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Betty Pa, un'intelligenza artificiale?

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BLU
Serie
Betty PA , un' intelligenza artificiale? Mirko Montini

Editor: Patrizia Ceccarelli

Coordinamento redazionale: Emanuele Ramini

Autore: Mirko Montini

Illustratore: Paolo Savelli

Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti

Team grafico: Enzo Bocchini, Raffaella De Luca

I Edizione 2024

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Tutti i diritti sono riservati

© 2024

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Printed in Italy

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Mirko Montini

Betty PA, un’ intelligenza artificiale?

Illustrazioni di Paolo Savelli

Il trio perfetto

Chissà perché, se l’aspetti, la campanella non suona mai; mancano cinque minuti e le lancette dell’orologio sembrano bloccate.

Voglio uscire per avere finalmente tutto per me il mio libro preferito, I mille perché del mondo animale: l’ho sfogliato per la prima volta in biblioteca, quando ci sono andato il mese scorso con la classe. Nonna Anna ha promesso di comprarmelo, lei sa bene che sono uno zoofilo, un appassionato di animali. A volte dice che sono un po’ esagerato, ma non è vero. Sì, non mi perdo un documentario, una rivista e ho letto un sacco di approfondimenti. Se vedo un animale, uno qualsiasi, voglio portarmelo a casa. Questo non vuol dire essere esagerati.

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Pensavo di sapere tutto di tutto sugli animali, invece ho scoperto in quel libro curiosità incredibili, ci sono tante specie rare che non conoscevo. E poi le foto! Se inquadri le pagine con il tablet, puoi anche vedere i video. Spiega davvero i mille perché. Non è un numero a caso, tanto per dire…

E oggi quel libro sarà mio, finalmente il mio sogno si realizzerà. Alzo gli occhi dall’orologio e guardo Rebe che sta mettendo via le sue cose. È la mia migliore amica, ha il banco davanti al mio e anche lei è una zoofila. Insieme divoreremo il libro.

Drin. Finalmente il suono che aspettavo, quello della campanella. Prendo lo zaino e mi metto in fila, poi scendiamo le scale. I miei compagni tendono il collo come le oche per trovare i loro genitori al di là del cancello, io invece nonna Anna la vedo al volo, meglio di un rapace. I suoi capelli sono come la neve illuminata dal sole, quasi ti accecano, e oggi ha una delle sue tute preferite: felpa verde fosforescente e pantaloni rossi, lucidi. È sempre pronta per gli esercizi di yoga o per fare jogging.

Nonna è girata di spalle e parla con qualcuno. Corro da lei, ma prima saluto la maestra Antonia e Rebe.

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– Uomo avvisato, mezzo salvato – urla nonna Anna contro una macchina bianca che se ne sta andando. È una forza della natura e, quando lancia uno dei suoi proverbi, vuol dire che è davvero arrabbiata. Invece Bass, il mio bassotto, è lì che mi aspetta; muove la coda di qua e di là, vorrebbe saltarmi addosso, ma il guinzaglio lo ferma, si agita, salta e abbaia. Io mi avvicino, lo prendo in braccio e lui mi lecca come un gelato.

– Nonna, cos’è successo?

Di solito mi abbraccia e mi dà un bacione con lo schiocco, questa volta no.

– Scusami, nani, mi sono distratta un attimo e pum, quello mi ha portato via il parcheggio. Era mio, l’avevo visto prima io.

Mentre l’abbraccio, le dico nell’orecchio:

– E il libro?

– Purtroppo quello in vetrina lo hanno venduto ieri. Però l’ho prenotato e arriverà presto.

Io, lei e Bass siamo il trio perfetto. Saliamo sulla sua Cinquecento rosso fiammante e ci muoviamo verso il fiume che costeggia la città. Non è molto lontano dalla scuola e, per raggiungerlo, prendiamo un viale alberato. Io abbasso il finestrino, mi piace annusare l’aria che sa di bosco. Anche Bass cerca sempre di mettere fuori la testa, ma io non glielo permetto, altrimenti fa ballonzolare la lingua al vento e poi continua a tossire.

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Dopo aver lasciato l’auto, prendiamo una strada sterrata. Bass è davanti che tira al guinzaglio, nonna Anna gli sta dietro e io, le braccia a ciondoloni, li seguo. Arrivati alla spiaggetta di sassi, a due passi dall’acqua, nonna si siede su un blocco di cemento, toglie le scarpe e si mette a fare yoga. O meglio, le sue acrobazie da scimmie gibboni, come le chiamo io.

– Lo sai, mi rilassa, nani – dice lei, mentre la guardo con la bocca piegata all’ingiù.

Io preferisco costruire una tana di sassi per i gamberi della Louisiana, se ne trovano tantissimi da queste parti. Bass, invece, ha preso di mira un pescatore anziano e non lo lascia in pace. Non la smette di abbaiare. Nonna Anna perde la pazienza e lascia i suoi esercizi. Lo rimprovera, ma niente da fare. Va a finire che siamo costretti a tornare a casa, non ho neppure il tempo di costruire la strada per collegare il fiume alla tana dei gamberi.

Prendo in braccio Bass, che non si calma, sembra indiavolato. Ma più ci allontaniamo, più si distrae, e a quel punto bastano un po’ di coccole per tranquillizzarlo del tutto.

– Pulire i piedi, ragazzi!

Tutti e tre, via sulla Cinquecento.

Arriviamo a casa in un quarto d’ora. Papà è fuori, in strada, in tuta e ciabatte.

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Il cancellino di ingresso è aperto, dietro c’è il giardino con l’erba un po’ alta e la mia bicicletta che lascio sempre appoggiata al muro.

Nonna Anna parcheggia dietro a un camioncino, bianco a strisce blu.

“Sarà un corriere?”

Non l’ho mai visto, è diverso dai soliti che ci consegnano i pacchi.

Saluto nonna, scendo dalla macchina e prendo Bass, che subito sguscia via e si mette a correre verso papà. Un rombo del motore, un gran fumo, il furgone accelera e se ne va. Nonna Anna parte subito dopo, scomparendo nella nuvola.

– Papi, che cos’è? – chiedo incuriosito. – Partecipa al Gran Premio?

– Un corriere – mi risponde. – Un corriere speciale, però.

Lo osservo alzando le sopracciglia, e lui mi dice:

– Gioele, vieni dentro che ti racconto.

Papà ha un sorrisone in faccia, lo stesso che ho io quando ricevo una sorpresa. Andiamo a vedere.

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Tutto andr a bene !

– Gioele, ti presento Betty PA!

Il sorriso di papà diventa gigante, così tanto che riesco a vedere tutti i suoi denti, persino quello nero in fondo che non vuole sistemare, perché ha una paura matta del dentista. Invece mamma è seria e ha gli occhi spalancati. Io mi sforzo di capire, ma non capisco niente. Non c’è nessun altro in casa.

I miei genitori lavorano tanto e lo fanno insieme, nella stessa azienda. Come dice nonna Anna, il troppo stroppia, esagerare fa diventare pazzi. E oggi mi sembrano proprio impazziti. Mi guardo intorno nel salotto, giro la testa come un gufo. Non c’è nessuno sul divano e nessuno sulle due poltrone. Guardo mamma che gioca con i suoi ricci neri, guardo papà che si sistema gli occhiali, guardo Bass che non smette di ringhiare davanti alla TV. Poi dico:

– Cosa avete tutti? Betty chi? Dov’è?

Papà mi indica il mobile sotto alla TV: Betty PA è una scatola grigia, non un fantasma.

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– Betty PA, ti presento mio figlio Gioele – dice papà, scandendo bene le parole.

– Plin. Piacere di fare la tua conoscenza, carissimo Gioele.

Una voce di donna, come quelle che senti alla stazione dei treni o in aeroporto, esce da una cassa appesa al muro. Sembra straniera, ma non troppo.

– Ah, è quel coso che risponde se fai le domande. I miei compagni ce l’hanno – sbuffo deluso. E pensare che mio papà non l’ha mai voluto, neppure quando al lavoro glielo volevano regalare. Diceva che non era niente di speciale, che poteva farne a meno.

Papà scoppia in una risata.

– Macché! Non c’entra nulla. La nostra è di gran lunga migliore. Non esiste sul mercato un apparecchio simile.

Poi apre le braccia e, come un direttore d’orchestra, le muove a destra e a sinistra. Canticchiando dice:

– Betty PA vuoi mostrare a Gioele cosa sai fare?

– Plin. Carissimo Gioele, poni una domanda e io risponderò. In questo modo posso memorizzare la tua voce nel mio database – mi chiede la donna nella cassa.

Io non ho proprio voglia di giocare con lei, le cose me le vado a cercare sui libri o sul tablet, non mi serve una macchinetta.

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Quando a scuola raccontano di quell’apparecchio, che sa tutto, a me non interessa. E non cambio idea come ha fatto papà, neppure se questa è migliore.

Mamma mi conosce e mi fa l’occhiolino, ma papà si avvicina al mio orecchio:

– Dille che ti piacciono gli animali.

Papà insiste e allora, per farlo contento, rispondo:

– Mi… piacciono… gli… animali.

Papà ritorna al mio orecchio.

– Devi dire “Betty PA”, altrimenti non capisce.

Ok.

– Betty PA, mi piacciono gli animali.

– Plin. Carissimo Gioele, molto bene.

Il lampadario si spegne, restiamo nella penombra. Dalla scatola grigia sul mobile esce un fascio di luce azzurro che si proietta contro il muro di fronte, sopra il divano, dove non ci sono quadri. Barriti e fruscii e scalpiccii escono dalla cassa. E sul muro compare una lunga fila indiana di elefanti. Mi vengono incontro, uno dopo l’altro. Percepisco lo spostamento dell’aria, mi ritrovo in un vortice di sabbia, sento l’odore degli animali dello zoo. Bass guaisce, nascondendosi nella cuccia sotto la finestra. Metto le mani davanti agli occhi, ma tengo aperte le dita perché voglio continuare a vedere…

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Gli elefanti sono veri, escono dal muro. Sono ipnotizzato, la bocca aperta, non respiro più. – Betty PA, stop! – grida papà.

Gli animali rientrano nella scatola, il fascio di luce sparisce e il lampadario si riaccende. Io ricomincio a respirare.

– Wow! Non riesco a dire altro.

Betty PA è un’assistente personale, dotata di intelligenza artificiale. Basta chiedere, e Betty PA esegue, o meglio, risolve. Sembra davvero una RoboTata eccezionale, ma la sua presenza in casa di Gioele si fa sempre più invasiva e minacciosa. Tutti diventano nervosi e iniziano a litigare. Qualche trappola nell’aria? Betty PA è davvero così fondamentale?

I piccoli Gioele e Rebecca, con l’aiuto della simpatica nonna Anna e del bassotto Bass, dimostreranno cosa significa essere amici e avere coraggio... dando il giusto peso alla tecnologia.

Mirko Montini vive e lavora a Lodi. È un insegnante di scuola primaria e ha pubblicato diversi libri per bambini e ragazzi.

Appassionato di lettura animata, ha un motto che gli dà la carica per affrontare le sorprese della vita: D’imparare non finisci mai! www.mirkomontini.it

Consigliato a partire dai 9 anni

Il libro continua online su daileggiamo.it

€ 9,00

sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A.
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d).
Questo volume
(D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art.
lett.
MirkoMontiniBettyPA, un’intelligenzaartificiale? ISBN978-88-472-4315-6 Serie BLU
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