti scorte di acqua. Non sono mancate dosi di riso, merendine e set scolastici per i più piccoli: “Dare loro numerose botti glie d’acqua è diventato indispen sabile, da quando abbiamo scoperto che diluivano gli antibio tici solubili con acqua di un fiume notoriamente infetto”, ha precisato l’Ufficiale piemontese. “A volte, parlando con questa gente, si otten gono anche particolari informazioni che vengono riportate immediata mente alla sala operativa, centro nevralgico della FOB, per l’impor tanza che potrebbe riflettersi anche sulle nostre attività operative”. L’Ufficiale medico non tralascia di sottolineare l’importanza fondamen-


tale di una assistenza sanitaria competente e soprattutto sempre pronta ad operare in brevissimo tempo, specialmente nei confronti di

persone, come avvenuto nel recente passato, rimaste coinvolte dagli effetti devastanti delle esplosioni di quegli ordigni improvvisati che spesso

Herat: l’impegno del contingente militare italiano per la ricostruzione e lo sviluppo della regione occidentale 22 novembre 2009

N

umerose e di spessore le iniziative intraprese dal contingente italiano del Regional Command We s t, su base Brigata “S a s s a r i”, ed estremamente incoraggianti i risultati conseguiti a sostegno delle autorità afghane nel processo di stabilizzazione dell’area. Anche grazie all’impegno congiunto ed attraverso l’opera svolta dai militari del Provincial Reconstruction Team italiano di Herat, dei funzionari del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, proseguono le iniziative umanitarie, la realizzazione di progetti, verifiche ed interventi urgenti anche in settori tipicamente non militari, quali quello dell’istruzione, dei servizi pubblici, della pubblica amministrazione e del settore igienico-sanitario. Nell’ultimo mese del 2009, in particolare, nel villaggio di Siahavashan (distretto di Ghozara, 15 chilometri a sud-est di Herat), è stato avviato un programma infrastrutturale riguardante la costruzione di una scuola composta da 10 classi, la ristrutturazione di un secondo edificio scolastico, la realizzazione di un importante tratto di strada (2 chilometri asfaltati e 14 chilometri

in macadam) ed il ripristino di alcuni fondamentali sottoservizi stradali per lo smaltimento delle acque. Altri progetti riguardano poi l’inserimento delle donne nella realtà lavorativa imprenditoriale della Provincia sia nel settore tessile, attraverso la donazione di numerose macchine da cucire alla “Wahdat Women Union” (associazione scientifico-culturale della provincia di Herat che si occupa dell’inserimento nel mondo del lavoro di giovani vedove e studentesse), sia nel settore agricolo, mediante la dona-

vengono piazzati dagli insorti lungo le viabili abitualmente percorse dalle forze della coalizione ma anche da quelle di sicurezza locali.

zione alla “Saffron Women Cultiva tors Association” di circa 1.800 chilogrammi di bulbi di zafferano la cui coltivazione è destinata a sostituire quella dell’oppio. Per sostenere anche queste iniziative è allo studio la realizzazione del “mercato delle donne”, un’iniziativa che prevede la costruzione di una apposita struttura nel centro della città di Herat e lo sviluppo di un progetto di microcred i t o , uno strumento di sviluppo economico che consente l’accesso ai servizi finanziari alle famiglie, e soprattutto alle donne. Nel campo dell’istruzione, infine, prosegue con successo il progetto per l’informatizzazione di 12 scuole superiori presenti nella città di Herat (compresa l’Università) ed in alcuni distretti mediante la fornitura di computers, muniti di relative stampanti e scanner, e la realizzazione di reti LAN con possibilità di connessione ad intern e t .

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Herat - il piccolo Said Salad trasferito in Italia per un delicato intervento chirurgico al cuore 30 dicembre 2009

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aid Salar, un bambino afghano presso l’ospedale San Carlo di Potenza per un delicato intervento di due anni affetto da una grave chirurgico. patologia cardiaca non curabile I militari del Regional Command presso le strutture ospedaliere West, agli ordini del Generale di locali, è stato ricoverato in Italia

www.cimicgroupsouth.org

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Brigata Alessandro Ve l t r i, hanno individuato il caso del piccolo paziente le cui condizioni - parse immediatamente gravi ai medici dell’ospedale da campo italiano hanno richiesto il tempestivo avvio di tutte le procedure che, grazie anche all’interessamento dell’Associazione di Volontariato ONLUS “Pubblica Assistenza del Raparo”, consentono ai civili afghani affetti da gravi patologie di essere curati in Italia. Il piccolo Said Salar, che ha viaggiato con il padre a bordo di un velivolo C130-J e, successivamente, di un Boeing 767 dell’Aeronautica Militare, è atterrato presso l ’ a e r o p o rto militare di Pratica di Mare (RM) per essere poi trasferito nel capoluogo lucano con un’ambulanza della Croce Rossa Italiana. Ai costi del ricovero e dell’intervento chirurgico ha provveduto la Regione Basilicata, mentre gli oneri relativi al vitto, all’alloggio e all’assistenza del bambino e del genitore, sono stati a carico della Caritas diocesana di Potenza.


S u p e rficie: 10.887 km2 Abitanti: 1.954.745 Operazione KFOR

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’operazione KFOR ebbe inizio il 14 giugno 1999 con lo scopo di fornire supporto alle organizzazioni umanitarie che hanno pre s t a t o assistenza ai profughi usciti dal Kosovo. La missione internazionale, a guida NATO, è stata ordinata con la Risoluzione n. 1244 del

Consiglio di Sicurezza delle N.U. il 10 giugno 1999. Il contingente italiano, che opera nella zona assegnata (città di Pec), garantisce la sicurezza e la libera circolazione a tutte le componenti etniche e religiose ed alle organizzazioni internazionali.

La forza italiana è di circa 2.500 militari. Il dispositivo sanitario è rappresentato da: 8 Ufficiali Medici (1 Medical Advisor a Villaggio Italia, 3 nel Role 1+, 2 DSS a Dakovica, 1 DSS posto medico avanzato, 1 DSS IPU), 1 Ufficiale Odontoiatra, 1 Ufficiale Veterinario e 1 U fficiale Farmacista (a Villaggio Italia).

Dal 1953 al servizio del Paese www.farmaceuticomilitare.it

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Le nuove possibilità di assistenza sanitaria in mare: Portaerei C avour New prospects of medical assistence in the see: the airc raft carrier “C avour” Gennaro Banchini *

Portaerei Cavour.

Riassunto - L’Autore ha voluto rivedere alcuni dei momenti principali delle missioni operative navali, degli ultimi 30 anni, non dimenticando le esperienze navali durante i grandi conflitti, dove il Servizio Sanitario Navale, si è distinto per il grande supporto sanitario fornito agli equipaggi. Dopo questa sintetica analisi, si vuole descrivere e pre s e n t a re la struttura sanitaria della Portaerei C a v o u r, che ingloba con la massima funzionalità e nuova architettura navale, una strumentazione medico chirurgica di elevato livello, che può sopperire a tutti quei punti critici che sono stati evidenziati nell’articolo. La Portaerei Cavour ha un’area sanitaria complessa con peculiarità tecnico sanitarie di alto livello, (Role 2 enhanced), destinata ad aff ro n t a re e gestire problematiche sanitarie importanti, garantendo in modo completo la stabilizzazione, la cura e la più opportuna evacuazione nei tempi e modi più corretti. Parole chiave: Role 2 Enhanced Cavour Tac area sanitaria. Summary - The Author examines some of the mast significant aspects of all major naval mission over the past thirty years. During these naval missions the naval medical system distinguished its’s, to major medical support given to the crew. Following this brief analysis the Author moves on to describe the medical organization of the aircraft “Cavour”. With its top functionality and new naval arc h i t e c t u re it incorporates a high standard of surgical instrumentation which make up for critical points previoisly highlighted in the report. The aircraft “C a v o u r” has a complex medical area with distinctive technical medical. Key words: Role 2, Enhanced Health Care Area, Cavour Carrier, CT.

* Capitano di Vascello (SAN) Capo Ufficio Sanitario Marisardegna. 1° Capo Componente Sanitaria della Porterei Cavour dal 27.03.08 al 20 02.09.

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Premessa

Nella catena del soccorso sanitario deve essere prioritaria la continuità delle

In passato ed in tempi più recenti,

cure, determinata da un triage dinamico

la Marina Militare è stata impegnata, con

nei vari livelli, dall’applicazione dei prin-

Gruppi Navali e Forze Anfibie, in nume-

cipali protocolli sanitari di trattamento,

rose attività operative all’estero, in

e da una tempestiva ed accurata evacua-

genere inserita in contesti Multinazionali

zione medica, tutto questo per ottenere

(NATO/ONU).

il completo recupero del militare ferito.

Le Operazioni che hanno visto coinvolta la Marina Militare, sono state caratterizzate da finalità non belliche, quali: •

la risoluzione pacifica di conflitti in a ree di crisi (operazioni di peacekeeping, peace building, …);

il soccorso umanitario di popolazioni colpite da disastri naturali (operazioni di Disaster Relief);

l’evacuazione di civili connazionali da aree di crisi (NEO: Non-combat -

Fig. 1 - Le operazioni nelle quali sono coinvolte le Forze Armate italiane, sono dottrinalmete divise in operazioni “w a r” ed operazioni “m o o t w” acro n i m o di military operations other than war. Tale settore racchiudeva in sé le cosiddette PSO’s Peace Support O p e r a t i o n, rinominate come C R O ’ s crisis response operation, che a loro volta si possono ulteriorm e n t e d i ff e re n z i a re, in operazioni di peace b u i l d i n g, peace manteining, p e a c e enforcing, peace control…

Evidenza storica degli ultimi 30 anni del Servizio Sanitario Navale D e s i d e ro fare un passo indietro per evidenziare ancora di più l’evoluzione d e l l ’ o rganizzazione sanitaria in ambito navale, che ha avuto modo di ottimizzare e perfezionare le proprie risorse, ed applicare nel modo più corretto, i principali protocolli sanitari, orm a i

Evacuation Operation).

definiti a livello internazionale.

Un supporto sanitario efficace è indispensabile per il successo di qualsiasi

I “role” si suddividono in quattro

Nella sessione autonoma dal titolo,

operazione militare e riveste un ruolo

livelli crescenti di prestazioni mediche -

“la Chirurgia d’Urgenza in Ambito Mili-

di fondamentale importanza in ognuna

chirurgiche, che devono essere collegati

tare”, che ho avuto modo di coordinare,

di queste operazioni, in quanto inter-

da un efficace sistema di evacuazione

in occasione del XXI Congresso Nazio-

viene con molteplici valenze.

aereomedica:

nale di Chirurgia d’Urgenza nel 1992,

La prevenzione delle malattie, il

• ROLE 1 triage, stabilizzazione delle

svoltosi presso l’Accademia Navale di

evacuazione

Livorno, veniva fatto un punto di situa-

diato presso centri di cura di livello

• ROLE 2 (role 2 lighit manovre / role

sanitarie all’estero, con particolare rife-

superiore, l’importanza del recupero per

2 enhanced) rivalutazione, chirurg i a

rimento alle urgenze chirurgiche, all’e-

il ritorno del militare in servizio, la

d ’ u rgenza, rianimazione, evacua-

vacuazione medica, alla organizzazione

zione medica;

sanitaria nei primi teatri operativi.

rapido trattamento dei militari infortunati o malati, il loro trasferimento imme-

cooperazione con gli enti civili locali e

funzioni

vitali,

ed

medica;

zione sulle prime esperienze militari

• ROLE 3 chirurgia e diagnostica pluri-

Nelle relazioni “l’organizzazione del

evacuazione di connazionali, eviden-

specialistica, ricovero, più opportuna

sostegno sanitario di bordo nell’emer-

ziano un ruolo importante della compo-

evacuazione;

genza” e Il triage e l’evacuazione di feriti

l’interazione con altre strutture sanitarie,

nente sanitaria, nell’ambito della pro t e-

• ROLE 4 chirugia ricostruttiva, riabili-

nello scenario marittimo, venivano trac-

zione della forza e della sostenibilità

tazione definitiva (ospedale nazio-

ciate le prime linee guida per gestire le

della missione operativa.

nale).

fasi del supporto sanitario in mare, che

I primi due livelli, sebbene devono

nel corso degli anni seguenti, si sono

supporto sanitario è fornito dalla forza

rispettare i cardini principali su cui si

affinate e perfezionate, andando a

in campo, attraverso livelli di cure

fondano, possono essere dipendenti

studiare tutti quegli aspetti della vita di

mediche, che sono garantiti da strutture

dalla missione di impiego e modellarsi

bordo, dell’addestramento del perso-

sanitarie pro g ressivamente crescenti,

in tal senso, in base alle esigenze

nale, delle dotazione sanitarie, della

denominate “role”, e che vanno a costi-

operative ed al territorio, e modulare

pianificazione sanitaria, del triage, per

tuire la catena del soccorso sanitario.

il personale specialistico da impiegare.

una funzionale gestione del soccorso.

In accordo con la dottrina Nato, il

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Appare molto interessante rivedere alcuni dei momenti principali, delle

che attraverso il mare, cercarono rifugio

zione Golfo 2° dove, il governo italiano

nei paesi vicini ed in occidente.

costituiva ed inviava nel Golfo Persico

missioni operative navali, degli ultimi 30

La comunità internazionale si mosse

il XX Gruppo Navale, che insieme alle

anni, non dimenticando le esperienze

con ogni mezzo per garantire un aiuto, a

unità americane, inglesi, e francesi, ebbe il compito di attuare l’embargo nei

navali durante i grandi conflitti, dove il

questi rifugiati denominati “boat people”.

Servizio Sanitario Navale, si è distinto

L’Italia mise a disposizione per

per il supporto sanitario fornito agli

questa missione umanitaria l’8° Gruppo

Con l’inizio dell’operazione “Desert

equipaggi.

Navale, costituito da nave Ve n e t o, nave

Storm” viene ad essere costituito un

confronti dell’Irak.

Gli accordi di Ginevra del 1954 divi-

Audace, e nave Stromboli, con il preciso

nucleo navale sanitario “role 2” a bordo

devano il territorio del Vietnam (ex

compito di ospitare e trasportare in Italia

di San Marco, destinato a gestire gli

Indocina francese) in due zone, una a

quei profughi, che avessero deciso di

eventuali aspetti di emergenza e trau-

nord ed una a sud del 17° parallelo.

considerarsi rifugiati politici (Fig. 2).

matologia nei confronti del personale

Le tensioni tra queste due zone, che

Il 4 luglio 1979, la Marina Militare

corrispondevano alla Repubblica Demo-

a ff ronta questa nuova esperienza di

del gruppo navale. La

guerra

del

Golfo,

scenario

cratica del Vietnam a nord e all’impero

“lungo percorso” per soccorre re le

p ropriamente di guerra, ha evidenziato

del Vietnam a sud non si ridussero, anzi

popolazioni vietnamiti in fuga dal loro

come ogni nazione deve avere una sua

a u m e n t a rono a tal punto che nel 1955,

paese, dopo avere realizzato modifiche

autonomia sotto l’aspetto sanitario, per

r i c o m i n c i a rono i combattimenti e deter-

strutturali delle unità navali impiegate

garantire, agli equipaggi, una priorità di

minarono un vero conflitto tra i due stati

(posti branda, locali igienici, zone di

trattamento, una priorità di evacuazione,

(1959) cui parteciparono a fianco del

soccorso in emergenza) per comples-

in rapporto ai mezzi disponibili ed alla

Vietnam del Sud anche gli Stati Uniti di

sivi 960 posti e rientrare in sede il 20

situazione geografica.

America.

agosto 1979.

Dal 1992 al 1995 il Servizio Sani-

La guerra del Vietnam si concluse

Possiamo considerare questa una

tario Navale è stato impegnato dalla

nel 1975, con la conquista del Vi e t n a m

delle prime esperienze di “Role 2”

missione di peace-building in Somalia,

del Sud da parte della Repubblica

imbarcato.

Democratica del Vietnam, controllata dal partito comunista di Ho Chi Minh.

che metteva in risalto come l’attività

Nel corso degli anni, sono seguite,

sanitaria risulti indispensabile anche nel

a l t re missioni dove il Servizio Sanitario

forn i re assistenza alle popolazioni re s i-

A seguito del embargo economico,

Navale è stato coinvolto attivamente:

denti, riattivando strutture sanitarie

operato dagli Stati Uniti, e dalla grave

possiamo ricordare la prima missione in

locali, collaborando con i medici stra-

situazione

Libano nel 1982, l’operazione Golfo 1°

nieri, fornendo la propria esperienza

Vietnam per la guerra, si determinò un

nel 1987, per giungere, a seguito dell’in-

per la ricostruzione di tutto “l’ambiente”

esodo di oltre 1,5 milioni di profughi,

vasione irachena del Kuwait alla opera-

sanitario.

economica

sofferta

in

Fig. 2 - Ricordi dal Vietnam.

G Med Mil. 2009; 159(3): 269-278


Passando da Timor Est con Nave San

Elicotteri M.M. per garantire la miglior

Giusto (1999), alla missione Enduring

assistenza del paziente in volo, per assi-

Freedom (2001), si giunge all’operazione

curare una protezione della forza in tutte

Antica Babilonia (2002) con l’impiego di

le missioni navali. Abbiamo voluto esaminare più da

nave San Giusto, come Role2+. Con l’attività del “role 2 plus”, nella

vicino, la missione in Libano Leonte, dal

operazione Antica Babilonia, si è potuto

nome italiano del fiume libanese, perché

analizzare in modo costruttivo alcuni

ha dato modo di riassumere ed analiz-

punti critici che erano emersi, e che

z a re con senso critico, i punti deboli,

coinvolgevano, la logistica dell’area

i n e renti il role 2 imbarcato, che si sono

ospedaliera, con problemi per la clima-

evidenziati nel corso delle missioni, con

tizzazione, le dotazioni chirurgiche, un

considerazioni importanti per il futuro

reale supporto intensivo per la stabiliz-

(Fig. 3).

zazione di pazienti critici, la creazione

Durante

l’Operazione

LEONTE,

di team sanitari addestrati per l’evacua-

nell’ambito della TF 425 è stata costi-

zione medica, un perfezionamento della

tuita una struttura sanitaria di capacità

telemedicina.

Role 2+1 NATO (ubicata da prima a

Poco prima dell’attivazione dell’O-

bordo di Nave San Giusto e, a partire

perazione Leonte 2006, il Servizio Sani-

dal 19.09.2006, su Nave San Marco) coln

tario Navale, ha gestito con elevata

il compito di fornire supporto medico

p rofessionalità, con nave Durand de la

specialistico alla Forza Navale ed alla

Penne, l’evacuazione di centinaia di

Landing Force (Italiana e Spagnola)

connazionali dal Libano, imminente ai

dispiegata sul territorio Libanese sotto

disordini interni che stavano nascendo.

Comando UNIFIL. Le capacità offerte dal Role 2+ hanno c o m p reso (in aggiunta all’assistenza

Lessons and learned: dal Vietnam al Libano 06

medica di base fornita dalla Compo-

Fig. 3 - Operazione Leonte.

nente Sanitaria di bordo): assistenza chirurgica d’urgenza salva-vita salva-arti;

Analizzando

da

vicino

queste

assistenza specialistica cardiologica; cure

Il team sanitario imbarcato, ha

missioni, si intravede un’evoluzione

ODT, diagnostica per immagini (radio-

risposto con tempestività ed alta profes-

progressiva, di tutti quegli aspetti che

logica e ecografica); diagnostica di labo-

sionalità, a tutte le richieste di intervento

vanno a costruire il ruolo, del supporto

ratorio di base; capacità di endoscopia

sanitario.

sanitario nelle operazioni navali.

digestiva (EGDS); capacità di evacua-

I principali aspetti che sono stati

In questi anni si è cercato di ottimiz-

zione aerea medicalizzata (Medevac)

motivo di analisi sono stati i seguenti:

zare e pre p a r a re il personale sanitario,

disponibile h 24; team sanitario di assi-

1 assegnazione del Medical Advisor

sia medico che paramedico, attraverso

stenza alle attività subacquee; capacità

alla TF 425 (imbarcato su nave Gari -

corsi ed addestramento specifico per

di ricovero; servizio di consulenza psico-

b a l d i) in fase di partenza, con fina-

l ’ e m e rgenza sanitaria, al fine di garan-

logica; banca del sangue e servizio di

lità di coordinamento fra tutte le

tire la massima professionalità nelle

Telemedicina.

componenti sanitarie imbarcate, gli

situazioni critiche, migliorare i materiali

Enti Sanitari libanesi e l’org a n i z z a-

sanitari e le appare c c h i a t u re elettro m e-

zione sanitaria dell’Unifil;

dicali da utilizzare, testando i vari strumenti in occasioni di eserc i t a z i o n i , curare l addestramento del personale sanitario in servizio presso le Basi degli

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1 il role 2 plus è oggi “role 2 enhanced”, è un complesso diagnostico chirurgico avanzato, strutturato per la gestione di pazienti politraumatizzati, critici, con conservazione di emocomponenti, diagnostica digitale e teleconsulto.

2 implementazione del sistema di Telemedicina con possibilità di connessione h 24 con Policlinico Militare di Roma;


3 trasferimento del Role 2+ tra le 2

materiali sanitari, sia di consumo

LPD, avvicendate in teatro operativo;

che delle appare c c h i a t u re elettro-

Portaerei Cavour: Complesso Medico Chirurgico

4 p resenza dell’Ufficiale psicologo, inte-

medicali imbarcati per la missione,

grato nel team sanitario di Role 2+;

ed ottenere dagli Enti a terra in

5 revisione ed ottimizzazione dei mate-

tempi utili tutto il materiale, anti-

sanitaria complessa con peculiarità

cipando

completo

tecnico sanitarie di alto livello, desti-

4 individuare preventivamente i locali

matiche sanitarie importanti, garan-

adibiti come magazzino, per la collo-

tendo in modo completo la stabiliz-

cazione dei materiali;

zazione, la cura e la più opportuna

riali sanitari e delle appare c c h i a t u re

7 addestramento del personale e del team predisposto per le evacuazioni

nata ad aff ro n t a re e gestire pro b l e-

5 c o n s i d e r a re una diagnostica radiolo-

mediche. Sono emerse considerazioni imporche

archivio

i n f o rm a t i c o ;

elettromedicali; 6 gestione degli emoderivati;

tanti,

un

hanno

determinato

le

gica di livello superiore (digitale), in grado di trasferire i dati agli ospedali

seguenti osservazioni, fondamentali,

a terra attraverso la telemedicina;

per perf e z i o n a re il supporto sanitario

6 m i g l i o r a re gli ambienti destinati alle

del role 2+: 1 il trasferimento del Role 2+ tra 2 unità

nel

teatro

operativo,

ha

La Portaerei C a v o u r ha un’are a

evacuazione nei tempi e modi più c o r re t t i . Le

maggiori

capacità

sanitarie

possono essere fornite in mare, dalle Primary

Casualty

Receiving

Ships

“ c u re intensive”, per il trattamento

(PCRS), (L.PD. o Navi da supporto logi-

del paziente critico;

stico, ma anche Navi Ospedale).

7 pre v e d e re, compatibilmente con le

Da un’analisi delle pubblicazioni

comportato un rischioso momento

esigenze operative, gli assetti sanitari

Nato, con particolare riferimento alla

di “isteresi operativa” in quanto ha

Medevac

Alllied Joint Medical Support Doctrine

obbligato al trasferimento di alcune

proveniente da componenti volo

4.10,(A), la struttura sanitaria della

a p p a re c c h i a t u re elettromedicali di

M.M. con proprie dotazioni;

P o r t a e rei C a v o u r, rientra nel role 2

organici

di

personale

laboratorio, ed una certa quantità di

8 selezionare gli specialisti per la costi-

E n h a n c e d, che è il ruolo dove si

materiali per riavere la completa

tuzione dei team sanitari da adde-

possono aff ro n t a re autonomamente

funzionalità del Role 2+. Una solu-

strare durante le esercitazioni;

importanti emergenze chirurgiche e

zione ideale dovrebbe pre v e d e re la

9 pre d i s p o r re le dotazioni, per la

possibilità di tro v a re una situazione

conservazione e il backup degli

grande

speculare (materiali sanitari e dota-

emocomponenti, testando con i

cardiologico, etc).

zioni) nella unità ricevente, al fine

tecnici specialisti il corretto funzio-

di poter trasferire solo gli specialisti

namento degli stessi;

mediche

(paziente ustionato,

traumatizzato, paziente

critico

P rendendo in esame la pubblicazione Nato precedentemente menzio-

10 valutazione sia tecnica che funzio-

nata, la presenza della tac, della riani-

2 la presenza di un re f e rente medico,

nale, per una eventuale gestione

mazione della telemedicina, dovre b-

Medical Advisor, deve essere assicu-

del sangue congelato, per missioni

b e ro elevare la struttura sanitaria a

rata sin dalle prime fasi di pianifica-

tra 4/6 mesi, considerando che le

livello di Role 3, completandosi con

imbarcati;

zione della Missione, per confro n-

emazie

un

un laboratorio sofisticato di analisi, e

tarsi con lo staff ed acquisire preven-

range di scadenza intorno ai 30

l’attivazione di una chirurgia speciali-

tivamente

giorni.

stica

Dopo questa sintetica analisi, si

c h i r u rgia etc.).

di

interesse

(medical intelligence,

notizie

org a n i z z a-

concentrate

hanno

(es.

neuro c h i r u rgia,

video

zione sanitaria locale, valutazione

vuole descrivere e presentare la strut-

Appare più opportuno collocarla nel

geografica e profilassi vaccinale,

tura sanitaria della Portaerei C a v o u r,

role 2 enhanced, e considerare una certa

etc.) fondamentali per uno schiera-

che ingloba con la massima funziona-

flessibilità del “role”, in base alla

mento della forza in teatro opera-

lità e nuova architettura navale, una

missione dipendente.

tivo, e la redazione di un piano

strumentazione medico chirurgica di

La struttura sanitaria della Portaerei

operativo sanitario;

elevato livello, che può sopperire a

Cavour è costituita da più settori, collo-

tutti quei punti critici che sono stati

cati in tre zone diverse dell’Unità e più

evidenziati.

precisamente:

3 deve essere perfezionata ed ottimizzata la catena logistica di tutti

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1. Area Sanitaria principale

I posti letto disponibili sono 8 per

L ’ a rea sanitaria è stata dotata anche

sala di degenza (16), più ulteriori 4

di

e di ricovero, con annessa sala di

considerati per isolamento; inoltre si

persone disabili.

diagnostica radiologica;

dispone di 8 posti di terapia intensiva e

Il settore operatorio è cosi suddiviso:

4 di rianimazione, per un totale di 32

due sale operatorie ampie con una

posti letto (Fig. 5a).

buona ergomomia degli spazi, con la

a) area dedicata all’attività ambulatoriale

b) a rea “intensivo – chirurgica”, dove sono collocate la terapia intensiva, la

servizi

igienici

predisposti

per

rianimazione, la sala per il tratta-

Il paziente ricoverato in terapia

presenza di workstation per richiamare

mento degli ustionati, le 2 sale opera-

intensiva ed in rianimazione, è sotto

le immagini radiologiche del paziente.

torie e gli annessi servizi per la

costante controllo, perché vengono

Le sale operatorie (Fig. 6a), sono

gestione di queste ultime.

inviati i suoi parametri vitali alla centrale

separate dalla saletta preparazione del

L’area sanitaria nel suo complesso

di monitoraggio (Fig. 5b); (il controllo

c h i r u rgo, e collegate al locale sterilizza-

appare funzionale e con una buona

può avvenire anche attraverso una video

zione strumenti chirurgici (Fig. 6b),

suddivisione dei locali, sia per la

camera che può essere indirizzata sul

questo settore è completato dalla zona

gestione medica ambulatoriale, sia per

letto del paziente).

di risveglio anestesiologica (Fig. 6c), e

quella del paziente critico.

In emergenza potranno essere utiliz-

L’area sanitaria principale dispone di

zate come sale degenza per pazienti in

un elevatore dedicato, con la possibilità

convalescenza o per i quali non sono

di trasferire contemporaneamente 4

necessarie particolari cure o assistenza,

pazienti barellati. Gli ambulatori appaiono funzionali

dai locali per il personale della sala operatoria ed un altro deposito.

i 6 alloggi da 6 posti per Ufficiali del Reggimento San Marco.

e con un buon rapporto spazio/movimento per il personale addetto, nell’ambulatorio n° 2 è collocato l’ecocolordoppler digitale (Fig. 4). I locali degenza, sono relativamente

Fig. 6a - Sala operatoria.

ampi, dato l’ingombro dei letti a castello, ma funzionali per le esigenze. Sono stati realizzati ripiani ribaltabili per consum a re i pasti e sopperire, alla mancanza di un locale dedicato alla mensa.

Fig. 5a - Sala di terapia intensiva.

Fig. 6b - Sala sterilizzazione.

Fig. 4 - Sala medica e ricovero.

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Fig. 5b - Centrale di monitoraggio.

Fig. 6c - Sala risveglio.


Una menzione particolare, spetta al

La necessità di poter sfruttare la tele-

La diagnostica per immagini garan-

s e t t o re diagnostico per immagini, che è

radiologia attraverso le immagini digitali

tisce una diagnostica multimediale,

costituito da apparecchiature radiolo-

ed il loro trasferimento bordo-terra, ha

attraverso la telemedicina, con scambio

giche di ultima generazione ad acquisi-

condotto alla scelta di una rete RIS-PACS,

di informazioni o videoconsulti, con

zione di immagini digitali.

(Picture Archiving and Communica -

ottimizzazione delle risorse umane

tions System – Radiological Information

professionali.

La T.A.C. multislice tra le più compatte del settore, ad elevata velocità

System) in grado di gestire in modo

La telemedicina, oltre al consulto fra

di acquisizione (Hi Speed) con doppio

appropriato le immagini in formato

medici specialisti, può permettere, anche

detettore (D u a l), in grado pertanto di

DICOM (Digital Imaging and Commu -

l’invio, in tempo reale, di referti radio-

acquisire immagini anche in modo asim-

nication in Medicine).

grafici e/o analisi cliniche in modo da

metrico, sia in modalità assiale che in

Gli apparati diagnostici digitali per

gestire la terapia/prestazione migliore

modalità elicoidale, da consentire la

aree RX e TAC, integrati su una rete

per la particolare patologia riscontrata,

registrazione di immagini sia transassiali

basata su Centricity PACS-RIS in cui le

oppure

che sagittali.

immagini diagnostiche, archiviate su un

paziente prima del suo trasferimento

per

la

stabilizzazione

del

L’aggettivo “assiale” è attualmente

server dedicato in formato DICOM,

verso una più adeguata struttura sani-

i n a p p ropriato, perché le nuove meto-

sono rese disponibili alle workstation

taria (civile o militare).

diche non acquisiscono più in un piano

diagnostiche da parte dell’applicativo

assiale, riproducendo un’immagine alla

Centricity DICOM Archivi 2.0

La risoluzione di emergenze chirurgiche e mediche è l’applicazione della

volta, ma viene adottata una tecnica a

Questo perché in realtà il term i n e

telemedicina, di maggior rilevanza, in

spirale, così da ottenere più immagini

Centricity PA C S / R I S identifica, oltre

quanto permette la possibilità di porre

in una scansione. Questo

apparecchio

di

alla rete dati, anche un complesso

diagnosi rapide e sicuramente accurate

ridotte

H a rd w a re e S o f t w a re che costituisce

a distanza, di pazienti in condizioni

dimensioni, si colloca perfettamente nel

nell’insieme una soluzione per la

critiche, (vedi un soggetto politrauma-

locale preposto, contiguo alla segreteria

gestione integrata di informazioni e

tizzato, cardiopatico, neuro c h i r u rg i c o

di refertazione (Fig. 7).

immagini provenienti dagli apparati di

etc.) di stabilire una terapia mirata alla

diagnostica per immagini, tramite le

stabilizzazione immediata delle condi-

Inoltre c’è, un’unita radiografica digitale mobile AMX 800 con concezione ed ingombro ridotto, che garantisce una

work station diagnostiche.

zioni cliniche, di gestire l’eventuale

L’applicativo DICOM ARCHIVI 2.0,

trasporto presso centri specializzati,

facile manovrabilità all’interno del locale

integrato

nell’arc h i t e t t u r a

instaurando un collegamento diretto con

radiografico, e nell’unità di terapia inten-

PACS/RIS, si occupa nello specifico di

il centro ricevente, per definire le proce-

siva; poi in sala operatoria è collocato

archiviazione delle immagini secondo lo

dure di trasferimento.

un Arco a C con Intensificatore di bril-

standard

nel

I nuovi sviluppi tecnologici della

lanza, mobile, di ultima generazione,

contempo la possibilità di ricerca e

telemedicina off rono la possibilità di

dotato un’eccellente manovrabilità ed

gestione sul database presente sul

effettuare un intervento attraverso la

una qualità di immagine superiore.

server.

chirurgia robotica teletrasmessa.

anch’esso

DICOM,

assicurando

La letteratura internazionale (Inter national

journal

of

robotic

and

computer assisted) ci informa di un progetto americano voluto dalla DARPA, l’Agenzia della Difesa degli Stati Uniti, per la realizzazione del Trauma-pod, che è un robot chirurgo, per effettuare interventi chirurgici sul campo di battaglia. Una équipe di 13 macchine intelliFig. 7 - Apparecchiature radiologiche digitali hispeed dual xtream amx 800, ortopantomografo endorale.

genti (serie Da Vinci) posizionate in un guscio blindato mobile: un chirurgo ed

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altri 12 tra infermieri e ferristi e un lettino

per un ulteriore back up per emazie

di prima medicazione. Al fine di unifor-

che monitorizza le funzioni vitali, sommi-

concentrate (+ 4°).

mare e potenziare questi “punti di primo

L’area secondaria si completata con

soccorso”, si è considerato la ulteriore

Il tutto comandato a distanza da un

un ampio deposito, dove è possibile una

collocazione di una barella per immo-

vero chirurgo, che esegue l’intervento

suddivisione in modo funzionale di tutto

bilizzazione di un traumatizzato, e

da una delle sedi ospedaliere principali

il materiale sanitario.

l’eventuale collocazione in zone indivi-

nistra ossigeno e i fluidi e l’anestesia.

americane.

duate di defibrillatori semiautomatici. La portaerei C a v o u r è la prima

2. Area Sanitaria secondaria

Presidi sanitari di soccorso di

Unità della Marina Militare, ad essere

a Ambulatorio odontoiatrico;

1° Livello

dotata di locale morgue, collocata nel

I presidi di soccorso o di emergenza

b farmacia; c laboratorio analisi;

sono rappresentati da:

d deposito farmaci e materiali.

a) Area di triage (Quadrato Mare -

Oltre ad un funzionale ambulatorio

scialli/Sergenti) - L’ area triage è collo-

ponte stiva.

Personale sanitario imbarcato

appare c c h i a t u re

cata nel quadrato marescialli, e sergenti,

radiologiche digitali, Ortopantomografo

e possono essere collocate n° 40 barelle

La tabella della Componente Sani-

e rx Indorale, troviamo un locale adibito

adattate con appositi fermi sopra i tavoli;

taria della Portaerei Cavour, prevede un

a farmacia (Fig. 8), con armadi funzio-

d a l l ’ a rea triage attraverso il primo corri-

certo numero di ufficiali, sottufficiali e

nali per la collocazione dei farmaci, un

doio di dritta, si arriva al elevatore per

militari di truppa:

piccolo montacarichi per portare all’area

l’evacuazione medica – Medevac -, dove

odontoiatrico,

con

4 Ufficiali: Capo Componente (C.C.);

sanitaria principali i farmaci/medicature,

collocare sino a quattro feriti, per il

Sottordine (T.V.); 1 Ufficiale, 1 Uff i-

ed è dotata di una frigoemoteca, dove

trasferimento nell’area sanitaria.

ciale R.S.;

può essere conservato emazie concen-

Può essere istituito, anche un punto

trate (+4) od in alternativa plasma

di raccolta feriti all’interno dell’hangar,

congelato (-18 / -30).

o sul punte di volo.

5 Sottufficiali: 1. M.llo Capo Carico; 3 Infermieri; 1 Tecnico di Laboratorio (TLB);

Il laboratorio di analisi, è fornito di

b) Posti di pronto soccorso 82 (dislocati

appare c c h i a t u re per garantire gli esami

su più punti dell’unità) - Considerando

S.L.O.

ematochimici d’urgenza, la routine siero-

l ’ a rchitettura della portaerei, la Fincan-

La tabella verrà completata dalla

logia chimica, ed è presente anche un

tieri ha previsto n°82 posti di primo

figura del “Tecnico specialista di Radio-

emogasanalizzatore, che potrebbe, poi

soccorso collocati i vari punti dell’unità

logia medica – MRS SS/T/RM”.

4 Truppa: 1 V.S.P. O.T.S.; 3 V.F.P.

ed ognuno è costituito da una lampada

Si sottolinea, che è stato nominato

Nel laboratorio di analisi, abbiamo

di emergenza, una barella, una valigetta

un ufficiale specialista radiologo, del

un’altra frigoemoteca, con termografo,

di plastica, dove è collocato materiale

Servizio Radiologico del Dipartimento di

essere collocato in terapia intensiva.

Fig. 8 - Farmacia e laboratorio di analisi.

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Fig. 9 - La prima Componente sanitaria del Cavour.

Medicina Militare Legale, re s p o n s a b i l e

Considerazioni conclusive

di poter contare su una struttura sani-

delle apparecchiature radiologiche come Possiamo considerare, la portaerei

previsto dalle vigenti normative.

zazione dei locali a disposizione, fa sì taria di “nuova dimensione”.

2

C a v o u r, una nave con una potenzialità

La configurazione del settore chirur-

e n h a n c e d, sarà implementato il perso-

sanitaria, di alto livello professionale,

gico intensivo, permette la gestione di

nale sanitario, con 1/2 team chirurgico-

che permette di rispondere in modo

pazienti critici, “rossi”, con la possibilità

anestesiologico, un cardiologo, l’igie-

positivo a quelle osservazioni scaturite,

di una stabilizzazione, intervento e cure

nista, ortopedico, radiologo, etc. per

dalle pre g resse missioni, sino all’Opera-

post operatorie, che garantiscano l’os-

g e s t i re le due sale operatorie, la terapia

zione Leonte.

servazione del paziente nei tempi e nei

Con

l’attivazione

del

Role

intensiva e rianimazione, il laboratorio

La gestione del paziente o di più

modi più corretti, individuando il

di analisi e la diagnostica per immagini.

pazienti critici, la diagnostica di elevato

momento più opportuno, per la più mirata evacuazione medica.

Una saletta contigua all’area sanitaria

livello digitale, con possibilità di trasmis-

secondaria, sarà dedicata al personale

sione di immagini, e consulto a distanza,

Questi primi punti importanti per la

del role 2, per riunioni dello staff sani-

insieme alla presenza di apparecchiature

gestione di una grave emergenza, si

tario (Fig. 9).

di ultima generazione, e di una ottimiz-

uniscono ad un ottimizzazione delle

G Med Mil. 2009; 159(3): 269-278


risorse per la gestione del personale, con

Bibliografia

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un archivio informatico, dove poter visionare il quadro anamnestico del

Allied Joint Medical Support Doctrine

alle operazioni: la stesura di un piano

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AJP – 4.10 (2002).

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Allied Joint Medical Support Doctrine

operativo.

AJP – 4.10 (A) (2006).

Corso di formazione per Ufficiali Medici

(vaccinazioni,

allerg i e ,

gruppo sanguigno, eventi sanitari rilevanti) costantemente aggiornato Quanto sopra non andrebbe ad interferire con la “carta multiservizi della

– Marisan la Spezia - 2007. Medical Support Principles and Policies MC 326/1 (1999).

Banchini G.: Il Role 2 nell’operazione Leonte: lesson -

difesa”. La struttura sanitaria della portaere i

Norme per il Servizio Sanitario a

Cavour, si colloca in una posizione otti-

Bordo delle Unità della Squadra

male sia per la gestione del Role 2

Navale.

enhanced, ma potrà essere nel suo sorgi-

Cincnav/San 001 (2001).

learned (prospettive circa il futuro impiego della Portaerei Cavour). Convegno “Gestire l’emergenza” 2° stage per il personale sanitario sulle grandi emergenze – Bergamo - 2007.

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Organizzazione sanitaria nella

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proiezione fuori area

Collana monografica della Sic - 1998.

e sicuramente aperta ad un potenziale sviluppo per una interazione con enti sanitari civili. Nel torn a re un momento al passato,

Giornale di medicina militare – 153°, fasc. 4-5-6, 243-244 - 2003.

Banchini G.:

Tarabbo M.:

Antica Babilonia, il ruolo di nave San

Emergenza sanitaria in Iraq: Operazione L’organizzazione del sostegno sanitario

Giusto.

ci ritroviamo di fronte al Vietnam, dove

di bordo nell’emergenza. Atti sessione

Tesi del “Master in studi strategico militare” ISSMI 1999-2000.

ci si prodigava per il soccorso ai “boat

“Chirurgia d’urgenza in ambito

peaple”, e si ottimizzava al meglio le

militare”.

risorse di quel momento….. è da li che

Congresso SICU 4-8, 1992.

Innovazione e tecnologia sanitaria in

progressivamente, con il passare degli anni e delle missioni siamo arrivati al

Simonetti F., Vigliano R.:

Cavour, un “ospedale galleggiante” di

Il triage e l’evacuazione dei feriti nello

alta specializzazione.

scenario marittimo. Atti sessione “

Nel rivedere scorrere le immagini delle esperienze che hanno determinato e costruito questa funzionale struttura sanitaria, lascio pensando al motto del Cavour in “a rduis servare mentem”, e lo rivolgo a tutti gli equipaggi della Marina Militare .

G Med Mil. 2009; 159(3): 269-278

Banchini G.:

Chirurgia d’urgenza” Congresso SICU 76-80,1992.

mare: Portaerei Cavour. Congresso nazionale della chirurgia e del trauma Bari - 2008. Zocco B., Cavina E.: Telemedicina remota e chirurgia Ed. Felici. Urgenze chirurgiche 133-134 - 2002.

Martines V.: Storia della Sanità della Marina Militare.

Trauma Pod

Scuola di Sanità Militare Marittima

“International journal of robotic and

Livorno. Monografia 2000.

computer assisted”- 2009.


Attività subacquea: un rischio sul volo di linea Scuba diving: risk in commercial airc ra f t Gualtiero Meloni * Stefano Pierallini ° Saverio Panico * Claudio Bonazinga • Giampaolo Boracchia ° Fabio Faralli #

Riassunto - Gli operatori turistici tendono sempre più ad arricchire il loro ventaglio di offerte con proposte in specifici settori, allo scopo di a t t r a r re fasce selezionate di clientela: nessun catalogo di viaggi-vacanza manca quindi di off r i re soggiorni in località balneari con possibilità di attività subacquea per ogni livello di preparazione. Se da un lato l’evoluzione relativa alle tecniche ed ai materiali ha raggiunto un elevato grado di sofisticazione, non altrettanto si è verificato in tema di divulgazione di fisiopatologia subacquea. I casi di due giovani turiste rientrate in Italia dopo un ciclo d’immersioni alle Maldive, con volo diretto su Milano, dimostrano quanto possa rivelarsi rischioso condurre l’attività subacquea trascurando alcune nozioni sanitarie di base a tutto favore dei computer per immersioni, e come sia possibile il verificarsi di malattia da decompressione durante i successivi voli di rientro da questi soggiorni. Parole chiave: Patologia da decompressione, immersione, voli di linea, terapia iperbarica. Summary - Tourist operators aim, more and more, to enrich their range of offers with proposals in specific fields, in order to attract selected customers: all trip-vacation catalogues offer stays in the seaside resorts with the chance of diving for every training level. The evolution of the techniques and the materials has reached an elevated degree of complexity, but the same has not happened in regard to the popularization of underwater physiopatology knowledge. The case report of two young female tourists, coming back to Italy after a series of dives in Maldives Sea, by a nonstop scheduled flight of airliner to Milan, shows how much can be dangerous to dive ignoring basic safety rules, following only diving computers, and how possible is the onset of decompression illness during the return flights from these stays. Key words: Decompression illness, diving, commercial aircraft, hyperbaric therapy.

* C.F. (SAN) - Servizio Sanitario - Comando Subacquei incursori della Marina Militare - Varignano (SP). ° C.F. (SAN) - Servizio Sanitario - Ufficio Studi ed addestramento - Sez. Elicotteri della M.M. “Luni” - Sarzana (SP). • LGT I/FS - Ufficio Studi - Sez. di Fisiologia Subacquea - Comando Sub. Incursori M.M. - Varignano (SP). # C.V. (SAN) - LGT I/FS - Ufficio Studi - Sez. di Fisiologia Subacquea - Comando Sub. Incursori M.M. - Varignano (SP).

G Med Mil. 2009; 159(3): 279-282


IL 1841 segna ufficialmente la nascita della Medicina Subacquea con la descri-

p rofondità la pressione aumenta di

In altri termini i tessuti che hanno emiperiodi rapidi di desaturazione da

c i rca 1 ATU;

zione del primo caso di malattia da

Poiché la pressione cui viene assog-

gas inerti sono maggiormente in grado,

decompressione: un operatore impe-

gettato un corpo è la pressione assoluta

rispetto ai tessuti “lenti” di trattenere in

gnato in attività all’interno di cassoni

(P atm.+ P idrostatica), se supponiamo

soluzione i medesimi anche successi-

pressurizzati lamentò, al termine del suo

un subacqueo immerso ad una pro f o n-

vamente a sensibile riduzione della

dità di 30 m avremo:

p ressione esterna e non originando

P ressione assoluta=Pressione Atmosfe-

quindi bolle.

lavoro,

dolori

articolari

multipli

(1,2,3,4,5). In oltre un secolo e mezzo di studi nel settore, numerosi sono stati i

rica +Pressione Idrostatica

Tale presupposto risulta alla base

P. Assoluta =1ATM+3.0 ATU = 4.0ATA.

della possibilità di calcolare ed effettuare

traguardi

Questa condizione, oltre a richiedere

le tappe decompressive previste per le

raggiunti ma, nonostante ciò, numerosi

il riequilibrio delle pressioni degli organi

immersioni più profonde e di maggior

continuano ad essere i casi di patologie

cavi comunicanti con l’esterno, pro c u r a

durata: la risalita dal fondo alla prima

legate alle immersioni: baro t r a u m i ,

uno spostamento dei gas disciolti nell’or-

tappa, ad es., avviene quindi con il gas

narcosi d’azoto ma soprattutto la malattia

ganismo in base a quanto dimostrato

inerte respirato mantenuto in soluzione

da decompressione espongono a sensi-

dalla legge di Henry:

conseguentemente proprio a questo

bili rischi coloro che, per professione o

Q=KP

presupposto fisico.

per diletto, svolgono attività subacquea.

Q=quantità di gas disciolta (ml)

progressi

effettuati

ed

i

Elemento comune ad ogni disturbo insorgente in questi frangenti è la repentina ed incontrollata variazione di pre ssione cui viene sottoposto l’organismo.

A termine di ogni immersione esiste

K=coeff. di solubilità (ml/ml/ATA)

ancora una quota di gas inerte detto

P=pressione assoluta (ATA).

“ residuo” che potrà essere eliminato total-

temperatura

mente e senza problemi sempre che l’in-

costante la quantità di gas che si discio-

t e ro organismo non venga assoggettato a

In altri

termini, a

Secondo l’esperienza di To r r i c e l l i,

glie in un solvente liquido è pro p o r z i o-

repentini cali di pressione esterna (5,6,7).

l’atmosfera esercita sulla superficie terre-

nale alla pressione parziale del gas al di

Volendo schematizzare al massimo

stre una pressione pari a quella di una

sopra del solvente secondo un coeffi-

le possibilità di variazione di pressione

colonnina di mercurio alta 76 cm e di

ciente di solubilità.

ambientale cui possa essere sottoposto

sezione 1 cm:

Sulla base esclusiva di tali concetti

l ’ o rganismo umano, potremmo identifi-

si dovrebbe pre s u p p o r re che, una volta

care quella prodotta dall’immersione alla

P=VxP.S.=76x13.59=1033g

trascorso un periodo di tempo in

superficie e quella dalla superficie (a

1033g/cm2=1013 mbar=760mmHg=1ATM

immersione, nel corso della risalita il

livello del mare) ad elevate altitudini

In tali condizioni, gli apparati di un

passaggio di gas inerte dai tessuti all’am-

(montagna/volo).

organismo vivente mantengono un equi-

biente comporti necessariamente la

La messa a punto delle tabelle di

librio, tra versante esterno ed interno,

formazione di bolle gassose in conse-

decompressione oggi adottate e la

che possiamo definire dinamico: i piani

guenza del repentino calo della pres-

programmazione dei “Dive computers”

d’interfaccia tra i due versanti consen-

sione esterna; in realtà, studi intrapre s i

consente di eff e t t u a re ogni immersione

tono il riequilibrio, in tempi variabili, tra

da Haldane e, attraverso varie fasi,

in termini di massima sicurezza, nel

V=SxH=1x76=76cc

ambiente atmosferico e strutture interne,

perfezionati da Van der Aue hanno

rispetto delle attuali conoscenze di fisio-

al variare reciproco delle pressioni.

introdotto il concetto fondamentale di

logia subacquea.

Nel caso, ad esempio, di un’immer-

“sovrasaturazione”, in base al quale

Durante la condotta diretta delle

sione a 10 m di profondità, in acqua dolce

tessuti diversi sono in grado di mante-

immersioni vengono però ad aggiun-

(P.S.=1) considerando una superficie di 1

nere in soluzione il gas inerte in essi

gersi altri parametri di non facile

cm2 a v remo una pressione pari a:

disciolto qualora non vengano superati

gestione ed inquadramento ma ugual-

V=1cm2x10m=1dm3

determinati rapporti di pressione tra i

mente fondamentali per i problemi di

P=VxP.S.=1x1=1Kg/cm2=1ATU

due ambienti ed in relazione alla diversa

sicurezza ad essi correlati: la conoscenza

Il P.S. dell’acqua di mare è 1.026 quindi potremo dire che ogni 10 m di

G Med Mil. 2009; 159(3): 279-282

natura (tessuti lenti/tessuti rapidi) dei

di elementi di base di fisiopatologia

medesimi tessuti.

subacquea e le modalità di una loro


divulgazione; a ciò va ad aggiungersi la volontà del singolo subacqueo di gestire l’attività di diving mantenendo il giusto equilibrio fra sicurezza e divertimento.

Due casi Il Centro Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” della Marina Militare opera da anni in attività di studio ed assistenza alle immersioni sia nel settore militare che in quello civile. P roprio in conseguenza di ciò è stato chiamato ad intervenire con il suo personale in due casi di malattia da decompressione successivi ad un volo internazionale. I casi di due giovani turiste, attualmente di 37 e di 39 anni, rientrate in Italia dopo un ciclo d’immersioni alle Maldive, con volo diretto su Milano il 10 aprile 1999, dimostrano quanto possa rivelarsi rischioso condurre l’attività di diving trascurando alcune nozioni sanitarie di base a tutto favore dei computer per immersioni, e come sia possibile il verificarsi di malattia da decompressione durante i successivi voli di rientro da questi soggiorni. Il confronto fra il profilo decompre ssivo, esplicitato in grafici dai computer personali dei soggetti in esame, la cui ultima immersione data per entrambe il

più giovane al giorno 9 aprile stesso

Soccorso dell’Ospedale Civile di La

9 aprile 1999, ed il calcolo effettuato

con aggravamento durante il volo,

Spezia con successivo immediato coin-

mediante impiego di tabelle (U.S. Navy)

mentre per l’altra i primi sintomi si

volgimento del personale sanitario di

(8) per immersioni di pari pro f o n d i t à

manifestavano a bordo del velivolo a

Comsubin.

massima e di pari durata, ha eviden-

quota cabina di circa 8.000 piedi: per

Il trattamento decompressivo tera-

ziato notevoli differenze in termini di

entrambe la malattia da decompre s s i o n e

peutico fu effettuato presso l’impianto

soste in risalita: in alcuni casi il

era di tipo neurologico senza perdita di

iperbarico della Marina Militare il 12

computer ha identificato “in curva”

coscienza.

aprile 1999: si stabilì l’impiego della

immersioni sicuramente decompre s s i v e

Al rientro in Italia, dopo una breve

tabella 6 di Workmann-Goodmann, con

per le tabelle, con conseguente elevati

fase interlocutoria durante la quale la

estensione di un ciclo ossigeno-aria: a

livelli di azoto residuo di cui tener conto

sintomatologia fu attribuita a fattori

termine dei cicli di ossigeno ed aria si

per le immersioni successive; l’esordio

psicosomatici (isteria), il quadro clinico

registrò la completa remissione del

della sintomatologia risale per la donna

fu posto all’attenzione del Pro n t o

quadro clinico per entrambe(9).

G Med Mil. 2009; 159(3): 279-282


Fondamentale considerazione da

di tali rischi e di ridurre conseguente-

f o c a l i z z a re è che, se da un lato il

mente il pericolo di embolie a bordo

minimo disbarismo provocato dalla

di velivoli.

variazione di quota di cabina tra il

Le due giovani donne attualmente

livello del mare e la quota di cro c i e r a ,

risultano perfettamente ristabilite ed una

ca. 8000 piedi, non produce malattia

di esse ha dichiarato di continuare a

da decompressione in un soggetto sano

tutt’oggi attività subacquea.

e che non abbia effettuato immersioni nell’imminenza del volo, l’equilibrio instabile tra azoto residuo in soluzione

Bibliografia

nei tessuti dell’organismo (sovrasaturazione) può essere interrotto proprio in conseguenza delle variazioni di pre ssione di cabina del velivolo, 0,26 ATA per la quota di 8000 piedi; a ciò si aggiunga il fatto che nel corso di un n o rmale volo è necessario il riequilibrio periodico della pressione interna in conseguenza di normali perdite

1. Faralli F.: “Decompression Illness. In Handbook on Hyperbaric Medicine”. Oriani, Marroni, Wattel eds. SPRINGER, pp 135-182, 1995. 2. Faralli F.: “Le patologie da decompressione”. Atti del Corso istruttori A.R.A. FIAS Alberga 2-6 ottobre 1996.

strutturali. In accordo con tali concetti, risultano anche le conclusioni di alcuni studi che riportano un più elevato numero di casi di malattia da decompressione nel corso di voli “multiscalo” rispetto a voli diretti (10,11,12,13,14). La

stigmatizzazione

di

questa

p roblematica potrebbe suggerire la

3. Brauzzi M., Berrettini U., Faralli F.: “La malattia da decompressione”. In Fisiopatologia Cardiovascolare e Polmonare in Ambiente Iperbarico. U Berrettini ed. MICOM Milano, 1999, pp 117-182. 4. Bühlmann A. A.: “Decompression-Decompression sicknes“. Springer-Verlag. (1984).

messa a punto, da parte degli operatori turistici, di una ulteriore informativa da fornire all’utente-viaggiatore, ad integrazione della nota scritta presente

le 24 ore dall’ultima immersione, da d i v u l g a re presso i passeggeri all’atto della stipula del contratto, allo scopo di renderli maggiormente consapevoli

G Med Mil. 2009; 159(3): 279-282

8. Gagliardi R., Faralli F.: “Attuali orientamenti terapeutici in tema di patologie da decompressione”. Giornale di Medicina Militare 2004, 5-6: 425-430. 9. Pilmanis A. A., Webb J. T., Kannan N., Balldin U.: “The effect of repeated altitude exposures on the incidence of decompression sickness”. Aviat. Space Environ. Medicine 2002; 73: 525-31. 10. Pollock N. W., Natoli M. J., Gerth W. A., Thalmann E. D., Vann R. D.: “Risk of decompression sickness during exposure to high cabin altitude after diving”. Aviat Space Environ Med Nov 2003; 74(11): 1163-8.

11. Vann R. D., Gerth W. A., Denoble P. J., Pieper C. F., Thalmann E. D.: “Experimental trials to assess the risks of decompression sickness in flying after diving”. Undersea Hyperb Med 2004; 1(4): 431-44.

5. Brubbak A. and Neuman T. S.: “Bennett and Elliott’s Physiology and Medicine of Diving”. Eds. Edinburgh Saunders (2003).

12. Sheffield P. J.: “Flying after diving guidelines: a review”. Aviat Space Environ Med Dec 1990; 61(12): 1130-8.

6. Faralli F., Gagliardi R.: “Medicina iperbarica: la storia e l’evoluzione delle tabelle terapeutiche ricompressive”. Giornale di Medicina Militare 2004, 1-2: 127-133.

13. Vann R. D., Denoble P., Emmerman M. N., Corson K. S.: “Flying after diving and decompression sickness”. Aviat Space Environ Med Sep 1993; 64 (9 Pt 1): 801-7.

sul biglietto delle compagnie aere e , che vieti esplicitamente il volo entro

7. Wienke B. R.: “Basic Decompression Theory and Application”. Flafstaff AZ, Best Publishing Company (1991). U.S. Navy Diving Manual, Revision 4 Best Publishing Company (1999).


L’attività di consulenza del Collegio Medico Legale del Ministero della Difesa per il personale della Polizia di Stato The advisory Board of Forensic Department of Defense for personnel of the State Police Nicoletta Molini *

Guido Fedele °

Francesco Boccucci •

Riassunto - Gli Autori esaminano la casistica dei pareri del C.M.L. del Ministero della Difesa richiesti dalla Commissione Consultiva per l’utilizzazione degli invalidi per servizio del Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con particolare riguardo agli aspetti giuridici, normativi e medico-legali. Parole chiave: C.M.L., Commissione Consultiva, invalidi per servizio. Summary - The Authors examine the types of opinions C.M.L. Department of Defense re q u i red by the Consultative Commission for the disabled to use service of the Ministry of Interior - Department of Public Safety, in particular with legal, regulatory and medico-legal. Key words: C.M.L., Consultative Commission, disabled to use service. * Primo Dirigente Medico della Polizia di Stato. ° Medico Capo della Polizia di Stato - (Collegio Medico Legale del Ministero della Difesa). • Ten. Col. Medico EI (Direzione Generale della Sanità Militare - 1a Divisione – Direttore sezione medicina del lavoro).

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292


1. Composizione e funzioni del C.M.L. Il Collegio Medico Legale del Mini-

Per i casi di maggiore rilevanza

clatura relativa ai componenti medici

anche dottrinaria su esplicita richiesta

della Polizia di Stato: “Ufficiali superiori

dalla Corte dei Conti il C.M.L. delibera

medici ovvero funzionari medici di

in seduta plenaria.

qualifica equipollente di Polizia” e “Uffi-

stero della Difesa (C.M.L.) è stato isti-

Accanto alle Sezioni Giurisdizionali

ciali inferiori medici ovvero funzionari

tuito con la Legge n. 416 dell’11 marzo

della Corte dei Conti, quesiti medico-

medici di qualifica equipollente di

1926. Costituito presso l’allora Ministero

legali vengono posti anche da altri

Polizia”. La Legge predetta ha fissato in

della Guerra aveva il compito di espri-

O rgani amministrativi e giurisdizionali

quattro il numero dei medici della

mere pareri medico-legali a carattere

della Pubblica Amministrazione (Consi-

Polizia di Stato componenti il C.M.L.:

definitivo su richiesta della Corte dei

glio di Stato, TAR) nonché, in partico-

due membri effettivi e due membri

Conti o dell’Amministrazione Centrale.

lare, dal Ministero della Difesa, dal Mini-

aggiunti. Il successivo Decreto Interm i-

Attualmente il C.M.L. alle dirette dipen-

stero dell’Interno (Dipartimento della

nisteriale del 09 dicembre 1994 ha preci-

denze del Ministero della Difesa, è arti-

Pubblica Sicurezza e Dipartimento dei

sato in un primo dirigente e tre direttivi

colato in 6 sezioni di cui una distaccata

Vigili del Fuoco), dalla Polizia Peniten-

l ’ o rganico dei medici del ruolo pro f e s-

in permanenza presso la Corte dei Conti

ziaria.

sionale della Polizia di Stato nel Collegio

Sezione Giurisdizionale per la Regione Lazio.

Complessivamente le tematiche più frequenti riguardano la pensionistica

Medico Legale presso il Ministero della Difesa. La sezione 1a del C.M.L., caratteriz-

E’ composto da ufficiali medici

privilegiata ordinaria e di guerra, l’ina-

appartenenti ai ruoli sanitari delle FF.AA.

bilità a qualsiasi proficuo lavoro, l’ina-

zata dalla presenza della componente

(Esercito, Marina, Aeronautica) ed al

bilità a qualsiasi attività lavorativa, i

medica dei ruoli professionali della

ruolo professionale dei medici della

distintivi d’onore, la speciale elargizione,

Polizia di Stato, è anche incaricata della

Polizia di Stato. L’organico può essere

l’assegno di incollocabilità, lo stato di

formulazione dei pareri medico-legali

integrato da medici civili convenzionati

idoneità-inidoneità al servizio, i ricorsi

richiesti dalla Commissione Consultiva

ed il Presidente del C.M.L. può altresì

concorsuali circa la sussistenza dei

per l’utilizzazione degli invalidi per

richiedere

pare re

richiesti requisiti psico-fisici ed attitudi-

servizio costituita presso il Dipartimento

consultivo, di altri medici specialisti civili

nali di partecipazione. Il C.M.L. esprime

della Pubblica Sicurezza del Ministero

ovvero di professori e liberi docenti

i n o l t re pareri medico-legali anche in

dell’Interno.

universitari.

relazione a quesiti non comunemente

l’intervento,

con

I pareri formulati dal C.M.L. sono

codificati ma, espressamente pro p o s t i ,

e s p ressi e definiti, nei contenuti e nelle

in casi particolari, dalla Corte dei Conti

motivazioni, in modo autonomo da ogni

e dalle Amministrazioni civili e militari

singola sezione, sugli atti o, qualora

dello Stato.

necessario, previa visita diretta presso il Collegio o per delega. Le visite per delega vengono effettuate dalle Commissioni Mediche Ospedaliere territorialmente competenti o, su indicazione del

2. La componente medica dei ruoli professionali della Polizia di Stato nel C.M.L.

Giudice Unico delle Pensioni presso la

3. La Commissione Consultiva per l’utilizzazione degli invalidi per servizio del Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza. La Commissione Consultiva è stata istituita con l’articolo 4 del D.P.R. n. 738 del 25 ottobre 1981 avente come titolo

Corte dei Conti, dalle Aziende Sanitarie

Dalla data della sua costituzione il

la “Utilizzazione del personale delle

Locali. Di una certa frequenza le visite

C.M.L. ha presentato modifiche nella sua

Forze di Polizia invalido per causa di

per delega richieste dal C.M.L. all’estero

composizione, l’ultima delle quali è

servizio”: “Presso i Ministeri o comandi

(a cura del Medico Fiduciario del Conso-

avvenuta con la Legge n. 913 del 22

competenti è istituita una commissione,

lato d’Italia competente) e le visite domi-

d i c e m b re 1980, emanata mentre il testo

la quale, tenuto conto del giudizio e delle

ciliari che il C.M.L. esegue mediante

di riforma della Polizia di Stato (Legge

indicazioni fornite dalle commissioni

proprio personale medico in caso di

121/81) era ancora in discussione presso

mediche previste dagli articoli 165 e

accertata inamovibilità del periziando.

il Parlamento. Da qui la duplice nomen-

seguenti del D.P.R. 29 dicembre 1973,

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292


n. 1092, esprime il proprio parere in

che ha accertato la invalidità”, potendo

nuova destinazione, tenuto conto della

ordine ai servizi d’istituto in cui il perso -

“essere altresì utilizzato per l’espleta-

natura e del grado della invalidità

nale invalido può essere utilizzato,

mento delle attività assistenziali e previ-

accertata, nonché delle esigenze di

compresi quelli relativi all’espletamento

denziali in favore del personale anche

servizio”.

delle attività assistenziali e previdenziali

per le esigenze del Fondo di Assistenza

In raccordo al D.P.R. n. 738/81 sono

in favore del personale”. All’articolo 5

per il personale della Pubblica Sicu-

le relative Direttive Tecniche di attua-

del D.P.R. n. 738/81 si precisa inoltre

rezza”.

zione, definite dalla Direzione Generale

che “I criteri per la composizione e la

Ciò è stato interamente recepito dal

della Sanità Militare il 27 settembre 1982:

nomina delle commissioni di cui all’ar -

prefato D.P.R. n. 738/81 che, per quanto

a queste direttive debbono attenersi le

ticolo precedente sono stabiliti con

attiene alla materia di interesse medico-

Commissioni Mediche Ospedaliere e,

Decreto dei Ministri interessati”. La

legale, all’art. 1 (Utilizzazione del perso-

qualora eventualmente interessate, le

Commissione Consultiva per l’utilizza-

nale invalido) ha stabilito che “Il perso -

Commissioni Mediche di 2a Istanza

zione degli invalidi per servizio costi-

nale delle forze di polizia indicate

operanti nell’ambito dei Servizi Sanitari

tuita presso il Ministero dell’Interno è

nell’art. 16 della L. 01 aprile 1981, n.

di Forza Armata. In particolare viene

p resieduta dal Dire t t o re Centrale per le

121, che abbia riportato una invalidità,

evidenziata la necessità di una valuta-

Risorse Umane del Dipartimento della

che non comporti l’inidoneità assoluta

zione medico-legale di elevata profes-

Pubblica Sicurezza, ed è attualmente

ai servizi d’istituto, derivante da ferite,

sionalità (prudente, perita e diligente)

composta da un Dirigente Superiore

lesioni o altre infermità riportate in

in rapporto agli alti contenuti morali e

Medico della Polizia di Stato, un Vi c e

conseguenza di eventi connessi all’esple -

sociali impliciti nel D.P.R. n. 738/81; si

Prefetto, un Primo Dirigente della Polizia

tamento dei compiti d’istituto, è utiliz -

definisce l’esatto giudizio applicabile per

di Stato, due rappresentanti sindacali del

zato, d’ufficio o a domanda, in servizi

gli stati di inabilità lavorativa derivanti

Personale della Polizia di Stato, un Diret-

d’istituto compatibili con la ridotta capa -

da affezioni riconosciute connesse all’e-

tivo del ruolo operativo della Polizia di

cità lavorativa e in compiti di livello

spletamento dei compiti d’Istituto e

Stato in qualità di segretario.

possibilmente equivalenti a quelli previsti

pertanto giudicate si dipendenti da causa

4. Fonti normative

per la qualifica ricoperta”. Si puntualiz-

di servizio (inidoneo perm a n e n t e m e n t e

zava, all’art. 2 (Accertamento dell’inva-

al servizio d’istituto in modo assoluto e

che “L’invalidità, che non

inidoneo permanentemente al servizio

comporti l’inidoneità assoluta ai servizi

d’istituto in modo parziale); si richiama

L’art. 94 della Legge 01 aprile 1981,

d’istituto, è accertata dalle commissioni

ancora, in punto di valutazione medico-

n. 121, delegava il Governo ad emanare

di cui agli articoli 165 e seguenti del

legale, acume ed equilibrio (tenendo

lidità),

un decreto, avente valore di legge ordi-

D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092. Le

conto della natura e del grado dell’in-

naria, inteso a disciplinare in modo orga-

commissioni di cui al precedente comma

validità accertata in rapporto all’età, al

nico l’utilizzazione, nell’ambito della

devono altresì fornire indicazioni sull’u -

generale stato di salute, alle condizioni

stessa Amministrazione, degli apparte-

tilizzazione del personale stesso, tenendo

cliniche degli altri organi-apparati, alla

nenti alle Forze di Polizia che per effetto

conto del grado di invalidità determi -

unicità o molteplicità delle menomazioni

di ferite, lesioni od altre infermità ripor-

nato dalle ferite, lesioni o altre infermità

considerate, alla semplice coesistenza

tate in conseguenza di eventi connessi

riportate in conseguenza degli eventi

ovvero concorrenza delle stesse) ed

all’espletamento dei compiti d’Istituto,

indicati nel precedente art. 1”, e, all’art.

opportunità di prospettazioni lavorative

a v e s s e ro subito una invalidità non

3 (Destinazione) che “L’autorità compe -

espresse in termini negativi, con riferi-

comportante l’inidoneità assoluta ai

tente, secondo gli ordinamenti delle

mento, cioè, non già ai servizi d’Istituto

servizi d’Istituto. Nell’articolo pre d e t t o

singole forze di polizia, sentita la

compatibili con la residua capacità-

veniva anche precisato che il personale

Commissione di cui al successivo art. 4,

idoneità lavorativa parziale bensì alle

in questione “deve essere adibito a

con proprio provvedimento determina i

attività che l’invalido non potrà svolgere

mansioni d’Istituto compatibili con la

servizi d’istituto cui il dipendente inva -

a causa delle menomazioni di cui è dive-

ridotta capacità lavorativa, tenuto conto

lido va destinato. Nel provvedimento

nuto portatore. Per quanto concerne il

delle indicazioni del Collegio Medico

viene fissata la data di decorrenza della

criterio di massima in ordine al quale le

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292


infermità ascrivibili, anche per analogia

Stato, che espleta funzioni di polizia,

può, a domanda, essere trasferito nelle

od equivalenza, alla Tab. B e, solita-

giudicato assolutamente inidoneo per

corrispondenti qualifiche di altri ruoli

mente, anche quelle ascrivibili alle

motivi di salute, anche dipendenti da

della Polizia di Stato o di altre ammini -

ultime tre categorie della Tab. A (8a-7a-

causa di servizio, all’assolvimento dei

strazioni dello Stato, sempreché la infer -

6 a), sono compatibili con l’idoneità al

compiti d’istituto può, a domanda, essere

mità accertata ne consenta l’ulteriore

servizio, ed il criterio secondo cui le

trasferito nelle corrispondenti qualifiche

impiego. La domanda deve essere presen -

prime tre categorie della tabella A (1 a-

di altri ruoli della Polizia di Stato o di

tata al Dipartimento della pubblica sicu -

2 a-3a), rapportabili a fasce di inabilità

altre

rezza entro sessanta giorni dalla noti -

lavorativa

generica

particolarmente

elevate, comportano in ogni caso la

amministrazioni

dello

Stato,

sempreché l’infermità accertata ne

fica all’interessato del giudizio di inido -

consenta

neità”.*

l’ulteriore

impiego.

La

inidoneità assoluta al servizio, appare

domanda deve essere presentata al

F e rmo restando che il giudizio di

evidente che saranno le invalidità ascri-

Dipartimento della pubblica sicurezza

inidoneità di cui ai precedenti articoli

vibili alla 4a e 5a categoria della Tab. A

entro trenta giorni dalla notifica all’in -

compete alle Commissioni Mediche

quelle che daranno, in prevalenza, luogo

teressato del giudizio di inidoneità asso -

previste dagli articoli 165 e seguenti del

al giudizio della inidoneità permanente

luta”,* all’art. 2, che “Il personale dei

D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, all’art.

parziale, giudizio, si noti bene, da adot-

ruoli della Polizia di Stato che espleta

7 del D.P.R. 339/82, si dispone che “La

tarsi, con esplicito riferimento agli artt.

funzioni di polizia che abbia riportato

commissione consultiva di cui all’art. 4

1 e 2 del D.P.R. 738/81, soltanto nei casi

un’invalidità non dipendente da causa

del decreto del Presidente della Repub -

in cui l’invalidità in questione sia inte-

di servizio, che non comporti l’inidoneità

blica 25 ottobre 1981, n. 738, esprime il

ramente derivata “da ferite, lesioni o

assoluta ai compiti d’istituto, può essere,

proprio parere sulla idoneità del perso -

altre infermità riportate in conseguenza

a domanda, trasferito nelle corrispon -

nale di cui agli articoli 1, 2 e 3 ad essere

di eventi connessi all’espletamento dei

denti qualifiche di altri ruoli della

impiegato in altro ruolo della Polizia di

compiti d’istituto”. Ciò in considerazione

Polizia di Stato o di altre amministra -

Stato. La commissione, ai fini della

degli effetti sullo stato giuridico, sul trat-

zioni dello Stato, ovvero, per esigenze di

formulazione del suddetto parere, può

tamento economico, sulle possibilità di

servizio, d’ufficio nelle corrispondenti

avvalersi del centro psicotecnico previsto

trattenimento previste per il personale

qualifiche di altri ruoli della Polizia di

dall’art. 46 della legge 1º aprile 1981,

invalido e, anche, del diritto di questo

Stato, sempreché l’infermità accertata ne

n. 121, ed eventualmente di consulenza

alla corresponsione (su domanda da

consenta

di organismi civili e militari e di profes -

l’ulteriore

impiego.

La

presentare entro sei mesi dal riconosci-

domanda deve essere presentata al

sionisti estranei all’Amministrazione e

mento) di “una speciale indennità una

Dipartimento della pubblica sicurezza

tiene conto delle indicazioni fornite

tantum” proporzionata al grado d’inva-

entro sessanta giorni dalla notifica

dalle commissioni mediche citate all’art.

lidità accertato, non cumulabile con altre

all’interessato del giudizio di inido -

2 e dell’esito della prova teorica o pratica

specifiche provvidenze corrisposte o da

neità“,* all’art. 3, che “Salvo quanto

le cui modalità sono fissate con decreto

corrispondersi allo stesso titolo, il cui

disposto dal decreto del Presidente della

del Ministro dell’interno. Il personale

importo è pari a quello dell’equo inden-

Repubblica 25 ottobre 1981, n. 738, il

interessato ha diritto di farsi assistere, a

nizzo maggiorato del venti per cento.

personale dei ruoli della Polizia di Stato

proprie spese, da un medico di fiducia.

L’importanza del successivo Decre t o

che espleta funzioni di polizia che abbia

Il capo della Polizia, direttore generale

del Presidente della Repubblica 24 aprile

riportato un’invalidità, dipendente da

della pubblica sicurezza, in relazione

1982, n. 339, è facilmente desumibile dal

causa di servizio, che non comporti l’ini -

alla natura della prova cui va sottoposto

suo titolo: “Passaggio del personale non

doneità assoluta ai compiti d’istituto,

il personale interessato, può chiamare a

idoneo all’espletamento dei servizi di

partecipare alle riunioni della commis -

polizia, ad altri ruoli dell’Amministra-

sione due funzionari appartenenti

zione della pubblica sicurezza o di altre amministrazioni dello Stato”. Si stabiliva, in modo particolareggiato, all’art. 1, che “Il personale dei ruoli della Polizia di

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292

* Dalla data di entrata in vigore del d.lg. 19 maggio 2000, n. 139, le disposizioni di cui ai pre s e n t i articoli non si applicano, ai fini del passaggio nei ruoli della carriera prefettizia e della relativa progressione in carriera (art. 40, d.lg. 139/2000, cit.).

all’Amministrazione della pubblica sicu rezza”. Di particolare rilievo normativo è la legge 7 agosto 1990 n. 232, espre s s a-


mente richiamata nei quesiti posti dalla

all’art. 19 del decreto del Presidente della

Commissione

Commissione Consultiva in punto di

Repubblica 24 aprile 1982, n. 336,

quesiti posti al C.M.L., richiama espre s-

Consultiva,

nei

suoi

eventuale transito del personale della

nonchè al personale, appartenente ai

samente l’aderenza e la conformità di

Polizia di Stato che espleta funzioni di

ruoli dei sanitari della Polizia di Stato

tale valutazione, operata dalla compe-

polizia nei ruoli “tecnici” della Polizia di

ed a quelli del personale della Polizia di

tente CMO, con le Direttive Tecniche

Stato. La legge n. 232/90 ha come titolo

Stato che espleta attività tecnico-scienti -

predette.

“Copertura per le spese derivanti dall’ap-

fica e tecnica, al quale siano attribuite,

In punto di riferimenti normativi e

plicazione dell’accordo per il triennio

in virtù dei rispettivi ordinamenti, le

tabellari si deve rilevare che il D.P. R .

1988-1990 relativo al personale della

qualità di ufficiale o agente di pubblica

23 dicembre 1983, n. 904, all’art. 8 ha

Polizia di Stato ed estensione agli altri

sicurezza, ovvero di ufficiale o agente

p recisato che “Ferme restando le dispo-

Corpi di polizia”, ed all’art. 6 (Qualifica

di polizia giudiziaria. L’armamento

sizioni di cui al D.P.R. n. 738/81 ed al

di ufficiale ed agente di polizia giudi-

individuale consta di una pistola, corri -

D . P.R. n. 339/82, gli appartenenti ai

ziaria) comma 1 recita: L’art. 42, comma

spondente alle caratteristiche di cui

ruoli della Polizia di Stato che esple-

secondo, del decreto del Presidente della

all’art. 10 specificatamente individuata

tano funzioni di polizia che abbiano

Repubblica 24 aprile 1982, n. 337, è

per il tipo e modello con decreto del Capo

riportato lesioni o infermità stabilizzate

sostituito dal seguente: “Agli operatori

della Polizia. Essa è assegnata al perso -

che comportano menomazioni dell’in-

tecnici, operatori tecnici scelti e collabo -

nale di cui al comma 1 in dotazione

tegrità psico-fisica ascrivibili singolar-

ratori tecnici è attribuita la qualifica di

personale per tutta la durata del

mente o per cumulo alle prime cinque

agente di polizia giudiziaria limitata -

rapporto di servizio”. All’art. 10 (Pistola

categorie della tabella A annessa al

mente alle funzioni esercitate. Ai colla -

semiautomatica) si precisa che “La

d e c reto del Presidente della Repubblica

boratori tecnici capo e agli appartenenti

pistola semiautomatica in dotazione

30 dicembre 1981, n. 834, sono consi-

ai ruoli dei revisori tecnici, periti tecnici,

individuale deve avere le seguenti carat -

derati inidonei al servizio nel ruolo di

direttori tecnici, nonchè ai primi diri -

teristiche: calibro: 9 mm NATO; chiu -

appartenenza. Qualora le lesioni o le

genti del ruolo dei dirigenti tecnici, è

sura: stabile; ripetizione: semiautoma -

infermità siano ascrivibili alle categorie

attribuita la qualifica di ufficiali di

tica; alimentazione: serbatoio mobile;

6a, 7a, o 8a della tabella A o alla tabella

polizia giudiziaria limitatamente alle

capacità caricatore: non inferiore a 8

B, annesse al citato D.P.R. n. 834/81, il

funzioni

successivo

cartucce; azione: singola ovvero singola

personale indicato al comma pre c e-

Decreto del Presidente della Repubblica

e doppia; sicura o sicure: ordinaria,

dente può essere giudicato non idoneo

esercitate”.

Il

5 ottobre 1991, n. 359, avente come

prima monta del cane automatica

al servizio nei ruoli di appartenenza a

titolo il “Regolamento che stabilisce i

mediante blocco del percussore; tacca di

seguito di una valutazione globale che

criteri per la determinazione dell’arm a-

mira: fissa; lunghezza canna: da 100 a

tenga conto, oltre che della natura delle

mento in dotazione all’Amministrazione

140 mm; peso in ordine di impiego: non

lesioni o delle infermità, anche dell’età,

della pubblica sicurezza e al personale

superiore a 1,3 kg”.

della qualifica rivestita e delle funzioni

della Polizia di Stato che espleta funzioni

Le Direttive Tecniche di attuazione

o dei compiti alla stessa inere n t i ” .

di polizia”, all’art. 3 (Armamento indivi-

del D.P.R. n. 738/81, definite dalla Dire-

Quanto sopra risulta integralmente

duale - Definizione) stabilisce che “L’ar -

zione Generale della Sanità Militare il

c o n f e rmato dall’art. 5 (Cause di non

mamento individuale è costituito dalle

27 settembre 1982, esprimono, come già

idoneità al servizio per gli appartenenti

armi assegnate nominativamente al

detto, i criteri di massima ai quali

ai ruoli del personale che espleta

personale della Polizia di Stato che

debbono

Commissioni

funzioni di polizia) del Decreto mini-

espleta funzioni di polizia, appartenente

Mediche Ospedaliere e, qualora even-

steriale 30 giugno 2003, n. 198 (Rego-

agli specifici ruoli il cui ordinamento è

tualmente interessate, le Commissioni

lamento concernente i requisiti di

disciplinato dal decreto del Presidente

Mediche di 2a Istanza operanti nell’am-

idoneità fisica, psichica e attitudinale di

della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335,

bito dei Servizi Sanitari di Forza Arm a t a .

cui debbono essere in possesso i candi-

ed a quello appartenente ai ruoli ad

Al riguardo, nei casi di permanente

dati ai concorsi per l’accesso ai ruoli

attenersi

le

esaurimento del disciolto Corpo delle

inidoneità al servizio d’Istituto nella

del personale della Polizia di Stato e

guardie di pubblica sicurezza di cui

Polizia di Stato in modo parziale, la

gli appartenenti ai predetti ruoli).

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292


5. Quesiti posti al C.M.L. dalla Commissione Consultiva per l’utilizzazione degli invalidi per servizio del Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Le

valutazioni

operate

6. Procedura medico-legale iniziale operata dal C.M.L.

e le relative statistiche in nostro possesso, dal 2002 in poi, risultano, ad una analisi generale e negli aspetti

La documentazione sanitaria ed amministrativa, inerente al caso in esame

essenziali, sostanzialmente omogenee con quella in esame.

oggetto di quesito, perviene al C.M.L. a

In merito ai n. 24 pareri medico-

cura dell’Ufficio di appartenenza. L’in-

legali espressi dal C.M.L. in materia di

dalle

t e ressato, vertendosi in materia di

permanente inidoneità al servizio d’Isti-

Commissioni Mediche Ospedaliere e,

idoneità al servizio, viene sempre convo-

tuto in modo parziale, dai dati statistici

qualora eventualmente intere s s a t e ,

cato a visita diretta e, in tale sede, può

si evince che:

dalle Commissioni Mediche di 2a

essere assistito dal medico di fiducia

Istanza, sul personale della Polizia di

nonché presentare ulteriori certificazioni

competente (ai fini di idoneità al

Stato che espleta funzioni di polizia

sanitarie ed accertamenti clinico-stru-

servizio) è avvenuta, in media circ a

e che sia stato giudicato perm a n e n-

mentali eseguiti.

sei mesi prima della visita dire t t a

la conclusiva v.m.c. presso la CMO

temente inidoneo al servizio d’Istituto

In sede di visita diretta vengono

in modo parziale ovvero idoneo al

comunque effettuate le consulenze

transito

della

specialistiche nonchè gli esami clinico-

parere medico-legale presso il C.M.L.

Polizia di Stato, pervengono alla

strumentali ritenuti opportuni nei limiti

(dalla data di assegnazione al re l a-

Commissione Consultiva, che, sulla

della finalità medico-legale dell’accerta-

t o re a quella di consegna per la

base degli atti (in particolare sulla

mento. Con tale procedura si perviene

spedizione) è pari a circa 65 giorni;

base dell’ultimo p.v. di visita medico-

alla definizione, ragionevolmente attua-

collegiale e relativo giudizio diagno-

lizzata, delle concrete condizioni psico-

stico), ritiene necessaria, in alcuni

fisiche dell’interessato.

nei ruoli

“tecnici”

presso il C.M.L.; •

le

infermità-lesioni

traumatiche,

r a p p resentate prevalentemente da esiti di fratture ossee agli arti supe-

casi, una verifica della situazione

riori e/o inferiori con impegno

clinica del dipendente ed un pare re consultivo medico-legale (da aff i d a r s i

il periodo medio di svolgimento del

funzionale di media entità, costitui-

7. Materiali e metodi

scono circa il 20% della casistica; le

al C.M.L. possibilmente previa visita

a ffezioni degenerative dell’apparato

d i retta dell’interessato).

La casistica esaminata attiene ai

o s t e o a r t i c o l a re con impegno funzio-

quesiti posti dalla Commissione Consul-

nale di varia entità (rappresentate

quesiti, per i giudizi di perm a n e n t e

tiva

-

prevalentemente da spondiloartrosi

inidoneità al servizio d’Istituto in

n o v e m b re 2008 ed è costituita da n. 44

cervicale e/o lombare con discopatie

modo parziale sono contenuti nel

pareri medico-legali del C.M.L. di cui n.

protrusive, gonartrosi, artrosi delle

D . P.R. n. 738/81 e relative Dire t t i v e

24 richiesti in punto di permanente

scapolo-omerali)

Tecniche di attuazione, e, per i giudizi

inidoneità al servizio d’Istituto in modo

costituendo circa il 45% della casi-

I riferimenti normativi, nei predetti

nel

periodo

gennaio

2006

sono

frequenti

nei ruoli

parziale a motivo di infermità ricono-

stica; le infermità cardio-circolatorie

“tecnici” della Polizia di Stato, nel

sciuta si dipendente da causa di servizio

(ipertensione arteriosa con segni di

di idoneità al transito

D . P.R. 339/82, nell’art. 6 della Legge

e n. 20 proposti in tema di idoneità al

danno d’organo bersaglio, cardio-

n. 232/90 e nell’art. 3 del D.P. R .

transito nei ruoli tecnici della Polizia di

patia ischemica tipo angina da sforzo

359/91.

Stato. La predetta casistica è costituita

od

pertanto da piccoli numeri da intendersi,

miocardio) sono anch’esse frequenti

Viene

segnalata

costantemente

esiti

di

infarto

acuto

del

l ’ u rgenza del richiesto pare re consul-

tuttavia, “assoluti” in quanto non aventi

costituendo il 15% della casistica;

tivo medico-legale, considerando che

un corrispettivo in altri organi medico-

altre varie affezioni, nella parte re s i-

il dipendente è, già da tempo, collo-

legali istituzionali. Da rilevare che il

cato in aspettativa speciale illimitata

C.M.L. ha acquisito le funzioni di consu-

e tale rimarrà sino all’adozione del

lente medico-legale privilegiato della

danti con quelle della CMO nell’85%

decreto finale.

Commissione Consultiva da diversi anni

della casistica;

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292

duale, completano la casistica; •

le valutazioni del C.M.L. sono concor-


• valutazioni difformi da quelle della

della casistica; le malattie demieliniz-

angiomi cavernosi) con secondaria

CMO, nel senso dell’idoneità al

zanti del sistema nervoso centrale e

sintomatologia comiziale in protratto

transito nei ruoli civili delle altre

periferico, in particolare la sclerosi

ed attuale trattamento farmacologico

Amministrazioni dello Stato, sono

multipla, sono frequenti costituendo

antiepilettico; altre varie infermità,

state proposte dal C.M.L. per alcune

c i rca il 20% della casistica; altresì

nella parte residuale, completano la

situazioni particolari incidenti sul

f requenti, pari a circa il 25% della

casistica (disturbi ansioso-depre s s i v i ,

possesso dei requisiti psico-fisici

casistica, gli esiti di asportazione

grave cardiopatia ischemica, sclero-

necessari al corretto utilizzo dell’ar-

chirurgica di neoplasie endocraniche

dermia sistemica, spondiloartrosi con

mamento in dotazione individuale

benigne (meningiomi multipli ed

ernie discali multiple);

(marcato disturbo post-traumatico da stress cronicizzato, rilevanti deficit visivi post-traumatici); in due casi (lieve spondiloartrosi cervicale senza

24 PARERI IN TEMA DI PERMANENTE INIDONEITA’ AL SERVIZIO D’ISTITUTO IN MODO PARZIALE – D.P.R. 738/81

constatato impegno funzionale agli esami clinico-strumentali ed allegata labirintopatia deficitaria destra non constatata agli esami clinici e strumentali comprensivi di varie pro v e stimolatorie) è stata proposta una valutazione di idoneità assoluta al servizio d’Istituto. In merito ai n. 20 pareri medicolegali espressi dal C.M.L. in materia di idoneità al transito nei ruoli tecnici della Polizia di Stato, dai dati statistici si evince che: • la conclusiva v.m.c. presso la CMO

competente (ai fini di idoneità al servizio) è avvenuta in media circ a sette mesi prima della visita diretta presso il C.M.L.; • il periodo medio di svolgimento del

parere medico-legale presso il C.M.L. (dalla data di assegnazione al re l atore a quella di consegna per la spedizione) è pari a circa 90 giorni; • le

infermità-lesioni

traumatiche

(rappresentate prevalentemente da esiti di fratture ossee del bacino, degli arti superiori e/o inferiori, in genere con interessamento neurale periferico ed impegno funzionale di m e d i a - m a rcata entità; esiti gravi di amputazioni delle dita delle mani; gravi-gravissimi deficit visivi posttraumatici) costituiscono circa il 25%

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292


le valutazioni del C.M.L. sono concor-

assegnato in dotazione individuale

In punto di valutazione medico-

danti con quelle della CMO nel 40%

(gravissimi deficit visivi post-trau-

legale operata dal C.M.L., accanto agli

della casistica;

matici, disturbo ansioso-depre s s i v o

atti normativi già citati (D.P.R. 738/81,

valutazioni diff o rmi da quelle della

c ronicizzato, comizialità secon-

Direttive Tecniche di attuazione del

CMO, nel senso dell’idoneità al

daria in trattamento farm a c o l o g i c o

D.P.R. n. 738/81 definite dalla Direzione

transito nei ruoli civili delle altre

antiepilettico, gravissimo deficit

Generale della Sanità Militare il 27

Amministrazioni dello Stato, sono

della deambulazione di tipo atas-

settembre 1982, D.P.R. 339/82, D.P.R. 23

state proposte per diverse situa-

sico in sclerosi multipla cro n i c o -

dicembre 1983, n. 904, Decreto 30

zioni incidenti sul possesso dei

p ro g ressiva, gravissimi esiti di

giugno 2003, n. 198, riferimenti tabellari

requisiti psicofisici necessari al

amputazioni traumatiche delle dita

delle infermità di cui al D.P.R. 30

c o r retto utilizzo dell’arm a m e n t o

delle mani).

d i c e m b re 1981, n. 834 e sue successive modifiche ed integrazioni), è risultato

20 PARERI IN TEMA DI TRANSITO NEI RUOLI TECNICI DELLA POLIZIA DI STATO – D.P.R. 339/82

rilevante l’esame del Decreto 28 aprile 1998 (Requisiti psicofisici minimi per il rilascio ed il rinnovo dell’autorizzazione al porto di fucile per uso caccia e al porto d’armi per uso difesa personale) con il quale il Ministro della Sanità ha ridefinito e precisato i predetti requisiti minimi in maniera differenziata in re l azione ai diversi tipi di armi, ai diversi impieghi delle stesse ed al loro diverso grado di pericolosità.

8. Considerazioni e conclusioni medico-legali. Compito del C.M.L. è quello di rispondere ai quesiti posti dalla Commissione Consultiva proponendo un parere medico-legale valido (perito, prudente, diligente) sulla base delle documentate risultanze clinico-strumentali attualizzate in sede di visita diretta. La

responsabilità

del

compito

richiesto al C.M.L. è particolarmente rilevante considerato anche che la Commissione Consultiva, per quanto è a nostra conoscenza, fa costantemente proprie, condividendole, le valutazioni espresse dal Collegio Medico Legale. Altresì rilevante è l’impatto emotivo dell’operatore della Polizia di Stato che, in possesso di notevole esperienza e professionalità maturata negli anni, tende in molti casi

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292


a voler perm a n e re in servizio nella sua

gestione dell’armamento e muniziona-

volta a rimuovere eventuali incompre n-

Amministrazione.

mento in dotazione individuale.

sioni e tensioni emotive nella consape-

Come analizzato nella casistica in

La comunicazione interpersonale

volezza che la finalità primaria della

esame, l’elemento centrale di valutazioni

nell’ambito della visita medico-legale

decisione medico-legale è indirizzata

medico-legali del C.M.L. difformi da

diretta, rappresenta, per nostra espe-

innanzitutto a garantire la tutela lavora-

quelle delle CC.MM.OO. è quasi sempre

rienza, una fase irrinunciabile ed assai

tiva del dipendente ed in ultima analisi

rappresentato dalla carenza dei requisiti

utile sia per il dipendente sia per il

al corretto espletamento dei fini istitu-

psicofisici necessari per la corretta

medico della Polizia di Stato, in quanto

zionali da parte dell’Amministrazione.

G Med Mil. 2009; 159(3): 283-292



Epilessie: approccio metodologico in ambito medico-legale Epilepsy: medical-legal methodological approach Elio Cerino *

Vincenzo Busillo °

Vito Ferrara •

Riassunto - L’epilessia costituisce una delle malattie neurologiche croniche più frequenti. Il termine di Epilessia è riferito ad un gruppo di sintomi che rappresentano l’espressione fenotipica dell’ipereccitabilità di una popolazione neuronale. Le cause dell’epilessia sono spesso non conosciute. La crisi epilettica è caratterizzata da un breve ed improvviso disturbo delle funzioni nervose, con sintomi e segni neurologici impro vvisi, transitori, estremamente variabili, di tipo motorio, psichico e sensoriale, con o senza compromissione dello stato di coscienza. L’Epilessia è invece una condizione caratterizzata dal ripetersi di crisi epilettiche spontanee. Una metodologia diagnostica delle epilessie strutturata secondo p recisi criteri permette di valutare in ambito medico-legale una serie di problematiche riguardanti non solo gli aspetti clinici (tipo, frequenza e p rognosi delle crisi) ma anche le conseguenze della malattia sulla qualità di vita psichica, relazionale e prestazionale del paziente. Parole Chiave: epilessia – crisi epilettica – metodologia diagnostica. Summary - The epilepsy constitutes one of more frequent the chronic neurological diseases. The term of Epilepsy is reported to a group of symptoms that represent the phenotypic expression of excessive neuronal discharge. The cause of epilepsy is often unclear. The Epileptic Seizure is characterized from a short and unexpected disturbance of the nervous functions, with unexpected, transitory symptoms and signs neurological, e x t remely variable, of motor type, psychical and sensory, with or without altered consciousness. The Epilepsy is instead a characterized condition to repeat itself of spontaneous epileptic crisis. A diagnostic methodology of the epilepsies structured according to precise criteria for medico-legal aspects examines the clinical characteristics of pathology (type, frequency and prognosis of the crises) and the quality of life of the patient. Key Words: epilepsy - epileptic seizure - diagnostic methodology.

* CML INPS BATTIPAGLIA ° U.O. Neurologia P.O. EBOLI ASL SA 2col.me.CNSR Arma CC • Col. me. - Comando Generale Arma Carabinieri CNSR

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304


Tab. 1 - Indicatori prognostici di ricorrenza, in ordine decrescente

L’epilessia costituisce una delle malattie neurologiche croniche più frequenti. Essa ha una prevalenza globale nella popolazione compresa tra 0.5-1%; si manifesta spesso prima dei 15 anni, con una successiva fase di plateau fino ai 65 anni (in seguito pre s e n t a nuova

recrudescenza)(5);

quando

i n s o rge dopo i 40 anni si parla di

1. la presenza di una causa documentata della crisi; 2. il riscontro di anomalie epilettiformi all’EEG; 3. l’assenza di un trattamento delle crisi; 4. l’insorgenza della crisi nel sonno o al risveglio; 5. la presenza di una familiarità positiva per epilessia; 6. la presenza di crisi sintomatiche acute precedenti; 7. un breve intervallo tra crisi ed osservazione del paziente; 8. la presenza di una paralisi post-critica.

epilessia tardiva

Tab.2 - Crisi sintomatiche acute

Il termine di E. non si riferisce ad una specifica malattia, ma ad un gruppo di sintomi conseguenti a diverse cause; più propriamente si parla di Epilessie in quanto se ne conoscono oltre 40 tipi diversi(6,7). L’unica condizione comune è che esse rappresentano sempre l’espressione fenotipica dell’ipere c c i t abilità di una popolazione neuronale. La crisi epilettica è caratterizzata da un breve ed improvviso disturbo delle

• Disturbi metabolici: ipocalcemia, ipomagnesemia, ipoglicemia, iper/iponatriemia. • Condizioni patologiche: scompenso di gravi malattie epatiche o renali, iperammoniemia. Malattie del SNC (3,5,10): trombosi di un seno venoso (70%), MAV (50%), LES cerebrale (40%), Ischemia cerebrale (20%), Ipertensione arteriosa maligna (15%), ESA (20%), Traumi cranici gravi, encefalite, Sclerosi Multipla, M. di Alzheimer. • Intossicazioni: alcool etilico, metalli pesanti, farmaci ( antibiotici, neurolettici, antidepressivi, droghe. • Astensione da alcool e farmaci ( ad es.: sospensione brusca BDZ ) • Alterazioni di equilibrio fisiologico: febbre, carenza di sonno, stress, mestruazioni.

funzioni nervose, con sintomi e segni n e u rologici improvvisi, transitori, estrema-

rappresentate da episodi che si verifi-

A volte la coscienza è conservata e

mente variabili, di tipo motorio, psichico

cano nel contesto di un danno acuto del

il malato può avvertire sensazioni parti-

e sensoriale, con o senza compromissione

SNC (organico o metabolico) e possono

colari quali lampi di luce, rumori, formi-

dello stato di coscienza (7).

pertanto esaurirsi al cessare della fase

colii ad una parte del corpo, gusti o

acuta (Tab. 2).

odori strani, improvvise sensazioni di

Caratteri

comuni,

quindi,

sono

angoscia o euforia, la sensazione di

rappresentati da:

essere in sogno, immagini di ricordi del

a) i m p revedibilità (con impossibilità di c o n t ro l l a re in quel momento le funzioni nervose ed il

Classificazione

passato, ecc.

proprio

comportamento); b) b reve durata (in genere secondi o alcuni minuti); c) inizio e fine improvvisi. Una crisi epilettica può costituire un

semeiologia delle crisi in generaliz-

dall’inizio entrambi gli emisferi in

zata, parziale o indeterminata (classi -

modo sincrono e simmetrico, senza

ficazione internazionale delle crisi

alcun segno localizzatorio. Clinica-

epilettiche 1981)(10a).

mente possono essere assenze, crisi

fenomeno isolato in circa il 1.5-5% della popolazione(3,5).

Le crisi generalizzate sono quelle in cui la scarica parossistica interessa

L’E. viene classificata sulla base della

la

La manifestazione più importante è

miocloniche,

sospensione

della

tonico-cloniche, atoniche. Sia in fase

improvvisa

toniche,

cloniche,

Per definizione l’Epilessia è invece

coscienza con caduta a terra e comparsa

i n t e rcritica che intercritica all’EEG

una condizione caratterizzata dal ripe-

di movimenti di tipo convulsivo (tremori

sono rilevabili anomalie bilaterali e

tersi di crisi epilettiche spontanee (non

e scosse muscolari).

s i n c rone sui due emisferi (punte,

provocate).

In altri casi la perdita di coscienza

Le crisi spontanee vanno inoltre

si accompagna ad azioni compiute in

distinte dalle crisi sintomatiche acute che

modo automatico (masticare, inghiottire,

punte-onda, polipunte-onda). •

Le

crisi parziali

riconoscono

invece un esordio focale

della

hanno implicazioni prognostiche e tera-

p a r l a re, toccare o spostare gli oggetti),

scarica, limitata inizialmente ad

peutiche diverse. Queste ultime sono

oppure a un blocco motorio.

u n ’ a rea corticale, con successiva

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304


eventuale diffusione (crisi parziali

ressata dalla sede del focolaio;

secondariamente generalizzate); la

2. Crisi Parziali Complesse: altera-

quelle in cui mancano dati sufficienti

semeiologia critica varia a seconda

zione dello stato di coscienza

per la loro catalogazione (es.: molte

delle aree interessate. Si distinguono:

(perdita di contatto con l’am-

crisi notturne) o presentano difficoltà

• Le crisi non classificabili sono

biente) associata a sintomi psico-

a definirne la semeiologia (es.: crisi

ha alterazione dello stato di

motori

neonatali o della prima infanzia).

coscienza;

sintomatologia

e s p ressione di scariche paro s s i-

La Classificazione Internazio -

esprime la scarica dell’area inte-

stiche in aree corticali associative.

nale delle epilessie e delle sindro m i

1. Crisi Parziali Semplici: non si

la

(automatismi);

sono

Tab. 2 - Classificazione delle crisi epilettiche (1981) - modificata I. Crisi parziali A. Crisi parziali semplici (senza compromissione del livello di coscienza) 1. Con sintomi motori 2. Con sintomi somatosensoriali o sensoriali specifiche 3. Con sintomi neurovegetativi (es.: aura epigastrica) 4. Con sintomi psichici (crisi dismnesiche, es.: già visto o già vissuto; crisi cognitive, es.: idea improvvisa che domina la mente; crisi affettive, es.: stati d’animo di paura improvvisa) B. Crisi parziali complesse (con compromissione del livello di coscienza) 1. Con inizio parziale semplice seguito da disturbi della coscienza 2. Con compromissione del livello di coscienza all’esordio: • Crisi confusionali: il paziente è solo transitoriamente confuso • Crisi psicomotorie: oltre al disturbo di coscienza vi sono automatismi del volto e del tronco (tipiche dei focolai corticali

temporali o frontali). Nelle CPC si distinguono in genere: • Aura (sensazione che proviene dall’addome tipo aura epigastrica oppure sensazione di avere già visto e udito qualcosa) • Durante la crisi (automatismi, tipo movimenti stereotipati, specie a carico dei muscoli oro-facciali, sguardo fisso, ecc.) • Post -critico spesso caratterizzato da stato crepuscolare.

C. Crisi parziali secondariamente generalizzate (tonico-cloniche, toniche o cloniche): • crisi parziali semplici che sfociano in crisi generalizzate; • crisi parziali complesse che sfociano in crisi generalizzate; • crisi parziali semplici che evolvono in crisi parziali complesse ed infine in crisi generalizzate.

II. Crisi generalizzate (convulsive o non convulsive) A. Crisi di assenza 1. Assenze tipiche (solo improvvisa breve sospensione della coscienza 5-30 sec.) 2. Assenze atipiche (anche modificazioni del tono muscolare ed altri sintomi) B. Crisi miocloniche (improvvise scosse muscolari in genere senza caduta al suolo) C. Crisi cloniche D. Crisi toniche E. Crisi tonico-cloniche (o crisi di Grande Male caratterizzata da perdita di coscienza, irrigidimento tonico e scosse muscolari di tutta la muscolatura, con caduta a terra, morsicatura della lingua e talora perdita di urine) F. Crisi atoniche (astasiche). III. Crisi non classificate Crisi neonatali; Stato epilettico ricorrente; Crisi rare o “isolate”.

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epilettiche (1989)(10b), si basa oltre

revole, in quanto abitualmente hanno

sospettata sulla base di caratteristiche

che su criteri sintomatologici (epilessie

un buon controllo farmacologico ed

cliniche, evolutive ed EEG, ma non

parziali e generalizzate), anche su criteri

alcune guariscono spontaneamente

è possibile documentarne la causa

eziopatogenetici con suddivisione in

con l’età.

con le attuali mezzi diagnostici.

forme idiopatiche, sintomatiche e crip-

• E. sintomatiche: secondarie ad una

togenetiche: •

lesione organica, congenita o acqui-

E. idiopatiche: possono essere

sita, stabile o evolutiva del SNC.

focali o generalizzate, in genere età

C o m p rendono

dipendenti, geneticamente determi-

p rognosi abitualmente meno favore-

nate, non associate a patologie

vole in quanto resistenti alla terapia

Questa

forme

Diagnosi

a

farmacologica.

n e u rologiche, con EEG ben caratterizzato.

alcune

La metodologia diagnostica delle epilessie

in

ambito

medico-legale,

fornisce la criteriologia per:

identificazione

• E. criptogenetiche: c o m p re n d o n o

validare una diagnosi di epilessia;

consente una precoce prognosi favo-

forme in cui la natura organica è solo

esaminarne tipo e gravità;

Tab. 2 b - Classificazione delle epilessie e sindromi epilettiche (1989) I. Epilessie IDIOPATICHE A. Focali, età correlate • Epilessia benigna dell’infanzia a parossismi rolandici • Epilessia benigna dell’infanzia a parossismi occipitali • Epilessia primaria della lettura B. Generalizzate, età correlate • Convulsioni neonatali familiari benigne • Convulsioni neonatali benigne • Epilessia mioclonica benigna dell’infanzia • Assenze dell’infanzia • Assenze dell’adolescenza • Epilessia mioclonica giovanile • Epilessia con crisi di Grande Male al risveglio • Epilessie con crisi precipitate da modalità specifiche. II. Epilessie SINTOMATICHE A. Focali • Epilessia parziale continua di Kojewnikov • Epilessie lobari B. Generalizzate • Spasmi infantili (sindrome di West) • Sindrome di Lennox-Gastaut • Epilessia con crisi mioclono-astatiche • Epilessia con assenze miocloniche • Epilessia senza eziologia specifica (encefalopatia mioclonica precoce; encefalopatia infantile precoce con suppression-burst) • Sindromi specifiche (numerose eziologie metaboliche o degenerative possono essere incluse in questa categoria). III. Epilessie CRIPTOGENETICHE A. Focali • Come le sintomatiche, ma ad eziologia sconosciuta e con caratteristiche non corrispondenti ad un’epilessia parziale idiopatica B. Generalizzate • Come le sintomatiche, ma ad eziologia sconosciuta.

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304


• v a l u t a re il grado di compro m i s s i o n e

A. P a t o l o g i c a: traumi cranio-encefa-

• Pensiero forzato: o crisi ideatorie, rare ,

funzionale del soggetto affetto.

lici, altre malattie del SNC (ischemie,

il paziente è in preda ad un pensiero

Il metodo costituisce il complesso di

emorragie, malattie metaboliche);

fisso che a volte realizza una paralisi

regole che occorre seguire affinché l’in-

malattie generali ad alto rischio

intellettuale; non sempre il soggetto è in grado di conservarne il ricordo.

dagine sia espletata in modo corretto e

epilettogeno (insufficienza epatica,

venga quindi considerata adeguata,

renale, ecc.); pregressi episodi sinco-

valida ed attendibile in ordine alla solu-

pali,

zione dei vari problemi che si devono

controlli specialistici, ecc.

ecc.

Ricoveri

ospedalieri,

sonno-veglia

affrontare(9).

• Crisi morfeiche; al risveglio; all’ad-

Sul piano fenomenologico, le crisi epilettiche

Relazione in rappoto al ritmo

possono

configurarsi(2)

dormentamento.

Anamnesi dettagliata delle crisi:

come:

Ricordo dell’evento

• modificazioni improvvise dello stato

di coscienza;

dell’individuo

vata dal soggetto o solo da terzi.

(come sono provocate, come iniziano, come si sviluppano):

sensitivi inadeguati; abnormi

• Amnesia dell’episodio; anamnesi rile-

successione cronologica degli eventi

• comparsa di fenomeni motori e/o • risposte

Analisi dell’epicrisi e della

all’ambiente.

Caratteristiche della caduta

P ro d romi: sensazione vaga di immi-

• Violenta, per rigidità assiale; atte-

nenza di una crisi, può durare ore o

nuata, per perdita del tono posturale.

giorni, caratterizzata da cefalea,

Anamnesi

Manifestazioni motorie

comportamentali (di cui è consape-

• Convulsive tonico-cloniche.

vole lo stesso paziente); non sono

• Mioclonie: scosse muscolari bre v i ,

eventi epilettici e non hanno valore

R a c c o g l i e re in maniera accurata la

senza perdita di coscienza.

localizzatorio.

storia clinica del paziente rappresenta la parte più importante della diagnosi e

accentuata irritabilità, modificazioni

della successiva valutazione medicolegale del soggetto(1,3,5,10):

A u r a: precede immediatamente la

Morus liorus linguale, incontinenza,

crisi ed è costituita da crisi parziali

fenomeni neurovegetativi

semplici che durano secondi o

• Iperventilazione (prima di assenza o

minuti; l’aura costituisce il primo

di una crisi psicogena); cianosi;

del SNC nei familiari?

sintomo (motorio, sensitivo, senso-

pallore.

• A. Fisiologica: decorso della gravi-

riale,

A. Familiare: epilessia o altre malattie

psichico

o

vegetativo)

e

danza, decorso del parto, compli-

consente di loalizzare il distretto

Durata della sintomatologia critica

canze perinatali, sviluppo psicomo-

cerebrale da cui è partita la scarica

• Assenze,

epilettica.

torio. Abuso di alcoolici, uso di stupefacenti; scolarità.

• A. Lavorativa: lavorazioni a rischio

(es. composti organici del piombo,

secondi (in genere 5-30 secondi).

Evoluzione della crisi: immediata

• Crisi Parziali Complesse: > 1 min.

perdita di coscienza; caduta al suolo;

• Crisi di Grande Male: ?-3 min.

fenomeni motori; ecc.

• Crisi tonico-clonica prolungata: 5-

tetraetile e tetrametile), tipologia del lavoro (turnisti, ecc.).

15 min. Altrazione dello stato di coscienza

• A. S o c i a l e: patente di guida, servizio

Perdita completa della coscienza.

m i l i t a re, hobby, rapporto di coppia

Restringimento

e capacità relazionali.

Crisi Parziali Semplici:

dello

stato

• Stato di Male Epilettico: 20-30 min.

di

coscienza: stato transitorio di obnu-

Fase di riorientamento dopo l’evento

bilamento della coscienza con confu-

Senso di affaticamento, modifica-

sospensione di neurolettici, BDZ,

sione (perdita di contatto con l’am-

zioni psichiche, deficit focali (paralisi,

atidepressivi. Antiepilettici assunti,

biente e mancanza di qualsiasi

disturbi del linguaggio).

posologia, effetti collaterali, dosaggi

ricordo delle crisi: come nelle Crisi

• Assenze del P.M.: la ripresa della

plasmatici.

Parziali Complesse).

• A. Farmacologica: uso o recente

coscienza è sempre pronta.

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304


Crisi Parziali Complesse: si assiste

terapie durante la degenza; eventuale

sempre ad una confusione post-critica,

annotazioni

dell’anestesista:

l’inizio e la fine dell’accesso non sono

Leptofen

controindicato

sempre facilmente definibili.

epilettici).

è

Indagini neurofisiologiche:

il

L’EEG può essere l’unico accerta-

negli

mento che mostra reperti compatibili con l’Epilessia. Non invasivo, di basso

Crisi di Grande Male: si ha un

• Cartella clinica della presa in carico

costo e ripetibile. Presenta lo svantaggio

periodo di confusione mentale post-

presso un Centro di Cura per l’Epi-

di: una bassa sensibilità e specificità;

critico, seguito spesso da un sonno

lessia.

frequenti artefatti (fisiologici e tecnici); essere influenzato da vari fattori (meta-

r i s t o r a t o re di durata variabile, dal

bolici, vigilanza, farmacologici)(11,12).

quale il soggetto si sveglierà indo-

Ulteriori elementi da considerare:

lenzito, accusando mal di capo,

• Testimonianze rese da parenti e

In epilettici noti, nel 10-20% dei casi

conoscenti (in particolare, valuta-

l’EEG è normale(13); la probabilità di

zione

registrare anomalie dipende da diversi

senza ricordare l’accaduto. Situazioni scatenanti (alcool, farmaci, carenza di sonno)

dell’impatto

sociale

ed

fattori:

emotivo). • Certificazione rilasciata dal medico

curante per l’indennità di malattia; Frequenze delle manifestazioni

eventuali referti VMC (per i medici

negli ultimi due mesi

numero e lunghezza delle re g i s t r azioni;

tipo di epilessia; se il paziente ha presentato recentemente una crisi;

Inps). • Dati relativi al ruolo sociale, lavora-

eziologia delle crisi; metodiche di

Presenza di crisi con

tivo ed economico (matrimonio,

attivazione, elettrodi utilizzati;

caratteristiche diverse (per tipologia

separazione,

trattamento effettuato.

e per intensità). Anamnesi farmacologica: -

amicizie,

fre q u e n t i

licenziamenti, disoccupazione, ecc.).

Viceversa, nell’1-2% dei casi l’EEG

• Eventuali precedenti pronunciamenti

può mostrare anomalie epilettiformi in

di strutture e/o organi collegiali:

pazienti senza evidenza di epilessia

Analisi longitudinale dei farmaci A.E.

convalescenze servizio militare, inva-

(specie parenti di 1° grado di pazienti con epilessia idiopatica)(2,11,12,13).

somministrati e dei dosaggi raggiunti.

lidità civile, temporanea inidoneità

-

Monoterapia o politerapia.

lavorativa, idoneità alla guida di auto-

-

Effetti collaterali.

veicoli, ecc.).

-

Dosaggi ematici.

-

Assunzione di psicofarmaci.

Esistono tecniche EEG speciali, che aumentano la probabilità di re g i s t r a re anomalie epilettiche o di metterle in

Elementi clinici e di laboratorio:

relazione con altre attività fisiologiche

• Esame obiettivo generale:

lesioni

(Polisonnografia, EEG in sonno o dopo

Valutazione della documentazione

cutanee e/o cicatrici, malattie gene-

veglia protratta, Video-EEG, Holter-EEG,

specialistica esibita:

rali, ecc.

Mappaggio topografico EEG, Magne-

Tipo di struttura che ha rilasciato la certificazione (Centro Cura Epilessia, reparto ospedaliero specialistico, ecc.).

toencefalografia).

• Esame psichico: deficit cognitivi,

Indagini neuroradiologiche: RM e TC sono sempre indicate in

Epoca d’inizio dei controlli e loro

• Esami di laboratorio: esami di routine,

pazienti adulti che presentano una prima

ricorrenza (certificazione episodica!).

dosaggio CPK e Prolattina (dopo una

crisi epilettica ed in cui l’eziologia

Congruità tra diagnosi di epilessia,

crisi di GM di solito aumentano)(3,5),

appare incerta(1,27).

gravità della stessa ed adeguatezza

esami tiroidei, tasso alcoolico nel

Cartelle

cliniche

di

Cartelle

cliniche

di

La RM costituisce l’esame di elezione

sangue, malattie da accumulo, disme-

sia per la maggiore sensibilità rispetto

ricoveri

in

tabolismi, anomalie cromosomiche.

alla TC in alcune lesioni (es. piccoli

Monitoraggio farmaci AE.

angiomi cavernosi, malformazioni

ricoveri

in

• Eventuale prelievo di sangue/urine

ambiente specialistico. •

segni focali,

fenomeni di disinibizione? disturbi psichici?

della terapia prescritta. •

• Esame neurologico:

dello sviluppo corticale), sia per la

ambiente non specialistico (valuta-

per la tossicologia e lo screening di

valutazione

zione

stupefacenti.

paziente. E’ un esame innocuo, ripe-

anamnesi,

diario

clinico,

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304

pre-chirurgica

del


La PET costituisce una metodica di

Episodi critici di natura non

viduare la SCLEROSI TEMPORO-

costo elevato che fornisce inform a-

epilettica

tibile più volte. Molto utile per indi-

MESIALE ove, attraverso l’analisi

zioni quantitative e funzionali sul

• Perdita della coscienza di tipo

volumetrica, il riscontro unilaterale

flusso sanguigno ed il metabolismo

non epilettico: SINCOPE cardio-

di atrofia e gliosi dell’ippocampo è

c e rebrale. Il tracciante più usato per

gena, riflessa (vaso-vagale), vasco-

associata ad una forma di epilessia

m i s u r a re il

lare, metabolica (ipoglicemia).

farm a c o - resistente (con aura epiga-

glucosio è il 2 desossi-glucosio

strica, alterazione della coscienza,

(FDG);

• Crisi accessuali senza alterazioni

automatismi oro-facciale, confusione

sanguigno cerebrale si usa l’H che

attack, Tetania, Crisi psicogena ed

post-accessuale)(14). La concordanza

valuta il consumo di O2. In fase inter-

iperventilazione, Crisi tonica tro n c o -

tra alterazioni RM e reperti EEG è

critica la PET evidenzia zone di

encefalica (nella Sclerosi Multipla,

pari quasi al 90% nell’epilessia del

ipometabolismo in aree epilettogene

raramente

temporale(3).

Costituiscono all’esame:

temporali anche in quadri RM nega-

la

presenza di clips metalliche, pace-

tivi. •

maker, disturbi fobici. • La TC è particolarmente sensibile a

lesioni

calcifiche

ed

il

di

dello stato di coscienza: Drop

lobo

misurare

locale

flusso

c o n t roindicazioni

per

consumo

alterazioni

su

base

ischemica),

Attacchi di Panico. • Disturbi correlati con il sonno:

La SPECT permette la misurazione

N a rcolessia, Cataplessia, Sonnambu-

del

lismo, Mioclonie ipniche.

flusso

sanguigno

cerebrale,

mediante la captazione di fotoni

• Episodi critici di altra natura:

emessi da un traccainet radioattivo

Emicrania semplice ed accompa -

craniche; poco sensibile invece nelle

iniettato endovena (TC99). Durante

gnata (anamnesi familiare, aura di

piccole lesioni corticali, nelle lesioni

la fase critica si verifica un aumento

lunga durata, comparsa della cefalea,

della base cranica, delle regioni

del flusso sanguigno nella zona

manca l’alterazione della coscienza);

orbito-frontali e temporo-mesiali, ove

epilettogena (e il tracciante rimane

TIA (durata maggiore, di solito sono

non regge il confronto con la RM.

in sede per un tempo protratto). In

p resenti sintomi deficitari e non movi-

• La Spettroscopia in RM (MRS)

g e n e re in fase intercritica si osserva

menti involontari, in genere non vi è

fornisce indicazioni di tipo biochi-

ipocaptazione del tracciante a livello

perdita

mico e funzionale, attraverso la valu-

della zona epilettogena. Viene usata

Globale Transitoria (il paziente è

di

coscienza);

Amnesia

tazione degli spettri relativi al lattato,

specie per la localizzazione della

vigile ed adeguato alla situazione,

adenosina-trifosfato, creatina e fosfo-

zona epilettogena nell’iter pre-chirur-

presenta un grave disturbo della

c retina, fosfato inorganico. Il rapporto

gico.

memoria a breve termine); Crisi disto -

f o s f o c reatina/fosfato inorganico tende

Test neuropsicologici:

niche (farmaci, malattie extrapirami-

a ridursi in occasione delle crisi.

Ai fini medico-legali, per una valu-

dali); Vertigine Parossistica Benigna.

Modificazioni del lattato post-critiche

tazione agevole e completa, si può

Le crisi psicogene o pseudocrisi

possono essere utilizzate per infor-

suggerire la seguente batteria di test:

sono episodi critici non epilettici, scate-

mazioni sull’origine delle crisi.

-

Mini Mental State Examination

nati da stati emotivi. Possono manife-

• La RM funzionale (fMRI) permette

Prove di memoria immediata

starsi sia in peilettici che in soggetti non

di visualizzare l’attivazione di are e

Prove di memoria a lungo termine

epilettici. Di solito insorgono davanti ad

cerebrali,

aumenti

Matrici progressive di Raven

a l t re persone; durante le crisi le pupille

focali del flusso ematico cere b r a l e ,

Matrici attenzionali

sono normoreagenti; i pazienti resistono

aumentata saturazione di O2 del

Fluenza verbale

attivamente ai tentativi di apertura degli

sangue venoso. La fMRI mostra

Aprassia costruttiva.

occhi; l’eventuale morsicatura avviene

evidenziando

anomalie cerebrali circoscritte sia durante le crisi che in fase interc r i-

alla punta della lingua e non sulla parte Diagnosi differenziale

tica (viene usata specie in fase pre -

Nella diagnosi differenziale dell’E.

c h i r u rgica, per il mappaggio funzio-

rientrano numerosi eventi che possono

nale del linguaggio, della corteccia

essere ricondotti essenzialmente alle

motoria e delle aree cognitive)(15).

seguenti categorie(5,17):

laterale (come nel GM)(5) Terapia Scopo della terapia AE è quello di i m p e d i re la comparsa di crisi. In linea

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304


generale la prima crisi di una epilessia

La possibilità di determinare il livello

vera, per diffusa convenzione, viene

ematico dei farmaci AE ha migliorato la

lasciata senza terapia, in attesa di un

capacità di monitoraggio dell’effetto

Pertanto è opportuno inquadrare le

secondo episodio, che consente di avere

farmacologico.

epilessie sotto il profilo sindromico a cui

coinvolta e dalla presenza o meno di una patologia

epilettogena

responsabile.

un’idea della tendenza spontanea a ricor-

L’assenza clinica di crisi e di altera-

si attribuisce generalmente un significato

re re degli attacchi(30). Tuttavia se l’EEG

zioni specifiche dell’EEG per un periodo

p rognostico e di risposta al trattamento(4).

è molto attivo, se esistono dimostrazioni

di tempo compreso tra 3-5 anni, costi-

Nella diagnosi di s i n d rome epilet -

di una chiara condizione epilettogena (ad

tuiscono il presupposto per pro p o r re la

tica, le crisi ricorrenti vengono conte-

es. nelle forme idiopatiche la familiarità

sospensione del trattamento(26); la deci-

stualizzate in un determinato soggetto

oppure ripetute crisi convulsive febbrili

sione, comunque, deve essere presa di

analizzandone vari parametri ( ad es. età

nell’infanzia; o nelle forme parziali, la

comune accordo con il paziente.

d’insorgenza; fattori causali identificabili; funzioni cognitive, neuromotorie e

presenza di un danno organico focale dimostrato dalle indagini), e specie se le

Indicazioni al trattamento

funzionali; presenza o assenza di alte-

crisi sono a rischio (es. perdita immediata

chirurgico

razioni alle indagini neuroradiologiche

della coscienza, senza preavviso; in

Nel caso di una sindrome epilettica

e neurofisiologiche; ecc.); in tal modo

condizioni vitali che espongono a peri-

farmacoresistente può essere preso in

si ottengono informazioni corrette sulla

coli, es. lavoro su impalcature ), si può

considerazione il trattamento chirur-

prognosi e sul trattamento per quel

i n i z i a re la terapia già dal primo episodio.

gico. Le indicazioni con selezione dei

soggetto (se necessario per tutta la vita,

In genere, anche nelle epilessie sintoma -

pazienti candidati all’intervento sono

se non è necessario, se poco efficace,

tiche può essere iniziata la terapia dopo

costituite da(32):

ecc.)(8).

la prima crisi. Anche in casi particolari

• Epilessia farmacoresistente.

di epilessie riflesse, la terapia va evitata

• Lateralizzazione delle anomalie EEG

se il paziente è in grado di sottrarsi agli stimoli epilettogeni, per esempio in certe

L’E. sintomatica è associata ad una tuale patologia cerebrale primitiva può

intercritiche. • Tipo di lesione epilettogena.

epilessie con crisi scatenate dai video-

Localizzazione

condizione morbosa di base e l’even-

delle

scariche

influenzare in misura notevole le condizioni del paziente nel periodo interc r i-

giochi o da altri stimoli visivi. In questi

critiche.

tico: pertanto si procederà in via pre l i-

casi possono essere impiegate con eff i-

• Corretta definizione dell’area epilet-

minare ad una attenta valutazione

cacia lenti protettive specifiche (lenti blu

togena.

dell’impatto neurologico.

denominate Z1). Analogamente si può

L’epilessia può essere considerata

a d o t t a re un criterio attendistico nelle crisi

attiva quando il periodo libero da crisi

non a rischio, come quelle del G.M. ad

Epilessia e medicina legale

è inferiore ai due anni; in remissione se è superiore(7).

insorgenza Morfeica. La scelta del farmaco AE è delicata: è

Le problematiche medico-legali del

necessaria l’accurata classificazione delle

paziente epilettico sono complesse ed

della malattia indicano nella grande

crisi e delle sindromi; vanno considerate

investono numerosi aspetti riguardanti

maggioranza dei casi (70-80%) un

le controindicazioni e gli effetti collaterali.

la:

buon controllo farmacologico delle

La decisione di trattare comporta

I dati complessivi sull’evoluzione

• prognosi della malattia primitiva;

crisi; essi possono essere così sinte-

l’obbligo di trattare a lungo (almeno tre

• severità del numero di accessi;

tizzati(6,13,18,19,20):

anni), ma molto spesso per tutta la vita.

• severità delle crisi;

Gli effetti collaterali incidono fortemente

• severità dei disturbi neuropsicologici;

sulla qualità della vita del paziente,

• effetti collaterali dei farmaci AE.

i n c o n t ro a guarigione spontanea: alcune forme dell’età evolutiva (es.

specie per dosi massimali o politerapia. Grazie alla terapia si ha completo controllo delle crisi nel 50% dei pazienti, mentre nel 30-40% dei casi si raggiunge un controllo soddisfacente (..)

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304

circa il 25% dei pazienti va

E. a parossismi rolandici); alcune Gravità dell’epilessia: prognosi

forme idiopatiche non sostenute da

della malattia primitiva

lesioni cerebrali; ecc.

L’E. costituisce un complesso di sintomi dipendenti dalla sede encefalica

circa

il

50-55%

dei

pazienti

rispondono al trattamento farma-


cologico ma da questo dipen-

una ridotta percentuale di ricadute alla

zione globale della qualità della vita: è

dono: sono epilessie farm a c o s e n s i-

sospensione del trattamento.

difficile definire se sono preferibili molte

bili ma farmaco-dipendenti, il pro t o-

La tendenza alle ricadute si verifica

crisi parziali brevi o poche crisi parziali

tipo è rappresentato dalla S. di Janz

principalmente entro il primo anno dalla

prolungate. Essa, invece, può rappre-

(o Piccolo Male mioclonico); ecc.

sospensione della terapia; il rischio di

sentare un valido indicatore se si pre n-

• circa il 20-25% epilessie farm a c o-

ricadute nel caso di molte E. generaliz-

dono in considerazione la specificità di

resistenti.

zate praticamente si annulla dopo due

ciascuna crisi od il contesto di altre

Le epilessie farmaco resistenti sono

anni dalla sospensione della terapia;

variabili delle crisi stesse(22).

spesso E. parziali:

nelle E. parziali, invece, sono possibili

La frequenza riferita delle crisi,

• In età pediatrica: S. di West, S. di

anche ricadute tardive (oltre i tre anni).

pertanto, necessita sempre di una veri-

Lennox-Gastaut,

E.

miocloniche

progressive.

Per quanto riguarda l’evoluzione dell’E.

fica critica: ad esempio, crisi fre q u e n t i

dopo la ricaduta, c’è concordanza nel

di GM (EEG alterato, traumi, alterazioni

• In età adulta: Crisi Parziali sintoma-

fatto che la ripresa della terapia consente

funzioni cognitive, controlli specialistici

tiche e/o criptogenetiche; E. da Scle-

di riottenere il controllo delle crisi in

frequenti, alti dosaggi farmaci AE, poli-

rosi Mesiale del lobo Temporale;

quasi tutti i pazienti(4).

terapia, ecc.) (11,17,21).

L’E. benigne, pertanto, possono

Scala di gravità della frequenza delle

Alcuni A.(19,26), hanno studiato la

e s s e re sia generalizzate o parziali, sono

crisi di GM o Parziali Second. Generaliz.:

prognosi alla sospensione del tratta-

rappresentate da quelle sindromi epilet-

• frequenti: due o più crisi al mese;

mento farmacologico attenendosi rigo-

tiche che in assenza di lesioni cere b r a l i

• frequenza moderata o bassa: 1 o

rosamente alla Classificazione Intern a-

hanno una prognosi buona, che rispon-

meno di un attacco al mese;

zionale:

dono alla terapia con la cessazione delle

• sporadiche: crisi circa-annuali.

• Prognosi buona: in cui è possibile

crisi, che non si accompagnano a deficit

Epilessia Frontale Notturna.

Scala di gravità della frequenza delle

una remissione spontanea, facile

intellettivi e che consentono una vita di

Crisi Parziali Complesse:

c o n t rollo terapeutico e non re c i d i v a

relazione e lavorativa normale; esse

• frequenti: 3 o più al mese; • frequenza moderata o bassa: 2 o

farmaci.

rappresentano il 75-80% di tutte le

S i n d romi: epilessia con assenze

epilessie(6). Tra di esse una buona quota

tipiche dell’infanzia (8% di ricadute),

(25-50% a seconda delle diverse casi-

Scala di gravità della frequenza delle

epilessia

stiche), va incontro a completa guari-

Crisi Parziali Semplici, delle Assenze e

gione, intendendosi per guarigione l’as-

Mioclonie:

senza di crisi in assenza di terapia.

• frequenza alta: 17 o più al mese;

alla

sospensione

a

dei

parossismi

rolandici

(nessuna ricaduta). • Prognosi intermedia: G.M. idiopa-

meno al mese.

tico (41% di ricadute); Epilessia

L’E. farmaco resistenti sono quelle

Parziale Complessa (46% di ricadute).

forme che resistono al trattamento

• Prognosi cattiva: con frequenti rica-

farmacologico; in questo gruppo, è

Elemento indispensabile per otte-

dute alla sospensione della terapia.

possibile con adatta terapia, ridurre ulte-

nere dati precisi è rappresentato da un

S i n d romi: Epilessia Parziale con crisi

riormente le crisi rendendole rare o

adeguato sistema di registrazione e della

secondariamente generalizzate (63%

occasionali.

raccolta di elementi documentali: diario

• frequenza moderata o bassa: 16 o

meno al mese.

delle crisi, cartella clinica di presa in

di ricadute); Assenze + crisi di GM (74% di ricadute); E. Mioclonica

Gravità dell’epilessia frequenza

carico del Centro Epilessia, pre s t a z i o n i

Giovanile (84% di ricadute); Epilessia

delle crisi

di Pronto Soccorso, ricoveri, ecc.

La frequenza delle crisi in ambito

Parziale Semplice. P u r t roppo per i tipi di epilessia con p e rcentuali

di

ricaduta

intermedia

possiamo esprimere un giudizio di guari-

medico-legale costituisce da solo un indice di gravità della epilessia inaff i d abile ed insicuro.

Gravità delle crisi Di maggiore importanza è la severità delle crisi, intesa come gravità delle manifestazioni cliniche, che può avere

gione solo in termini pro b a b i l i s t i c i ,

Inoltre la frequenza delle crisi, consi-

infatti non sono stati ancora individuati

derata singolarmente, non costituisce un

un impatto uguale o superiore a quello

markers che ci permettano di rilevare

p a r a m e t ro rilevante ai fini della valuta-

del numero complessivo delle crisi (23,

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304


24). Vi sono vari parametri di misura

Da quanto sopra riportato, ne

tuale istituzionalizzazione. L’E. riduce

della gravità delle crisi, basati da una

discende che i criteri di invalidità

il senso di controllo sulla propria vita,

parte su eventi oggettivi e dall’altra su

dovrebbero essere legati oltre al numero

contribuendo a generare pro b l e m i

p e rcezioni soggettive della gravità delle

delle crisi anche alla loro semeiologia,

psicologici

crisi o su entrambi (3, 5,10, 22):

cioè ai disturbi che le crisi comportano

dell’esposizione

1. Pre v e d i b i l i t à: specie nelle CPC in

al paziente (6, 23, 24): vi sono, infatti,

trauma possono essere alla base delle

cui il paziente può adottare delle stra-

crisi caratterizzate solo da fenomeni

restrizioni sociali e lavorative che

tegie per mettersi in situazioni di

soggettivi che non alterano il compor-

spesso il paziente si impone da solo.

sicurezza. 2. Rapporto

tamento del paziente; oppure crisi con

il

ritmo

pubblica

sicurezza; oppure crisi che insorgono in

Disturbi neuropsicologici ed

condizioni protette (ad es. durante il

antiepilettici

dormentamento; crisi randomizzate.

sonno), per cui non comportano pericoli.

del

Gli effetti sulle funzioni neuro p s i c ologiche degli AE sono in genere correlati con la dose ed il numero dei farmaci

è rappresentato dalla perdita di comparsa di movimenti convulsivi

o

Farmaci AntiEpilettici.

s o n n o / v e g l i a: crisi protette del GM

coscienza con caduta a terra e

paura

p revedibili che consentono la messa in

morfeico; crisi al risveglio o all’ad3. Tipo di crisi: l’effetto più importante

Epilessia e disturbi neuro p s i c ologici

impiegati (7,16, 28,29): •

La politerapia è più nociva della

più

L’E. nelle forme abituali non porta

f requentemente una perdita del

nessuna menomazione nell’ambito della

contatto con l’ambiente, con succes-

vita quotidiana e del successo profes-

i 4 classici AE: modesto (fenitoina,

(GM).

Nelle

CPC

avviene

monoterapia. •

L’impatto negativo è dimostrato per

siva amnesia, ma senza caduta. Nelle

sionale. Le cause dei disturbi neuro p s i-

carbamazepina, valproato); severo

CPS la coscienza non è alterata e non

cologici nell’epilessia riconoscono una

(fenobarbital).

vi è caduta.

genesi multifattoriale(16, 17, 23, 24):

4. Durata della crisi:

5

debilitanti. La

secondi in

• Caratteristiche dell’epilessia: ezio-

Assenze e CPS; qualche minuto nelle

logia; localizzazione della lesione

CPC; in genere ? -3 minuti nel GM;

cerebrale (specie limbica); età d’in-

Oxacarbazepina, Tiagabina, Gabapentin, Levetiracetam e Lamotrigina, sono privi di conseguenze cognitive.

La Lamotrigina ha evidenziato effetti

5-15 minuti nelle crisi prolungate;

s o rgenza (precoce inizio, peggiore

cognitivi

>15-20 minuti nello stato di male

prognosi); tipo di sindrome epilet-

seguenti meccanismi: blocco dell’at-

favorevoli

attraverso

i

epilettico.

tica; numero complessivo delle crisi

tività intercritica, azione sero t o n i n e r-

Durata dell’evento post-critico:

di GM; durata delle crisi; persistenza

gica sul tono dell’umore, migliora-

prolungato specie nel GM e talora

elevata della frequenza delle crisi;

mento della macro a rchitettura del

nelle CPC.

presenza di attività critica ed inter-

sonno (16bis).

critica

all’eeg

crisi: pronta ripresa nelle assenze;

forzata:

insorgenza

fase di riorientamento in CPC e GM.

psichici associata a brusca scomparsa

rapporto a rapida titolazione. Nel 7%

7. Altri elementi: intensità delle mani-

delle crisi e/o a rapida normalizza-

dei casi ha effetti negativi sul linguaggio

6. Modalità di interruzione delle

festazioni motorie; traumi; cluster di

8

(normalizzazione di

disturbi

zione dell’eeg patologico).

crisi; incontinenza e morsicatura della

• Disturbi del sonno.

lingua; automatismi; fattori precipi-

• Comorbilità

negativi sulle funzioni cognitive in

su base idiosincrasica; al riguardo viene

psichiatrica:

nei

soggetti con E. vi è un tasso più

riflesse).

elevato di disturbi psichici (ansia,

Terapia: dosaggio dei farmaci; poli-

depressione, psicosi, problemi cogni-

terapia; compliance.

tivi) rispetto ai soggetti con altre

Per la valutazione della frequenza e

patologie del SNC.

gravità delle crisi, esistono questionari

• Disadattamento

G Med Mil. 2009; 159(3): 293-304

Il Topiramato ha evidenziato eff e t t i

considerato

tanti controllabili (es. nelle epilessie

affidabili quali il Liverpool.

fattore di

rischio

la

presenza di E. Parziale sintomatica con focus Fronto-temporale sx (..). Effetti collaterali degli antiepilettici Il trattamento farmacologico può determinare effetti collaterali biologici

psicosociale:

livello d’istruzione raggiunto, even-

(acuti o cronici), effetti cognitivi e comportamentali(28, 29, 30):


• Gli effetti collaterali biologici acuti

Come più sopra riportato, i criteri di

sono idiosincrsici e nella maggior

INVALIDITà dovrebbero essere legati

parte dei casi non è possibile preve-

oltre che al numero delle crisi, anche

d e re che si verifichino: anemia apla-

alla loro semeiologia, cioè ai disturbi

stica; epatotossicità; nefrotossicità; S.

che le crisi comportano nel paziente.

di Stevens-Johnson; alterazioni del linguaggio. • Gli effetti collaterali cronici sembrano

Analogamente si stanno cercando di

6. AICE, Associazione Italiana Contro l’Epilessia: “Percorso epilessia”. Grafiche A&B Bologna, 1998.

s t a b i l i re altri parametri per valutare la “ pericolosità “ dell’epilettico ad es. per

correlati a tossicità cumulativa e

la concessione della patente auto

richiedono un’attenta sorveglianza da

(diagnosi e trattamento precoci, rare crisi

parte del medico: anemia da defict

convulsive, presenza di aura, assenza di

di folati; rachitismo; neuropatie; iper-

compromissione della coscienza, crisi

plasia gengivale; degenerazione cere-

unicamente durante il sonno notturno ).

bellare.

5. Grehl H., Reinhardt F.: “Neurologia”. CIC Ed. internazionali Roma, 2003.

Per quanto riguarda l’inserimento nel

• Gli effetti cognitivi e comportamen-

mondo del lavoro, si può ritenere che

tali possono non essere evidenziati

il 65-70% degli epilettici può fornire

all’esame clinico, ma sono in genere

prestazioni lavorative sovrapponibili a

riferiti dai familiari (esplorazione

quelle del resto della popolazione.

con batteria di test neuro p s i c o l o-

Il numero di incidenti conseguenti

gici). Tali effetti, come già detto,

ad una crisi sul posto di lavoro è,

sono più frequenti con l’utilizzo dei

secondo alcune statistiche, uguale a

quattro AE classici (specie con PB)

quello del resto della popolazione. Il

e/o in politerapia. Essi devono

numero degli incidenti dovuti ad una

e s s e re differenziati dalla malattia di

crisi si è pro g ressivamente ridotto nel

base: ad esempio la depre s s i o n e

corso degli anni anche per i pro g re s s i

può essere attribuita sia al tratta-

delle conoscenze e del trattamento AE.

mento con PB che alla limitazione dell’attività.

7. ??Commission on Classification and Terminology of the International League Against Epilepsy. Proposal for revised clinical and electroencephalographic classification of epileptic seizures. Epilepsia 1981; 22:489-501. 8. Avanzini G., Baruzzi A., Panzica F.: Basi neurobiologiche dell’epilettogenesi” in Canger R. Le epilessie oggi. 4a edizione, Masson Milano 1999: 19-38. 9. Macchiarelli L., Feola T.: “Medicina Legale”. Minerva Medica Ed. Torino, 1995. 10. Adams R. D., Victor M.: “Principi di neurologia”. Mc Graw Hill Ed. Milano, 1992. 10 bis ?? Commission on classification and Terminology of the International League Against Epilepsy. Proposal for revised classification of epilepsies and epileptic syndromes. Epilepsia 1989; 30: 389-399.

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Tenuto conto della complessità dei quadri sindromici di epilessia, per un corretto inquadramento medico-legale nei vari ambiti di applicazione, è opportuno che vengano rispettati i seguenti

IV edizione, Masson Ed. Milano, 1999. 2. Avanzini G., Baruzzi A., Canger R. et al.:

“Manuale italiano di epilettologia”. Padova, Piccin, 1992.

evolutive. • Risposta alle terapie farmacologiche. • Patologie associate. • R i p e rcussioni sulla personalità e sul

livello di prestazione mentale. • Adattamento sociale, familiare e lavo-

rativo.

12. Franceschi M., Ferini-Strambi L., Minicucci F., Smirne S.:” Atlante di elettroencefalografia clinica” Raffaello Cortina Ed., Milano, 1984. 13. Epilessia - WEB.

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La ricostruzione del LCA con legamento sintetico LARS: nostre esperienze The ACL reconstruction with LARS synthetic ligament: our experience Ettore Somma *

Giuseppe La Cava °

Mario Brunella •

Rodolfo Vigliano #

Fig. 1 - Legamento LARS AC 80 Riassunto - Il legamento crociato anteriore, insieme al legamento crociato posteriore è essenziale per la stabilità articolare del ginocchio, in quanto impedisce la traslazione anteriore della tibia rispetto al femore ed è particolarmente sollecitato durante l'attività sportiva. Nei giovani la sua lesione, conseguente a bruschi movimenti di torsione sull'arto inferiore od a trauma esterno, richiede una ricostruzione chirurgica mediante autotrapianto di tendini (o loro porzioni) prelevati dal paziente stesso. Gli studi scientifici condotti fino agli anni ottanta sembravano dimostrare che la semplice sutura del legamento crociato anteriore rotto, così come l'impianto di un legamento artificiale non producessero risultati altrettanto soddisfacenti. Dopo aver analizzato le cause del fallimento dei mezzi di sintesi sintetici utilizzati fino agli anni 80, gli autori riportano la casistica personale degli interventi di ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore eseguiti con la tecnica LARS (Ligament Augmentation & Ricostruction S y s t e m) e l'innesto di Legamenti sintetici di seconda generazione, costituiti da un fascio di fibre longitudinali di Polietilene Te reftalato (PET), descrivendo la tecnica chirurgica ed i vantaggi rappresentati dalla mini invasività dell'atto operatorio, dall'assenza di danno sull'apparato estensore e dalla precoce riabilitazione rispetto alle altre tecniche con la precoce ripresa del trofismo muscolare così come dell'attività lavorativa e sportiva. Parole chiave: Legamento crociato anteriore - ginocchio - LCA - LARS. Summary - The anterior cruciate ligament together with the posterior one are foundamental for knee stability. Continued stress during sport activity is one of the causes of tendon breaking. In young people the ligament laceration needs a surgical riconstruction by tendon autograft. Until the eighties artificial tendon riconstruction wasn't as satisfactory as the autologous transplantation, because material and technical problems. Authors present their personal experiences with a new generation of artificial ligaments in riconstruction of the anterior cruciate ligament by the LARS (ligament augmentation & ricostruction system) surgical technique. The advantages of the technique (low invasivity, no signs of synovitis, early surgical outcome and riabilitation, high patient satisfaction) are described. Key words: LARS = Ligament augmentation ricostruction system.

* Prof., specialista in ortopedia, fisiatria, medicina dello sport. ° Dr., specialista in ortopedia. • Dr., specialista in ortopedia. # C.V. (SAN), specialista in anestesia e rianimazione.

G Med Mil. 2009; 159(3): 305-310


Cenni di anatomia

fasci (prelievo quadruplicato). Il trapianto

La Micro p o rosità del legamento arti-

p rescelto è quindi posizionato all’intern o

ficiale era insufficiente (le dimensioni

Nell’articolazione del ginocchio vi

dell’articolazione del ginocchio e fissato

delle microfibre di 50µ, non permet-

sono i due legamenti crociati la cui

al femore e alla tibia con una vite ad inter-

tevano il ripopolamento fibroblastico

funzione è quella di impedire il movi-

ferenza o mediante altri sistemi.

dell’impianto artificiale).

mento di traslazione anteriore e posteriore

In alcuni casi selezionati (dove la

della tibia rispetto al femore. Si chiamano

lassità articolare è molto accentuata) è

giocano un ruolo determinante nella

crociati, perché si incrociano al centro

necessario aggiungere un “rinforzo”

riuscita dell’intervento e nella tenuta

dell’articolazione. Il legamento crociato

tendineo extra articolare per pro t e g g e re

del legamento e devono tendere ad

a n t e r i o re (LCA) è un cordone fibroso del

il trapianto.

e l i m i n a re possibili cause di attrito e

3.

Le

Tecniche

chirurg i c h e

d i a m e t ro di un centimetro teso tra la tibia

Gli studi scientifici condotti fino agli

di usura per sfregamento sulle super-

ed il femore. Origina dall’area rugosa

anni ottanta sembravano dimostrare che

fici articolari rigide durante il movi-

posta davanti all’eminenza intercondi-

la semplice sutura del legamento crociato

mento. Le principali cause di falli-

loidea della tibia e si estende verso l’alto

a n t e r i o re rotto, così come l’impianto di

mento mecca-nico/biologico erano da

e verso la parte più posteriore della faccia

un legamento artificiale non pro d u c e s-

r i c e rc a re nel:

mediale del condilo laterale del femore.

s e ro risultati altrettanto soddisfacenti.

Mancato rispetto dell’isometria nel

Il legamento crociato anteriore, parti-

Le cause del Fallimento dei mezzi di

graft positioning (inserzione tro p p o

colarmente sollecitato durante lo sport,

sintesi sintetici usati negli anni 80 erano

anteriore, medializzata o lateralizzata

forma con il legamento crociato poste-

riconducibili a tre ordini di fattori:

riore quello che si chiama il pivot

1. Resistenza meccanica insufficiente

centrale del ginocchio. Esso è essenziale

dei materiali utilizzati;

nella stabilità dell’articolazione in quanto

2. Biocompatibilità aleatoria;

impedisce la traslazione anteriore della

3. Tecnica chirurgica approssimativa.

tibia rispetto al femore.

La lesione del legamento crociato

Assenza di linearità del legamento impiantato, con fomazione di angoli killer;

1. L’insufficiente resistenza mecca nica era causa di rottura precoce del lega -

Tecniche di ricostruzione chirurgica

dei capi articolari); •

Tensione esagerata con conseguente attrito sulla cartilagine articolare;

Inutilizzazione dei residui di Lega-

mento o di progressivo cedimento fino

mento

alla rottura. L’effetto era imputabile alla:

contengono cellule, vasi, fattori di

• qualità dei materiali utilizzati;

crescita, meccanocettori) con o senza

• struttura tessile dei mezzi di sintesi

reazione fibroblastica parziale.

Crociato

anteriore

(la disposizione lineare delle fibre

anteriore può avvenire per bruschi

non consentiva una sufficiente elasti-

movimenti di torsione sull’arto inferiore

cità nei movimenti di flesso esten-

LARS

sione dell’articolazione);

(Ligament Augmentation &

o per trauma dall’esterno. La rottura o lesione totale del legamento crociato

• utilizzo di fibre non adatte a resistere

anteriore necessita, nei giovani sportivi,

alle forze sviluppate nei movimenti

una ricostruzione chirurgica.

di flessione, trazione, rotazione);

Le tecniche chirurgiche che mirano a ricostruire il legamento crociato anteriore

(che

• tecnica chirurgica non specifica e

Ricostruction System) L’introduzione dei Legamenti sinte tici di seconda generazione ha

poco codificata.

consentito dal 1993 di eliminare le cause

si eseguono attualmente in artro s c o p i a .

2. La mancanza di una perfetta

degli insuccessi degli anni 80.

Nella maggior parte dei casi, si ricorre ad

Biocompatibilità comportava l’insor-

I legamenti sintetici di seconda

un autotrapianto tendineo prelevato dal

genza di Sinoviti acute e croniche:

generazione sono costituiti da un fascio

paziente stesso. I tendini più comune-

• Il cosiddetto Desensimaggio (proces-

di fibre longitudinali di Polietilene Teref-

mente utilizzati sono la parte centrale

so di depurazione del tendine per

talato (PET) di numero variabile a

(terzo medio) del tendine rotuleo oppure

e l i m i n a regli agenti citotossici durante

seconda dell’utilizzo (Fig. 1).

i tendini semitendinoso e gracile che,

la fase produttiva) veniva eseguito in

suturati insieme, danno luogo a quattro

maniera parziale ed insufficiente.

G Med Mil. 2009; 159(3): 305-310

La Nuova struttura detta “a fibre libere” è costituita da:


• Fibre longitudinali libere da strutture

trasversali (nella componente intrarticolare);

Cenni sulla Tecnica chirurgica standardizzata, impiegata per il posizionamento del LARS.

tendini autologhi o porzioni di essi; • Nessun drenaggio articolare posto-

peratorio;

• Indipendenti una dall’altra (riduzione

• Possibilità di eseguire l’intervento

dello sfregamento);

Dopo accurata pulizia artroscopica

oltre che in anestesia generale o in

della gola intercondiloidea del femore ,

rachianestesia, anche in anestesia

filo di trama trasversale (utile a mante-

per evitare abrasioni o “impingement” del

locoregionale

n e re la struttura cilindrica e minimiz-

legamento all’interno dell’articolazione, i

anestetico del nervo sciatico al gluteo

zare l’allungamento secondario).

tunnel ossei vengono eseguiti con una

e del nervo femorale all’inguine (bi-

Tale struttura consente di ottenere

Fresa da 7,5mm mediante l’intro d u z i o n e

block);

una torsione fisiologica del legamento

di un unico filo guida, introdotto dalla

• Riduzione dei tempi di degenza

che fa lavorare alternativamente il 50%

regione anteriomediale della tibia con

postoperatoria e precoce inizio della

• Riunite nella porzione intraossea da un

mediante

blocco

delle fibre durante la flesso estensione.

l’ausilio di un puntatore tibiale a 55°, che

terapia riabilitativa con conseguente

Ne deriva una elevata resistenza alla

fuoriesce in regione supero esterna del

p recoce re c u p e ro funzionale dell’ar-

trazione che varia a seconda del numero

f e m o re, evitando di form a re angoli acuti

ticolazione.

di fibre longitudinali:

per rispettare la “linearità” del legamento.

Il

trattamento

postoperatorio

• 1500 N per 30 fibre;

E’ opportuno mantenere una lieve

c o m p rende l’impiego di un Tu t o re post

• 2500 N per 60 fibre;

copertura del neolegamento da parte di

operatorio in estensione per 15 giorni;

• 3600 N per 80 fibre;

tessuto fibroso evitando di rimuovere

e n t ro la prima settimana medicazione

• 4700 N per 100 fibre.

tutto il tessuto residuo durante la plastica

ed inizio della mobilizzazione passiva

I risultati ottenuti dopo 22 milioni di cicli (circa 14 anni di utilizzo) sono l’as-

della gola così come mantenere l’assetto

con kinetec e ginnastica attiva assistita

isometrico.

con lente flesso-estensioni da supino

L’impianto del LARS avviene attra-

senza di ro t t u re dovute ad usura ed un allungamento residuo del tendine di soli

verso il filo guida. La

aumenta di intensità e frequenza nelle si

settimane successive. Precoce carico

I n o l t re l’aumento della porosità a

realizza mediante l’impiego di viti metal-

d i retto e deambulazione con canadesi.

400µ favorisce il ripopolamento fibro-

liche ad interferenza (9x25), avendo cura

Dopo la IV° settimana è possibile

blastico che “isola” il tessuto sintetico.

di evitare una eccessiva tensione del

p ro c e d e re ad una riabilitazione attiva

legamento.

c o m p rensiva di ciclette leggera, tapi-

1,9 mm.

L ’ a c c o rgimento tecnico dovuto ai

fissazione

e da seduto, che in pro g re s s i o n e

extra-articolare

Riassumendo i punti salienti della

n u m e rosi ed accurati processi di purifi-

s roulant, squatting. Dopo il secondo mese si prosegue con una graduale

cazione, infine, (Desensimaggio) deter-

tecnica sono:

mina un aumento della Biocompatibilità.

Fibre libere indipendenti;

L’aumento della porosità a 400

Buona copertura di tessuto fibroso

completa alla ripresa della flesso esten-

residuo;

sione totale associata a valido tonotro-

Tensione non eccessiva;

fismo del quadricipite.

Assenza di angoli Killer;

No inpigement;

Torsione fisiologica.

Materiali e metodi

I vantaggi della tecnica chirurgica

• Dal 1997 ad oggi il nostro gruppo ha

micron, favorisce il ripopolamento fibroblastico che “isola” il tessuto sintetico.

utilizzata sono: •

Intervento interamente artroscopico in tutti i casi;

Fig. 2

Nessun impiego di fascia ischemica

r i p resa della attività fisica che sarà

effettuato 253 casi di cui 121 dal 2007 al 2009; • Il rapporto tra ginocchio destro -

s i n i s t ro è di 2:1;

alla radice della coscia;

• 35 maschi e 14 femmine;

Incisioni minime e senza prelievo di

• Età media 36,5 anni (min 18 - max 55);

G Med Mil. 2009; 159(3): 305-310


Il

FOLLOW-UP

medio

è

stato

eseguito dopo 11 mesi (min 1 - max 12 anni).

trapianto di condrociti autologhi;

Risultati

• 1 operato nel 1997 (secondo inter-

vento per lesione menicale nel 2005);

In 46 casi l’intervento è stato associato

• 1 operato nel 2000 (secondo inter-

Sono stati sottoposti ad ulteriore intervento

vento per lesione meniscale nel

per concomitanti patologie articolari:

2009);

1 second look artroscopico per L.M.I;

• 1 operato nel 2004 (secondo inter-

2 second look in artrotomia per

vento per lesione meniscale nel 2006).

Risultati oggettivi e soggettivi positivi in più del 93% dei casi (IKDC).

Ottima sinovializzazione del legamento nei second look artroscopici.

1 caso di fallimento per mobilizzazione vite tibiale (malposizionamento).

4 casi in cui si è reso necessario un secondo intervento per re v i s i o n e della vite femorale.

Conclusioni Riteniamo di aver ottenuto risultati soddisfacienti per la precoce ripre s a funzionale sia lavorativa (la ridotta invasività e la rapidità dei tempi di re c upero, soddisfano le esigenze di coloro che svolgono attività di tipo libero p rofessionale), che sportiva (sportivi professionisti e non hanno ottenuto una rapida ripresa dell’attività anche a livello agonistico). Fig. 3 - Rispetto della “linearità” nell’esecuzione dei tunnel ossei.

Il legamento sintetico non necessitando di lunghi tempi di vascolarizzazione quali quelli richiesti dall’impiego di fibre provenienti da prelievo di tendini autologhi (che, per altro , a l l o rquando separati dal peduncolo v a s c o l a re si comportano anch’essi come elemento estraneo), off re il vantaggio

di

pro c e d e re

ad

una

precoce riabilitazione rispetto ad altre tecniche con la possibilità di effettuare estensioni attive dell’articolazione già dalla prima settimana. Questo aspetto, associato alla mini invasività dell’atto operatorio ed all’assenza di danno sull’apparato

estensore

(tendine

rotuleo) e/o sulla stabilità in intrarotazione (gracile e semitendinoso), Fig. 4 - Impiego di un unico filo guida ed esecuzione in “one step” con direzione e fuoriuscita in regione superoestrema del femore.

G Med Mil. 2009; 159(3): 305-310

comporta diversi vantaggi quali la riduzione della ipotonotrofia post-


3. Zhong-tang Liu (2009): Four-strand hamstring tendon autograft versus LARS artificial ligament for anterior cruciate ligament reconstruction. International Orthopedics, 2009 Apr 25. [Epub ahead of print]: • Retrospective study design with a minimum follow-up of at least 48 months; • The LARS group displayed a significantly higher knee stability; • The evaluation of the IKDC scores, Lysholm scores and Tegner scores, showed that patients treated using a LARS graft tended to be clinically superior compared to patients treated using a 4SHG.

Fig. 5 - Il legamento crociato sintetico in posizione.

operatoria e la ripresa precoce del trofismo muscolare. La minore invasività provoca inoltre un minore peso psicologico sul paziente ed importanti ricadute economiche correlate alla p recoce ripresa dell’attività lavorativa e sportiva. Superati i pregiudizi del passato, infine, la maggiore affidabilità dei nuovi materiali, la maggiore resistenza alla trazione (4700 Newton) e l’affinamento delle tecniche chirurgiche, hanno re s o sempre più sicuro e duraturo nel tempo l’impianto, confermando la validità di questa tecnica chirurgica con pro s p e ttive di sempre maggiori applicazioni e sviluppi.

Appendice: Testimonianze estratte dalla letteratura internazionale: 1. Fan Q. et al. (2008): Comparison between four-strand semitendinosus tendon autograft and ligament advanced reinforcement system for anterior cruciate ligament reconstruction by arthroscopy. Zhongguo Xiu Fu Chong Jian Wai Ke Za Zhi. JBJS 2008 Jun; 22 (6) : 676-9. • No signs of synovitis; • No significant differences between both groups. 2. Cerulli G. et al. (2007): ACL reconstruction using artificial ligaments: Five years follow-up. S.I.O.T, 33 (3suppl. 1), pp. 8238-8242 • After five years, full recovery of strength and proprioception; • 96% A or B knees (IKDC); • No signs of synovitis.

4. Nau T. et al. (2002): A new generation of artificial ligaments in reconstruction of the anterior cruciate ligament. Blinded prospective randomised study. JBJS (Br), Vol 84b (3), pp. 356-360. • No significant differences between both groups (IKDC); • Better results for LARS in the first year (KOOS); • No significant Instrument-tested laxity differences: • No signs of synovitis. 5. Lavoie P. et al. (2000): Patient satisfaction needs as related to knee stability and objective findings after ACL reconstruction using LARS artificial ligament. The Knee, 7, pp. 157-163. • High patient satisfaction; • No signs of synovitis. 6. Trieb K. et al. (2004): In vivo and in vitro cellular ingrowth into a new generation of artificial ligament. Eur Surg Res. May-Jun; 36 (3) : 148-51.

After six months a cellular in-growth into the LARS ligament was noted.

G Med Mil. 2009; 159(3): 305-310



Valutazione algoritmica del rischio chimico Chemical risk assessment algorithm, chemical hazard Cosimo Nesca *

Vito Castellano °

Maurizio Moroni °

Riassunto - Gli Autori riportano i dati della valutazione algoritmica del rischio chimico in una officina di manutenzione di motori aerei. Gli algoritmi utilizzati per la valutazione del rischio chimico risultano utili nelle piccole e medie imprese che si caratterizzano per una ampia variabilità di mansioni lavorative, tempi di esposizione e modalità d’uso degli agenti chimici. Parole chiave: Sostanze chimiche, rischio chimico, algoritmo. Summary - The Authors report the data of the algorithmic evaluation of the chemical risk in an air engines of maintenance of workshop. The algorithms used for the evaluation of the chemical risk are useful in the small and middle firms that characterize themselves for a large working variability of tasks, times of exhibition and formal procedure of use of chemical agents. Key words: Chemical agents, chemical risk, algorithm.

* C.F. (SAN), Capo Sezione Medicina del Lavoro,Servizio Sanitario del Centro di Selezione della Marina Militare. ° Capo 1ª Cl I, Addetto Sezione Medicina del Lavoro, Servizio Sanitario del Centro di Selezione della Marina Militare.

G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


Centro di selezione marina militare.

Introduzione Il diffuso utilizzo di agenti chimici

chimiche presenti ed utilizzate. Le moda-

Si definisce v a l o re limite di esposi-

lità espositive, i tempi di esposizione e

zione: e il limite della concentrazione

l’utilizzo dei dispositivi di pro t e z i o n e

media ponderata nel tempo di un agente

nei luoghi di lavoro rende cogente la

individuale sono state ricavati dalle

chimico nell’aria all’interno della zona di

necessità di un monitoraggio degli effetti

risposte ad un questionario sommini-

respirazione di un lavoratore in relazione

nocivi che gli stessi possono pro d u r re

strato ai lavoratori.

ad un determinato periodo di riferimento. Sino a tempi recenti, in Italia, non

sui lavoratori esposti.

esistevano valori limite di esposizione

La legislazione in tema di pre v e nzione dei rischi chimici risulta essere in

2. Definizioni

riconosciuti dalla legge se non per poche sostanze.

plastica evoluzione dovendosi adattare , da una parte, all’immissione nel mercato

Per rischio chimico deve intendersi

La situazione è in evoluzione,

di nuove sostanze, dall’altra all’affina-

il rischio per la salute e la sicurezza

p e rché

mento delle tecniche di monitoraggio.

dell’individuo che deriva, o può deri -

E u ropea, è in corso la definizione di

su

impulso

dell’Unione

La valutazione del rischio chimico

vare, dagli effetti degli agenti chimici

valori limite che debbono essere obbli-

risulta, pertanto, un momento fonda-

presenti sul luogo di lavoro o come risul -

gatoriamente recepiti nelle legislazioni

mentale per modulare interventi sia di

tato di ogni attività lavorativa che

dei Paesi membri.

natura tecnica, atti a ridurre l’intensità

comporti la presenza di agenti chimici.

Una prima lista di sostanze e relativi

espositiva, sia di natura prettamente

Il Titolo IX del D. Lgs 81/2008 indica

valori limite è contemplata nell’Allegato

sanitaria, finalizzati alla protezione dei

i requisiti minimi per la protezione dei

XXXVIII del D.Lgs 81/08. Per le sostanze

soggetti esposti dagli effetti nocivi.

lavoratori contro i rischi per la salute e

per le quali non siano definiti i valori

la sicurezza da sostanze chimiche.

limiti nazionali o europei si fa usualmente

In questo nostro lavoro abbiamo proceduto alla valutazione, mediante un

In generale gli agenti chimici perico-

riferimento, secondo una prassi consoli-

modello matematico, dell’esposizione a

losi per la salute sono rappresentati da:

data,ai valori limite proposti da organismi

sostanze chimiche in una officina manu-

• sostanze classificate pericolose ai

di autorità internazionalmente ricono-

tenzione di motori aerei presso la base a e rea della Capitaneria di Porto di Pescara. La stima algoritmica del rischio

sensi del D. Lgs 52/97; • preparati classificabili pericolosi ai

sensi del D. Lgs 65/03;

sciute, quali l’ACGIH, che ha definito i TLV – TWA (Threshold Limit Value – Time Weighted Average) degli agenti

indipendentemente

chimici aerodispersi come quei valori di

dalla loro classificazione sono carat-

concentrazione fino ai quali si ritiene che

lavoro durante il normale turno lavora-

terizzate da valori limite di esposi -

la quasi totalità dei lavoratori possa rima-

tivo, dal censimento di tutte le sostanze

zione professionale.

n e re esposta senza subire effetti dannosi.

chimico è stata preceduta da un accurato sopralluogo delle postazioni di

G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322

• sostanze

che


3. Valutazione del rischio chimico La valutazione dei rischi per la salute

tibilità) può ragionevolmente ammalarsi.

• la misurazione al primo turno lavo -

La valutazione del rischio chimico

rativo comporta I ≤ 0.1 (la concen -

può essere effettuata mediante:

trazione rilevata è inferiore o uguale a 1/10 del VLE);

segue il modello universale della curva

valutazione ambientale;

dose-risposta (Fig. 1).

modelli matematici (algoritmo).

stabiliti due livelli di soglia: il valore limite ed il livello di azione.

• la misurazione su tre turni succes -

sivi comporta I ≤ 0.25 (la concentra -

Su questa curva possono essere a. Valutazione ambientale

zione è inferiore o uguale a 1/4 del

Viene effettuata facendo riferimento

VLE).

Il primo indica il livello di esposi-

alle norme UNI-EN elencate nell’allegato

Con la procedura statistica devono

zione che non deve essere superato; il

XLI del D.Lgs 81/08 e, in particolare alla

essere effettuate almeno 6 misurazioni

secondo il livello a cui scatta l’obbligo di

UNI-EN 689/97.

in turni successivi e viene valutata la

adottare misure di prevenzione specifiche

In base a quest’ultima normativa il

(sorveglianza sanitaria, formazione, DPI,

procedimento valutativo può seguire un

configurandosi così tre situazioni:

sistemi di prevenzione collettiva, ecc.): si

percorso formale ed uno statistico.

• rossa con probabilità di superamento

tratta, cioè, di un livello a cui il lavora-

In entrambi i casi per ciascuna

tore può essere esposto a condizione che

sostanza/preparato chimico viene calco-

vengano adottate le misure preventive.

lato, nella postazione di lavoro, la

Generalmente, al di sopra del valore

concentrazione

ponderata

della

probabilità di superamento del VLE,

> 5% • arancio con probabilità di superamento

0.1 – 5% • v e rd e con probabilità di superamento

limite, la maggior parte dei lavoratori

sostanza (C). Tale valore, diviso per il

< 0.1%.

c o r re il rischio di ammalarsi, mentre tra

valore

Solo la situazione verde identifica un

il livello di azione ed il valore limite,

(VLE), origina un indice (I):

di esposizione

v e rosimilmente, si possono ammalare

professionale

I = C / VLE

solo i soggetti ipersuscettibili. Al di sotto

Con la procedura formale si potrà

del livello di azione, infine, l’esposizione

parlare di rischio moderato (irrilevante

è talmente bassa che nessun lavoratore

per la salute, basso per la sicurezza)

(nemmeno in condizione di ipersuscet-

allorquando:

rischio moderato (irrilevante per la salute). b. Valutazione algoritmica

Per poter ottenere una valutazione del rischio basata su criteri oggettivi che non siano le misurazioni ambientali, sono stati elaborati dei modelli matematici che utilizzano dei descrittori in forma di funzioni algebriche, le quali tengono conto delle caratteristiche di pericolosità di una sostanza o pre p a r a t o e degli effetti che questa può avere sui lavoratori. Gli algoritmi utilizzati nei modelli sono funzioni algebriche che assegnano un valore numerico a fattori o parametri che intervengono nella valutazione del rischio pesando tutti i contributi. Tutti i fattori individuati vengono elaborati tramite le funzioni definite nei modelli e forniscono un indice numerico, valutato all’interno di una scala che definisce il livello di rischio pre s e n t e

Fig. 1 - Modello di valutazione dei rischi per la salute: misure da attuare.

nella situazione analizzata.

G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


Tab. 1

Nel nostro lavoro abbiamo utilizzato il modello applicativo proposto dalla Regione Piemonte per la valutazione del rischio chimico (INFORISK). Tale modello prevede un perc o r s o valutativo attraverso di tre fattori: •

fattore di gravità;

fattore di frequenza d’uso/durata;

fattore di esposizione. A ciascuno di essi viene assegnato

uno score (1 - 5 per la Gravità, 1 - 5 per

INTERVALLO INDICE

CLASSE DI RISCHIO

MISURE SPECIFICHE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

1 - 10

basso (moderato)

non necessarie

11 - 25

modesto

opportune a medio termine

26 - 50

Medio

opportune a breve termine/ necessarie a medio termine

51 -75

Alto

necessarie a breve termine

76 -100

molto alto

Urgenti

livello di esposizione, 1 - 4 per f requenza d’uso/durata) la cui moltiplicazione algebrica porta ad una quantificazione del rischio secondo lo schema della tabella 1) . Il fattore di gravità corrisponde alla pericolosità intrinseca della sostanza deducibile dalle frasi R. A frasi di rischio differenti si assegnano differenti livelli di gravità che considerano i meccanismi di interazione (inalazione > ingestione > contatto) e effetti sulla salute (tossico > irritante) (Tab. 2). Il fattore frequenza d’uso/durata viene ponderato secondo la tabella 3. Il fattore esposizione può essere inserito nel diagramma di calcolo sotto forma di livello di esposizione stimato (se non si hanno a disposizione dati di monitoraggio ambientale e/o biologico) oppure con il livello di esposizione misu rato (in presenza di dati relativi a rilievi ambientali e/o monitoraggio biologico). Il livello di esposizione stimato viene calcolato mediante la valutazione di un parametro di Probabilità stimata (Ps) che viene codificata in livelli (Tab. 4). A questi valori vanno aggiunti (senza mai superare il valore minimo di 0.5 e massimo di 5) lo score di alcuni fattori di aggravamento (Tab. 5). Il livello di esposizione misurato viene valutato attraverso il calcolo di Probabilità biologica (Pb) o Probabilità ambientale (Pa) definiti dal rapporto tra

G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322

Manipolazione agenti chimici.


Manutenzione motori.

Officina.

Tab. 2 - Fattore di gravità FRASE DI RISCHIO

FATTORE DI GRAVITA’

R22 nocivo per ingestione R36 irritante per gli occhi R37 irritante per le vie respiratorie R38 irritante per la pelle R66 l’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle

1

R20 nocivo per inalazione R21 nocivo a contatto con la pelle R25 tossico per indigestione R34 provoca ustioni R35 provoca gravi ustioni R41 rischio di gravi lesioni oculari R65 può causare danni polmonari se ingerito

2

R23 tossico per inalazione R24 tossico a contatto con la pelle R28 molto tossico per ingestione R43 può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R67 l’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini

3

R26 molto tossico per inalazione R27 molto tossico a contatto con la pelle R42 può provocare sensibilizzazione per inalazione R62 possibile rischio di ridotta fertilità R63 possibile rischio di danni a bambini non ancora nati R64 possibile rischio per i bambini allattati al seno R68 possibilità di effetti irreversibili

4

R33 pericolo di effetti cumulativi R39 pericolo di effetti irreversibili molto gravi R40 possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti R47 può provocare malformazioni congenite R48 pericolo di danni gravi per la salute in caso di esposizione prolungata R60 può ridurre la fertilità R61 può danneggiare bambini non ancora nati

5

G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


Tab. 3 DURATA MISURATA O STIMATA

FATTORE DI RISCHIO

OCCASIONALMENTE

< 10% dell’orario lavorativo

1

FREQUENTEMENTE

10 - 25% dell’orario lavorativo

2

ABITUALMENTE

26 - 50% dell’orario lavorativo

3

SEMPRE

51 - 100% dell’orario lavorativo

4

Tab. 4 LIVELLO DI ESPOSIZIONE rischio stimato Kg o litri usati per settimana per addetto

Probabilità stimata Ps 1

1

(1 - 10)

2

(10 - 100)

3

(100 - 1000)

4

> 1000

5

Tab. 5 Gas Liquido

STATO FISICO

Solido

1,0 temperatura di ebollizione > 150 C

0,0

temperatura di ebollizione 50 - 150 C

0,5

temperatura di ebollizione < 50 C

1,0

non respirabile (granuli o scaglie)

0,0

Respirabile

1,0

E

TIPO DI IMPIANTO

TIPO DI PROCESSO

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE TECNICA

non valutabile (più stati durante la lavorazione)

1,0

ciclo chiuso e sigillato

-3,0

ciclo chiuso ma con carico e scarico manuale

-2,0

ciclo chiuso ma con periodici e limitati interventi manuali

-2,0

ciclo chiuso ma con carico/scarico manuale e con periodici limitati interventi manuali

-1,0

Processo con operatori sufficientemente remotizzati

-1,0

Processo manuale

0,0

Processo manuale in condizioni di esercizio non adeguate

1,0

senza apporto di energia termica

0,0

con apporto di energia termica

0,5

senza apporto di energia meccanica

0

con apporto di energia meccanica

0,5

con piani di manutenzione programmata

-1,0

strutturalmente idonea ma senza piani di manutenzione programmata

-0,5

possibilità di contatto cutaneo

1,0

G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


L’iter valutativo si è articolato in

il livello misurato e il BEI o TLV della singola sostanza (Tab. 6). La moltiplicazione algebrica dei tre

fattori considerati porta ad un indice di rischio che presenta una variabilità

tra 1 e 20 e che viene classificato

di esposizione. Il software ha determinato il livello di rischio per tutte le

varie fasi: sopralluogo degli ambienti di lavoro

sostanze chimiche e ha redatto, per

durante un turno lavorativo standard;

ciascuna di esse, una scheda riassun-

censimento e acquisizione delle

tiva dei dati immessi e il giudizio

schede di sicurezza degli agenti

conclusivo.

secondo lo schema riprodotto nella

c h i m i c i / p reparati presenti ed utiliz-

tabella 7.

zati, dei mezzi di protezione individuali e collettivi;

4. Materiali e metodi

intervista ai lavoratori, congiuntamente al Responsabile del Servizio Preven-

Il processo di valutazione del rischio

zione e Protezione e al Rappresentante

chimico ha riguardato l’officina motori

dei lavoratori per la sicurezza, per la

di Nucaereo Pescara il cui personale

compilazione di una scheda predi-

(23 addetti) si occupa di revisione, ripa-

sposta per la raccolta di dati inerenti

razione e assemblaggio di componenti

l’utilizzo delle sostanze chimiche

meccaniche aeree.

(sostanza, quantità e frequenza d’uso).

L ’ o rganizzazione

lavorativa

non

I dati aff e renti dal sopralluogo e

in

dalla riunione sono stati immessi nella

reparti e, pertanto, non si configurano

linea algoritmica di INFORISK pro c e-

mansioni specifiche individuali.

dendo così alla valutazione del rischio

prevede

la

compartimentazione

Aspirazione fumi saldatura.

Tab. 6 LIVELLO DI ESPOSIZIONE rischio misurato Rapporto tra valori misurati e Valori Limite (TLV, BEI)

Probabilità biologica Pb Probabilità ambientale Pa

< 10 %

1

[11 - 25] %

2

[26 - 50] %

3

[51 - 100] %

4

> 100 %

5

Tab. 7 INTERVALLO INDICE

CLASSE DI RISCHIO

MISURE SPECIFICHE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

1 - 10

basso (moderato)

non necessarie

11 - 25

Modesto

opportune a medio termine

26 - 50

Medio

opportune a breve termine/ necessarie a medio termine

51 -75

Alto

necessarie a breve termine

76 -100

Molto alto

Urgenti

G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


5. Conclusioni

costituiscono delle semplificazioni

periodici anche in presenza di rischio

rispetto alla reale situazione lavora-

definito basso.

chimico

tiva. Per tale motivo non possono

La valutazione dovrà essere effet-

mediante algoritmi rappresenta una

e s s e re utilizzati in modo acritico, ma

tuata e/o integrata nuovamente in occa-

La

stima

del

rischio

indagine preliminare che richiede appro-

è sempre necessario eff e t t u a re un’at-

sione di modifiche dell’attività lavorativa

fondimenti ambientali allorquando il

tenta analisi del posto di lavoro, degli

significative ai fini della sicurezza e della

livello del rischio risulta non essere

agenti chimici pericolosi presenti,

salute sul lavoro, quando i risultati della

moderato.

delle modalità di lavoro, delle misure

sorveglianza medica o la comparsa di

Nell’indagine da noi condotta le

di contenimento e di prevenzione e

eventi sentinella ne mostrino la neces-

valutazioni hanno riportato valori per i

p rotezione adottate e di tutto il ciclo

sità e, in ogni caso, trascorsi tre anni

quali non si è resa necessario un monitoraggio tossicologico per i lavoratori

dall’ultima valutazione effettuata con

lavorativo; • utili nelle piccole e medie imprese

esposti, limitandosi ad uno screening

che si caratterizzano per una ampia

clinico-funzionale a carico di quegli

variabilità di mansioni lavorative,

o rgani o apparati bersaglio dell’azione tossico/irritativa/allergenica

delle

presumibilmente, il rischio chimico

biente di lavoro.

è modesto (officine di riparazioni a

I vari processi di validazione cui

l’applicazione delle misure adottate.

tempi di esposizione, modalità d’uso; • esaurienti nelle realtà aziendali ove,

sostanze chimiche presenti nell’am-

vengono continuamente sottoposti i vari

l’impegno di verificare sistematicamente

bordo e a terra, laboratori);

Bibliografia “Modello applicativo proposto dalla Regione Piemonte per la valutazione

• è affidabile come strumento di valu-

del Rischio Chimico”.

modelli matematici di valutazione del

tazione

rischio chimico risultano conclusivi per

modelli algoritmici, sia quelli pubblici

Linea Guida del Coordinamento

alcuni aspetti: •

pre l i m i n a re.

Sebbene

i

che quelli commerciali, presentino

Tecnico per la Sicurezza nei luoghi

gli algoritmimi utilizzati per la valu-

caratteristiche conservative, con una

di lavoro delle Regioni e delle

tazione del rischio da agenti chimici

tendenza, cioè, a sovrastimare il

Province autonome.

pericolosi sono relazioni matematiche

livello di rischio, sembra opportuno

che tengono conto di più contributi

procedere

valutazione

“Modello di valutazione del rischio

per la determinazione degli indici di

ambientale ogni qualvolta l’algoritmo

da agenti chimici pericolosi per la

ad

una

rischio, espressi da coefficienti che

indichi un rischio non moderato;

salute ad uso delle piccole e medie

“pesano” e quantificano gli effetti

• è efficace quale strumento di valuta-

imprese”. “La valutazione del rischio

dell’agente chimico sul lavoratore che

zione per immissione successive di

chimico nei laboratori di ricerca:

lo utilizza. Ogni singolo coefficiente

nuove sostanze chimiche nell’attività

analisi critica dei modelli di calcolo

contribuisce alla determinazione del

lavorativa, scelta degli strumenti di

alla luce del nuovo Testo Unico in

livello di rischio dell’agente chimico

strumenti

materia di salute e di sicurezza sul

e tiene conto delle caratteristiche

individuale/collettiva.

chimico-fisiche e tossicologiche e

Si ritiene, infine, fondamentale un

di

pro t e z i o n e

lavoro”, F. D’orsi, E. Pierantonio;

delle proprietà correlate alla sicurezza

accertamento preventivo delle condi-

Software “INFORISK” della Direzione

nelle attività di manipolazione, uso e

zioni di salute dei lavoratori al fine di

Sanità della Regione Piemonte in

stoccaggio dell’agente chimico peri-

e v i d e n z i a re eventuali gruppi di soggetti

merito alla valutazione del rischio da

coloso. Anche i modelli più complessi

ipersuscettibili da sottoporre a contro l l i

agenti chimici.

G Med Mil. 2009; 159(3): 311-322


Storia delle Sanità Militari a cura del Cap. Tullio Baietti *

Il Servizio Sanitario Militare Russo

I

l servizio sanitario militare russo sanitario alle truppe. Il 16 settembre 1620

ha avuto un ricco percorso di

Anisim Mikhailov (R a d i s h e v s k y) su indi-

La formazione dell’infrastruttura statale della Sanità Militare

sviluppo e strettamente connesso

cazione dello Zar, completò il primo

alla storia del Paese e delle sue

manuale militare russo (“Libro del soldato

Forze Armate. Pro m o t o re degli

sulle tecniche di tiro e di fuoco”) in cui

Tra XVII ed il XVIII secolo, iniziano

ideali umanitari, ha sempre assi -

per la prima volta tra gli altri aspetti di

ad apparire i primi istituti di cura, delle

stito tutti i feriti bisognosi di aiuto.

c ar at te re generale, apparivano gli elementi

prime strutture didattiche e l’org a n i z z a-

fondamentali dell’organizzazione reggi-

zione di una formazione sistematica per

mentale del servizio sanitario.

il personale sanitario.

Le nascita della Sanità Militare La medicina militare russa possiede ricche tradizioni, con testimonianze di individui specializzati nella cura delle ferite ed inquadrati tra le truppe già nel 1242. Le sue principali funzioni consistevano nel supporto di due fondamentali indirizzi dell’assistenza sanitaria statale del tempo: quella rivolta allo Zar ed alla sua corte (medicina di corte) e quella offerta alle truppe con riferimento alla cura di ferite e malattie, alle visite mediche nonché alla formazione dei medici militari. Durante il regno di Mikhail Fiodoro vich Romanov (1623-1645), si verificò un attivo processo di rafforzamento del potere statale in tutti i settori e ciò riguardò anche l’organizzazione del supporto

* SME - RPGF - Ufficio Pianifi c a z i o n e - S e z . Attività Intern a z i o n a l i

G Med Mil. 2009; 159(3): 323-330


della medicina militare ed armonico punto d’incontro per teoria e pratica. Nel XIX sec. si assiste alla cre s c i t a ed alla formazione non solo dei settori della medicina militare ma anche delle sue strutture direttive. Nel 1805, l’intero sistema di sanità militare fu sancito organicamente. L’imperatore Alessandro I recepì la proposta del Ministro dell’Interno Kochubei per l’istituzione di un organo direttivo centrale per la gestione di tutta la sanità militare (Medizinskaya La sanità militare ricevette un intenso

Nel XVIII sec. iniziò a formarsi il

Ekspedizia). Successivamente fu rinomi-

impulso di crescita nel XVIII sec. sotto

sistema pubblico per la formazione sani-

nata Dipartimento sanitario del Ministero

l’influsso delle riforme di Pietro I. Il 25

taria. La scuola, fondata all’inizio del XVIII

della Guerra e, nel 1867, Direzione

maggio 1706 Pietro I emanò un decreto

sec. nell’ambito dell’ospedale di Mosca,

Superiore della Sanità Militare.

per costruire a Mosca del primo ospe-

costituì l’inizio di una sistematica form a-

dale permanente (l’attuale Ospedale

zione medica nel Paese. L’istituto, anche

m i l i t a re Nikolai Burd e n k o). Successiva-

se finanziato dalla chiesa, formava il perso-

mente, nel 1723 fu completata la costru-

nale sanitario dell’Esercito e della Marina.

La crescita della medicina militare

zione dell’ospedale dell’Esercito e, nel

Il 18 dicembre 1798, l’Imperatore

1726 di quello dell’Ammiragliato. Ospe-

Paolo I f i rmò il decreto per la costruzione

Successivamente, con il diretto indi-

dali furono costruiti anche a Revel (ora

a S. Pietroburgo di un edificio per l’acca-

rizzo della direzione superiore di sanità

Tallin, 1720), Kazan (1722), Astrakhan

demia di sanità e le relative strutture didat-

m i l i t a re, si verifica la crescita e lo

(1725), Kronshtadt (1726) ed in altre città

tiche. Tale evento si considera come la

sviluppo della medicina militare, delle

del Paese.

fondazione dell’accademia di medicina e

questioni ospedaliere e delle strutture

In tutto, durante la vita di Pietro I

chirurgia (oggi di sanità militare).

furono aperti 10 ospedali e più di 500

Dal giorno della sua fondazione l’Ac-

infermerie con capacità di ricovero.

cademia stata il più importante centro

Verso la fine del XVIII sec. in Russia si contavano più di 30 ospedali perm anenti. Durante i periodi di guerra, secondo le esigenze dell’Esercito, veniva istituita una rete di ospedali campali e perm anenti. Regolamentazione, volume e tipo di attività delle strutture sanitarie militari furono esposti nel “Regolamento sulla direzione dell’ammiragliato e dei cantieri navali” (1722) ed, in seguito, nel “Regolamento generale su ospedali, compiti personale medico e paramedico” che diventò fondamentale per la successiva legislazione in materia tesa a promuovere la crescita del servizio sanitario militare.

G Med Mil. 2009; 159(3): 323-330

di formazione sanitaria. Inoltre, in maniera organica si forma la medicina preventiva.


La medicina militare, attraverso la

Nella prima metà del XIX secolo,

di 40 strutture ospedaliere (con 15.000

ricca esperienza pratica che scaturisce

prese vita anche la struttura per la forma-

posti letto) con una riserva di equipag-

dalla partecipazione alle azioni belliche

zione del personale infermieristico. Il 16

giamenti e medicine per 6 mesi. In

riceve un ulteriore impulso di crescita.

aprile 1838 furono emanate disposizioni

tempo di guerra questi organici di riserva

Impegnata nell’affrontare forti emor-

sulle scuole per infermieri che costitui-

avrebbero formato ospedali militari

ragie, complicanze delle ferite d’arma

rono poi la base della preparazione del

temporanei da 150, 300, 600 e 1200 posti

da fuoco, prevenzione delle epidemie,

personale paramedico.

letto.

alle

Nelle guerre del XIX e XX sec. note-

Alla creazione delle riserve di equi-

tecniche di primo/auto soccorso nonché

voli furono i progressi nella medicina

paggianti medici e di strutture sanitarie

conservazione e sfruttamento dei dati

militare. Nelle vittoriose battaglie sui

fu data la dovuta attenzione. In caso di

addestramento

del

personale

raccolti. In un documento del periodo precedente alle guerra del 1812 “Disposizioni

francesi del 1812 – 1813 i medici mili-

guerra e del conseguente schieramento

tari salvarono molte vite di compatrioti

degli ospedali nella parte europea della

e di soldati della coalizione.

Russia, sin dal 1868 fu approntata una

per ospedali temporanei nell’ambito del

In questo periodo la farm a c eut i c a

grande esercito” si aff rontano questioni

militare e la logistica dei rifornimenti

dali militari con una capacità totale di

relative all’approntamento ed all’im-

sanitari compiono un salto di livello. Il

52.920 posti letto. Il periodo in questione

piego degli ospedali militari ed emerge

17 giugno del 1836, nell’ambito del Mini-

fu caratterizzato da un veloce progresso

l’esigenza di schierarli sin dall’inizio

stero degli Interni venne creato il Dipar-

in materia di sapere scientifico e di capa-

riserva di strutture sanitarie per 84 ospe-

delle azioni militari. Secondo le nuove

timento statale per gli appro v v i g i o n a-

cità dell’Esercito e della Marina. L’igiene

disposizioni nel 1816 iniziò la creazione

menti sanitari i cui compiti fondamentali

e la medicina preventiva divennero le

di ospedali mobili campali in tempo di

furono l’approntamento, la conserva-

aree predominanti della medicina mili-

pace. Presso le basi logistiche dell’Eser-

zione e la distribuzione di sostanze medi-

tare, tra le varie esistenti.

cito furono concentrati materiali per

cinali per l’Esercito e la Marina. Furo n o

F u rono messe a punto ed intro d o t t i

ospedali militari quadro da costituire in

costruite fabbriche di medicinali ed i

nuovissimi metodi di cura, tecnologie

tempo di guerra. Nel frattempo, il numero degli ospedali nel Paese crebbe costante-

primi prontuari farmaceutici. Famosa a

avanzate come l’anestesia, la sterilizza-

livello internazionale fu la fabbrica di

zione e l’asepsi oltre che la radiologia

strumenti chirurgici di S. Pietroburgo.

che non solo contribuirono a salvare

Da evidenziare inoltre, l’inizio di una

varie migliaia di militari, ma fornirono

66, a metà del secolo si contavano già

preparazione tempestiva ed aderente

anche un notevole stimolo per la crescita

189 ospedali.

agli obiettivi dei presidi sanitari in tempo

della stessa medicina nazionale.

mente: se nell’agosto del 1816 era di

Nel 1823 iniziò ad uscire la “Rivista

di guerra. “Le disposizioni sull’organiz-

Durante la guerra di Crimea (1853 –

di Medicina Militare” che diventò un

zazione dei quadri degli ospedali del

1856) si distinse particolarmente il

punto di riferimento per la letteratura

tempo di guerra” (1833) prevedevano la

medico Nicolaj Ivanovich Pirogov, consi-

medico-scientifica a carattere perio-

costituzione tra tutti gli ospedali di una

derato il fondatore della chirurg i a

dico e, con il passare del tempo,

riserva di mobilitazione per un organico

campale e primo ad impiegare le infer-

assurse a depositaria della conoscenza

m i e re al fronte. La somministrazione di

medica del Paese, raccogliendo in sé

grandi quantità di etere etilico, e la

l’esperienza di generazioni di medici, militari e civili. Il

centro

formativo

principale

divenne l’Accademia di Medicina e C h i r u rgia. Nella seconda metà del XIX secolo l’accademia vive, infatti, il proprio periodo d’oro. Proprio quest’istituto formò I.P. Pavlov, il primo premio Nobel russo per la medicina.

G Med Mil. 2009; 159(3): 323-330


conseguente possibilità di effettuare

Notevole l’eroismo e la tenacia dimo-

interventi chirurgici, salvò numerose

strati dai medici militari durante la prima

vite. A lui sono attribuiti i fondamenti

guerra mondiale (1914 – 1918), in parti-

di quello che sarà definito più tardi il

colare nel pre s t a re soccorso dopo l’uti-

“triage”. Egli affermava infatti che una

lizzo di nuovi tipi di armi.

selezione dei feriti bene org a n i z z a t a ,

La sanità militare ha raccolto un’e-

presso posti medicazione ed ospedali

sperienza ricchissima dalle guerre dell’i-

militari, costituisse un importante mezzo

nizio del XX secolo, largamente sfrut-

per prestare l’aiuto appropriato evitando

tate in tempo di pace, quando uno degli

che la confusione e l’inutilità dell’inter-

aspetti principali dell’attività sanitaria si

vento peggiorassero ulteriormente la

rivelò la prevenzione (guerra russo-

situazione. L’assunto di Pirogov è quanto

finlandese 1939-1940).

mai attuale anche nelle guerre moderne.

Verso l’inizio della seconda guerra

A partire dal 1870 in Russia si iniziò

mondiale il concetto di trattamento ed

ad utilizzare il termine “mobilitazione”. La

evacuazione selettiva di feriti e malati

f o rmazione e lo schieramento di comandi

veniva

e di installazioni della sanitarie militari fu

costante. Già nel 1916, V.A. Oppel ebbe

poi attuato sulla base di un piano di mobi-

l’intuizione di riunione di coordinare il

ormai

applicato

in

modo

litazione approvato il 28 settembre 1876.

trattamento di feriti e malati con la loro

Il Comando dell’esercito mostrò

evacuazione. E quest’ultimo concetto

e s t rema attenzione alle condizioni di salute del proprio personale. Ciò venne

viene ormai definito, applicato e svilupDurante la guerra russo-giapponese

pato con successo. Un notevole impulso

p romosso anche all’estero, favorendo la

(1904 – 1905) appaiono nuove forme di

alla sua applicazione e sviluppo venne

formazione in Europa di un complesso

assistenza sanitaria specializzata. Il più

dato dal Capo della Direzione Superiore

n o rmativo di diritto internazionale umani-

importante evento organizzativo di logi-

della Sanità Militare E.I. Smirnov. Questo

tario delle guerre e dei conflitti armati (la

stica sanitaria fu un tentativo di raggrup-

sistema era basato sui seguenti principi:

Convenzione di Ginevra del 1864, La

pamento delle strutture sanitarie. L’espe-

suddivisione per livelli dell’assistenza

convenzione dell’Aja del 1899 e del 1907).

rienza delle guerre precedenti, in tutta

sanitaria, tempestività dell’intervento,

Con l’ordinanza militare n. 114 del

la sua chiarezza, mostrò che proprio con

aderenza del dispositivo, coordinamento

31 maggio 1887 furono emanate le

questa disposizione degli ospedali in

di

“Disposizioni sulle strutture della sanità

a ree relativamente ristrette rendeva

coerenza dell’assistenza prestata, eff e t-

militare” nelle quali si stabilì non solo

possibile l’adattamento e la specializza-

tuazione dell’evacuazione a seconda

l’ordinamento e la struttura in tempo di

zione delle strutture sanitarie.

della situazione.

guerra ma anche i principi organizzativi dell’assistenza sanitaria, della cura ed evacuazione di feriti e malati. Prima della guerra contro il Giappone i principali obiettivi dell’approntamento delle forze e dei mezzi della sanità militare erano la sua costituzione e distribuzione per l’esercito mobilitato e propriamente: complessi sanitari di grande unità, ospedali campali mobili e di riserva, trasporti sanitari, basi di rifornimento sanitario (farmacie campali e magazzini farmaceutici).

G Med Mil. 2009; 159(3): 323-330

trattamento

con

evacuazione,


Il primo periodo della guerra (1941

Secondo tale documento il bare l l i e re

contemporanea e precedente. Ospita un

– 1942) fu caratterizzato dalla pre v a-

che portava via 15 feriti con arma da

archivio che raccoglie i documenti della

lenza di compiti relativi al tempestivo

fuoco avrebbe ricevuto la medaglia per

sanità militare ed importanti materiali

p relevamento e trasporto di feriti e

servizio in combattimento, 25 feriti l’or-

riguardanti la logistica sanitaria nei

malati dalla prima linea, all’immediata

dine della stella rossa, 40 l’ordine della

combattimenti del XX secolo. Il museo

assistenza sanitaria qualificata ed all’e-

fascia rossa di combattimento, mentre

ha svolto anche un ruolo importante dal

vacuazione di praticamente tutti i

80 feriti l’ordine di Lenin.

punto di vista sociale e legale nei c o n f ronti dei veterani invalidi sia della

soggetti nelle re t rovie. Successivamente

Durante la seconda guerra mondiale

l’attenzione venne posta sull’org a n i z-

si evidenziò un diffuso eroismo dei

seconda guerra mondiale sia di conflitti

zazione dell’assistenza sanitaria a feriti

r a p p resentanti della sanità militare .

armati locali.

e malati la loro cura presso pre s i d i

L’abnegazione dei medici sovietici

L’Accademia di Medicina Militare si

ospedalieri militari locali, la pre d i s p o-

consentì il rientro nei ranghi di più del

è nel frattempo tenuta al passo con i

sizione di personale e mezzi sanitari

70% dei feriti e del 90% dei malati. Più

tempi. Sono stati individuati ed appro-

secondo le necessità di grandi unità e

di 116.000 medici militari furono insi-

fonditi alcuni importantissimi temi,

complessi di truppe, la creazione di un

gniti di ordini e di medaglie e 47 di

come l’organizzazione del supporto

a ffidabile sistema di assistenza igie-

loro ricevettero il titolo di “Eroe dell’U-

medico-sanitario, i fondamenti della

nico-sanitaria e contro-epidemica per

nione Sovietica”, la più alta onorifi-

medicina per i voli d’alta quota,

l ’ e s e rcito re g o l a re.

cenza del Paese.

questioni legate ai vettori infettivi e la

Il metodo di cura per livelli di feriti

l o ro distribuzione territoriale, aff i n i t à

e malati e la loro evacuazione, applicato

tra il sistema nervoso animale e vege-

e migliorato nel corso della guerra, si

tale, traumi di guerra e loro pre v e n-

rivelò essere un dei più grandi conse-

zione e cura.

guimenti della medicina militare sovie-

Verso la metà del XX secolo le

tica ed ancora oggi ha mantenuto il suo

conquiste scientifiche e le loro applicazioni

significato teorico e pratico.

un

ulteriore stimolo che

Durante la guerra il re c u p e ro dei

influisce sulla crescita della medicina

feriti sul campo di battaglia si verificava

militare e sulle sue capacità operative.

senza sosta durante le

La

azioni di

dell’Accademia

di

Scienze mediche, di istituti di ricerc a

combattimento. Proprio per questo motivo, il lavoro dei barellieri venne

creazione

La sanità militare fece un ulteriore

specializzati nella struttura del Mini-

squadre

progresso nell’istituire, negli anni della

s t e ro della Difesa, del Museo della

combattenti. Il 23 agosto 1941 il

guerra, l’Accademia di Scienze mediche.

Sanità Militare, ha dato vita alla Sanità

Commissario del popolo per la Difesa

Le fondamenta intellettuali dell’Acca-

M i l i t a re di oggi con un tratto distin-

( M i n i s t ro della Difesa per l’Unione

demia furono poste da eminenti medici

tivo, rappresentato dalle strette re l a-

Sovietica) firmo l’ordinanza n. 281 per

militari (N.N. Burdenko, Giandelize,

zioni tra gli organi di governo e la

p ro m u o v e re il conferimento di onorifi-

Orbeli) e la ricca esperienza di servizio

struttura

parificato

a

quello

delle

cenze ai sanitari ed ai bare l l i e r i .

sanitaria

civile.

Ciò

dell’Accademia di Medicina Militare maturata nel corso del lungo periodo dalla sua fondazione risultò determinante. Il 12 novembre 1942 fu istituito il Museo della Medicina Militare dell’Armata Rossa (Museo della Medicina Militare del Ministero della Difesa della Federazione Russa), che riuniva tutte le principali collezioni museali di epoca

G Med Mil. 2009; 159(3): 323-330

ha


consentito, rapidamente ed eff i c a c e-

renti alla protezione delle truppe e della

delle forze sono state sviluppate delle

mente, di risolvere e coordinare

popolazione

biologici,

disposizioni organizzative della logistica

questioni fondamentali che lo stato ha

chimici e radiologici, alla logistica dei

sanitaria applicabili alle operazioni

posto alla medicina militare: dare

voli spaziali e della navigazione subac-

offensive ed a quelle difensive. In questo

da

pericoli

riscontro alle esigenze scaturenti dalla

quea, alla formazione e allo sviluppo

ambito è stato considerato il contributo

pratica militare attraverso la centraliz-

della medicina delle catastrofi e di eventi

di vari studiosi militari laddove si è

zazione della ricerca medica con lo

straordinari.

appreso e si è sperimentato tanto il

scopo di ripristinare le risorse umane

La risoluzione da parte dei medici

e di diffondere l’esperienza della logi-

militari di problemi legati all’abitabilità

la struttura organizzativa dei complessi

stica sanitaria.

di prodotti della tecnica militare ha

sanitari, dei comandi militari e delle

consentito all’Unione Sovietica e poi alla

unità.

La Medicina Militare oggi Dopo la fine della seconda guerra mondiale la sanità militare, oltre alla

sistema della logistica sanitaria quanto

Russia disporre di una tecnologia avan-

Il Centro di Ricerca ed Esperienze di

zata nell’ambito dell’astronautica umana,

Medicina Militare del Ministero della

dei voli a lunga distanza, della flotta

Difesa continua a essere un istituzione

sottomarina, e di appare c c h i a t u re auto-

unica di importanza federale ed inter-

matiche di lunga durata.

nazionale. Trattasi di un’istituto poli-

risoluzione di questioni pre c e d e n t e-

Sulla base dell’esperienza maturata

specialistico orientato alla creazione di

mente individuate, si è dedicata all’ap-

dalla medicina militare negli anni della

moderne tecnologie della medicina mili-

p rofondimento di nuove questioni aff e-

seconda guerra mondiale e dello stato

tare. Gli specialisti di questo istituto per

G Med Mil. 2009; 159(3): 323-330


primi hanno sviluppato un sistema di supporto biologico per i voli spaziali umani, hanno preso parte alla selezione sanitaria degli astronauti, hanno curato l ’ a p p rontamento biologico sanitario e la logistica sanitaria dei primi voli nello spazio. La medicina militare più volte si è dedicata alla risoluzione delle conseguenze delle catastrofi e delle calamità naturali. Proprio su iniziativa dei medici militari nel paese è stato creato un servizio

successivamente

nominato

“medicina delle catastrofi”. La

preparazione

all’attività

del

servizio sanitario è stata testata in pratica durante l’organizzazione del supporto sanitario delle truppe sovietiche in Afghanistan ed anche durante opera-

diagnosi e cura. Qui quotidianamente

Ministero della Difesa russo possiede 45

zioni antiterrorismo nella Repubblica

viene prestata assistenza sanitaria a

sanatori e strutture riabilitative per

Cecena.

molte migliaia di pazienti. Famosi

17.600 posti letto. Fondamento della

La condivisione dei risultati della

anche gli ospedali militari A l e k s a n d r

cura nelle strutture riabilitative con lo

logistica sanitaria delle task forc e

Vishnevsky, Pyotr Mandria. Grazie agli

sfruttamento di favorevoli fattori natu-

durante la prima e la seconda opera-

sforzi dei medici militari più del 95 %

rali vi sono i vecchissimi sanatori

zione contro terrorismo nel Caucaso

dei militari sono stati dimessi idonei al

Kavkasky

del nord testimoniano il fatto che il

servizio.

Yessentuki and Kislovodsk.

Minerali

Vo d - P i a t i g o r s k ,

servizio sanitario ha svolto la pro p r i a

Degno di nota è anche il complesso

La preparazione e dei medici mili-

attività con successo guadagnandosi il

curativo residenziale. Attualmente il

tari viene oggi portata avanti nell’Acca-

completo apprezzamento del Governo e delle Forze Armate. La struttura della sanità militare comprende 245 ospedali militare ed infermerie, 149 policlinici, 45 sanatori e case di riposo, 46 installazioni per il rifornimento sanitario, 5 s t r u t t u re scolastiche superiori e 45 laboratori. Circa 7,5 milioni di cittadini hanno diritto a ricevere assistenza sanitaria specialistica presso le struttura sanitarie militari del Paese. Il principale luogo di cura e pro f ilassi del Ministero della Difesa della Federazione Russa è stato e resta il principale

ospedale

militare

H.H.

Burd e n k o. Oggi, questa possente struttura poli-specialistica, che comprende 106 reparti specializzati e 10 centri di

G Med Mil. 2009; 159(3): 323-330


demia di sanità militare S.M. Kiro v, che

demia e dell’Istituto di Stato per l’ag-

suo complesso. Grazie al suo solido

e ffettua la preparazione anche di

gio rnamento professionale dei medici

potenziale scientifico essa occupa un

medici di eserciti stranieri, e presso gli

del Ministero della Difesa.

posto di leadership nella risoluzione militare

di questioni fondamentali concern e n t i

To m s k. Lo studio post-laurea viene

risponde alle esigenze delle forze

il supporto medico alla sicure z z a

svolto presso le strutture dell’Acca-

a rmate ed alla crescita scientifica nel

dello stato.

istituti militari di Samara, Saratov e

G Med Mil. 2009; 159(3): 323-330

Attualmente

la

sanità


Massimario della Corte dei Conti a cura di Francesco Boccucci * e Alessandro Iaria °

(Dalla “Rivista della Corte dei Conti” fasc. 2, marzo-aprile 2009) 256/A - Sezione I centrale, 24 aprile 2009: Pres. David - Est. Loreto - P. (avv. de Jorio) c. INPDAP. Pensioni civili e militari - Cumulo Indennità integrativa speciale - Su due trattamenti di pensione Pensione di reversibilità - Sorta in data anteriore al 1° gennaio 1995 Divieto di cumulo - Sussistenza. (D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092: art. 99 co. 2° - L. 23 dicembre 1994 n. 724, art. 15 - L. 8 agosto 1995 n. 335, art. 1, co. 41° - L. 27 dicembre 2006 n. 296, art. 1, co. 774°, 775°, 776°).

Nelle pensioni di reversibilità o indirette decorrenti da data successiva al 1° gennaio 1995 l’indennità integrativa speciale è conglobata secondo le moda lità stabilite dall’art. 15 L. n. 724 del 1994 e pertanto su tali pensioni non incide il divieto di cumulo di indennità integra tive speciali su più trattamenti pensioni stici goduti dallo stesso titolare (1). (1) - Cfr. SS.RR., 26 febbraio 2009 n. 1/QM, in questa Rivista, 2009, 1, II,48.

110/A - Sezione III centrale, 23 marzo 2009: Pres. Pellegrino - Est. Calamaro F. (avv. Manca di Mores) c. Ministero Interno. R i f o rma Sez. Sardegna n. 928/05.

Pensioni civili e militari - Pensione privilegiata - Personale di polizia Inidoneità al servizio - Non necessana. (D.P.R. 29 dicembre 1973 n. 1092, artt. 64 e 67 - D.L. 21 settembre 1987 n. 387, conv. in L. 20 n o v e m b re 1987 n. 472).

La disposizione dell’art. 64 del testo unico n. 1092/1993, per cui la pensione privilegiata del personale civile dello Stato spetta a condizione che la meno mazione dell’integrità personale sofferta abbia reso il dipendente inabile al servizio, non si estende al personale militare, la cui pensione privilegiata è autonomamente disciplinata dall’art. 67 dello stesso T.U., né a quello della Polizia di Stato, cui per espre s s o richiamo normativo si applica la stessa disciplina della pensione privilegiata del personale delle forze armate (1). (1) - Sezione III centrale, 16 maggio 2005 n. 285; 20 luglio 2005 n. 473; 1° ottobre 2007 n. 281.

115/A - Sezione III centrale, 23 marzo 2009: Pres. Pellegrino - Est. Rozera Ministero Lavoro c. G. R i f o rma sez. Campania n. 487/06.

Pensioni civili e militari Procedimento amministrativo Controlli - Controlli della Corte dei conti Controllo successivo su atti -

Annullamento o riforma - Per motivi di legittimità - In seguito a controllo Ripetibilità dei maggiori emolumenti percepiti. Pensioni civili e militari - Pro v v edimento di liquidazione Annullamento - In seguito a controllo successivo - Ammissibilità - Tassatività dei casi di revoca o riforma d’ufficio - Irrilevanza. (D.P.R. 29 dicembre 1973 n. 1092, artt. 203 e 204 - L. 11 luglio 1980 n. 312, art. 106).

Il provvedimento di pensione, finché non si sia verificata la condizione dell’esito positivo del controllo successivo della Corte dei conti, non è definitivo, nei sensi del disposto degli artt. 203 e segg. del D.P.R. 29 dicembre 1973 n. 1092; pertanto è legittima la modifica del trattamento pensionistico in senso peggiorativo, disposta dall’Amministrazione in confor mità alle censure di legittimità espresse d a l l ’ o rgano di controllo, con efficacia ex tunc e con ripetizione delle maggiori somme indebitamente corrisposte. La tassatività dei casi di revoca o di riforma d’ufficio del trattamento pensio nistico, tra i quali manca l’errore di diritto, non esclude l’annullamento del provvedimento pensionistico per motivi di legittimità motivata dai rilievi formu lati dalla Corte dei conti in sede di controllo successivo.

* Ten. Col. me. Direttore I Sez. - IV Div. Medicina Legale, Difesan - Roma. ° Magg. me. Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni -. IV Div. Medicina Legale, Difesan - Roma.

G Med Mil. 2009; 159(3): 331-336


102/A - Sezione giurisdizionale d’Appello Regione Sicilia, 6 marzo 2009: Pres. Sancetta - Est. Grillo C. (avv. D’Asaro) c. Regione Sicilia.

144/A - Sezione giurisdizionale d’Appello Regione Sicilia, 16 aprile 2009: Pres. Sancetta - Est. Cozzo - A. ed altri (avv. D’Asaro) c. Regione siciliana.

R i f o rma Sez. Regione Sicilia n.11380/08.

R i f o rma Sez. Regione Sicilia n. 922/08.

Pensioni civili e militari Trattamento pensionistico Dipendente regionale - Rideterminazione, senza decurtazioni, ai sensi della L.R. n. 6/1997, art. 36 Spettanza.

Pensioni civili e militari - Pensionati Regione Siciliana - Riliquidazione della pensione - Applicazione LL.RR. n. 11/1988, art. 5, co. 3°, n. 19/1991, art. 5, co. 1°, n. 6/1997, art. 36 Diritto - Sussistenza.

(L.R. 7 marzo 1997 n. 6, art. 36).

(L.R. 15 giugno 1988, art. 5 co. 3° - L.R. 15

Spetta al dipendente della Regione sici liana, ai sensi della L.R. n. 6/1997, art. 36, la perequazione annuale del tratta mento di quiescenza, da calcolare in base all’indice ISTAT, senza alcuna decurtazione percentuale.

maggio 1991 n. 19, art. 5, co. 1° - L.R. 7 marzo

Diritto - Con la sentenza in epigrafe il Giudice di primo grado ha rigettato il ricorso dell'odierno appellante nella parte in cui chiedeva la rideter minazione con decorrenza dall'1 gennaio 1998 del trattamento pensio-

1997 n. 6, at. 36).

I pensionati della Regione siciliana hanno diritto al computo dei benefici derivanti dall’applicazione della L.R. n.11/1988, art. 5, co. 3°, della L.R. n.19/1991, art. 5, co. 1°, al fine del ricalcolo degli aumenti perio dici, nonché della perequazione del loro trattamento pensionistico con il computo dell’intera aliquota di incremento prevista dall’art. 36 della L. R. n.6/1997.

nistico in godimento con applicazione dell'art. 36 della L.R. n. 6 del 7 marzo 1997, inerente

la

perequazione

annuale

del

trattamento di quiescenza da calcolare in base

all'indice

ISTAT

senza

alcuna

decurtazione percentuale.

138/A - Sezione giurisdizionale d’Appello Regione Sicilia, 27 marzo 2009: Pres. Sancetta - Est. Savagnone Ministero Difesa c. N. Conferma Sez. Regione Sicilia n. 1971/08.

Pensioni civili e militari - Personale militare - Trattamento pensionistico - Diritto al computo della maggiorazione del 18% dell’assegno funzionale - Sussistenza. (D.L. 16 settembre 1987 n. 379, art. 1 co. 9°, conv. L. 14 settembre 1987 n. 468).

Ai fini della liquidazione della pensione, sussiste il diritto al computo della maggiorazione del 18%, a f a v o re del personale militare, dell’as segno funzionale previsto dall’art. 1, co. 9°, del D.L. 16 settembre 1987 n. 379, conv. nella L. 14 novembre 1987 n. 468.

G Med Mil. 2009; 159(3): 331-336

86 - Sezione giurisdizionale Regione Piemonte, 20 aprile 2009 Giud. Un. Parisi - Comune di Omissis c. INPDAP. (avv. Lacognata). Competenza e giurisdizione - Corte dei conti - Giudizio in materia di pensioni civili e militari - Principi generali. Competenza e giurisdizione - Corte dei conti - Giudizio in materia di pensioni civili e militari - Principi generali - Rapporto tra Ente erogatore ed Ente di appartenenza Giurisdizione - Esclusione. La giurisdizione del Giudice contabile concerne sempre una controversia pensionistica, che ha ad oggetto un rapporto di natura pensionistica e di connotazione pubblico tra il titolare del trattamento e l’amministrazione. Esula dalla cognizione di questa Corte la questione sul diritto di credito dell’ente erogatore del trattamento pensionistico nei confronti dell’ente di appartenenza del pensionato, poiché attiene ad un rapporto giuridico obbligatorio, distinto da quello pensionistico.

94 - Sezione giurisdizionale Regione Lombardia, 5 marzo 2009: Giud. Un. Corsetti - S. (avv. Bava) c. Inpdap. Pensioni civili e militari - Pensione ordinaria - Pensione di reversibilità - Assegni accessori - Assegno di superinvalidità - Assegno per cumulo di infermità - Indennità speciale annua - Computo - Esclusione. (D.P.R. 29 dicembre 1973 n. 1092, artt. 100, 109 e 111).

Il diniego di computo, nel trattamento di reversibilità, degli assegni di superva lidità, per cumulo di infermità e dell’in dennità speciale annua, si fonda sulla espressa clausola di “non reversibilità” contenuta nelle disposizioni di cui agli artt. 100, 109 e 111 del D.P.R. 29 dicembre 1973 n. 1092, a nulla rile vando il generico richiamo, nella norma dell’art. 92 dello stesso decreto, agli assegni accessori inclusi nel titolo VI. 124 - Sezione giurisdizionale Regione Lombardia, 9 marzo 2009: Giud. Un. Corsetti - A c. Omissis (avv. Pagliarello). Pensioni civili e militari - Pensione ordinaria civile - Dipendenti postelegrafonici - Indennità integrativa speciale - Quota corrisposta sulla 14a mensilità - Computo in quota A - Esclusione. (D.P.R. 29 dicembre 1973 n. 1092, art. 43 D.L.vo 30 dicembre 1992 n. 503, art. 13).

L’indennità integrativa speciale dei dipendenti postelegrafonici percepita sulla 14° mensilità non è computabile in quota A ai fini pensionistici. Diritto - Omissis. L'elencazione, contenuta nell'art. 83, co. 3°, c.p.c., degli atti su cui può essere apposta la procura alle liti non ha carattere tassativo. Tuttavia, ai fini del giudizio di ammissibilità, deve tenersi conto della ragion d'essere della norma, che è quella di indicare gli atti processuali che, determinando l'ingresso della

parte

in

giudizio,

esigono

il

conferimento della procura a un determinato difensore (cfr Cass., Sez. Il, 3 aprile 2007 n. 8237). Nella specie, l'irrituale costituzione del


d i f e n s o re risulta sanata dalla presenza in

zione del giudice ordinario (cfr.: Sezione

udienza del ricorrente, per cui il patrocinante

giurisdizionale Liguria, sent. n. 550/2007;

ha potuto svolgere il mandato conferito.

nello stesso senso Sez. giur.le Campania sent. n. 613/2007).

26 - Sezione giurisdizionale Regione Umbria, 20 marzo 2009: Giud. Un. Leoni - G. c. Inpdap. Corte dei conti - Giudizio in materia pensionistica - Notifica ricorso all’amministrazione - Necessità. I ricorsi giurisdizionali in materia pensionistica hanno i contenuti della citazione e la loro mancata notifica zione all’amministrazione opposta ne comporta l’inammissibilità, non sana bile mediante rimessione in termini da parte del giudice.

L’orientamento, deve, tuttavia, ritenersi superato alla luce della più recente giurisprudenza

che la giurisdizione nella materia dell’au-

904 - Sezione giurisdizionale Regione Sicilia, 8 aprile 2009; Giud. Un. Rizzi G. (avv.ti Mangano e Dollaro) c. Regione siciliana (avv.ti Farina e Bologna). Pensioni civili e militari Dipendente regionale - Trattamento di quiescenza - Benefici di cui all’art. 15 della L.R. n. 11/1988 - Spettanza.

mento dell’anzianitò contributiva per esposi-

(L.R. 2 aprile 1988 n. 11, art. 15)

zione ad amianto spetta alla Corte dei conti

Pensioni civili e militari - Pensionato regionale - Somme percepite in buona fede - Irripetibilità. Ai fini della determinazione del tratta mento di pensione, è corretto il mancato computo dei benefici di cui all’art 15 della L.R. n. 11/1988 nei confronti di un dipendente regionale cessato dal servizio dopo l’entrata in vigore della legge mede sima, poiché, per effetto dell’abrogazione del sistema di progressione per classi e aumenti periodici, non é più giuridica mente e materialmente possibile il computo delle relative quote mensili, essendo esso strettamente collegato alla disciplina dell’anzianità di servizio prevista dalla previgente normativa. Sono da considerarsi irripetibili le somme percepite in buona fede dai pensionati, in presenza di un errore di fatto o di diritto causa dell’erogazione della somma poi risultata non dovuta.

della Corte di Cassazione. Si tratta, in particolare, delle sentenze n. 170 del 9 gennaio 2008, n. 171/2008, n. 172/ 2008, emesse dalla suprema Corte a Sezioni Unite. In dette pronunce, di cui le ultime due emesse in sede di regolamento di giurisdizione, la Corte di Cassazione, nell’afferm a re

in tutti i casi in cui la stessa Corte ha giurisdizione sulla pensione, h a espressamente

102 - Sezione giurisdizionale Regione Marche, 23 marzo 2009: Giud. Un. Tomassini - C. (avv. Bartolini) c. INPDAP ed altro. Pensioni civili e militari - Riconoscimento di benefici pensionistici Meccanico riparatore - Esposizione all’amianto - Prova - Necessità. (L. 27 marzo 1992 n. 257, art. 12, co. 8° mod. L. 4 agosto 1993 n. 271, art. 1, co. 1°).

L’assicurato meccanico riparatore deve fornire la prova della praticata lavora zione dell’amianto e dimostrare che l’ambiente di lavoro ha presentato una concreta esposizione, con valori supe riori a limiti consentiti dalla legge. Diritto - La questione all’attenzione della Sezione riguarda la spettanza o meno del beneficio della rivalutazione contributiva dell’1,5% (poi abbattuto dall’originario coeff i c i e n t e all’1,25% per come appresso si dirà) previsto

dichiarato che “Risulta per ciò superato il diverso orientamento espresso da Sezioni Unite 1 aprile 1999 n. 207, perché l’esposizione all’amianto è un fatto, come tale insuscettibile di form a re oggetto di accertamento giudiziale indipendentem ente dal diritto che si pretende da esso generato”.

103 - Sezione giurisdizionale Regione Marche, 23 marzo 2009: Giud. Un. Tomassini - B. (avv. Vi rgili) c. Ministero Economia e Finanze. Pensioni civili e militari - Giudizio pensionistico - Legittimazione attiva - Erede - Inammissibilità. Va dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’erede per ottenere un diritto mai fatto valere in giudizio dal dante causa in mancanza della coinci denza tra titolare del diritto e parte attrice.

dall’art. 13 co. 8° della L. n. 257 del 1992 e successive modificazioni con il conseguente ricalcolo del periodo contributivo in favore del r i c o r rente, attualmente in quiescenza. C i rca la sussistenza della giurisdizione di questa Corte dei conti, com’è noto, in precedenza, la sentenza della Corte di Cassazione Sezioni Unite, n. 207 dell’1° aprile 1999, deponeva a favore della tesi che sulla domanda di accertamento dei presupposti del beneficio in questione vi fosse la giurisdi-

chio, trattandosi di trasparenza della membrana timpanica ossia di un lieve esito cicatriziale e non costituisce aggra vamento dell’otite media purulenta subacute bilaterale, già indennizzata.

140 - Sezione giurisdizionale Regione Marche, 15 aprile 2009: Giud. Un. Tomassini - D.P. (avv.ti Fonzi e Guarnacci) c. Ministero Difesa. Pensioni civili e militari - Fattispecie - Otite media purulenta - Timpanosclerosi bilaterale - Aggravamento Esclusione. La timpanosclerosi non comporta una compromissione funzionale dell’orec -

919 - Sezione giurisdizionale Regione Sicilia, 9 aprile 2009: Giud. Un. Rizzi B. (avv.ti Lo bello e Tornambè) c. Camera commercio industria artigianato agricoltura di omissis (avv.ti Palmigiano). Competenza e giurisdizione - Corte dei conti - Indennità di buonuscita Difetto di giurisdizione. (D.L.vo 3 febbraio 1993 n. 29, art. 68 - D.Lvo 30 marzo 2001 n. 165, art. 63).

Sussiste difetto di giurisdizione della Corte dei conti in ordine a tutte le contro -

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versie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministra zioni, incluse le controversie concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte, devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, ai sensi dell’art. 63 del D.L.vo n. 165 del 30 marzo 2001, che ha rece pito l’art. 68 del D.L.vo n. 29/93. CORTE DI CASSAZIONE Sezioni unite civili, 6 marzo 2009 n. 5467 Pres. Carbone - Est. A m o roso – P.G. Martone - F.C. (avv. Imbimbo) c. R.C. e I.N.P.D.A.P. (n c.). Competenza e giurisdizione - Corte dei conti - Giudizio in materia di pensioni civili e militari - Giudizio relativo a trattamento pensionistico privilegiato - Domanda di mero accertamento della causa di servizio - Giurisdizione della Corte dei conti - Sussistenza. E’ devoluta alla Corte dei conti non solo la domanda di accertamento della causa di servizio proposta unitamente alla conseguente domanda di condanna dell’ente previdenziale al pagamento del trattamento pensionistico, ma anche la sola domanda di mero accertamento della causa di servizio quale presupposto della spettanza del trattamento pensio nistico privilegiato.

2. Il conflitto negativo di giurisdizione - che

3. Peraltro correttamente il tribunale di

pone

controversia

Avellino - prendendo posizione in ordine alla

i n t rodotta dalla ricorrente, coniuge ed ere d e

ratio decidendi della sentenza della Corte dei

di un dipendente dell’ente Regione, tendente

conti che ha ritenuto il proprio difetto di

la

questione

se

la

controversia

ad ottenere il riconoscimento della causa di

giurisdizione

servizio della patologia che ha provocato la

concerneva il mero riconoscimento della

morte ed il conseguente trattamento pensio-

causa di servizio - ha ritenuto che, ove anche

nistico privilegiato indiretto, appartenga alla

la domanda della ricorrente

perché

come

la

avente

fosse

ad

da

giurisdizione della Corte dei conti o del

intendere

giudice ordinario - va risolto nel senso della

unicamente il mero accertamento della

oggetto

giurisdizione della Corte dei conti.

dipendenza da causa di servizio della

Questa Corte ha più volte affermato che

patologia che aveva determinato la morte del

sono attribuite alla giurisdizione della Corte

coniuge, dipendente regionale, non di meno

dei conti (R.D. 12 luglio 1934, n. 1214, ex

sussisterebbe la giurisdizione della Corte dei

art. 13) le controversie aventi ad oggetto il

conti.

trattamento di pensione dei dipendenti dello

accertamento é - e deve essere - sorretta da

Infatti

la

domanda

di

mero

Stato e di altri enti pubblici (cfr. ex plurimis

un interesse ad agire che la finalizza e ne

Cass., Sez. un., 25 marzo 2005, n. 6404,

limita anche l’ambito una volta che una

Cass., Sez. un., 30 dicembre 2004, n. 24171)

pronuncia di accoglimento sia passato in

e quindi anche le questioni che attengono

giudicato. La ricorrente ha domandato l’accer-

alla spettanza, o meno, del trattamento di

tamento della causa di servizio al fine della

pensione privilegiata. Dalla stessa pronuncia

spettanza della pensione privilegiata e l’ha

della Corte dei conti risulta che la ricorre n t e

domandato nei confronti di quegli enti che

aveva domandato non solo l’accertamento

riteneva fossero soggetti passivi dell’obbli-

della “causa di servizio” del decesso del

gazione di erogare il trattamento pensio-

coniuge

dipendente

della

Regione

nistico. Si tratta quindi pur sempre di una

Campania, ma anche - in conseguenza di

controversia

tale accertamento - la condanna della

sostanziale

che -

-

quanto

attiene

alla

al

petitum

materia

del

Regione e/o dell’lNPDAP al pagamento della

trattamento di pensione privilegiata. Essa

pensione privilegiata. Non vi è dubbio

conseguentemente

quindi che la giurisdizione di quella contro-

giurisdizione della Corte dei conti, la quale

versia appartenesse alla Corte dei conti. Nè

è prevista dal cit. art. 13 con formulazione

è

devoluta

alla

certo la prognosi di inammissibilitò della

ampia “in materia di pensione in tutto o in

domanda diretta alla condanna degli enti

parte a carico dello Stato o di altri enti

Diritto - Motivi della decisione -

resistenti al pagamento della pensione

designati dalla legge”; norma questa che ora

1. Con unico motivo la ricorrente, ripre n d e n d o

privilegiata, fatta dalla Corte dei conti, può

ha un preciso riferimento costituzionale

e s p ressamente le ragioni poste a fondamento

incidere sulla giurisdizione nel senso che -

nell’art. 103 Cost., comma 2, che assegna alla

della decisioni del Tribunale di Avellino,

come ritiene quest’ultima - il p e t i t u m si

Corte dei conti la giurisdizione in determinate

assume che, essendo la pensione privilegiata

ridurrebbe

di

“materie”: quella di contabilità pubblica e le

un istituto previdenziale che attribuisce un

accertamento della causa di servizio. Una

altre specificate dalla legge. Il criterio di

alla

sola

domanda

trattamento speciale di quiescenza, esso

eventuale sentenza di inammissibilità della

riparto è quindi la “materia” in generale e

presuppone la cessazione del rapporto di

domanda presuppone pur sempre che il

specificamente la “materia di pensione in

impiego e la relativa controversia deve esser

Giudice

tutto o in parte a carico dello Stato o di altri

fatta rientrare nell’ambito della giurisdizione

giurisdizione.

enti designati dalla legge”. Non ha pertanto

che

la

pronuncia

abbia

la

esclusiva della Corte dei conti.

Anche il giudizio promosso innanzi al

fondamento la distinzione che fa l’impugnata

La ricorrente sostiene, inoltre, che nella

Giudice ordinario dopo la declinatoria di

sentenza della Corte dei conti tra controversie

controversia proposta il rapporto pensio-

giurisdizione da parte della Corte dei conti

aventi ad oggetto il riconoscimento del diritto

nistico costituisce elemento identificativo del

ha avuto ad oggetto l’accertamento della

alla pensione privilegiata (ritenute attribuite

petitum sostanziale, sulla cui base va

causa di servizio ed il diritto al trattamento

alla giurisdizione della stessa Corte dei conti)

determinata la giurisdizione.

di pensione privilegiata.

e controversie aventi ad oggetto il mero

G Med Mil. 2009; 159(3): 331-336


riconoscimento della causa di servizio al fine

ripetibilità dell’indebito, non sia l’originario

dell’attribuzione di tale trattamento pensio-

titolare, ma un suo avente causa”.

nistico (ritenute attribuite alla giurisdizione

In conclusione deve affermarsi il principio

del giudice ordinario). In realtà entrambe

che è devoluta alla Corte dei conti non solo

attengono alla “materia” delle pensioni

la domanda di accertamento della causa di

privilegiate

pubbliche

e

ciò

radica la

servizio

proposta

unitamente

alla

conseguente domanda di condanna dell’ente

giurisdizione della Corte dei conti. 4. Va in proposito ribadito quanto già

previdenziale al pagamento del trattamento

ritenuto, in materia di trattamento di pensione

pensionistico, ma anche la sola domanda di

privilegiata, da questa Corte (Cass., Sez. un.,

mero accertamento della causa di servizio

24 maggio 1995, n. 5688) che ha affermato

quale

che nella controversia per l’ottenimento della

trattamento pensionistico privilegiato.

presupposto

della

spettanza del

pensione privilegiata ordinaria per invalidità

6. Non essendo identificabile nel presente

dovuta ad infermità dipendente da causa di

conflitto di giurisdizione una situazione di

servizio (nella specie, in cumulo con la

soccombenza - giacché innanzi alla Corte dei

pensione per esodo anticipato dal pubblico

conti, Giudice fornito di giurisdizione, nessuna

impiego) la Corte dei conti può autono-

delle parti resistenti ne ha eccepito il difetto di

mamente rivalutare le condizioni per la

giurisdizione, eccezione questa che invece è

spettanza

del

stata sollevata (fondatamente) innanzi al Giudice

richiesto,

eventualmente

beneficio

previdenziale la

ordinario eccependo il difetto di giurisdizione

sussistenza della dipendenza dell’infe rmità

di quel Giudice - non occorre provvedere sulle

dal servizio prestato, senza incontrare alcuna

spese di questo giudizio di cassazione.

p reclusione negli accertamenti effettuati, ad

P.Q.M.

negando

altri fini, sulle infermità medesime, in tema

La Corte, a Sezioni Unite, pronunciando sul

di rapporto di pubblico impiego, in quanto

ricorso, dichiara la giurisdizione della Corte

l’indicato giudizio della Corte dei conti,

dei conti; nulla sulle spese.

riguardando la spettanza del diritto alla pensione, verte sul rapporto e non sull’atto amministrativo e non si applicano, rispetto ad esso, i limiti propri del giudizio d’impugnazione dell’atto amministrativo in sede di

(Dalla “Rivista della Corte dei Conti” fasc. 3, maggio-giugno 2009)

giurisdizione generale di legittimità, restando

secondo una relazione di compenetrazione

49 - Sezione giurisdizionale Regione Umbria, 25 maggio 2009: Giud. Un. Leoni - A. (avv.ti Bonaiuti D. e Bonaiuti P.) c. Ministero Difesa. Corte dei conti - Giudizio in materia di pensioni civili e militari - Oggetto del giudizio - Dipendenza dal servizio di infermità - Trattamento c.d. tabellare - Non ascrivibilità - Dovere del giudice di pronunciarsi in ogni caso sulla dipendenza dal servizio Fattispecie - Sussistenza.

necessaria e non occasionale, non esclusa

(C.p.c., art. 112).

dall’eventualità che ad invocare la sussistenza

Corte dei conti - Giudizio in materia di pensioni civili e militari - Prove Soggetti - Ricorrente Sussistenza. I presupposti richiesti per l’attribuzione del trattamento pensionistico privilegiato

incorporato l’atto impugnato, al pari dell’atto p resupposto, nel riconoscimento ovvero nel diniego della posizione soggettiva. Cfr. anche Cass., Sez. un., 18 marzo 1999, n. 152, secondo cui “la giurisdizione della Corte dei conti in tema di pensioni ha carattere esclusivo, essendo affidata al criterio di collegamento costituito dalla materia, sicché in essa ricadono tutte le controversie in cui il rapporto pensionistico costituisca elemento identificativo

del

“p e t i t u m”

sostanziale,

del rapporto stesso, con le relative situazioni giuridiche soggettive in cui esso si articola, ivi comprese quelle che concernono l’esatta quantificazione del trattamento ed i limiti di

consistono sia nella dipendenza della dedotta infermità da causa di servizio, sia nell’esistenza di esiti apprezzabili ai fini dell’attribuzione ad una delle cate gorie previste nelle apposite tabelle, la mancata pronuncia in ordine al primo di tali requisiti, non integra solo gli estremi della mancata pronuncia in ordine ad una domanda giudiziaria, con violazione dell’art. 112 c.pc., ma priva l’interessato della possibilità di fare valere in futuro l’eventuale aggrava mento dell’infermità lamentata; (nella fattispecie il giudice d’appello ha disposto il rinvio al giudice di prime cure che aveva negato il trattamento pensionistico perchè, constatato che le infermità lamentate dal ricorrente non erano ascrivibili a categoria c.d. tabellare, aveva ritenuto superfluo affrontare il problema della loro dipendenza da causa di servizio). L’onere della prova della sussistenza delle condizioni di legge, incombe su chi rivendica la concessione delle provvi denze, non potendo l’amministrazione ritenersi obbligato a dare la prova nega tiva di fatti affermati e non provati dal ricorrente. 183 - Sezione giurisdizionale Regione Marche, 27 maggio 2009 Giud. Un. Tomassini – A. (avv. Vivolo) c. Ministero Difesa. Pensioni civili e militari - Pensione privilegiata ordinaria - Domanda di aggravamento - Frattura del malleolo p e roneale sinistro - Precoce degenerazione delle cartilagini articolari in artrosi - Fattispecie - Accoglimento. (D.P.R. 23 dicembre 1978 n. 915, artt. 69 e 70)

La patologia “frattura del malleolo pero neale sinistro”, avvenuto a seguito di incidente stradale durante il servizio di leva, risulta aggravata e meritevole di pensione privilegiata ordinaria tabellare vitalizio, in conseguenza dell’usura dell’arto e dell’anomalo carico gravante sull’articolazione tibiotarsica, con conseguente degenerazione delle carti -

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lagini articolari in artrosi e limitazione dei movimenti della caviglia con conse guente zoppia. 1174 - Sezione giurisdizionale Regione Sicilia, 6 maggio 2009: Giud. Un. Lo Presti - S. (avv. Gruppuso) c. Presidenza della Regione siciliana (avv.ti Farina e Bologna). Pensioni civili e militari - Diritto alla pensione - Acquisizione - Momento della cessazione del rapporto. Il diritto alla pensione non può ritenersi acquisito se non al momento della cessa zione del rapporto, di conseguenza il soggetto che abbia maturato i requisiti per il godimento della pensione ma che tuttavia non abbia ancora cessato il rapporto non può ritenersi titolare di un diritto meritevole di tutela, ma solo di una aspettativa di mero fatto (1). (1) - In terminis, Corte dei conti Sezione giurisdizionale di appello per la Regione Siciliana n. 184 dell’8 maggio 2008 e n. 329 del 4 novembre 2008.

1448 - Sezione giurisdizionale Regione Sicilia, 29 maggio 2009; Giud. Un.

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Petrigni - R. (avv. Duca) c. Ministero Economia e Finanze ed altri. Pensioni civili e militari - Indennità integrativa speciale - Ipotesi di cumulo fra trattamento pensionistico e di attività di servizio - Spetta in misura intera. E’ fondata la domanda di correspon sione dell’I.I.S., nella misura intera, sia in costanza di cumulo tra un tratta mento pensionistico ed un trattamento di attività di servizio sia di doppio trat tamento pensionistico (1). (1) - Corte dei conti, Sez. giuri.le d’appello per la Regione Siciliana, nn. 188/A e 190/A del 22 dicembre 2000 ed, ex mutils, n. 43 del 9 marzo 2004.

1450 – Sezione giurisdizionale Regione Sicilia, 29 maggio 2009; Giud. Un. Colavecchio - R. c. Ministero Economia e Finanze. Pensioni di guerra - Verbale CMPG Non autonoma impugnabilità. Il verbale della CMPG non è autonoma mente impugnabile posto che non presenta alcun carattere provvedimen tale, trattandosi di atto endoprocedimen -

tale istruttorio, per sua natura neutro poichè non lesivo ex se di alcuna posi zione giuridica (1). (l) - Corte dei conti Sez. giur.le Puglia 28 agosto 2002 n. 622 in questa Rivista 2002, 5, II, 194: Sez. giur.le Sicilia n. 266/1996.

1452 - Sezione giurisdizionale Regione Sicilia, 4 giugno 2009; Giud. Un. Petrigni - D.G. (avv. Bullaro) c. Ministero Economia e Finanze. Pensioni di guerra - Fattispecie Servizio d’istituto ordinario durante il periodo bellico - Non assimilabilità a servizio di guerra. Il servizio prestato da una guardia di p.s. durante il periodo bellico, quale ordinario servizio d’istituto (ordine pubblico, sicurezza dei cittadini, polizia giudiziario ecc.), non può essere consi derato un servizio di guerra nè attinente alla guerra, richiedendosi per tale quali ficazione che il servizio sia stato reso presso reparti mobilitati operanti ovvero che abbia presentato maggiori pericoli o fatiche per le esigenze belliche (1). (l) - V. Corte dei conti Sez. giur.le Sardegna n. 507/1987.


G M M

Notiziario a cura della Redazione Generale della Sanità Militare, La Sanità Militare al XLVII Congresso Direttore ricevuto dal Comandante Capitano di Vascello Maurizio Subiaco. Nazionale della Società Italiana A seguire, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno, dr. Bruno Ravera, di Storia della Medicina i rappresentanti del mondo medico e

Salerno 3 - 5 settembre 2009

Ventiquattro relatori si sono alternati al

una folta delegazione di congressisti

tavolo delle conferenze: il Vertice della

sono “imbarcati” sulla Nave che ha

ell’ambito della decima edizione delle

N

Sanità Militare, docenti universitari di fama

consentito loro di conoscere la vasta ed

giornate della Scuola Medica Salerni-

nazionale ed esperti della materia prove-

efficiente area ospedaliera (sala opera-

tana si è svolto a Salerno il XLVII Congresso

nienti da tutt’Italia, coordinati da un Comi-

toria, gabinetto di radiologia, gabinetto

Nazionale della Società Italiana di Storia

tato Scientifico (Giuseppe Ottavio Armo-

odontoiatrico, gabinetto di analisi, sala

della Medicina, dal 3 al 5 settembre 2009.

cida, Maria Galante, luigia Melillo, Bruno

ginecologica) con le relative dotazioni

“Il Mare e la Medicina”, il titolo di

Ravera, Giovanni Vitolo) e da un Comitato

sanitarie e di confrontarsi sulle tema-

Organizzatore (Mario Colucci, Giovanni

tiche di salvataggio in mare; in questa

D’Angelo, Gianni lacovelli, Mario Infante,

circostanza è stato ricordato - tra l’altro

Giuseppe lauriello, Giacomo Lo Presti).

- l’imbarco sulla nave dei medici che,

questo straordinario evento culturale. Ampio e variegato il programma della 3 giorni, organizzato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della

Il Convegno è iniziato con una visita

Provincia di Salerno, con il patrocinio

a bordo della Nave San Marco della Marina

dell’Università degli Studi di Salerno,

Militare Italiana, da sbarco e di protezione

della Camera di Commercio salernitana

civile - in sosta tecnica a Salerno dell’Amm.

e del Centro Studi Hippocratica Civitas.

Ispettore Capo (San) Vincenzo Martines,

Sulla Nave S. Marco l’Amm. Martines e l’Amm. Lo Presti salutano a bordo gli allievi marescialli infermieri in tirocinio.

Nave S. Marco: l’Amm. Martines, sul ponte di volo, saluta il Dr. Ravera, Presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno. Al centro, l’Amm. Lo Presti del comitato Organizzatore.

Il Cap. Medico (r) Dr. Lauriello, Primario Pneumologo Emerito, nel Suo intervento all’Ordine dei Medici di Salerno.

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

337


G M M nel golfo Persico, in Somalia, nel Libano,

“La tubercolosi nella letteratura mari-

prestarono soccorso sanitario alle popo-

nara”, la relazione di Luigia Melillo,

lazioni martoriate dalla guerra civile,

docente di storia della medicina e bioe-

portando conforto a migliaia di vittime.

tica “James Lind e la peste blu dei

Con riferimento alla Nave San Marco e

marinai”, la relazione di Vincenzo De Feo,

alla sua tipologia per le emergenze sani-

docente di botanica farmaceutica “ La

tarie, l’Amm. Martines ha aperto, nella sala

salute viene dal mare: i farmaci del mare”

“Bottiglieri” della Provincia di Salerno, i

e la relazione di Francesca Vannozzi,

lavori congressuali con una “lectio magi-

docente di storia della medicina e bioe-

stralis” su “Le navi ospedale della Regia

tica a Siena “Il giovarsi delle acque

Marina e della Marina Militare Italiana”,

marine, sicuro mezzo di restaurazione”.

riscuotendo unanimi consensi da parte di tutti i presenti; in particolare, del Presidente

Provincia di Salerno: l’Amm. Martines durante la Sua “lectio magistralis”.

dell’Autorità Portuale on. Avv. Andrea

Fregata (San) Filippo La Rosa del Centro militare di medicina legale di Roma-

Annunziata, del Direttore Marittimo per la

sviluppo dell’ars medica in Occidente. Fu

Cecchignola che ha relazionato sul

Campania C/Amm.(CP) Domenico Picone,

proprio il mare, veicolo primario di comu-

“Contributo

dell’Amm. (SAN) Vincenzo Troia e della

nicazione tra i popoli, a portare a Salerno

Italiana allo studio delle malattie tropi-

Capitaneria di porto di Salerno, Coman-

i 4 saggi che fondarono la Scuola Medica

cali: da Castellani all’ulcera di Buruli”.

dante Capitano di Vascello(CP) Vincenzo

Salernitana: il mare unì le quattro culture

De Luca, Comandante in 2a Capitano di

mediche che diedero vita a un sapere che

Fregata Francesco Cacace”.

si è tramandato nei secoli.

della

Marina

Militare

“Alimentazione e Salute” il tema della terza

giornata:

moderatori

Giorgio

Zanchin, Presidente della Società Inter-

Interessanti le relazioni: “la medicina

Moderati dal Preside della Facoltà di

nazionale di storia della medicina e Mario

che viene dal mare” dell’Amm.(San)

lettere e filosofia dell’Università degli

Colucci, primario infettivologo dell’A-

Raffaele Pallotta, “Il soccorso sanitario

Studi di Salerno Maria Galante, si sono

zienda Sanitaria Salernitana e Presidente

in mare e lo Società Nazionale di Salva-

alternati interventi sulla medicina ebraica

del Centro Studi Hippocratica Civitas.

mento nella storia e neWattualità” del

(Stefano Arieti, docente di storia della

Piramidi alimentari, sale marino nella

dr. Giuseppe Marino, “Venezia e la peste

medicina e bioetica all’Università di

storia dell’alimentazione, Ancel Keys e

nel medioevo” del prof. Claudio Azzara.

Bologna), sulla medicina greca (Anna

la dieta mediterranea i principali argo-

Alla prima sessione, dedicata alle

Maria leraci, biodocente di letteratura

menti oggetto delle relazioni finali, di

emergenze, ha partecipato anche il

greca all’Università di Napoli), sulla

Gianni lacovelli, Presidente dell’Acca-

personale della componente sanitaria di

medicina

(Iolanda Ventura,

demia Nazionale di Storia dell’arte sani-

Nave San Marco: Ten. di Vascello (San)

docente di storia della Scuola Medica

taria, di Donatella Uppi, docente di storia

Michele Gallina, A.G.M. (San) Giorgio

Salernitana all’Università di Salerno) e

della medicina e bioetica a Firenze, di

Romano, Capo di 2a cl. SS/I Edoardo

sullo studio ippocratico salernitano

Valdo D’Arienzo, docente di storia

Balducci e - in tirocinio a bordo -, gli

(Ferdinando Di Mieri, docente di filo-

economica dell’Europa a Salerno.

allievi 11a cl. 11° C.N. Marescialli (SS/I)

sofia al Liceo di Battipaglia).

araba

L’evento, portato a conoscenza della

Franco,

La terza sessione di lavoro su

cittadinanza, dai media televisivi e dalla

Armenia,

“Malattie e Farmad” è stata moderata da

stampa, si è concluso con una importante

Vincenzo Tartaglia, Christian Calderone,

Ferdinando Gombos, Direttore della

riflessione del Presidente dell’Ordine dei

TSC/MSA Francesco Mazzei e rappresen-

Scuola Specialistica di Odontoiatria all’U-

Medici Dr. Bruno Ravera: “la citta di Salerno

tanti dell’Associazione Nazionale Marinai

niversità degli Studi di Napoli.

è stata scelta per le antiche tradizioni marit-

Alessandra Andrea

Aversa,

Musi,

Marta

Roberta

d’Italia (A.N.M.I.), gruppo di Salerno.

338

Ha chiuso la sessione il Capitano di

Peste blu, tubercolosi e malattie tropi-

time che legano la Scuola Medica Salerni-

La seconda sessione del convegno

cali tra storia e letteratura sono stati gli

tana al mare e alle marinerie e la presenza

“Salerno e le radici della cultura medica”

argomenti di alcune relazioni inedite di

dell’Amm. Martines, storico medico, ne è la

ha messo in luce la centralità della città

grande rilievo, come quella di Giuseppe

più significativa testimonianza”.

di Salerno nell’ambito della nascita e dello

Lauriello, Primario Pneumologo emerito

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

Amm. Giacomo Lo Presti


G M M Corso di aggiornamento

L’Emergenza sanitaria oggi: tecnologia e prontezza operativa Padova 10 - 11 settembre 2009

S

i è tenuto a Padova dal 10 all’11 settembre 2009 il Corso di Aggior-

namento dal titolo “L’Emergenza

Magg. Gen. me. Federico Marmo.

sanitaria oggi: tecnologia e prontezza operativa” presso il Dipartimento Militare di Medicina Legale (ex

Comando Logistico Nord, retto dal

Ospedale Militare), sito nella meravi-

Generale di Divisione Paolo Reghen-

gliosa cornice del monastero di S.

spurgher, che ha dato smalto alla mani-

Giovanni di Verdara.

festazione anche per la collaborazione puntuale

Emergenza e prontezza, imperativo

e

intelligente,

proficuo

categorico nella Formazione permanente

collante tra esperienza collaudata e

medico- militare. Lodevole quindi in

progresso scientifico. Pertanto

assoluto lo sforzo che si prefigge da anni

quest’attività

notevole

innanzitutto per la presenza di esponenti

il Direttore del D.M.M.L. di Padova Colonnello medico Giacomo Mammana

Pronto Soccorso, dove il tempo è in gioco

eccellenti della Medicina Militare, coniu-

coadiuvato dal suo fattivo Staff, la cui

con la vita stessa e sovrano ne è l’ordine.

gata con la tradizione universitaria pata-

sincronia è amalgama essenziale per il

Magistrale è stata la conduzione

vina e il mondo della cultura, può consi-

raggiungimento di questo alto scopo

della dimostrazione di elisgombero sul

derarsi il fiore all’occhiello - vanto - di

oltre che nel campo militare in quello

campo con la partecipazione di mili-

questa città colta per eccellenza, ma

umano, che del resto sarebbe impossi-

tari U.S.A., da parte del Direttore Col.

anche aperta alla sensibilizzazione in

bile disgiungere.

Mammana su ideazione geniale del

campo socio-umano: come del resto

Maggiore Generale medico Federico

asserito anche dal Sindaco nelle sue

Prioritario è emerso nelle lezioni e dissertazioni il concetto d’immediatezza nel

Marmo

e

con

il

Patrocinio

del

parole di encomio.

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

339


G M M Prof. Antonio Gioacchino Spagnolo, Comitato di Bioetica della Direzione docente universitario di bioetica. Le funzioni di Segreteria e di SegreGenerale della Sanità Militare teria tecnico-scientifica sono assicurate dalla Direzione Generale della Sanità Militare, rispettivamente tramite il Capo

I

l giorno 25 settembre 2009 si è riunito,

Il Comitato, ai sensi del DPCM 4

della 2^ Sezione della 7^ Divisione e il

nella sede di Villa Fonseca, il Comi-

maggio 2007, sarà in vigore fino al 4

Capo della 1^ Sezione della 1^ Divisione.

tato di Bioetica della Direzione Gene-

maggio 2010.

rale della Sanità Militare.

I componenti sono:

La riunione, che si è aperta con un breve indirizzo di saluto dell’Amm. Isp.

Il Comitato ha così ripreso le sue

Prof.sa Giuliana Alimena, Ematologa;

Capo Vincenzo Martines, Direttore

attività dopo l’emanazione del Decreto

Prof. Luciano Angelucci, professore

Generale della Sanità Militare, è stata

del Ministro della Difesa (D.M.) in data

emerito di farmacologia; Col. Vincenzo

incentrata, secondo quanto previsto

27 gennaio 2009 e del D.M. 14 ottobre

Barretta, farmacista; Prof.sa Rosanna

dalla normativa, sull’elezione del Presi-

2009 – che ne ha rinnovato la compo-

Cerbo, neurologa; Mar. 1^ cl. Walter De

dente e sulla revisione dello Statuto e

sizione in ottemperanza alle disposizioni

Caro, docente in scienze infermieristiche;

delle Procedure Operative del Comitato.

dell’Unione Europea recepite con D.M.

Sorella Sofia Gabelli, membro del Corpo

in data 12 maggio 2006 – e la valida-

Infermiere Volontarie della Croce Rossa

Spagnolo, Presidente uscente, è stato

zione ottenuta dall’organo competente

italiana; Prof. Giuseppe La Torre, igienista,

rieletto all’unanimità.

della Regione LAZIO in data 07 maggio

statistico e biometrista; Col. Antonio

2009, che ne ha consentito l’inserimento

Masetti, pediatra; Amm. Isp. Capo

ha provveduto all’analisi e aggiorna-

nel nuovo registro dei Comitati Etici

Vincenzo Martines; direttore generale

mento dei citati documenti che saranno

dell’Osservatorio Nazionale sulla Speri-

della Sanità militare; Col. Riccardo Pier-

approvati definitivamente nel corso della

mentazione Clinica dei Medicinali.

marini, esperto in materie giuridiche;

prossima riunione.

Il

Prof.

Antonio

Gioacchino

Successivamente il collegio di esperti

Breve nota biografica del Prof. Antonio G. Spagnolo Laureato in Medicina e chirurgia; specializzato in Cardiologia e in Medicina legale e delle assicurazioni; baccellierato in Filosofia. Professore Ordinario di Bioetica, nella Facoltà di Medicina e chirurgia “A. Gemelli” dell’Università Cattolioca del S. Cuore, Roma Professore Invitato di Etica della vita e della salute nell’Istituto Internazionale di Teologia Pastorale Sanitaria “Camillianum” di Roma, incorporato alla Pontificia facoltà teologica “Teresianum”. Presidente del Comitato Etico della ASL RM-E, di Roma; Vice-presidente del Comitato Etico dell’Ospedale Pediatrico «Bambino Gesù», Roma; componente del Comitato Etico dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (IDI), Roma. Membro corrispondente della Pontificia Accademia per la Vita. Autore e/o coautore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche sui diversi temi dell’etica in campo biomedico e in particolare dell’etica della sperimentazione biomedica e dell’etica clinica. Fra le pubblicazioni degli ultimi anni: ha curato per la casa editrice McGraw-Hill (Milano) l’edizione italiana del volume di Jonsen-Siegler-Winslade: “Etica clinica” (giugno 2003). Sempre per lo stesso Editore ha pubblicato come coautore il volume “Etica e giustizia in sanità. Aspetti generali, questioni metodologiche ed organizzative” (maggio 2004). Per l’Editrice Vita e Pensiero (Milano) ha curato l’Edizione Italiana del volume di D.T. Ozar e D.J. Sokol: “Bioetica clinica in odontoiatria. Principi professionali e applicazioni pratiche”.

340

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364


G M M

Visita a Budapest dell’Amm. Isp. Capo Vincenzo Martines

N

ell’ambito delle visite di Alto Rango previste per l’anno 2009 il Direttore

Generale della Sanità Militare si è recato a Budapest dal 28 settembre al 2 ottobre 2009 per effettuare un viaggio conoscitivo sulla Sanità Militare ungherese accompagnato dal Direttore della I Divisione C.V. Vittorio Zelano e dall’Ufficiale Addetto al Direttore Generale T.V. Francesco Tavella.

L’Amm V. Martines consegna il crest della Sanità Militare italiana al Capo di Stato Maggiore della Difesa ungherese.

L’Ammiraglio Martines ha incontrato il Generale Laszlo Tombol, Capo di Stato Maggiore della Difesa, con cui ha avuto

L’incontro con il Direttore Generale

reso, con le continue attenzioni, assai

un lungo e cordiale colloquio in cui

della Sanità Militare Ungherese Andras

gradevole la permanenza dei delegati

sono stati ricordati gli storici rapporti tra

Nemeth è stato quanto mai proficuo e

italiani a Budapest e al dinamico addetto

i due paesi: le comuni aspirazioni alla

cordiale e ha consentito di conoscere l’in-

militare

indipendenza e alla libertà nelle lotte

tera attività che il Corpo Sanitario svolge

Fasciano che con generosa disponibi-

risorgimentali (Garibaldi aveva tra i più

nei vari settori a cominciare da quello

lità ha seguito tutti i momenti della visita

stretti collaboratori diversi ungheresi tra

della ricerca con il Centro di eccellenza

curando anche interessanti momenti

cui il Col. Lajos Tùkòry caduto nell’at-

per la Medicina Militare, di recente istitu-

culturali e sociali per gli ospiti.

tacco alla città di Palermo il 27 maggio

zione, facente parte della struttura NATO

1860) fino agli odierni obiettivi di una

che offre consulenza nel campo dottri-

pace internazionale che vede nelle

nale, formativo e addestrativo nell’ambito

missioni umanitarie uno degli aspetti più

della medicina militare, promuovendo

importanti e significativi e in cui le Sanità

interoperabilità tra le nazioni NATO grazie

Militari svolgono un ruolo essenziale.

alla condivisione di esperienze nella

Nel corso del colloquio l’Ammiraglio

ricerca, nell’addestramento e nello studio

Martines ha ricordato la figura di un Uffi-

delle “lessons learned” in altre parole il

ciale Medico Radò Gyorgy che durante

MILMED COE è la fonte primaria di

la rivoluzione del 1956 avendo curato

“expertise” della comunità medica della

sia i patrioti che i governativi aveva

NATO in tutti gli aspetti che riguardano

pagato con il carcere questo suo gene-

il “Medical Support” alle operazioni.

roso comportamento.

in

Ungheria

Col.

Michele

La delegazione italiana ha visitato

Molto interessante è stata la visita al

inoltre il Centro Nazionale di Sanità del

Joint Force Command (equivalente al

Ministero della Difesa, diretto dal Gen.

nostro COI) diretto dal Generale Tibor

Istvan Szilv Asy e l’Istituto di Medicina

Benko dove sono state illustrate, in un

Aeronautica diretto dal Dr. Gabor Szabo.

accurato breefing, tutte le missioni che

Due ringraziamenti sono d’obbligo

le Forze Armate Ungheresi svolgono

il primo al Gen. Nemeth, valente medico

fuori dalla Patria.

e gentiluomo di antico stampo, che ha

Da sinistra: il BG Andras Nemeth, Direttore Generale della Sanità Militare ungherese, l’Amm. Vincenzo Martines e l’Addetto Militare per la Difesa in Ungheria Col. Michele Fasciano.

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

341


G M M 38° Congresso Mondiale di Medicina Militare Kuala Lupur 4 - 9 ottobre 2009

Di particolare interesse è stata una tavola rotonda, a presidenza italiana,

i è svolto a Kuala Lupur dal 4 al 9

S

dedicata agli aspetti della sicurezza sani-

ottobre il XXXVIII° Congresso Interna-

taria nei teatri operativi, in cui sono state

zionale di Medicina Militare cui ha parte-

illustrate anche le problematiche e le

cipato una delegazione italiana guidata

azioni di contrasto di materiale conte-

dall’Amm. Martines, Direttore Generale

nente amianto.

della Sanità Militare, dal Gen. Ispettore

I temi congressuali trattati sono stati

Capo Ottavio Sarlo, Capo del Corpo Sani-

lo spunto per l’approfondimento e

tario dell’Aeronautica Militare e dal Magg.

discussione di specifica pertinenza

Gen. Medico Federico Marmo, Capo del

delle attività operative che vedano la

Sevizio Sanitario dell’Esercito.

Sanità Militare a tutelare in tutti gli

Sono stati tutti diversi e tutti apprez-

aspetti fisici e psicologici la salute di

zati i numerosi interventi (oltre che i

chi si impegna in missioni ad alto

poster) dagli ufficiali della delegazione

rischio.

ogni modo l’attività dei delegati al

italiana incentrati sulla traumatologia di

La delegazione italiana ha potuto

contatto con le autorità locali e del

guerra, sulla medicina preventiva, su

contare nel dinamico ed efficiente

congresso, curando anche con generosa

quella aerospaziale, le patologie infet-

supporto offerto da Capitano di Vascello

disponibilità e cortesia gli aspetti cultu-

tive di interesse militare perché legate

Giovanni Ferrari, Addetto Militare della

rali di una nazione cosi ricca di tradi-

alla medicina di guerra biologica.

Difesa in Malesia che ha agevolato in

zioni e costumi.

L’Amm. V. Martines ed il C.V. R. Vigliano al 38° Convegno Mondiale di Medicina Militare.

342

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364


G M M

Floating Mobile Hospital

Da un’idea del professor Luigi Gentilini Brevetto RM 2008 A 000365

gennaio 2001 dal professor Luigi Genti-

tarie e svolgerà attività formativa in

lini, chirurgo oncologo ed ideatore del

favore

progetto.

secondo un programma concordato con

L’ospedale

galleggiante,

opererà

della

popolazione

locale,

le strutture e l’autorità sanitaria locale.

nelle acque territoriali Tanzaniane del

Il 14 ottobre 2009 presso il CASC

Lago Vittoria, muovendosi con cadenza

della Banca d’Italia a Roma, si è svolto

settimanale fra le località lacustri di

un incontro nel corso del quale si è fatto

K

ushirikishana in swahili significa

Musoma,

Bukoba,

il punto sullo stato della campagna

“cooperazione tra i popoli”. Questo

Mwanza, dove il team medico infermie-

raccolta fondi destinati al Progetto FMH,

è il nome, che suona come un preciso

ristico imbarcato fornirà prestazioni sani-

che prevede la realizzazione dell’imbar-

Ukerewe-Nansio,

messaggio, scelto per il Floating Mobile Hospital, un Ospedale galleggiante che in soli 500 m3 comprende tutti i servizi minimi essenziali: dalla sala accoglienza malato e laboratorio polifunzionale, alla sala diagnostica per immagini, sala operatoria e sala gessi, ostetricia e neonatologia, centro per la gestione delle patologie infettive e per la gestione di handicap psichiatrici, con il determinante supporto della telemedicina, strumento col quale si intende mantenere una costante cooperazione tra il personale medico navigante e l’ospedale universitario Muhimbili National Hospital, in Tanzania, nonché il personale medico italiano specializzato del Team di MED E MED, l’Associazione Medicina e Mediterraneo fondata l’8

Da sinistra: il Prof. L. Gentilini, l’Amm. Isp. Capo V. Martines e il CV R. Vigliano.

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

343


G M M Prospetto

Sezione

cazione in loco, nel cantiere Songoro boatyard di Mwanza, Tanzania, l’iniziale intervento di medici e studenti italiani, ed il graduale inserimento di un numero sempre maggiore di personale medico e ausiliario locale fino al raggiungimento della completa autonomia. Le soluzioni tecniche altamente innovative ed avveniristiche adottate nella progettazione quali lo scafo di tipo catamarano, che consente di raggiungere fondali bassi e paludosi inagibili da altri tipi di natanti e minimizzare le oscillazioni dovute al rollio dell’imbarcazione all’ormeggio, (caratteristiche indispensabili per consentire una migliore condotta dell’attività clinica), così come la sua alimentazione interamente affidata a fonti di energia rinnovabile (pannelli solari ed energia eolica), nel pieno rispetto della

Pianta livello zero natura e dell’ambiente, fanno dell’imbarcazione un prototipo di tecnologia ed una vetrina dell’ingegno e dell’eccellenza cantieristica Italiana nel mondo. L’ambizione è infatti quella di realizzare una piccola flotta di imbarcazioni simili, da destinare agli altri grandi laghi della Rift Valley: Tanganyka e Nyasa, dove il Prof. Gentilini ha sviluppato da diversi anni un’intensa collaborazione professionale con le realtà ospedaliere locali. C. V. Rodolfo Vigliano Pianta livello primo

Pianta livello secondo

344

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

N.B.: Tutti gli ambiti di progettazione comprensivi di progettazione dello scafo, sicurezza elettrica, ingegnerizzazione degli ambienti, radioprotezione sanitaria, scelta delle apparecchiature, controlli qualità, etc., faranno riferimento alle relative normative nazionali italiane. Anche i futuri controlli di qualità e gli standard di navigazione faranno riferimento alla vigente normativa italiana. Allo stato attuale il progetto di massima prevede un’imbarcazione di 77 piedi di lunghezza, pari a 25 metri circa, e 27 piedi di larghezza, pari a 12 metri circa. (vedasi figura).


G M M L’approccio alle maxiemergenze: dalla formazione all’intervento sul campo A Salerno il Convegno degli Ufficiali Medici e del personale sanitario del Corpo Militare C.R.I.

generale del Corpo delle Infermiere Volontarie, sorella Monica Dialuce Gambino, e dell’Ispettore Nazionale del Corpo Militare CRI, Colonnello Roberto Orchi. Gli interventi sono stati moderati dal Tenente Generale Michele Donvito, Capo Ufficio Generale della Sanità Militare, dal professor Giovanni Arcudi, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina

Salerno 15 ottobre 2009

Salerno, dell’A.S.L. di Salerno e della

Legale e delle Assicurazioni dell’Università

Camera di Commercio di Salerno, si è

di Roma “Tor Vergata”, dal dottor Bruno

l Convegno Nazionale degli Ufficiali

I

aperto il 15 ottobre 2009 presso il salone

Ravera, presidente dell’Ordine Provinciale

Medici, abbinato al simposio per il

dei marmi del Palazzo di Città, con un

dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri di

personale sanitario di Croce Rossa, può

discorso del Colonnello Medico Gabriele

Salerno, dal dottor Giancarlo Giovannetti,

essere considerato l’evento annuale più

Lupini, presidente del convegno, che oltre

direttore del Pronto Soccorso dell’azienda

significativo fra le attività didattico-

a rivolgere un saluto alle Autorità presenti

ospedaliera “S. Maria” di Terni, dal dottor

formative del Corpo Militare CRI.

ha evidenziato i temi affrontati poi nelle

Giuseppe Servillo, direttore dell’area funzio-

Nelle ultime edizioni il Convegno ha

sei sezioni scientifiche ed ha illustrato la

nale di Anestesia Generale e Urologia

registrato una crescita esponenziale dei

dinamica della simulazione di soccorso

dell’Università di Napoli “Federicio II”, dal

partecipanti, tanto che nella cornice della

in mare per la parte addestrativa.

Colonnello Pietro Ridolfi, presidente della

città di Salerno tra corsisti-uditori, appar-

Sono poi seguiti gli interventi dell’Asses-

Commissione Nazionale per la diffusione

tenenti a tutte le componenti di Croce

sore alla Protezione Civile del Comune di

del Diritto Internazionale Umanitario CRI,

Rossa e relatori si è raggiunta la presenza

Salerno, dottor Augusto De Pascale, in

e dal Colonnello Medico del Corpo Mili-

complessiva di circa 500 persone.

rappresentanza del Sindaco Vincenzo De

tare CRI Alessandro Pagliacci.

Il Convegno, organizzato dalla Dire-

Luca, del Tenente Colonnello dei Carabi-

I lavori del Convegno si sono conclusi

zione di Sanità dell’Ispettorato Nazionale

nieri Michele Giordano, che ha portato i

con la compilazione dei test di verifica da

del Corpo Militare della Croce Rossa

saluti del Direttore di Sanità dell’Arma, Gene-

parte dei partecipanti, che hanno permesso

Italiana, con il patrocinio della Provincia

rale Medico Domenico Ribatti, del vice presi-

il conseguimento di 15 crediti formativi

di Salerno, del Comune di Salerno, delle

dente dell’Ordine Provinciale dei Medici-

ECM (Evoluzione Continua in Medicina)

Università degli Studi di Roma “Tor

Chirurghi ed Odontoiatri di Salerno, dottor

rilasciati dal Ministero del Lavoro, della

Vergata” e di Napoli “Federico II”, dell’Or-

Giovanni D’Angelo, della dottoressa Milena

Salute e delle Politiche Sociali, e dalla

dine Provinciale dei Medici-Chirurghi ed

Cisilino per l’Ispettorato Nazionale dei

consegna degli attestati di partecipazione.

Odontoiatri di Salerno,

Volontari del Soccorso CRI, della segretaria

dell’IPASVI di

A corollario della manifestazione si è svolto un nutrito programma sociale per gli accompagnatori dei congressisti incentrato sullo spettacolo teatrale “Non ti riconosco più”, della compagnia salernitana “Le Molecole”, presentato presso il Teatro Augusteo, una gita alla città di Amalfi, la cena di gala presso il teatro municipale Giuseppe Verdi di Salerno ed una visita culturale guidata agli scavi archeologici di Paestum. Ten. Col. Claudio De Felici Referente per la comunicazione del

L'intervento del Col. Med. Gabriele Lupini, Presidente del Convegno.

Corpo Militare CRI

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345


G M M

Allestimento Museale del Servizio Veterinario dell’Esercito

zione e l’impiego del Servizio Veterinario in seno all’Esercito. L’esposizione ha inizio con un settore dove è stata ricostruita una infermeria veterinaria con sala operatoria, attrezzature chirurgiche e tavole didat-

Il patrimonio ivi custodito non

tiche risalenti al periodo compreso tra

rappresenta una mera testimonianza

gli anni ’20 e gli anni ’50 del secolo

P

resso il Centro Militare Veterinario di

storica, ma documenta l’evolversi della

scorso.

Grosseto è stato realizzato un Alle-

tecnologia, della scienza e della cultura

Seguendo l’itinerario museale, sulle

stimento Museale a memoria del valore

veterinaria nei secoli e nelle sue appli-

pareti sono esposte le fotografie dei

di molte generazioni di italiani che hanno

cazioni alla realtà militare.

Comandanti della Scuola del Corpo Vete-

Grosseto

operato nell’ambito del Servizio Veterinario dell’Esercito,

contribuendo allo

sviluppo e alla difesa della Nazione.

Il padiglione espositivo si sviluppa

rinario Militare di Pinerolo che, dal 1

attraverso immagini, fotografie e cimeli

settembre 1996, contribuiva con il Centro

che ripercorrono idealmente l’evolu-

Militare di Allevamento e Rifornimento

Ricostruzione di una Infermeria quadrupedi con sala operatoria, attrezzature e strumenti chirurgici risalenti al periodo compreso tra gli anni ’20 e gli anni ’50 del Novecento.

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G M M Quadrupedi di Grosseto a dar vita all’odierno Centro Militare Veterinario. La carrozza adibita al trasporto, da e per Grosseto, della suora che curava l’insegnamento ai bambini dell’asilo del Centro Militare di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi, ed il calesse di servizio del Direttore, proiettano il visitatore in un periodo storico dove il cavallo

rappresentava

il

principale

mezzo di trasporto. Una saletta è dedicata alle uniformi degli Allievi Ufficiali dell’Accademia di Sanità Militare Interforze – Corpo Veterinario, ai cimeli ed alle fotografie degli Allievi Ufficiali Veterinari di Complemento e degli Allievi Maniscalchi della Scuola del Corpo Veterinario Militare di Pinerolo. Un laboratorio di selleria ed una selleria con selle e basti da mulo di vario tipo rappresentano ulteriori testimonianze delle attività svolte tra la seconda

Settore dedicato alla mascalcia militare.

metà dell’Ottocento e la fine degli anni ’90 del Novecento presso il Centro Militare di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi. Il percorso espositivo ha termine con un settore dedicato alla mascalcia militare con cimeli appartenenti ad epoche storiche nelle quali il maniscalco risultava un punto di riferimento indispensabile in seno alle unità dell’Esercito. L’Allestimento Museale, fortemente voluto dal Dipartimento di Veterinaria del Comando Logistico dell’Esercito, è stato realizzato grazie alla passione del Decano del Centro Militare Veterinario, Luogotenente Prisco Martucci, con il fattivo contributo dei Laions Clubs della Provincia di Grosseto e dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Alessandria. Ten.Col. Co.sa.(vet.)s.SM Mario Marchisio

Sella risalente al periodo compreso tra le due guerre mondiali.

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347


G M M IL CENTRO MILITARE VETERINARI

IERI – Cartolina storica raffigurante il Regio Deposito Allevamento Cavalli (collezione privata). Le origini del Centro Militare Veterinario risalgono alla costituzione a titolo sperimentale, nel 1865, del Deposito Allevamento Cavalli di Grosseto con il compito di assicurare il rifornimento di cavalli ai reggimenti di Cavalleria del neo-costituito Esercito Italiano. L’esperimento ebbe pieno successo e l’11 novembre 1870 Vittorio Emanuele II, con Regio Decreto, ne sancì la definitiva costituzione, l’ordinamento ed i compiti. L’attività del Deposito restò sostanzialmente immutata fino al 1924, quando il Servizio Ippico dell’Esercito venne definitivamente staccato dall’Arma di Cavalleria. A partire da quell’anno fu avviata una nuova attività, quella della produzione dei muli destinati, soprattutto, ai reparti Alpini. Per l’occasione il Deposito modificò anche la propria denominazione assumendo, nel 1926, quella di Deposito Allevamento Quadrupedi e, nel 1931, quella di Centro Rifornimento Quadrupedi che rimase invariata fino al 1954. Le esigenze dell’Esercito stavano cambiando, il cavallo perdeva sempre più la sua importanza strategica di fronte ai mezzi meccanizzati tanto che nel 1954 furono soppressi tutti i Centri di Rifornimento Quadrupedi tranne quello di Grosseto, che nel 1955 fu ridenominato Posto Raccolta Quadrupedi a cui era collegata la Sezione di Persano. Sempre nel 1954, in occasione della riforma agraria, la tenuta demaniale fu notevolmente ridimensionata e, dagli originari 5000 ettari, fu portata alle dimensioni attuali, circa 600 ettari. Nel 1972 il Posto Raccolta Quadrupedi ereditò definitivamente l’ultima delle grandi tradizioni: la Sezione di Persano fu soppressa e la Razza Governativa di Persano fu trasferita a Grosseto. Sette anni dopo, nel 1979, il Posto Raccolta Quadrupedi divenne Centro Militare di Allevamento e Rifornimento Quadrupedi e tale rimase fino al 1996, con funzioni di approvvigionamento, allevamento, addestramento e rifornimento dei muli per i reparti Alpini, produzione del cavallo di Persano e di altre razze per le esigenze sportive della Forza Armata e, infine, produzione, allevamento e rifornimento di cani pastore tedesco impiegati nei vari reparti dell’Esercito. L’attuale denominazione di Centro Militare Veterinario risale al 1996, quando, in seguito alla chiusura della Scuola del Corpo Veterinario Militare, ha acquisito anche le competenze addestrative del personale del Servizio Veterinario. Dal 2002 con la costituzione del Gruppo Cinofilo, inizia l’addestramento dei Nuclei Cinofili dell’Esercito Italiano destinati all’impiego nei Teatri Operativi per la ricerca di mine e di ordigni esplosivi. In pochi anni il Gruppo Cinofilo assume ulteriori funzioni anche in campo operativo con la costituzione della Compagnia Cinofila di Fanteria e la Compagnia Cinofila del Genio.

OGGI – Buttero a cavallo di fronte all’ingresso storico del Centro Militare Veterinario (Centro Cinefoto SME).

348

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G M M

Cambio del Comandante al Centro Militare Veterinario

E’ specialista in clinica delle malattie dei piccoli animali. Ha svolto, inoltre, numerosi incarichi universitari tra i quali si annoverano:

Ha frequentato l’8° Corso dell’Acca-

docente di traumatologia e riabilitazione

demia di Sanità Militare Interforze - Corpo

nel Corso di Perfezionamento Post -

I

l 29 ottobre 2009 presso il Centro Mili-

Veterinario in Pinerolo (Torino) dal 1975

Universitario in Medicina Sportiva del

tare Veterinario, alla presenza del

al 1980, laureandosi in Medicina Veteri-

Cavallo (Facoltà di Medicina Veterinaria

Capo Dipartimento di Veterinaria del

naria presso la Facoltà di Torino.

di Messina), Professore a contratto della

Grosseto, 29 ottobre 2009

Comando Logistico dell’Esercito, Briga-

Nel 1991 ha frequentato il 31° Corso

Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma.

dier Generale Giuseppe Vilardo, e delle

Speciale presso la Scuola di Guerra di

Collabora con le Facoltà di Medicina

Autorità Religiose, Civili e Militari della

Civitavecchia.

Veterinaria di Perugia e di Padova per

città di Grosseto, si è svolta la cerimonia

Ha ricoperto numerosi incarichi, tra

di cambio del Comandante tra il Colon-

i quali: Dirigente del Servizio Veterinario

nello Giovanni Battista Graglia ed il

presso la Scuola Militare di Equitazione,

Colonnello Marco Reitano.

Direttore dell’Infermeria Quadrupedi

tecnico-divulgativi e di pubblicazioni

Presidiaria

scientifiche

Il Colonnello Graglia ha ceduto il

di

Montelibretti,

Capo

la biomeccanica e la medicina sportiva del cavallo. Autore

di

numerosi

originali

articoli

dedicate

al

Comando del Centro Militare Veterinario

Sezione Zooiatrica dell’Ispettorato Logi-

cavallo sportivo, è stato Veterinario

che ha guidato per oltre tre anni. Gli

stico dell’Esercito, Capo Centro Militare

Ufficiale della Nazionale Italiana di

subentra il Colonnello Reitano, prove-

di Equitazione di Montelibretti e Coor-

Equitazione in numerose competizioni

niente dal Centro Militare di Equitazione

dinatore dell’Addestramento Ippico Mili-

Internazionali.

di Montelibretti.

tare, Capo Reparto Agonistico Addestra-

E’ istruttore Militare di Equitazione

tivo e Vice Comandante del Centro Mili-

ed Istruttore Federale di Equitazione di

tare di Equitazione.

3° Livello.

Il Colonnello Marco Reitano è nato a Roma il 19 giugno del 1956.

Brig. Gen. Vilardo (al centro), Col. Reitano e Col. Graglia (rispettivamente a sinistra e a destra nella foto).

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G M M Il Corpo Sanitario dell’Aeronautica Militare e l’“European Society of Aerospace Medicine” le attività nazionali ed internazionali

soci, sono la salute e la sicurezza di

del Corpo, e presenziando alla sessione

chiunque sia coinvolto in attività aeree

L

a storica e prestigiosa sede del

scientifica. Il Col CSArn Paolo Tosco,

e spaziali, costituendo un “forum” pan-

Comando 1a Regione Aerea e l’Isti-

Capo Ufficio Medicina Legale, del

europeo indipendente che coordina le

tuto Medico-Legale “Angelo Mosso” di

Lavoro ed Aeronautica e Spaziale del

società aeromediche nazionali in tutti

Milano hanno ospitato nei giorni 5-6-7

Comando Logistico A.M., Servizio Sani-

i campi di interesse. Tale collabora-

novembre 2009 l’Assemblea Generale

tario, e che riveste nel contempo le

zione si manifesta mediante contatti

annuale dell’ESAM (Società Europea di

cariche

Generale

permanenti, scambi di conoscenze,

Medicina Aerospaziale), la riunione del

dell’ESAM

Vice-Presidente

esperienze, ricerche e manifestazioni

Comitato Esecutivo e del Comitato

dell’AIMAS (Associazione Italiana di

scientifiche, compresa la formazione

Consultivo, oltre che una sessione di

Medicina Aeronautica e Spaziale –

aeromedica e l’addestramento aerofi-

presentazioni scientifiche.

www.aimas.it), ha effettuato il coordi-

siologico, anche in stretta collabora-

namento scientifico ed organizzativo

zione con organizzazioni internazionali

dell’Evento.

non mediche, fra cui ICAO, EASA,

Milano 5-6-7 novembre 2009

Il Gen. S.A. Nello Barale ha rivolto un caloroso saluto ai partecipanti. Il Gen. Isp. Capo Ottavio Sarlo, Capo del

di

Obiettivi

Segretario e

di

dell’ESAM,

fondata

a

IFALPA, IOPA ed ECA.

Corpo Sanitario Aeronautico, ha tenuto

Colonia nello scorso 2006, e che ha già

Si segnala, in particolare, la presenza

una

dei

raccolto l’adesione di 42 Associazioni

di rappresentanti ESAM nel gruppo di

rapporti fra l’A.M. e l’ESAM, illustrando

nazionali per un totale di più di 4000

lavoro ESSI (European Strategic Safety

relazione

sul

significato

Initiative), costituito, in ambito EASA, da tre sottogruppi dedicati all’analisi ed alla ricerca nel campo della sicurezza del volo, riguardanti rispettivamente l’aviazione commerciale, l’aviazione generale e gli elicotteri. Nel corso delle riunioni dei diversi “panel” sono stati affrontati argomenti quali il contributo di pensiero ufficiale della comunità aeromedica europea all’elaborazione dei requisiti psicofisici di idoneità al pilotaggio da parte dell’EASA, i limiti di impiego degli equipaggi delle compagnie aeree civili, il microambiente di cabina, la medicina spaziale, la salute dei viaggiatori con particolare riferimento alla diffusione delle malattie infettive, i piani di emergenza aeroportuale, il trasporto aereo di Il Gen. Isp. Capo Ottavio Sarlo, relatore all’Assemblea Generale annuale dell’ESAM.

350

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

soggetti

ammalati,

traumatizzati

o


G M M disabili, l’assistenza sanitaria a bordo, la

Ulteriori dettagliate informazioni ed

certificazione sanitaria dei controllori del

immagini dell’evento sono disponibili

traffico aereo e degli assistenti di volo.

sul sito www.esam.aero.

Su tali argomenti hanno presentato

La professionalità, l’ospitalità, l’ef-

lavori durante la sessione scientifica il

ficienza e la disponibilità del perso-

Col. CSArn Claudio Sciarretta dell’I.M.L.-

nale del Comando 1^ Regione Aerea

A.M. di Milano, il T.Col. CSArn Fabio

e dell’IML-AM “Angelo Mosso” di

Morgagni del Reparto Medicina Aero-

Milano,

nautica e Spaziale del Centro Sperimen-

impressionato tutti i partecipanti, che

tale Volo A.M. di Pratica di Mare, il dr.

hanno manifestato il più vivo compia-

Ramon Dominguez-Mompell Direttore

cimento per l’eccellente riuscita della

del Servizio Sanitario di IBERIA – Madrid

manifestazione.

hanno

favorevolmente

ed il dr. Virgilijus Valentukevicius Il Col. CSArn Paolo Tosco Segretario Generale ESAM

Medical Officer di EASA – Colonia.

Visita di una delegazione di esperti nel settore della cinofilia militare presso l’US Army Engineer School

Col. CSArn Paolo Tosco

attribuita dall’Esercito Italiano alla formazione basica e avanzata degli Ufficiali veterinari e degli Infermieri per quadrupedi, finalizzata a garantire un supporto veterinario operativo di elevato spessore tecnico – professionale ai binomi cinofili impiegati in operazioni.

Fort Leonard Wood, Missouri 07 - 11 dicembre 2009

Ten.Col. Co.sa.(vet.)s.SM

N

el mese di dicembre tre Ufficiali

Mario Marchisio

del Comando Logistico dell’Eser-

cito, esperti nella cinofilia militare, si sono recati negli Stati Uniti d’America, presso la US Army Engineer School di Fort Leonard Wood (Missouri), per uno scambio bilaterale nello specifico settore con i colleghi americani. La visita, articolata su tre giorni, ha consentito di confrontare le procedure

Ospedale veterinario. Area destinata alla terapia intensiva.

d’impiego dei nuclei cinofili, prendere visione delle infrastrutture, delle aree adde-

Conducente cinofilo dell’US Army in assetto combat.

strative, dei materiali, dell’armamento e dei mezzi in dotazione alla componente cinofila del Genio statunitense e di acquisire elementi d’informazione in merito alle attività svolte dall’US Army Veterinary Corps. Nel corso dell’attività il personale statunitense ha manifestato notevole interesse

in

merito

all’importanza

Trailer per il trasporto dei cani (6 posti).

Ospedale veterinario. Sala operatoria.

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

351


G M M Presentazione del volume di Costantino Cipolla

Darwin e Dunant Dalla Vittoria del più forte alla sopravvivenza del più debole a cura di Maria Enrica Monaco Gorni

S

abato 28 novembre 2009 alle ore 16.00, presso la sede della Croce Rossa

Italiana di Firenze, in Lungarno Soderini 11, si è tenuta una TAVOLA ROTONDA in occasione della presentazione del libro

L’Amm. Isp. capo Vincenzo Martines fa dono del crest della Sanità Militare alla Sorella Maria Elena Monaco Gorni.

del Prof. Costantino Cipolla “Darwin e Dunant, Dalla vittoria del più forte alla sopravvivenza del più debole”, edito da Franco Angeli. Il volume confronta due eventi che, pur completamente diversi e lontani fra loro, avrebbero dimostrato di essere intrecciati e cruciali per l’umanità. Nello stesso anno in cui usciva L’origine delle specie di Charles Darwin si combatteva la gloriosa battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859, che fece sorgere in Henry Dunant, grazie alle sue conseguenze di morte e di sangue, l’idea di quella che oggi è la più grande organizza-

Al centro il Prof. Costantino Cipolla e l’Amm. Isp. capo Vincenzo Martines con le sorelle II.VV. della CRI. In basso a destra il Prof. Paolo Vanni.

zione umanitaria e laica del mondo, la Croce Rossa Internazionale. nel

Firenze, il Rev. Franco Giampiccoli

soccorso o nell’aiuto per il più debole.

Pastore della Chiesa Valdese Torino, il

nismo per selezione naturale come

Alla Tavola Rotonda è seguito un

Prof. Paolo Vanni dell’Università di

vittoria del più forte e del più adatto,

interessantissimo dibattito a cui hanno

Firenze. Moderatore l’Ing. Paolo Cioni

mentre Dunant, al contrario, vedeva e

preso parte: il Direttore Generale della

Commissario Provinciale CRI.

faceva vedere il mondo con gli occhi

Sanità Militare, Ammiraglio Ispettore

Nello

stesso

momento,

Darwin

teorizzava e dimostrava il suo evoluzio-

* Sorella, Ispettrice Provinciale II.VV. Firenze – Delegata Provinciale di Storia della CRI

352

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

delle

vittime,

trasformandolo

E’ seguita la visita a Palazzo Capponi,

Capo Dr. Vincenzo Martines - Roma, il

sede della Croce Rossa e alla Raccolta

Prof. Fabio Bertini dell’Università di

Museale, i cui numerosi cimeli testimo-

Firenze, il Dott. Francesco Caponi, il

niano il cammino di servizio e dedizione

Prof. Enzo Gallori dell’Università di

della Croce Rossa nella Storia.


G M M Presentato a Monza il libro su

Giuseppe Bruno Bajoni

L

o scorso 1 novembre nella splendida cornice del teatrino della

Villa Reale di Monza è stato presentato il libro “Giuseppe Bruno Bajoni” un

marinaio

monzese

imbarcato

nell’ultimo conflitto mondiale sulla nave ospedale Aquileia, il cui interessante diario è stato pubblicato, come supplemento, sul nostro giornale di medicina militare. Era presente una folta rappresentanza dell’Associazione Marinai d’Italia guidata dal Presidente della locale Sezione Giuseppe Bazza. Sono intervenuti tra gli altri Giuseppe Fascina, amico dell’autore, il Direttore Generale della Sanità Militare A.I.C. Vincenzo Martines e la figlia dell’autore Maria Grazia Bajoni. Amm. Isp. Capo Vincenzo Martines

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353


G M M

Recensioni Maria Antonietta ed Axel Van Fersen Storia segreta di un amore impossibile di Romana de Carli Szabados

L

’innata propensione al romantico e alla ricostruzione storica in chiave

psicologica del passato porta Romana De Carli Szabados (Autrice di numerosi volumi su personaggi della mitteleuropa) in Francia nei momenti terribili della rivoluzione borghese puntando il riflettore su un personaggio proveniente dalla magica terra d’Austria: la regina Maria Antonietta. Nonostante lo sfondo politico e sociale inquietante fiorisce un amore “difficile” tra la regina e il conte Axel Van Fersen, un affascinante aristocratico svedese. Dirà acutamente l’Autrice del libro, parlando di questo amore: “in fondo che importa se il rapporto fisico c’è stato, secondo me quello platonico è più forte, non si esaurisce negli attimi di passione, è superbo, sublime se si pensa che può anche non essere del tutto corrisposto…..”. L’incubo della ghigliottina diverrà

354

fiero e superbo nell’ora finale in cui

posto, anche in chiave romantica la figura

per Maria Antonietta purtroppo reale,

mostrerà

di Maria Antonietta che il mondo ricorda

ma la farà entrare nella storia, con le

Absburgo.

il

forte

carattere

degli

sue luci e le sue ombre, anche se prevar-

Siamo grati all’infaticabile professo-

ranno le prime riscattate da un contegno

ressa De Carli Szabados per avere ripro-

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

a volte solo per la sua tragica fine. Amm. Isp. Capo Vincenzo Martines


G M M

Patologie cutanee del piede Testo - Atlante di G. Carlo Pranteda

C

onosco l’Autore di questo testo da

Atlante che affronta in modo ampio,

alla patologia cutanea del piede sono

circa trent’anni, quando, giovanis-

completo e con una ottima iconografia

veramente rare per non dire assenti,

simo, cominciò a frequentare l’allora Isti-

le patologie cutanee dell’arto inferiore.

pertanto può rappresentare un valido

tuto di Clinica Dermatologica dell’Uni-

L’opera, diretta in prima battuta ai podo-

ausilio per la semplicità di consultazione

versità di Roma “La Sapienza” diretta dal

logi, compendia l’esperienza acquisita

anche per il medico di base, per gli

Prof. Antonio Ribuffo. Sin da quel tempo

dall’Autore in oltre dieci anni di attività

specialisti della medicina dello sport ed

il Prof. Guglielmo Carlo Pranteda ha

come docente di Dermatologia nel Corso

ovviamente per il Dermatologo.

dimostrato un interesse veramente parti-

di Laurea di I° livello in Podologia,

colare per la Clinica e capacità diagno-

presso il quale insegna dall’anno acca-

Prof. Stefano Calvieri

stiche non comuni. Questo amore per la

demico 1998-1999. Debbo aggiungere

Direttore Dipartimento Malattie Cutanee -

semeiotica dermatologica e per la Clinica

inoltre che, nel panorama dei testi dispo-

Veneree e Chir. Plastica - Università degli

in genere, traspaiono in questo testo

nibili in Dermatologia, opere dedicate

Studi “Sapienza” - Roma.

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

355


G M M

Infermieristica Il personale infermieristico e i carichi di lavoro

di pazienti assistiti da un infermiere in un giorno. Questo rapporto indica il carico di lavoro medio. Gli autori evidenziano che il numero di pazienti dovrebbe essere limitato poiché, in caso contrario, il carico

Walter de Caro *

qualora siano considerati standard per l’as-

di lavoro influenzerebbe negativamente la

sistenza infermieristica diversi, il calcolo

qualità dell’assistenza prestata. Sono state

L

a direzione del personale nei servizi

del fabbisogno di personale infermieri-

valutate tre tipologie di standard infermie-

sanitari richiede un bilanciamento tra

stico, a livello nazionale, produrrà natu-

ristici, da utilizzare come indicatori della

interessi contrastanti, creando frequente-

ralmente risultati diversi. I ricercatori

produttività, per calcolare il fabbisogno di

mente tensione tra i diversi obiettivi da

hanno previsto il fabbisogno di infermieri,

personale:

perseguire. I responsabili ed i politici

per il periodo fino al 2015, usando una

1. in Corea, la legge sanitaria prescrive

premono affinché i costi siano contenuti

proiezione di base (baseline projection) e

uno standard pari a 2,5 per i ricove-

e, nel contempo, si risponda alla richiesta

metodi demografici. La necessità di infer-

rati e 30 per i pazienti dei servizi

di servizi sanitari efficaci, in grado soddi-

mieri nell’area clinica è stata valutata

ambulatoriali;

sfare al massimo le necessità secondo il

usando un metodo derivativo, basato sulle

2. lo standard della “produttività infer-

criterio di equità, di funzionare in modo

statistiche utilizzate dalle società assicura-

mieristica” per garantire un’assistenza

efficiente garantendo buone condizioni

tive e dal sistema sanitario. Per conoscere

ottimale risulterebbe pari a 1,5 per

di lavoro per il personale. In altri termini,

il numero totale di infermieri sono stati

ricoverato e 40 per i pazienti dei

il fabbisogno di personale viene messo

successivamente utilizzati indici di produt-

servizi ambulatoriali, usando un

in relazione alla soddisfazione dei

tività infermieristica3. La “produttività

metodo che fa riferimento alla clas-

pazienti, alla qualità dell’assistenza infer-

infermieristica” è definita come il numero

sificazione dei pazienti;

mieristica, a buone condizioni di lavoro e alle risorse disponibili (Fig. 1). La pianificazione del personale è necessaria a livello sia macro che micro. A livello macro, il tipo e il numero di operatori sanitari devono essere deter-

Bilanciare il budget

minati in rapporto ai bisogni della popolazione di riferimento. Secondo i modelli di O’Brien-Pallas (1993) i parametri riguardanti gli infermieri e le ostetriche,

Assicurare la soddisfazione del paziente e migliorare la qualità dell’assistenza

a livello macro, non sono stati sviluppati sufficientemente1. Uno studio sul fabbisogno del perso-

356

nale infermieristico in Corea dimostra che,

Assicurare buone condizioni di lavoro al personale

* Mar. 1ª Cl. (DA.I, Dott.), Difesan - Roma. walterdecaro@tin.it

Fig. 1 - Ambito nel quale si collocano le decisioni inerenti il personale (da Audit Commission Portafoglio Project Team, 2001)

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364


G M M 3. la

infermieristica”

maggiormente. Per esempio, in Sviz-

minimo di infermieri per paziente, per

corrente nell’area clinica, secondo le

“produttività

zera7, le retribuzioni destinate agli infer-

tutti i reparti ospedalieri, le unità di cure

statistiche nazionali, è data da un

mieri rispetto a quelle degli altri opera-

intensive e le sale operatorie. La legis-

rapporto medio di 5,0 per ricoverati

tori sono pari al 50%; nel Regno Unito,

lazione inoltre pone attenzione alle

e di 60 per i pazienti ambulatori.

in particolare nelle unità di cure inten-

abilità

Solo il 16% dei servizi esaminati

sive8, 75%. Ne consegue che il perso-

inoltre, stabilisce i vincoli sui trasferi-

osserva lo standard prescritto dalla

nale infermieristico costituisce la varia-

menti del personale. Tutto questo costi-

normativa sanitaria. Utilizzando il terzo

bile più vulnerabile, oggetto di raziona-

tuirebbe il primo passo. Soltanto alcuni

parametro sopra indicato è stata predi-

lizzazione, nei momenti segnati da ridu-

settori specialistici definiscono il fabbi-

sposta una proiezione secondo la quale,

zione delle risorse economiche.

sogno in rapporto ai livelli di dipendenza

professionali

dei

necessarie

pazienti11.

A

ed,

Victoria

dal 2010, si verificherà la presenza di un

Occorre sempre sottolineare l’esi-

numero eccedente di infermieri. Questo

stenza di prove di efficacia che dimo-

(Australia), i rapporti minimi infer-

standard non è ritenuto soddisfacente in

strano che il numero e i modelli orga-

miere/paziente sono stati introdotti da

termini di qualità dell’assistenza e per

nizzativi sono elementi cruciali per la

una legge dell’agosto 2002, stabilendo,

contenere l’insoddisfazione degli infer-

qualità dei servizi e per la sicurezza dei

per esempio, un numero minimo pari

mieri. Le valutazioni basate sul secondo

pazienti. In un rapporto recente dell’As-

ad un infermiere per quattro pazienti nei

standard invece dimostrano una signifi-

sociazione Medica Americana (AMA)

reparti chirurgici e medici dei grandi

cativa mancanza di infermieri che

sono stati presentati i risultati di un’in-

ospedali metropolitani. A seguito di

comunque non potrebbe essere inte-

dagine svolta in 168 ospedali della

questa norma e della conseguente inizia-

grata con nuovo personale per le risorse

Pennsylvania: per i pazienti ricoverati il

tiva governativa, più di 3000 infermieri

limitate della sanità. In base alle valuta-

rischio di morire aumenta all’aumentare

sono stati assunti. E’ stato vietato, nel

zioni realizzate, invece, con il primo

del carico medio di lavoro infermieri-

2002, l’utilizzo di personale proveniente

parametro, dato dalla normativa sani-

stico. Aggiungendo l’assistenza di un

da agenzie; è possibile assumere solo

taria, il fabbisogno di infermieri risulta

solo paziente in più al numero medio

per coprire nuovi posti vacanti, non

di poco superiore all’attuale domanda

di casi assistiti, sembra che si determini

pianificati in precedenza. Queste misure

di servizi. Considerando inoltre che

un incremento del rischio di morte,

hanno incoraggiato molti infermieri a

attualmente il tasso di occupazione vede

nell’arco di 30 giorni, pari al 7%. Il

ritornare a svolgere la loro professione,

la presenza del 60% degli infermieri

rischio passa al 14% quando i casi seguiti

sono aumentate le iscrizione ai corsi di

necessari, si prevede, per il futuro, una

aumentano passando da una media di

formazione di base, si è registrata una

severa carenza infermieristica. Gli autori

4 a 6 pazienti, fino ad oltre il 31%

riduzione delle assenze per malattia e

propongono di privilegiare strategie che

quando i casi raddoppiano da 4 a 8

del turnover. Risulta inoltre migliorato il

consentano di mantenere gli infermieri

pazienti. I ricercatori concludono che i

clima tra il personale. Tuttavia, Buchan

in servizio e reinserire quelli disoccu-

carichi di lavoro infermieristico onerosi

(1999) avverte che i rapporti infer-

pati, piuttosto che incentivare le iscri-

possono determinare 20.000 morti inutili

miere/paziente rischiano di diventare un

zione ai corsi formativi di base.

per anno. A questi risultati, di per se già

semplice gioco aritmetico e Parish

La sanità è un settore basato sulle

molto significati, si deve aggiungere l’ag-

(2002) cita una riflessione di un consi-

risorse umane e quella più importante

gravio della sindrome del burnout tra

gliere del RCN secondo il quale gli stan-

è sicuramente individuabile nel perso-

gli infermieri e gli abbandoni della

dard così definiti non sono sufficiente-

nale sanitario poiché le sue prestazioni

professione.

mente flessibili per considerare le situa-

hanno un’influenza importante sulla

In alcuni paesi, la legislazione sta

zioni locali. L’aspetto più pericoloso è

qualità della cura e dell’assistenza. Il

rispondendo alle aumentate prove di

dato dal fatto che i rapporti minimi infer-

personale sanitario rappresenta anche il

efficacia in grado di indicare i rapporti

miere/pazienti potrebbero essere travi-

costo più rilevante, pari al 60-80% dei

minimi per garantire livelli sicuri di assi-

sati diventando così norme o standard

finanziamenti assegnati4 5 6. I dati indi-

stenza. In California, una legge, appro-

o, secondo Buchan (1999) considerati

cano che la professione infermieristica

vata nel 1999, stabilisce per il Depart-

come indicanti il numero massimo di

è, tra le professioni, quella che incide

ment of Health Services il numero

personale necessario

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

357


G M M incidenti, il numero dei reclami riguardanti l’assistenza in ogni reparto, il

tario, citata comunemente come “mix di

numero di incidenti subiti dal personale

Consultare il personale e utilizzare

abilità”, è un altro aspetto relativo alla

e i tassi di assenza per malattia sempre

la sua conoscenza diretta dei pazienti

definizione del fabbisogno di personale

del personale in servizio.

costituisce la modalità più immediata per

che interessa il carico di lavoro infermie-

E’ diffusa l’opinione che un insieme

definire il fabbisogno di personale in

ristico. Buchan e Dal Poz (2002) dichia-

più complesso di parametri da conside-

ogni reparto. Il giudizio professionale

rano che la determinazione del “mix di

rare come risultati sarebbe ideale, però,

può essere supportato da informazioni

abilità” varia a seconda dei paesi e dei

nel contempo, il loro utilizzo può

di tipo quantitativo come, per esempio,

loro sistemi sanitari essendo influenzato

rendere necessario tempo e rivelarsi

risultati selezionati o dati sulle dotazioni

dall’ambiente, dalla cultura, dalla pratica

costoso. È inoltre evidente che il numero

di reparti. Secondo la Audit Commission

professionale e dalle risorse disponibili.

di infermieri non costituisce l’unico

questa metodologia è utilizzata in

Secondo gli Autori, le prove di efficacia

fattore che incide sui risultati dell’assi-

diverse istituzioni del sistema sanitario,

esistenti suggeriscono che l’aumentato

stenza infermieristica. Si ricorda il

senza alcuna formalizzazione. In genere,

utilizzo di personale, con qualifiche basse,

volume di lavoro e del numero di perso-

non comporta eccessive domande al

allo scopo di contenere i costi non è una

nale di supporto. Il Quality Pointers Tool

personale. Lo svantaggio della consul-

misura efficace in tutte le situazioni, ma,

è stato realizzato proprio per illustrare

tazione è che può mancare di coerenza

in alcune circostanze, ha contribuito a

gli effetti della definizione del fabbi-

per l’influenza di molti fattori.

migliorare l’efficienza. Parallelamente la

sogno di personale sulla qualità dei

sovrapposizione dei ruoli fra medico e

servizi. Vengono fornite rilevazioni che

infermiere suggerisce inoltre che vi sono

consentono di identificare le aree

possibilità per estendere il ruolo di questi

problematiche, ma non consentono la

ultimi, nel rispetto dei vincoli normativi

valutazioni dei risultati.

mieri con vasta esperienza, gli infermieri

Benchmarking

ziale contenendo i costi15.

Il valore dei metodi per la rilevarendere partecipe il personale nella definizione del fabbisogno di personale, di

specializzati e le ostetriche sono in grado di migliorare i risultati in ambito assisten-

La rilevazione dei carichi di lavoro

zione dei carichi di lavoro è quello di

esistenti. In modo particolare, gli infer-

Fornisce informazioni che aiutano la

consentire la progettazione dell’assi-

valutazione delle dotazioni organiche e

stenza e di assegnare efficacemente le

La Audit Commission, Regno Unito

della relativa adeguatezza. I dati rilevati

risorse. La rilevazione dei carichi di

(2001), ha considerato i diversi metodi in

consentono la comparazione tra istitu-

lavoro è il metodo più complesso per

uso nel sistema sanitario inglese valutan-

zioni. Per il confronto sono presi in

la determinazione della dotazione orga-

done l’appropriatezza circa la capacità di

esame i valori medi dei risultati ottenuti

nica. Richiede tempo per avviarla e per

identificare il fabbisogno di personale.

che, in assenza di riferimenti stabiliti a

utilizzarla quotidianamente. Gli Autori

livello nazionale, possono costituire dei

elencano diversi vantaggi e svantaggi.

punti di riferimento. I reparti con il

Per esempio:

numero di operatori più basso ed i livelli

-

Metodi per la valutazione del risultato

358

I metodi consultivi

La domanda relativa alle qualifiche professionali adeguate per il servizio sani-

I metodi per la rilevazione dei carichi

di qualità peggiore potranno avere una

di lavoro costituiscono un’attività rile-

Considerano la qualità dell’assistenza

base di discussione per negoziare un

vante e gravosa sia nella fase di avvio

e la sicurezza dei pazienti, consentono

incremento dell’organico. I vantaggi del

sia in quella di mantenimento. Deve

di analizzare i dati e non i carichi di

benchmarking sono i costi bassi, i dati

essere individuato un responsabile

lavoro: sono proposti come conoscenze

obiettivi e la facile comprensione. Può

che supporti e solleciti i reparti a

di riferimento. Sostanzialmente diversi

però apparire un metodo top-down con

seguire il metodo scelto;

dagli indicatori dei carichi di lavoro, le

alcuni svantaggi: ridotta possibilità di

valutazioni dei risultati sono considerate

accettazione e mancata considerazione

del fabbisogno di personale possono

obiettive. Come risultati si considerano

dei fattori locali che possono incidere

essere più ideali che reali, orientati

il numero dei pazienti che hanno subito

sui carichi di lavoro.

da standard assistenziali ottimali;

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

-

Le valutazioni dei carichi di lavoro e


G M M -

Si possono presentare problemi

Questi obiettivi sono ovviamente

carico di lavoro sono predisposti inoltre

durante l’applicazione del metodo

strettamente collegati tra loro e confer-

per supportare le decisioni relative all’as-

scelto perché non sono chiariti suffi-

mano la necessità di valutare l’assistenza

segnazione del personale e alla gestione

cientemente gli obiettivi da perse-

infermieristica. A questi si aggiungono

del budget2.

guire: i risultati creano così disillu-

altri scopi come quello di fornire una

O’Brien e altri (2002) descrivono la

sioni e demotivazione per applica-

maggior trasparenza nella rilevazione dei

rilevazione del carico di lavoro infermie-

zioni future;

carichi di lavoro a garanzia della qualità

ristico in termini più generali: “metodo

dell’assistenza, ma anche per ottenere,

complesso teso a produrre una serie di

- Le domande e i dubbi riguardano, in questi

da parte degli infermieri, un maggior

dati che consentiranno una decisione

metodi. Un esempio è quello che si

riconoscimento della varietà e comples-

razionale nell’allocazione delle risorse

riferisce all’aumento del carico di

sità del contributo infermieristico all’in-

per l’assistenza infermieristica”. Gli

lavoro burocratico, richiesto per la

terno del sistema sanitario. Rilevare i

Autori elencano parecchi fattori, riguar-

valutazione della dipendenza del

carichi di lavoro infermieristico costi-

danti la persona assistita che influen-

paziente. La quota di assistenza indi-

tuisce soltanto una parte tra le numerose

zano la rilevazione, quali il numero ed

retta che così si origina, mette in

attività riguardanti la valutazione dell’as-

il turnover dei pazienti, le caratteristiche

discussione la validità del metodo

sistenza infermieristica. Questa rileva-

demografiche, le caratteristiche e le

scelto.

zione, in particolare, mira soprattutto a

circostanze personali, co-morbosità e

determinare i requisiti della professione

disabilità, l’auto-cura, la motivazione e

infermieristica con l’obiettivo principale

le abilità, il supporto della famiglia, i

di determinarne i costi e allocare il perso-

trattamenti e le modalità di ricovero.

nale secondo i bisogni dei pazienti.

Evidenziano inoltre un requisito essen-

genere,

l’applicazione

di

Perché rilevare il carico di lavoro infermieristico? I motivi e gli obiettivi che consen-

I diversi metodi per la rilevazione

ziale per la rilevazione del carico di

tono di rispondere alla domanda sono

dei carichi di lavoro infermieristico sono

lavoro infermieristico: la distinzione fra

multipli e possono collegarsi agli inte-

stati realizzati e implementati nell’arco

attività infermieristiche ed attività non

ressi dei diversi soggetti coinvolti:

di diversi decenni. O’Brien-Pallas (1993)

infermieristiche “per poter collegare i

del

hanno formulato la domanda principale

risultati ottenuti al mix di abilità ritenute

paziente e determinare i bisogni di

“possiamo misurare al meglio gli aspetti

adeguate”3. L’inserimento di questo mix

assistenza infermieristica nel suo inte-

riguardanti i pazienti che interessano

è riconosciuto, in letteratura, come

resse e, ad un altro livello, nell’inte-

l’assistenza infermieristica e determi-

fattore importante, ma solo raramente è

resse professionale dell’infermiere;

nare la dotazione organica necessaria

considerato nei metodi di rilevazione.

• per determinare e controllare il fabbi-

per assicurare l’assistenza necessaria?”1.

sogno di personale, considerando le

Questo interrogativo è attualmente

condizioni di lavoro ed, indiretta-

ancora molto significativo e nessuna

mente, la qualità del servizio erogato

formula magica è stata individuata per

alla persona;

fare fronte a tutte le richieste possibili

• per

valutare

la

condizione

• per determinare e controllare i costi,

riguardanti l’argomento.

Definizione dei termini riguardanti il carico di lavoro infermieristico In letteratura sono stati utilizzati

nell’interesse dell’autorità o dell’or-

L’Associazione Infermieristica del

diversi termini riguardanti la rilevazione

ganizzazione che finanzia il sistema

New Brunswick (1996) ha definito la rile-

dei carichi di lavoro. Non sempre però

sanitario e, in termini di allocazione

vazione del carico di lavoro infermieri-

alle parole chiave è stato attribuito lo

delle risorse, anche nell’interesse del

stico come “la determinazione della

stesso significato. Questa diversità nella

personale infermieristico;

quantità totale del tempo infermieristico

terminologia e tra le definizioni utiliz-

che include l’assistenza infermieristica

zate ha fatto supporre l’esistenza di

• per misurare i risultati dell’assistenza dei

diretta ed indiretta, richiesta per assi-

logiche, obiettivi e scopi differenti per i

pazienti e, ad un livello professionale,

stere i pazienti, ed il numero di infer-

diversi metodi di rilevazione.

nell’interesse del personale e degli

mieri necessari per fornire questo

L’importanza di definire chiaramente

esperti del settore infermieristico.

servizio”. I metodi per la rilevazione del

i termini e i concetti, per poter discu-

infermieristica,

nell’interesse

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

359


G M M tere gli studi, è stata evidenziata, nel

ziale4. La dipendenza del paziente

zione dei metodi) generalmente le atti-

1909, ad un congresso dell’I.C.N.,

dall’attività infermieristica deve essere

vità che non sono effettuate in presenza

durante

partecipante

differenziata dalla dipendenza della

di un paziente, ma sono collegate con

dichiarò: “... per realizzare gli obiettivi

il

quale

un

persona in senso generale, altro termine

l’assistenza infermieristica. Si conside-

della nostra associazione come la discus-

chiave usato per gli studi sui carichi di

rano, ad esempio, le comunicazioni all’é-

sione sulle ricerche condotte in nazioni

lavoro. La Audit Commission del Regno

quipe riguardanti un paziente o con i

diverse, presto o tardi, dobbiamo trovare

Unito ha fornito le seguenti definizioni:

familiari, la tenuta della documentazione,

una base comune per la nostra attività.

• Dipendenza del paziente: si valuta la

gli aspetti organizzativi ecc. Le attività,

Dobbiamo sviluppare una sorta di “espe-

capacità del paziente di auto-assi-

quali la pulizia o il mantenimento

ranto infermieristico” che, sul lungo

stenza considerando, per esempio,

dell’ambiente fisico, non sono sempre

termine, ci doti di una terminologia ed

l’alimentazione, l’igiene personale e

presenti nei diversi studi e probabilmente

una metodologia universali, utilizzabili

la mobilità.

dipendono da decisioni locali.

da tutti i componenti della nostra Asso-

• Dipendenza dell’assistenza infermie-

ciazione”1. Dopo circa 90 anni, questo

ristica: si valuta il bisogno totale di

definizioni

obiettivo si sta raggiungendo attraverso

assistenza infermieristica integrando

lavoro”:

la realizzazione dell’International Clas-

anche la necessità di ricevere inter-

-

sification of Nursing Practice (ICNP)

venti di tipo informativo, rivolti al

attività che riguardano il singolo

recupero o al supporto5.

paziente,

Non risulta sempre facile o persino

del

termine

“carico

di

somma del tempo impiegato per le

possibile individuare, nelle diverse

Un altro termine usato è “assistenza

lingue, termini equivalenti per le parole

infermieristica intensiva”, riferendosi alla

di un reparto e la rilevazione delle

utilizzate. Nel caso di “bisogno di assi-

quantità di tempo richiesta da un paziente

attività svolte nello stesso reparto.

stenza infermieristica”, per esempio, la

specifico, senza considerare la diagnosi

Nella letteratura francese viene diffe-

lingua tedesca ha due termini simili, ma

o il livello funzionale di dipendenza.

-

rapporto tra il numero di infermieri

renziato il “carico infermieristico” da

non sovrapponibili. Pflegebediirftigkeit

Una questione cruciale riguarda poi

intendere come “assistenza infermieri-

indica unicamente il bisogno di un

la definizione di “carico di lavoro infer-

stica diretta” e il “carico di lavoro” come

paziente rilevato secondo gli standard

mieristico”. Si possono considerare le

“assistenza infermieristica indiretta”.

legislativi. Pflegebedarf , invece, indica

diverse

dell’assistenza

Nella maggior parte delle pubblicazioni

i bisogni di assistenza infermieristica di

infermieristica quindi l’insieme delle

che analizzano i metodi di rilevazione

un paziente dal punto di vista infermie-

attività

Secondo

dei carichi, ambedue gli aspetti sono

ristica e dal punto di vista del paziente

O’Brien ed altri (2002) una definizione

considerati. Risulta importante ricordare

stesso. Queste tre diverse modalità di

ampia considera il carico di lavoro

questa integrazione quando si utilizzano

identificare il bisogno (legale, professio-

come “il volume e la qualità dell’atti-

metodi che, basandosi sulla valutazione

nale e dell’utente) possono variare in

vità infermieristica

della dipendenza dei pazienti, ne deter-

modo considerevole.

componenti

infermieristiche.

Nella maggior parte delle pubblica-

minano i bisogni infermieristici e li

zioni esaminate, il termine “carico di

trasformano in requisiti per definire il

per

lavoro” è definito, in modo generale,

fabbisogno di personale.

esempio, la dipendenza del paziente o

considerando le attività infermieristiche

Il carico di lavoro infermieristico può

la gravità clinica, lo stadio della malattia

svolte durante il processo assistenziale.

essere misurato?

o della disabilità. Diversi Autori preci-

A loro volta queste attività sono diffe-

Anche se la maggior parte delle

sano che lo stadio della malattia, da solo,

renziate in due sottocategorie: assistenza

pubblicazioni descrive il carico di lavoro

non fornisce indicazioni inerenti il

infermieristica diretta ed indiretta. Per

infermieristico come il complesso delle

bisogno di assistenza infermieristica ed

“assistenza diretta” si intende principal-

attività svolte dagli infermieri, numerose

il carico di lavoro3.

Le parole chiave relative al carico di lavoro

360

Nel Regno Unito sono utilizzate due

infermieristico

sono,

mente l’attività infermieristica svolta in

sono le critiche formulate al riguardo.

Neanche le diagnosi mediche riflet-

presenza del paziente. Le definizioni di

In generale, queste critiche considerano

tono la variabilità dei bisogni infermie-

“assistenza infermieristica indiretta” indi-

la difficoltà di descrivere la complessità

ristici nel corso del processo assisten-

viduano (vedere il capitolo sulla descri-

dell’assistenza infermieristica. Le attività

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364


G M M misurate attraverso la maggior parte dei

studente durante l’assistenza ad un

metodi prendono in considerazione i

paziente e, parallelamente, osservare un

tività infermieristica tra le attività

comportamenti osservabili degli infer-

secondo paziente nella stessa stanza3,

emotivamente più impegnative.

mieri, visti come “la punta dell’iceberg”

dovrebbe essere considerata quando si

Per quanto riguarda i metodi di rile-

della

funzione

infermieristica.

-

aspetti emozionali considerando l’at-

Per

discutono le rilevazioni dei carichi di

vazione dei carichi di lavoro, è interes-

esempio, quando si rilevano le pulsa-

lavoro. Un altro esempio, fornito da un

sante notare che il loro utilizzo non è

zioni cardiache ad un paziente, un infer-

infermiere esperto, è rappresentato

vissuto come un ulteriore aggravio. Per

miere con esperienza e qualificato non

dalle capacità di ascolto ed osserva-

esempio, gli infermieri percepiscono

è solo colui che conta e registra, ma è

zione. Alcuni tipi di osservazione sono

come pesante il carico di lavoro deri-

anche colui che, nello stesso momento,

registrati e valutati come attività misu-

vante dall’eseguire un dato intervento o

è in grado di valutare gli indicatori

rabili, ma non lo può essere l’attenzione

dall’assistere un particolare paziente nel

riguardanti la condizione fisica e psico-

permanente e costante dell’infermiere

caso in cui non abbiamo una precisa

logica del paziente. La conoscenza,

nei confronti del paziente. Hughes

esperienza. Tra le nove categorie indi-

l’esperienza, i fini ed i valori dell’infer-

(1999) accenna che le prestazioni simul-

viduate dai ricercatori, quattro risultano

miere sono elementi che determinano

tanee degli infermieri dipendono spesso

le più rilevanti: la quantità di lavoro

le modalità usate nel valutare un

dalla situazione particolare che si

considerata eccessiva, le richieste simul-

paziente.

tanee, gli aspetti qualitativi del lavoro,

subentrano

sviluppa e quindi non sono prevedibili.

quando si discute sull’identificazione

Uno studio qualitativo, intrapreso in

delle abilità, tra le quali rientrano la

Canada (Gaudine, 2000), ha analizzato

Gaudine (2000) conclude che le

misurazione e la valutazione, come

le percezioni soggettive degli infermieri

percezione degli infermieri, relativa-

aspetti base per la realizzazione delle

relativamente ai carichi di lavoro. I risul-

mente alla concezione di “carico di

attività e la formulazione dei giudizi1.

tati hanno evidenziato le complessità

lavoro”, risultano diverse da quelle di

Le

difficoltà

la responsabilità.

La conoscenza e la pratica devono

del problema6. I ricercatori hanno iden-

dirigenti e ricercatori. Gli infermieri

essere integrate nell’assistenza infermie-

tificato nove categorie di elementi che

includono nelle loro definizioni gli

ristica: Hughes (1999) ha approfondito

gli infermieri abbinano al concetto di

aspetti derivanti dall’eseguire attività

le problematiche che derivano dalla

carico di lavoro:

improprie e il burnout, mentre i ricer-

mancanza di questo collegamento. Ogni

-

volume, quantità di lavoro;

catori sono interessati a misurare il

attività infermieristica è basata sulla valu-

-

richieste simultanee cioè situazioni

carico eccessivo di lavoro e lo stress.

tazione delle circostanze, considerando

nelle quali “molte cose” devono

Per l’Autore l’elemento comune tra le

molte informazioni professionali. Oltre

essere fatte nello stesso tempo;

quattro categorie sopra indicate è la

alla conoscenza acquisita, ogni infer-

-

richieste rivolte agli infermieri;

mancanza di controllo degli infermieri

miere ha un’esperienza personale ed

-

aspetti qualitativi del lavoro, consi-

su queste situazioni. Questo corri-

unica che influenza il suo modo di assi-

derando il grado di difficoltà di un

sponde al modello di Karasek7 in cui

stere e di personalizzare le procedure.

intervento o di una richiesta;

sono definite quattro aree per livelli

La “multifunzionale” prestazione

-

infermieristica, composta da elementi

anticipazione,

situazioni

che

si

differenti di stress da lavoro, in base

devono verificare;

alle due variabili “richiesta e controllo”.

responsabilità, sulla base della posi-

Secondo questo modello, lo stress

zione ricoperta, della vita dei pazienti

aumenta quando il controllo si riduce

o del funzionamento di un’unità;

congiuntamente ad un aumento della

interdipendenza considerando, in

richiesta, mentre i livelli di stress dimi-

ribilmente all’assistenza infermieristica

particolare, il lavoro svolto in équipe;

nuiscono con l’aumento di controllo

come un insieme di attività lineari,

nel caso in cui si operi come singoli

unito

considerando

professionisti questo aspetto è affron-

richiesta. In caso di domanda aumen-

tato a livello individuale;

tata, unita ad un livello elevato di

funzioni non attinenti al ruolo, valu-

controllo, sono consigliate strategie

tando la presenza di attività improprie;

attive nel fronteggiare la situazione.

che non possono essere osservati facil-

-

mente, non è rilevata pienamente dai metodi di rilevazione in uso. I metodi basati sulle attività si riferiscono prefe-

rigidamente

i

-

tempi

necessari2. La difficoltà di misurare simultaneamente le molteplici attività come, per esempio, insegnare ad uno

-

ad

una

diminuzione

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

della

361


G M M

362

Un’altra variabile è rappresentata dal

gono comunque indispensabili queste

americani e canadesi, alcuni anche

supporto sociale che può agire come

esperienze per valutare la natura, l’ef-

australiani ed europei. Diversi sistemi

facilitatore riducendo lo stress8. Questo

fetto e la qualità dell’assistenza infermie-

statunitensi e canadesi sono stati adot-

aspetto si collega ai risultati dello

ristica. In altre parole, le informazioni

tati in altre regioni del mondo, come per

studio canadese sulle percezioni degli

su tali aspetti sono da ritenersi sempre

esempio i metodi in uso in Bahrain, il

infermieri riguardanti i carichi di

essenziali per rendere visibile la profes-

metodo PANDA adottato nelle unità di

lavoro: il lavoro d’équipe è stato

sione infermieristica e i suoi carichi di

salute mentale in Nuova Zelanda .

descritto come fattore che riduce il

lavoro. Studi qualitativi sono stati avviati

In letteratura sono descritti differenti

carico di lavoro9. Occorre considerare

per approfondire i presupposti teorici

classificazioni, utili a suddividere e ordi-

che queste percezioni sui carichi e

infermieristici, per definire i modelli di

nare i metodi di rilevazione dei carichi

sullo stress sono spesso correlate agli

classificazione e di codifica derivanti

di lavoro infermieristici.

aspetti socio-culturali dei diversi paesi.

dalla pratica infermieristica12. Molto

Qualora

O’Brien-Pallas (1993) identifica tre

elemento

lavoro rimane da fare. Per esempio, in

tipologie di approccio:

comune in realtà differenti potranno

Germania lo sviluppo delle teorie su cui

• Descriptive

essere studiate ed approfondite ulte-

basare l’assistenza infermieristica e il

approccio, di tipo descrittivo, deter-

riormente.

monitoraggio del cambiamento sono agli

mina il numero di personale neces-

costituissero

Methodology:

questo

Oltre alla struttura di questo studio

inizi. Isfort ed altri (2001) sostengono

sario sulla base dell’esperienza e del

occorrerebbe analizzare gli effetti dello

che vi è una contraddizione inconcilia-

giudizio, utilizzando dati soggettivi

stress degli infermieri sulla qualità del

bile fra la logica da seguire per svilup-

per predisporre rapporti o formule.

loro lavoro. Dovrebbe essere comunque

pare un metodo di rilevazione dei

Giovannetti (1984)2 ha sostenuto che

chiaro che si tratta di una condizione

carichi e la logica infermieristica, orien-

questa modalità per determinare il

che comporta costi considerevoli, in

tata alla personalizzazione dell’assi-

fabbisogno di personale è basata su

termini di permessi per malattia, assen-

stenza. Ciò è evidente nel caso dei

modalità arbitrarie che culminano in

teismo e turnover. E’ un costo che è

metodi basati sulla dipendenza dei

standard omnicomprensivi. Come

stato valutato pari al 30% del totale dei

pazienti, usati per valutare i bisogni

esempio,

costi sostenuti per le assenze per

infermieristici.

valutazione

accenna allo sviluppo, seguendo

malattia10. Includere gli aspetti qualita-

dovrebbe almeno includere gli aspetti

questa impostazione, di uno standard

tivi dei carichi di lavoro infermieristico

qualitativi come le percezioni soggettive

pari a 3,5 ore di assistenza per

e determinare conseguentemente i

dei pazienti relativamente alla loro situa-

paziente, al giorno, in unità medico-

fabbisogni di personale può quindi

zione. E’ una dimensione considerata

chirurgiche che ancora viene appli-

costituire un investimento con un ritorno

raramente. Il processo che inizia con la

cato, da oltre 30 anni in molti ospe-

redditizio.

valutazione del paziente è un processo

dali3.

Questa

O’Brien-Pallas

(1993)

Un chiarimento sugli aspetti teorici

interpretativo altamente qualitativo che

• Industrial and Management Enginee-

dell’assistenza infermieristica dovrebbe

segue un approccio “ermeneutico”

ring Approach: sviluppato negli anni

costituire la base per la misurazione del

dimostrando così la difficoltà esistente

50, è diffuso ancora oggi. Identifica

lavoro infermieristico. I presupposti per

nel tentare una misura quantitativa del

il tempo richiesto per l’assistenza

lo sviluppo dei metodi di rilevazione

bisogno13.

infermieristica ai pazienti assegnando

sono stati elaborati scegliendo sia

Classificazione dei met odi per la rileva-

alle varie attività un tempo medio.

modelli teorici che modi di intendere il

zione dei carichi di lavoro infermieristico

Secondo O’Brien-Pallas (1993) gli

“carico di lavoro”, senza metterli in

Nel mondo industrializzato, all’in-

studi dedicati alla tempistica delle atti-

discussione. Scelte diverse hanno deter-

terno dei diversi paesi, è stata svilup-

vità hanno dimostrato che la maggior

minato rilevanti variazioni nella pratica

pata ed è in uso una vasta gamma di

parte del tempo degli infermieri è

determinando incertezze sull’affidabilità

metodi differenti. Non risulta possibile

dedicato, in particolare, ad alcune

dei dati. Secondo Hughes (1999) è da

quantificarli per la mancanza di infor-

attività. Questo aspetto costituisce la

ritenersi condivisibile quanto sostenuto

mazioni disponibili. La maggior parte

base per molti metodi correnti. Per

da Ozbolt e Graves (1993)11 che riten-

dei sistemi più importanti sono anglo-

esempio, la metodologia GRASP è

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364


G M M impostata su presupposti simili, in

da O’Brien-Pallas nel 1993. I sistemi,

base ai quali per svolgere il 15% delle

riferendosi a dati molto grossolani,

attività occorrerebbe l’85 % del tempo

sono basati sulla classificazione dei

le attività infermieristiche richieste.

lavorativo infermieristico. Una delle

pazienti, sul rapporto paziente/infer-

• Approccio orientato al piano assi-

critiche più rilevanti alla metodologia

miere e identificano la dotazione

stenziale: metodi che analizzano il

GRASP è quella secondo la quale l’at-

minima di personale.

piano di assistenza infermieristica per

• Approccio

orientato

all’attività:

metodi che analizzano e aggregano

tività infermieristica è considerata

• Seconda generazione: i sistemi di

come una serie di compiti. In altri

classificazione dei pazienti sono stati

• Approccio basato sul reparto: sistemi

termini non sono considerati i bisogni

migliorati per fornire risposte più

che si concentrano sulla condizione

dei pazienti, ma viene messa a fuoco

flessibili alle variazioni dei carichi di

del paziente e sul tasso di occupa-

solo la risposta ai bisogni.

quantificare i carichi di lavoro.

lavoro. Negli anni 80, l’assistenza

zione dei posti-letto per definire il

Approach:

infermieristica inizia ad essere colle-

fabbisogno di personale del reparto

risulta l’approccio più completo in

gata ai DRG (Diagnostic Related

considerato.

quanto considera i requisiti dei

Groups).

Jenkins-Clarke ritiene che i metodi

• Operations

Research

pazienti unitamente all’insieme delle

• Terza generazione: negli anni 90, la

attività infermieristiche, intese come

classificazione dei pazienti è stata

“qualcosa di più e di diverso” della

ulteriormente sviluppata per essere

La classificazione più comune diffe-

somma di mansioni. I metodi che

maggiormente sensibile. Sono stati

renzia due tipologie di metodi di rileva-

seguono questa logica utilizzano una

condotti studi, con scarsi risultati, per

zione del carico di lavoro: quelli basati

modellistica matematica e conside-

calcolare i carichi di lavoro infermie-

sulla dipendenza e quelli basati sulle

rano la complessità del sistema dina-

ristico in modo semplice. La classifi-

attività4. Edwardson e Giovanetti (1994)

mico in cui l’infermiere opera. Il

cazione del livello di abilità infermie-

sono citati, a questo proposito, per la

rapporto e l’influenza di parecchie

ristiche, requisito preliminare per

distinzione che riportano tra gli approcci

variabili, quali input e output, i fattori

predisporre un sistema di classifica-

centrati sugli “indicatori critici per l’as-

organizzativi,

zione dei pazienti maggiormente

sistenza” e le “attività infermieristiche

sensibile, rimane una sfida.

documentate”5.

ambientali

ed

le

componenti dei carichi di lavoro

di queste categorie si possono integrare tra loro.

sono evidenziati e considerati da un

• Quarta generazione: in questa fase

Isfort e Weidner (2001) analizzano i

punto di vista matematico. Il sistema

attuale, l’obiettivo è individuare i

metodi per la rilevazione e identificano

di classificazione dei pazienti, deno-

bisogni infermieristici in tempo reale,

due categorie di base, simili a quelle

minato Medicus, è accennato come

unitamente alle abilità necessarie e

sopra indicate:

esempio di questo tipo di approccio.

predisporre di dati utili alla gestione.

• Metodi relativi alla misurazione delle

E’ risultato possibile e utile l’utilizzo

Un’altra modalità per classificare i

attività

di strumenti informatici a costi conte-

differenti

rilevazione

Messverfahren): i metodi utilizzati

nuti. O’Brien-Pallas ritengono che

prende in considerazione la metodo-

individuano le prestazioni infermieri-

tali agevolazioni possano favorire il

logia utilizzata. Jenkins-Clarke (1992)

stiche, misurano e documentano la

futuro sviluppo di questo complesso

differenzia quattro categorie:

frequenza delle varie attività effet-

metodi

di

(handlungsbezogene

• Approccio basato sul livello di dipen-

tuate. Le attività sono associate a

O’Brien ed altri (2002), in un succes-

denza: sistemi che rilevano le condi-

valori di tempo, calcolando così il

sivo lavoro, ricapitolano l’evoluzione dei

zioni del paziente, assegnandolo a

tempo

metodi, raggruppandoli in quattro gene-

categorie distinte sulla base dell’as-

Questi metodi sono usati soprattutto

razioni:

sistenza infermieristica necessaria o

per la determinazione del fabbisogno

• Prima generazione: il metodo di rile-

richiesta. Alle varie attività sono asse-

di personale.

vazione dei carichi di lavoro meno

gnati tempi standard che variano a

• Metodi relativi alla valutazione delle

recente, ma più comune è il giudizio

seconda delle categorie. Questi valori

condizioni del paziente (zustandsbezo-

professionale e l’intuizione, parago-

sono quindi sommati per avere il

gene Messverfahren): sono impiegati

nabile al metodo descrittivo, esposto

tempo complessivo necessario.

principalmente per valutare il paziente

approccio.

infermieristico

necessario.

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

363


G M M e accertare la necessità di assistenza

aggiunge che non è noto in che misura i

Nell’ambito dei metodi basati sulla

infermieristica. Tengono inoltre conto

metodi rilevino realmente le necessità dei

dipendenza, la valutazione dei bisogni

della determinazione del fabbisogno di

pazienti o in che misura le valutazioni del

dei

personale collegando i bisogni infer-

tempo richiesto per l’assistenza, indicate

approcci. Un’indagine condotta dal Royal

mieristici con le attività richieste. Queste

dai metodi di rilevazione, siano congruenti

College of Nursing (RCN), nel Regno

ultime sono associate ad unità di tempo

con il “volume” di assistenza che i pazienti

Unito, ha rivelato che, su 176 unità di

standard, a loro volta correlate alla clas-

effettivamente ricevono.

cure intensive, il 77,3% usa sistemi per

costituisce

uno

degli

Malgrado ulteriori sviluppi, questa valu-

la valutazione dei pazienti. Tra queste, il

dei livelli di dipendenza.

tazione è confermata anche da pubblica-

55% li impiega per la valutazione dei

Isfort e Weidner aggiungono poi una

zioni più recenti. I sistemi di rilevazione

carichi di lavoro, il 63% per il calcolo del

terza tipologia che considera i due metodi

descrivono gli aspetti dell’assistenza che

fabbisogno di personale. Le ricerche indi-

sopra citati utilizzabili in modo integrato

consentono di quantificare il tempo

cano anche che il 42% delle unità opera-

tra loro per ottenere la valutazione dei

richiesto per il loro svolgimento. Non consi-

tive non sono state soddisfatte delle infor-

pazienti, la pianificazione dell’assistenza

derano però il grado la difficoltà e di incer-

mazioni fornite dai sistemi di valutazione

e la misurazione delle attività richieste.

tezza del lavoro. Le categorie funzionali dei

e del fatto che non indicano il fabbisogno

Questa categoria potrebbe essere confron-

sistemi di rilevazione pongono attenzione

di personale o il carico di lavoro richiesto.

tata con l’Approccio orientato al piano

anche alle procedure che rappresentano il

Un aspetto importante è l’enfasi data alla

assistenziale, descritto da Jenkins-Clarke.

lavoro visibile degli infermieri. Mentre i

condizione clinica del paziente (physical-

sificazione dei paziente fatta sulla base

364

pazienti

Sintesi della revisione critica degli

sistemi recentemente sviluppati richiamano

medical state). Si tratta di una compo-

studi riguardanti i metodi di rilevazione

la complessità e l’acutezza del paziente, i

nente della dipendenza della persona che

dei carichi di lavoro infermieristico.

sistemi che sono maggiormente in uso non

riguarda l’assistenza infermieristica, ma

La discussione, in letteratura, dei

riflettono il carico di lavoro dato dalle

che non comprende la complessità delle

metodi di rilevazione dei carichi di lavoro

richieste simultanee, dagli eventi imprevisti

attività infermieristiche. Inoltre il grado

è ampia. Mentre i singoli studi segnalano

e dalle interruzioni.

della malattia non è sempre collegato al

principalmente le esperienze positive

Non includono inoltre quegli aspetti

complesso dell’attività infermieristica;

(che possono costituire information bias,

che gli infermieri considerano presenti nel

non è sempre il paziente più ammalato

raramente gli errori sono pubblicati)1, le

carico di lavoro quali la responsabilità, le

che richiede l’intervento infermieristico

pubblicazioni

e

dimensioni qualitative dell’attività ed le

più rilevante

confrontato i metodi di rilevazione, ad

attività impreviste.Una considerazione

Hughes (1999) ritiene che le brevi

un livello di meta-analisi, presentano

importante va fatta per i metodi basati

degenze in ospedale rendono i livelli di

essenzialmente i limiti di tali metodi2.

che

hanno

rivisto

sulle attività: seguono una logica lineare

dipendenza dei pazienti più omogenei.

Una delle critiche comuni, più rilevanti,

nel calcolare il tempo necessario all’assi-

Se questo aspetto dovesse essere confer-

verso tutti i sistemi di rilevazione considera

stenza. Una limitazione è data dalla moda-

mato, significherebbe che i metodi basati

la loro mancanza di affidabilità e validità.

lità seguita per la registrazione delle atti-

sulla dipendenza sarebbero meno utili.

Malgrado le prove di convalida, effettuate

vità, secondo la quale non si include la

Se i pazienti dovessero essere assegnati

durante l’elaborazione ed implementazione

domanda sull’efficacia dell’intervento (ha

unicamente a due categorie, gli elementi

dei metodi, forniscano risultati positivi (si

risposto al bisogno reale?), né l’indica-

che determinano i carichi di lavoro inizie-

veda il capito sulla descrizione dei metodi),

zione degli obiettivi di un intervento e

rebbero a combinarsi. Alla fine, il numero

le meta-analisi rivelano il contrario.

della qualità di lavoro effettuato. Questi

di pazienti si trasformerebbe ancora in un

O’Brien-Pallas (1993) accenna che, mentre

metodi rilevano unicamente le attività,

indicatore del carico di lavoro. Hughes

la maggior parte delle istituzioni investe

non le giustificano o non le spiegano.

aggiunge un problema supplementare,

risorse importanti nell’implementazione dei

Questo comporta il rischio che gli inter-

vale a dire che è il paziente a “governare”

metodi di rilevazione, paradossalmente,

venti scelti e gli oneri economici derivanti

il tempo richiesto per l’assistenza e quindi

non considera la qualità dei dati attraverso

non possano essere sostenuti nel corso

l’infermiere non può assegnare alle atti-

regolari valutazioni dei parametri. L’autrice,

delle discussioni politiche riguardanti il

vità future tempi standardizzati.

per quanto riguarda la validità dei metodi,

costo dell’assistenza infermieristica-.

G Med Mil. 2009; 159(3): 337-364

(Fine prima parte)


La posta di Clio a cura del Prof. Mariano Gabriele

Ho trovato interessante la rievoca -

uomo di Stato. Discendente da una fami-

teggiare con impianti ospedalieri a terra

zione della Sanità militare della

glia baronale cattolica dello Shro p s h i re ,

i ricoveri per gli ammalati e fornire in

Marina napoletana subito dopo la

l’Acton aveva servito nella Marina fran-

detti impianti le cure necessarie. Subito

restaurazione spagnola, ma penso

cese, poi in quella Toscana, prima di

dopo l’incoronazione di Ferdinando IV,

che il momento di maggiore inte -

andare a Napoli, dove sarebbe divenuto

nel 1768, si determinò a Napoli una

resse nel secolo XVIII venga dopo,

m i n i s t ro della Marina e delle Finanze e

situazione ospedaliera grave perché sia

ai

infine, nel 1785, avrebbe ricevuto dal Re

l’ospedale di Piedigrotta che quella di

tempi

di

Ferdinando

IV

e

dell’Acton. Se ne può parlare?

Casanova a Caserta non erano più in

l’incarico di Primo ministro. Ferdinando IV, che aveva incomin-

grado di accettare altri malati, mentre la

ciato a interessarsi alle cose di mare per

Real Marina non disponeva più del

C

la sua passione per la pesca, se ne occu-

nosocomio “delle galere di Chiaja”,

Real Marina napoletana visse una

pava personalmente, e gradualmente si

ormai non attivo. Venne scelto il Palazzo

grande stagione. Nella minore età,

rese conto che l’organizzazione delle

di Donn’Anna a Posillipo, preso in fitto

di Bernardo

forze marittime del Regno, ingabbiata

per 60 ducati l’anno, che sorgeva

Tanucci, il nuovo Re era stato piuttosto

nella struttura e nella burocrazia di

proprio sulla riva del mare, e pre s e n-

A. Scognamiglio, Napoli on Ferdinando IV di Borbone, la

durante la

Reggenza

succube del reggente e del padre ,

origine spagnola, era ormai obsoleta e

tava quindi il vantaggio di poter rice-

sovrano di Spagna. Diventato maggio-

insufficiente.

vere direttamente dalle navi i marinai

Qualche

insuccesso

renne nel gennaio 1767, era ancora

sopravvenuto nei confronti dei pirati

ammalati, trasferiti a terra su scialuppe.

immaturo e continuò a subire l’influenza

barbareschi lo rafforzò nella convinzione

Questo evitava transiti su percorsi citta-

del Tanucci e di Carlo III finché, dopo

che occorreva cambiare sistema e la

dini e riduceva il pericolo di contagio.

il matrimonio con Carolina d’Austria, la

flotta: più navi, più equipaggi, più

Gli episodi morbosi più fre q u e n t i

capacità di influenzare le sue decisioni

potere navale.

passò alla moglie. E fu proprio attra-

nella Forza Armata erano per lo più di

In questo quadro va considerata l’at-

origine virale con febbri alte. La pato-

verso la Regina che la volontà di Ferdi-

tività, più impegnativa di prima, della

logia più diffusa e più letale, però, conti-

nando venne indirizzata al potenzia-

Sanità di Marina, sulla quale incise anche

nuava ad essere la tubercolosi.

mento della flotta, linea politica che

una raffica di epidemie che colpirono il

L’ospedale di casertano di Casanova

anche il cognato Giuseppe II, da Vienna,

bacino del Mediterraneo e il Regno di

si trovò presto nelle peggiori condizioni,

auspicava per il Regno delle Due Sicilie.

Napoli nella seconda metà del secolo

poiché non poteva essere riservato agli

Superando le obiezioni di Carlo III, che

XVIII. I problemi erano sostanzialmente

appartenenti alla Real Marina, ma doveva

avrebbe preferito uno spagnolo, nel

due: porre un argine efficace per conte-

a c c o g l i e re anche soldati di cavalleria e

1778, venne chiamato dalla Toscana, col

nere il più possibile, attraverso la

dei reggimenti acquartierati a Santa Maria

compito di riorg a n i z z a re la flotta, John

quarantena e i lazzaretti, l’arrivo di

Capua Vetere e ad Aversa, oltre agli

Francis Edward Acton, ammiraglio ed

portatori di infezione dall’esterno; fro n-

operai e schiavi che lavoravano alla

* Il Prof. Mariano GABRIELE ha insegnato 30 anni Storia e Politica Navale e Storia Contemporanea nell'Università di Roma. Autore di circa 30 volumi e più di 100 pubblicazioni scientifiche, ha ricevuto importanti riconoscimenti in Italia e all'estero (Premio del centenario, Premio per le Scienze Storiche dell'Accademia Pontaniana e Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio, Medaglia do Pacificador brasiliana, a cui si aggiunge il premio giornalistico Cortina e Barga). Tra le opere più importanti, 3 volumi dedicati alla politica navale italiana dal 1860 al 1915, 6 biografie di ministri della Marina, Malta Operazioni C3, le Convenzioni navali della Triplice, la frontiera nord-occidentale dal 1860 al 1915, Da Marsala allo Stretto.

G Med Mil. 2009; 159(3): 365-372


realizzazione della Reggia: una ulteriore complicazione veniva dalla inammissibilità di mischiare malati cristiano e musulmani, così che la capienza normale di 45 letti dovette in questo periodo essere a l l a rgata fino a 70 letti, ponendoli di traverso nelle corsie e invadendo anche stanze destinate ad uffici. Nel 1772 il Primo Medico di Casanova propose la costruzione di tre nuovi locali per aumentare la recettività, ma la spesa parve eccessiva e fu autorizzata solo la risistemazione di una stanza non utilizzata perché fatiscente, oltre a riparazione nella cappella dell’ospedale. Nel 1775 il responsabile della Sanità dell’Armata di M a re, don Giovanni Vi v e n z i o, condusse un’ispezione sul posto, a conclusione della quale propose al Re di far curare i forzati e gli schiavi non nell’ospedale, ma nelle baracche in cui erano alloggiati: in tal modo l’assistenza “a domicilio” a v rebbe liberato dei letti nell’ospedale e sarebbe costata solo 6 ducati al mese di gratificazione da riconoscere al Primo Medico per andare quotidianamente alle baracche. Con questi provvedimenti ed altri concernenti la contabilità e i c o n t rolli – vera ossessione della struttura b u rocratica spagnola, spesso non suffi-

Certificato medico, per il Guardia Marina don Raimondo Chiroga, redatto il 3 febbraio del 1773. da don Giovanni Vivenzio. (vol. 176, f. 44 r. (R.D.) (Fonte: Formicola, Romano - Cit. p. 468).

cienti ad evitare la corruzione - l’ospeReal Marina pagava già un affitto.

dale di Casanova venne a costare alla

stipulava appositi capitolati circa le

Real Marina circa 900 ducati all’anno.

p restazioni e le forn i t u re ospedaliere e

Nella sua opera di riorganizzazione,

riceveva una somma onnicomprensiva

l’Acton cercò di recuperare risorse alla

per quanto stabilito, salvo eccezioni.

Real Marina ottenne che le giornate di

In tema di corruzione in barba a contabilità e controlli burocratici, si può ricordare che nell’ospedale di Piedigrotta

Verso la fine del decennio ’70, il

ricovero negli ospedali e sulle navi, che

il cappellano segnalò una truffa consi-

n u m e ro dei forzati posti a disposizione

il ministro delle Finanze valutava in

stente nell’impiego come infermieri

della Marina crebbe, e molti vennero

poco più di 12.600 ducati, fosse estra-

cristiani – come stabiliva il contratto in

rinchiusi, in condizioni di sovraffolla-

polata dall’assegnazione di 653.000

favore dei malati cattolici - di schiavi

mento, nell’Albergo dei Poveri. Nell’a-

ducati annui destinata alle Forze militari

ricoverati come infermi, lucrando sulla

prile 1778 vi si diffuse un’epidemia e in

marittime; inoltre, nel gennaio 1879,

differenza tra i compensi tabellari.

302 dovettero essere ricoverati nell’o-

riuscì a porre a carico della Tesoreria

Come nel periodo pre c e d e n t e , g l i

spedale di Piedigrotta, dove rimasero

generale e non più del ramo Marina,

ospedali non erano gestiti direttamente

liberi solo 19 letti. Si corse ai ripari e il

l’ospedale di Casanova, che curava

dalla Real Marina, ma concessi a un

Re decise di riattivare all’uso sanitario il

ormai per lo più ricoverati estranei alla

“assentista” – famoso il Nasta – che

palazzo di Donn’Anna, per il quale la

flotta ed ai servizi connessi. Per contro ,

G Med Mil. 2009; 159(3): 365-372


di ulteriori disponibilità di ambienti per analoghe funzioni in un grande edificio gentilizio del barone Nicola de Rossi. Ma l’epidemia andava esaurendosi e le ultime m i s u re di emergenza potevano rientrare. L’esperienza trascorsa però indusse l’Intendente di Marina de Miranda e l’Acton a pre m e re sul re perché si convincesse della necessità, in relazione all’espansione della flotta, di disporre un aumento delle capacità di ricovero per la Sanità di Marina. Così l’ampliamento dell’Ospedale di Piedigrotta, invano altre volte proposto, venne approvato. E vi si aggiunse, nel quadro del successivo periodo di potenziamento dell’apparato militare marittimo che aveva condotto alla creazione del c a n t i e re di Castellammare di Stabia, un

Il Palazzo di Donn’Anna (Fonte: Formicola, Romano - Cit. p. 471).

nuovo ospedale in questo centro per subito dopo vennero incominciati lavori

L’aumento dell’organico della Real

c u r a re “i militari, i forzati ed i Maestri”

nell’ospedale di Piedigrotta per renderlo

Marina comportava naturalmente l’au-

che lavoravano al cantiere. Dopo un

più funzionale. Un’altra riforma riguardò

mento delle dotazioni sanitarie, sia in

primo tentativo di risolvere il problema

la condizione dei sanitari che integra-

t e rmini di personale che di infrastrutture

appoggiandosi all’ospedale civile di San

vano il personale militare: sottratti all’as-

a terra. Ma proprio queste vennero messe

Leonardo, ci si orientò verso una solu-

sentista furono in parte (“pro p r i e t a r i ” )

a dura prova da un’epidemia a carattere

zione più idonea, che utilizzava l’antico

inseriti in Marina, in parte tenuti con un

virale, definita “influenza di febbri”, che

M o n a s t e ro dei Carmelitani, capace di 35

tipo di rapporto precario (“soprannume-

si diffuse a Napoli, centro e cuore della

letti e già in possesso della Marina, con

rari”), da cui si poteva passare alla prima

Real Marina, a partire dall’ottobre 1783. I

la possibilità di appoggiarsi, ove neces-

categoria dopo opportuna esperienza

contagiati furono talmente numerosi che

sario, all’orchestra di una chiesa dismessa

nel Servizio sanitario a terra e sulle navi.

i posti disponibili negli ospedali di Marina

nella quale si potevano collocare altri 19

Quando un ricoverato per malattia

di esaurirono e molti militari dovettero

letti. Il primo responsabile sanitario del

infettiva moriva, il letto veniva bruciato,

e s s e re ricoverati in nosocomi civili, specie

nosocomio stabile fu Don Michele Mola,

e per farlo si doveva trasportarlo a

in quello di San Giuseppe, ma anche agli

fisico e chirurgo della Real Marina.

Bagnoli; l’assentista, che veniva a

Incurabili,

all’Annunziata

e

a

San

Ma il pericolo di infezioni epide-

perdere così uno strumento di lavoro,

Giacomo. La situazione divenne preoccu-

miche veniva sovente da fuori, specie

veniva indennizzato previa perizia del

pante, al punto che l’Acton volle avere

dalle coste dell’Africa, con le quali erano

danno (in genere, 10 grana), e la

quotidianamente la lista dei morti del

frequenti i contatti. Nel 1786 le Reggenze

parcella del consulente era a carico

giorno precedente, così da poter seguire

di Tunisi e di Algeri furono colpite da

della Marina. Vi erano poi spese deri-

l’andamento dell’epidemia, che non si

una micidiale epidemia di carattere

vanti da altri motivi: l’ospedale di Piedi-

esaurì prima dell’avanzata primavera del

virale, che destò viva preoccupazione in

grotta, ad esempio, era inserito nel

1784. Intanto però locali della Fabbrica

tutto il Mediterraneo centrale. Nel Regno

contesto urbano e in seguito alle

dei Grani al Ponte della Maddalena

delle Due Sicilie fu istituito un ferre o

lagnanze dei vicini per i “clamori” dei

avevano dovuto essere pure destinati a

cordone sanitario, rafforzato da accordi

ricoverati si dovette aff ro n t a re una spesa

malati che le strutture militari e civili,

marittimo-sanitari con la Repubblica di

di 180 ducati per dotare di infissi tutte

ormai sature, non erano più in grado di

Venezia nel comune interesse di difen-

le finestre .

a c c o g l i e re, e si pianificava l’acquisizione

dersi dal contagio. Nella politica di

G Med Mil. 2009; 159(3): 365-372


difesa sanitaria i Lazzaretti ebbero un

conclusione delle prove, veniva form a t a

al Segretario di Stato competente, nel

ruolo centrale per gestire le quarantene:

una graduatoria, da cui il responsabile

marzo

in particolare, quando una nave da

del settore sanitario della Marina traeva

partenza de’ Bastimenti Reali per il solito

guerra rientrava con prigionieri a bordo,

i nominativi dei sanitari da pro p o r re al

corso, io stimo in disimpegno della mia

1777:

“A p p rossimandosi

la

questi, e tutto l’equipaggio compreso il

Re, mano a mano che nella pianta org a-

carica, far presente a S. M. che, essendo

medico di bordo, erano sottoposti a un

nica si verificavano dei vuoti, per essern e

i viveri una essenziale parte della salute

rigoroso controllo. A tal fine i Lazzaretti

autorizzati a conferire loro la nomina a

dell’Equipaggi de’ Reali bastimenti,

del Regno furono potenziati: i più

“Chirurgo di Marina”. Antonio Form i c o l a

sarebbe stato ben fatto che l’imbarco de’

importanti erano allocati a Nisida per le

e Claudio Romano rilevano che, rispetto

medesimi si fusse fatto qui in Napoli, con

esigenze del porto maggiore dello Stato,

al passato, i sanitari di bordo ponevano

il mio intervento per ovviare qualunque

a Brindisi per il litorale adriatico e a

“una maggiore attenzione all’igiene re l a-

frode in discapito della salute delle rispet -

Messina per quello siciliano.

tiva agli alimenti”, il che è certamente

tive tribolazioni (equipaggi); e che nel

L’espansione della flotta comportò un

c o m p rensibile in tempi di ripetute

rimpiazzo de’ medesimi in campagna,

aumento dei sanitari imbarcati, che

epidemie. Proprio attraverso alimenti mal

intervenisse parimenti il chirurgo del

vennero reperiti mediante concorsi

conservati potevano giungere morbi

rispettivo bastimento per osservare la

pubblici, che prevedevano una pro v a

contagiosi diffondersi gravi patologie.

q u a l i t à” (“Storia della Marina da guerra

scritta di teoria ed una pratica, che si

Non per nulla, del resto, il responsabile

dei Borboni di Napoli”, Roma, Ufficio

svolgeva su cadaveri nel Te a t ro Anato-

del comparto sanitario della Real Marina,

Storico della Marina Militare, 2005, vol.

mico degli Incurabili della capitale. A

Don Giovanni Vivenzio, aveva segnalato

I, tomo II, p. 480).

Il cordone Sanitario del Distretto di Gallipoli (Fonte: Formicola, Romano - Cit. p. 476).

G Med Mil. 2009; 159(3): 365-372


Questo problema della salvaguardia

servizio a bordo dei bastimenti da Guerra

bordo per l’occasione medici imbarc a t i

dei generi alimentari era un problema

di Sua Maestà”, l’art. 41, che concerneva

su navi più grandi – era abituale che i

serio, in un periodo nel quale i roditori

l’assistenza ai feriti durante un combatti-

costoro fossero chiamati a controllare al

( “ s o rci e zoccole”), ben insediati a bordo

mento navale, impegnava gli ufficiali a

largo uomini e merci in arrivo al fine di

e prolifici, assalivano le cambuse e

“far trasportare immediatamente da una

s t a b i l i re se si potevano autorizzare allo

danneggiavano la santa Barbara delle navi.

Pattuglia o per il boccaporto destinato sul

sbarco, soprattutto quando provenivano

I prodotti alimentari più ricercati e più

pagliolo dei malati ove i Chirurg h i ,

da luoghi che erano, o si temeva fossero,

esposti al danneggiamento erano formaggi

Cappellano, Contadori, Maestri di razione

a fflitti da focolai di infezione. Vi erano

e salumi, ciò che comportava non infre-

ed una porzione dei Servitori degli Uff i-

poi gli imprevisti, che i medici di Marina

quentemente la necessità di sostituire le

ziali, accudiscano a medicare, servire e

potevano trovarsi a fro n t e g g i a re, come

provviste. Ma anche il cordame e i cartocci

s o l l e v a requelli che hanno bisogno d’aiuto

accadde al chirurgo di bordo della

della polvere da sparo, nonché le scorte

e assistenza”.

fregata Santa Dorotea, Don Gaetano

di carta pergamena usata per confezio-

Va infine ricordato che, durante le

Cozzolino, il quale si trovava con la nave

narli, erano obiettivo privilegiato degli

e m e rgenze che comportavano lo stabi-

in porto a Messina nel febbraio 1783,

sgraditi ospiti, così che poteva venirne

limento di cordoni sanitari lungo le coste

quando la città fu colpita da un violento

insidiata la stessa funzionalità degli stru-

– cordoni affidati per lo più ad unità

terremoto e l’unità fu trasformata subito

menti necessari alla navigazione ed alle

minori(“filuconi”) che prendevano a

in ospedale per i feriti civili.

manovre e pure la capacità offensiva delle unità da guerra. Per combattere questi pericoli decine di gatti venivano imbarcati sui bastimenti e si ricorreva a “fumenti” o per tentare la derattizzazione. L ’Acton i n t rodusse nel servizio sanitario a bordo una penalizzazione finanziaria per coloro che si ammalavano, consistente in una deduzione fissa di 3 grana mensili, più la metà della paga re l ativa ad ogni “giornata di spedalità”. Per i marinai, che prestavano servizio sulle navi, ciò riguardava il periodo di imbarc o , m e n t re per quelle categorie, come la fanteria di Marina, che prestavano servizio anche a terra, anche questo veniva considerato. A fine campagna, ogni Comandante di unità redigeva una relazione, nella quale era indicato il personale che si era ammalato e il periodo di malattia, al fine di re n d e re possibile il conteggio della paga per ogni singolo elemento. Ma questa preoccupazione costante per la contabilità, di eredità spagnola, non era tanto diretta a risparm i a re sulla pelle dei marinai quanto a dissuaderne l’eventuale p ropensione a marcar visita facilmente. Quando, il 1° agosto 1783, l’Acton emanò l’elenco dei “Doveri particolari per il

Importo giornaliero della “Ospedalità” che l’Amministrazione paga ai nosocomi per conto degli uomini della “Fanteria di Marina” quando questi hanno necessità di ricovero in ospedale, con la differenziazione se prestano servizio a terra o a bordo. (Fonte: Formicola, Romano - Cit. p. 481).

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Vorrei sapere qualche cosa sugli inizi

anche se la maggior parte si risolvevano

tica. La istituzione del Ministero dell’Ae-

del Servizio Sanitario Aeronautico,

in fratture o addirittura in escoriazioni, ma

ronautica – R.D. 499 del 2 aprile 1925 –

possibilmente con l’indicazione di

è evidente che l’intervento dei sanitari

p revedeva, tra gli altri servizi, la creazione

qualche testo legislativo o regolamen -

doveva essere continuo. La conclusione

d e l l ’ U fficio Sanitario, retto da un ufficiale

tare significativo. E poi, credo che la

delle ostilità venne accompagnato dallo

medico superiore. Il processo si conclu-

specificità di tale necessario Servizio

scioglimento delle squadriglie di Derna e

deva con la L. 8 ottobre 1925 che istituiva

lo distingua dagli altri analoghi delle

di Bengasi, e poi di Tobruk, cui fecero da

il Servizio Sanitario Aeronautico: un anno

Forze Armate, anche se una parte

contrappunto la costituzione in Italia di

dopo tale Servizio aveva anche un proprio

delle funzioni e delle attribuzioni può

quelle di Bologna, Taliedo ( ), Roma,

Regolamento, approvato con R.D. 7

essere comune. E’ esatto?

Padova, e di Comandi. A Tripoli rimase

ottobre 1926, n. 2410. Il successivo R.D.

G. Franchi, Roma

la XVII squadriglia. Nel novembre 1913

28 marzo 1927, n.645, relativo alla costi-

ebbero inizio una serie di corsi speciali

tuzione della Regia Aeronautica, ribadiva

Si può dire che da quando i piloti mili-

nella sede del Battaglione, ed uno si essi

anche l’autonomia del Servizio sanitario

tari italiani hanno incominciato a volare –

venne dedicato alla formazione di

dell’Aviazione Militare.

anzi, ad imparare a volare – hanno

“Aiutanti di Sanità”.

D’altra parte è evidente – come scrive-

usufruito sempre del servizio sanitario.

La Grande Guerra segnò una grande

vano anni fa due ufficiali superiori medici

Indipendentemente dall’organizzazione e

espansione dell’Aviazione militare, allora

del settore – che “dai lenti velivoli dei

dalla denominazione, tale servizio veniva

dell’Esercito e della Marina, cui corri-

pionieri e degli aerei della 1° Guerra

espletato da ufficiali medici dell’Eserc i t o

spose

impegno

Mondiale ai moderni reattori con velocità

o della Marina, assegnati ai reparti di volo.

crescente in campo sanitario. Il tema è

naturalmente

un

supersonica, dai primi raid ai moderni voli

D’altra parte, la elevata rischiosità dell’at-

talmente ampio che non può essere trat-

transoceanici, dalle pericolose traversate di

tività aeronautica militare dei primi tempi

tato adeguatamente in questa occasione,

catene montuose alle attuali ascensioni stra-

– si ponga mente ai limiti degli aerei e

anche se si può rilevare che il Servizio

tosferiche, seguendo il rapido evolversi

dell’addestramento del tempo – lo re n d e-

Sanitario per l’Aeronautica era in veniva

delle macchine aeree, l’uomo che governa

vano assolutamente necessario. Ad

in massima parte espletato da quello

tali macchine ha dovuto adattare le sue

esempio, spigolando nell’Archivio dell’Uf-

delle grandi unità terrestri e marittime

funzioni al nuovo ambiente creato dal volo

ficio Storico dell’Aeronautica, si rinviene

cui le basi aeree facevano capo, piut-

stesso. Da ciò ha preso forma e consistenza

(busta 31, fascicolo 398) il “Diario Storico-

tosto che in forma autonoma pre c i p u a-

la medicina aeronautica, il cui compito è

Militare” del Battaglione Aviatori, che a

mente dedicata all’Arma Azzurra. L’espe-

quello di studiare le manifestazioni fisio-

partire dal 1° luglio 1912 veniva reso auto-

rienza della lunga guerra, però, pose in

patologiche dell’uomo in volo, le conse-

nomo dal 2° Battaglione Specialisti (Av i a-

evidenza che più l’Aviazione militare si

guenze igienico-profilattiche, medico-legali

zione), col quale aveva combattuto fino

s a rebbe perfezionata, più le sue speci-

e di organizzazione sanitaria che derivano

a quel momento la guerra italo-turca. Il

fiche esigenze sanitarie, dalla selezione

dall’attività di volo. Onde rendere più sicura

Battaglione Aviatori veniva costituito da

alla cura, sarebbero aumentate.

la navigazione aerea, il controllo fisio-

un Stato maggiore, che comprendeva 6

Nel dopoguerra, le cose sare b b e ro

psichico del personale addetto all’aeromo-

“tenenti e sottotenenti medici” e da due

cambiate. La circ o l a re n. 63 del 25

bile, infatti, si è dimostrato un fattore altret-

compagnie aviatori: nel reparto anche 4

gennaio 1921 della Direzione del Servizio

tanto importante quanto il controllo della

“caporali maggiori e caporali aiutanti di

Militare, 3° Reparto rendeva noto che, in

macchina. Ecco perché, sulla scorta dei

sanità” erano addetti a quel servizio. Il

seguito ad accordi con la Direzione Gene-

regolamenti e delle conoscenze di Medi-

Battaglione aveva sede a Torino, ma aveva

rale della Sanità Militare, era stata stabi-

cina Aeronautica l’assistenza sanitaria che

diverse squadriglie mobilitate in Libia (un

lita l’assegnazione di personale sanitario

viene eseguita a favore del personale navi-

suo ufficiale, costretto a scendere in terri-

a e ronautico per il funzionamento degli

gante presso gli Aeroporti non ha per

torio nemico durante una ricognizione da

istituti psicofisiologici. Anche la Circ o l a re

oggetto il pronto soccorso o la ordinaria

Zuara a Tripoli venne catturato e conse-

523 del 12 ottobre 1922 faceva riferimento

p restazione terapeutica per gli infermi, ma

gnato alle forze regolari turche). Gli inci-

ad altro personale sanitario militare desti-

anche, e in primo luogo, l’espletamento di

denti, anche mortali, erano frequenti,

nato al Comando Superiore dell’Aero n a u-

compiti squisitamente connessi all’esercizio

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del volo da parte dell’uomo. Ed è così che

mentazione Sanitaria Aeronautica, di Fisio-

sull’attività civile del trasporto aereo. L’ac-

il medico deve provvedere al continuo

patologia Aeronautica, di Oculistica, di

certamento e il controllo dell’attività psico-

controllo del benessere fisico e psichico

Otorinolaringoiatria, Igiene e Medicina

fisica in rapporto ai servizi generici e

d e l l ’ a e ronavigante, soccorrendo le even-

Legale in rapporto all’attività aeronautica,

speciali assegnati ai singoli elementi mili-

tuali deficienze, dando istruzioni per la

e tutti i medici che vengono avviati ad

tari è, come logico, totalmente di sua

migliore resistenza agli effetti provocati

espletare la loro attività sanitaria presso

competenza, come lo sono l’assistenza

dall’ambiente di volo (anossia, accelera-

gli aeroporti, gli Istituti Psicofisiologici e

sanitaria al personale, la tutela igienica

zioni, voli a lungo raggio, ecc.), osservando

presso i vari Enti Sanitari Aeronautici.

degli Enti Aeronautici e la gestione, dalla

quotidianamente gli uomini dei Reparti,

E’ per le stesse ragioni che il medico

prima istruzione alla definizione, delle

studiando i provvedimenti di ordine pratico

di Aeronautica ha l’obbligo del volo non

pratiche di medicina legale. Ma a tali

da adottarsi, ecc.

solo per portare il suo soccorso a

compiti, concernenti le attività del Servizio

E’ inconcepibile che il Medico in

distanza, ma anche perché abbia almeno

nei confronti della Forza Armata, si

servizio in Aeronautica possa emettere

una pratica generale del pilotaggio aereo

aggiungono quelli, non meno delicati e

giudizi di idoneità o non al volo se non

e delle sue conseguenze, conoscenze

impegnativi, dell’accertamento e controllo

possiede le necessarie cognizioni fisio-

che non possono essere completamente

dell’idoneità psico-fisica dei piloti civili:

logiche, patologiche, igieniche riguar-

assimilate se il Medico non abbia espe-

come è agevole compre n d e re, non si

danti l’attività aerea.

rienza personale di volo”.

tratta di emettere giudizi di ro u t i n e, bensì

E’ per tali ragioni che in tutte le

I compiti del Servizio Sanitario dell’Ae-

Nazioni vengono impartite lezioni teoriche

ronautica sono molto impegnativi ed

tanti e significative per gli effetti che ne

e pratiche sui fondamenti della Regola-

hanno ricadute importanti a regime anche

derivano a valle.

di assumere responsabilità molto impor-

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La scomparsa del Professor Angelo Capparoni

I

l 1 settembre del 2009 ha chiuso gli occhi all’eterno sonno Angelo Capparoni medico molto conosciuto ed apprezzato non solo nella nostra città ma in tutto

il Paese sia per la valentia professionale ma in particolare per aver retto per tanti anni l’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria. Aveva 84 anni, era nato a Roma il 20 aprile del 1925, un’età che ci consente di sintonizzarci con quanto aff e rmava un noto poeta senegalese che soleva ripet e re: “quando scompare un anziano è come se bruciasse una intera biblioteca” . Particolarmente toccante è stata l’omelia tenuta da Mons. Vittorino Canciani, Canonico di S. Pietro e Prelato dell’Accademia, durante la messa, celebrata nella cappella dell’Arcispedale di S.Spirito in Sassia e in cui ha ricordato come Cappa roni nella sua attività di medico e di comunicatore in tanti congressi ed incontri scientifici abbia sempre sostenuto i valori umanistici della medicina che vede l’uomo al centro del progresso. Le memorie del passato della Sanità da Lui gelosamente custodite nello splendido Museo di Storia dell’Arte Sanitaria sito nel complesso dell’Ospedale romano di S. Spirito e sempre valorizzate, lanciano un messaggio ai giovani colleghi che possono trarre dalle opere dei medici che ci hanno preceduto obiettivi sempre più ambiziosi a tutela della salute e della dignità dell’uomo. La Sanità Militare, presente nel Consiglio di Reggenza dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria con un rappresentante dell’Esercito e uno della Marina, presenta alle figlie dell’estinto le condoglianze più sentite. Amm. Isp. Capo Vincenzo Martines

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Il Prof. Angelo Capparoni.


Indice per Autori Anno 2009 Altobelli C., Pittari A., Rauccio A., De Astis C., Caggiano L., Tirico M., Berrini A., Leonardi A., Mariotti P., De Luca M.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185 Annoscia V., Oliva G., Salducci M., Perri F., Vernale C., Mariani M., Manigrasso M., Fanizza C., Bailardi F., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179 Ascarelli A., Francone M., Carbone I., Cannata D., Cannavale A., Vullo F., Passariello R., Martines V.: Imaging non-invasivo degli stent coronarici con TC spirale multistrato: confronto con coronarografia selettiva. pag. 19 Avino P., Oliva G., Salducci M., Perri F., Vernale C., Annoscia V., Mariani M., Manigrasso M., Fanizza C., Bailardi F., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179 Baietti T.: Il Servizio Sanitario Militare Russo. pag. 323

Bailardi F., Oliva G., Salducci M., Perri F., Vernale C., Annoscia V., Mariani M., Manigrasso M., Fanizza C., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179

Brunella M., Somma E., La Cava G., Vigliano R.: La ricostruzione del LCA con legamento sintetico LARS: nostre esperienze. pag. 305

Banchini G.: Le nuove possibilità di assistenza sanitaria in mare: portaerei Cavour. pag. 269

Caggiano L., Pittari A., Rauccio A., De Astis C., Tirico M., Berrini A., Leonardi A., Altobelli C., Mariotti P., De Luca M.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185

Berrini A., Pittari A., Rauccio A., De Astis C., Caggiano L., Tirico M., Leonardi A., Altobelli C., Mariotti P., De Luca M.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185 Boccucci F., Molini N., Fedele G.: L’attività di consulenza del Collegio Medico Legale del Ministero della Difesa per il personale della Polizia di Stato. pag. 283 Bonazinga C., Meloni G., Pierallini S., Panico S., Boracchia G., Faralli F.: Attività subacquea: un rischio sul volo di linea. Case report. pag. 279 Boracchia G., Meloni G., Pierallini S., Panico S., Bonazinga C., Faralli F.: Attività subacquea: un rischio sul volo di linea. Case report. pag. 279

Busillo V., Cerino E., Ferrara V.: Epilessie: approccio metodologico in ambito medico-legale. pag. 293

Calafiore P., Masetti A., Vitale A.: L’attività assistenziale a favore dei bambini terremotati. pag. 79 Cannata D., Francone M., Carbone I., Ascarelli A., Cannavale A., Vullo F., Passariello R., Martines V.: Imaging non-invasivo degli stent coronarici con TC spirale multistrato: confronto con coronarografia selettiva. pag. 19 Cannavale A., Francone M., Carbone I., Ascarelli A., Cannata D., Vullo F., Passariello R., Martines V.: Imaging non-invasivo degli stent coronarici con TC spirale multistrato: confronto con coronarografia selettiva. pag. 19

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Cannavicci M., Martines V.: Analisi dell’evoluzione dell’informazione sanitaria effettuata tramite la pubblicità. pag. 193 Carbone I., Francone M., Ascarelli A., Cannata D., Cannavale A., Vullo F., Passariello R., Martines V.: Imaging non-invasivo degli stent coronarici con TC spirale multistrato: confronto con coronarografia selettiva. pag. 19 Carboni M.: L’impegno dell’Aeronautica Militare nelle missioni umanitarie. Operazione “Ridare la Luce”. pag. 157 Castellano V., Nesca C., Moroni M.: Valutazione algoritmica del rischio chimico. pag. 311 Cerino E., Busillo V., Ferrara V.: Epilessie: approccio metodologico in ambito medico-legale. pag. 293 Cirrincione G., Di Giovanni V., Manca E., Lo Scalzo A., Giacobbe V.: Centro di selezione VFP 1 di Palermo: studio sugli aspiranti VFP 1 - anno 2007. Valutazione assetto psichico. pag. 55 Coscia F., Orciuoli V., Gigliotti P. V., Parisi F., Parisi G., Mosconi M.: Prove di efficienza fisica e prevenzione. Importanza della valutazione internistica completa in occasione della visita medica periodica. pag. 221

De Luca M., Pittari A., Rauccio A., De Astis C., Caggiano L., Tirico M., Berrini A., Leonardi A., Altobelli C., Mariotti P.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185

Francone M., Carbone I., Ascarelli A., Cannata D., Cannavale A., Vullo F., Passariello R., Martines V.: Imaging non-invasivo degli stent coronarici con TC spirale multistrato: confronto con coronarografia selettiva. pag. 19 Frassini J., Ruperto F.: Attività fisica, fattori di rischio cardiovascolare e verifiche ginnicosportive in militari tra 20-49 anni. pag. 37

Di Giovanni V., Cirrincione G., Manca E., Lo Scalzo A., Giacobbe V.: Centro di selezione VFP 1 di Palermo: studio sugli aspiranti VFP 1 - anno 2007. Valutazione assetto psichico. pag. 55

Giacobbe V., Di Giovanni V., Cirrincione G., Manca E., Lo Scalzo A.: Centro di selezione VFP 1 di Palermo: studio sugli aspiranti VFP 1 - anno 2007. Valutazione assetto psichico. pag. 55

Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185

Fagiolo M.: Il radon: da “problema ambientale” a “malattia professionale”. pag. 203 Fanizza C., Oliva G., Salducci M., Perri F., Vernale C., Annoscia V., Mariani M., Manigrasso M., Bailardi F., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179 Faralli F., Meloni G., Pierallini S., Panico S., Bonazinga C., Boracchia G.: Attività subacquea: un rischio sul volo di linea. Case report. pag. 279

Giannico C., Oliva G., Salducci M., Perri F., Vernale C., Annoscia V., Mariani M., Manigrasso M., Fanizza C., Bailardi F., Avino P.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179 Gigliotti P. V., Orciuoli V., Parisi F., Parisi G., Mosconi M., Coscia F.: Prove di efficienza fisica e prevenzione. Importanza della valutazione internistica completa in occasione della visita medica periodica. pag. 221

Cutrone F., Iezzoni C., Luisi D., Maiorino R.: Un problema attuale: La dismenorrea primaria. Eziopatogenesi e terapia. pag. 59

Fedele G., Molini N., Boccucci F.: L’attività di consulenza del Collegio Medico Legale del Ministero della Difesa per il personale della Polizia di Stato. pag. 283

Giusti S., Lastilla M., Tosco P.: Evacuazione Aeromedica Strategica: l’esperienza USA. pag. 153 Iezzoni C., Cutrone F., Luisi D., Maiorino R.: Un problema attuale: La dismenorrea primaria. Eziopatogenesi e terapia. pag. 59

De Astis C., Pittari A., Rauccio A., Caggiano L., Tirico M., Berrini A., Leonardi A., Altobelli C., Mariotti P., De Luca M.:

Ferrara V., Cerino E., Busillo V.: Epilessie: approccio metodologico in ambito medico-legale. pag. 293

Kervella J. Y., Marchisio M.: L’evoluzione delle attività dei veterinari militari: “dall’arte alla competenza”. pag. 215

G Med Mil. 2009; 159(3): 373-376


La Cava G., Somma E., Brunella M., Vigliano R.: La ricostruzione del LCA con legamento sintetico LARS: nostre esperienze. pag. 305 Lastilla M., Giusti S., Tosco P.: Evacuazione Aeromedica Strategica: l’esperienza USA. pag. 153 Leonardi A., Pittari A., Rauccio A., De Astis C., Caggiano L., Tirico M., Berrini A., Altobelli C., Mariotti P., De Luca M.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185 Lo Scalzo A., Di Giovanni V., Cirrincione G., Manca E., Giacobbe V.: Centro di selezione VFP 1 di Palermo: studio sugli aspiranti VFP 1 - anno 2007. Valutazione assetto psichico. pag. 55 Luisi D., C u t rone F., Iezzoni C., Maiorino R.: Un problema attuale: La dismenorrea primaria. Eziopatogenesi e terapia. pag. 59 Maiorino R., Cutrone F., Iezzoni C., Luisi D.: Un problema attuale: La dismenorrea primaria. Eziopatogenesi e terapia. pag. 59 Manca E., Di Giovanni V., Cirrincione G., Lo Scalzo A., Giacobbe V.: Centro di selezione VFP 1 di Palermo: studio sugli aspiranti VFP 1 - anno 2007. Valutazione assetto psichico. pag. 55 Manigrasso M., Oliva G., Salducci M., Perri F., Vernale C., Annoscia V., Mariani M., Fanizza C., Bailardi F., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179

Marchisio M., Morei G.: L’impiego dei piccioni viaggiatori nel corso del primo conflitto mondiale. pag. 69 Marchisio M., Kervella J. Y.: L’evoluzione delle attività dei veterinari militari: “dall’arte alla competenza”. pag. 215 Mariani M., Oliva G., Salducci M., Perri F., Vernale C., Annoscia V., Manigrasso M., Fanizza C., Bailardi F., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179 Mariotti P., Pittari A., Rauccio A., De Astis C., Caggiano L., Tirico M., Berrini A., Leonardi A., Altobelli C., De Luca M.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185 Martines V., Francone M., Carbone I., Ascarelli A., Cannata D., Cannavale A., Vullo F., Passariello R.: Imaging non-invasivo degli stent coronarici con TC spirale multistrato: confronto con coronarografia selettiva. pag. 19 Martines V., Cannavicci M.: Analisi dell’evoluzione dell’informazione sanitaria effettuata tramite la pubblicità. pag. 193 Masetti A., Calafiore P., Vitale A.: L’attività assistenziale a favore dei bambini terremotati. pag. 79 Meloni G., Pierallini S., Panico S., Bonazinga C., Boracchia G., Faralli F.: Attività subacquea: un rischio sul volo di linea. Case report. pag. 279

Molini N., Fedele G., Boccucci F.: L’attività di consulenza del Collegio Medico Legale del Ministero della Difesa per il personale della Polizia di Stato. pag. 283 Morei G., Marchisio M.: L’impiego dei piccioni viaggiatori nel corso del primo conflitto mondiale. pag. 69 Moroni M., Nesca C., Castellano V.: Valutazione algoritmica del rischio chimico. pag. 311 Mosconi M., Orciuoli V., Gigliotti P. V., Parisi F., Parisi G., Coscia F.: Prove di efficienza fisica e prevenzione. Importanza della valutazione internistica completa in occasione della visita medica periodica. pag. 221 Nesca C., Castellano V., Moroni M.: Valutazione algoritmica del rischio chimico. pag. 311 Oliva G., Salducci M., Perri F., Vernale C., Annoscia V., Mariani M., Manigrasso M., Fanizza C., Bailardi F., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179 Orciuoli V., Gigliotti P. V., Parisi F., Parisi G., Mosconi M., Coscia F.: Prove di efficienza fisica e prevenzione. Importanza della valutazione internistica completa in occasione della visita medica periodica. pag. 221 Palmieri S.: Il trattamento dell’attacco acuto di asma. pag. 47 Panico S., Meloni G., Pierallini S., Bonazinga C., Boracchia G., Faralli F.: Attività subacquea: un rischio sul volo di linea. Case report. pag. 279

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Parisi F., Orciuoli V., Gigliotti P. V., Parisi G., Mosconi M., Coscia F.: Prove di efficienza fisica e prevenzione. Importanza della valutazione internistica completa in occasione della visita medica periodica. pag. 221 Parisi G., Orciuoli V., Gigliotti P. V., Parisi F., Mosconi M., Coscia F.: Prove di efficienza fisica e prevenzione. Importanza della valutazione internistica completa in occasione della visita medica periodica. pag. 221 Parroni E.: La scena del crimine: il sopralluogo e il ruolo del medico legale. pag. 27 Parroni E.: La responsabilità professionale dell’Ufficiale medico dell’Arma dei Carabinieri. pag. 199 Passariello R., Francone M., Carbone I., Ascarelli A., Cannata D., Cannavale A., Vullo F., Martines V.: Imaging non-invasivo degli stent coronarici con TC spirale multistrato: confronto con coronarografia selettiva. pag. 19 Peri A., Ruffini M. C., Peri M.: Il disadattamento psicosociale nelle spedizioni Antartiche: uno studio degli indicatori comportamentali. pag. 161 Peri M., Peri A., Ruffini M. C.: Il disadattamento psicosociale nelle spedizioni Antartiche: uno studio degli indicatori comportamentali. pag. 161 Perri F., Oliva G., Salducci M., Vernale C., Annoscia V., Mariani M., Manigrasso M., Fanizza C., Bailardi F., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179

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Pierallini S., Meloni G., Panico S., Bonazinga C., Boracchia G., Faralli F.: Attività subacquea: un rischio sul volo di linea. Case report. pag. 279 Pittari A., Rauccio A., De Astis C., Caggiano L., Tirico M., Berrini A., Leonardi A., Altobelli C., Mariotti P., De Luca M.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185 Rauccio A., Pittari A., De Astis C., Caggiano L., Tirico M., Berrini A., Leonardi A., Altobelli C., Mariotti P., De Luca M.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185 Ruffini M. C., Peri A., Peri M.: Il disadattamento psicosociale nelle spedizioni Antartiche: uno studio degli indicatori comportamentali. pag. 161 Ruperto F., Frassini J.: Attività fisica, fattori di rischio cardiovascolare e verifiche ginnicosportive in militari tra 20-49 anni. pag. 37 Salducci M., Oliva G., Perri F., Vernale C., Annoscia V., Mariani M., Manigrasso M., Fanizza C., Bailardi F., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179 Sarlo O.: Il Corpo Sanitario Aeronautico verso il futuro. pag. 131 Somma E., La Cava G., Brunella M., Vigliano R.: La ricostruzione del LCA con legamento sintetico LARS: nostre esperienze. pag. 305

Tirico M., Pittari A., Rauccio A., De Astis C., Caggiano L., Berrini A., Leonardi A., Altobelli C., Mariotti P., De Luca M.: Il “piede di Madura”: la nostra esperienza in un ospedale da campo (Role 2) africano. pag. 185 Tosco P.: Cento anni di volo in Italia: medici per l’Aeronautica. pag. 133 Tosco P., Lastilla M., Giusti S.: Evacuazione Aeromedica Strategica: l’esperienza USA. pag. 153 Trosino P.: Diario di una esperienza sanitaria in Iraq. pag. 13 Vecchio S.: Ruolo e compiti del maresciallo infermiere nelle maxiemergenze in teatro operativo. pag. 85 Vernale C., Oliva G., Salducci M., Perri F., Annoscia V., Mariani M., Manigrasso M., Fanizza C., Bailardi F., Avino P., Giannico C.: Studio sull’incidenza delle alterazioni del film lacrimale e della sensibilità corneale in soggetti esposti ad inquinamento atmosferico da particelle ultrafini. pag. 179 Vigliano R., Somma E., La Cava G., Brunella M.: La ricostruzione del LCA con legamento sintetico LARS: nostre esperienze. pag. 305 Vitale A., Masetti A., Calafiore P.: L’attività assistenziale a favore dei bambini terremotati. pag. 79 Vullo F., Francone M., Carbone I., Ascarelli A., Cannata D., Cannavale A., Passariello R., Martines V.: Imaging non-invasivo degli stent coronarici con TC spirale multistrato: confronto con coronarografia selettiva. pag. 19




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