Con
© Harald Hoffmann / Deutsche GrammophonCon lo sguardo all’Italia
sono felice con tutto il cuore di essere di nuovo qui con voi a Lugano - con voi e con i miei amici di lunga data dell’Orchestra della Svizzera italiana. Tornare qui è come un ritorno a casa: gran parte del mio cuore e del mio linguaggio musicale sono infatti italiani, la lingua in cui ho studiato nonché l’alter ego culturale dello strumento che suono, il mandolino. L’Italia è anche la patria del mio grande amico, il violoncellista e compositore Giovanni Sollima, che ha scritto per me lo straordinario concerto che vi presento stasera.
Il mio primo incontro musicale con Sollima è stato sul palco de “La Notte della Taranta”, un concerto notturno che celebrava la musica popolare del sud Italia, davanti a circa 150mila spettatori danzanti. Il ritmo veloce ed estatico di 6/8 che caratterizza il particolare genere della “Pizzica” è stato la base di un breve Preludio per mandolino che Giovanni ha scritto per me poco dopo quel primo incontro. Dopo aver eseguito questo Preludio per lui, entrambi abbiamo sentito che da questo seme poteva svilupparsi un concerto completo. La sua musica mi parla: commuoverà e incanterà anche voi, caro pubblico, con il suo mix eclettico di influenze classiche e folcloristiche, di
Sono felice inoltre che la gioia di suonare e di vivere dell’OSI non si fermi alla sola Svizzera italiana. Nei prossimi giorni l’Orchestra mi accompagnerà in tournée a Friedrichshafen e Dornbirn, nell’ambito del Bodenseefestival . Così potrò portare con me un pezzo, o meglio un’intera orchestra, della mia patria musicale… nell’attesa di rivedervi presto tutti a Lugano.
Orchestra della Svizzera italiana
Diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due) e videostreaming RSI (rsi.ch/musica)
OSI in Tournée
Graf-Zeppelin-Haus, Friedrichshafen Sabato 6 maggio 2023 ore 19.30
Kulturhaus, Dornbirn Domenica 7 maggio 2023 ore 19.30
Nell’ambito del Bodenseefestival
Markus Poschner Direttore Avi Avital MandolinoAntonio Vivaldi (1678 – 1741)
Concerto per mandolino, archi e basso continuo in re maggiore RV 93 (1730-31, arr. A. Avital)
I. Allegro giusto
II. Largo
III. Allegro Giovanni Sollima (*1962)
10’ 20’
Concerto per mandolino e orchestra (2020, prima esecuzione svizzera)
Lento con libertà - Presto - Allegro - PrestoSiciliana - Allegro - Presto
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
31’
Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 (1804; 1807-8)
I. Allegro con brio
II. Andante con moto
III. Allegro
IV. Allegro
Antonio Vivaldi
Concerto per mandolino, archi e basso continuo in re maggiore RV 93 (arr. A. Avital)
Prima esecuzione probabilmente a Venezia intorno al 1730-31
Scritto originariamente per “leuto”, uno strumento a corde pizzicate non univoco, che poteva essere un arciliuto, un liuto soprano o anche un mandolino lombardo, questo concerto mette in evidenza il grande amore di Vivaldi per le sonorità luminose e la ricchezza dell’amalgama timbrica.
Giovanni Sollima
Concerto per mandolino e orchestra
Prima esecuzione Torino, 30 gennaio 2020.
Direttore Ryan Bancroft, solista Avi Avital
Nato dalla stretta collaborazione fra un compositore palermitano e un mandolinista israeliano, questo concerto è ispirato all’origine culturale comune ai due musicisti: il Mediterraneo. Viene proposto in prima esecuzione svizzera..
Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 5 in do minore op. 67
Prima esecuzione Vienna, 22 dicembre 1808.
Direttore Ludwig van Beethoven
La Quinta , forse la più eseguita e la più universalmente conosciuta delle nove sinfonie di Beethoven, mostra un’inaudita forma unitaria: i suoi quattro movimenti non sono più slacciati come nelle sinfonie precedenti ma costituiscono un unico percorso sonoro ed emotivo, un racconto musicale unitario.
Contrasti di colore in musica
Lo conosciamo tutti, l’inizio della Quinta sinfonia di Beethoven. Lo conoscono i bisnonni, che da giovani ascoltavano Toscanini su vinile, e i nipotini che non hanno mai visto un vinile. È un attacco folgorante, lapidario, indimenticabile. «Ecco il destino che batte alla porta» lo definì un giorno Beethoven stesso conversando con l’amico Anton Schindler. E la sua Sinfonia n. 5 sembra proprio la risposta umana al destino che prima o poi bussa a tutte le porte.
Il celeberrimo motto iniziale, ripetuto e variato in mille modi lungo tutta l’opera, accompagna gli ascoltatori - quelli di allora, in quel gelido teatro viennese della “prima”, il 22 dicembre 1808, e quelli di oggi - in un vero e proprio viaggio catartico nella perenne lotta contro
il destino. Per Beethoven il destino poteva essere la sordità crescente che lo stava facendo sprofondare nella disperazione, o forse la lotta di tutto un popolo contro il male in nome della ragione e degli ideali illuministi. Qualunque fosse la fonte d’ispirazione di questa sinfonia, la sua musica è fatta di contrasti, tra concitazione e dolcezza, tensione e morbidezza, giubilo e nostalgia, toni trionfali e sfumature meste.
I contrasti di colore caratterizzano anche lo stile del barocco veneziano di Antonio Vivaldi e il suo Concertoper “leuto”, archi e basso continuo in re maggiore, adattato per il mandolino da Avi Avital. In esso si alternano momenti dalle tinte forti e decise, pieni di slancio e di allegria, a momenti di grande intimi-
colore
tà e tenerezza, come nel secondo movimento, con le delicate pennellate del solista che spiccano sulla struggente tela di fondo dell’orchestra. Una ricca tavolozza, come quella dei quadri del Canaletto, contemporaneo di Vivaldi, o dei coloriti contrasti della commedia dell’arte, tra l’allegria di Arlecchino e la malinconia di Pulcinella.
Il mandolino, con il suo timbro espressivo e cristallino, evoca irresistibilmente i suonatori di serenate del mondo antico. Ma le sue corde hanno conquistato anche compositori contemporanei come Giovanni Sollima. Violoncellista siciliano, Sollima se ne intende di strumenti e sonorità particolari: ha suonato nel deserto, in alta quota, sott’acqua, ha suonato strumenti
antichi, popolari, inventati e persino un violoncello di ghiaccio. Ha sperimentato sonorità fuori dagli schemi anche in duo con il mandolinista israeliano Avi Avital, per il quale nel 2020 ha scritto un Concerto per mandolino e orchestra . Il suo concerto «abbraccia il presente e il passato», perché, come dice Sollima, «quando lo tiriamo fuori dalle biblioteche e lo facciamo rivivere, quel passato diventa attuale». La sua musica «riporta in vita il canto popolare […] e i tanti suoni che incontriamo per strada».
Ed è facile innamorarsi del mandolino. Anche Beethoven ne fu ammaliato: accanto al pianoforte dove scriveva la Quinta Sinfonia , teneva appeso un bellissimo mandolino lombardo.
Roberta Gandolfi VellucciParticolarità
In una recente intervista apparsa sulla prestigiosa rivista del Musikverein di Vienna, Markus Poschner ha indentificato nell’entusiasmo la più importante caratteristica del suo lavoro: «la totale capacità di appassionarsi spiritualmente a un’idea, a un’opera o ad un progetto mi permette di convincere e trascinare le altre persone. Dirigere è una disciplina eminentemente comunicativa, in cui lo scambio reciproco - verbale o non verbale – è al primo posto. All’origine sta una personale ossessione da cui dipende la risultante forza di convincimento. E l’amore per la musica può salvare immediatamente chiunque, che è sempre la cosa migliore».
Riconoscimenti
Osterreichischen Musiktheaterpreis 2020
ICMA Award 2018
Professore onorario, Universität Bremen, Institut für Musikwissenschaft 2010
Deutscher Dirigentenpreis 2004
RUOLI ATTUALI
Direttore principale OSI
Direttore musicale Brucknerorchester e Landestheater Linz
Primo direttore ospite Deutsches
Kammerorchester Berlin
Markus Poschner
Avi Avital
Particolarità
«È difficile da descrivere la relazione con il mio strumento», afferma Avi Avital, la star del mandolino che ha studiato in Italia alla celebre scuola di Ugo Orlandi al Conservatorio di Padova. «È un po’ come quella che intercorre fra un cavaliere e il suo cavallo. Conosco il mio mandolino molto bene. Le mie mani riconoscono ogni sua curva e sentono ogni sua inquietudine. Ho una profonda esperienza di come funziona, ma quando sono sul palcoscenico diventa una parte di me stesso – e mi dimentico quasi di tenerlo in mano».
Avi Avital suona su un mandolino del liutaio israeliano Arik Kerman.
Orchestra residente al LAC, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015.
Orchestra residente al LAC Lugano Arte e Cultura, l’OSI prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le accoglienze entusiastiche di pubblico e critica nei maggiori teatri e sale di tutta Europa, dalla Sala dorata del Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino, dal Grosses Festspielhaus di Salisburgo alla Kölner Philharmonie di Colonia, dall’Opernhaus di Francoforte al Brucknerhaus di Linz. Da novembre 2022, direttore ospite principale dell’OSI è Krzysztof Urbański, succeduto in questo ruolo a Vladimir Ashkenazy. Due le rassegne principali di cui è regolarmente protagonista l’Orchestra a Lugano: la prima, OSI al LAC , si svolge da autunno a primavera nella Sala Teatro del LAC; la seconda, OSI in Auditorio , nella sede storica dell’Orchestra, l’Auditorio Stelio Molo RSI a Lugano Besso.
La ricca programmazione concertistica vede l’Orchestra collaborare, oltre che con Poschner, con diversi altri direttori e numerosi solisti di fama internazionale, sia nella Svizzera italiana sia al di fuori dei confini regionali: tra tutti si ricorda Martha Argerich, con cui l’OSI gode di un rapporto privilegiato da quasi 20 anni (in passato la grande pianista argentina ha scelto Lugano quale sede del Progettoche porta il suo nome).
Nel contempo ha preso avvio una collaborazione stabile con la violoncellista Sol Gabetta, culminata in un nuovo prestigioso festival musicale pluriennale che si svolge a Lugano nel periodo di Pentecoste (Presenza , prima edizione nel 2022).
Altrettanto intensa l’attività discografica, in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana: già insigniti del prestigioso premio internazionale ICMA nel 2018 per l’Integrale delle Sinfonie di Brahms (SONY Classical), l’OSI e Poschner hanno proseguito nella loro originale e intrigante produzione con una serie di CD dedicati alle opere inedite di Rossini. Sono inoltre di rilievo le coproduzioni operistiche e di balletto con il LAC e con diversi partner internazionali.
Straordinario infine l’impegno dell’OSI per i più giovani: oltre 11’000 bambini seguono ogni anno i concerti-spettacolo ideati per loro a maggio. Nella formazione musicale dei giovani l’OSI si qualifica per una stretta collaborazione a più livelli con la Scuola universitaria di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana. Open air, cine-concerti e festival estivi -tra cui il Locarno Film Festival- completano la programmazione, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio.
Informazioni: www.osi.swiss
Orchestra della Svizzera italiana
Musicisti OSI
Violini
Robert Kowalski, Konzertmeister
Walter Zagato, Sostituto spalla
Vasyl Zatsikha, Prima parte
Hans Liviabella, Prima parte
Barbara Ciannamea-
Monté Rizzi, Sostituto prima parte
Denis Monighetti
Piotr Nikiforoff
Katie Vitalie
Fabio Arnaboldi
Duilio Galfetti
Irina Roukavitsina-Bellisario
Vittorio Passerini
Ekaterina Valiulina
Viole
Jan Snakowski, Prima parte
Ivan Vukčević, Prima parte
Bianca Marin, Sostituto prima parte
Aurélie Adolphe
Andriy Burko
Violoncelli
Johann Sebastian Paetsch, Prima parte
Luca Magariello, Prima parte
Felix Vogelsang, Sostituto prima parte
Vanessa Hunt Russell
Contrabbassi
Enrico Fagone, Prima parte
Jonas Villegas, Prima parte
Erick Martinez Olivo, Sostituto prima parte
Flauti
Bruno Grossi, Prima parte
Alessandra Russo, Prima parte
Oboi
Federico Cicoria, Prima parte
Marco Schiavon, Prima parte
Clarinetti
Paolo Beltramini, Prima parte
Corrado Giuffredi, Prima parte
Fagotti
Alberto Biano, Prima parte Enrico Bassi, Prima parte
Corni
Zora Slokar, Prima parte Vittorio Ferrari, Prima parte
Trombe
Sébastien Galley, Prima parte
Serena Basandella, Prima parte
Timpani
Louis Sauvêtre, Prima parte
Oggi suonano
Violini I
Walter Zagato, Konzertmeister
Denis Monighetti
Piotr Nikiforoff
Katie Vitalie
Ekaterina Valiulina
Vittorio Passerini
Sergey Galaktionov*
Hana Kotkova*
Davide Gaspari*
Violini II
Vasyl Zatsikha, Prima parte
Hans Liviabella
Fabio Arnaboldi
Duilio Galfetti
Irina Roukavitsina-Bellisario
Fulvio Liviabella*
Sebastian Canellis-Olier*
Viole
Bianca Marin, Prima parte
Andriy Burko
Aurélie Adolphe
Enrico Carraro*
Diego Piccioni*
Violoncelli
Luca Magariello, Prima parte
Johann Sebastian Paetsch
Felix Vogelsang
Vanessa Hunt Russell
Contrabbassi
Jonas Villegas, Prima parte
Enrico Fagone
Erick Martìnez Olivo
Flauti
Alessandra Russo, Prima parte
Raffaele Bifulco*
Maurizio Simeoli*
Oboi
Marco Schiavon, Prima parte
Federico Cicoria
Clarinetti
Corrado Giuffredi, Prima parte
Paolo Beltramini
Fagotti
Alberto Biano, Prima parte
Enrico Bassi
Hans Agreda*
Corni
Zora Slokar, Prima parte
Vittorio Ferrari
Tromba
Sébastien Galley, Prima parte
Serena Basandella
Tromboni
Eugenio Abbiatici*
Floriano Rosini*
Fabio Costa*
Timpani
Louis Sauvêtre, Prima parte
Clavicembalo
Giulio Mercati*
italiana Markus Poschner
Amici dell’Orchestra
della Svizzera italiana (AOSI)
diventa amico
Simpatizzante da CHF 50.–/anno
Sostenitore da CHF 100.–/anno
Donatore da CHF 500.–/anno
Benefattore da CHF 3’000.–/anno
Mecenate da CHF 10’000.–/anno
Leggio d’oro
contributi straordinari nel segno della continuità
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Farmacia Internazionale Bordoni, Lugano
Quartiere Maghetti, Lugano
SRG SSR e RSI sostengono l’OSI in qualità di acquirenti di prestazioni
Sponsor
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Sponsor Principale
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Sponsor di serata
Sponsor di serata
Sponsor di serata
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OSI – Locarno Film Festival
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Via Canevascini 5 6900 Lugano, Switzerland
osi@osi.swiss
www.osi.swiss