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Incanto Guida Bozza Demo Linguaggi 1

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Linguaggi Guida al corso e risorse didattiche 1

Progetto didattico: teorie e metodi

Programmazione didattica

Prevenzione e inclusione

Il metodo fono-sillabico-animato

Ambiente di apprendimento e insegnamento efficace

Attività e strumenti per l’Accoglienza

BOZZA DEMO

Abilità di partenza per la letto-scrittura

Giochi fonologici, competenza ideativa, arricchimento lessicale

Leggere e scrivere: passione e tecnica

Sviluppo e consolidamento delle abilità

Verifiche intermedie e finali 1° e 2° quadrimestre

Dettati reciproci e autodettati

Animazione alla lettura

Griglie di rilevazione di abilità e competenze

Tabelle per l’utilizzo integrato dei contenuti

Glossario della programmazione

Il piacere di apprendere

Maria A. Procopio, Giulia Corasaniti
Gruppo Editoriale ELi Oltre l’insegnamento Educ Ability

Linguaggi Guida al corso e risorse didattiche 1

Al professor Luciano Mecacci per il suo decisivo contributo alla nostra formazione.

Per un uso agevole della Guida, ti consigliamo di staccare le varie parti di cui consta, seguendo le “copertine” interne, come da indice, inserendole poi pinzate in un raccoglitore.

Sarà più pratico tenere con te solo le parti che ti serviranno di volta in volta

Maria A. Procopio, Giulia Corasaniti Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi Oltre l’insegnamento Educ Ability

INDICE

MARIA A. PROCOPIO, GIULIA CORASANITI

AL GUIDA CORSO

Presentazione

Più che una presentazione, quale ci si aspetta da uno studioso che si suppone conosca qualcosa dell’argomento trattato, forse per gli anni che vi ha dedicato, questa che segue è solo una testimonianza personale. Anzitutto perché io non ho la presunzione di valutare appieno un insieme di conoscenze e competenze che derivi da una diretta e continua esperienza di insegnamento con bambine e bambini dai sei agli otto anni. Ho avuto sempre studentesse e studenti adulti. Quindi mi è mancata proprio la dimensione fondamentale da cui partì lo psicologo russo Lev Vygotskij, nato in Bielorussia nel 1896 e morto a Mosca nel 1934, quando non aveva ancora trentotto anni. Vygotskij dapprima insegnò a giovani adolescenti, poi si dedicò alla ricerca sull’infanzia in età prescolare e scolare. E non va dimenticato che in particolare diresse un laboratorio di ricerca su bambine e bambini con gravi disabilità cognitive e con disturbi della sfera affettiva. È proprio il mondo della scuola e dell’infanzia variegata che la frequenta e la rende viva, quello che Maria Procopio ha conosciuto e per il quale ora ci offre uno splendido percorso formativo, coadiuvata da sua figlia Giulia.

Quando, nel 1972, a venticinque anni appena compiuti, mi recai all’Istituto di Psicologia di Mosca, per un periodo di ricerca nel campo della psicofisiologia, tra gli psicologi occidentali il nome di Vygotskij era noto solo come l’autore del libro Pensiero e linguaggio. Però anche in Unione Sovietica egli rimaneva uno psicologo marginale. Dopo la condanna delle sue opere nel 1936, solo nel 1956 furono pubblicati un paio di volumi, tra cui appunto Pensiero e linguaggio. Si dovette attendere i primi anni ’80 perché fossero pubblicati altri scritti, in parte fino allora inediti. Per quanto possa sembrare incredibile, nell’Istituto moscovita da me frequentato circolavano furtivamente i dattiloscritti di alcuni testi vygotskiani. Era un’edizione, per così dire, del tipo samizdat (letteralmente “stampato in proprio”): chi riceveva un testo di questo tipo, a sua volta lo ribatteva a macchina in una decina di copie (con la vecchia carta carbone…) e le distribuiva a colleghi e amici fidati (o, meglio, si sperava che fossero tali…). Il samizdat, come è noto, fu il principale veicolo di comunicazione e informazione degli intellettuali dissidenti tra gli anni ’60 e ’80 del secolo scorso. Io fui meravigliato da tutto questo “traffico” di fogli clandestini e così volli approfondire il personaggio e l’opera di Vygotskij. Fu di impareggiabile aiuto il mio mentore, il professor Aleksandr Lurija, collaboratore e amico di Vygotskij. Lurija, oltre a chiarirmi alcuni punti fondamentali della teoria vygotskiana, mi introdusse alla figlia dello stesso Vygotskij, Gita Lvovna, con la quale strinsi una profonda amicizia. Appresi così che le ristampe russe di Pensiero e linguaggio erano state censurate e rimaneggiate rispetto alla prima edizione del 1934. Di conseguenza anche tutte le traduzioni occidentali, basate su quelle ristampe russe, non potevano rispecchiare fedelmente il testo originario. Per decenni erano state citate parole e affermazioni di Vygotskij che egli non aveva mai espresso. Mi accinsi alla traduzione di Pensiero e linguaggio dall’edizione originale russa del 1934 e, dopo alcuni anni di lavoro, essa uscì nel 1990.

Il mio scopo fu, però, semplicemente quello di restituire il pensiero vygotskiano nella sua versione autentica. Non ho avuto sempre i risultati che speravo. Per quanto abbia insistito sugli errori teorici che possono indurre alcuni errori di traduzione (perché in genere calcati su inesatte e fuorvianti traduzioni inglesi), permane ancora nella letteratura psicologica e pedagogica italiana l’uso di espressioni come “area di sviluppo prossimale” o “area di sviluppo potenziale” invece che “area di sviluppo prossimo” (in russo, zona bližajševo razvitija) oppure “esperienza” (in russo, opyt’ ) invece di “esperienza vissuta” (in russo, periživanie), che è la dimensione cognitiva-affettiva cui si riferisce sempre Vygotskij quando parla di esseri umani. Non è solo il riflesso dell’uso automatico di espressioni tramandate e consolidatesi nel corso di

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decenni. A mio avviso, è l’assenza di una piena comprensione-maturazione del pensiero vygotskiano che può derivare solo da una sistematica sua applicazione nella scuola, in quel rapporto insegnante-alunno/a che Vygotskij denominava obucˇenie (insegnamento-apprendimento), che non è né solo insegnamento ( prepodavanie) da parte dell’insegnante né solo apprendimento (ucˇenie) da parte dell’alunno/a. È un processo circolare per cui anche l’insegnante apprende, perfeziona il suo insegnamento, in funzione dei risultati dell’apprendimento dell’alunno/a, e così via: un inesauribile processo di scambi reciproci che si arricchisce a spirale.

In questa splendida serie dei volumi del Corso Incanto risalta proprio la piena assimilazione del pensiero vygotskiano: da una parte il ruolo fondamentale del processo circolare insegnante-alunno, dall’altra l’interazione e la socializzazione delle competenze individuali che ogni bambina o bambino porta in un lavoro di costruzione collettiva del proprio sapere e della propria personalità. E poi, finalmente, la valorizzazione della parola, nessuna indulgenza per l’impoverimento del lessico come ormai è consuetudine per l’effetto dei social. Quindi la ricchezza della parola per alimentare l’immaginazione a fianco della libertà espressiva consentita dal disegno. Le idee vengono veicolate e comunicate attraverso parole e immagini colorate. Si attiva tutta la sfera dei processi mentali: i pensieri e le emozioni si mettono in movimento per esprimere appunto quella “esperienza vissuta” che ciascuna bambina e ciascun bambino si rappresenta dentro di sé.

Incanto esce quando si celebra in tutto il mondo il centenario della prima relazione pubblica di Lev Vygotskij, letta al Convegno di psiconeurologia tenutosi nel gennaio 1924 a San Pietroburgo. In quell’occasione il giovane psicologo stupì per la lucidità della sua esposizione e per il programma innovativo che propose per lo studio dei processi psichici umani. Non poteva esserci migliore tributo per questa ricorrenza che Incanto, nel quale trova la sua piena concretizzazione il pensiero vygotskiano.

Per chi a suo tempo cercò di diffondere tra gli psicologi e gli insegnanti italiani il “vero” Vygotskij, si perdoni questo tocco di pretensione, il lavoro encomiabile di Maria Procopio non può che essere la dimostrazione del concetto di obucˇenie, nel senso che oggi il testimone, l’insegnante, ha appreso molto dalla sua passata allieva della Sapienza di Roma.

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Cara collega, caro collega, il nostro desiderio, mentre ci accingiamo a scrivere questa Guida, è che tu possa dire nell’ultimo giorno della classe prima: “Insegnare a leggere e a scrivere è stato un incanto”!

E che questo tuo pensiero diventi l’eco delle parole ripetute in mille modi dai tuoi alunni e dalle tue alunne: “Che fantastico gioco, oggi! È stato divertente, un incanto!”; “A che gioco giochiamo, oggi?”.

E che tu possa rispondere semplicemente: “Oggi giochiamo a leggere e a scrivere”, consapevole di stare assecondando un naturale interesse del bambino e della bambina verso la lingua scritta.

Essi stanno già ponendosi domande, facendo ipotesi e scoperte, elaborando teorie: manca loro una conoscenza più completa che puoi dare tu in tempi adeguati, prima che la sua onda motivazionale si infranga in attività dispersive, che non mirano all’obiettivo. In questa fase, il bambino e la bambina hanno bisogno di capire qual è la regola che permette loro di accedere al mondo delle storie scritte e non solo ascoltate. Loro hanno voglia di leggere e scrivere; tu hai il desiderio di insegnarglielo nel modo più agevole possibile, con gli strumenti adeguati che abbiano una veste fantastica, come è fantastico l’immaginario del piccolo neo-lettore e della piccola neo-lettrice.

Nel momento in cui si verifica questa alchimia di reciproci intenti, saremo riusciti/e ad affrontare lo scoglio più duro… che non è tanto insegnare la “strumentalità”, ma far spiccare il volo verso un mondo nuovo e appassionante: quello, incantato , popolato dalle storie dei libri.

Per tradurre tutto questo “dire” in un autentico percorso, in cui i piccoli apprendisti lettori e le piccole apprendiste lettrici possano camminare nel primo anno di scuola guidati non solo da te insegnante, ma anche dalle emozioni positive in famiglia, è nato INCANTO !

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da due colleghe
Lettera

il progetto didattico di incanto

Incanto è prima di tutto animare l’apprendimento con le lettere-personaggio e le loro storie da ascoltare, cantare, drammatizzare e, finalmente, desiderare di leggere.

Incanto pone alle basi dell’apprendimento la curiosità e le emozioni: la colla senza la quale tutte le conoscenze si disperdono, invece di imprimersi in maniera indelebile nella mente del bambino.

Incanto si propone di favorire la scoperta del nostro sistema di scrittura in modo rapido ed efficace a partire dall’acquisizione della competenza fonologica.

I personaggi-guida Rock e Roll, due gemelli diversi ma complementari, accompagnano il bambino e la bambina loro coetanei in questa avventura a partire dal loro ingresso in classe: sono personaggi empatici, che coinvolgono, tengono viva la curiosità, rendono attivi i bambini e le bambine senza farli mai annoiare, neanche durante gli esercizi grafo-motori nei vari caratteri. Vi è poi la maestra fantasiosa Fant, che sa guidare e sempre rassicurare facendo capire che “sbagliare si può”.

I volumi per ogni alunno/a

TUTTI I VOLUMI DIALOGANO TRA LORO e ruotano intorno alle storie delle lettere

IL PROGETTO DIDATTICO 9

• Eccoci qua! • Accoglienza: per il piacere di anticipare facendo, insieme, di tutto un po’: lettere e numeri animati, “scrivi come sai”, giochi di logica per sentirsi già… più grandi.

• Libro del Metodo (proposto nella versione tutto stampato maiuscolo o 4 caratteri): per scoprire in maniera fantasiosa e sistematica il nostro sistema di scrittura.

• Libro di Lettura: per leggere in maniera inclusiva grazie all’organizzazione percettiva dello spazio grafico e dei testi. Le Letture sono cantate e pensate per contrastare tutti gli stereotipi, a partire da quelli di genere.

• Faccio e disfo... così capisco!: libro-laboratorio da tagliare per scomporre, ricomporre parole, inventare storie in coppie cooperative…, oltre che per giocare con i numeri e i simboli della matematica.

• Quaderno di scrittura: quaderno per le prove d’ingresso e la traslitterazione dallo stampato maiuscolo al minuscolo e al corsivo.

• Libro di Matematica: per un accesso al numero e al calcolo favorito da un’attenzione speciale ai processi cognitivi: lessicali, semantici, sintattici. Le “prime sfide” e i primi accenni all’educazione finanziaria sono proposti attraverso contenuti sempre vicini all’esperienze tipiche dell’età.

• Libro delle Discipline: per scoprire i concetti spaziali e temporali e introdurre alle scienze attraverso il metodo scientifico e la scoperta, ma anche per avvicinare alle Steam con proposte di arte per le scienze, la tecnologia e la matematica che hanno l’intento di privilegiare vygotskijanamente il valore dell’immaginazione a 360 gradi.

È allegato al Corso anche il quaderno operativo Il Mio percorso, con attività di verifica di tutte le materie per la valutazione periodica e finale.

IL PROGETTO DIDATTICO 10

I materiali per l’insegnante e la classe

Guide insegnante

• Guida italiano con risorse didattiche

• Guida storia con risorse didattiche e volume alunno/a integrato

• Guida geografia con risorse didattiche e volume alunno/a integrato

• Guida matematica con risorse didattiche

• Guida scienze con risorse didattiche e volume alunno/a integrato

Alfabetiere murale

Alfabetiere murale con le lettere animate in stampato maiuscolo e minuscolo, famiglie di maiuscole (con caratteristiche comuni) in corsivo, numeri e tavole interdisciplinari

La Roll Rossa di Fant carica di parole che iniziano come…, che iniziano con…

Puoi decidere quale oggetto disegnare (iniziano come…) o quale sillaba o fonema pronunciare (iniziano con...) per i giochi fonologici orali: 10 minuti al giorno a prescindere dalla presentazione delle lettere. Lo scopo è promuovere la competenza fonologica. Per una complessità graduale il gioco si può proporre con “finiscono...”, “contengono…”. Le attività sono proposte nella terza parte della presente Guida.

Il cappello “Inventastorie” di Fant

Sagoma per realizzare il cappello da cui bambini e bambine potranno estrarre dei bigliettini con immagini per inventare storie collettive.

Le lettere animate

Tante tessere grandi utili per le dimostrazioni alla lavagna di come nascono le parole. Al termine della dimostrazione le parole animate possono essere attaccate sul “Taccuino delle parole di Rock e Roll”. Si consiglia il nastro carta al posto della colla per renderle amovibili e duttili alla formazione di parole sempre nuove.

I numeri animati

I numeri da 0 a 10 da colorare, da un lato “animati” e accompagnati dai rispettivi versi della filastrocca presente nel libro di Matematica, dall’altro nella scrittura in cifre e accompagnati dalle note e dalle mani.

Lo zaino di Roll

Per scrivere di volta in volta le parole nuove relative all’arricchimento lessicale, proposte nel Libro di Letture.

Poster didattici

Poster murali di italiano, matematica e discipline.

IL PROGETTO DIDATTICO 11

Il Manuale Valutare Oggi

Il Manuale Valutare Oggi in dotazione all’insegnante propone un percorso completo che sarà di grande supporto durante l’intero anno scolastico, in quanto fornisce tutti gli strumenti teorici e pratici per affrontare la valutazione formativa.

Il Manuale è suddiviso in primo e secondo quadrimestre e contiene:

• obiettivi e rubriche valutative;

• schede di verifica di tutte le materie, compresa Educazione Civica;

• tabelle riassuntive e per la valutazione dei risultati;

• griglie di valutazione;

• situazioni valutabili, per valutare più obiettivi in un’unica prova di verifica;

• percorso per l’autovalutazione dell’alunno/a.

• un inserto con una selezione già predisposta di verifiche tratte dal Manuale e con il percorso per l’autovalutazione.

I Percorsi semplificati

Per ogni materia, un volume di Percorsi semplificati che può essere richiesto per essere utilizzato con alunni e alunne che, pur non avendo certificazioni di Disturbi Specifici di Apprendimento, presentano comunque difficoltà. Con l’uso di questo volume sarà possibile integrarli attraverso un percorso di didattica inclusiva che permetterà loro di partecipare alle attività svolte da tutta la classe. Il volume è scritto interamente in Leggimi, carattere ad alta leggibilità Sono proposte attività legate:

• al riconoscimento, alla lettura e alla scrittura di sillabe;

• alla composizione di parole;

• alle letture facilitate;

• al riconoscimento della quantità;

• al lavoro con strumenti compensativi;

• all’operatività con i numeri;

• alla semplificazione dei contenuti principali delle discipline (storia, geografia, scienze).

IL PROGETTO DIDATTICO 12
Gruppo Editoriale ELi 1 • Obiettivi e rubriche valutative • Schede di verifica • Tabelle valutative • Griglie di valutazione • Situazioni valutabili • Autovalutazione Il piacere di apprendere primo secondoquadrimestrequadrimestre VA L U TA R E o g g i Italiano Storia Scienze Matematica Geografia Educazione Civica 5 ITALIANO ASCOLTA L’INSEGNANTE CHE LEGGE LE VOCALI UNA ALLA VOLTA E INDICALE. POI RIPETILE. RIPETO LE VOCALI A O U I E 77 MATEMATICA COLLEGA LE BIGLIE AL NUMERO CORRISPONDENTE. NUMERI DA 0 A 9 0 9 3 5 6 QUANTO AFFETTO QUI! 71 IL CANE RAGÙ Ragù è un cane speciale che la musica ha imparato ad amare, con Ezio il suo padrone. Ezio era un direttore d’orchestra e dal suo cane non si separava mai. Ragù era un trovatello ed era stato abbandonato, così Ezio lo aveva adottato. Il cane Ragù aveva imparato ad ascoltare la musica con attenzione e seguiva ogni movimento della bacchetta del maestro. Non c’era bisogno di parole per esprimere tutto l’amore di Ragù per il suo padrone e per la sua grande musica. TROVATELLO ARO E NE O ZA NO COMPREND MO Ragù è: un piatto di pasta. un cagnolino. Ezio era: un direttore d’orchestra. il padrone di un canile.

Sul sito del Gruppo Editoriale ELi, la sezione “altuofianco sostegno” offre una vasta gamma di strumenti, materiali e risorse utili per supportare l’insegnamento e l’apprendimento degli alunni e delle alunne con bisogni educativi speciali.

Per la Scuola Primaria, il materiale didattico adatto a disabilità complesse è creato dall’Associazione IL MONDO DI DIEGOSAURO.

Il progetto è nato con l’idea di adeguare le unità di apprendimento già presenti nei libri di testo, compresi quelli di Incanto, per renderle adatte veramente a tutti/e, anche attraverso l’uso della C.A.A.

Un progetto unico nel suo genere

• È la prima volta che un gruppo di specialisti del settore collabora attivamente con un Editore di scolastica. Tutto il materiale è creato e visionato da figure professionali quali: logopedisti/e, neuropsicomotricisti/e, psicologi/psicologhe.

• L’associazione offre supporto e assistenza durante tutto l’anno scolastico anche con percorsi formativi (online e in presenza).

• Il materiale è pensato per essere utilizzato anche dal gruppo classe: tutte le schede o attività didattiche usano infatti strategie di comunicazione alternativa aumentativa, in modo da semplificare l’apprendimento degli alunni e delle alunne e il lavoro agli/alle insegnanti.

• Il materiale è di semplice utilizzo ed è di valido supporto anche per alunni e alunne stranieri.

• Il sito è in costante aggiornamento e settimanalmente viene caricato materiale nuovo in aggiunta.

I materiali a disposizione

• Letture semplificate con supporto immagini e, su richiesta dell’insegnante, possibile traduzione in pittogrammi Arasaac (autorizzazione speciale ricevuta dall’Associazione).

• Alfabetieri individuali riadattati; passaporto comunicativo.

• Discipline fornite in diversi formati già strutturati: powerpoint, slide in pdf da inserire nel portalistino, video animato per LIM, flashcard di ripasso per argomento.

• Verifiche facilitate.

• Volumi extra, scaricabili in pdf: veri e propri libri per la formazione degli insegnati: tombole sillabiche, volume di preparazione al grafismo.

• Agende visive, token economy, task analysis.

• Attività extra gioco, narrative in pittogrammi, storie sociali e… molto altro ancora! #

IL PROGETTO DIDATTICO 13
altuofiancosostegno

incanto e la flipped classroom

Il metodo della classe capovolta o flipped classroom prevede l’inversione dei due momenti educativi classici dell’insegnamento, lezione frontale dell’insegnante e studio individuale a casa dell’alunno/a. Tale inversione concepisce che tu condivida con gli alunni e le alunne del materiale in sostituzione della tradizionale lezione frontale. Questo materiale può essere costituito da video, mappe, infografiche, testi… che l’alunno/a guarderà o consulterà a casa e che poi condividerà il giorno dopo in classe, con te e con i compagni e le compagne. Per l’alunno/a sarà l’occasione per sottoporre eventuali dubbi, chiedere chiarimenti, risolvere quesiti che dovessero nascere, verificare ipotesi fatte, soddisfare curiosità; per te sarà l’occasione per far svolgere attività di tipo più prettamente laboratoriale, lavori di gruppo, compiti autentici.

La consultazione a casa fa sì che l’alunno/a possa utilizzare i ritmi di apprendimento che ritiene più consoni e che gli/le sono più propri

Il tutto in nome, quindi, di una didattica inclusiva, sulla quale si base l’intero corso Incanto Organizzazione percettiva del testo, nel percorso di letto-scrittura, e delle quantità, nel percorso di matematica, in primis: ognuno/a legge come sa e conta per analogie. Anche a casa.

In Incanto è poi fondamentale il concetto di ideazione: la flipped classroom prevede una fase di esplorazione da parte tua, che quindi farai domande, solleciterai…, ma che poi di fatto lascerai che gli alunni e le alunne si esprimano liberamente, arrivando così ad esempio all’ideazione delle “storie tutte matte” presenti in Faccio e Disfo... così capisco!. In questo stesso libro-laboratorio viene favorita anche la competenza costruttiva dell’alunno/a, attraverso diverse attività che prevedono un suo ruolo attivo per essere svolte, in linea con l’apprendimento attivo in cui fonda le radici la didattica della classe capovolta.

E sempre in Faccio e Disfo... così capisco! è centrale la didattica cooperativa, ovvero il lavoro in gruppi richiamato da molte attività. Si pensi, solo per fare un esempio, alle tombole presenti dalla pagina 79 di questo libro-laboratorio. Dopo la fase di lavoro e organizzazione a casa, si passa a quella di nuovo in classe, basata proprio sul lavoro organizzato in gruppi.

A tutto ciò seguirà la fase di valutazione (nella presente Guida si propongono le griglie di valutazione con i relativi punteggi) e di autovalutazione, con un lavoro metacognitivo che l’alunno/a potrà fare soprattutto nelle verifiche presenti sui volumi e sull’apposito libro Il mio percorso

Anche la dotazione digitale di Incanto offre diversi materiali per l’insegnamento capovolto:

• video animati delle lettere-personaggio e dei canti collegati alle frasi-bersaglio presenti nel percoso di letto-scrittura. L’alunno/a, a casa, in autonomia, potrà visualizzare la trasformazione di ogni personaggio in lettera, svolgendo così un importante lavoro di memorizzazione relativamente alla corretta grafia delle lettere;

• verifiche contenute nei diversi volumi alunno/a e digitalizzate, così da poter essere assegnate a casa in previsione di un lavoro poi successivo di controllo da parte tua o collettivo in classe, ma anche di autovalutazione da parte dell’alunno/a;

• esercizi digitali extra autocorrettivi, da svolgere anche a casa, per poi verificarne i risultati in classe.

IL PROGETTO DIDATTICO 14

incanto: l’offerta digitale

Incanto comprende anche l’estensione digitale, interattiva e multimediale: il Libro digitale, ricco di risorse e strumenti da utilizzare in classe oppure a casa, in modo semplice e autonomo.

Pensato per potenziare la didattica, facilitare lo studio e rendere più coinvolgente l’apprendimento, il Libro digitale contribuisce anche a sviluppare le competenze digitali degli alunni e delle alunne.

Le soluzioni digitali in esso presenti sono pensate per essere fruite in modo intuitivo e flessibile da tutti/e, a seconda delle proprie attitudini e della propria familiarità con la tecnologia. Questa Guida presenta l’utilizzo base del Libro digitale e delle risorse a disposizione di docenti e classe, ma sono disponibili molti altri strumenti, per un utilizzo avanzato dell’offerta digitale.

La versione docente, oltre ai contenuti presenti nella versione alunno/a, raccoglie tutta una serie di materiali scaricabili e stampabili, utilizzabili nei modi che si crederanno più opportuni.

Il Libro digitale è uno strumento fondamentale per l’insegnante, che lo può utilizzare per arricchire e approfondire la lezione in classe o in caso di Didattica Digitale Integrata, ma anche per l’alunno/a, in quanto incoraggia all’autonomia e alla personalizzazione del percorso di apprendimento.

Caratteristica del Libro digitale è quindi la flessibilità: non sarà predefinito ma sempre in progress; il supporto non sarà solo cartaceo ma anche digitale; non si svilupperà solo sul livello testuale ma sarà ricco di immagini, schemi, suoni; non progredirà in maniera lineare ma si svilupperà anche in reti concettuali.

Il Libro digitale, prestando particolare attenzione alla personalizzazione, si rivela uno strumento indispensabile non solo per la Didattica Digitale Integrata, ma anche e soprattutto per l’integrazione di alunni/e che presentano difficoltà di apprendimento, con BES e DSA, non italofoni.

Gli strumenti

di lavoro

Gli strumenti di lavoro a disposizione nel Libro digitale sono raccolti in una barra dedicata.

Dalla barra degli strumenti all’interno della piattaforma è possibile non solo accedere alla tradizionale palette di strumenti (matita, evidenziatore, riquadri per inserire note, gomma) ma anche effettuare ritagli di testo, inserire esercizi o file preparati personalmente, aggiungere note, video, collegamenti ipertestuali.

Il Libro digitale diviene quindi uno strumento da personalizzare, che può essere declinato a seconda delle necessità e integrato di ulteriori risorse, funzioni e materiali aggiuntivi.

L’importanza di Classroom

La necessità di fornire strumenti che sempre più riducessero le difficoltà date da una didattica digitale ha fatto sì che nascesse l’idea di Classroom, uno spazio di condivisione tra insegnanti, studenti e studentesse. In questa aula virtuale l’insegnante può assegnare i compiti alla propria classe e controllarne i risultati, condividere le risorse e creare percorsi personalizzati. L’alunno/a può fare i compiti da qualsiasi dispositivo e controllare il proprio andamento. E grazie alla presenza di una “bacheca”, insegnante e classe avranno sempre la possibilità di comunicare, in uno spazio protetto e sicuro Classroom può essere utilizzato sia nella piattaforma di uso del Libro digitale sia in Google Classroom, aumentando così notevolmente la facilità di uso da parte di chiunque.

IL PROGETTO DIDATTICO 15

Il libro liquido

Il Libro digitale ha una particolare attenzione per l’accessibilità

Cliccando sull’icona Cambia vista in alto a destra, è possibile passare alla versione accessibile del Libro digitale, conosciuta anche con il nome di libro liquido

In essa, per consentire una lettura fluida e facilitata, è possibile:

• visualizzare quali risorse (audio, video, pdf allegati) sono presenti nella pagina;

• ascoltare il testo, scegliendo anche la velocità di lettura;

• cercare specifiche parole contenute nel testo;

• personalizzare l’aspetto grafico del testo selezionando:

– il tipo di carattere;

– le dimensioni del carattere, con la possibilità di ingrandirlo o rimpicciolirlo;

– la visualizzazione del testo, che può essere trasformato tutto in maiuscolo;

– il colore di fondo della pagina.

ELI LINK

ELI LINK è un’applicazione gratuita scaricabile dagli store digitali sul proprio smartphone o tablet. Grazie a ELI LINK la realtà che vediamo sotto i nostri occhi si arricchisce degli elementi multimediali del corso, attivabili direttamente da smartphone o da tablet. Dopo aver scaricato l’applicazione, è possibile inquadrare la pagina del proprio volume cartaceo e accedere subito ai contenuti digitali collegati. ELI LINK è uno strumento pensato per aumentare la produttività nel lavoro in classe o a casa e risparmiare tempo, oltre che per mantenere viva l’attenzione degli alunni e delle alunne e coinvolgerli maggiormente grazie all’ausilio della tecnologia: tutti i contenuti multimediali del corso sono sempre a disposizione con un semplice click dal proprio supporto mobile.

Ristorante BellaScuola

Numerosi oggetti digitali didattici sono presenti, sotto forma di gioco, nell’ambiente di apprendimento interattivo “Ristorante BellaScuola”. I bambini e le bambine potranno rinforzare le abilità e verificare le competenze insieme a chef Alfredo: prepareranno tante “ricette” divertenti e supereranno molte prove in cucina, giocando con lettere, sillabe, parole, numeri… Il tutto facendo attenzione, però, al perfido Splat, un vero guastafeste!

I video, gli esercizi interattivi e le risorse

La multimedialità del Libro digitale di Incanto si evidenzia anche dal corredo di risorse disponibili, tra cui i video e gli esercizi interattivi

Grande importanza ricoprono i video animati delle lettere-personaggio per la presentazione dei fonemi-grafemi. In corrispondenza di ogni lettera, è presente il rimando al video animato, cui è possibile accedere anche inquadrando il QR code presente in pagina.

Altra tipologia di video a disposizione sono quelli tutorial, relativi a una selezione di contenuti di tutte le materie.

È presente inoltre una serie di otto cartoni animati sul benessere psico-fisico dei bambini e delle bambine, in particolare sulla corretta alimentazione

IL PROGETTO DIDATTICO 16

DEL PERCORSO 35 Attività fonologiche 33 Strisce di dettati di parole da fare in coppia 12 Dettati dell’insegnante (dalla monosillaba alla frase) con chiavi di correzione 22 Schede di completamento sillabe 8 Schede di verifica sulle sillabe in stampato maiuscolo 12 Schede di verifica sulle sillabe maiuscolo-minuscolo 6 Schede di ripasso 12 Schede sui suoni 10 Disegni per “ideare” pensieri su tematiche di Cittadinanza 18 Proposte per dialogare sui libri: ascolto e comprensione collettiva • Verifiche 1° e 2° quadrimestre con chiavi di correzione e tabelle di raccolta dati
I “NUMERI”
Programmazione
riferimento
volumi
cui fanno
i
Competenze
Tabelle
in poche
17
GUID-ami: tutto il lavoro
pagine

il percorso di italiano • La guida

La presente Guida si propone di contribuire all’arricchimento delle conoscenze, competenze e abilità anche dal punto di vista di chi insegna. Ti si offrono proposte e materiali supplementari che non sono vincolanti per il percorso di insegnamento, ma permettono di fruire di lavori già predisposti e di entrare nella realtà della classe attraverso esempi di esperienze tratte direttamente dai quaderni di alcuni alunni.

sommario della Guida

➜ 1ª parte (da p. 21 a p. 52)

CONOSCERE PER INSEGNARE: IL PERCORSO DI ITALIANO, TEORIE DI BASE E METODI

• Piccoli poeti… per caso? (poesia di Gabriele, alunno di quarta che ha usufruito dell’esperienza in classe)

• Premessa: sviluppo delle commpetenze di Lingua italiana e Cittadinanza

• Testimonianze di insegnanti e genitori su un’esperienza in classe

• Il meglio di… ciascun metodo in uso

• Il metodo fonematico-sillabico-animato

• Il percorso di apprendimento della letto-scrittura nel corso Fantastici NOI!

• La programmazione: la via maestra del tuo lavoro (sviluppata nella terza parte della presente Guida)

➜ 2ª parte (da p. 53 a 94)

COMPETENTI PER INSEGNARE: L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO E L’INSEGNAMENTO EFFICACE (ESEMPI DA ESPERIENZE IN CLASSE E RIFERIMENTI A VARI STUDI)

1 Creare l’ambiente di apprendimento:

• allestire l’aula

• accogliere gli alunni il primo giorno (coinvolgere scuola e famiglia)

• la disposizione dei banchi, la postura, i quaderni, la musica di sottofondo

2 Supporto e autonomia a casa: che cosa dire ai genitori al primo incontro

3 Spazio alla fantasia e alla creatività (esempi da esperienze in classe):

• sfondo integratore e personaggio-guida

• invenzione di storie dal secondo giorno

• una storia “tutta matta” sullo stile dei “nonsense” di Gianni Rodari

• riferimenti bibliografici con particolare attenzione a una raccolta di esperienze in classe

4 Abilità di partenza per la letto-scrittura (alla scoperta delle teorie linguistiche dei bambini):

• che cosa pensano i bambini su come si scrive: una teoria per ogni stadio

• le prove di partenza “scrivi come sai” con lo sfondo integratore della storia tutta matta

• come si analizzano le scritture spontanee dei bambini: due aspetti basilari secondo Giacomo Stella

• scrivi “come sai”: a quale stadio sei? Quattro apprendisti scrittori in azione

AL GUIDA CORSO 1 PARTE Conoscere per insegnare IL PERCORSO DI ITALIANO TEORIE DI BASE E METODI 21 2 a PARTE competenti per insegnare l’ambiente di apprendimento l’insegnamento efficace (esempi tratti da esperienze in classe e riferimenti a vari studi) 18 GUIDA AL CORSO • INTRODUZIONE

5 I giochi fonologici orali per un’evoluzione delle abilità di partenza

6 La conversazione in classe: spunti di cittadinanza attiva a partire dalle storie delle lettere

7 Leggere e scrivere (passione e tecnica):

• un processo globale: emozioni e apprendimento

• processi parziali visivi e uditivi di analisi, sintesi

• memorie sensoriali (pronuncia, riconoscimento uditivo, visivo, tattile, cinestesico)

• sculture corporee a coppie in scenette improvvisate

• prime fasi di lettura: i cartellini animati

8 Da momenti collettivi a momenti individuali, passando per l’apprendimento cooperativo:

• scrittura collettiva, dettando all’insegnante con lo spelling e sulle dita

• dettati reciproci, dettati individuali con la classe

• l’ordine di presentazione dei caratteri e delle lettere

• riconoscere le lettere per “anticipazione”

• la riflessione linguistica in prima; il linguaggio della musica

• leggere, che passione! Il concorso “Topo lettore”

9 Stare bene per imparare insieme:

• gestione della classe: “il tempo premio”

• imparare divertendosi: l’apprendimento cooperativo

10 Il coinvolgimento dei genitori

11 Bibliografia

➜ 3ª parte (da p. 95 a 306)

SAPER FARE PER INSEGNARE: MATERIALI, SCHEDE, DOMANDE PER “DIALOGARE” SUI LIBRI (UNA PROPOSTA DI ASCOLTO DI LIBRI E COMPRENSIONE DA UN’ESPERIENZA IN CLASSE)

1 Schede per lo sviluppo, il consolidamento e le verifiche delle abilità

• Attività fonologiche: comincia come…, comincia con…

• Dettati reciproci: da fare in coppia

• Dettati dell’insegnante (parole con numero crescente di sillabe e chiave di correzione unica)

• Autodettati di parole (un disegno e una griglia per la corrispondenza fonema-grafema)

• Disegni per stimolare l’ideazione fantastica su temi di cittadinanza

• Scrivere i primi pensieri

2 Verifiche sulle sillabe, maiuscolo-minuscolo / Verifiche finali 1° e 2° quadrimestre

3

• Come animare la lettura e affrontare i litigi: i consigli e una favola della professoressa Anna Oliverio Ferraris

• Dialoghiamo con i libri: ascoltiamo per capire insieme (domande di comprensione da un’esperienza in classe a partire dalla collana L’Albero dei Libri , La Spiga)

3 PARTE saper fare per insegnare materiali schede dettati riciproci (in coppia) dettati dell’insegnante domande per “dialogare” sui libri (da un’esperienza in classe basata sull’ascolto di libri di narrativa) GUIDA AL CORSO • INTRODUZIONE 19

4 Materiali per l’accoglienza della classe

AB Bandierina che sarà attaccata a una bacchetta su cui scrivere: È ARRIVATO… LO ACCOGLIE…

C Lettere che formano la frase LA SCUOLA VI ABBRACCIA (una lettera per pagina, da colorare)

D Strisciolina con Rock e Roll per scrivere il nome sul banco e cartello per il ritratto

E Ciondolo per collanina con Rock e Roll da realizzare con i genitori il primo giorno

F Locomotiva e vagoncino per realizzare il trenino con le foto e il nome dei bambini (se la scuola prevede un momento di accoglienza alla presenza dei genitori, si può proporre un semplice laboratorio di “ritaglio, incollo su un cartoncino e coloro”)

G Striscia con scritto NOI da anteporre al trenino

H Cartello per la porta della classe di Rock e Roll: CLASSE 1a

I Cartello per la fila di Fant

L I giorni della settimana da esporre alle pareti

M Il calendario su cui scrivere i giorni della settimana, annotare i compleanni, le gite, gli eventi importanti, il tempo meteorologico...

N Il modello per il cappello di Fant da cui estrarre i cartellini illustrati per “ideare”

O I cartellini illustrati per la storia del secondo giorno (o dei primi giorni) proposti nell’esperienza citata in Guida (vedi seconda parte).

P La Roll Rossa di Fant, carica di…” per i giochi fonologici. L’insegnante chiederà parole che “iniziano come…” o “iniziano con…”

5 Altri materiali per la classe

Q “Il taccuino delle prime parole di Rock” da mettere su un cartellone o fascia murale su cui formare parole con i cartelli animati (vedi pp. 284-306)

R “Lo zaino di Roll” per le proposte di arricchimento lessicale del Libro di Lettura

S I cartellini delle lettere animate

➜ 4ª parte (da p. 307 a p. 379)

GUID-AMI: NELLA CARTELLA DELL’INSEGNANTE TUTTO L’ANNO

1 Programmazione: lingua italiana e trasversalità con educazione civica e cittadinanza

2 Obiettivi e contenuti di cittadinanza

6 Capire di più

3 Griglie di rilevazione delle abilità e delle competenze

4 Programmazioni

5 Attività e contenuti delle storie delle lettere per la programmazione

Stadi di concettualizzazione della lingua scritta secondo Ferreiro-Teberosky e Uta Frith

7 Glossario della programmazione

8 Postfazione (Se Vygotskij fosse qui )

20 GUIDA AL CORSO • INTRODUZIONE
4 a PARTE guid- ami nella cartella dell’insegnante tutto l’anno (le programmazioni e tutte le storie delle lettere in tabella)

1 a PARTE Conoscere per insegnare

AL GUIDA CORSO

IL PERCORSO DI ITALIANO

TEORIE DI BASE E METODI

21

Piccoli poeti... per caso?

“Prendersi cura di se stesso” è… condividere un gioco, “capire”, divertirsi se gli altri si divertono, chiedere: posso?

Piccolo cittadino… per gioco, poeta... per caso?

IL DIVERTIMENTO

I<l nome <astrattø <più <bellø <è <il <divertimentø.

<A me <piace <divertirmi, <con <amici, <cugini <e <parenti.

Ma <come <ci si <diverte?

P<er <divertirsi

<bisogna: <capire <il <giocø, <farsi <amici <e walà!

T<i <diverti!

S<i <può <addirittura <capirlø <da <come <gli <altri si <divertonø: ridonø, scherzanø <e sorridonø.

Ma <la <cosa <più <bella è chiedere: “P<ossø <giocare?”.

Gabriele

Poesia di Gabriele, alunno di classe 4 a

1 a parte • conoscere per insegnare 22

premessa

sviluppo delle competenze di lingua italiana e cittadinanza

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012 sono state integrate nel 2018 con “I nuovi scenari”. Non vi sono modifiche riguardo alle discipline. Lo scopo espresso dal documento elaborato dal Comitato Scientifico Nazionale (CSN) istituito con DM 254/12 e la Nota del MIUR n. 3645/18 è di “rilanciare” le Indicazioni Nazionali attraverso una rilettura sotto la lente d’ingrandimento della cittadinanza attiva e della solidarietà, come sfondo integratore di tutto il curricolo e di tutte le attività in classe. Non si tratta di aggiungere alcunché alle Indicazioni Nazionali 2012. La finalità della scuola è e rimane sempre quella di garantire a tutte le studentesse e agli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del presente, per proiettarsi al meglio da cittadini/e consapevoli, nel futuro. L’invito insito nel documento del 2018 è di dare maggiore coesione a tutte le discipline, a tutti i documenti, compresa la valutazione, attraverso il collante della cittadinanza e della solidarietà. Si percepisce un richiamo etico a prevenire nuove forme di marginalità sociale che potrebbero derivare dal fatto che non tutti/e (poveri/e, anziani/e, persone sole) riescono a stare al passo del rapido sviluppo tecnologico, e non tutti/e riescono a comprendere la portata delle crescenti spinte migratorie a cui assistiamo e che, nella scuola in particolare, offrono l’opportunità di un confronto interculturale. Numerosi sono, infine, gli inviti, da parte degli enti internazionali (ONU, Consiglio d’Europa, Unione Europea) per un maggiore impegno verso la sostenibilità, la cittadinanza europea e globale, la coesione sociale. Nell’Agenda 2030 dell’ONU sono elencati i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Il quarto di essi riguarda la scuola: “Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti”. In realtà l’istruzione può fornire un valido aiuto per il conseguimento di tutti i 17 obiettivi, articolati in 169 traguardi. Nel documento Indicazioni Nazionali e nuovi scenari 2018, viene chiesto, inoltre, di introdurre sistematicamente la conoscenza della Carta Costituzionale e di viverla in maniera coerente in ogni contesto. L’educazione alla cittadinanza implica l’impegno a elaborare idee per azioni finalizzate a migliorare il proprio contesto di vita a partire dalla quotidianità a scuola: la pulizia e il buon uso dei luoghi, la cura del giardino e del cortile, la custodia dei sussidi, la partecipazione e l’organizzazione del lavoro comune.

Rilettura delle Indicazioni Nazionali 2012 sotto la lente d’ingrandimento della cittadinanza attiva

Affrontare le nuove sfide del presente in modo attivo e responsabile

Maggiore impegno verso la sostenibilità, la cittadinanza europea e globale, la coesione sociale (Agenda 2030 dell’ONU)

Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva

Introdurre sistematicamente la conoscenza della Carta Costituzionale e viverla in maniera coerente

23 1 a parte • conoscere per insegnare

I suggerimenti didattici riportati nel documento del 2018 sono importanti: portare gli studenti e le studentesse a “dare senso alla varietà delle loro esperienze”, “ridurre la frammentazione”; curare, oltre all’apprendimento, “il saper stare al mondo” per “l’esercizio di una piena cittadinanza”; “curare le competenze e i saperi di base”, guidando alla fruizione consapevole dei nuovi media; saper “selezionare le informazioni” e acquisire “l’autonomia di pensiero”; dedicare attenzione “alle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio” per il “successo scolastico di tutti”.

Le “competenze linguistiche ampie e sicure ” e le loro “finalità estese e traversali ” su cui avevano posto l’accento le Indicazioni 2012, necessarie al raggiungimento del successo scolastico a tutti i livelli, rappresentano sempre un’irrinunciabile via che porta al pieno sviluppo della persona. Saper esprimere il proprio pensiero e il proprio sentire con un linguaggio adeguato permette di esercitare in modo attivo e consapevole il proprio ruolo di cittadina o cittadino responsabile.

Il corso Incanto nasce con l’intento di avvicinare i bambini e le bambine al mondo della scuola e delle storie lette e non solo ascoltate, al mondo dei libri e della conoscenza per il piacere di crescere. Suscitare il piacere di avventurarsi nei libri è il traguardo più alto a cui vogliamo ambire. E lo facciamo affascinando ogni piccola lettrice e ogni piccolo lettore attraverso storie curiose, mai banali, attraverso l’incanto della poesia, delle immagini, della musica che accompagna tutte le nostre letture, cantate dalla voce coinvolgente di un cantautore rodariano, come noi autrici. E anche in Gianni Rodari ritroviamo il pensiero di Vygotskij…

Non abbiamo la pretesa di essere noi a pensare di introdurre per la prima volta alla scoperta della lettura le bambine e i bambini, perché, come dice Ferreiro, una ricercatrice di stampo vygotskijano, “i bambini hanno un brutto vizio, non chiedono mai il permesso agli adulti per iniziare ad imparare” e pertanto la storia che sta per iniziare nel mondo dei libri ha una “preistoria” nella loro infanzia, come già aveva scoperto il Vygotskij, il Mozart della psicologia, nei primi anni trenta del secolo scorso. Cornoldi, a nostro avviso, sulla stessa lunghezza d’onda di questo pensiero, nel 1995 ha affermato anche lui che “i buoni lettori si caratterizzano per una storia di apprendimenti prolungati e corretti che precedono di molto quelli che avvengono a scuola, per cui nel contesto scolastico si osservano solo certi risultati finali, che possono apparire proprio per questo magici, repentini, globali”.

Competenze linguistiche e loro finalità trasversali “come condizione indispensabile per l’esercizio della cittadinanza”

Incanto, il fascino del primo libro per avvicinare al mondo delle storie scritte e non solo ascoltate

Buoni lettori e buone lettrici e apprendimenti pregressi e spontanei: da Vygotskij a Ferreiro a Cornoldi fino a studi recenti

1 a parte • conoscere per insegnare 24

A partire da questi punti fermi, riteniamo sia necessario il coinvolgimento della Scuola dell’Infanzia e della famiglia nell’assecondare sin da subito, molto prima dell’ingresso alla Primaria, la naturale curiosità del bambino o della bambina per la lingua scritta, rispondendo alle sue domande su come si scrive e improvvisando giochi fonologici orali spontanei, osservando con interesse le sue prime produzioni in cui “scrive come sa”, ma evitando accuratamente di precorrere le fasi di insegnamento formale. Studi recenti (Bigozzi, Tarchi, Pezzica, Pinto) hanno dimostrato che proprio queste abitudini risultano uno dei fattori protettivi anche per le difficoltà di apprendimento. E Vygotskij continua a vivere più che mai attuale, con le sue idee già proiettate nel nostro presente.

Quando si dice ai bambini e alle bambine: “Scrivi come sai” e in un secondo momento si chiede “Mi dici che cosa hai scritto?” consentiamo loro di rendere sempre più esplicite le ipotesi su come si scrive, secondo loro. Promuoviamo così l’autoregolazione dei processi cognitivi, la consapevolezza, la metacognizione. In tal modo si rende gradualmente esplicita quella “grammatica implicita” che essi applicano spontaneamente nel parlare e anche nello scrivere. È noto che i bambini e le bambine sono in grado di formulare frasi complesse mentre comunicano o ascoltando le storie dei libri, senza avere la conoscenza consapevole della sintassi della loro lingua madre. Attraverso i giochi fonologici, possiamo facilitare il passaggio dall’apprendimento implicito all’apprendimento esplicito delle regole che servono per scrivere ed esprimere i propri pensieri. Secondo Vygotskij si tratta di un processo complesso che richiede, ed è questa un’illuminante scoperta, il continuo dialogo con il linguaggio interno.

In riferimento a ciò, nella fase d’ingresso a scuola, è opportuno considerare anche il livello maturato nella conquista spontanea della lingua scritta, ma, ribadiamo, senza valutare, bensì con il solo intento di offrire un’opportunità espressiva ai piccoli neolettori e alle piccole neo lettrici. Incanto propone attività specifiche “scrivi come sai”, all’interno delle prove di partenza in cui sono previste anche quelle di pre-grafismo, in un contesto ludico e fantasioso. Fin dal primo momento il bambino e la bambina verranno messi in condizione di sperimentare “le potenzialità espressive della lingua italiana”, insite nei “testi fantastici”, proposti come opportunità di fruizione proprio già dalle prove di partenza. Anche la produzione di storie immaginarie viene stimolata sin dalle primissime fasi seppure solamente nell’aspetto ideativo non essendo mature ancora le

Coinvolgimento

della famiglia e della Scuola dell’Infanzia

Scrivi come sai

Grammatica implicita

Prove di partenza.

Testi fantastici: le potenzialità espressive della lingua italiana

1 a parte • conoscere per insegnare 25

abilità esecutive. Verrà data a ogni bambina e bambino l’occasione di contribuire a inventare storie collettive di classe, che nascono da foglietti estratti dal magico cappello della maestra Fant.

L’insegnante avrà cura di registrare le storie, anche senza senso, dopo aver guidato e stimolato la ricerca di parole dal gusto estetico ed evocativo, suscitando la curiosità verso il “nuovo” nell’esplorazione della lingua italiana. Verrà favorito, in tal modo, anche l’espansione del lessico ricettivo e produttivo

Il bagaglio lessicale verrà simboleggiato dallo zaino di Roll, uno dei personaggi-guida: in esso verranno riposte ed esposte in classe le parole nuove, da visualizzare e utilizzare nelle occasioni opportune. Le filastrocche e storie fantastiche, con protagoniste le lettere animate, saranno proposte anche come canti e video: faciliteranno la lettura di parole che contengono i fonemi e le sillabe oggetto di studio; le parti “stabili” del testo verranno evidenziate in colore. Le illustrazioni contribuiranno anch’esse a stimolare l’immaginazione I testi fantastici con i loro giochi di parole abbracciano tematiche riguardanti l’educazione alla cittadinanza previste dalle Indicazioni Nazionali: “prendersi cura di se stessi, degli altri, dell’ambiente,” in cui vivono piante e animali, tanto cari ai bambini e alle bambine e spesso protagonisti delle storie.

Nell’imparare a leggere e a scrivere il bambino e la bambina vengono messi nelle condizioni di sperimentare forme di “cooperazione e di solidarietà”, lavorando a tu per tu con il proprio compagno o la propria compagna, come proposto in particolare nel libro-laboratorio Faccio e disfo... così capisco!. “Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio favorisce l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa… coinvolge gli alunni e le alunne nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con gli altri”.

Il documento Indicazioni Nazionali e nuovi scenari per il “miglioramento continuo dell’insegnamento” si apre con un problema, richiamato più volte nelle Indicazioni stesse: la resistenza ad abbandonare un approccio didattico “trasmissivo”, proprio di “modelli didattici tradizionali”, in favore di uno stile incentrato sulla costruzione di situazioni che valorizzino l’“autonomia e la responsabilità degli allievi”.

Laddove è possibile, risulta coinvolgente che questa operatività della classe suddivisa in coppie di lavoro cooperativo, utilizzi i vari spazi che la scuola offre, specialmente il giardino, particolarmente indicato nei momenti di lettura, sia strumentale sia individuale, fatta per il solo piacere di leggere. Ciò permette di valorizzare “il territorio come

Espansione del lessico ricettivo e produttivo

Tematiche di cittadinanza previste dalle Indicazioni nazionali

Metacognizione e autovalutazione nel lavoro cooperativo

Didattica laboratoriale

Il territorio come risorsa di apprendimento

1 a parte • conoscere per insegnare 26

risorsa di apprendimento nei diversi spazi a partire da quelli interni alla scuola”.

L’apprendimento della letto-scrittura è impegnativo per tutti/e: per questo vale la pena utilizzare già in partenza tutte le strategie possibili affinché tale percorso risulti agevole e motivante. Per quanto riguarda la cosiddetta “strumentalità” della letto-scrittura, le proposte dei volumi di Incanto fanno riferimento alle “Linee guida per la dislessia”, al fine di prevenire le difficoltà che tutti i bambini e le bambine potrebbero incontrare in questa fase così complessa: si pensi, ad esempio, a coloro che parlano lingue diverse.

Il cuore della proposta Incanto, infatti, sono le lettere animate che diventano personaggi fantastici, protagonisti delle storie delle lettere, le quali veicolano messaggi di cittadinanza.

La “F” che si trasforma in una fatina con tanto di braccia e di soffio magico e di contro la “V” del vampiro che trema di paura facendo vibrare le corde vocali permettono di coniugare i due aspetti fondamentali per la memorizzazione delle lettere: quello visivo e quello uditivo. Sarà facile distinguere in partenza con i personaggi che emettono soffi e quelli che tremano o fanno tremare i suoni simili in Fatina-Vampiro, Topo-Dinosauro, Picchio-Bombo, evitando esercizi non sempre fruttuosi quando la difficoltà si è stabilizzata.

Le storie delle lettere e le proposte della Guida sono associate ad attività di comprensione del testo, a partire dall’ascolto, abilità che richiedono un prerequisito trasversale e essenziale: l’attenzione, che verrà suscitata dall’insegnante attraverso strategie di lettura animata, tra cui la “storia sbagliata”, oltre all’imprescindibile valore della comunicazione non verbale.

A tal proposito nella presente Guida è inserito un “decalogo” per leggere coinvolgendo bambine e bambini sia in classe sia a casa, tratto dal libro “Prova con una storia” di Anna Oliverio Ferraris.

Intorno alle storie si sviluppa il dialogo, il confronto del bambino e della bambina con i loro coetanei e le loro coetanee, sulle tematiche relative ai propri interessi, alle proprie emozioni, alla solidarietà verso i compagni e le compagne e alla curiosità verso l’altro/a, suscitata dall’immedesimarsi molto spesso con gli amici animali, protagonisti delle storie. È in questo senso che le Indicazioni Nazionali considerano la scuola alla stregua della prima palestra di democrazia, con l’apprezzamento delle sue regole da elaborare, in forma semplice ma coinvolgente, in classe. In questo contesto di apprendimento

Prevenire è meglio che…

“Linee guida per la dislessia”

Agevolazione

della fase di corrispondenza fonema-grafema: le lettere animate

Discriminazione uditiva e visiva: segni e suoni simili

Comprensione del testo a partire dall’ascolto.

Strategie di animazione della lettura

Dialogo e regole: palestra di democrazia

1 a parte • conoscere per insegnare 27

significativo, suscitato attraverso le proposte del nostro Corso, la conquista della strumentalità della letto-scrittura attraverso quello che abbiamo definito un metodo fonologico-sillabico animato, diventa davvero un “gioco”, impegnativo, ma proprio per questo stimolante per tutti/e.

Ecco il decalago attraverso cui si snoda questo gioco per l’acquisizione della strumentalità, che nella nostra esperienza si è rivelato efficace per la correttezza nella corrispondenza suono-segno, grafico-manuale, ortografico e nei vari aspetti in cui è richiesta la riflessione sulla lingua in una dimensione sociale dell’apprendimento.

1) Ogni lettera diventa un personaggio a cui è collegata una filastrocca in rima o una breve storia o un canto, che contengono un messaggio o contenuto significativo di cui parlare in classe o in famiglia.

2) Le filastrocche, brevi storie da leggere e da cantare, contengono più volte la lettera o le sillabe con le cinque vocali per esercitare la discriminazione uditiva e visiva.

3) Si propongono idee per inventare/reinventare le filastrocche insieme ai bambini e alle bambine.

4) Anche i gruppi consonantici sono animati (ad esempio: GN diventa uno gnomo, GLI un coniglio…).

5) I personaggi dei suoni simili hanno sempre un aggancio fonologico, una sorta di intermediario visivo-uditivo, per evitarne la confusione (ad esempio: la F è una Fatina dal soffio magico per il fonema sordo, la V un Vampiro che fa tremare per il fonema sonoro…).

6) La filastrocca per ogni lettera, presente nel Quaderno di scrittura, permette di “articolare” la trasformazione del carattere stampato maiuscolo in minuscolo e intende anche prevenire la confusione dei grafemi simili (ad esempio: d/b, p/q/…).

7) Il canto, l’ascolto, la musica sono parte integrante dell’apprendimento della letto-scrittura.

8) Filastrocche per gruppi di lettere in corsivo maiuscolo graficamente simili sono state pensate per fissare il carattere più difficile, anche attraverso la solita trasformazione delle lettere in personaggi.

9) Spunti di apprendimento cooperativo, attuato nelle forme più semplici in classe, con una significativa ricaduta sul clima relazionale.

10) La sistematizzazione di tutto il lavoro dell’insegnante in forma sintetica, nelle tabelle presenti nella quarta parte di questa Guida, si propone come presenza “amica” nell’agenda di lavoro, prevedendone anche una tempistica indicativa.

Un decalogo per imparare a leggere e a scrivere e come prevenzione delle difficoltà

1 a parte • conoscere per insegnare 28

Non per ultimo si cita l’aspetto inclusivo del corso: Incanto è pensato proprio per ogni bambino/a. Ogni brano è strutturato percettivamente affinché ognuno/a possa leggere secondo il proprio ritmo di apprendimento, necessariamente diverso da un bambino o una bambina all’altro/a, in fase di prima acquisizione. Ogni bambino/a può ritrovare facilmente le lettere conosciute, le sillabe, le parole, inizialmente animate, poi graficamente evidenziate, fino a cimentarsi nella lettura della filastrocca, del canto o racconto in maniera sempre più completa, sempre insieme ai compagni e alle compagne, all’interno del suo ambiente significativo di apprendimento.

Le parti in corsivo sono tratte dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012 e nuovi scenari 2018.

LINEE GUIDA PER LA DISLESSIA: PERTINENZA DEL METODO PROPOSTO IN INCANTO

Le linee guida per il diritto allo studio degli alunni e delle alunne dislessici (D.M. 12 LUGLIO 2011 a integrazione della LEGGE 170), a proposito dell’insegnamento della letto-scrittura propongono le indicazioni metodologiche realizzate operativamente in Incanto

“L’approccio con il metodo fono-sillabico, adattato alle specificità dell’alunno con DSA, presenta le seguenti caratteristiche: ogni consonante viene illustrata come derivante dalla forma di un particolare oggetto o elemento della natura, l’iniziale della parola che lo denota essendo somigliante a quella lettera, ad es. la montagna per la emme

Solitamente, nei comuni alfabetieri murali o nei libri di testo, non si ha cura di tale associazione tra il suono, il segno grafico e l’immagine relativa (es. effe di fata o emme di mela): il nesso è soltanto fonetico, e dunque abbastanza debole: l’associazione mentale non è intuitivamente ovvero immaginativamente ripercorribile”.

1 a parte • conoscere per insegnare 29

incanto

INCLUSIVO, METACOGNITIVO, COOPERATIVO

Il metodo proposto da Incanto si caratterizza come FONEMATICO-SILLABICO-ANIMATO: nelle linee guida per la dislessia si consiglia come EFFICACE il fono-sillabico, noi aggiungamo “animato” e precisiamo “fonematico”.

• ANIMATO: animare, travestire le lettere in personaggi intorno a cui ruotano le storie è il punto forte.

• FONEMATICO: portare i bambini e le bambine alla scoperta che la successione dei fonemi è la veste sonora che si associa alla veste grafica delle lettere personaggio - grafemi

• SILLABICO: filastrocche, canti, attività ludiche consentiranno di scoprire in modo immediato questa prima regola di quel gioco combinatorio (consonante-vocale) che rende più rapida la lettura.

• DIDATTICA INCLUSIVA: il percorso prevede una modalità speciale per adattarsi ai bisogni speciali di ogni alunno/a, infatti i testi sono organizzati percettivamente per essere letti a più livelli.

• METACOGNIZIONE: le proposte suggerite sviluppano la riflessione e la consapevolezza di quanto si sta facendo e si prestano a far comprendere a ogni bambino/a i propri punti di forza e di debolezza attraverso il conflitto cognitivo che nasce dai giochi collettivi.

• DIDATTICA COOPERATIVA: le proposte sono pensate per essere condivise e svolte insieme, con il gruppo classe, in piccoli gruppi, in coppia, al fine di guidare ognuno/a a una graduale autonomia. Non ci sono bambini/e speciali in classe: ognuno/a è speciale nel momento in cui si inizia un percorso.

Questa didattica, che ha alle spalle una complessità di studi e di elaborazione (vedi 2a parte di questa Guida), si traduce nella nostra proposta didattica in un gioco di insegnamento-apprendimento stimolante, volto a stabilizzare quanto il bambino o la bambina impara, attraverso le diverse forme di memoria. Tutto ciò si definisce apprendimento significativo

A un certo punto penserai: questo libro sembra fatto proprio per “lui”/”lei”.

Per quel bambino o quella bambina, in un’altra condizione avresti dovuto approntare un lavoro a parte, a un livello più basso, ma anche più alto, e ci si perdoni la riduttività estrema di questi due aggettivi, che però sono ricorrenti nel linguaggio comune in maniera preponderante. Incanto si presta a fare da “Matrioska” per includere tutti e tutte

incanto

Per un apprendimento significativo

Si può fare in modo che le varie fasi dell’apprendimento della letto-scrittura, a partire da quella “strumentale”, siano fonte di emozione? Se ogni lettera è un personaggio che si “anima” e prende forma e racconta storie che si potranno improvvisare in classe e vivere anche da piccoli attori e attrici come a teatro, allora… si può!

La magia delle illustrazioni, le storie delle lettere messe in musica e cantate dalla voce coinvolgente di Gianluca Lalli, il cantafavole e cantautore delle Favole al telefono di Rodari, la fantasia e l’improvvisazione di bambini/e e insegnanti faranno la loro parte.

1 a parte • conoscere per insegnare 30
inclusione

TESTIMONIANZE

incanto e... non solo!

Il senso del presente progetto è riassunto qui di seguito attraverso le parole di colleghi, colleghe e genitori al termine di diverse esperienze in classe.

Che cosa dicono le docenti

Ti inviamo alcune osservazioni sul metodo della letto-scrittura applicato con le nostre classi prime, sintetizzate nelle quattro “E”:

• “EMPATICO” : si sintonizza immediatamente sulle lunghezze d’onda dei bambini e sulle loro capacità.

• “EFFICACE” : garantisce certezza e stabilità dei risultati.

• “ECOLOGICO” : produce “energia pulita” per le menti; elimina le “tossine” dei pregiudizi; rappresenta una “boccata d’ossigeno” a cui attingere nei momenti di difficoltà; consente un corretto dispendio di energie.

• “ENTUSIASMANTE” : appassiona, stimola l’autoapprendimento e la cooperazione; consente di lavorare con il sorriso.

Ciao, e grazie per il supporto offertoci durante l’anno scolastico e per l’interessante attività formativa del corso d’aggiornamento.

Sabina e Giovanna

I suggerimenti proposti dalla collega Maria hanno contribuito a un approccio ludico nel processo di apprendimento, coinvolgendo gli alunni in modo divertente e stimolante , attivando ed esercitando, contemporaneamente, non solo le capacità linguistiche, ma anche quelle cognitive più generali.

Gioco e fantasia diventano un’attività alternativa e motivante.

Patrizia

Le scenette scaturite dalle “storie delle lettere” hanno aiutato tanto i miei alunni a memorizzare lettere e digrammi.

È proprio vero che “emozionarsi” aiuta a imparare e a ricordare! Emozionarsi con lo sguardo, il tatto e ancora con la musica, i profumi e i sapori

Alessandra

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Ho verificato l’efficacia dei giochi fonologici proposti ai bambini e della strategia di associare il fonema oggetto di apprendimento al grafema rappresentato da un’immagine che abbia un riferimento con il suono presentato. L’utilizzo del canale uditivo e del canale visivo nella presentazione delle lettere è stato utile per tutti gli alunni, ma soprattutto per i bambini che avevano difficoltà nel riconoscimento e nella memorizzazione dei grafemi.

Luisella

Il libro è stato una guida piacevole da seguire per trasmettere ogni apprendimento come un gioco. Ogni volta che si introduceva una nuova lettera i ritmi musicali diventavano una strada così divertente che tutti si sentivano capaci e desiderosi di provare.

I nostri alunni sono stati protagonisti attivi del loro apprendimento, anche di fronte a cose nuove, come la letto-scrittura, che per altre vie sarebbero risultate difficili.

Il testo propone attività accattivanti e intuitive, ci sono molti esercizi da svolgere e sono graduati per livello di difficoltà. Inoltre, un utilissimo allegato è il “disfalibro”, un libro da cui ritagliare bellissime immagini e le letterine animate.

È stata anche per noi una gioia imparare con loro e non dimenticheremo mai il loro entusiasmo.

Laura e Mimma

Il metodo utilizzato per l’apprendimento della letto-scrittura (“lettere-gancio”, storie legate alle parole presentate, giochi fonematici…) è apparso estremamente piacevole per gli alunni, che vivevano le ore di italiano quasi come un gioco.

Il metodo ha dato ottimi risultati. Le lettere “gancio” venivano memorizzate senza difficoltà da tutti gli alunni. Tutti hanno imparato velocemente a leggere e a scrivere, commettendo davvero pochi errori ortografici.

Già dall’inizio della prima, si è lavorato sulla produzione dei testi, elaborati in coppia.

A fine seconda gli alunni hanno dimostrato ottima abilità nella stesura sia dei testi narrativi sia dei testi descrittivi.

Sicuramente l’impegno nel preparare l’alfabetiere “personalizzato”, nel ricercare e inventare storie e filastrocche è stato ampiamente ripagato dai risultati ottenuti.

Ines

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Che cosa dicono i genitori

Per il mio bambino è stato un percorso di crescita felice, anche se a volte faticoso

Lo scoprirsi indipendente nel leggere è stato un momento di conquista di una libertà importante: capire da solo i messaggi che lo circondano, leggere il libro che sceglie senza dipendere dagli altri…

Per noi genitori è stato forse simile a quando ha imparato a camminare: un po’ di aiuto all’inizio, poi è bastata la supervisione, infine l’abbiamo visto andare da solo sempre più sicuro e spedito.

Sicuramente il mio bambino ha apprezzato prima la lettura; la scrittura è stata un po’ più ostica (maiuscolo, minuscolo, corsivo, le regole), ma il metodo usato ha fatto affrontare l’apprendimento in maniera positiva e serena

Cinzia, mamma di Elia

Imparare giocando: mi sono accorta che il mio bambino ha imparato a leggere e a scrivere senza mai sentirsi ingabbiato nel suo ruolo di alunno di Scuola Primaria.

Leggere per terra, divertirsi con le favole, con i loro personaggi, a partire dalla storia dell’APE, arrivata con lui dalla Scuola dell’Infanzia (fantastica liaison!), fino alla scelta assolutamente personale di “poter e sapere già scrivere” in stampato maiuscolo (“scrivi come sai”) sono state esperienze tutte positive, che hanno ricompensato tutti gli sforzi, anche i pianti, davanti alle prime trascrizioni in corsivo.

Anche le montagne più alte a piccoli passi, possono essere scalate! Grazie, maestra!

Mascia, mamma di Filippo

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Prove di partenza: aspetti esecutivi. Sono tutte prove collegate da un’avventura dei personaggiguida Rock e Roll. Pregrafismo (linee aperte, chiuse, curve…).

ECCOCI QUA!

Il Libro dell’Accoglienza

Il volume Eccoci Qua! è per l’accoglienza dei primi giorni. In esso anticipiamo di tutto un po’: numeri e lettere animate, attività “scrivi come sai”... Bambine e bambini arrivano a scuola con un grande desiderio e una spinta motivazionale molto forte a leggere, a scrivere e a contare: non possiamo impegnarli in attività “solite”, quelle che hanno già fatto alla Scuola dell’Infanzia. Nello stesso tempo miglioriamo i prerequisiti, come si fa nelle migliori esperienze in classe, all’interno di giochi per creare anche il  senso di appartenenza alla nuova  comunità-classe E qui il canto non può mancare!

Prove di partenza: aspetti costruttivi. Il bambino “scrive come sa” alcune parole delle avventure di Rock e Roll (monosillabe, bisillabe…).

Vedi esempi pagine 63-70 e quarta parte della presente Guida.

Che cosa deve dire l’insegnante ai bambini in ogni pagina.

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IL LIBRO DEL METODO

Apprendimento “significativo” per conoscere il nostro sistema di scrittura

Il “cuore” del Metodo è l’alfabeto animato, intorno al quale si snodano le storie e i canti delle lettere (progressivamente più ricche nel Libro di Lettura e in modo ancora di più completo in GUID-ami, quarta parte della presente Guida) da cui vengono tratte le frasi “chiave” analizzate sistematicamente attraverso proposte stimolanti e ogni volta diverse. Il percorso di APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO di ogni lettera con la guida di Roch, Roll e Fant si articola in sei pagine, in cui troverai:

• vari giochi fonologici per l’individuazione dei fonemi e delle sillabe (competenza fonologica alla base della letto-scrittura);

• giochi con i ritmi (discriminazione uditiva, memoria uditiva facilitata dalla visualizzazione grafica delle battute);

• giochi di denominazione rapida di oggetti con la stessa iniziale, abilità di seguire la direzionalità del rigo di lettura da sinistra a destra;

• scrittura guidata del grafema su un tracciato per seguire la giusta direzionalità (abilità grafo-motoria);

• giochi per individuare il grafema nascosto, operando una scelta (discriminazione visiva);

• cruciparole alfabetici per il controllo dell’esatta corrispondenza del numero dei fonemi con il numero dei grafemi (analisi, discriminazione per una costruzione completa della parola);

• cruciparole sillabici (sintesi, fusione per avviare a una lettura rapida);

• pagine laboratoriali di scrittura.

Il metodo di Incanto promuove i processi che permettono di scoprire la regola base del nostro sistema di scrittura, ovvero l’associazione dei fonemi ai grafemi-personaggio a partire dalla consapevolezza fonologica, prima di tutto sillabica a livello orale.

Le lettere vengono presentate a blocchi tematici, ognuno con uno sfondo integratore (vedi Canevaro) legato a tematiche di educazione socio-emotiva, educazione civica e cittadinanza

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Argomento ripreso nel Libro di Lettura e nella tabella GUID-ami (quarta parte della presente Guida).

Giochi fonologici.

Pagine laboratorio di scrittura

Formazione delle sillabe con utilizzo dei 5 colori delle vocali

Nome del personaggio e presentazione della lettera animata

Anticipazione dei quattro caratteri.

Frase per il riconoscimento grafema-fonema.

Lettura per anticipazione

Rimandi a Faccio e disfo… così capisco! e alle Letture

Discriminazione uditiva e ritmo pronunciando il fonema.

Organizzazione percettiva del testo per facilitare la lettura per anticipazione.

Discriminazione uditiva e ritmo attraverso la body percussion.

Trasversalità con musica (canti delle lettere in mp3).

Su ogni pagina riferimenti alla programmazione

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IL LIBRO DEL METODO 4 CARATTERI

La configurazione di Incanto offre la possibilità di adottare anche la versione del Metodo 4 caratteri, per chi predilige l’uso simultaneo degli stessi fin da subito.

Ogni lettera è presentata su otto pagine: le prime quattro sono comuni anche alla versione del Metodo in stampato, mentre le altre quattro propongono pagine laboratoriali di scrittura che presentano prima lo stampato maiuscolo e lo stampato minuscolo (rispettivamente quinta e sesta pagina di ogni lettera), poi il corsivo minuscolo e il corsivo maiuscolo (rispettivamente settima e ottava pagina di ogni lettera).

Per l’utilizzo delle pagine in corsivo, data la difficoltà che i bambini e le bambine potrebbero incontrare nell’approcciarsi a questo tipo di scrittura, si consiglia di ingrandire le pagine del volume, in particolare la maiuscola corsiva, per ogni bambina/o.

Può essere molto utile anche proporre dei giochi, come ad esempio piste per macchinine con le quali far ripassare la lettera: è infatti necessaria molta gradualità nell’acquisizione del gesto grafico in questa prima fase.

Simultaneamente l’insegnante traccerà alla lavagna l’esempio seguendo la direzionalità (frecce e numeri) con la classe.

Per completezza, le attività propedeutiche ai quattro caratteri si trovano nel Quaderno di scrittura

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faccio e disfo... così capisco!

Laboratorio di facilitazione e potenziamento

Faccio e disfo... così capisco! è un libro-laboratorio o, meglio, un “libro non-libro”, destinato a scomparire dopo essere stato tutto ritagliato, per manipolare parole disegnate, composte da lettere-personaggio, parole che contengono altre parole, che i bambini e le bambine si divertiranno a scoprire, trascrivere e incollare sul loro quadernone “vero”, vuoto ma appunto da riempire a partire dai materiali di Fare e disfare

Le proposte sono pensate per giocare a formare parole sul banco, con il compagno o la compagna vicino, sin dalle prime fasi della strumentalità. Faccio e disfo... mette in gioco non solo i processi che stanno alla base della capacità tecnica della letto-scrittura, ma propone anche attività di gruppo o collettive per sviluppare la competenza ideativa, con l’invenzione di filastrocche e giochi di parole, prediligendo forme di apprendimento cooperativo e attività collettive per fondare le basi del lavoro autonomo: “realizzare attività didattiche in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo, e la riflessione su quello che si fa” (Indicazioni Nazionali per il curricolo e Nuovi scenari).

La PRIMA PARTE del volume aiuta a sviluppare il pensiero divergente attraverso l’immaginazione e l’ideazione collettiva di storie, senza tralasciare le competenze esecutive, di costruzione della lingua scritta e le competenze di lettura e ortografia

In questa prima parte l’alunno/a troverà:

• l’alfabetiere animato, cioè lettere animate in stampato maiuscolo con tessere sufficientemente grandi, ben visibili (non è necessario staccarle poiché per formare le parole useremo le parole animate);

• parole animate a colori: sono le parole delle lettere con cui è stato sviluppato il Metodo, abbinate a storie e filastrocche. Sono identiche a quella da scomporre e ricomporre per poi incollarle sul quaderno. Le parole animate a colori sono pensate per essere tagliate e riposte in una bustina che sarà cura dell’insegnante e dei genitori predisporre. I bambini e le bambine avranno un capitale di lettere animate sufficiente, non eccessivo, da utilizzare per formare parole sempre nuove. Le lettere con tessere più grandi sono nella terza parte della presente Guida per le dimostrazioni alla lavagna e da attaccare su un cartellone chiamato “Magazzino di parole”.

• NOI

• APE

• UVA

• ELIA

• MELODI

• BOMBO

• FATINA

• PICCHIO

• MPR per comporre la parola VAMPIRO con le altre letterine

• NOTA

• D per scrivere DINOSAURO con le altre letterine

• S per comporre SERPENTE SER BISBI con le altre letterine

• R per comporre RANA ROSSANA con le altre letterine

• L per comporre LUNA con le altre letterine

• T per comporre TOPO con le altre letterine

• Z per comporre ZANZARA ZEZÈ con le altre letterine

• H e J K W X Y

Per la competenza ortografica:

• GA, GU, GO per comporre GUFO GURU con le altre letterine

• GI, GE, F per comporre GIRAFFA EUGENIA con le altre letterine

• Q, U per comporre QUI QUO QUA QUE

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Competenza costruttiva: ritagliare le lettere animate, scomporre e ricomporre i cartellini, formare parole nuove, incollare sul quaderno per trascrivere.

Competenza ideativa: disegni da ritagliare per inventare insieme una storia “tutta matta”. Per l’insegnante: le competenze della programmazione

Attività per acquisire una competenza metafonologica: inizia come..., inizia con... (sillaba/fonema).

Competenza esecutiva: ritagliare le parti della lettera e ricomporle con la corretta direzionalità.

La SECONDA PARTE offre spunti per giocare con i numeri animati, sollecitando, anche in questo caso come nella parte di italiano, l’immaginazione, così guidando, attraverso la memoria visiva, le prime frasi dell’apprendimento dei simboli.

Si propongono inoltre primi accenni all’educazione finanziaria attraverso l’utilizzo di monete e banconote da ritagliare per la soddisfazione di piccoli desideri personali, ma anche per “fare del bene” nell’ottica della condivisione

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Il quaderno di scrittura

Quaderno da compilare

Il Quaderno di scrittura guida i bambini e le bambine:

• nel passaggio ai vari caratteri (stampato maiuscolo → stampato minuscolo → corsivo);

• nel fissare i grafemi e i fonemi per evitare confusione di suoni/lettere simili.

Anche questi passaggi saranno facilmente fruibili, senza negare l’impegno e la fatica dell’esercizio, poiché mediati da indovinelli sui personaggi delle lettere e facilitati attraverso la proposta di trascrizione da un modello. Per fissare in memoria la nuova veste grafica che assumono le lettere, si propone una filastrocca da memorizzare che ne evidenzia differenze e somiglianze con lo stampato maiuscolo. Altre filastrocche, per blocchi di maiuscole in corsivo, servono per ricordare la veste grafica del carattere più difficile. Modello insostituibile per assumere il gesto grafico adeguato è l’insegnante che scrive alla lavagna una lettera per volta, mentre ripete la parte di filastrocca che “descrive” la forma della lettera o la caratteristica del fonema.

Pagine per esercitarsi nella scrittura in stampato minuscolo

Dallo stampato maiuscolo allo stampato minuscolo

NOVITÀ: i personaggi delle lettere in minuscolo!

Il passaggio è facilitato da una filastrocca che aiuta a memorizzare le forme.

Riga verde verticale: si parte sempre da qui.

Riga rossa verticale: ci si ferma sempre qui.

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Pregrafismo funzionale alla scrittura in corsivo

Le famiglie di maiuscole in corsivo

NOVITÀ: filastrocche per memorizzare le forme.

Scrittura di lettere, parole e brevi frasi in corsivo

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IL LIBRO DI LETTURa

Ascoltare e leggere

Ogni lettera-personaggio è protagonista di un breve racconto fantastico, proposto come filastrocca, gioco di parole, canto, lettura da animare con la voce e con i gesti. Nel libro sono illustrate le sequenze principali, affinché bambini e bambine possano stimolare la loro immaginazione completando con altri particolari le insolite storie. Sarà cura dell’insegnante stimolare la conversazione in classe, per guidare la scoperta del loro mondo immaginario e le loro esperienze reali.

Il Libro di Lettura è pensato per essere “letto” dall’alunno/a già dalle prime fasi di acquisizione della lingua scritta, parallelamente alle frasi e ai giochi di parole del Metodo: entrambe le proposte sono collegate e le letture sono strutturate percettivamente (evidenziando vocali, sillabe e parti di testo sempre uguali o già precedentemente elaborate) affinché l’alunno/a possa ricorrere all’anticipazione o alla memoria visiva, se non ha ancora acquisito le conoscenze necessarie per la discriminazione grafema-fonema. Tale struttura delle letture rende il libro di testo inclusivo, unico: ognuno/a può leggerlo “come sa” In questa fase ogni bambino/a può vantare di avere un BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (nel senso lato del termine, non certo diagnostico) senza essere un BES.

Il Libro di Lettura è integrato dalla quarta parte della presente Guida: nelle tabelle GUID-ami troverai tutto il lavoro in poche pagine, tutte le storie e i canti delle lettere dalla A alla Z sintetizzate progressivamente nel Libro di Lettura e nel Metodo.

Breve lettura in stampato maiuscolo in cui sono evidenziate le vocali con cinque colori diversi Saranno più avanti i colori delle rispettive sillabe per facilitare la lettura per anticipazione

Breve lettura in stampato maiuscolo in cui sono evidenziate le sillabe con il colore corrispondente alle vocali

Riconoscere le sillabe Cantare insieme una canzone delle lettere personaggio con tutte le sillabe.

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Passaggio graduale dal maiuscolo al minuscolo: la stessa storia può essere letta prima in maiuscolo sulla pagina di sinistra e poi in minuscolo sulla pagina di destra.

Superata la fase dell’apprendimento strumentale della lettura e della scrittura, il Libro di Lettura lavora per impostare la lettura come un processo di ricerca, comprensione e interpretazione del significato del testo. L’attenzione dunque si sposta: passa dalla tecnica della letto-scrittura, dove il significato è intuito, alla capacità di comprendere il significato, di conoscere il lessico, di conoscere le strutture morfosintattiche, di creare le attese sul tipo di brano che viene letto fino ad arrivare alla conoscenza della situazione in cui il testo è ambientato.

I brani favoriscono le modalità per un approccio graduale alla lingua.

I brani proposti favoriscono negli alunni e nelle alunne, costantemente, la comunicazione e la condivisione delle loro emozioni, aiutandoli a prenderne consapevolezza e a costruirsi una propria identità, con lo scopo anche di aiutarli a superare le emozioni negative o a ridurne la carica emotiva con ricadute positive sull’apprendimento.

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L’ultima sezione del volume delle Letture è dedicata alla Riflessione linguistica. Rock e Roll scopriranno i “segreti” della nostra lingua grazie all’aiuto della maestra Fant. Saranno accompagnati anche dall’extraterrestre Yeamix, arrivato in classe per imparare perfettamente l’italiano.

Al piede di tutte le pagine del Libro di Lettura sono collocati dei cuoricini di diversi colori strettamente legati al percorso socio-emotivo e di cittadinanza attuato attraverso le proposte dei vari brani (vedi anche pagina 316 della presente Guida).

Sull’ultima pagina i bambini e le bambine saranno invitati a risfogliare il libro per “raccogliere” tutti i cuoricini e scoprire quale sarà comparso più frequentemente.

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IL MIO PERCORSO

Il Mio Percorso è un quaderno operativo contenente attività di verifica per la valutazione periodica e finale.

Le attività vertono sui fondamentali di tutte le materie: italiano, matematica, storia, geografia, scienze e tecnologia, educazione civica. Sono strutturate allo scopo di rilevare il livello di acquisizione dello specifico obiettivo di apprendimento riportato a piè di pagina.

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DATA .............................................................................................................................. ............................................................................................................................... Lettura Legge e comprende parole LEGGO PAROLE LEGGI E COLLEGA ALLA FIGURA GIUSTA. SAPONE PIEDE SEDIA TORTA LEGGI E DISEGNA. POI RICOPIA. ZERO VASO LIMONE ITALIANO SECONDO ME PER L’INSEGNANTE COM’È ANDATA? 3 ATTIVITÀ 2 DATA Lettura Legge e comprende frasi LEGGO FRASI LEGGI E SEGNA CON UNA X L’IMMAGINE GIUSTA. • LA NONNA BEVE IL CAFFÈ. • PIERO SALE SULLA BICI. LEGGI, RICOPIA LA FRASE E COMPLETA IL DISEGNO. UNA MELA, DUE PERE E TRE BANANE SONO IN UN PIATTO. ITALIANO COM’È ANDATA? 5 ATTIVITÀ 4 DATA ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ FEBBRAIO OTTOBRE APRILE STORIA SECONDO ME PER L’INSEGNANTE COM’È ANDATA? 25 ATTIVITÀ 24 DATA �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� Numeri Confronta numeri da 0 a 9 NUMERI A CONFRONTO ENTRO IL 9 COLORA I NUMERI MAGGIORI DI QUELLO SCRITTO IN ALTO. 7 4 9 3 1 5 6 0 6 8 5 9 3 4 1 7 8 6 3 9 6 6 COLLEGA AL NUMERO 5 SOLO I PALLONCINI CON IL NUMERO MINORE. COMPLETA CON > (MAGGIORE), < (MINORE), = (UGUALE). 5 4 2 7 8 1 2 2 5 4 5 7 MATEMATICA SECONDO ME PER L’INSEGNANTE COM’È ANDATA? 14 ATTIVITÀ 13 DATA ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� Esplorare e descrivere oggetti e materiali Utilizza cinque sensi come strumenti di esplorazione dell’ambiente circostante QUALI SENSI USO? SEGNA CON UNA X I SENSI CHE USI PER RICONOSCERE GLI ELEMENTI ILLUSTRATI. SEGUI L’ESEMPIO. X SCIENZE TECNOLOGIA SECONDO ME PER L’INSEGNANTE COM’È ANDATA? 30 ATTIVITÀ 29

UTILIZZO INTEGRATO DEI VOLUMI

Esempio di un’unità didattica nei 4 volumi (lettera E)

METODO

METODO

Leggere per anticipazione prestando attenzione alle parti già conosciute (stabilità).

Riprodurre il grafema con la giusta direzionalità

Pregrafismo

Scrittura della lettera

METODO

Giochi fonologici

Leggere parole intuendo il significato dalle immagini.

Distinzione di un grafema sulla base dell’orientamento

METODO

Produrre ritmi diversi pronunciando il fonema.

Organizzazione percettiva del testo per l’immediatezza della lettura.

Riflessione linguistica: rispettare in modo completo la corrispondenza fonema-grafema

Scrittura e lettura, producendo ritmi con la body percussion

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LETTURE

FACCIO E DISFO...

COSÌ CAPISCO!

QUADERNO DI SCRITTURA

Organizzazione percettiva del testo

VIDEO ANIMATI E CANTI

Comprensione

FACCIO E DISFO...

COSÌ CAPISCO!

Scomporre e comporre parole.

Giochi fonologici.

Taglia e incolla sul quaderno.

Leggere parole costruite insieme.

Per l’insegnante: esempi di filastrocche inventate insieme alla classe.

Tabella GUID-ami (quarta parte della Guida).

Filastrocche per passare al minuscolo e “vedere” le nuove lettere-personaggio.

Inventare storie.

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348 Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato) Storie delle lettere • Conversazione in classe • Invenzione di storie collettive • Drammatizzazione • Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza Canti (Letture) E COME ELEFANTE ELIA (Metodo stampato, da p. 38; Metodo 4 caratteri, da p. 46) Che cosa dire mentre si traccia la lettera E: ecco l’elefante in equilibrio; il corpo in giù, la proboscide dritta, una zampa per aria e pure l’altra. AIUTO, ELIA È CADUTO! (Libro di Lettura, p. 19, versione integrale del canto) Aiuto, aiuto! L’elefante è caduto! Con l’elica in testa Elia faceva festa. Volava leggero, volava su nel cielo. Era primavera. Sulla terra Elia voleva tornare, ma poi cadde nel mare. Aiuto, aiuto! L’elefante è caduto! Chissà se lo sa fare: imparerà a nuotare? Aiuto, aiuto! L’elefante è caduto! Chissà se lo sa fare: imparerà a nuotar? Imparerà, imparerà a nuotar? CONOSCERE SE STESSI/E • Divertirsi con le parole e scoprire le regole. • Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole. Scopro e rispetto la mia persona Canto in mp3 “Aiuto, Elia è caduto!” Faccio e Disfo • Elia (p. 21) • Parole nuove e storie matte (p. 23) • E da comporre (p. 25) STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

IL MEGLIO DI CIASCUN METODO IN USO

Il metodo di insegnamento della letto-scrittura non è un fattore di secondaria importanza: non è proprio vero che il bambino o la bambina impara a leggere e a scrivere in modo corretto, in tempi brevi e amando quanto sta facendo in qualunque modo si insegni. È vero però che egli/ella può imparare “nonostante l’insegnante”, come diceva Piaget. Ma ce la farebbero proprio tutti/e?

Dunque il metodo non va lasciato al caso, seppure l’estemporaneità e la creatività del momento possano essere, anzi è auspicabile che siano, un connotato positivo dell’insegnare, all’interno di una cornice strutturata nelle linee fondamentali.

Convinte che tutto ciò che è frutto di un attento percorso di studio e applicazione abbia un suo “perché”, ti proponiamo un’analisi dei metodi più in uso, i cui punti forti abbiamo accolto nella pratica dell’insegnamento, facendone scaturire un metodo nuovo con i suoi aspetti originali.

Partiamo da uno schema che mette a confronto i metodi più noti:

METODO GLOBALE

Significato

Frasi

Sintagmi

Parole

Sillabe

Fonemi

Grafemi

I metodi globali

METODI

TRADIZIONALI

O SINTETICI

Alfabetico

Fonico

Sillabico

Misto

I metodi globali, detti anche ideo-visivi o analitici, partono da racconti, analizzano frasi, estrapolano parole significative per giungere successivamente, ma non necessariamente, all’analisi delle sillabe e delle lettere. Il punto forte di questi metodi è l’attenzione al coinvolgimento emotivo del bambino e della bambina e al loro vissuto, contestualmente alla fase di prima acquisizione della lettoscrittura. Tali metodi tendono a trascurare la veste sonora, l’analisi fonologica delle parole, poiché insegnano la lettura come se le parole fossero degli “ideogrammi” da memorizzare visivamente.

I metodi tradizionali

I metodi tradizionali o sintetici partono dall’analisi degli elementi più piccoli della parola e poi li sintetizzano. Esigono esercitazioni lunghe, che spesso, proprio per l’impiego di tempo ed energie notevoli, non si riescono a coniugare con l’esplicitazione dei vissuti degli alunni e delle alunne. Il punto forte di questi metodi è la facilitazione dell’esatta discriminazione suono-segno (fondamentale per una corretta scrittura) e la sistematicità che rende graduale, ordinato e rassicurante l’apprendimento

Il metodo fonematico

Il metodo fonematico analizza prima di tutto la veste sonora di una parola, attraverso la ricerca della parte finale (rime, ad esempio), del suono iniziale e poi via via dei suoni intermedi, fino ad associare ciascun fonema al corrispondente grafema, guidando il bambino e la bambina alla scoperta della regola del

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nostro sistema di scrittura già a livello orale. Il punto forte del metodo fonematico è che, ancora prima che il bambino e la bambina riconosca i segni, i grafemi, questo metodo esercita a scomporre e ricomporre (analisi e sintesi, discriminazione e fusione) le parole nei suoni costitutivi: prima con la scomposizione nella più immediata battuta sillabica, poi nei singoli fonemi.

L’approccio vygotskijano di Emilia Ferreiro, Ana Teberosky e Uta Frith

Emilia Ferreiro e Ana Teberosky sono le prime ricercatrici che in Argentina, a partire dal 1979, si sono occupate dello sviluppo della letto-scrittura. Hanno osservato e studiato i bambini e le bambine di 5 anni chiedendo come, secondo loro, si leggono alcune scritte presentate su dei cartoncini e perché.

Dopo la lettura de “La mente umana”, opera curata da Luciano Mecacci, abbiamo ritrovato in queste ricerche l’approccio vygotskijano nel voler ripercorrere la preistoria della lingua scritta nell’età prescolare di bambini e bambine

In effetti non si può ignorare che in un mondo come il nostro, pervaso da scritte in qualunque forma, a ogni bambino/a non sia venuto spontaneo chiedersi molto prima di entrare a scuola che cosa ci sia scritto o come si fa a scrivere: la loro mente vivace elabora ipotesi e teorie che essi smontano e riformulano a ogni scoperta successiva. Tutto questo processo spontaneo diventa ancora più costruttivo se nasce dal confronto con gli altri, in particolare attraverso delle attività mirate in classe. Emilia Ferreiro e Ana Teberosky sono arrivate a una sensazionale scoperta: tutti i bambini e le bambine di tutte le lingue del mondo seguono percorsi simili di concettualizzazione della lingua scritta, gli stessi percorsi (e questo, confermato a partire dal 1985 da Uta Frith, è ancora più sorprendente) che ha seguito l’uomo sin dalla preistoria per esprimersi attraverso il codice scritto. Come l’essere primitivo, anche il bambino/la bambina piccolo/a pensa che la scrittura sia un particolare disegno della realtà: si trova nella fase pittografica, detta dalle due ricercatrici “pre-sillabica” e da Uta Frith “logografica”. Seguirà la fase “alfabetica”, dove finalmente il bambino/la bambina presterà attenzione al suono come battuta sonora, ovvero alla sillaba, alla quale corrisponderà un segno (si pensi alla scrittura sillabica dei Sumeri), per poi approdare, attraverso fasi intermedie, alla scrittura “alfabetica” (introdotta dai Fenici).

Il punto forte di questo approccio sta nell’importanza di guidare i bambini e le bambine a conquistare lo stadio più evoluto, quello alfabetico: ciò avviene nel momento in cui gli apprendisti letto-scrittori e le apprendiste letto-scrittrici prestano attenzione ai singoli suoni, ai fonemi di cui sono costituite le parole e scoprono che per scrivere devono associare questi suoni alla forma delle lettere e combinare sillabe che, unite, spostate, invertite, formano parole: proprio come un gioco di costruzioni!

Aspetto fondamentale di tale approccio è il valore dato al bambino e alla bambina come soggetti attivi nel processo di apprendimento, capaci di ideare ipotesi e teorie.

Ciò che risulta difficile, unicamente attraverso tale approccio, è consentire in tempi ragionevoli la conquista della strumentalità. Il tempo non è fattore di secondaria importanza: un metodo “lungo”, per quanto sia valido, può risultare poco praticabile a scuola. È importante quindi sostenere questa curiosità fin da subito, senza dilazionare troppo nel tempo l’avvicinamento alla lingua scritta.

Già dalla Scuola dell’Infanzia è infatti possibile introdurre gli stessi giochi combinatori della scrittura a livello orale: comincia come…, comincia con…, finisce…, da quanti suoni è formata la parola SUONO?

Le competenze della letto-scrittura passano attraverso la consapevolezza fonologica (vedi Glossario della programmazione alle pagine 381-382) e si costruiscono favorendo anche nella classe prima occasioni di scrittura spontanea: “scrivi come sai” vuol dire pensa, fai, disfa e rifai…

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IL METODO FONEMATICO-SILLABICO-ANIMATO di incanto

Incanto accoglie le istanze positive di ciascuno dei metodi in uso, ma mette concretamente in pratica il metodo fonematico-sillabico, animato dalle lettere-personaggio. Esse fungono da “agganci” che “consentono di codificare il ricordo in base a valenze visive, uditive, emotive” (Alberto Oliverio, Il cervello che impara, Giunti).

Dai metodi globali accoglie l’accento dato alla motivazione, al coinvolgimento della sfera emozionale e affettiva, poiché colloca le prime fasi dell’apprendimento strumentale all’interno di uno sfondo integratore fantasioso e ludico. Consente, inoltre, di introdurre tematiche inerenti la cittadinanza attiva (come raccomandato dalle Indicazioni Nazionali 2012 e Nuovi scenari 2018) attraverso l’input delle storie delle lettere, con leggerezza, ma con efficacia.

Dai metodi tradizionali accoglie l’attenzione alla sistematicità nell’esercizio anche nell’aspetto esecutivo, grafo-motorio, che porta alla cura della scrittura nei vari caratteri. Dalle teorie di Vygotskij nelle ricerche di Ferreiro e Teberosky, integrate da Uta Frith, Incanto accoglie l’importanza di coltivare la propensione alla scoperta da parte del bambino, garantendogli ogni occasione per ipotizzare, confrontarsi, smontare teorie, acquisendo competenze spendibili in maniera trasversale, non solo nella scrittura spontanea.

Dal metodo fonematico Incanto accoglie l’attenzione al prerequisito fondamentale della letto-scrittura, ovvero la capacità di manipolare i suoni e poi i segni: aggiungere, togliere, combinare, sostituire lettere e sillabe per formare parole e frasi Aggiungendo l’originalità delle lettere animate, i canti e il valore della ideazione fantastica, il metodo di Incanto colloca le prime fasi dell’apprendimento strumentale all’interno di uno sfondo integratore fantasioso e ludico in cui è privilegiata il più possibile l’ideazione collettiva, alla base della produzione di storie vissute nella realtà o nella fantasia.

Attraverso Incanto vissuto in un ambiente di apprendimento cooperativo, i bambini e le bambine imparano:

• a scrivere correttamente e a correggersi in caso di errore;

• a leggere senza errori e con un ritmo adeguato alla fluenza del proprio modo di parlare.

Già a scuola si potrebbe introdurre nell’ordinarietà una basilare forma di prevenzione degli effetti più importanti della dislessia, disgrafia e disortografia.

Percorso di apprendimento della letto-scrittura

Personaggio-guida 1 nelle prime pagine del Libro del Metodo. Si presentano Rock, Roll e Fant, i personaggi che stimolano la curiosità dell’alunno/a e guidano a scoprire le regole della letto-scrittura in modo divertente e fantasioso a partire dai suoni della natura (allusione alla veste sonora delle parole a cui il bambino/la bambina si deve abituare a prestare attenzione) fino ad arrivare a mescolare tutti gli elementi (allusione ai giochi combinatori della nostra lingua).

Prove per le abilità iniziali 2 nel volume dell’Accoglienza Eccoci qua! Anche queste sono pensate per essere come un gioco stimolante per l’alunno/a, che dovrebbe viverle non come delle prove in cui verrà valutato/a, ma come un’opportunità per dimostrare all’insegnante “che cosa sa già fare”. Un gemello e una gemella curiosi, Rock e Roll, accompagnano bambini e bambine in ogni fase dell’apprendimento con domande, risposte con parole semplici e soprattutto con i canti e il

50 1 a parte • conoscere per insegnare

ritmo (body percussion). La maestra Fant, dall’aria accogliente, ascolta. Dal suo cappello fuoriescono suoni di cui sono fatte le parole e immagini per inventare sin da subito storie insieme. I personaggi guideranno bambine e bambine a seguire dei percorsi insieme a loro:

• pregrafismo per gli aspetti esecutivi, grafomanuali della letto-scrittura;

• “scrivi come sai” parole e frasi per gli aspetti costruttivi della letto-scrittura.

Lettura della storia delle lettere-personaggio 3 Le storie sono anche brevi filastrocche o canti (in formato mp3) che privilegiano giochi di parole e rime. Fai in modo di catturare tutta l’attenzione più produttiva anche se breve dell’alunno/a, attraverso “il divertirsi con le parole” e con il bizzarro personaggio-lettera. Le storie, seppur brevi, danno anche lo spunto per parlare del proprio vissuto o di argomenti molto sentiti dai bambini e dalle bambine, favorendo l’acquisizione delle prime basi dell’educazione alla cittadinanza.

Dopo questa fase di coinvolgimento globale, si apre il Libro di Lettura, dove il personaggio diventa più “vivo” anche se la storia è ridotta per rendere fruibile il testo ai bambini e alle bambine. Il primo approccio al testo avviene seguendo con il dito le parole, mentre l’alunno/a ascolta l’insegnante che legge: egli/ella sarà motivato/a a “leggere come sa”, aiutato/a dalle lettere che diventano personaggi, dalle immagini, dalle sequenze illustrate, dalla struttura percettiva del testo che può essere “letto” a livelli diversi. In tal senso l’approccio alla lettura è inclusivo.

La lettera-personaggio 4 sul Libro del Metodo. Focalizza l’attenzione dei bambini e delle bambine sul protagonista della storia raccontata: la lettera animata. La storia aiuta a identificare le caratteristiche visive e fonologiche per prevenire il rischio di confusione con altre simili, sempre per l’uno o per l’altro aspetto.

Lettura della frase significativa 5 tratta dalla storia raccontata e riportata sul Libro del Metodo. La lettura è sempre facilitata dalla presenza di parti stabili nel testo (alla fine con le rime, nella parte iniziale o centrale con la predisposizione di parole con sillabe uguali).

Dalle vocali alle consonanti alla formazione delle sillabe

6 : come nei punti 3, 4, 5. Un canto introduce questa prima regola e successivamente si propongono attività per scrivere correttamente dal punto di vista esecutivo e per leggere favorendo l’automatismo (giochi fonologici, ritmo, utilizzo mirato dei colori, denominazione rapida da sinistra a destra).

Lettura di parole e frasi 7 sul Libro del Metodo: guida alla fusione di gruppi sillabici noti attraverso cruciparole sillabici e alfabetici.

Scrittura e produzione di testi 8 : il libro-non libro Faccio e disfo così... capisco! segue parallelamente le proposte del Libro di Lettura e del Metodo descritte nei punti precedenti. Aggiunge la possibilità di manipolare i nomi delle lettere-personaggio, di ritagliarli, formare nuove parole, copiarle sul quaderno, incollare e colorare le lettere animate di cui è composto il nome. Fornisce disegni che si prestano a inventare brevi storie a livello orale con la classe o in piccoli gruppi, che potrai trascrivere e fornire ai bambini. Faccio e disfo così... capisco! si propone di favorire la competenza ideativa, alla base della produzione del testo oltre che del pensiero autonomo e creativo.

Cooperazione 9 con i compagni nelle varie fasi dell’apprendimento. Le proposte del libro-laboratorio Faccio e disfo così... capisco! sono pensate per lavorare in coppia e per facilitare gradualmente l’autonomia.

51 1 a parte • conoscere per insegnare

Riflessione sui propri risultati 10 : il confronto con gli altri è alla base della comprensione dei propri punti forti e punti deboli.

Verifica delle abilità delle competenze acquisite 11 : sul libro del Metodo, alla fine di ogni raggruppamento di lettere per nuclei tematici, si propongono attività per monitorare l’apprendimento. Tali attività sono presentate in una forma diversa dagli esercizi precedenti, per un primo accertamento dell’avvenuta interiorizzazione di quanto appreso in termini di competenze.

La seconda fase di verifiche include in maniera progressiva attività sulle lettere e sulle sillabe di gruppi tematici precedenti: potrebbero essere definite “verifiche in progress”, per un più completo accertamento delle competenze relative alla letto-scrittura.

METODOLOGIA PER L’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA:

linee essenziali

Il metodo di insegnamento della letto-scrittura viene considerato uno strumento attraverso il quale l’alunno/a possa mettere in atto in modo efficace le sue spontanee strategie di apprendimento.

Considerando che egli/ella impara a leggere e a scrivere associando le funzioni uditive a quelle visive, lo/ la si guiderà:

nella fase ORALE: 1

• a capire che la parola percepita come un “continuum fonico” è formata da suoni via via più distinti, a partire dalla sillaba al fonema;

• a scomporre le parole in fonemi, a formare le unità sillabiche, che, associate in modo diverso, comporranno altre parole.

nella fase SCRITTA: 2

• a capire il processo inverso: che a ogni suono (fonema) corrisponde un segno scritto (grafema) e che questi compongono le parole;

• a contare tutti i suoni che compongono una parola (segmentazione fonemica);

• a conoscere tutti i grafemi (le lettere dell’alfabeto trasformate in personaggi fantastici), a scriverli e a leggerli singolarmente, in sillabe, in parole e in frasi.

attraverso il CANTO: 3

• a integrare le funzioni visive e uditive, poiché i personaggi-lettera sono protagonisti di filastrocche cantate;

• ad accrescere l’attenzione, l’ascolto, la motivazione ad apprendere.

dal punto di vista GRAFO-MOTORIO: 4

• a utilizzare adeguatamente lo spazio grafico (da sinistra verso destra, dall’alto verso il basso);

• a scrivere i grafemi con la giusta direzionalità.

dal punto di vista IDEATIVO: 5

• suscitare un’adeguata motivazione ad amare la lingua scritta, attraverso invenzioni di storie collettive fantastiche e di nonsense sullo stile di quelle proposte dai volumi. Lo scopo dei suggerimenti e dei materiali di Faccio e disfo così... capisco! è, tra gli altri, quello di creare i prerequisiti per la produzione del testo, ancora prima che i bambini e le bambine sappiano scrivere. Quando l’insegnante lo riterrà opportuno potrà trascrivere le storie inventate, in modo da materializzare le idee nel codice scritto.

1 a parte • conoscere per insegnare 52

competenti per insegnare

l’ambiente di apprendimento l’insegnamento efficace (esempi tratti da esperienze in classe e riferimenti a vari studi)

2 a PARTE
53

L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO E L’INSEGNAMENTO EFFICACE (ESEMPI DA esperienze IN CLASSE)

➜ Sommario

1 Creare l’ambiente di apprendimento:

• allestire l’aula

• accogliere i bambini e le bambine il primo giorno (coinvolgere scuola e famiglia)

• la disposizione dei banchi, la postura, i quaderni, la musica di sottofondo

2 Supporto e autonomia a casa: che cosa dire ai genitori al primo incontro

3 Spazio alla fantasia e alla creatività (esempi da esperienze in classe):

• sfondo integratore e personaggio-guida

• invenzione di storie dal secondo giorno

• una storia “tutta matta” sullo stile dei “nonsense” di Gianni Rodari

• riferimenti bibliografici con particolare attenzione a una raccolta di esperienze in classe

4 Abilità di partenza per la letto-scrittura (alla scoperta delle teorie linguistiche dei bambini e delle bambine):

• che cosa pensano i bambini e le bambine su come si scrive: una teoria per ogni stadio

• le prove di partenza “scrivi come sai” con lo sfondo integratore della storia tutta matta

• come si analizzano le scritture spontanee dei bambini e delle bambine

• scrivi “come sai”: a quale stadio sei? Quattro apprendisti scrittori in azione

5 I giochi fonologici orali per un’evoluzione delle abilità di partenza

6 La conversazione in classe: spunti di cittadinanza attiva a partire dalle storie delle lettere

7 Leggere e scrivere (passione e tecnica):

• un processo globale: emozioni e apprendimento

• processi parziali visivi e uditivi di analisi, sintesi

• memorie sensoriali (pronuncia, riconoscimento uditivo, visivo, tattile, cinestesico)

• sculture corporee a coppie in scenette improvvisate

• prime fasi di lettura: i cartellini animati

8 Da momenti collettivi a momenti individuali, passando per l’apprendimento cooperativo:

• scrittura collettiva, dettando all’insegnante con lo spelling e sulle dita

• dettati reciproci, dettati individuali con la classe

• l’ordine di presentazione dei caratteri e delle lettere

• riconoscere le lettere per “anticipazione”

• la riflessione linguistica in prima; il linguaggio della musica

• leggere, che passione! Il concorso “Topo lettore”

9 Stare bene per imparare insieme:

• gestione della classe: “il tempo premio”

• imparare divertendosi: l’apprendimento cooperativo

10 Il coinvolgimento delle famiglie

11 Il valore dell’immaginazione dalle arti alla scrittura alla formazione della coscienza

12 Bibliografia

ESPERIENZE 54

1 Creare l’ambiente di apprendimento

Allestire l’aula

Prima che arrivino i bambini e le bambine sarà sicuramente tua abitudine allestire l’aula affinché sia accogliente, crei il senso di appartenenza a un gruppo e offra stimoli per l’apprendimento (“organizzatori anticipati” secondo Ausubel), come i seguenti:

• trenino dei nomi: in ogni vagone ogni bambino/a metterà la sua foto;

• alfabetiere animato completo, comprendente anche i gruppi consonantici: ogni bambino/a vi attingerà per le proprie scritture spontanee, a seconda del suo livello di maturazione;

• giorni della settimana;

• calendario ingrandito dei mesi dell’anno scolastico, dove annotare i compleanni, le gite, il tempo meteorologico…;

• cartellone bianco, intitolato “Magazzino delle prime parole”, dove formare i nomi dei personaggi delle lettere e altre parole che ne derivano.

ESPERIENZE 55
IO OI NOI SI NO ORSO ORO OSSO UVA IVA IVO EVA AVE VAI VOI VIA IVAN IVAN METEO METEO

Accogliere il primo giorno: coinvolgere scuola e famiglia

Il primo giorno di scuola è molto importante: esso dà l’imprinting alla futura esperienza scolastica. Molte scuole dedicano il primo giorno interamente all’accoglienza, organizzando modalità di coinvolgimento di varie componenti: genitori, alunni/e di altre classi, ex compagni/e e insegnanti della Scuola dell’Infanzia, dirigente; con al centro il/la protagonista, il neo-arrivato, la neo-arrivata… In questo primo giorno, denso di emozioni e di attese, è utile predisporre in classe un momento, anche solo 30 minuti, in cui genitori e bambini/e possano sedere insieme tra i banchi e, sempre insieme, svolgere un’attività simbolica, carica di senso. Noi proponiamo di colorare il vagoncino su cui ogni bambino/a apporrà la sua foto e formerà “il trenino della nostra classe” che incornicerà l’aula dalla prima alla quinta; oppure realizzare delle collanenastrini con i personaggi-guida Rock e Roll.

I genitori potranno vivere serenamente l’ingresso a scuola in un’atmosfera rilassante; cullati magari da musiche rilassanti, potranno scambiare qualche parola con gli/le insegnanti mentre lavorano con il proprio bambino o la propria bambina ed eventualmente consolarne i primi pianti. Ricordiamoci sempre che “il bambino/la bambina è “al centro”: non vi deve essere un primo colloquio in cui si catalizza l’attenzione sull’insegnante.

La disposizione dei banchi

Prima di iniziare a scrivere si crea un ambiente di apprendimento carico di attese, curiosità, suscitato da una delle storie delle lettere o da un’esperienza significativa. Si mettono in ordine l’aula, i banchi, le cartelle in modo da non creare intralci al movimento. Noi preferiamo la disposizione dei banchi a FERRO DI CAVALLO o, se la classe è numerosa, a TRAPEZIO, per consentire alle due file oblique di vedere la lavagna. Ciò permette di:

• catalizzare l’attenzione verso l’insegnante, evitando di distrarsi su quattro direzioni (verso chi sta davanti o dietro o ai due lati);

• sentirsi parte di un gruppo, rappresentato da questa disposizione (durante la conversazione la fila che si trova davanti sposta le sedie all’esterno dei banchi e si è pronti per un circle-time);

• consentire all’insegnante di effettuare un rapido giro di controllo o di affiancamento, senza doversi districare nella giungla di banchi in fila, sedie e cartelle;

• poter guardare bene la lavagna e l’insegnante che scrive. Apprendere a scrivere imitando il movimento della mano dell’insegnante che scrive alla lavagna, dopo avere osservato senza fare altro, prima di scrivere, permette di prevenire difetti nell’impostazione del gesto grafico e della direzionalità dei segni, difficili da correggere una volta stabilizzati in modo errato. Ciò consente di risparmiare faticosi sforzi nel recupero, spesso inefficaci, quanto difficilmente attuabili nelle classi numerose.

ESPERIENZE 56

La postura L’essenziale sul banco

Per scrivere bene, si deve assumere una corretta postura, con i piedi appoggiati a terra (per chi non arriva, mettere sotto i piedi una scatola) e la schiena appoggiata alla sedia. Il banco deve essere sgombro, con solamente il quaderno, la matita, la gomma, il temperino con il serbatoio, per evitare di alzarsi e distrarsi.

I quaderni

Ci sono diverse esperienze e opinioni sul quaderno di prima: rigo unico, rigo di prima, quadrettone, quadretto. Nel nostro corso, che si basa su esperienze in classe, proponiamo il quadernone a quadretti da 0,5 cm e, in aggiunta, in un secondo momento, il quadernino a righe di prima, solo per gli esercizi di traslitterazione in caratteri diversi dallo stampato maiuscolo.

Il quadernone a quadretti, dove si costruisce la lingua scritta con il supporto dei materiali di Faccio e disfo... così capisco!, si può continuare a usare parallelamente fino alla fine dell’anno: esso consente di scrivere bene in stampato maiuscolo e minuscolo.

Da un punto di vista pratico è meglio evitare troppi cambiamenti nel corso dell’anno: l’insegnante che inizia con il quadretto grande da un centimetro, prima o poi deve decidere se passare a quello piccolo o al rigo, poiché a un certo punto risulta poco adeguato per gli altri caratteri; ma cambiare quaderno è sempre un problema, perché il passaggio non avviene contemporaneamente per tutti/e (a meno che non si decida di farlo abbandonare a chi lo ha appena iniziato, ad esempio).

Il quadretto da mezzo centimetro ha una delimitazione degli spazi articolata e definita. C’è solo un esercizio iniziale che, per un po’ di tempo, richiede addestramento: si tratta della realizzazione dei PUNTOLINEA (noi lo chiamiamo NO-SÌ) al margine sinistro, dall’alto verso il basso come visualizzabile anche nelle pagine di scrittura del volume del Metodo di Incanto. Il punto è all’incrocio del quadretto e indica lo spazio in cui non scrivere; la linea di DUE quadretti indica lo spazio in cui scrivere. Nel primo periodo questa impostazione della pagina fa parte dell’esercizio grafo-motorio, che poi diventa automatico. In tal modo i bambini e le bambine vengono abituati a individuare il lato sinistro come punto di partenza, che non è per tutti scontato. Per chi manifesta difficoltà grafo-motorie o di lateralizzazione o per chi è mancino/a, si può evidenziare di verde il bordo sinistro del quaderno e tracciare un binario giallo, con l’evidenziatore, nello spazio in cui scrivere (solo per questi bambini e bambine, si può richiedere la collaborazione della famiglia a pre-impostare qualche pagina al giorno).

Verso novembre/dicembre il Quaderno di Scrittura di Incanto per esercizi sullo stampato minuscolo e successivamente per il corsivo permetterà di esercitare l’aspetto esecutivo anche a casa, dopo averlo adeguatamente impostato in classe.

La transcodifica verso lo stampato minuscolo verrà allenata trascrivendo eventualmente le prime pagine del Metodo, che hanno una sola frase per pagina, e riproducendo anche le illustrazioni, cosa che di solito piace molto. L’aspetto esecutivo, grazie al Quaderno di scrittura, può procedere parallelamente a quello costruttivo, sul quadernone a quadretti.

Musica di sottofondo

Durante le attività di tipo esecutivo è bello lavorare con un leggero sottofondo musicale. Ti proponiamo di fare ascoltare brani di sola musica, non noti e “senza parole” per evitare di distoglierli/le dal compito. I bambini e le bambine vivono positivamente le esperienze che si svolgono in un’atmosfera distensiva, anche se devono affrontare un compito impegnativo come, in questo caso, il primo apprendimento della lettoscrittura. “Almeno qua mi rilasso”, diceva una bambina con una situazione familiare non proprio facile.

ESPERIENZE 57

2 Supporto e autonomia a casa

Che cosa dire ai genitori al primo incontro

Durante la prima assemblea è importante coinvolgere i genitori spiegando loro le fasi essenziali dell’apprendimento della letto-scrittura. È importante far capire loro che tutte le attività proposte a scuola saranno motivanti e significative, come il loro contributo a casa, nel supportare le prime fasi di apprendimento promuovendo la graduale autonomia.

Insisti nel far comprendere quanto sia fondamentale il loro atteggiamento nei confronti della scuola: più essi dimostreranno interesse positivo, più i bambini e le bambine assumeranno il modello. Invitali a guardare ogni giorno i quaderni e a farsi raccontare quello che è accaduto a scuola durante la giornata, valorizzando i loro prodotti e soprattutto i loro sforzi e il loro impegno. Il libro di testo è pensato per ogni bambino/a; in classe vengono guidati/e passo passo dall’insegnante, che cura l’aspetto esecutivo scrivendo con la classe, alla lavagna, per proporre il gesto grafico corretto. Dopo tale allenamento, si sentiranno stimolati/e a proseguire anche a casa, spiegando loro ai genitori come si fa: è importante il coinvolgimento e il supporto della famiglia in questa fase in cui i bambini/e le bambine hanno bisogno di essere guidati nella conquista degli automatismi. È altrettanto importante, però, che il genitore non si sostituisca al bambino o alla bambina, ma ne stimoli l’autonomia graduale. Il progetto Incanto è pensato proprio per rendere l’alunno/a attivo/a e sempre più autonomo/a e affinché questa graduale conquista sia chiaramente visibile anche ai genitori.

ESPERIENZE 58

3 Spazio alla fantasia e alla creatività!

(Esempi da esperienze in classe)

Sfondo integratore e personaggi-guida

Pensare a uno sfondo integratore: è un filo di collegamento che aiuta a non disperdere le attività e motiva fortemente l’apprendimento, che risulta sempre rinnovato, creativo, interattivo

Proporre dei personaggi-guida: Rock e Roll, presenti dal primo giorno su un cartellone, ma che verso la metà dell’anno potrebbero comparire… in carne e ossa, insieme a Fant!

La maestra Fant è rassicurante anche per gli errori: capisce sempre tutto quello che l’alunno/a “scrive come sa” e dice che “sbagliare si può”; ciò permetterà di creare espedienti magici in qualunque momento, anche per far riflettere sulle regole del comportamento o per la lettura animata (ad esempio “la storia sbagliata”), ma soprattutto per inventare una storia di classe, sullo stile dei “nonsense”.

Invenzione di storie dal secondo giorno: la competenza ideativa da subito

Dal giorno successivo all’accoglienza è consigliabile creare un’atmosfera magica in cui si proporrà di inventare una storia fantastica (potrà venir fuori un nonsense), tutte insieme, ESTRAENDO CARTELLINI ILLUSTRATI DAL CAPPELLO DI FANT (vedi modello a pagina 277), dimostrando di essere ormai abbastanza grandi, nella Scuola Primaria, per realizzare qualcosa di speciale.

Questa primo imprinting sarà seguito nel corso dell’anno da esperienze simili, in cui si inventeranno, si continueranno, si trasformeranno alcune delle storie dei personaggi delle lettere animate che formano l’alfabetiere, sempre in bella mostra alle pareti.

ESPERIENZE 59

Una storia “tutta matta” inventata dall’intera classe sullo stile dei “nonsense” di Gianni Rodari

ESPERIENZE 60
ESPERIENZE 61
ESPERIENZE 62

4 Abilità di partenza per la letto-scrittura: (alla scoperta delle teorie linguistiche dei bambini e delle bambine)

“Un bimbo di 6 anni, che si accinge a entrare nella scuola primaria, possiede della propria lingua solo una conoscenza fonologica, più o meno completa, che lo ha portato a strutturare una propria, iniziale teoria linguistica” (Giacomo Stella).

Gli studi psicolinguistici più recenti, seguendo le teorie e le ricerche già intraprese da Vygotskij, considerano il bambino/la bambina come un soggetto che scopre e costruisce le sue conoscenze anche in un campo che prima sembrava appartenesse esclusivamente all’insegnamento scolastico: la lettura e la scrittura.

Come è possibile intervenire per prevenire le difficoltà di apprendimento nella letto-scrittura?

Come più volte affermato riferendo diversi studi, per poter comprendere le regole del nostro sistema di scrittura, il bambino/la bambina deve poter distinguere i singoli suoni che compongono una parola (consapevolezza fonologica): questo è un processo graduale che si articola in specifici stadi di sviluppo.

L’insegnante, nel momento in cui scopre “come si scrive” secondo il bambino/la bambina, verifica se la sua “teoria linguistica” (vedi Glossario della programmazione, pagine 381-382) è adeguata all’età, allo scopo di facilitarne l’evoluzione verso gli stadi successivi. Facendo ciò, l’insegnante si sta occupando degli ASPETTI COSTRUTTIVI della letto-scrittura

Per mettere “su carta” i suoi messaggi scritti, l’alunno/a va aiutato/a affinché questi siano leggibili: bisogna curare la prensione della matita, il corretto gesto grafico, la direzione da sinistra a destra, l’orientamento delle lettere (correggendo la specularità), la capacità di occupare lo spazio grafico in maniera adeguata. Facendo ciò, l’insegnante si sta occupando degli ASPETTI ESECUTIVI della letto-scrittura.

Le prove di partenza che ti proponiamo in Eccoci qua!, volume dell’Accoglienza, sono pensate per osservare entrambi questi aspetti al fine di intervenire precocemente con il lavoro ordinario in classe.

ESPERIENZE 63

Secondo me, le cose grandi (per esempio elefante) si scrivono con tante lettere e le cose piccole (per esempio formica o nanetto) con poche lettere.

Per questo bambino la scrittura è un particolare disegno della realtà, non è collegata ancora ai suoni delle lettere:

STADIO PRE-SILLABICO, FASE B

O DELLA PAROLA COME DISEGNO.

COMESI FARÀ A SCRIVERE?

Secondo me, le parole non sono come i disegni. Io scrivo ogni parola con le letterine che so, ma cambio loro di posto per scrivere una parola diversa oppure cambio ogni volta tutte le letterine. Ma forse, se ne faccio poche, non si legge un bel niente!

Per questo bambino si scrive con un minimo di 3 segni e un massimo di 6/7. Non c’è ancora collegamento con i suoni:

STADIO PRE-SILLABICO, FASE C

O DELLA STANDARDIZZAZIONE.

Secondo me, la scrittura è una cosa strana, ma non è sicuramente un disegno. Non ho la più pallida idea di come si scrive. Ma questa maestra che cosa vuole da me? Va bene, io scrivo così, come so.

Questo bambino è allo STADIO PRE-SILLABICO, FASE A O DELLO SCARABOCCHIO.

Io so già che le parole sono formate da tutti i suoni delle letterine dell’alfabeto. Quando la maestra dice le paroline io cerco di scoprire tutti i suoni che le formano e scrivo tutte le letterine. Spero di non dimenticarne nessuna! Questo bambino è allo STADIO ALFABETICO.

Le prove di partenza “Scrivi come sai”

Per me si scrive come si parla. Devo ascoltare quanti suoni ci sono in ogni parola e scrivere tante letterine. Sicuramente con due letterine non si legge. Per questo bambino ogni letterina corrisponde a una sillaba: STADIO SILLABICO. Comincia a scoprire qualche letterina in più rispetto alla sillaba:

STADIO SILLABICO/ ALFABETICO.

Le prove di partenza “Scrivi come sai” con lo sfondo integratore della storia “tutta matta” inventata dalla classe sono un esempio di esperienza riadattando il protocollo di Giacomo Stella.

Per scoprire la preistoria della lingua scritta di bambine e bambini (Vygotskij, La mente umana),le teorie linguistiche dei bambini e delle bambine e quindi a quale stadio si trovano, bisogna analizzare le loro scritture spontanee, dicendo “scrivi come sai”, specie nei primi giorni di scuola, quando sentono in modo impellente questa esigenza, e poi farli rileggere individualmente con l’insegnante: si faranno scoperte sorprendenti sulle idee che si sono costruiti su “come si scrive” (Noce, Ferreiro, Teberosky, Pontecorvo, Sinclair, La costruzione della lingua scritta nel bambino). Nelle pagine seguenti mostriamo alcune prove di un’esperienza presentate con l’espediente di ricostruire la “storia tutta matta” inventata dai bambini e dalle bambine a un “mago sbadato” che non ricorda le parole. In Eccoci qua! e nel Quaderno di Scrittura presentiamo prove simili per gli aspetti costruttivi, ma scaturite dallo sfondo integratore in cui sono inserite le prove di pre-grafismo per gli aspetti esecutivi

ESPERIENZE 64
ECCO LA MIA TEORIA!

Prove per individuare le competenze di letto-scrittura (criterio costruttivo)

VERIFICHIAMO: differenziazione, stabilità, corrispondenza segmento-parola. 1

Le parole dettate sono:

1. una monosillaba: RE;

2. una bisillaba: MAGO;

3. una trisillaba: LAMPADA;

4. una quadrisillaba: ASTRONAVE;

5. una frase che contiene la monosillaba: IL RE VIVE NEL CASTELLO.

Prima di tutto il bambino/la bambina scrive il suo nome al mago.

ESPERIENZE 65

2 VERIFICHIAMO: separa il significata (disegno) dal significante (segmento scritto)?

3 VERIFICHIAMO: stabilità e differenziazione (diminutivo).

ESPERIENZE 66

5

VERIFICHIAMO: riflette sul suono iniziale invece che sul significato delle parole?

VERIFICHIAMO: stabilità e differenziazione (singolare e plurale). 6

VERIFICHIAMO: prevalgono gli elementi linguistici (la scritta) o quelli extralinguistici (il disegno)? 4

VERIFICHIAMO: 7

ESPERIENZE 67

VERIFICHIAMO: elementi linguistici o extralinguistici?

VERIFICHIAMO: quali sono i criteri di leggibilità che il bambino/la bambina si è costruito/a.

ESPERIENZE 68
8
9

Come si analizzano le scritture spontanee dei bambini e delle bambine: due aspetti basilari secondo Giacomo Stella

Parametro costruttivo (vedi Glossario della programmazione, pagine 381-382): 1

Permette di scoprire lo stadio in cui il bambino/la bambina si trova:

• PRE-SILLABICO (scarabocchio, parola come disegno, standardizzazione);

• SILLABICO (convenzionale o non convenzionale);

• SILLABICO/ALFABETICO;

• ALFABETICO.

Per fare ciò:

• si valutano il tipo di segni usati dal bambino/dalla bambina e la loro quantità;

• si verifica che il bambino/la bambina dia alle lettere scritte il giusto valore convenzionale.

Parametro esecutivo 2

Si valuta:

• la direzione della scrittura (da sinistra a destra, dall’alto in basso);

• la prensione della matita.

Si osserva:

• l’orientamento delle lettere (ad esempio se sono speculari…);

• l’occupazione dello spazio sul foglio (lettere sparse o che seguono una riga ideale);

• l’adeguatezza del segno grafico (incerto o sicuro) e il tipo di carattere utilizzato.

“Scrivi come sai”: a quale stadio sei? Quattro apprendisti scrittori in azione

MARTINA: fase della standardizzazione. Le stringhe scritte hanno la stessa lunghezza, indipendentemente dalla lunghezza della parola.

GIULIO: pre-sillabico.

La lunghezza della parola scritta è associata al significato e non al numero dei fonemi (“elefante” è più grande di una “formica”, quindi anche il segmento scritto).

ESPERIENZE 69

SERENA: sillabica convenzionale.

Ogni lettera corrisponde a una sillaba, la battuta ritmica, ma la monosillaba ha tre lettere, altrimenti con una non si legge.

MATTEO: alfabetico.

Ogni lettera corrisponde a un fonema, ma la monosillaba ha ancora tre lettere.

ESPERIENZE 70

5 I Giochi fonologici orali per un’evoluzione delle abilità di partenza

I giochi di fonologia globale (rime, sillaba iniziale) e fonologia analitica (spelling, “contasuoni” delle parole), se svolti sistematicamente per 10/20 minuti al giorno, sono un “fattore protettivo” delle difficoltà nella letto-scrittura, e consentono ai bambini e alle bambine di evolvere rispetto allo stadio di partenza o di individuare i casi che rimangono stabili nelle difficoltà, per i quali è utile un intervento più mirato.

Fonologia globale, con particolare riferimento alle RIME (sillaba finale)

Inventiamo filastrocche anche improvvisate, cercando di dare consegne e istruzioni in rima. Ad esempio: “Se ciascun si stringerà, il posto per tutti si troverà”; “Igitus, figitus, trabacazè prestate attenzione tutti a me”; “Lo vedo da lontano perché ho gli occhi di un gabbiano”.

Altre attività fonologiche globali sono il battito delle mani alla ricerca del ritmo sillabico delle parole o la ricerca della sillaba iniziale. Ad esempio, associandola ai nomi, chiedere: “Chi ha il nome che inizia con MA, come Maria?” e poi continuare con nomi di persone, animali e cose.

Fonologia analitica

Ricerca di un preciso suono all’inizio o alla fine della parola o al suo interno. La fase conclusiva è la segmentazione fonemica delle parole, cioè lo spelling, senza il quale non si giunge all’obiettivo della scrittura. Bisogna tradurre tutti i fonemi in grafemi, aiutandosi con la conta sulle dita: “Da quanti suoni è formato il nome Maria?”.

Il processo opposto, utile come prerequisito della lettura, è la fusione fonemica: “Chi indovina che cosa dico? M-A-R-I-A”. La risposta non è per niente scontata, specialmente con le parole lunghe.

L’efficacia di un intervento mirato è stata evidenziata dagli studi longitudinali di neuropsicologia, in cui si dimostra come i bambini e le bambine in età prescolare che hanno beneficiato di training metafonologici (tra cui i giochi di fonologia globale e analitica) ottengono risultati significativamente migliori in lettura e scrittura dei bambini e delle bambine del gruppo di controllo, che non sono stati sottoposti al training (Bryant e Bradley, 1985; Pinto, 1993; Kozminsky e Kozminsky, 1995).

ESPERIENZE 71

6 La conversazione in classe

Spunti di cittadinanza attiva a partire dalle “storie delle lettere”

Prima ancora dell’attività di lettura e di produzione scritta, è importante dare ampio spazio all’attività di lingua parlata. La conversazione è indispensabile affinché le bambine e i bambini acquisiscano familiarità con la nostra lingua, si impadroniscano spontaneamente delle strutture grammaticali sintattiche e arricchiscano il proprio bagaglio lessicale. Il bambino/La bambina ha bisogno di superare il lessico familiare e l’uso del linguaggio implicito, fortemente legato al contesto: in un ambiente nuovo a contatto con persone diverse, comprende gradualmente che deve esplicitare ogni messaggio.

Nel Libro di Lettura e nelle tabelle GUID-ami (quarta parte della presente Guida), trovi le storie delle lettere, e alla voce “Discutiamo in classe” vengono proposte occasioni per confrontarsi sui propri vissuti: sugli stati d’animo, sugli affetti, sugli animali, sui cambiamenti ambientali, ad esempio relativi alle stagioni. Il vissuto, stimolato attraverso espedienti fantasiosi, è in grado di creare stupore, attesa, desiderio di continuare la lettura e di parlarne con i compagni e le compagne

Nella terza parte della presente Guida puoi trovare delle domande mirate per conversare, dopo averti ascoltato nella lettura dei libri che avrai letto curando il linguaggio verbale e non verbale per coinvolgere i piccoli ascoltatori e le piccole ascoltatrici, alle prese con la capacità di affinare l’attenzione e l’ascolto, abilità per niente scontate.

Ti suggeriamo di favorire in classe la formazione di un clima in cui tutti e tutte siano portati a esprimere le proprie idee e a saper ascoltare e comprendere quelle degli altri. Per sollecitare l’intervento di chi è più timido/a e insicuro/a ti consigliamo di rispecchiare i loro interventi, cioè di ripetere le loro parole allo scopo di esprimere accettazione e accrescerne l’autostima. Fin da subito è importante ricordare le regole della conversazione, come tacere e pensare ascoltando, prendere la parola alzando la mano e collegandosi al discorso in modo pertinente.

ESPERIENZE 72

7 Leggere e scrivere (passione e tecnica)

Un processo globale: emozioni e apprendimento

Apprendere è un processo globale: affinché ci sia un apprendimento efficace è importante il coinvolgimento affettivo ed emozionale della bambina e del bambino. “Quando si apprende si memorizzano tutti gli altri elementi che contemporaneamente arrivano al nostro cervello, consapevolmente o meno: odori, colori, luci, ma anche emozioni positive e negative… Costruire un buon clima emotivo risulta facilitante, non solo al momento dell’acquisizione dell’apprendimento (partecipando alla costruzione di reticoli neuronali paralleli co-attivati), ma anche al momento del richiamo degli apprendimenti precedentemente acquisiti” (P.S. Caltabiano, Lo sviluppo dell’apprendimento emotivo, in Strategie, rivista italiana di programmazione Neuro Linguistica).

I personaggi delle lettere suscitano simpatia, favorendo la generalizzazione di questo rapporto affettivo anche verso la lettura e la scrittura. Le storie delle lettere, fungendo da sfondo integratore, fanno da contenitore alle esperienze di apprendimento anche di altre discipline, rendendo la letto-scrittura coinvolgente, significativa, “globale”, non limitata all’aspetto “strumentale”. Un apprendimento significativo, diversamente da quello meccanico, è maggiormente destinato a stabilizzarsi nella memoria, quindi a dimostrarsi efficace (Ausubel 1983).

Processi parziali: visivi e uditivi di analisi e sintesi

“Nell’apprendimento della lettura entrano in gioco diverse abilità in parte indipendenti o semi-indipendenti, che possono presentare diversi livelli di sviluppo e che insieme poi concorrono al conseguimento di un’abilità più complessa, generale e articolata come la lettura… Imparare a leggere significa innanzitutto acquisire un certo numero di abilità che devono diventare automatiche”. (Cornoldi, Miato, Molin, Poli, La prevenzione e il trattamento delle difficoltà di lettura e scrittura, Giunti OS).

Secondo il modello presentato da Cornoldi, la capacità tecnica di lettura risulterebbe essere la sintesi di alcuni processi parziali (tra cui l’analisi visiva e la discriminazione visiva e uditiva) che rendono possibile l’identificazione delle parole, anche quelle non ancora conosciute.

“L’analisi visiva è il prerequisito più a monte di questo modello e consiste nel saper tracciare i segni grafici più elementari e analizzare i costituenti di una lettera (linee orizzontali, verticali oblique” (C. Cornoldi). Le lettere animate, ponendosi come riferimento visivo stabile, consentono di facilitare la fissazione in memoria della forma dei grafemi e di distinguerli da quelli simili (discriminazione visiva), utilizzando un intermediario concreto che associa la forma dell’oggetto alla sua iniziale in stampato maiuscolo. La corrispondenza grafema-fonema avviene anche con il concorso della discriminazione uditiva, ovvero differenziando i vari fonemi, le componenti sonore della parola.

ESPERIENZE 73

Le memorie sensoriali nel riconoscimento delle lettere

Per imparare a scrivere è necessario, dunque, coltivare la memoria visiva e la memoria uditiva

Esistono anche le memorie: olfattiva, gustativa, tattile, cinestesica. Di queste, le ultime due possono essere coinvolte più facilmente. L’esperienza tattile si può promuovere attraverso la percezione dell’emissione di fiato, appoggiando le mani davanti alla bocca, sulle guance, sulla gola, per riconoscere le lettere sorde o sonore (ad esempio, P emette più fiato di B, quindi è sonora), ma anche attraverso la realizzazione delle letterine con la pasta per modellare, che può essere anche profumata. Il riconoscimento delle lettere attraverso la memoria cinestesica si può attivare realizzando le letterine con il corpo, in coppia, oppure indicando un gesto che ne ricorda una caratteristica particolare (ad esempio, la R di rana fa un salto, la B ha un faccione e un pancione, la F di fatina ha un soffio magico…), fino ad arrivare a tracciare il segno grafico con la giusta sequenza e direzionalità dei movimenti.

Tutti i tipi di memoria possono essere efficacemente migliorati dal ritmo: ripetizioni di sequenze regolari di suoni, segni, gesti

Tutto ciò che suscita sensazioni ed emozioni positive promuove la maturazione della memoria infantile, quindi è importante favorire il gioco, l’animazione gestuale, l’attività mimica, la rappresentazione teatrale: imparare divertendosi e divertirsi imparando.

1

Pronuncia e riconoscimento uditivo

È fondamentale ricordare questi quattro aspetti essenziali:

1. ortofonia corretta per una buona ortografia;

2. pronuncia corretta e riconoscimento del suono all’inizio, alla fine, dentro la parola;

3. segmentazione della parola in fonemi (spelling);

4. conta sulle dita dei suoni che compongono la parola.

2

Riconoscimento visivo

• Riconoscere il fonema dal movimento della bocca (con lo specchio, attraverso “parole mute”, ovvero lettura labiale).

• Riconoscere il grafema dalle caratteristiche dei personaggi delle lettere che fungono da intermediari visivi, ma anche uditivi quando sono collegati a caratteristiche fonologiche (la fatina che emette il soffio).

3

Riconoscimento tattile

• Riconoscere il fonema sordo, quello che emette il soffio più forte (P, T, S, F, C), confrontandolo con quello sonoro (B, D, Z, V, G), che fa “tremare”, cioè vibrare le corde vocali

La percezione tattile avviene portando la mano davanti alla bocca o davanti alla gola, toccando il vapore emesso dal “soffio” sullo specchio.

Modellare le letterine con la pasta per modellare permette di manipolare segmentando le parti di una lettera, comporle e scomporle.

In un’esperienza in classe abbiamo realizzato, a scuola, una pasta per modellare al profumo di vaniglia. Si possono realizzare cinque profumazioni diverse per le vocali e le rispettive sillabe, al fine di attivare anche il riconoscimento olfattivo ampliando, così, la gamma delle memorie sensoriali. Ecco qui di seguito la “ricetta”, una vera “magia” per i bambini!

ESPERIENZE 74

RICETTA “PASTA PER MODELLARE PROFUMATA”

INGREDIENTI:

• Dosare con un bicchiere

1 di sale, 2 di acqua, 2 di farina

• Dosare con un cucchiaio

1 di olio, 2 di cremor tartaro

• Una bustina di vaniglia

• Coloranti per alimenti (ad esempio fialette)

PROCEDIMENTO

• Mescolare gli ingredienti in modo omogeneo.

• Mescolare in una pentola antiaderente su un fornello, fin quando si addensa e si trasforma in una “palla”.

4

Riconoscimento cinestesico

“È più facile memorizzare qualcosa che ha comportato un’interazione diretta e un coinvolgimento della motricità” (Alberto Oliverio, Il cervello che impara, Giunti)

• Fare riferimento alle letterine con un gesto che ne ricorda una caratteristica particolare (ad esempio la R di rana fa un salto, la B ha un faccione e un pancione; la F di fatina autunno con il soffio magico che cambia colore alle foglie ecc.).

• Realizzare le letterine in coppia, con il proprio corpo.

• Tracciare il segno grafico con la giusta sequenza e direzionalità solo dopo aver osservato l’insegnante che lo fa alla lavagna (l’osservazione è il miglior esercizio per non sbagliare: il gesto della scrittura si può modellare in classe):

• con dei macro-movimenti per aria (il gioco dei fantasmi);

• nella scatola bassa e larga dove c’è la farina gialla;

• su degli striscioni di carta con i pennarelli;

• sul quaderno.

Attraverso il coinvolgimento della vista, dell’udito, del tatto e del movimento, favoriamo nei nostri alunni e nelle nostre alunne la presa di coscienza dei singoli suoni che hanno sempre pronunciato e udito, in questa fase dello sviluppo, ma anche delle lettere percepite attraverso i sensi e il movimento.

Attraverso questo metodo, in seguito a esperienze sul campo, possiamo affermare di poter alleviare o prevenire le conseguenze più gravi della dislessia e aiutare i bambini e le bambine con situazione di partenza problematica, oltre a quelli/e che parlano lingue diverse, grazie all’utilizzo di codici diversi.

ESPERIENZE 75

Sculture corporee in scenette improvvisate

I vari tipi di memoria che riusciamo ad attivare favoriscono la rappresentazione mentale delle varie lettere e dei gesti da compiere per realizzarle. La rappresentazione può essere facilitata anche dalla creatività: si può immaginare visivamente una forma che, pur presentando analogie con la lettera da proporre, ha una sua originalità: BOMBO, con un gran faccione e un pancione diventa “B”; nella lettera minuscola “b”, dimagrisce. Un personaggio diventa un simbolo, che si anima con il disegno, con il gioco, con scenette teatrali improvvisate, con sculture corporee a due.

Prime fasi di lettura: i cartellini animati

Il metodo fonematico-sillabico-animato dà senz’altro valore alla produzione linguistica, nella conversazione, nell’ideazione fantastica e nei giochi fonologici, ma fin dalla prima settimana è importante avviare l’attività di scrittura, che comporta una graduale analisi degli aspetti grafici. Questo in virtù di motivazioni psicologiche e didattiche.

Dal punto di vista psicologico è importante assecondare le aspettative della bambina e del bambino, che arriva dalla Scuola dell’Infanzia con il desiderio di fare qualcosa di nuovo, di importante che lo/la faccia sentire grande: scrivere. Tale aspettativa non può essere differita nel tempo.

Dal punto di vista didattico, il procedere parallelamente con le attività orali (giochi di fonologia globale e analitica) e quelle scritte (caratteristiche dei grafemi, attraverso le lettere animate e la riproduzione del segno) favorisce la scoperta della corrispondenza fonema-grafema, che è la regola del nostro sistema di scrittura.

ESPERIENZE 76

8 DA MOMENTI COLLETTIVI a momenti INDIVIDUALI, PASSANDO PER L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

Ogni personaggio-lettera ha un nome. I bambini e le bambine lo ricevono ogni volta su una strisciolina che trovano di volta in volta in Faccio e disfo... così capisco! e che è segmentata in grafemi animati, i quali, se spostati, danno origine a parole e non-parole nuove.

Questi giochi vengono svolti contemporaneamente con te insegnante, che li proponi alla lavagna con cartellini più grandi (li trovi nella terza parte della presente Guida), chiamando di volta in volta una bambina o un bambino.

Alla fine le letterine a colori verranno riposte in una bustina rigida, che si chiude con un bottoncino e che viene fermata con l’adesivo all’interno della copertina del quaderno: se ne formerà un bagaglio sufficiente per costruire sempre nuove parole, anche a casa con i genitori.

In Faccio e disfo... così capisco! l’alunno/a lavora anche con striscioline identiche, ma dove può colorare i grafemi che formano il nome del personaggio e dopo varie attività incollarli sul quaderno. Ciò consente di gettare le basi della letto-scrittura già dai primi giorni di ottobre, anticipando anche lettere non ancora direttamente presentate, accelerando così il processo di apprendimento, a vantaggio di una motivazione crescente.

Scrittura collettiva: dettare all’insegnante con lo spelling e la conta sulle dita

L’alunno/a ti detta una parola dopo averla scomposta in fonemi, contandoli sulle dita. Si può proporre un gioco a punti per ogni parola corretta.

Tu scrivi un grafema per volta alla lavagna, accompagnandolo con le espressioni che permettono di riconoscere il personaggio (ad esempio: “Ecco BOMBO con il suo faccione B e il suo pancione B”).

Le alunne e gli alunni osservano come nasce la letterina (gesto grafico) e poi lo riproducono sul quaderno, aiutati dai materiali dalle varie proposte di Faccio e disfo... così capisco!

Il tempo speso in questa fase è importantissimo, poiché solo dall’osservazione diretta le bambine e i bambini riescono a memorizzare il movimento corretto per scrivere evitando direzionalità improprie, difficili da correggere una volta stabilizzate.

Dettati reciproci

L’esercizio precedente può essere riprodotto nelle coppie cooperative, pescando liste di parole, che tu avrai preparato (se li scrivi su cartoncini di colore diverso, puoi far corrispondere al colore il livello di difficoltà). I bambini e le bambine hanno appreso, attraverso il modeling della fase precedente, come contare le parole sulle dita, supportando il compagno. Nella terza parte della presente Guida si propongono le liste di dettati già predisposte.

Dettati individuali con il gruppo classe

Il dettato classicamente inteso è una fase di approdo dopo aver allenato gli alunni e le alunne attraverso le due modalità precedenti, ovvero con il supporto dell’insegnante o di un compagno o una compagna. Fino alla fine del primo quadrimestre e anche oltre, è opportuno contare le lettere sulle dita, per facilitare la segmentazione del continuum sonoro della parola. Nella terza parte della presente Guida ci sono proposte di dettati graduati.

ESPERIENZE 77

L’ordine di presentazione dei caratteri

L’ordine di presentazione dei caratteri parte da quello più semplice a quello più complesso, per facilitare il più possibile la fase di costruzione della lingua scritta, evitando di appesantire, anche con difficoltà di tipo esecutivo, questo processo molto impegnativo. I passaggi che anche le Linee

Guida per la dislessia consigliano sono i seguenti:

• stampato maiuscolo fino a quando gli alunni/le alunne non hanno appreso le strumentalità basilari della letto-scrittura (circa fine novembre);

• stampato minuscolo, attraverso cui si fa osservare che i personaggi delle lettere subiscono delle trasformazioni, ma sono riconoscibili: una filastrocca guiderà la mano in ognuna di queste traslitterazioni (vedi Quaderno di scrittura), mentre tu scrivi alla lavagna, lentamente, ripetendo… Lo stesso farà l’alunno/a;

• corsivo maiuscolo e minuscolo, preceduto da esercizi grafo-motori. Il vestito delle lettere cambia ancora, ma con un po’ di fantasia i personaggi sono sempre riconoscibili. Per le maiuscole in corsivo, il carattere più difficile, troverai nel Quaderno di scrittura delle filastrocche che li dividono in famiglie: i corpulenti, alti e stretti, cerchi interi e a metà, occhielli.

Per chi tuttavia prediligesse l’uso contemporaneo dei quattro caratteri, consigliamo vivamente di seguire i suggerimenti presenti al piede delle pagine di scrittura nel Metodo 4 caratteri. Ciò perché riteniamo soprattutto la scrittura del corsivo maiuscolo particolarmente ostica per i bambini e le bambine.

L’ordine di presentazione delle lettere

Prima si presentano le vocali, successivamente le consonanti.

L’ordine di presentazione delle consonanti in Incanto risponde ai seguenti criteri:

• introduzione progressiva sulla base delle crescenti difficoltà della lingua;

• necessità di contestualizzazione in riferimento alle situazioni da cui prendere spunto per la creazione di storie (ad esempio, la Fatina Funì in autunno);

• necessità di evitare fonemi/grafemi simili in ordine consecutivo (ad esempio, M/N, F/V, T/D, P/B...) affinché non siano confusi, come indicato dai vari studi sulla dislessia.

Riconoscere le lettere per anticipazione

Dal primo giorno bambine e i bambini trovano in bella mostra alle pareti l’alfabetiere animato e lo osservano con particolare interesse: fanno delle domande, non vedono l’ora di scrivere e conoscere quei personaggi.

Ogni volta che scrivi alla lavagna cerca di catturare la loro attenzione, “descrivendo” i personaggi di cui sono vestite le lettere, senza preoccuparti se le avevi già presentate: in tal modo manterrai viva la curiosità e l’attesa delle prossime storie. Sicuramente nella tua esperienza avrai notato che alcune lettere vengono memorizzate prima che le presenti con “metodo”: nelle esperienze in classe è accaduto in particolare con la R di rana, riconosciuta da tutti nelle primissime fasi.

Di volta in volta c’è sempre qualche lettera che viene anticipata; ad esempio, nel ritagliare APE, “si anticipa” la consonante P e, nel ritagliare PICCHIO, “si anticipa” CHI e la doppia. In questa fase precoce basta dire: “Bambini/e, quella è la CHI OCCIA; quando sentite il suono CHI in una parola, guardate l’alfabetiere per scriverlo”. Ovviamente non bisogna avere alcuna pretesa, ma si vedrà che i/le più abili scrivono molto

ESPERIENZE 78

in fretta tutti i suoni e gli altri/le altre li/le seguono con il loro ritmo, anche grazie al supporto delle varie attività cooperative. A fine novembre tutti i bambini e le bambine scrivono e ricordano quasi tutti i grafemi che compongono le parole, anche se non le hai ancora presentate. I bambini e le bambine ricorrono spontaneamente all’alfabetiere animato: è il loro “organizzatore cognitivo anticipato” (Ausubel).

La riflessione linguistica in classe prima

Come più volte abbiamo avuto occasione di affermare, già prima dell’ingresso a scuola la bambina /il bambino riflette in modo inconsapevole sulle caratteristiche della lingua: si tratta di valorizzare questa sua naturale propensione anche in prima.

Incanto tiene molto a cuore questo aspetto e lo esplicita quando vuole suscitare nell’insegnante la curiosità nello scoprire le teorie linguistiche di bambini e bambine, proponendo loro “scrivi come sai”, in tutto il periodo in cui parallelamente e sistematicamente si cura l’apprendimento della strumentalità, dell’associazione fonema-grafema, con l’utilizzo completo di questo corso.

I giochi fonologici orali, di cui abbiamo parlato nella presente Guida e che ti proponiamo di realizzare puntualmente 10 minuti al giorno, curano l’oralità, l’aspetto sonoro, la manipolazione della parola, separandola dal suo significato: pertanto i giochi fonologici sono di per sé metacognitivi E che cos’è la riflessione linguistica se non metacognizione, il tanto caro a Vygotskij dialogo con il proprio linguaggio interno?

La riflessione linguistica è la metacognizione che porta prima di tutto a scoprire la prima regola: associazione fonema-grafema.

A mano a mano che nelle letture i bambini e le bambine incontreranno i digrammi e le altre particolarità ortografiche, saranno già propensi a esplicitare le loro teorie, guidati dalla presente proposta editoriale, in cui le regole sono suggerite dai personaggi delle lettere, che si trasformano essi stessi in digrammi Le convenzioni ortografiche verranno rappresentate visivamente e cantate: saranno dei veri e propri scioglilingua.

Le convenzioni ortografiche sono stabilizzate nella memoria con immagine e canto (ad esempio GN è all’interno del corpo dello GNOMO protagonista di un canto).

Nella parte finale del Libro di Lettura compare un piccolo marziano in classe e i bambini e le bambine, entusiasti della sua presenza, saranno stimolati a fargli conoscere tutto ciò che lo circonda allo scopo di fare qualcosa insieme: ma come si fa se non conosce i nomi delle cose? E neanche quelli di persone e di animali? Scaturirà la necessità di dire che cosa fare insieme: si parlerà allora delle azioni che amano i bambini e le bambine. Rapportandosi con il marziano Yeamix, i bambini e le bambine espliciteranno le intuizioni sui nomi, sui verbi, sulla struttura minima della frase

Il funzionamento base della lingua: nomi, verbi, frase minima

La riflessione linguistica in classe prima non è altro che quel passaggio “dalla grammatica implicita alla grammatica esplicita” di cui parlano le Indicazioni Nazionali sull’onda del pensiero vygotskiano.

Tale passaggio avviene in un contesto vissuto come “realistico”, e ciò è necessario per evitare l’introduzione di una grammatica avulsa dalla realtà del bambino e della bambina.

ESPERIENZE 79

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

“Ogni persona, fin dall’infanzia, possiede una grammatica implicita, che le permette di formulare frasi ben formate pur senza conoscere concetti quali quelli di verbo, soggetto ecc. Questa “grammatica implicita” si amplia e si rafforza negli anni attraverso l’uso della lingua, che permette di giungere a forme “corrette” (in italiano standard) e di realizzare enunciati in diverse varietà linguistiche e in diverse lingue. Inoltre, sin dai primi anni di scolarità, i bambini hanno una naturale predisposizione a riflettere sulla lingua. È su queste attitudini che l’insegnante si può basare per condurre gradualmente l’allievo verso forme di “grammatica esplicita”. È molto importante acquisire una progressiva consapevolezza e sicurezza nell’uso dello strumento linguistico (che si avvia, ma non si completa, nel primo ciclo). Si tratta, infatti, di una delle condizioni per un uso critico e libero della lingua, a cui deve giungere presto ogni cittadino. Perciò, nei primi anni della Scuola Primaria l’uso della lingua e la riflessione su di essa vanno curati insieme. Del resto, nella pratica coincidono: l’apprendimento della strumentalità del leggere e dello scrivere è da considerarsi infatti attività linguistica e metalinguistica al tempo stesso. Per quanto riguarda l’ortografia, da una parte è fondamentale che essa sia acquisita e automatizzata in modo sicuro nei primi anni di scuola, in quanto diventa difficile apprenderla più in là con gli anni; dall’altra la correttezza ortografica deve essere costantemente monitorata a tutti i livelli di scuola.”

Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012

Il linguaggio della musica

Gli studi sulla plasticità cerebrale hanno dimostrato che il training musicale promuove le abilità fonologiche indispensabili all’acquisizione della letto-scrittura e del linguaggio

La musica comporterebbe un trasferimento dell’effetto di apprendimento dalle abilità specifiche, stimolate con l’attività musicale, alle funzioni cognitive di base (attenzione, discriminazione uditiva, memoria, coordinazione fino-motoria, fantasia), necessarie per svolgere non solo i compiti musicali, ma anche extramusicali, quali la lettura e le abilità di calcolo a mente.

Il corpo e la voce, in particolare, saranno i primi strumenti “da vivere in maniera consapevole”, sperimentandone le modalità espressive in un contesto sempre fantastico. Il canto riveste un’importanza particolare nella nostra proposta: una parte delle prime letture, da cui si estrapola la frase che troverai sul Metodo, sono i canti musicati e cantati dal cantautore e cantafavole Gianluca Lalli

L’alunno/a quando affronterà un fonema-grafema, disegnerà il personaggio e canterà: attraverso la musica non solo collegherà la memoria uditiva a quella visiva, ma riceverà input per esprimere le sue emozioni, le sue considerazioni su tematiche di cittadinanza, vissuta in modo spontaneo.

ESPERIENZE 80

Concorso “Topo lettore”: la narrativa entra in classe

Un’esperienza con proposte di ASCOLTO e COMPRENSIONE riportate in GUIDA

La lettura autonoma di libri di narrativa è un’attività di fondamentale importanza per orientare la lettura strumentale verso il suo approdo più alto: pertanto ti consigliamo di promuoverla il prima possibile. Nell’esperienza citata si fornisce ai genitori una lista di libri accuratamente scelti dall’insegnante, chiedendo di acquistarne uno per bambino/a, al fine di costituire una piccola biblioteca di classe.

La donazione del libro avviene attraverso un evento speciale, in quel caso l’arrivo del mago in classe (nel caso di Incanto potrebbe essere l’arrivo di Rock, Roll e Fant), affinché si crei una forte aspettativa e motivazione sui contenuti dei “libri magici” regalati ai bambini e alle bambine, già appositamente numerati. La registrazione avviene sul cartellone CONCORSO “TOPO LETTORE” (a partire dalla storia del personaggio-lettera T) con l’elenco dei nomi degli alunni e delle alunne accanto ai quali vi è una fotocopia con dei simbolini prestampati.

Il concorso in tal modo è di gestione agevole: si scrive sul simbolo il numero corrispondente al libro letto, dopo averlo raccontato a un compagno o una compagna nel tempo dedicato (sfogliandolo e ripercorrendo le immagini) e nel corso dell’anno almeno una volta all’insegnante. Il concorso promuove anche l’esposizione orale, il cui allenamento non è certo facilmente praticabile a scuola. Insieme alle bambine e ai bambini si esplicitano le Regole del concorso, rese visibili sul cartellone e sui quaderni per essere condivise anche con le famiglie. Nella terza parte della presente Guida sono riportate le domande per favorire il dialogo in un’ottica di educazione alla cittadinanza sui libri della bibliotecha di classe della collana L’ALBERO DEI LIBRI (La Spiga Edizioni), adottati nelle esperienze in classe a cui si fa riferimento.

Premio finale: viene dato a tutti/e lo stesso premio, con la differenza che ad alcuni/e si scriverà PRIMO PREMIO, ad altri/e SECONDO, ad altri/e TERZO

ESPERIENZE 81

9 stare bene per imparare insieme

Gestione della classe: “Il tempo premio”

In una classe prima è di fondamentale importanza la gestione dei tempi, specialmente i momenti liberi tra la conclusione di un lavoro e l’inizio di un’altra attività: siccome i ritmi delle bambine e dei bambini sono estremamente diversi tra loro, questa fase di “stacco” potrebbe creare confusione.

Noi cerchiamo di favorire l’autonomia, evitando l’utilizzo di giochi, per distinguere la fase di lavoro dall’intervallo. Pertanto proponiamo:

• di affiancare un compagno o una compagna che non ha ancora finito, quando non sta svolgendo una verifica (tutoring);

• di esprimersi attraverso un disegno libero (arte e immagine, espressione delle emozioni);

• di riprodurre o “ricalcare” dei disegni molto grandi che sceglieranno liberamente all’interno di una scatola (attività grafo-motoria) e che poi i bambini e le bambine conserveranno in un apposito porta-listini del tempo libero;

• più avanti, in accordo con la collega di matematica, proponiamo delle “cornicette” (attività visuo-spaziali).

Imparare insieme divertendosi: l’apprendimento cooperativo

Fin dalle prime fasi dell’apprendimento della letto-scrittura, è fondamentale favorire il più possibile le attività in coppia per facilitare l’aiuto reciproco, per evitare o limitare il più possibile l’errore e consentire la correzione autogestita dei lavori. Si consiglia di iniziare con gli esercizi di completamento di parole, continuando poi con dettati reciproci e, in una fase più avanzata, con brevi didascalie relative a sequenze narrative illustrate. Il lavoro in coppia non è scontato e, per prevenire difficoltà relazionali e poca efficienza della coppia, si può proporre una sorta di “scenetta” in cui le colleghe si fingono delle alunne che lavorano insieme e mettono in atto comportamenti adeguati da un punto di vista procedurale (scandire i suoni, contarli, scriverli con la giusta direzione ecc.), ma anche relazionale (incoraggiamento, aiuto nelle difficoltà, supporto nella gestione del materiale...).

La scrittura avviene, così, attraverso l’apprendimento per imitazione (“i ‘neuroni a specchio’ possono giocare un ruolo fondamentale nell’intelligenza linguistica”, Alberto Oliverio, Il cervello che impara), attraverso l’osservazione, poiché il bambino/la bambina potrebbe volersi identificare in quella situazione che gli/ le appare come stimolante. Tali attività assumono le caratteristiche del Cooperative Learning (Johnson e Johnson) anche se si verificano solo alcune delle seguenti condizioni.

• Positiva interdipendenza

I membri della coppia fanno affidamento l’uno all’altro per raggiungere lo scopo. I bambini e le bambine si devono sentire responsabili dell’apprendimento del loro compagno o delle loro compagne e questo impegno viene loro riconosciuto attraverso le parole dell’insegnante, con una frase o un disegnino sul quaderno.

ESPERIENZE 82

• Responsabilità individuale

Ogni alunno/a viene valorizzato/a per come ha scritto e per come si è impegnato/a, oltre che per come ha collaborato.

• Interazione faccia a faccia

Gli alunni e le alunne si insegnano e si incoraggiano a vicenda: di solito con una nostra collega proponiamo un esempio, attraverso una scenetta, secondo la tecnica del modeling, in cui ci improvvisiamo due alunne, una che detta e l’altra che scrive. Mettiamo in atto le varie fasi del dettato reciproco (vedi le proposte da pagina 134) e anche esempi di incoraggiamento in situazione di distrazione, errore, stanchezza del compagno/della compagna.

• Uso appropriato delle abilità nella collaborazione

I bambini e le bambine nella coppia cooperativa vengono incoraggiati e aiutati a sviluppare e a praticare la costruzione della fiducia nelle proprie capacità, la leadership, la comunicazione, il prendere delle decisioni e difenderle, la gestione dei conflitti nei rapporti interpersonali.

• Valutazione del lavoro

I bambini e le bambine imparano a riflettere sulle modalità di lavoro reciproco, disegnano una faccina sorridente, seria o triste sul quaderno del proprio compagno o della propria compagna. Se ci sono problemi nell’accettare la valutazione, discutono con l’insegnante in modo costruttivo.

L’apprendimento cooperativo richiede pazienza nell’attuazione, per la sua complessità, perché bisogna tollerare qualcosa di più di un “brusio”. Gli sforzi verranno tuttavia ripagati. Le bambine e i bambini imparano prima possibile a conoscersi, ad aiutarsi, a essere tolleranti verso il compagno o la compagna, ad accettare di lavorare a turno con tutti/e, ma anche a scegliersi, quando l’insegnante riesce a organizzare questa possibilità. L’insegnante è sempre attivo e presente, alterna la sua vicinanza alle coppie, sostenendole e mediando gli inevitabili momenti di conflittualità. Tutto ciò è difficile e richiede dispendio di molte energie, ma ne vale la pena, poiché la classe sta imparando a diventare risorsa di se stessa, laddove altre risorse sono sempre poche.

ESPERIENZE 83

10 IL COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

Le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini. Nelle diversità di stili di vita, di culture, di scelte etiche e religiose, esse sono portatrici di risorse che devono essere valorizzate dalla scuola, per far crescere una rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise.

Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012 e Nuovi scenari 2018

9 modi per aiutare i vostri figli e le nostre figlie a diventare buoni lettori e buone lettrici

Leggete ad alta voce 1

Per i bambini e le bambine ascoltare un racconto è un’esperienza bellissima e indimenticabile. Mentre leggete una fiaba interrompete il racconto e… lasciateli:

• indicare le lettere;

• chiedere il significato delle parole;

• discutere della storia e dei suoi personaggi;

• leggere insieme qualche frase;

• osservare insieme le illustrazioni.

Siate un buon esempio 2

Quando i vostri figli o le vostre figlie sono vicini, in qualsiasi momento della giornata, leggete quanto più vi è possibile quotidiani, giornali, riviste e libri. Loro:

• osservano che cosa fate;

• impareranno da ciò che fate;

• copieranno ciò che fate.

Incoraggiate le vostre figlie e i vostri figli a leggere 3

Potete aiutarli a leggere di più:

• avendo libri in casa;

• trovando il tempo di andare in libreria e in biblioteca;

• regalando loro i libri che più piacciono.

4

Anche ai più piccoli o alle più piccole piacciono i libri

Potete educare i vostri figli e le vostre figlie alla lettura persino quando sono piccolissimi:

• regalando ai vostri figli più piccoli libri cartonati come gioco;

• parlando con loro delle illustrazioni;

• leggendo le filastrocche.

5

Aiutate le vostre figlie e i vostri figli a imparare attraverso le cose

Portateli al parco, al mare, alle mostre, alla stazione, nei negozi e parlate con loro di ciò che li circonda e che osservano: hanno bisogno di quel tipo di informazioni per capire le storie che ascoltano o leggono.

ESPERIENZE 84

Parlate con i vostri figli e le vostre figlie delle loro esperienze 6

Parlare di ciò che succede loro li aiuta a:

• imparare parole nuove;

• capire il significato di queste nuove parole;

• imparare dalle loro esperienze.

Incoraggiate le vostre figlie e i vostri figli a pensare e a parlare di ciò che succede 7

Discutete di ciò che accade intorno a loro, di ciò che vedono in TV o leggono, di ciò di cui parlano in classe e tra amici e amiche. Ciò li aiuta a:

• dare buone descrizioni;

• usare nuove parole;

• ricordare l’ordine degli eventi;

• raccontare storie complete.

Attraverso questo impareranno come sono scritte le storie e capiranno meglio che cosa stanno leggendo.

Date ai vostri figli e alle vostre figlie materiale per scrivere e disegnare 8

I bambini e le bambine spesso vogliono imparare come si scrive e si disegna. Potete aiutarli tenendo sempre in casa carta, matite e colori.

Decidete insieme quanta TV possono guardare 9

Cominciate voi stessi a convincervi che la TV non è poi così tanto utile come baby-sitter e a considerare seriamente che:

• quando i vostri figli e le vostre figlie guardano la TV non fanno altro;

• 10 ore a settimana sono un tempo ragionevole;

• più di 10 ore a settimana possono causare problemi per il loro rendimento scolastico e per il loro modo di relazionarsi con gli altri e con il mondo.

(dal Family Literary Interest Group of Canada, riadattato dal Comune di Cerignola)

ESPERIENZE 85

11 IL VALORE DELL’IMMAGINAZIONE DALLE ARTI

ALLA SCRITTURA alla formazione della coscienza

(adatt. da Vygotskij, Immaginazione attività creatrice nell’età infantile, 1930 in La mente umana, Prefazione di Luciano Mecacci, Universale Feltrinelli, 2022)

Immaginazione e attività creatrice 1

Una prerogativa tipica di noi esseri umani è quella di proiettarci verso il futuro, di crearlo noi stessi e di modificare la realtà del presente. Questa attività creatrice, basata sulle facoltà combinatorie del nostro cervello, è denominata immaginazione. Per il senso comune le parole immaginazione e fantasia richiamano alla mente tutto ciò che non è reale e che, perciò, non può avere alcun serio significato pratico. La verità è che, secondo la scienza, tutto ciò che ci circonda e che è stato creato dagli esseri umani, tutto il mondo della cultura, all’opposto del mondo della natura, è un prodotto dell’immaginazione e dell’attività creatrice che si fonda su di essa.

L’attività creatrice nasce dal linguaggio interiore… 2

Da dove scaturisce l’attività creatrice? La preziosa risposta di Vygotskij è: “dal linguaggio interno”. Il linguaggio interno non è un linguaggio macchina (anche il computer ha un suo linguaggio interno), ma è principalmente un sistema di contenuti espressi in parole che hanno sia un significato condiviso tra i membri di un determinato gruppo sociale sia in un senso privato individuale. Nello spazio mentale di ciascun individuo vi è una costante attività dinamica in cui il mondo esterno e interno viene vissuto e rivissuto attraverso il linguaggio interno. È come se vivessimo in una continua rappresentazione teatrale, fatta di cose, eventi e persone che hanno un senso per ciascuno di noi, mai identico a quello degli altri. Tale dinamica viene espressa da Vygotskji con un’espressione traducibile con esperienza vissuta, non solo esperienza

Dal linguaggio interno all’arte 3

La mente è artefice dei propri sensi, ma è in grado di trasmetterli anche alle altre persone. In quale forma? La risposta per Vygotskij è inequivocabile: attraverso l’arte in tutte le sue forme, dalla musica alla pittura, alla letteratura, massimamente attraverso la poesia

L’arte rappresentò per Vygotskij il filo rosso sotterraneo della sua visione della mente umana proiettata nel futuro. Su questo aspetto del suo pensiero si è concentrata l’attenzione degli studiosi e delle studiose nell’ultimo decennio.

Dal linguaggio interno alla poesia 4

Di sicuro la specie umana produce tecnologia, produce scienza, modificando continuamente l’ambiente in cui essa vive. Le conquiste tecnologiche, i risultati scientifici, tuttavia, vanno soggetti a nascita e morte, in una perenne metamorfosi; al contrario, la mente umana, all’apice della sua attività, a partire dal linguaggio interno e dall’immaginazione che ne scaturisce, genera un prodotto che rimane imperituro per il senso che esso trasmette: la poesia

ESPERIENZE 86

5

... alla formazione della coscienza

Secondo Vygotskji, un verso di Puskin, ma anche di Dante, condensa un complesso di sensi che si riverbera all’infinito nella mente di ciascun essere umano.

La coscienza per Vygotskij è la funzione mentale nella quale convergono e si integrano i sensi, è la funzione dell’attribuzione di senso a tutto ciò che riguarda noi stessi e il mondo, il luogo della mente da cui parte per esempio la domanda: “Che senso ha tutto questo?” , se vediamo una colonna di bambini e bambine immobili in attesa di essere gettati in una fossa comune.

Tale idea di coscienza come sede della piena e matura consapevolezza del proprio essere individuale comporta anche un inscindibile legame con l’idea di responsabilità sociale e morale.

Dal linguaggio interno alla costruzione della lingua scritta

Il linguaggio interno è ciò che guida silenziosamente i processi mentali complessi e consente l’autoregolazione dei processi cognitivi. Vygotskij ci aiuta a comprendere che cosa succede nella mente di bambine e bambini quando si avvicinano alla lingua scritta e quando, successivamente, si trovano per la prima volta ad esprimere i loro pensieri su un insignificante foglio bianco.

Capiremo, ad esempio, perché i bambini e le bambine riconoscono le lettere che a scuola non sono state ancora presentate e le utilizzano per iniziare a scrivere “come sanno” e perché, sebbene oralmente riescano a esprimersi in maniera chiara e utilizzando anche proposizioni subordinate, scrivano poi un testo con un linguaggio povero, proposizioni di due parole con grammatica e sintassi deformate.

Ma per comprendere questi processi di apprendimento dobbiamo acquisire consapevolezza di come funziona il cervello umano quando è alle prese con nuove competenze cognitive complesse.

Una rete di funzioni… per scrivere

QUANDO SCRIVIAMO

A MANO, ACCENDIAMO

UNA SCIA LUMINOSA

NEL NOSTRO CERVELLO!

Ciò che caratterizza il cervello umano, osserva Vygotskij, non è una complessità di funzioni come percezione, attenzione, memoria, pensiero, linguaggio, bensì la formazione di sistemi funzionali costituiti dall’integrazione delle suddette funzioni Questa integrazione sorge in dipendenza dal contesto.

ESPERIENZE 87

Si prenda l’esempio della scrittura. Per i popoli privi di scrittura le funzioni della percezione, del linguaggio, della programmazione motoria ecc. non interagiscono tra di loro. Una volta, però, che nel corso della storia di un popolo viene introdotta la scrittura, il cervello degli individui che ne fanno parte procede alla propria riorganizzazione funzionale per consentire tale nuova competenza cognitiva. Il linguaggio scritto richiede funzioni superiori che sono poco mature nel bambino e nella bambina e che si formano esclusivamente nel processo di apprendimento

Lo sviluppo di tali funzioni superiori è divenuto possibile per l’umanità solo nel momento in cui è stata inventata la scrittura.

Tecnologia e operazioni mentali

Il contesto storico e culturale fornisce alla bambina e al bambino fin dalla prima infanzia gli strumenti con i quali essi interagiscono con la realtà esterna.

Una volta introdotto un nuovo strumento nel corso della storia, un cucchiaio o un piatto per cibarsi, una matita per scrivere o disegnare, un libro per leggere, uno strumento musicale per suonare, il computer nel ventesimo secolo, esso diviene indispensabile per lo svolgimento delle funzioni delle operazioni mentali

La mente, lavorando in simbiosi, ad esempio con il computer, si crea nuove modalità interne di elaborazione dell’informazione, di progettazione di programmi, di cognizione e azione per esplorare un problema. Gli strumenti sono quindi apparentemente esterni alla mente, come se fossero protesi, ma di fatto sono mezzi interni, che il cervello riconosce e concepisce come essenziali per interagire con la realtà circostante, sia essa costituita da oggetti ed eventi o da persone.

L’invenzione di nuovi strumenti e la loro trasmissione di generazione in generazione, come è avvenuto nelle forme più svariate nella storia dell’umanità, è una proprietà fondamentale della mente umana

Non esiste alcuna attività mentale indipendente da una strumentazione data dal contesto storico

Nessun’altra teoria psicologica del Novecento, al pari di quella vygotskiana, ha posto alla base dei processi mentali umani l’uso degli strumenti.

L’educazione è assecondare la mente umana a proiettarsi nel futuro

Guardare al futuro e non al passato, nel pensiero di Vygotskij, è sempre stata una costante che avrebbe permesso di distinguere tra visioni conformiste della persona umana e visioni innovative: Il cervello non è soltanto un organo che conserva e riproduce la nostra esperienza passata, solo ciò che è vecchio. L’attività creatrice, che scaturisce dalle attività combinatorie del nostro cervello, è proprio ciò che ci rende degli esseri in grado di creare il nostro futuro modificando il presente In questo processo, l’organismo animale diventa personalità umana.

L’appropriazione sociale di questo processo naturale si chiama educazione.

Insegnare guardando al “futuro prossimo” di chi si ha davanti

Proprio negli ultimi anni di vita, Vygotskji maturò il concetto di zona di sviluppo prossimo, nel quale la dimensione del futuro è centrale. Il termine utilizzato da Vygotskij è proprio “prossimo” e ha un significato nettamente temporale, che si opacizza nelle traduzioni “prossimale” o “potenziale”.

ESPERIENZE 88

La zona di sviluppo prossimo è un periodo sensibile nella vita psichica di ogni bambina e bambino. Rappresenta la distanza tra il livello di sviluppo attuale, determinato mediante problemi che egli/ella risolve da solo/a e il livello di sviluppo determinato dalla capacità di risolvere problemi sotto la guida degli adulti o in collaborazione con i compagni e le compagne.

(Vygotskij , La dinamica dello sviluppo mentale dello scolaro in rapporto all’insegnamento/apprendimento, 1933, relazione pubblicata nel 1935 in La mente umana)

La ricerca ha dimostrato che in un bambino o in una bambina di cinque anni la zona di sviluppo prossimo è di 2 anni, vale a dire che all’età di 5 anni stanno germogliando le funzioni che matureranno a 7 anni. Un bambino o in una bambina di 7 anni ha già una zona di sviluppo prossimo più piccola. Questo fa pensare a come la mente del bambino e della bambina in età prescolare abbia una propensione spiccata “a correre” anticipando i processi di sviluppo, che solitamente si considerano tipici dell’età scolare. La conclusione di Vygotskij, dunque, è che l’insegnamento non debba appiattirsi su un percorso prestabilito, cadenzato secondo lo sviluppo biologico: l’insegnamento/apprendimento più produttivo è quello che anticipa lo sviluppo biologico, attivando funzioni che sono nello stadio di maturazione corrispondente alla zona dello sviluppo prossimo, che si può determinare attraverso le modalità esplicitate sopra.

Ne consegue che lo stesso insegnamento è un fattore potente, è la forza efficace che dirige, accelera, rallenta, raggruppa i processi dello sviluppo infantile.

Il ruolo della scuola

La società innesta (espressione vygotskiana) nella mente di una bambina o di un bambino il proprio sistema di conoscenze, valori, regole attraverso la scuola. Tuttavia bisogna prestare attenzione a un aspetto determinante, secondo Vygotskij: la scuola come cardine sociale dell’innesto può mirare al conformismo e all’immobilismo, alla mortificazione della mente individuale o può essere il luogo per generare persone libere e creative. Un percorso didattico che si limita a offrire a una bambina o a un bambino quello che ci si aspetta da loro in base all’età o in base a un semplice riscontro del livello delle loro competenze, attraverso una consueta interrogazione, un test psicologico, non fa che consolidare quello stesso percorso prestabilito, non fa che rendere omogenea la mente di chi studia al modello storico culturale prefissato. Sta ai singoli docenti, allora, esplorare nuovi percorsi, escogitare nuove soluzioni in un rapporto dialogico con ogni alunno/a, attivando in loro potenzialità messe in ombra dal tradizionale processo educativo e anticipando altresì delle prestazioni che solo in futuro emergeranno, a condizione che in quel futuro si verifichino le condizioni sociali adeguate all’apprendimento.

Chi insegna apprende

e viceversa

Una svolta davvero rivoluzionaria viene data da Vygotskij alla relazione educativa: il rapporto tra insegnante e alunni/e non è visto in termine di verticalità e unidirezionalità dall’alto verso il basso, ma in termini di circolarità e reciprocità. Infatti il termine chiave non è traducibile semplicemente come insegnamento/ apprendimento, ma è insegnamento/apprendimento allo stesso tempo. L’insegnante insegna, gli alunni e le alunne apprendono, ma i risultati dell’apprendimento modificano le strategie di insegnamento: gli alunni e le alunne divengono quindi in un certo modo essi stessi insegnanti e così in un percorso di continua crescita reciproca

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La costruzione della lingua scritta

Che ruolo riveste la lingua scritta nel proiettare l’umanità verso il futuro? Che differenza c’è con il linguaggio orale in questa prospettiva?

Ripartiamo dall’affermazione di Vygotskij, secondo cui, dal momento storico in cui è stata inventata la scrittura, il cervello umano ha sviluppato funzioni superiori integrate e seguiamo lo sviluppo concettuale che ci porta a far comprendere la peculiarità della lingua scritta rispetto al parlato. È ancora diffuso, tuttavia, il punto di vista secondo cui la lettura e la scrittura non rappresentano nulla di nuovo per il bambino e la bambina e che il linguaggio scritto non è che il trasferimento del linguaggio orale a segni scritti e per letture viceversa, i segni scritti sono trasferiti nel linguaggio orale. La ricerca, già ai tempi di Vygotskij, si è imbattuta in un problema centrale, la cui analisi ha dato luogo a una serie di lavori di psicologia della letto/scrittura a scuola. Tale problema, emerso da osservazioni in culture di lingue diverse è che, di regola, un bambino o una bambina di 9 anni che ha appreso a scrivere e a leggere, quando si trova nella situazione di comprendere o produrre un testo scritto, dimostra di essere indietro in modo molto significativo rispetto allo sviluppo del suo linguaggio orale.

I bambini e le bambine che padroneggiano bene il linguaggio orale e si esprimono con frasi lunghe e anche subordinate, scrivono proposizioni molto corte perfino di due parole, così come parlavano a due anni, utilizzando solo sostantivi e verbi e molto raramente aggettivi. Vi è uno scarto colossale di 7 anni. Poi questa divergenza migliora un po’, ma può restare molto significativa per tutto il primo ciclo della scuola.

Come si spiega questa divergenza così macroscopica tra il livello del linguaggio scritto e orale? Ricerche ben note a Vygotskij hanno introdotto la teoria degli spostamenti, secondo la quale il bambino e la bambina nel corso dell’acquisizione di una nuova funzione incontrano le stesse difficoltà che hanno affrontato nel corso dell’acquisizione di una funzione affine, in un’età precedente. Così, secondo tale teoria, durante l’acquisizione del linguaggio orale il bambino e la bambina hanno attraversato certe tappe e saranno le stesse che percorreranno qualche anno dopo nell’acquisizione del linguaggio scritto. Non c’è niente da obiettare contro questa teoria, ma al contempo è una teoria che non ci spiega niente. Secondo Vigotskij possiamo capire perché il bambino o la bambina scrive male a 9 anni solo se capiamo in quale condizioni parla male a 2 anni.

Un bambino o la bambina di 2 anni parla degli oggetti che ha davanti agli occhi e non può farlo quando non li ha davanti. Basta pensare a come si esprime al telefono: il suo discorso risulta molto più banale e primitivo rispetto a quando comunica con una persona presente. ll bambino o la bambina è abituato/a al dialogo, cioè a una situazione in cui parla e subito riceve una sorta di reazione: parlare al di fuori della situazione comunicativa è un altro grado di astrazione poiché bisogna immaginare qualcuno che ascolta, che in quel momento non è presente. La difficoltà è ancora maggiore per il passaggio al linguaggio scritto, che sotto questo aspetto è ancora più astratto e si realizza senza un interlocutore. Il linguaggio scritto risulta un linguaggio senza la sua reale sonorità, un linguaggio, dunque, distaccato dalla sua attività discorsiva che dà senso al parlato. Il linguaggio scritto è un linguaggio che scorre nel silenzio Nel linguaggio scritto, inoltre, il bambino o la bambina deve porre attenzione non solo al linguaggio stesso ma a ciò che sta dietro alle parole, dietro “al vetro” delle parole; deve prestare attenzione alle “regole” per scrivere. Fare le due cose nello stesso tempo è al di sopra delle sue forze. L’attenzione del bambino e

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della bambina è totalmente assorbita dalla costruzione volontaria di ciò che sa fare in modo spontaneo quando parla. In questo sforzo ne risente terribilmente il senso di ciò che scrive.

Dal linguaggio interno alla costruzione della lingua scritta

Il linguaggio scritto richiede il funzionamento continuo del linguaggio interno, dipende direttamente da esso. Quando un bambino o una bambina scrive una lettera a un compagno o a una compagna che si trova in un’altra città, deve spostarsi in una situazione che lui stesso o lei stessa ha creato. Vede davanti a sé un foglio di carta e una matita ma deve avere motivi interni, più astratti, per scrivere e la situazione non gli/le suggerisce che cosa deve dire. A questo fine occorre una certa libertà e lo sviluppo della trama della scrittura dettata dal linguaggio interno.

Il processo di traduzione del linguaggio interno nel linguaggio scritto, tuttavia, è particolarmente difficile perché il linguaggio interno è un linguaggio per me stesso/a, mentre il linguaggio scritto è costruito soprattutto per l’altro/a che mi deve comprendere e non vede come scrivo. Si tratta di una combinazione di attività che alla base sono contraddittorie per il bambino e la bambina.

IN CONCLUSIONE per Vygotskij il passaggio fondamentale che consente al bambino e alla bambina di esprimere in modo completo e corretto i propri pensieri in forma scritta è la presa di coscienza di ciò che accade nella sua mente nella fase di costruzione del linguaggio scritto. La chiave di volta consiste nel fatto che il piccolo neo-scrittore e la piccola neo-scrittrice riesca a dialogare con se stesso/a, come se dialogasse con un interlocutore vero e proprio, mentre scrive.

Dialogare con se stesso anche sul come si scrive, permette di acquisire consapevolezza sulle regole, rendendo la grammatica implicita, spontanea nel parlato, sempre più esplicita. Il linguaggio interiore veicola l’autoregolazione consapevole, la metacognizione. È attraverso questo processo che bambine e bambini imparano a esprimere i propri pensieri in modo completo anche in forma scritta.

Scrivere NON è il processo inverso di leggere

Sulla base di quanto è stato detto, ripercorrendo il pensiero di Vygotskij, diventa comprensibile la differenza tra linguaggio orale e linguaggio scritto nel processo di apprendimento. Dobbiamo considerare il linguaggio scritto come un processo di genesi di una nuova forma di linguaggio, che ha rapporti strutturali e funzionali specifici con le altre forme di linguaggio e ha proprie leggi di sviluppo.

Il linguaggio scritto non è la semplice conversione del linguaggio orale in segni scritti, ma è una nuova forma di linguaggio che deve essere appresa totalmente dal bambino e dalla bambina. Proprio allo stesso modo, la lettura non è la semplice conversione dei segni scritti nel linguaggio orale ma è un processo molto complesso. La relazione tra la lettura e la scrittura non è come il movimento inverso dello stesso processo, cioè come la relazione tra due viaggi di andata e ritorno: con un’immagine espressa da Binet, per l’andata prendo il biglietto da Parigi a Lione, per il ritorno prendo il biglietto da Lione a Parigi. La lettura rispetto al linguaggio scritto è un processo di tutt’altra natura.

Aspetti esecutivi: scrivere su una tastiera

L’osservazione successiva è che l’insegnamento diventa propriamente tale quando precede lo sviluppo. Se l’insegnamento utilizzasse solo le funzioni già sviluppate, avremmo a che fare con processi simili all’apprendere a scrivere su una tastiera. Chiariamo la differenza che vi è per un bambino o una bambina tra

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l’apprendere a scrivere su una tastiera e apprendere la scrittura. La differenza tra i due processi sta nel fatto che se io comincio a scrivere su una tastiera, non passo farlo a un livello superiore anche se posso ricevere una qualifica professionale. Il bambino o la bambina, quando scrive di proprio pugno ed esprime i suoi pensieri, non acquisisce solamente un’abilità, la scrittura, ma cambia tutta la struttura dei suoi rapporti con il linguaggio: da un processo non cosciente diviene un processo cosciente, da un’abilità in sé diviene un abilità per sé. Inoltre, bisogna sempre tenere presente che solo l’insegnamento che precede lo sviluppo del bambino e della bambina sarà un buon insegnamento. Noi abbiamo incominciato con il fatto che il linguaggio scritto nell’alunno/a è molto povero, che un bambino o una bambina di 9 anni scrive allo stesso livello in cui parla un bambino o una bambina di 2 anni. La conclusione a cui siamo pervenuti è che un alunno o un’alunna che sa leggere e scrivere non si distingue da un o una analfabeta perché il uno/a sa scrivere e l’altro/a no, ma perché uno/a si muove in una struttura di conoscenze diversa da quella dell’altro. Il primo è un rapporto totalmente diverso con il proprio linguaggio, che è il mezzo fondamentale per la formazione del pensiero.

SINTESI

Perché mentre presentiamo alcune lettere ci accorgiamo che i bambini e le bambine sanno anche le altre? I processi di sviluppo di ogni bambina/o hanno la prerogativa di precedere i processi di insegnamento/apprendimento (area di sviluppo prossimo): la mente umana è proiettata verso il futuro.

Perché vi è una divergenza colossale tra lo sviluppo della lingua scritta e quello della lingua orale? Le ricerche hanno dimostrato che un bambino o una bambina a 9 anni parla con una struttura sintattica già elaborata e, al contrario, mette invece in forma scritta un pensiero con la stessa struttura che utilizzava parlando a 2 anni, con solo verbi e sostantivi, pochi aggettivi, una grammatica e una sintassi ridotta o deformata. Perché? Secondo Vygotskij la lingua scritta non è la trasposizione del linguaggio orale in segni scritti e la lettura viceversa. La teoria degli spostamenti ipotizza che il bambino e la bambina, nell’acquisizione del linguaggio scritto, attraversino le stesse tappe dell’acquisizione del linguaggio orale. Allora, aggiunge Vygotskij, dobbiamo capire perché a 2 anni il bambino o la bambina parlava male per associare la stessa conclusione al fatto che a 9 anni scrive male. I bambini e le bambine a 2 anni parlano al telefono in modo molto banale rispetto a come parlano in una conversazione con l’interlocutore davanti. Perché? Perché per parlare hanno bisogno di vedere oggetti reali e sono motivati dalla presenza della persona che ascolta e risponde; inoltre sono aiutati a comprendere anche parole non note dalla sonorità del linguaggio e dagli accenti logici. Possiamo dedurre da questo che il canto e il ritmo potrebbero facilitare la lettura e la comprensione.

Il linguaggio orale avviene in una situazione comunicativa spontanea in cui la grammatica non è ancora esplicitata, è implicita, ma il bambino/la bambina l’apprende spontaneamente senza particolare difficoltà nella conversazione. Al contrario, il linguaggio scritto è una costruzione volontaria, in assenza di interlocutore, con solo davanti un foglio bianco. Nella costruzione della lingua scritta il bambino/ la bambina è impegnato/a in diverse abilità cognitive: deve imparare prima l’associazione dei segni ai suoni, poi gradualmente apprende le strutture sintattiche grammaticali ed è necessario che presti simultaneamente attenzione agli aspetti esecutivi, al gesto grafico; inoltre per lui/lei è necessario avere uno scopo per scrivere immaginandosi una situazione comunicativa.

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Ma in realtà è come se scrivesse con un vetro trasparente davanti: il vetro trasparente rappresenta la grammatica e la sintassi, che non sono ancora esplicitate del tutto nella prima fase della costruzione della lingua scritta. Come possiamo aiutarlo/a? Le attività “scrivi come sai”, nelle prime fasi di apprendimento, e la possibilità che il bambino e la bambina esplicitino i contenuti delle “stringhe” scritte spontaneamente potrebbero essere un’occasione di esprimere ad alta voce quanto è stato suggerito dal loro linguaggio interiore a proposito di “come si scrive”, delle regole da loro ipotizzate, esplicitando in tal modo la sua grammatica implicita.

In che maniera si può sopperire alla mancanza della situazione comunicativa, dell’interlocutore, della presenza di oggetti reali da descrivere ad esempio? Vygotskij lo dice chiaramente: attraverso il linguaggio interno e l’autoregolazione, la consapevolezza, la metacognizione. Ma noi promuoviamo tutti questi processi, lasciamo spazio affinché i bambini e le bambine stiano da soli a dialogare, a rischio anche di annoiarsi? Per vincere la noia, necessariamente si terranno compagnia con il linguaggio interno, svilupperanno l’immaginazione. Linguaggio interno e immaginazione, secondo la visione di Vygostskij, aprono le porte al sapere e all’attività creatrice, prerogativa esclusiva dell’essere umano, l’unica specie in grado di costruire il suo futuro e modificare il suo presente. Non solo l’arte in tutte le sue forme, ma anche la scienza e la tecnologia sono prodotti dell’immaginazione umana.

Personalmente, troviamo molto pertinente a questa visione vygotskiana della mente umana che apprende la scrittura e i linguaggi delle arti questa famosa frase di Gianni Rodari: “Tutti gli usi della lingua per tutti. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiav o” (Gianni Rodari, Antefatto a La grammatica della fantasia).

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12 Bibliografia

D.P. Ausubel, Educazione e processi cognitivi: guida psicologica per gli insegnanti, ed. italiana a cura di Daniela Costamagna, Franco Angeli, Milano, 1978

A. Canevaro, G. Lippi, P. Zanelli, Una scuola, uno sfondo, Organizzazione didattica e complessità, 1986

P.S. Caltabiano, Lo sviluppo dell’apprendimento emotivo, in “Strategie”, rivista italiana di programmazione Neuro Linguistica n. 2/2003 SPNL BOLOGNA, pag. 44

C. Cornoldi, L. Miato, A. Molin, La prevenzione e il trattamento delle difficoltà di lettura e scrittura, OS, Firenze, 1985

E. Ferreiro, A. Teberosky, La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti, 1994

D.W. Johnson, R.T. Johnson, Apprendimento cooperativo in classe, Erickson, Trento, 1994

Alberto Oliverio, Il cervello che impara, Giunti, Firenze, 2017

Anna Oliverio Ferraris, Prova con una storia, Bur, 2018

M.A. Procopio, A come… animare l’alfabeto, Fabbrica dei Segni, Novate, 2015

G. Rodari, Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, Giulio Einaudi Editore, 1973

G. Stella, J. Pippo, Apprendere a leggere e a scrivere, Signum Scuola, 1992

G. Stella, A. Apolito, Lo screening precoce nella scuola elementare, in “Disles sia”, vol. 1, n. 1, 2004, pp. 111-118

L.S. Vygotskij, La mente umana, cinque saggi, a cura di Luciano Mecacci, Universale Feltrinelli, 2022

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3 a

saper fare per insegnare materiali

schede

dettati riciproci (in coppia) e dettati dell’insegnante l’arte di raccontare domande per “dialogare” sui libri

PARTE
95

SAPER FARE PER INSEGNARE:

MATERIALI, SCHEDE, dettati reciproci e dell’insegnante, l’arte di raccontare, DOMANDE PER “ DIALOGARE ” SUI LIBRI

➜ Sommario

1 Attività fonologiche: comincia come…, comincia con…

2 • Dettati reciproci: da fare in coppia

• Dettati dell’insegnante (parole con numero crescente di sillabe e chiave di correzione unica)

3 Esercitazioni / Verifiche intermedie

• Autodettati di parole (un disegno e una griglia per la corrispondenza fonema-grafema)

• Sillabe e maiuscolo-minuscolo

• Suoni difficili

4 • Disegni per stimolare l’ideazione fantastica su temi di cittadinanza

• Verifiche finali (lettura, ascolto, comprensione) primo e secondo quadrimestre

• Scrivere i primi pensieri

5 • L’arte di raccontare: il Decalogo di Anna Oliverio Ferraris

• Dialogare sui libri: ascoltiamo per capire insieme

6 Materiali per l’Accoglienza

A B Bandierina che sarà attaccata a una bacchetta su cui scrivere: È ARRIVATO/A… LO ACCOGLIE…

C Lettere che formano la frase LA SCUOLA VI ABBRACCIA (una lettera per pagina, da colorare)

D Strisciolina con Rock e Roll per scrivere il nome sul banco e cornice per il ritratto

E Ciondolo per collanina di Rock e Roll da realizzare con i genitori il primo giorno

F Locomotiva e vagoncino per realizzare il trenino con le foto e il nome dei bambini e delle bambine (se la scuola prevede un momento di accoglienza alla presenza dei genitori, si può proporre un semplice laboratorio di “ritaglio, incollo su un cartoncino e coloro”)

G Striscia con scritto NOI da anteporre al trenino

H Cartello per la porta della classe di Fant: CLASSE 1a

I Cartello per la fila di Fant

L I giorni della settimana da esporre alle pareti

M Il calendario su cui scrivere i giorni della settimana, annotare i compleanni, le gite, gli eventi importanti, il tempo meteorologico...

N Il modello per il cappello di Fant da cui estrarre i cartellini illustrati per “ideare”

O I cartellini illustrati per la storia del secondo giorno (o dei primi giorni) proposti nell’esperienza citata in Guida (vedi seconda parte)

P La Roll Rossa di Fant carica di... giochi fonologici corredato da una serie di immagini. L’insegnante chiederà parole che “iniziano come…” o “iniziano con…”

7 Magazzino delle lettere per le prime parole

Q Striscia “Il taccuino delle prime parole” da mettere su un cartellone o fascia murale su cui formare parole con i cartelli animati

R “Lo zaino di Roll” per le proposte di arricchimento lessicale del Libro di Lettura

S I cartellini delle lettere animate

96

1

attività fonologiche

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NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE 98 © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi
COMINCIA CON… COLLEGA. comincia con... A E I O U
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE 99 © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi
comincia coME... COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… UVA .
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 100
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
comincia coME... COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… MULINO. N. 1
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 101
COLORA
CUI NOME COMINCIA CON… M . N. 2
comincia coN...
I DISEGNI IL

COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… PIPA .

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 102
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
comincia coME... N. 3

finisce con...

NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 103
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME FINISCE CON… PA E PO. N. 4
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 104
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… FIORE . N. 5
comincia coME...
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE 105 © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi Conflitto cognitivo sul significato e sul suono simile.
N. 6
comincia con... COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA CON… F.
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 106
N. 7
Conflitto cognitivo sul significato e sul suono simile.
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… BALENA .
comincia coME...
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 107
COLORA
DISEGNI
CUI NOME COMINCIA CON… B. N. 8
comincia con...
I
IL
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 108
N. 9
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… VESPA .
Conflitto cognitivo sul significato e sul suono simile.
comincia coME...
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 109
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME FINISCE CON… VI. N. 10
finisce con...

comincia coME...

COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… NASO. N.

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 110
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
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NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 111 COLORA I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE… N .
N. 12 Suono ponte.
contiene...
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 112
N. 13
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… DINOSAURO.
cognitivo sul significato e sul suono simile.
comincia coME... Conflitto
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 113
COLORA
NOME COMINCIA CON… D. N. 14
comincia con...
I DISEGNI IL CUI

comincia coME...

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 114
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
15
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… LANA . N.
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 115
COLORA
CUI NOME COMINCIA CON… L . N. 16
comincia con...
I DISEGNI IL

comincia coME...

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 116
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… SOLE . N. 17
Conflitto cognitivo sul significato e sul suono simile.
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 117
COLORA
NOME COMINCIA CON…
. N. 18
comincia con...
I DISEGNI IL CUI
S
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 118
19
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… RETE . N.
comincia coME...
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 119
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE… R . N. 20
contiene...

comincia coME...

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 120
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
21
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… TAVOLO. N.
Conflitto cognitivo sul significato e sul suono simile.
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 121
NOME
N. 22
FINISCE coN... COLORA I DISEGNI IL CUI
FINISCE CON… TO.
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 122
N. 23
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… ZANZARA .
Conflitto cognitivo sul significato e sul suono simile.
comincia coME...
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 123
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE... Z . N. 24
CONTIENE...
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 124
N. 25
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… COCOMERO.
comincia coME...
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 125
N. 26
comincia coN... COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA CON… CA .
FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 126
NOME : DATA: ATTIVITÀ
CONTIENE COLORA I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE... H . N. 27
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 127 COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME… GALLINA . N. 28
comincia come...
FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 128
COLORA
NOME
N. 29 Conflitto cognitivo sul significato e sul suono simile.
NOME : DATA: ATTIVITÀ
CONTIENE...
I DISEGNI IL CUI
CONTIENE... G .

comincia come...

NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 129
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME COMINCIA COME…
. N. 30
SCIMMIA
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 130
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE… SCE
N. 31
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
CONTIENE...
O SCI.
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 131
COLORA I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE… GLI. N. 32
CONTIENE...

CONTIENE...

COLORA I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE… QUI , QUO, QUA , QUE . N. 33

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 132
NOME : DATA: ATTIVITÀ FONOLOGICHE
133
dettati reciproci dettati dell’insegnate 2

Dettati reciproci: da fare in coppia

Ti consigliamo di fornire una strisciolina per ogni coppia di alunni/e e attivare una forma di apprendimento cooperativo, come esplicitato nella seconda parte della presente Guida.

Un bambino o una bambina detta e conta i fonemi sulle dita, supportando il compagno/la compagna che scrive, al fine di evitare errori. Poi i due bambini si daranno il cambio con una nuova strisciolina: seguirà la correzione reciproca del lavoro, apponendo un piccolo fiore sotto ogni errore e firmandosi in modo “creativo” come vicemaestro o vicemaestra.

Quindi gli obiettivi non riguardano solo la scrittura in sé, ma anche la capacità di collaborare, di supportare in modo “garbato” il compagno/la compagna, di autovalutare il prodotto, di relazionarsi in modo consono.

Le parole del dettato sono appositamente quelle relative ai disegni delle schede proposte per le attività fonologiche (quindi con la stessa gradualità), in maniera da prevenire difficoltà di comprensione lessicale che potrebbero incontrare i bambini e le bambine che parlano altre lingue, ovvero i bambini e le bambine con Bisogni Educativi Speciali. Quindi l’attività fonologica n. 1 (pagina 100) corrisponde alla striscia n. 1 (pagina 135) delle parole da dettare e così via fino al n. 33.

134
DETTATI RECIPROCI

PAROLE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 1

MURO MANO CASA MIELE

MELA FUMO SOLE TANA

STRISCIA N. 2

MATITA TEMPORALE CAMICIA RAMO

PIUMA MANTELLO MOTO CAMINO

DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 135
DA DETTARE NOME : DATA:

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 3

PIETRA PECORA PANE PANTALONI

TOPO PALLA CIPOLLA PISELLI

STRISCIA N. 4

ORSO TOPO SCOPA BIMBA

FELPA GONNA LUPO TROMBA

DETTATI
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 136
RECIPROCI

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 5

FOTO MAGO SALE FUNE

ERBA LANA FATA FOGLIA

STRISCIA N. 6

FILO AGO FINESTRA VISO

FAMIGLIA LUPO PORTA VETRO

DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 137

DETTATI RECIPROCI

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 7

DELFINO BAMBOLA FOCA PASTA

BARBA PESCE BOLLA PIEDE

STRISCIA N. 8

BORSA VALIGIA BARCA MARSUPIO

PISTA PORTA BEFANA PALLA

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 138

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 9

NAVE VETRO VESTITO FARFALLA

FORMICA VASCA GRILLO FELPA

STRISCIA N. 10

NAVI MARE VISO OLIVO

CAVOLI CERVI CHIAVI NOVE

:
DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 139
NOME
DATA:

DETTATI RECIPROCI

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 11

ORECCHIE NUVOLA NEVE BARCA

OCCHIO BOCCA NAVI NONNO

STRISCIA N. 12

PANTALONI SCARPE MONTE CINTURA

CONO MAGLIA FONTANA MARE

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 140

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 13

SERPENTE TENTACOLI DITO MOSTRO

MAMMUT DENTE TORTA DIVANO

STRISCIA N. 14

DADO TAVOLO TUNNEL DOTTORE

SEDIA DISCO TETTO DATTERI

: DATA: DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 141
NOME

DETTATI RECIPROCI

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 15

LABIRINTO LUNA SALE TAVOLA

COLLA LENTE MIELE FILO

STRISCIA N. 16

LEPRE GALLO LUPO VOLPE

COCCINELLA LATTE LUNA PALLA

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 142

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 17

LUNA SALE STELLE SABBIA

SASSO CIELO ZANZARA ZOCCOLO

STRISCIA N. 18

ZUFOLO SANDALO SUGO POSATE

SECCHIO OSSO STRADA CASA

: DATA: DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 143
NOME

DETTATI RECIPROCI

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 19

PALLONE TENDA RUOTA CALCIATORE

RAMO RISO REGALO RANA

STRISCIA N. 20

TROMBA PIATTI XILOFONO TAMBURO

PIANOFORTE MARACAS VIOLINO FLAUTO

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 144

PAROLE DA DETTARE NOME

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 21

TASCA PESCA TEMPORALE TETTO

DENTE DATTERI DITO DADO

STRISCIA N. 22

CAMINETTO TETTO BARCA FOTO

SEDIA PORTO VASO PIEDE

DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 145
: DATA:

DETTATI RECIPROCI

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 23

GRILLO ZEBRA RISO SALE

SERPENTE PIZZA ZOCCOLO FARFALLA

STRISCIA N. 24

POZZO MELANZANA SCARPA TAZZA

SASSO SALE STANZA DANZA

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 146

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 25

PESCA CITTÀ TASCA COLLO

TRONCO CIPOLLA CANDELA MANDARINO

STRISCIA N. 26

CANE COCCINELLA TACCO MUCCA

CALENDARIO SCOPA GATTO GHEPARDO

: DATA: DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 147
NOME

DETTATI RECIPROCI

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 27

BACHI CHIAVE BACI FUOCO

PICCHIO FIOCCHI FIOCCO MACCHINA

STRISCIA N. 28

GATTO TOPO GALLO GONNA

GIALLO CATTEDRA BANCO CAMINETTO

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 148

PAROLE DA DETTARE NOME

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 29

AGO MAGO BACCHETTA FIOCCO

LAGO FIGURINA STREGA ARCO

STRISCIA N. 30

PESCE SCETTRO SCIVOLO ASCIA

SCOPA SCIARPA MACCHINA SPADA

DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 149
: DATA:

DETTATI RECIPROCI

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 31

MOSCA SCARPA PESCATORE FASCIA

SCALA ASCENSORE TRECCIA COSCIA (DI POLLO)

STRISCIA N. 32

FOGLIA PAGLIA PALLA CIGLIA

CAMOMILLA MANIGLIA PALETTA FAMIGLIA

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 150

NOME : DATA:

PAROLE DA DETTARE

DETTA AL TUO COMPAGNO O ALLA TUA COMPAGNA LE SEGUENTI PAROLE.

STRISCIA N. 33

SQUADRA QUINDICI CULLA SCUOLA

PESCA SCATOLA AQUILONE AQUILA

DETTATI RECIPROCI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 151

Dettati dell’insegnante

(parole con numero crescente di sillabe e chiave di correzione unica)

Ti consigliamo di replicare più volte almeno la prima proposta delle prove di partenza “scrivi come sai” che trovi nel volume dell’Accoglienza Eccoci qua! per monitorare il livello di evoluzione della costruzione della lingua scritta, durante il percorso sistematico di apprendimento.

Le sillabe della lista di parole sono sempre 10, pertanto nell’esperienza fatta in classe è stata usata sempre la stessa chiave di correzione, per favorire il monitoraggio.

Nella frase è stata valutata solo la stabilità della parola ripetuta

CHIAVE DI CORREZIONE PER I DETTATI NUMERO

e così via…

Stabilità della parola ripetuta nella frase

➜ Dettati

MA ME MI MO MU

monosillaba ME

bisillaba MELO trisillaba MULINO

PA PE PI PO PU

monosillaba PO

bisillaba PANE trisillaba PATATA

FA FE FI FO FU

monosillaba FA

bisillaba FOTO trisillaba FILMATO

BA BE BI BO BU

monosillaba BU

bisillaba RUBA trisillaba ALBERO

Sì No

quadrisillaba MELOGRANO frase AL MULINO VEDO UN MELO.

quadrisillaba PATATINE frase LE PATATINE SONO PIÙ BUONE

DEL PANE.

quadrisillaba FOTOGRAFO frase IL FOTOGRAFO FA IL FILMATO

E LE FOTO.

quadrisillaba ALBERTINO

frase ALBERTINO RUBA UNA PERA

DA UN ALBERO.

152
DI SILLABE CORRETTE NELLE PAROLE PUNTEGGIO 10 10 9 9 8 8 7 7 6 6
DETTATI DELL’INSEGNANTE

VA VE VI VO VU

monosillaba VA bisillaba VIA trisillaba VENTUNO

NA NE NI NO NU

monosillaba NO bisillaba MANI trisillaba TRENINO

DA DE DI DO DU

monosillaba DO

bisillaba DUE trisillaba DENARI

LA LE LI LO LU

monosillaba LÌ

bisillaba LANA trisillaba LEONE

SA SE SI SO SU

monosillaba SA

bisillaba SOLE trisillaba SUSANNA

RA RE RI RO RU

monosillaba RE

bisillaba ROMA trisillaba RUMORE

TA TE TI TO TU

monosillaba TE

bisillaba TOPO trisillaba DITONE

ZA ZE ZI ZO ZU

monosillaba ZE bisillaba TAZZA trisillaba ZUPPETTA

quadrisillaba VENTISETTE

frase LA VOLPE VA VIA VENTUNO VOLTE.

quadrisillaba PENTOLINO

frase NINO SALE SUL TRENINO.

quadrisillaba ALADINO

frase ALADINO MI DÀ DUE DENARI.

quadrisillaba BALENA

frase UN LEONE VEDE UN FILO DI LANA (E VA DA UNA BALENA).

quadrisillaba SEMAFORO

frase SUSANNA È SOTTO IL SOLE AL SEMAFORO.

quadrisillaba MORETTINO

frase UN RE VIVE A ROMA.

quadrisillaba TOPOLINO

frase IL TOPO DÀ LA CODA AL TOPOLINO.

quadrisillaba ZANZARINA

frase LA ZANZARINA FA LA ZUPPA

NELLA TAZZA.

153
DETTATI DELL’INSEGNANTE

3

esercitazioni/ verifiche intermedie

• AUTODETTATI DI PAROLE

• SILLABE E MAIUSCOLO-MINUSCOLO (LE GRIGLIE DI RILEVAZIONE DEI DATI SONO NELLA QUARTA PARTE DELLA GUIDA)

• SUONI DIFFICILI

154

QUALI lettere MANCANO?

OSSERVA E SCRIVI CONTANDO LE LETTERE SULLE DITA (prima nomina tutti i disegni in classe per essere sicuro/a di conoscerli).

NOME : DATA: AUTODETTATI DI PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 155 PUNTEGGIO SUL NUMERO DI VOCALI CORRETTE n. su 22 voto su 10
S C L V T P Z Z V P Z Z N R T P N

VERIFICA VOCALI E M P F

OSSERVA E SCRIVI CONTANDO LE LETTERE SULLE DITA

(prima nomina tutti i disegni in classe per essere sicuro/a di conoscerli).

PUNTEGGIO SUL NUMERO DI LETTERE CORRETTE n. su 31 voto su 10 NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi AUTODETTATI DI PAROLE 156
M O

VERIFICA VOCALI E B V D

OSSERVA E SCRIVI CONTANDO LE LETTERE SULLE DITA

(prima nomina tutti i disegni in classe per essere sicuro/a di conoscerli).

PUNTEGGIO SUL NUMERO DI LETTERE CORRETTE n. su 31 voto su 10 NOME : DATA: AUTODETTATI DI PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 157
N R N D U E

VERIFICA VOCALI E N L S

OSSERVA E SCRIVI CONTANDO LE LETTERE SULLE DITA (prima nomina tutti i disegni in classe per essere sicuro/a di conoscerli).

PUNTEGGIO SUL NUMERO DI LETTERE CORRETTE n. su 31 voto su 10 NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi AUTODETTATI DI PAROLE 158 N D T O I

VERIFICA VOCALI E t r z

OSSERVA E SCRIVI CONTANDO LE LETTERE SULLE DITA (prima nomina tutti i disegni in classe per essere sicuro/a di conoscerli).

NOME : DATA: AUTODETTATI DI PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 159 PUNTEGGIO SUL NUMERO DI LETTERE CORRETTE n. su 31 voto su 10 doppie SÌ NO R Z T Z O E T E

QUALI VOCALI MANCANO?

OSSERVA E SCRIVI CONTANDO LE LETTERE SULLE DITA (prima nomina tutti i disegni in classe per essere sicuro/a di conoscerli).

NOME : DATA:
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi AUTODETTATI DI PAROLE 160 PUNTEGGIO SUL NUMERO DI LETTERE CORRETTE n. su 31 voto su 10 doppie SÌ NO R R B P A O T E A L C A A R A
• CE, CI • CHE,
CA, CO, CU
CHI

OSSERVA E SCRIVI CONTANDO LE LETTERE SULLE DITA

(prima nomina tutti i disegni in classe per essere sicuro/a di conoscerli).

: DATA: AUTODETTATI DI PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 161 PUNTEGGIO SUL NUMERO DI LETTERE CORRETTE n. su 31 voto su 10 doppie SÌ NO M A R I O S A S R R I L R O S C I A GA, GO, GU • GE, GI • GHE,
NOME
GHI

QUA, QUE, QUI, QUO

OSSERVA E SCRIVI CONTANDO LE LETTERE SULLE DITA

(prima nomina tutti i disegni in classe per essere sicuro/a di conoscerli).

PUNTEGGIO SUL NUMERO DI LETTERE CORRETTE n. su 31 voto su 10 NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi AUTODETTATI DI PAROLE 162 R O R C I A L C N L I R E T R O L O S D R

NOME

la consonante M

COMPLETA CON MA ME MI MO MU.

MAMMA

SE NO

GNOLO SA

TITA CCA

NTE NO

RICOPIA IN STAMPATO MINUSCOLO.

MIMMA E MIMÌ

SILLABE
163
: DATA:
MAIUSCOLO-MINUSCOLO

MAIUSCOLO-MINUSCOLO

la consonante l

COMPLETA CON LA LE LI LO LU, COME NELL’ESEMPIO.

SILLABE
NOME : DATA:
Gruppo Editoriale ELi
PRE __ pre O __ o MONE mone CO RE re TTE __ tte STEL steI __ CE __ ce MU mu __
ME me
LAGO Iago

consonante T

COMPLETA CON TA TE TI TO TU, COME NELL’ESEMPIO.

TA NA tana TÙ tù

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi SILLABE MAIUSCOLO-MINUSCOLO 165
NOME : DATA:
Ipa LEFONO Iefono MONE mone
la
GAT gat LPA
PO po R r

NOME

MAIUSCOLO-MINUSCOLO

la consonante R

COMPLETA CON RA RE RI RO RU, COME NELL’ESEMPIO.

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI. NA SPA spa SE se DIO dio PA pa __ NOCERONTE noceronte TE te SO so GA ga MO mo

: DATA: SILLABE
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 166

la consonante S

COMPLETA CON SA SE SI SO SU, COME NELL’ESEMPIO.

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

: DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi SILLABE MAIUSCOLO-MINUSCOLO 167
NOME
EPE
epe dia RA
ra __ SINA sina __ BBIA bbia LAME Iame RI
PONE __
DIA pone
__

NOME :

MAIUSCOLO-MINUSCOLO

la consonante B

COMPLETA CON BA BE BI BO BU, COME NELL’ESEMPIO.

BA NANA banana FANA __ fana SCO sco

NOCOLO nocoIo __ DINO dino __ RO ro RO T ro __ t

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

VANDA vanda RCA rca __ STA sta

DATA: SILLABE
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 168

NOME : DATA:

la consonante N

COMPLETA CON NA NE NI NO NU, COME NELL’ESEMPIO.

NE VE neve TE __ te __

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi SILLABE MAIUSCOLO-MINUSCOLO 169
do NA na
DO
VOLE

MAIUSCOLO-MINUSCOLO

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

NOME : DATA: SILLABE
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 170
, COME NELL’ESEMPIO. la consonante P __ RTA rta LCINO Icino __ LLO IIo ZZOLA zzoIa

la consonante D

COMPLETA CON DA DE DI DO DU, COME NELL’ESEMPIO.

DADO dado

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi SILLABE MAIUSCOLO-MINUSCOLO 171
NOME : DATA:
NTI nti __ TO to INO ino __ MBO mbo CCIA __ ccia SERTO serto NE ne

MAIUSCOLO-MINUSCOLO

DATA: SILLABE

NOME :

la consonante F

COMPLETA CON FA FE FI FO FU, COME NELL’ESEMPIO.

FARO

faro __ CA

ca __ NIVIA

nivia RITO

rito MO mo TA ta __ LO

Io __ RESTA resta CO __ co RRO __ rro

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 172

la consonante V

COMPLETA CON VA VE VI VO VU, COME NELL’ESEMPIO.

VISO viso PA NE pa __ ne

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi SILLABE MAIUSCOLO-MINUSCOLO 173
NOME : DATA:
TI ti NGA nga LA Ia
SPA spa OLE oIe LENO
Ieno
__
__

MAIUSCOLO-MINUSCOLO

ZA ZE ZI ZO ZU, COME NELL’ESEMPIO.

INO ino

CCOLI ccoIi NO __ no

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

STRUZ __ struz PRAN pran

NOME : DATA: SILLABE
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 174
la consonante Z
o
PPA ppa __ TTERA ttera O

COMPLETA CON LE SILLABE CA CO CU. ca, co, cu

LO MOTIVA IN DINE SA

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 175

COMPLETA CON CE OPPURE CI. CE, CI

PUL NO POLLA

COMPLETA.

LA MAMMA CU NA POL LE E

PER NA: TUTTO IL BO È

: DATA: I SUONI
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 176
NOME
DIFFICILI
E LA MAMMA RI VE
BUONO. NOI NIAMO IN PA
BA NI DA TUTTI!

CHE, CHI

COMPLETA CON CHE OPPURE CHI.

AMI FIOC ZUC

LEGGI E COMPLETA CON CHE OPPURE CHI.

ASSO FANNO LE AMI !

SUONANO LE TARRE E CANTANO CON DELLE

VOCINE FRES . NON SONO MAI STAN .

STANNO CON OC E OREC E APERTE!

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 177

GE, GI

COMPLETA CON GE OPPURE GI.

RANDOLA MELLI

OSTRA NTE

RIORDINA LE SILLABE, FORMA LE PAROLE E LEGGILE.

:
I SUONI
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 178
NOME
DATA:
DIFFICILI
• RE • NA TO • GET • NI LE • GI • VI FA • RAF • GI
GI

COMPLETA CON GA GU GO.

A SCIO BBIA

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 179 ga, gU, gO

GHE, GHI

COMPLETA CON GHE OPPURE GHI

LEGGI E COMPLETA CON GHE OPPURE GHI. MAR RITE A POZZAN RE

I MA _

MANGIANO UN PIATTO DI SPA _

TTI

CONDITI CON UN SU TTO OTTO DI FUN E RIGLI DI NOCI RACCOLTI VICINO

AL LA TTO.

: DATA: I SUONI
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 180
NOME
DIFFICILI
_ _
_ _

Completa con qua que qui quo e leggi.

Leggi e disegna. dro li re li rizia cin

Cinque aquiloni volano come aquile sopra un bosco di querce.

La foto del quadro con il quadrifoglio è incollata sul quaderno.

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 181
q

parole capricciose

Cerchia Ie paroIe che contengono iI suono cu.

FILASTROCCA DI CU

Attenzione! Ne I pianeta di QU

tante paro I e non ci son più!

Sono fuggite mo I to I ontano: tutte da CU tenendosi per mano!

Da II o spazio, in poche ore, arrivano cuoio, cuoco, cuore.

Giungono insieme circuito e scuo I a; scuotere, invece, arriva da so I a.

Percuotere e innocuo, in compagnia, non fanno paura, ma simpatia.

Queste paro I e scrivi dunque con cu; se sbag I i, s’arrabbiano: attento tu!

Leggo Scrivo, E I medi

Riscrivi Ie paroIe che hai cerchiato.

ScegIi tre paroIe deII’esercizio precedente e scrivi una frase per ognuna.

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 182

cqu

Completa con cqu.

a ario

a azzone

Cerchia cqu, poi leggi.

Acqua di monte, acqua di fonte, acqua che squilli, acqua che brilli, acqua che canti e piangi, acqua che ridi e muggi tu sei la vita e sempre, sempre fuggi.

Gabrie I e D’Annunzio a erelli

a edotto

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 183

posto dei disegni. Poi cerchia gn.

a sua testa

, così ora ha

ia un pezzo

per fare una cioto I a

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 184
gn ,
g
.
. Per pranzo .

CompIeta con Ie paroIe date. gl

mag I ione • ag I io • gig I io • sbadig I io • conchig I ia • bersag I io • trifog I i • sveg I ia • conig I io

• Quando hai sonno apri I a bocca e fai uno

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga Gruppo Editoriale ELi 185

CompIeta scrivendo Ie paroIe aI posto dei disegni. Poi cerchia sce e sci. sce, sci

Due a , scendono

I ungo i I ru _

Prisci II a I a bi Ii confonde con due _ _ _ arpe! Per cercare di prenderIi scivoIa sui sassi, si ferisce e aIIora si cura con uno _

_ _ _ _ _ _ aIIe aIghe bIu!

– Sei curiosa come una – escIama

I a sua amica cambiando I a tura.

NOME : DATA: I SUONI DIFFICILI © La Spiga Gruppo Editoriale ELi 186
_ _ _ _ _ .
_

ideazione fantastica su temi di cittadinanza verifiche finali

1 O e 2 O quadrimestre

• lettura

• ascolto

• comprensione

• scrivere i primi pensieri

187
4

Disegni per stimolare l’ideazione fantastica su temi di cittadinanza

Le prove in tutto sono 12 e sono pensate per essere proposte a partire da gennaio, due o tre volte al mese.

Consegna una figura uguale a tutta la classe. Se vuoi, realizza ulteriori disegni per prove simili. Gli stimoli danno la possibilità di riflettere e di esprimersi sulle tematiche di cittadinanza affrontate.

Un albero parla a un bambino: che cosa dirà?

(Rispetto per la natura)

Che cosa succede? (Pro-socialità)

Un bambino osserva un uccellino in gabbia: che cosa penserà?

(Rispetto degli animali)

Che cosa succede? (Pro-socialità)

IDEAZIONE
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 188
FANTASTICA

Che cosa fa la giraffa? (Animali fantastici)

Come sono questi alberi? (Natura fantastica)

Che cosa confiderà il topo al gufo saggio? (Fiducia negli adulti)

Che cosa succede? (Il diverso)

Che cosa succede?

(Includere nel gioco)

Che cosa succede? (Generosità)

IDEAZIONE FANTASTICA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 189

Verifiche finali PRIMO quadrimestre (possono essere utilizzate, tutte o alcune, come pre-verifiche delle prove finali, collettivamente)

6. ASCOLTO E SCRIVO (DETTATO) 10 parole

5. LEGGO AD ALTA VOCE Aspettando un fratellino

4. LEGGO, COMPRENDO, RISPONDO Aspettando un fratellino

3. LEGGO E COMPRENDO (sillabe/ onomatopee) Chi lo fa?

2.b ESPONGO ORALMENTE (lessico ) Il palloncino vagabondo

2.a ESPONGO ORALMENTE (completezza) Il palloncino vagabondo

1. ASCOLTO- COMPRENDO L’incendio nella foresta

Punteggio:

Punteggio:

Punteggio:

Punteggio:

Punteggio:

Punteggio:

Punteggio:

ALUNNI

VERIFICHE FINALI 1° QUADRIMESTRE 190

1. ASCOLTO-COMPRENDO: l’insegnante legge il testo, io ascolto. Poi legge una domanda per volta, io faccio una crocetta sul disegno corretto.

L’INCENDIO NELLA FORESTA

Nel bosco era nato un piccolo cervo di nome Bambi. Tutti gli animali lo amavano moltissimo Una notte divampò un incendio nella grande foresta e Bambi fu il primo che se ne accorse. Chiamò tutti i suoi amici animali e insieme si misero a correre per mettesi in salvo. Bambi fu l’ultimo a uscire dal bosco e si salvò raggiungendo le rive di un piccolo fiume. da F. Salten, Bambi

Rispondi e completa indicando con una X il disegno corretto.

1. Chi è il protagonista?

2. Dove si trovava Bambi?

VERIFICHE FINALI 1° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 191 NOME : DATA:

3. Bambi salvò tutti da un:

4. Bambi nella storia aveva:

5. Bambi si salvò raggiungendo:

1. ASCOLTO E COMPRENDO

MAX 10 PUNTI, 2 PUNTI PER OGNI RISPOSTA CORRETTA punti: /10

VERIFICHE FINALI
© La Spiga
Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 192
1° QUADRIMESTRE

2a-2b ESPONGO ORALMENTE (completezza, lessico)

IL PALLONCINO VAGABONDO

2a ESPONGO ORALMENTE

MAX 10 PUNTI, 1 oppure 2 PUNTI PER OGNI SEQUENZA sulla base

della completezza. L’ultima sequenza è l’invenzione del finale. punti: /10

2b ESPONGO ORALMENTE

MAX 10 PUNTI, 1 oppure 2 PUNTI PER OGNI SEQUENZA sulla base

della proprietà di linguaggio. L’ultima sequenza è l’invenzione del finale. punti: /10

VERIFICHE FINALI 1° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi
: DATA: 193
NOME

Chi lo fa?

LEGGI DISEGNA

DIN DON, DIN DAN

BUM, BUM

PE, PEE, PEPÈ

MUU, MUU

TOC TOC 3.

MAX

VERIFICHE FINALI 1° QUADRIMESTRE © La Spiga
Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 194
3. LEGGO E COMPRENDO (sillabe/onomatopee)
LEGGO E COMPRENDO
10 PUNTI, 2 PUNTI PER OGNI RISPOSTA CORRETTA punti: /10

4. LEGGO, COMPRENDO, RISPONDO: leggo in modo silenzioso il racconto. Poi leggo le domande e coloro le risposte nel testo. Infine rispondo scrivendo una parola.

5. LEGGO AD ALTA VOCE.

ASPETTANDO UN FRATELLINO

La mamma di Sara aspetta un bebè. Sara lo aspetta anche lei per giocare. Una sera mamma e papà arrivano con Matteo, ma Sara non può giocare con lui: Matteo urla per la fame e fa tanta pipì. La mamma sta con lui e Sara ride a Matteo. Tutti fanno regali a Matteo e pure a Sara.

Rispondi colorando le risposte nel testo come indicato e scrivendo una parola.

1. (rosso) Che cosa aspetta la mamma di Sara?

2. (giallo) Come si chiama il fratellino?

VERIFICHE FINALI 1° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 195

3. (verde) Quando urla il fratellino?

4. (arancione) Chi sta sempre con lui?

5. (azzurro) Che cosa portano tutti a Matteo e a Sara?

Disegna la scena che preferisci.

4. LETTURA E COMPRENSIONE da lettura silenziosa

MAX 10 PUNTI, 2 PUNTI PER OGNI RISPOSTA CORRETTA punti: /10

5. LETTURA AD ALTA VOCE

MAX 10 PUNTI, togliere 1 punto ogni 2 errori: parole errate o omesse, salti di riga, ripetizioni, salti di riga, lunghe esitazioni punti: /10

VERIFICHE FINALI 1° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 196

6. ASCOLTO E SCRIVO (DETTATO) 10 PAROLE.

Bisillabe piane

MANO

PINA

FOTO

Bisillabe complesse

VENTO

DENTE

STRADE

Trisillabe piane

CAROTE

BALENA

Trisillabe complesse

ZANZARA

CANZONE

6. DETTATO DI PAROLE

MAX 10 PUNTI, 1 PUNTO OGNI PAROLA CORRETTA

VERIFICHE FINALI 1° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi
: DATA: 197
NOME
punti:
/10

Verifiche finali SECONDO quadrimestre

6. OSSERVO, INVENTO E SCRIVO

Un orsetto curioso pensiero forma correttezza

5. ASCOLTO E SCRIVO 5a. 10 parole facili

5b. 10 parole difficili

4. LEGGO AD ALTA VOCE La volpe in fattoria

3. LEGGO E COMPRENDO La volpe in fattoria

2b. ESPONGO ORALMENTE (lessico)

2a. ESPONGO ORALMENTE (completezza)

1. ASCOLTO- COMPRENDO

L’albero in affitto

L’albero in affitto

L’albero in affitto

Punteggio :

Punteggio:

Punteggio :

Punteggio :

Punteggio :

Punteggio :

ALUNNI

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga
Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 198

1. ASCOLTO-COMPRENDO: l’insegnante legge il testo, io ascolto. Poi legge una domanda per volta, io faccio una crocetta sul disegno corretto.

2a. ESPONGO ORALMENTE (completezza).

2b. ESPONGO ORALMENTE (lessico).

L’ALBERO IN AFFITTO

In un prato c’era un albero tutto solo. Stanco di non avere nessuno con cui parlare, l’albero decise, un grigio giorno d’autunno, di appendere al suo ramo più bello un cartello con la scritta “affitto rami”. Arrivò uno scoiattolo: cercava un posto per passare l’inverno al caldo. Dopo aver raccolto ghiande e semi, preparò la sua tana. “Che bellezza!” pensò l’albero, tutto contento di aver trovato un amico. Ma non fece in tempo a pensarci un solo momento che lo scoiattolo si era già addormentato. Una rondine si avvicinò svolazzando tra i rami, ma partì subito per un lungo viaggio con le sue amiche. Con un gran ronzio venne all’improvviso uno sciame di api. L’albero cercò di imparare a memoria i nomi di tutte quelle api ma, per la fatica, sentì un gran mal di testa e si addormentò. Dormì tutto l’inverno. Quando si risvegliò, a primavera, era cresciuto tanto, ma tanto che i rami erano arrivati a toccare le stelle. “Mamma mia! E adesso come faccio?” pensò l’albero preoccupato. “Da questa altezza non riesco più a vedere nessuno!”. Ma quando venne la notte, nel cielo spuntò uno spicchio di luna, giallo come il limone. Con un po’ di paura, l’albero cominciò a parlare con la luna che non aveva niente da fare e sapeva tante cose. I due divennero subito amici e l’albero si sentì davvero contento.

P. Caielli, L’albero in affitto adatt., Einaudi

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 199

Rispondi indicando con una X il disegno corretto.

1. Chi è il protagonista?

2. Che cosa ha appeso ai rami?

3. Chi arrivò per primo?

4. Quando si svegliò l’albero?

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 200

5. Con chi fece amicizia l’albero?

Disegna la scena che preferisci.

1. ASCOLTO E COMPRENDO

MAX 10 PUNTI, 2 PUNTI OGNI PAROLA CORRETTA punti: /10

2a. ESPONGO ORALMENTE

MAX 10 PUNTI, 1 oppure 2 PUNTI PER OGNI SEQUENZA sulla base della completezza punti: /10

2b. ESPONGO ORALMENTE

MAX 10 PUNTI, 2 PUNTI PER OGNI SEQUENZA sulla base della proprietà di linguaggio punti: /10

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi
: DATA: 201
NOME

3. LEGGO E COMPRENDO: leggo in modo silenzioso il racconto.

Poi leggo le domande e coloro le risposte nel testo. Infine rispondo scrivendo una breve frase.

4. LEGGO AD ALTA VOCE

LA VOLPE IN FATTORIA

Rina la volpe era molto birichina. Viveva in una tana piccola e calda nel bosco, ma era sempre nella fattoria.

Quando davano il cibo alle galline, Rina mangiava tutti i loro chicchi prima che potessero dare una beccata. E succedeva sempre una gran confusione.

Qualche volte Rina trovava un uovo nel pollaio e allora saliva con la scala nel pagliaio e ve lo nascondeva.

Quando il pomeriggio Tristano, il cane bassotto, faceva il pisolino all’ombra dell’albero, Rina di nascosto gli tirava la coda.

Attilio e Karen, Rina alla fattoria adatt., Giunti

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga
Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA:
202

Rispondi colorando le risposte nel testo come indicato e scrivendo una parola.

1. (rosso) Qual è il nome della volpe?

2. (verde) Dove era la sua tana?

3. (giallo) Dove andava sempre Rina?

4. (rosa) Di chi era il cibo che mangiava Rina?

5. (marrone) Che cosa succedeva nel pollaio?

Confusione. Allegria. Paura.

6. (verde) Dove nascondeva le uova la volpe?

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 203

7. (grigio) Con che cosa saliva?

8. (azzurro) Che cosa faceva al cane?

9. (viola) Quando faceva il pisolino Tristano? Il pomeriggio. La sera. Il mattino.

10. Com’era la volpe? Simpatica. Birichina. Cattiva.

3. LETTURA E COMPRENSIONE da lettura silenziosa

MAX 10 PUNTI, 1 PUNTO PER OGNI PAROLA CORRETTA punti: /10

4. LETTURA AD ALTA VOCE

MAX 10 PUNTI, TOGLIERE 1 PUNTO OGNI 2 ERRORI: parole errate o omesse, salti di riga, ripetizioni, lunghe esitazioni punti: /10

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 204

5a. ASCOLTO E SCRIVO

(DETTATO) 10 PAROLE

FACILI

Bisillabe piane

ROSA

LANA

FUMO

Bisillabe complesse

FESTA

RONZA

CORDE

Trisillabe piane

FERITA

MEDUSA

Trisillabe complesse

BOSCO

VACANZE

5b. ASCOLTO E SCRIVO

(DETTATO) 10 PAROLE

DIFFICILI

OCHE

SOGNO

GOLA

PESCI TORTA

MOGLIE

BAMBOLA

QUADRO

TEMPO

PUGILE

5a. DETTATO DI PAROLE facili

MAX 10 PUNTI, TOGLIERE 1 PUNTO OGNI ERRORE: parole errate o omesse, salti di riga, ripetizioni, lunghe esitazioni punti: /10

5b. DETTATO DI PAROLE difficili

MAX 10 PUNTI, TOGLIERE 1 PUNTO OGNI 2 ERRORI: parole errate o omesse, salti di riga, ripetizioni, lunghe esitazioni punti: /10

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 205

6. OSSERVO, INVENTO E SCRIVO

UN ORSETTO CURIOSO

6. OSSERVO, INVENTO E SCRIVO

MAX 10 PUNTI: pensieri (contenuto) punti: /10

MAX 10 PUNTI: correttezza sintattica, formale punti: /10

MAX 10 PUNTI: correttezza ortografica, TOGLIERE 1 PUNTO OGNI 2 ERRORI: parole errate o omesse, salti di riga, ripetizioni, lunghe esitazioni punti: /10

VERIFICHE FINALI 2° QUADRIMESTRE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi NOME : DATA: 206

5

l’arte di raccontare "dialogare" sui libri

207

L’ARTE DI RACCONTARE:

IL DECALOGO di ANNA OLIVERIO FERRARIS

(adatt. da Anna Oliverio Ferraris, Prova con una storia. I racconti giusti per rispondere alle grandi domande dei bambini, BUR Rizzoli parenting)

1 Fiducia, atteggiamento, tono della voce contribuiscono a creare un clima ricettivo e rilassato.

2 Se un bambino o una bambina è particolarmente teso/a e irrequieto/a, prima di iniziare il racconto, si può fare insieme un esercizio di rilassamento: “Siedi qui accanto a me, trova la posizione più comoda… senti la testa, le spalle, le braccia, le gambe rilassate e leggère… facciamo un respiro profondo…”.

3 L’uso che si fa della propria voce nel corso della narrazione è fondamentale. La lettura deve essere espressiva. La monotonia annoia e distrae: chi ascolta ha la sensazione che chi narra non partecipi o che si stia annoiando. Se parliamo troppo in fretta, diamo l’impressione di voler finire rapidamente.

4 Bisogna lasciar trasparire l’interesse nei confronti della trama e dei personaggi. Accelerare in alcuni punti, quando la narrazione lo richiede, rallentare in altri, bisbigliare, alzare un po’ la voce, trattenere il fiato quando si avvicina un pericolo, caratterizzare nei dialoghi la voce di ogni personaggio, sfruttare la punteggiatura per trovare il ritmo e l’intonazione giusti: sono alcune delle strategie che contribuiscono a rendere il racconto suggestivo, a creare partecipazione e a indurre in chi ascolta stati emotivi consoni al messaggio che si vuole trasmettere.

5 Incontrate lo sguardo nelle piccole ascoltatrici e nei piccoli ascoltatori. Siate attori/attrici! I bambini e le bambine sono il pubblico, perciò alzate di tanto in tanto lo sguardo dalle pagine, osservate le loro espressioni. Ridete con loro, interrompete per un commento.

6 Qualche volta, prima di girare una pagina, chiedete che cosa pensano che succederà “dopo”; aumenterete la loro partecipazione e il loro interesse. Favorirete l’ascolto attivo.

7 Un altro accorgimento consiste nel dare a un personaggio il nome di un piccolo ascoltatore o di una piccola ascoltatrice: “Quella volta vinse il canguro e l’elefantino Ermanno capì che, se si vuole andare d’accordo, non si può vincere sempre a ogni costo”. Quando un bambino o una bambina è coinvolto/a, pone domande, partecipa, commenta.

8 Un importante strumento da usare con sapienza è la pausa. Le pause non sono degli spazi vuoti, ma acquistano significato a seconda dei punti in cui sono collocate: servono per attirare l’attenzione, per ottenere silenzio, per creare suspence, per dare rilevanza a una parola, a una frase o a un concetto. “Quella volta vinse il canguro e l’elefantino Ermanno capì che (PAUSA), se si vuole andare d’accordo, non si può vincere sempre e a ogni costo”.

9 Un effetto analogo lo si ottiene sottolineando una frase con il tono della voce. Nel nostro esempio: “Quella volta vinse il canguro e l’elefantino Ermanno capì che, se si vuole andare d’accordo, non si può vincere sempre e comunque”.

10 Con i bambini e le bambine irrequieti è preferibile uno stile narrativo non troppo concitato, un tono della voce non monotono ma tale da indurre calma e favorire la concentrazione e il rilassamento

D’altro canto è così che si addormentano alcuni bambini e alcune bambine, entrando in uno stato di trance grazie al tono di voce tranquillizzante del narratore o della narratrice.

208 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

È giusto spaventare?

I bambini e le bambine di 3-6 anni sanno “far finta” e distinguono l’immaginazione dalla realtà. Questa distinzione però è facile per i giochi che inventano loro, mentre è un po’ più difficile per le storie che raccontiamo noi ed è ancora più difficile per le storie che compaiono sugli schermi, dove le immagini hanno l’effetto di amplificare le minacce e le emozioni. A 8 anni, un bambino o una bambina non si lascerà più impressionare dal gioco della tigre che lo/la faceva spaventare quando era più piccolo/a, perché riesce ad autoregolare meglio le sue emozioni.

Nei più piccoli e nelle più piccole questo meccanismo di autoregolazione non è ancora efficiente, meglio perciò evitare di enfatizzare troppo le minacce nel corso di una storia, limitandosi a qualche mimica non troppo accentuata oppure alternando le false minacce con sorrisi e parole rassicuranti. L’ideale è comunque regolarsi sui feedback che il bambino o la bambina ci invia in risposta alle nostre drammatizzazioni.

Immaginare per crescere

Un’importante funzione svolta dai racconti è quella di favorire l’immaginazione Grazie all’immaginazione bambine e bambini ampliano i loro orizzonti, considerato che l’ambito delle loro esperienze è ancora limitato.

L’immaginazione consente di rappresentarsi le cose non solo come sono ma anche come potrebbero essere. Se grazie all’immaginazione il bambino o la bambina può esaminare virtualmente un avvenimento e verificare quali reazioni esso potrebbe provocare, potrà più facilmente prendere delle decisioni qualora quell’evento dovesse verificarsi Certo la realtà è diversa dalla finzione, ma immaginandola il bambino/la bambina si prepara ad affrontarla.

L’immaginazione può essere attivata dai giochi che i bambini e le bambine inventano, ma anche dal racconto di un’altra persona. Il linguaggio umano è molto ricco di segni, simboli, metafore, modalità espressive; ma soprattutto consente di parlare di eventi passati o futuri di cui non si è stati testimoni e di trasmettere informazioni, conoscenze ed emozioni. Chi ascolta si rappresenta la situazione che è descritta con tutte le implicazioni emozionali del caso e quindi capisce che cosa può accadere, sul piano non solo dei fatti ma anche delle emozioni, in contesti di cui non ha un’esperienza diretta. Il racconto ha anche questa funzione: parlare delle emozioni, dare loro un nome, mostrare il ruolo che esse hanno nella quotidianità, nelle situazioni eccezionali e nella vita di relazione. Come una canzone

Ai bambini e alle bambine piace riascoltare una storia che hanno sentito raccontare Ritrovano le parole e le vicende che hanno già sentito e le fanno proprie come le parole di una canzone È un esercizio molto utile in sintonia con le loro esigenze di apprendimento. Da un lato si rafforzano nell’idea che il mondo ha una sua stabilità e prevedibilità, dall’altro riconoscono le parole di una storia prima di essere in grado di leggerla. Ascoltando il racconto dalla viva voce, i bambini e le bambine seguono il flusso narrativo, colgono il significato globale delle frasi, individuano le singole parole. È uno dei procedimenti con cui approfondiscono la conoscenza della lingua e arricchiscono il vocabolario. Bambine e bambini comprendono molto presto che riuscire a esprimersi in maniera appropriata significa avere una marcia in più: ci si fa capire, si ottiene più facilmente, si partecipa a una conversazione.

Può essere utile, di tanto in tanto, indicare sul libro ai nostri piccoli ascoltatori e alle nostre piccole ascoltatrici una parola che ha suscitato il loro interesse. Il che non significa certamente che debbano riuscire a leggere quella parola, significa però abituarli ad associare la parola parlata

209 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

con quella scritta. Qualche volta i bambini e le bambine imparano a memoria un raccontino o alcune frasi e vogliono “leggerle”. Non rovinate questi momenti sottolineando gli errori. Sono contenti di fare qualcosa insieme a voi e di avere l’illusione di leggere. Mantenendo questa illusione si arriverà, in seguito e spontaneamente, alla lettura di qualche parola, che all’inizio i bambini e le bambine riconosceranno dalla forma più che dal susseguirsi dei singoli segni grafici.

Affrontare i litigi con una favola

Diventare una bambina o un bambino grande presuppone aver detto addio a due “miti” tipici dei primi anni.

“Io non esisto se non sono il preferito/la preferita” è il primo. Un bambino o una bambina di 2-3 anni cerca in ogni modo di attirare l’attenzione dei grandi su di sé (in particolare dei genitori) a scapito dei fratelli e delle sorelle o degli amichetti e delle amichette. Questo mito viene superato quando si inizia ad accettare l’idea che non si può essere sempre e ovunque il preferito o la preferita.

“La mia vita è insignificante se non sono vincitore/vincitrice” è il secondo mito. Il bambino o la bambina vuole primeggiare. I nemici da abbattere sono gli altri bambini e le altre bambine. Questa condizione si supera quando si scopre che per non essere esclusi dai giochi e continuare a divertirsi e partecipare bisogna accettare che anche gli altri vincano qualche volta e che la cooperazione ha dei pregi. La storia delle galline litigiose affronta il secondo mito e ne propone il superamento: accettare, cioè, la frustrazione di non essere sempre il vincitore/la vincitrice in cambio dell’amicizia.

Coccodina e Grigetta

Coccodina e Grigetta erano due galline simpatiche e vivaci. Se qualcuno chiedeva a Coccodina “Chi è la tua migliore amica”, lei rispondeva senza esitazione “Grigetta”. Se si chiedeva a Grigetta “Chi è la tua migliore amica”, lei immediatamente rispondeva “Coccodina”. Eppure Coccodina e Grigetta litigavano spesso. Litigavano per qualsiasi cosa. Se Coccodina faceva un uovo, Grigetta andava a dire a tutto il pollaio che quell’uovo era più piccolo dell’uovo che aveva fatto lei. Se Grigetta camminava per il pollaio lisciandosi soddisfatta le piume con il becco, Coccodina allargava le ali per mostrare al gallo e alle altre galline che le sue piume erano più luminose di quelle di Grigetta. “La vostra è una strana amicizia” notava spesso una cornacchia bianca e nera che abitava in cima a un larice proprio al di sopra del pollaio. “Litigate troppo; se siete amiche, dovreste trovare il modo di andare d’accordo”. E aveva ragione! Il fatto è che sia Coccodina sia Grigetta volevano sempre averla vinta: stavano insieme dal mattino alla sera, ma, se una si accorgeva che l’altra aveva qualcosa in più, si arrabbiava e zic zac beccava l’amica sul collo. Litigavano, si offendevano e per almeno una giornata non si parlavano più.

Questo succedeva spesso ed era più il tempo che passavano a litigare che quello che passavano a giocare. Un pomeriggio, mentre passeggiavano in cortile vicino al pollaio, Grigetta propose a Coccodina una gara a chi volava più in alto. “Io riuscirò ad arrivare al secondo ramo del larice” disse Coccodina con tono di sfida. “Arriverai al massimo al primo” rispose Grigetta con aria di sufficienza. “Io arriverò al terzo”. “E io al quarto…” “E io al quinto…”. In men che non si dica, le due amiche incominciarono a beccarsi sul collo – zic e zac, zic e zac – e a inseguirsi strillando per tutto il cortile.

210 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

La cornacchia che stava facendo un pisolino in cima al larice fu svegliata di soprassalto: “Che cosa sono questi schiamazzi?!” chiese irritata guardando di sotto. “Ma è possibile che non sappiate giocare senza litigare?”.

“Coccodina dice che vola più in alto di me…” spiegò Grigetta.

“Non è vero, è stata Grigetta a dirlo…” protestò Coccodina.

“Ma io voglio vincere!” strillò Grigetta.

“Beh, beh, beh” bofonchiò la cornacchia scuotendo il suo manto di piume bianche e nere. “Siete due simpatiche pollastrelle, dovete però imparare una cosa”.

“Che cosa?” chiesero Coccodina e Grigetta

“Dovete imparare che per poter andare d’accordo e continuare a giocare non potete vincere sempre”.

“Non possiamo? Ma io non voglio perdere!” gridarono insieme le due galline.

“Bisogna anche imparare a perdere qualche volta: chi perde non deve arrabbiarsi, offendersi o beccarsi zic zac sul collo, ma cercare di fare meglio la prossima volta. E ora lasciatemi fare il pisolino” concluse la cornacchia e si rimise a dormire.

Le due amiche rimasero zitte e pensose per parecchio tempo. Poi Coccodina disse all’amica: “Torniamo a giocare a chi vola più alto?”.

“Va bene” rispose Grigetta, che a forza di non fare niente incominciava ad annoiarsi, “e se questa volta per caso vinci tu, per me va bene lo stesso”.

“Anche per me va bene se vinci tu” acconsentì Coccodina.

Quel giorno le due galline impararono una cosa molto importante: si può continuare a essere amiche anche quando si perde.

211 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

ascoltiamo e discutiamo insieme

Completa e rispondi indicando con una X.

1. Coccodina e Grigetta erano:

a) oche.

b) galline.

c) papere.

2. Perché Grigetta e Coccodina litigavano sempre?

a) Perché non erano amiche.

b) Perché volevano sempre averla vinta.

c) Perché erano antipatiche.

3. Quale animale diede loro un importante consiglio?

a) La cornacchia.

b) Un passero.

c) Un merlo.

4. Dove stava riposando la cornacchia?

a) Su un pesco.

b) Su un larice.

c) Su un ciliegio.

5. Che cosa significa “di soprassalto”?

a) Che sale sopra.

b) All’improvviso.

c) Lentamente.

6. Dopo che la cornacchia diede loro il consiglio, le due galline:

a) tornarono a giocare.

b) continuarono a litigare.

c) andarono ognuna per conto suo.

7. Che cosa impararono alla fine Coccodina e Grigetta?

a) Possono restare amiche anche se perdono.

b) Gli amici e le amiche sono speciali.

c) Non si deve mai litigare.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 212 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

Domande per “ dialogare ” sui libri:

ascoltiamo per capire insieme da un’esperienza di narrativa in classe a partire dalla collana L’ALBERO DEI LIBRI

Nell’esperienza in classe abbiamo proposto una lettura ad alta voce di alcuni libri della collana L’ALBERO DEI LIBRI adottati per la biblioteca di classe, a cui è seguito un coinvolgimento di tutti i bambini e le bambine attraverso delle domande guidate prevalentemente referenziali su:

• protagonista;

• luogo;

• tempo;

• altri personaggi;

• successione dei fatti principali;

• intruso.

Puoi introdurre a tua discrezione delle domande inferenziali, per esempio sul perché degli eventi. Non trascurare di suscitare la motivazione all’ascolto chiedendo, a partire dal titolo: “Secondo voi, di che cosa parlerà il libro?” (anticipazione).

ELENCO DEI LIBRI PROPOSTI (Collana L’Albero dei libri, La Spiga Edizioni)

1 LO SCACCIAPAURA (a questa storia abbiamo dedicato uno spazio privilegiato, poiché permette di affrontare le paure dei bambini e delle bambine e di collegarsi alle attività proposte nel Libro di Lettura a pagina 77)

11

213 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE
CARLETTO ROCK • AUTUNNO 3 CARLETTO ROCK • INVERNO 4 CARLETTO ROCK • PRIMAVERA 5 CARLETTO ROCK • ESTATE 6 ROSSO ROSSO 7 BUON NATALE • Un regalo a sorpresa
IL TOPINO CHE VOLEVA LEGGERE
MISTERO ALLA FATTORIA GIALLOGIRASOLE
I MUSICANTI DI BREMA • I fantastici quattro
2
8
9
10
I MUSICANTI DI BREMA • Casa dolce casa • All’attaccooo! • Mammamia, che fifoni!

LO SCACCIAPAURA

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi e completa indicando con una X.

1. Chi è il protagonista della storia?

a) Tania.

b) Giulio.

c) i fantasmi.

d) La zia.

2. Quale personaggio non c’è nella storia (intruso)?

a) Il nonno.

b) La sorellina.

3. Dove non vuole andare Giulio?

a) In soffitta.

b) Nello scantinato sotto la scala.

c) Nel garage di papà.

d) Nel terrazzino della cucina.

c) La mamma e il papà.

d) La zia Peppa.

4. Qual è il compito che mamma e papà chiedono tutti i giorni a Giulio?

a) Sparecchiare.

b) Lavare i piatti.

c) Comprare il pane.

d) Prendere l’acqua minerale nel sottoscala.

5. Perché Giulio non vuole andare nel sottoscala?

a) Perché pensa di scivolare.

b) Perché ha paura.

c) Perché vuole che vada la sorellina.

d) Perché è pigro.

6. Giulio ha paura soprattutto:

a) dei cani.

b) del buio.

c) di ragni, mostri e fantasmi.

d) dei topi.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 214 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

7. Giulio non vuole dire a papà che ha paura perché:

a) crede che lo sgriderebbe.

b) crede di passare per fifone.

c) teme che lo direbbe al nonno.

d) teme di prendere una punizione.

8. Chi aiuta Giulio?

a) L’amica della nonna.

b) La nonna.

c) La zia Peppa.

d) Il nonno Giuseppino.

9. Che cosa fa la zia Peppa quando capisce che Giulio ha paura di andare nello scantinato?

a) Dice al papà di non mandarlo più.

b) Va con Giulio e dice che è vero: quello è un posto che fa paura.

c) Va lei a prendere l’acqua da sola.

d) Dice al papà di mandare la sorellina di Giulio.

10. La zia aiuta Giulio a sconfiggere i ragni insegnandogli il gioco:

a) di guardare dall’altra parte per non vedere i ragni.

b) di fare come Occhio di serpente che fissa con coraggio i mostri e li sconfigge facendoli diventare di pietra.

c) di chiamare a squarciagola papà che sconfiggerà ragni e mostri.

d) di prendere una paletta e schiacciare i ragni.

11. Questa storia ci aiuta a capire:

a) che è meglio parlare con qualcuno quando si ha paura, così

ci insegnerà qualche segreto per sconfiggerla.

b) che è meglio non dirlo a nessuno.

c) che anche gli eroi da piccoli hanno avuto paura di qualcosa.

d) che c’è sempre un segreto per sconfiggere la paura.

Impara la “Vampistrocca Scacciapaura” presente sul libro: vale proprio per tutte le paure!

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 215 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

CARLETTO ROCK • AUTUNNO

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi indicando con una X.

1. Dove si svolgono i fatti?

a) In campagna.

b) In città.

c) Nel bosco.

2. Quando?

a) In estate.

b) In inverno.

c) In autunno.

3. Chi canta?

a) Un bambino.

b) Un albero.

c) Un animaletto.

4. Chi grida aiuto?

a) Gli animaletti del bosco.

b) Alcuni bambini.

c) L’albero Carletto.

5. Perché grida aiuto?

a) Ha perso le foglie.

b) Ha visto un mostro.

c) È da solo.

6. Che cosa dicono gli animaletti all’albero?

a) È ammalato.

b) È arrivato l’autunno.

c) È più bello senza foglie.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 216 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

7. Chi fa compagnia all’albero?

a) Gli altri alberi.

b) Un picchio.

c) I funghi.

8. Qual è l’animaletto che nella storia non c’è?

a) Il tasso.

b) Il riccio.

c) L’orso.

9. Perché gli animaletti del bosco non possono fare compagni all’albero?

a) Perché si stanno preparando per il letargo.

b) Perché vogliono giocare.

c) Perché non sono amici dell’albero.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 217 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

CARLETTO ROCK • INVERNO

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi indicando con una X.

1. Chi saltella felice nel bosco?

a) Un gufo.

b) Una lepre.

c) Un bambino.

2. Come si chiama?

a) Lalla

b) Lola

c) Lulù

3. Che cosa la fa spaventare?

a) Un grido che fa “Bu!”.

b) Lo sparo dei cacciatori.

c) Un ramo che cade vicino.

4. Chi faceva questo rumore?

a) Un albero fantasma.

b) Un mostro bianco.

c) Un animaletto dispettoso.

5. Perché l’albero Carletto sembrava un fantasma?

a) Perché un bambino gli aveva messo un lenzuolo.

b) Perché era coperto di neve.

c) Perché spariva e ricompariva.

6. Perché gufo Gerardo è triste?

a) Perché non ha più una casa.

b) Perché ha freddo.

c) Perché non ha amici.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 218 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

7. Chi gli ha portato via la casa?

a) Un temporale.

b) Altri gufi.

c) Gli uomini.

8. Che cosa hanno fatto gli uomini?

a) Hanno tagliato l’albero dove c’era la casa del gufo.

b) Hanno portato la casa del gufo in discarica.

c) Hanno messo altri uccelli nel nido del gufo.

9. Dove ha dormito quella notte gufo Gerardo?

a) Tra i rami dell’albero Carletto.

b) Nella tana della lepre.

c) In un nido abbandonato.

10. Che cosa hanno fatto gli uomini che tagliavano gli alberi?

a) Si sono messi tutti a cantare.

b) Si sono messi tutti a urlare.

c) Hanno chiamato la guardia forestale.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 219 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

CARLETTO ROCK • PRIMAVERA

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi e completa indicando con una X.

1. Che cosa fanno gli uccellini?

a) Costruiscono il nido e cantano.

b) Cercano il cibo.

c) Sono tristi perché fa freddo.

2. Quando?

a) In estate.

b) In primavera.

c) In inverno.

3. Perché l’albero Carletto è agitato?

a) Perché una farfalla gli dà fastidio.

b) Perché ha il solletico.

c) Perché ha troppe foglie in testa.

4. Che cosa gli dice la farfalla?

a) Che ha i fiori in testa.

b) Che è pieno di frutti.

c) Che è pieno di nidi.

5. Che cosa chiedono gli uccellini all’albero Carletto?

a) Di dare loro un fiore.

b) Di poter fare il nido.

c) Di poter giocare tra i rami.

6. Infine Carletto:

a) è felice di stare con tanti amici.

b) chiede ai bambini di raccogliere i suoi fiori.

c) continua ad avere il solletico.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 220 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

CARLETTO ROCK • ESTATE

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi completa e rispondi indicando con una X.

1. Carletto sente la testa pesante perché:

a) ha la febbre.

b) ha le mele.

c) è carico di nidi.

2. Gli maturano le mele in:

a) primavera.

b) estate.

c) autunno.

3. Chi corre ad aiutare Carletto?

a) Serpente e lucertola.

b) Picchio e zanzara.

c) Ape e lucertola.

4. L’albero Carletto:

a) vuole dare le mele agli animali.

b) vuole le pere al posto delle mele.

c) vuole togliere le mele dalla chioma.

5. Gli animaletti convincono l’albero a tenere le mele perché:

a) in questo modo ha tutta la chioma colorata come i cantanti rock.

b) le mele sono gustose da mangiare.

c) così i bambini andranno a raccoglierle.

6. Secondo te, perché è bello essere un albero di melo?

a) Perché ha sempre le foglie verdi.

b) Perché cambia aspetto in ogni stagione.

c) Perché gli uccelli non fanno il nido e non lo disturbano.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 221 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

ROSSO ROSSO

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi indicando con una X.

1. Chi è Rossino?

a) Un bambino.

b) Un pesciolino.

c) Un frutto rosso.

2. Com’è Rossino?

a) È rosso come una fragola.

b) Ha una pinna verde.

c) Ha un solo puntino sulla pinna.

3. Com’è Luca?

a) Ha il naso a punta.

b) Ha i capelli rosso ciliegia.

c) Ha tanti puntini rossi sulle guance.

4. Che cosa c’è nel vaso di Rossino?

a) Una casetta con le alghe.

b) Tanti sassolini.

c) Altri pesciolini.

5. Chi ha regalato il pesciolino a Luca?

a) Il nonno.

b) Lo zio.

c) La mamma.

6. Che cosa fa Rossino per dire di sì?

a) Muove la testa da destra a sinistra.

b) Salta.

c) Muove la testa su e giù.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 222 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

7. Che cosa fa Rossino quando ha fame?

a) Fa il morto.

b) Apre la bocca.

c) Chiude gli occhi.

8. Che cosa fa Rossino quando è felice?

a) Fa spruzzi.

b) Fa bolle.

c) Fa capriole.

Quale animale hai o vorresti avere?

Scrivi il nome e disegnalo.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 223 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

BUON NATALE

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi e completa indicando con una X.

1. Chi prepara i regali a casa di Babbo Natale?

a) Le fate.

b) Gli elfi.

c) Le renne.

2. La luna pensa:

a) che è bello preparare i regali.

b) che Babbo Natale non le farà un regalo.

c) che è stanca di splendere di notte.

3. La zia Bettina vuole:

a) una macchinina per il nipotino.

b) una bambola per Sofia.

c) un libro tutto per lei.

4. La nonna Susanna ha preparato:

a) il pranzo per tutti.

b) la merenda.

c) la cena.

5. Il mattino seguente, Babbo Natale:

a) fa colazione molto tardi.

b) controlla che gli elfi abbiano riempito i sacchi di regali.

c) esce a vedere se c’è la neve.

6. Dopo pranzo Babbo Natale:

a) beve il caffè.

b) fa un giretto sulla slitta.

c) fa un sonnellino.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 224 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

7. Nel pomeriggio Babbo Natale:

a) va a controllare che le renne siano pronte e riposa.

b) va a salutare la nonna.

c) chiama al telefono alcuni bambini per chiedere quale regalo vogliono.

8. Quando la luna ritorna nel cielo:

a) le renne e Babbo Natale sulla slitta riposano.

b) le renne e Babbo Natale sulla slitta partono con i doni.

c) le renne e Babbo Natale sulla slitta ritornano a prendere i doni dimenticati.

9. La luna riceve una sorpresa. Quale?

a) Un bacio di Babbo Natale.

b) Un dono tutto per lei, cioè un libro.

c) Un saluto da tutti i bambini che aspettano i doni.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 225 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

IL TOPINO CHE VOLEVA LEGGERE

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi e completa indicando con una X.

1. Come si chiamava il topino?

a) Lino.

b) Gino.

c) Tino.

2. Quale gioco faceva con i fratelli?

a) Biglie.

b) Nascondino.

c) Caccia al formaggio.

3. Da quando era piccino il topino:

a) voleva colorare i libri.

b) voleva fare i lavoretti con le pagine.

c) sfogliava e ammirava i disegni dei libri.

4. La mamma e il papà del topino:

a) sapevano leggere.

b) non sapevano leggere.

c) andavano a scuola per imparare a leggere.

5. La mamma e il papà del topino:

a) non avevano mai visto un libro.

b) usavano le pagine del libro per fare tante cose.

c) non volevano imparare a leggere.

6. Quando diventò abbastanza grande il topino Gino:

a) decise di partire per scoprire un posto in cui si imparasse a leggere.

b) incominciò a viaggiare per conoscere nuovi paesi.

c) incontrò degli amici e partì con loro per andare a scuola.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 226 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

7. Che cosa facevano con i libri i topi che incontra Gino?

a) Leggevano.

b) Costruivano oggetti con le pagine e coloravano.

c) Usavano i libri come regali.

8. Chi incontrò infine il topolino Gino?

a) Un topo professore delle superiori.

b) Un topo bibliotecario.

c) Un vecchio topo che scriveva libri.

9. Questo topo in che modo aiutò Gino?

a) Gli insegnò come si legge un libro.

b) Gli insegnò come si scrive un libro.

c) Gli insegnò come si disegna un libro.

10. Quando Gino imparò a leggere:

a) pensò che era così noioso stare sempre seduti.

b) dopo un po’ lasciò i libri e partì.

c) scoprì tanti mondi e personaggi nuovi.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 227 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

MISTERO ALLA FATTORIA

GIALLOGIRASOLE

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi e completa indicando con una X.

Gli animali della fattoria “Giallogirasole” si svegliano come tutte le mattine, ma... questa è una giornata particolare, diversa dalle altre!

1. Dove sta andando Matteo?

a) A portare il cibo ai polli.

b) A mungere le mucche.

c) A tagliare l’erba.

2. Dove sta andando Anna?

a) A prendere il latte.

b) Ad accarezzare le oche.

c) A portare il mangime alle oche.

3. Chi è Tobia?

a) Un bambino.

b) Il gatto.

c) Un maialino.

4. Perché Anna e Matteo sono preoccupati?

a) Perché nella fattoria sono arrivati i ladri.

b) Perché non trovano più Tobia.

c) Perché non c’è abbastanza cibo per gli animali.

5. Che cosa fa il cane Ernesto?

a) Bisticcia con tutti gli animali.

b) È contento perché così il gatto non lo disturba più.

c) Va a cercare Tobia raccogliendo degli indizi.

6. Che cosa dice la mucca Bettina a Ernesto?

a) Che non sa dov’è il gatto Tobia.

b) Che ha visto il gatto Tobia forse il giorno prima.

c) Che il gatto Tobia non è un suo amico.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 228 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

7. Quale indizio dà la mamma scrofa al cane Ernesto?

a) Il gatto aveva sonno.

b) Il gatto non parlava con nessuno.

c) Il gatto negli ultimi giorni era silenzioso e dormiva.

8. Le pecore dicono che:

a) il gatto era più grasso del solito.

b) il gatto si nascondeva spesso.

c) il gatto si metteva il fila con le galline.

9. Le galline a Ernesto dicono che:

a) il gatto Tobia camminava lentamente.

b) il gatto saltava più del solito.

c) il gatto era più magro.

10. Infine, il cane Ernesto dove ha trovato il gatto?

a) Sotto il fieno.

b) Sotto un albero.

c) In una capanna.

11. Perché il gatto si era nascosto?

a) Perché doveva far nascere i gattini in un posto tranquillo.

b) Perché giocava a nascondino.

c) Perché aveva paura del cane.

12. Anna e Marco hanno pensato che in realtà Tobia era una gatta femmina, così l’hanno chiamata:

a) Matilde.

b) Mafalda.

c) Marta.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 229 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

I MUSICANTI DI BREMA

I fantastici quattro

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi rispondi indicando con una X.

1. Chi sono gli animali protagonisti della storia?

a) Un asino, una pecora, una gallina, un cane.

b) Un asino, un cane, un gatto, un gallo.

c) Un cane, due gatti, un gallo.

d) Camillo, Arturo, Gea, Gastone.

2. Dove hanno deciso di andare i quattro amici?

a) A Brema.

b) A Brescia.

c) A Crema.

3. Perché decidono di andare in quella città?

a) Perché vogliono conoscere nuovi amici.

b) Perché vogliono formare una banda musicale.

c) Perché vogliono vivere in una casa tutti insieme.

4. Tre animaletti sono stati rifiutati dai padroni perché troppo vecchi. Chi sono?

a) L’asino, il cane, il gatto.

b) Il gallo, il cane, il gatto.

c) Due gatti e il cane.

Discuti con i tuoi compagni.

a) Secondo te, è giusto occuparsi delle persone anziane?

b) Che cosa può dare una persona anziana ai giovani?

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 230 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

Collega i nomi dei protagonisti agli animali.

Camillo Arturo Gea Gastone

asino cane gatto gallo

I quattro animali hanno deciso di formare una banda musicale. Collega ogni personaggio al suo strumento.

Gatto Tromba

Gallo Chitarra

Cane Tamburo

Asino Voce

: DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 231 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE
NOME

I MUSICANTI DI BREMA

Casa dolce casa

All ’ attaccooo!

Mammamia, che fifoni!

Ascolta la storia letta dall’insegnante, poi completa e rispondi indicando con una X.

1. Quando i quattro animali arrivarono in una casa nel bosco scoprirono che c’erano:

a) dei pirati.

b) dei briganti.

c) dei cacciatori.

2. Che cosa stavano facendo?

a) Mangiavano a più non posso.

b) Cantavano.

c) Litigavano.

3. Perché i briganti scapparono via?

a) Perché si spaventarono sentendo i quattro animali entrare.

b) Perché avevano sentito un tuono.

c) Perché avevano deciso di andare a caccia.

4. Quando i briganti tornarono a casa:

a) fecero amicizia con i quattro animali.

b) scapparono via di nuovo perché gli animali li avevano aggrediti.

c) si misero a cucinare per gli animali.

5. I briganti hanno dei nomi con un significato. Che cosa vuol dire “stolto”?

a) Storto.

b) Alto.

c) Sciocco.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 232 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

6. Che cosa vuol dire “tonto”?

a) Lento.

b) Sciocco.

c) Strano.

7. Secondo te, Tonto e Stolto con il loro capo erano capaci di trattare bene gli animali?

a) Sì.

b) No.

c) Forse. Indica con una X la risposta sbagliata.

8. Gli animali rifiutati e maltrattati come hanno risolto il problema?

a) Allontanandosi per stare da soli.

b) Cercando nuovi amici.

c) Cercando un’attività divertente da fare insieme.

NOME : DATA: © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 233 ASCOLTO E COMPRENSIONE IN CLASSE

materiali per l’accoglienza 6

• PRIME STORIE

• PRIMI GIOCHI

234
A Bandierina
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È ARRIVATO LO ACCOGLIE
B
Bandierina
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 236
È ARRIVATA LA ACCOGLIE
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 237
C La scuola vi abbraccia L

C La scuola vi abbraccia

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 238
A ACCOGLIENZA
S ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 239
C La scuola vi abbraccia

C La scuola vi abbraccia

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 240
C ACCOGLIENZA
U ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 241
C La scuola vi abbraccia

C La scuola vi abbraccia

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 242
O ACCOGLIENZA
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 243
C La scuola vi abbraccia L

C La scuola vi abbraccia

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 244
A ACCOGLIENZA
V ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 245
C La scuola vi abbraccia

C La scuola vi abbraccia

I
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 246
ACCOGLIENZA
A ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 247
C La scuola vi abbraccia

La scuola vi abbraccia

B
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 248
C
ACCOGLIENZA
B ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 249
C La scuola vi abbraccia

C La scuola vi abbraccia

R
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 250
ACCOGLIENZA
A ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 251
C La scuola vi abbraccia

C La scuola vi abbraccia

C
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 252
ACCOGLIENZA

C La scuola vi abbraccia

C ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 253

C La scuola vi abbraccia

I
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 254
ACCOGLIENZA
A ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 255
C La scuola vi abbraccia

D Il mio ritratto IO SONO

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ACCOGLIENZA

E Il ciondolo per la collana del primo giorno: da un lato Rock e dall’altro Roll

ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 257

E

Il ciondolo

per la collana del primo giorno: da un lato Rock e dall’altro Roll

ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 258
F La
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 259
mia foto sul trenino
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 260
G La prima parola ACCOGLIENZA
H Sulla
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 261
porta
I La fila
NOMI 1. 3. 5. 7. 9. 11. 13. 15. 17. 19. 21. 23. 25. 2. 4. 6. 8. 10. 12. 14. 16. 18. 20. 22. 24. 26.
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 262
di Fant
ACCOGLIENZA

L I giorni della settimana

ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 263

L I giorni della settimana

© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 264
ACCOGLIENZA

M Il calendario (per i compleanni, le gite, gli eventi importanti, il meteo...)

ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 265
METEO
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 266
M Il calendario METEO ACCOGLIENZA
M Il calendario
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 267
METEO
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 268
M Il calendario METEO ACCOGLIENZA
M Il calendario
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 269
METEO
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 270
M Il calendario METEO ACCOGLIENZA
M Il calendario
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 271
METEO
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 272
M Il calendario METEO ACCOGLIENZA
M Il calendario
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 273
METEO
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 274
M Il calendario METEO ACCOGLIENZA
M Il calendario
ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 275
METEO
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 276
M Il calendario METEO ACCOGLIENZA

N Il cappello di Fant

ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 277
© La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 278
O I cartellini per la prima storia ACCOGLIENZA

O I cartellini per la prima storia

ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 279

P La Roll Rossa di Fant, carica di... (giochi fonologici)

COM INCIA COME.../CON...
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Q Immagini per i giochi fonologici

ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 281

Q Immagini per i giochi fonologici (comincia come...)

ACCOGLIENZA © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 282

magazzino delle lettere per le prime parole 7

283

R Striscia per il cartellone delle prime parole

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 284

R Lo zaino di Roll per le nuove parole (arricchimento lessicale)

LA PAROLA DEL GIORNO

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 285

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 286

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 287

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 288

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 289

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 290

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 291

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 292

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 293

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 294

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 295

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 296

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 297

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 298

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 299

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 300

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

MAGAZZINO DELLE LETTERE PER LE PRIME PAROLE © La Spiga • Gruppo Editoriale ELi 301

S Cartellini animati per le prime parole (dimostrazioni alla lavagna)

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4 a PARTE guid- ami

nella cartella dell’insegnante tutto l’anno (le programmazioni e tutte le storie delle lettere in tabella)

307

GUID-ami:

nella cartella dell ’ insegnante tutto l ’ anno

➜ Sommario

1 Programmazione: lingua italiana e trasversalità con educazione civica e cittadinanza

2 Obiettivi e contenuti di cittadinanza

3 Griglie di rilevazione delle abilità e delle competenze

4 Programmazioni di storia, geografia, scienze e tecnologia, matematica, arte e immagine, musica, educazione motoria. Esse sono presenti nelle rispettive Guide, ma vengono riproposte anche qui per praticità e comodità essendo la programmazione momento collegiale

5 Tabelle GUID -ami: tutto il lavoro in poche pagine:

• attività e contenuti delle storie delle lettere per la programmazione

• storie e canti delle lettere dalla A alla Zeta sintetizzate progressivamente nel Libro di Lettura e nel Metodo

6 Capire di più:

• gli stadi di concettualizzazione della lingua scritta secondo Ferreiro-Teberosky e di Uta Frith

• glossario della programmazione

GUID- ami 308

1 PROGRAMMAZIONE: LINGUA ITALIANA e trasversalità con educazione civica e CITTADINANZA

COMPETENZE: SAPERE E FARE PER ESSERE

COMPETENZA

COMUNICATIVA,

COMPETENZA

IDEATIVA

L’alunno/a dimostra:

• di partecipare alle CONVERSAZIONI IN CLASSE come occasione per esprimere i propri pensieri e confrontarli con i compagni e compagne;

• ATTENZIONE

ALL’ASCOLTO per comprendere quanto gli altri comunicano e rispettare la loro persona.

COMPETENZA

METAFONOLOGICA:

RIFLESSIONE

LINGUISTICA

L’alunno/a si dimostra:

• attivo/a e partecipe nella scoperta delle regole di formazione delle parole.

ABILITÀ: I PROCESSI DEL SAPER FARE

ASCOLTO E PARLATO

• Ascoltare e prestare attenzione ai messaggi orali.

• Chiedere la parola.

• Intervenire in modo chiaro, ordinato e pertinente.

• Chiedere chiarimenti.

• Narrare esperienze personali e racconti seguendo un ordine logico e temporale.

• Comprendere, ricordare e riferire contenuti essenziali di storie ascoltate.

• Descrivere un’immagine nel contesto di una storia.

• Ricostruire sequenze.

• Partecipare all’invenzione di una storia fantastica dimostrando di saper esprimere in modo libero la propria creatività.

METACOGNIZIONE

• Riflessione orale sui primi processi linguistici, confrontandosi con i compagni e le compagne.

• Prestare attenzione alla veste sonora delle parole, partecipando ai giochi fonologici.

CONOSCENZE: CONTENUTI

DEL SAPERE ORALE, SCRITTO, GRAFICO, PROCEDURALE

• Regole della conversazione.

• Personaggi, luoghi, tempi, successione di fatti, messaggio.

• Ordine logico e cronologico.

• Ideazione orale sullo stile dei “nonsense”.

• Ideazione in coerenza a un argomento di comprensione.

Giochi orali di fonologia globale

• Conte, canti, filastrocche in rima; catene di parole, telefono senza fili.

• Ricerca di PAROLE LUNGHE/ CORTE, PAROLE CHE INIZIANO, FINISCONO COME…, PAROLE CHE INIZIANO CON… LE STESSE SILLABE.

• Segmentazione di parole in sillabe.

• Ricerca di SILLABE INTERMEDIE E FINALI delle parole, domino di parole.

Giochi orali di fonologia analitica

• Ricerca di parole che iniziano con lo stesso fonema.

• Conta sulle dite dei fonemi nelle parole.

• Ricerca del fonema che viene prima, dopo di…

GUID- ami 309

COMPETENZA

DI DECODIFICARE

BREVI FRASI

L’alunno/a dimostra:

• curiosità e interesse verso i TESTI

SCRITTI come fonte di nuove scoperte;

• impegno e costanza nelle fasi di acquisizione dei PRIMI

STRUMENTI DELLA

LETTO-SCRITTURA.

LETTURA

Anticipazione

• Leggere parole intuendo il significato dalle immagini.

• Leggere parole e frasi prestando attenzione alle parti uguali (“stabili”) già conosciute (parole, sillabe, lettere che si ripetono nella frase).

• Leggere togliendo o aggiungendo una lettera o una sillaba a parti sempre uguali (stabilità e differenziazione).

Discriminazione visiva

• Associare un grafema a un “intermediario visivo”.

• Distinguere uno o più grafemi in un contesto diverso.

• Distinguere un grafema da altri sulla base dell’orientamento spaziale.

• Ricercare una lettera in una parola o in brevi frasi.

• Leggere le consonanti associate alle vocali.

• Ricercare le cinque sillabe, facilitati dal colore sempre uguale, corrispondente a quello delle vocali.

Direzionalità sinistra-destra

• Denominare immagini con uguale fonema/sillaba scorrendo il rigo da sinistra a destra.

Discriminazione uditiva e ritmo

• Associare un grafema a un “intermediario “uditivo” o fonologico.

• Riprodurre ritmi con intensità e intonazioni diverse pronunciando il fonema corrispondente alla lettera.

• Riprodurre ritmi diversi pronunciando le sillabe.

• Cantare giochi di parole.

• Discriminare fonemi simili (sordi e sonori come F/V, P/B...) attraverso il ricorso a un intermediario uditivo, fonologico, tattile, come il soffio o la vibrazione delle corde vocali.

Strategie di lettura per anticipazione

• Attenzione al contesto visivo, riconoscimento delle “letterepersonaggio”; ricerca di parti uguali (stabili) nelle parole o in brevi frasi; discriminazione dello “spazio-pausa” tra le parole; aggiunta, elisione di lettere o sillabe in una parola.

• Identificazione del FONEMA INIZIALE e associazione al corrispondente “GRAFEMA ANIMATO”, ovvero il PERSONAGGIO-LETTERA.

• Orientamento spaziale delle componenti delle lettere (alto, basso, destra, sinistra...).

• Discriminazione di lettere in un contesto.

• Formazione delle SILLABE.

• Convenzionalità della scrittura da sinistra a destra.

• Canto di fonemi con ritmi diversi e seguendo un supporto grafico per gli spazi/pause.

• Canto di brevi brani riferiti alle “lettere-personaggio” in cui si ripetono le sillabe a esse riferite.

• Approccio al breve testo precedentemente ascoltato a diversi livelli: lettura di grafemi, sillabe, sillabe inverse, parole.

• Associazione dei fonemi simili al soffio o alla vibrazione delle corde vocali.

GUID- ami 310

Percezione dell’ordine temporale

• Conservare l’ordine delle lettere in una parola.

Sintesi uditiva

• Unire oralmente i suoni ascoltati per pronunciare parole e non parole.

• Lettura di parole senza inversioni, spostamenti in avanti o indietro di lettere.

• Fusione di più sillabe in una parola ascoltata (fonologia globale).

• Fusione consonante-vocale ascoltate (fonologia analitica).

• Fusione di fonemi ascoltati per formare una parola (fonologia analitica).

Associazione completa grafemi-fonemi

• Riconoscere tutti i grafemi e pronunciare i corrispondenti fonemi in una sequenza ordinata di parole da sinistra a destra.

Sintesi visiva

• Leggere le sillabe in un’unica battuta all’interno di parole.

• Leggere gradualmente SILLABE INIZIALI, INTERMEDIE e FINALI delle parole.

• Leggere parole.

• Leggere brevi frasi composte da sillabe note.

• Leggere filastrocche e brevi brani correttamente e con un ritmo adeguato al proprio modo di parlare.

• Lettura pronunciando i fonemi separatamente.

• Fusione consonante-vocale lette.

• Fusione di più sillabe in una parola letta.

• Fusione di fonemi letti per formare una parola.

• Lettura di brevi frasi.

• Lettura di un testo completo seguendo con il dito la giusta direzionalità sinistra-destra, prestando attenzione agli spazi (stacchi ritmici) tra le parole, soffermandosi su parole note, già analizzate.

• Automatizzazione delle convenzioni ortografiche (ad esempio, lettura dei gruppi consonantici).

• Automatizzazione graduale della lettura (correttezza e tempi adeguati alla fluenza del proprio parlato).

GUID- ami 311

COMPETENZA

DI LETTURA

E COMPRENSIONE

DEL TESTO

L’alunno/a dimostra:

• di leggere, comprendere e memorizzare con il supporto di immagini;

• curiosità e piacere di leggere.

Lettura e comprensione

• Comprendere semplici frasi e brevi testi.

• Comprensione di personaggi, luogo, tempo, successione dei fatti.

• Comprensione dell’ordine logico e dell’ordine cronologico attraverso la ricostruzione di sequenze di immagini.

Memorizzazione

• Memorizzare semplici filastrocche e poesie.

Lettura spontanea per capire messaggi scaturiti dall’ambiente di vita.

Leggere per il piacere di leggere i libri della biblioteca di classe.

COMPETENZA

ESECUTIVA

L’alunno/a dimostra:

• un’adeguata padronanza grafomotoria.

SCRITTURA

Abilità esecutive

• Organizzare adeguatamente lo spazio sul foglio (lettere sparse o seguenti una linea ideale).

• Riprodurre/seguire percorsi grafici o linee rette in diverse direzioni, curve a complessità crescente.

• Completare figure con elementi semplici a destra e a sinistra.

• Riprodurre in modo chiaro il segno grafico.

• Dimostrare adeguata direzionalità della scrittura (da sinistra a destra e dall’alto in basso).

• Orientare adeguatamente le lettere.

• Stabilizzazione in memoria di brevi testi in rima cantati, letti collettivamente e poi individualmente.

• Lettura occasionale e spontanea di messaggi nel contesto ambientale: insegne, scritte sui cartelloni in classe…

• Approccio ai libri di narrativa predisposti in classe, cogliendo ogni occasione di tempo libero.

• Utilizzo dello spazio grafico, con il passaggio graduale da ordine sparso a ordine che segue una linea ideale.

• Sviluppo della motricità fine (conoscenza procedurale).

• Riproduzione-copia delle lettere-personaggio.

• Riproduzione-copia delle lettere convenzionali.

GUID- ami 312

COMPETENZA

IDEATIVA

L’alunno/a dimostra:

• di sapere esprimere e strutturare un’idea personale a partire da stimoli visivi e da vissuti.

COMPETENZA

TESTUALE

L’alunno/a dimostra:

• di utilizzare il codice scritto per comunicare un’idea.

COMPETENZA

COSTRUTTIVA, ORTOGRAFICA, GRAMMATICALE, ESECUTIVA NELLA

TRASLITTERAZIONE

L’alunno/a dimostra:

• la curiosità nel giocare con i SUONI CHE FORMANO

LE PAROLE;

• di comprendere la regola base del nostro sistema di scrittura, cioè l’associazione suono/segno;

• di conoscere e applicare le basilari convenzioni della scrittura e dell’ortografia;

• di utilizzare e riflettere sull’importanza degli elementi “base” della frase (verbi, nomi...).

Pensare, inventare, strutturare le idee prima ancora di scrivere

Abilità ideative

• Scrivere anche un breve pensiero frutto di un’idea personale.

Scrittura come modalità di espressione personale.

Abilità di produzione di un testo

• Produrre più frasi collegate da una successione temporale/logica secondo uno scopo comunicativo (raccontare, descrivere, spiegare regole, ricette).

RIFLESSIONE LINGUISTICA

• Rispettare in modo completo la corrispondenza fonema/grafema.

• Combinare lettere per formare sillabe e parole corrette.

• Rispettare le principali convenzioni ortografiche (diagrammi…).

• Individuare le azioni e i nomi di persone, animali, cose che le compiono.

• Organizzare graficamente la comunicazione scritta, utilizzando i diversi caratteri.

Scrittura rispondente a uno scopo comunicativo dato.

• Scrittura di tutte le lettere che compongono una parola.

• Vocali.

• Sillabe.

• Sillabe inverse.

• Lettere “ponte”.

• Suoni dolci e duri di C e G.

• Uso dell’H nelle parole.

• Uso dell’H intesa come “avere”.

• Uno, tanti.

• Qui, quo, qua, que.

• Digrammi (gl, gn, sc, gh, ch, mb, mp).

• Gruppi consonantici complessi (str, scr…).

• Omofoni, non omografi: qu, cu, cqu.

• Raddoppiamenti.

• Accento.

• Apostrofo.

• Accenni a nomi, azioni, aggettivi, articoli.

• Il punto e la virgola.

• Traslitterazione: stampato maiuscolo, minuscolo, corsivo, famiglie di maiuscole in corsivo.

GUID- ami 313

COMPETENZA

LESSICALE

L’alunno/a dimostra:

• curiosità verso la scoperta del significato di parole nuove;

• di arricchire progressivamente il suo bagaglio lessicale.

LESSICO

• Acquisire ed espandere il lessico ricettivo.

• Estrapolare il significato di parole nuove dal contesto della frase.

• Ricordare il significato di parole nuove verso cui si è prestata attenzione insieme.

• Utilizzare le parole nuove in altri contesti.

• Proprietà linguistica.

• Ricchezza linguistica.

MODELLO a cui fa RIFERIMENTO il metodo di incanto PER LA PROGRAMMAZIONE sulla base delle indicazioni nazionali

PERCEZIONE DELL’ORDINE TEMPORALE

DISCRIMINAZIONE UDITIVA

SINTESI UDITIVA

SINTESI VISIVA

CORRISPONDENZA GRAFEMA-FONEMA

ANALISI VISIVA LAVORO DA SINISTRA A DESTRA

DISCRIMINAZIONE VISIVA

Processi parziali della lettura, modello gerarchico (modello di Struiksma in “Cornoldi e Colpo”)

CAPACITÀ TECNICA DI LETTURA

GUID- ami 314

OBIETTIVI E CONTENUTI DI CITTADINANZA...

... attraverso le tematiche proposte nei vari volumi, in particolare nel Libro di Lettura

Prendersi cura di se stessi/e Prendersi cura degli altri Prendersi cura dell’ambiente

CONOSCERE SE STESSI/E

I propri interessi. Le emozioni.

Assertività contro il bullismo.

Benessere e salute:

• alimentazione varia;

• apprezzare frutta e verdura;

• movimento è salute;

• igiene personale.

Divertirsi con le parole e scoprire regole. Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole

Ordine e cura delle proprie cose.

Amici libri.

STARE BENE INSIEME

Inclusione (diverso è divertente). Cooperazione.

Le regole in classe. Il modo di parlare in classe. Accogliere. Il valore dello sport per stare bene in salute e con gli altri. Disponibilità e riconoscenza. Non si può fare degli altri ciò che si vuole.

Un mondo senza guerre e a misura di bambino/a. Educazione stradale.

APPREZZARE E RISPETTARE

LA NATURA NELLE VARIE STAGIONI

Sensibilità verso le piante. Sensibilità verso gli animali. La natura nelle quattro stagioni.

315 OBIETTIVI E CONTENUTI DI CITTADINANZA 2

educazione civica e cittadinanza attraverso i cuoricini

Nella prima sezione del Libro di Lettura (“La scuola siamo noi!”), al piede di ogni pagina sono collocati dei cuoricini come simboli che rimandano a contenuti di educazione civica (compresa l’Agenda 2030) e cittadinanza

Scopro il posto più bello: la scuola, per stare bene insieme con fantasia

Scopro e rispetto gli altri:

• l’amicizia sincera

• diverso è divertente

• parlare piano e ascoltare

• maschi e femmine ugualmente

• no bulli e bulle!

• cibo per tutti e tutte

Scopro e rispetto la mia persona:

• benessere con lo sport

• benessere e salute

• miei interessi particolari

• e sbaglio, miglioro

Scopro e rispetto il mio pianeta:

• animali e piante

• la natura nelle quattro stagioni

• la mia città, le regole della strada

Scopro le meraviglie della fantasia • Scopro le meraviglie dei libri… sulla base del diritto “rodariano” dei bambini e delle bambine a essere meravigliati, affascinati, incantati (Il cielo è di tutti, la terra è di tutti. Gianni Rodari, l’educazione e i diritti dell’infanzia, a cura di Mirca Benetton, Edizioni ETS)

CostruiAMO la pace:

• con le parole

• con il gioco

• con la musica

• con lo sport

Nell’ultima pagina del Libro si rendono consapevoli (metacognizione) di questo percorso i bambini e le bambine attraverso una divertente proposta.

316 OBIETTIVI E CONTENUTI DI CITTADINANZA

Pronuncia adeguatamente tutti i suoni (se ha difficoltà, specificare quale in particolare).

Partecipa all’invenzione di una storia collettiva.

Descrive un’immagine nel contesto di una storia.

Espone contenuti ascoltati dimostrando di comprendere e ricordare.

Racconta esperienze seguendo un ordine temporale e logico.

Interviene in modo pertinente.

Chiede la parola.

Alunno/a Ascolta.

GRIGLIE DI RILEVAZIONE 3
griglie di rilevazione delle abilità e delle competenze
1. ASCOLTO-PARLATO-COMPRENSIONE
VALUTAZIONE : SÌ, NO, QUALCHE VOLTA ed eventualmente aggiungere annotazioni particolari 317

2. COMPETENZA METAFONOLOGICA

Segmenta una parola in singoli fonemi. Ad esempio: c am in o. (Attività orali su parole a scelta)

Segmenta una parola in sillabe. Ad esempio: cami -no. (Attività orali su parole a scelta)

Fonde fonemi ascoltati e forma la parola. Ad esempio: c-am-in-o. (Attività orali su parole a scelta)

“Fonde” sillabe ascoltate e forma la parola. Ad esempio: camino. (Attività orali su parole a scelta)

Contiene un suono (Schede fonologiche in Guida).

Comincia con… (Schede fonologiche in Guida).

Comincia come… (Schede fonologiche in Guida).

Alunno/a

GRIGLIE DI RILEVAZIONE
1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4
318
Numero di prove
VALUTAZIONE : SÌ , NO, IN PARTE ed eventualmente aggiungere annotazioni particolari

Effettua la traslitterazione in corsivo a partire dagli altri caratteri.

Effettua la traslitterazione dallo stampato maiuscolo al minuscolo.

Scrive orientando adeguatamente le lettere in stampato minuscolo (evita specularità).

3. PREGRAFISMO E ASPETTI ESECUTIVI DELLA SCRITTURA

(a partire dalle prove su Eccoci qua! e Quaderno di scrittura )

Scrive orientando adeguatamente le lettere in stampato maiuscolo (evita specularità).

Segue percorsi grafici senza uscire dal margine (linee curve, spezzate, rette).

Scrive secondo la convenzionalità sinistra-destra alto-basso.

Occupa adeguatamente lo spazio del foglio.

Alunno/a Ha una prensione adeguata della matita.

VALUTAZIONE : SÌ , NO, QUALCHE VOLTA ed eventualmente aggiungere annotazioni particolari GRIGLIE DI RILEVAZIONE 319

4. ASPETTI COSTRUTTIVI DELLA SCRITTURA NELLE PROVE DI PARTENZA

“SCRIVI COME SAI” (su Eccoci qua! )

Stadio: 1. presillabico, sillabico non convenzionale; 2. sillabico convenzionale; 3. sillabico- alfabetico; 4. alfabetico. Tutte le prove

Scrive in modo: 1. molto lontano dalla convenzionalità; 2. in modo abbastanza vicino; 3. in modo convenzionale (i fonemi corrispondono ai grafemi corretti).

Tutte le prove ( Opzionale )

Presta attenzione al segmento scritto, più che al disegno ( orso-orso amico ).

Scrive in modo stabile differenziando il finale (bambino- bambina).

Scrive in modo stabile differenziando il finale (casa-casetta).

Scrive in modo stabile differenziando il finale (gelato-gelati).

Fa corrispondere la lunghezza della scritta alla lunghezza delle parole.

Prova 6

Prova 5

Prova 4

Prova 3

Prova 1

Scrive in modo stabile il proprio nome. In 5 prove

Alunno/a

VALUTAZIONE : SÌ , NO, QUALCHE VOLTA ed eventualmente aggiungere annotazioni particolari

GRIGLIE DI RILEVAZIONE 320

5. ASPETTI COSTRUTTIVI DELLA SCRITTURA: AUTODETTATI DI PAROLE (dal disegno alla griglia, proposte nella terza parte della Guida)

QUA, QUE, QUI, QUO

VOCALI + GA, GO, GU, GE, GI, GHE, GHI

VOCALI + CA, CO, CU, CE, CI, CHE, CHI

VOCALI + TRZ

VOCALI + NLS

Alunno/a VOCALI VOCALI + MPF VOCALI + BVD

SOLO PER LE VOCALI (PRIMA PROVA) PER TUTTE LE ALTRE PROVE

PUNTEGGIO SUL NUMERO DI VOCALI CORRETTE n. su 22 voto su 10 PUNTEGGIO SUL NUMERO DI LETTERE CORRETTE n. su 31 voto su 10

GRIGLIE DI RILEVAZIONE 321

6. LETTURA

Legge frasi e brevi testi in stampato minuscolo. Si dedica spontaneamente alla lettura (per esempio dei libri della biblioteca di classe).

Legge frasi e brevi testi in stampato maiuscolo secondo la propria naturale fluenza nel parlare.

Fonde più sillabe leggendo parole (indicare il livello di complessità: bisillaba, trisillaba…).

Legge le sillabe in un’unica battuta (fusione sillabica).

Legge staccando le vocali dalle consonanti.

Individua un grafema dal personaggio- lettera corrispondente.

Alunno/a Legge per anticipazione osservando le immagini. Legge per anticipazione ricordando parole analizzate in classe.

VALUTAZIONE : SÌ , NO, QUALCHE VOLTA GRIGLIE DI RILEVAZIONE 322
GRIGLIE DI RILEVAZIONE
DETTATI
Guida) Alunno/a N. 1 DATA N. 2 DATA N. 3 DATA N. 4 DATA N. 5 DATA N. 6 DATA N. 7 DATA N. 8 DATA N. 9 DATA Dettati dell’insegnante PAROLE CON NUMERO CRESCENTE DI SILLABE E CHIAVE DI CORREZIONE UNICA: PROPOSTE NELLA TERZA PARTE DELLA GUIDA CHIAVE DI CORREZIONE PER I DETTATI NUMERO DI SILLABE CORRETTE NELLE PAROLE PUNTEGGIO 10 10 9 9 8 8 7 7 6 6 323
7.
(proposte nella terza parte della

VALUTAZIONE : si consiglia di valutare secondo tre parametri, dando un punteggio da 1 a 10.

C: correttezza (morfologica, ortografica, sintattica)

C: completezza

O: originalità

SU STIMOLO
N. 1 DATA O C C N. 2 DATA O C C N. 3 DATA O C C N. 4 DATA O C C N. 5 DATA O C C N. 6 DATA O C C N. 7 DATA O C C N. 8 DATA O C C N. 9 DATA O C C N. 10 DATA O C C
8. PRODUZIONE PERSONALE: PENSIERO O TESTO
VISIVO (proposte nella terza parte della Guida) Alunno/a
GRIGLIE DI RILEVAZIONE 324

programmazione annuale di storia competenze da raggiungere al termine della classe prima

COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE

Opera una distinzione tra il tempo meteorologico e il tempo vissuto.

• Acquisire una prima consapevolezza del concetto di tempo.

• Significato della parola tempo: tempo meteorologico e tempo storico

• Le trasformazioni e non, operate dal tempo in persone, oggetti, fenomeni naturali.

Si sa orientare nel tempo vissuto.

Sa esporre eventi e storie secondo un criterio cronologico.

Comprende che il proprio vissuto è caratterizzato da ritmi che si ripetono.

Individua i cambiamenti e non che avvengono nel tempo.

• Ordinare in successione fatti ed eventi di vita quotidiana, legati all’esperienza, usando gli indicatori temporali adatti.

• Individuare azioni che si svolgono nello stesso momento.

• Confrontare azioni che si svolgono in un tempo breve e in un tempo lungo.

• Riordinare sequenze di immagini.

• Raccontare una storia con la giusta sequenza dei fatti.

• Osservare e riconoscere eventi che si ripetono.

• Acquisire il concetto di trasformazione operata dal tempo.

• Gli indicatori temporali della successione: prima, dopo, dopo ancora, infine.

• Il significato di mentre e contemporaneamente

• Il significato di durata

• Storie in sequenza

• Il tempo ciclico: la giornata a scuola, la settimana, le stagioni.

• Che cosa cambia e che cosa non cambia nella natura nelle varie stagioni.

GUID- ami 325 4
programmazioni

programmazione annuale di geografia competenze da raggiungere al termine della classe prima

COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE

Si orienta nello spazio circostante utilizzando i riferimenti topologici.

Utilizza il linguaggio della geograficità descrivendo un paesaggio. Segue percorsi orientandosi in uno spazio organizzato graficamente su un foglio.

• Esplorare il territorio circostante attraverso l’approccio senso percettivo e l’osservazione diretta.

• Compiere percorsi in spazi delimitati, seguendo le indicazioni.

• Descrivere e rappresentare un luogo esplorato, ad esempio durante una gita, utilizzando gli elementi del paesaggio.

• Individuare i concetti topologici nella rappresentazione grafica degli spazi vissuti.

• Tracciare un percorso secondo le indicazioni date all’interno di un reticolo cartesiano.

• Concetti topologici (avanti, dietro, destra, sinistra, alto, basso).

• Gli elementi dell’ambiente vissuto all’interno dell’aula, del giardino, del parco giochi, del parco, di un luogo di vacanza

• Reticoli cartesiani e percorsi

GUID- ami 326

programmazione annuale di scienze e tecnologia competenze da raggiungere al termine della classe prima

COMPETENZE

Osserva fatti e fenomeni all’interno di esperienze vissute insieme e sperimenta sul campo: osserva, pone domande, formula ipotesi.

Esplora e descrivere oggetti.

Osserva e descrivere i viventi: animali e piante.

Riconosce e identifica elementi non viventi e materiali realizzati dagli esseri umani.

ABILITÀ

• Partecipare attivamente alla realizzazione di semplici esperimenti per verificare la validità di un’ipotesi: ricerca di materiali, strumenti, indizi, dati.

• Classificare oggetti utilizzati negli esperimenti sui cinque sensi:

– trasparenti/opachi;

– hanno odore gradevole, sgradevole/sono inodori;

– emettono suoni/rumori;

– hanno un gusto salato, dolce, amaro, aspro;

– sono freddi/caldi, tiepidi.

• Riconoscere caratteristiche comuni a esseri umani, animali e piante: elementi base del ciclo vitale.

• Classificare gli oggetti sulla base dei materiali naturali o artificiali.

• Individuare la funzione di oggetti e strumenti con collegamenti anche ai materiali di cui sono fatti.

CONOSCENZE

• Le “antenne” per scoprire il mondo: i cinque sensi.

(La vista ci guida, ma è importante approfondire la conoscenza della realtà con gli altri sensi.)

• Caratteristiche degli oggetti sulla base delle sensazioni percepibili attraverso i nostri sensi.

• Esseri viventi e non viventi.

• I sensi delle piante e degli animali.

• Materiali naturali e artificiali.

• Uso degli strumenti e loro caratteristiche.

GUID- ami 327

programmazione annuale di matematica competenze da raggiungere al termine della classe prima

COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE

Opera con sicurezza con i numeri naturali nel calcolo scritto e orale.

Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse per esprimere operazioni matematiche.

• Acquisire l’idea di numero:

– a livello lessicale (il nome dei numeri);

– a livello semantico (la quantità rappresentata dalle note e dalle dita);

– a livello sintattico (il simbolo arabico).

• Scrivere i numeri adeguatamente con la giusta direzionalità.

• Acquisire l’idea di numero nel suo aspetto cardinale e ordinale.

• Riconoscere il concetto di insieme vuoto.

• Contare in senso progressivo e regressivo.

• Confrontare e ordinare i numeri naturali.

• Raggruppare e scomporre entro il 20.

• Quantità e numeri

Legge e comprende testi logico-matematici.

Risolve semplici problemi motivando il procedimento e l’operazione per risolverli.

Osserva, legge e comprende situazioni che riguardano aspetti logici della realtà.

• Acquisire il concetto di addizione e saper eseguire addizioni.

• Acquisire il concetto di sottrazione e saper eseguire sottrazioni.

• Riconoscere gli oggetti per uguaglianza e differenza.

• Comprendere e utilizzare parole che esprimono relazioni quantitative.

• Scoprire e costruire successioni.

• Scoprire e costruire relazioni di inclusione: tanti elementi ne formano uno di ordine superiore.

• I numeri fino a 10

• I numeri ordinali

• Maggiore, minore e uguale

• La decina

• I numeri fino a 20 e oltre

• Addizione

• Addizioni fino a 20 e oltre

• Sottrazione

• Sottrazioni fino a 20 e oltre

• Logica e conding

• Confronti tra oggetti appartenenti a materiale strutturato (ad esempio: blocchi logici) e non strutturato

• Quantificatori logici (ad esempio: di più, di meno, tanti quanti…)

• Ritmo e seriazioni per il concetto di ordinalità

• Consapevolezza della sequenza di azioni per raggiungere uno scopo condiviso (CODING)

• Inclusione: per il concetto di decina tanti elementi ne formano uno di ordine superiore (ad esempio: dita-mano)

GUID- ami 328

COMPETENZE

Riconosce, denomina e classifica figure geometriche.

Effettua misurazioni utilizzando strumenti adeguati.

ABILITÀ

• Individuare situazioni problematiche.

• Formulare ipotesi di soluzioni e verificarle.

• Leggere attentamente il testo dei problemi.

• Comprendere che cosa richiede la domanda del problema.

• Dimostrare di comprendere i quantificatori logici.

• Prestare attenzione alle immagini che rappresentano i dati del problema.

• Completare, modificare le immagini che rappresentano il problema.

• Individuare l’operazione ed eseguire i calcoli per risolvere il problema.

• Riflettere sulla difficoltà/ facilità del compito confrontandosi con i compagni (metacognizione e cooperazione).

• Stimare lunghezza, peso e capacità, utilizzando misure arbitrarie.

• Riconoscere il valore del denaro.

• Riconoscere, denominare e classificare forme e semplici enti geometrici facilitati da filastrocche e canti.

• Riconoscere e operare con rappresentazioni cartesiane.

CONOSCENZE

• ProbIemi con addizioni e sottrazioni

• Misure arbitrarie

• Euro

• Forme nella realtà (quadrato, cerchio, rettangolo)

• Linee aperte, linee chiuse, confine, regione interna, regione esterna

• Localizzazione di un oggetto in un reticolo

• Percorsi con le coordinate cartesiane

GUID- ami 329

programmazione annuale DI ARTE E IMMAGINE

competenze da raggiungere al termine della classe prima

COMPETENZE ABILITÀ

Sa usare gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggere immagini statiche (fotografie, manifesti, opere d’arte) e messaggi in movimento (spot, brevi filmati, videoclip ecc.).

Sa organizzare le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso varie tecniche, vari materiali e strumenti diversificati (grafico, espressivi pittorici e classici, ma anche audiovisivi e multimediali).

• Saper utilizzare segni semplici in realizzazioni grafiche, padronanza della manualità del segno, equilibrio nello spazio del foglio.

• Essere capace di sfruttare i segni come espressione grafica creativa.

CONOSCENZE

• Punti e linee per disegnare.

Sa leggere gli aspetti formali di alcune opere, apprezzare opere d’arte e oggetti di artigianato provenienti da altri Paesi diversi dal proprio

Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e mette in atto pratiche di rispetto e salvaguardia.

• Conoscere le principali forme geometriche e loro utilizzo per comporre dei ritmi (cornicette) e figure in equilibrio.

• Giocare per inventare forme non convenzionali per la composizione della figura umana.

• Utilizzare supporti particolari in relazione alla tecnica conosciuta della tempera, invenzione di figure immaginarie.

• Manipolare diversi mezzi espressivi.

• Completare un’immagine seguendo indicazioni specifiche.

• Avere consapevolezza del rapporto tra colore ed emozioni.

• Osservare un’immagine, individuare nuovi colori presentati a scelta non presenti nell’immagine.

• Padroneggiare diversi colori e verbalizzare le emozioni suscitate da ognuno di essi e dalla loro combinazione.

• Prestare attenzione e apprezzare le opere proposte, da completare e riprodurre.

• Collegare un’immagine a una musica che ne esprime le emozioni (es. fiaba musicale Pierino e il lupo di S. Prokofiev)

• Le forme geometriche.

• Il ritmo.

• L’equilibrio.

• Combinazione creative per realizzare uno strano personaggio.

• Giochi con i colori.

• Colori ed emozioni.

• Tecniche per colorare le figure.

• Individuazioni di immagini conosciute in un’opera astratta.

• Riproduzioni di opere alla portata di bambini/e a scelta tra una serie di proposte.

• Realizzazione di una sequenza narrativa illustrata di una storia e della fiaba musicale Pierino e il lupo.

GUID- ami 330

programmazione annuale di musica competenze da raggiungere al termine della classe prima

COMPETENZE ABILITÀ

Esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale, in riferimento alla loro fonte.

• Affinare la capacità di ascolto.

• Riconoscere nel mondo sonoro voci, suoni e rumori del proprio ambiente di vita.

• Riconoscere situazioni di silenzio, attribuendo al silenzio diversi significati.

CONOSCENZE

• Suono e silenzio e provenienza dei suoni (fonte)

• Suoni e silenzio intorno a noi.

• Caratteristiche degli elementi sonori naturali e artificiali.

• Conoscere le voci onomatopeiche e imitarle.

• Ricercare oggetti che possono produrre un suono, imitarli e rappresentarli con disegni.

• Prestare ascolto all’ambiente cogliendo situazioni di sonorità e di silenzio. Muoversi nel silenzio e stare fermi/e quando c’è un suono: attività innaturale per far scaturire la consapevolezza.

Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori, imparando ad ascoltare se stesso/a e gli altri/le altre.

• Sviluppare un’immagine positiva di sé

• Ascoltare la propria voce e quella altrui nel parlare, cantare e recitare per identificare caratteristiche timbriche e potenzialità espressive.

• Riconoscere i suoni naturali e quelli artificiali.

• Classificare i fenomeni acustici distinguendoli in suoni, rumori e silenzio.

• Il timbro della voce e degli oggetti.

• Caratteristiche timbriche ed espressive delle voci.

• Riconoscere a occhi chiusi la voce di compagni e compagne.

• Caratteristiche sonore dei diversi materiali.

• Caratteristiche degli elementi sonori naturali e artificiali (che hanno bisogno di essere attivati da noi per produrre un suono).

• Costruzione di semplici oggetti sonori.

• Ricerca di elementi che producano suono o rumore e tentativi di imitali con la voce; acquisizione della consapevolezza che è più semplice imitare i suoni che i rumori.

GUID- ami 331

COMPETENZE

Sviluppa l’attitudine all’espressione spontanea attraverso le ideazioni e le esperienze vissute insieme.

Articola combinazioni ritmiche applicando schemi elementari da eseguire con la voce, il corpo e gli strumenti.

ABILITÀ

• Comprendere il ritmo e scoprirlo nel proprio corpo.

• Eseguire semplici sequenze ritmiche con il corpo leggendo i simboli della body percussion.

• Inventare semplici sequenze ritmiche, canti mimati.

• Accompagnare canti o filastrocche con strumenti a percussioni o con la body percussion.

CONOSCENZE

• Il ritmo e l’intensità

• Scoprire il ritmo nel proprio corpo, in particolare nel battito del cuore, nelle azioni ripetute ogni giorno nella propria giornata, in figure che si ripetono in un disegno (le “cornicette”).

• Scoprire il ritmo osservando figure che si ripetono in un’opera d’arte.

• Scoprire il ritmo e realizzarlo insieme attraverso cellule ritmiche disegnate (cornicette, imitazione opere d’arte), filastrocche, canti mimati e accompagnati.

• Comprendere i primi elementi dell’intensità: “arrangiare” con voce debole, sostenuta e forte filastrocche e canti (esperienza coinvolgente per rafforzare le varie intensità e cadenze ritmiche)

Sviluppa una relazione positiva e collaborativa con gli altri/le altre.

Esegue semplici brani vocali.

Esprime le emozioni che prova durante il canto.

Sviluppa il gusto estetico e la sensibilità musicale.

Sviluppa la consapevolezza delle proprie emozioni durante l’ascolto di un brano musicale.

Applica varie strategie interattive e descrittive (orali, scritte e grafiche) all’ascolto di brani musicali.

• Eseguire in coro semplici canti e filastrocche con accompagnamento gestuale (body percussion) e strumentale (maracas e altri strumenti disponibili o realizzati in classe).

• Esplorare le possibilità sonore della propria voce.

• Ascoltare attivamente semplici brani musicali.

• Ascoltare la fiaba musicale Pierino e il lupo di Sergej S. Prokofiev (ridotta e adattata), riconoscere le emozioni dei personaggi e immedesimarsi.

• Riconoscere la “mimica facciale” che caratterizza le varie emozioni.

• Rapportare le emozioni provate nell’ascolto e nella rappresentazione alla propria esperienza vissuta.

• Canti da vari repertori, in particolare per ricordare regole ed esprimere emozioni (testi delle autrici musicate e cantate dal cantautore e cantafavole Gianluca Lalli).

• Ascolto con interesse e partecipazione di semplici brani nelle varie fasi dell’apprendimento della letto-scrittura e delle varie discipline.

• Riconoscimento ed espressione delle emozioni provate: terrore, rabbia, tristezza gioia.

• Realizzazione di piccoli manufatti che rappresentino le varie emozioni (“termometro”, volti per giocare con le dita).

GUID- ami
332

programmazione di EDUCAZIONE MOTORIA

competenze da raggiungere al termine della classe prima

COMPETENZE

Rappresenta e interpreta simbolicamente la realtà con il corpo.

Discrimina la realtà attraverso i sensi.

ABILITÀ

• Riconoscere e denominare le varie parti del corpo.

• Riconoscere, differenziare, ricordare, verbalizzare differenti percezioni sensoriali (sensazioni visive, uditive, tattili, cinestesiche).

CONOSCENZE

• Il viso e le sue parti.

• Il corpo e le sue parti.

I cinque sensi

Vista

• Esercizi a occhi chiusi di deambulazione e manipolazione di oggetti.

• Esecuzione di movimenti con comandi visivi (colori, movimenti dell’insegnante).

Udito

• Esercizi di movimento, corsa, salti… su diversi ritmi sonori..

• “Drammatizzazione” di brevi scenette su suoni specifici di determinati ambienti (es. la strada, l’ufficio, la campagna ecc.).

Tatto

• Riconoscimento di oggetti a occhi chiusi.

• Manipolazione di oggetti a occhi chiusi.

• Spostamento toccando terra con varie parti del corpo.

Percezioni cinestesiche

• Attraverso gli esercizi precedenti si condurranno gli alunni e le alunne a sperimentare che tutti i sensi contribuiscono a mantenere una corretta posizione nello spazio.

GUID- ami 333

COMPETENZE

Affina gli schemi motori di base.

ABILITÀ

• Coordinare e collegare in modo fluido il maggior numero possibile di movimenti naturali.

CONOSCENZE

Camminare, saltare, correre

• Esercizi di camminamento o corsa, in fila o sparsi per la palestra.

• Cambi di andatura su comandi dell’insegnante.

• Saltelli su un piede o a piedi uniti nello spazio libero o segnando percorsi.

• Staffette.

Lanciare, afferrare

• Utilizzo della palla, individualmente, a coppia o in gruppo.

• Esercizi individuali con la palla di lanci e prese con o senza rimbalzi, cercando di colpire un bersaglio.

Rotolare, arrampicarsi

• Esercizi individuali di rotolamento sul tappeto.

• Staffette.

Si orienta nello spazio.

• Collocarsi in posizioni diverse in rapporto ad altri/e e/o ad oggetti.

• Muoversi secondo una direzione controllando la lateralità e adattando gli schemi motori in funzioni di parametri spaziali e temporali.

Posizioni del corpo da fermi/e

• Assumere diverse posizioni davanti allo specchio e discriminare destra e sinistra.

• A coppie: assumere le posizioni del compagno o della compagna.

Posizione del corpo in movimento

• Giochi sui concetti topologici: vicino/lontano, sopra/sotto, dentro/fuori.

• Salti, rotolamenti, strisciamenti, corse.

• Avvio al riconoscimento di destra/ sinistra con esercizi di lancio e presa di una pallina con le mani e calciandola con i piedi.

• Percorsi a “stazioni” in cui un esercizio deve essere ripetuto per un determinato tempo.

GUID- ami 334

COMPETENZE

È disponibile a cooperare con i compagni e le compagne.

Conosce e rispetta le regole stabilite.

Esprime emozioni attraverso il movimento.

ABILITÀ

• Partecipare al gioco collettivo rispettando indicazioni e regole.

CONOSCENZE

Giochi di gruppo/squadra

• Imparare e rispettare le regole dei seguenti giochi:

– giochi per la conoscenza dei nomi dei compagni e delle compagne;

– il gatto e il topo;

– staffette;

– mago ghiaccio;

– sparviero;

– palla nome;

– palla sasso;

– bomba.

Percepisce il cambiamento nel ritmo di una musica e adegua i suoi movimenti.

• Assecondare la musica eseguendo il ritmo con il movimento.

• Ascolto di storie narrate con accompagnamento musicale in cui alcuni movimenti sono abbinati a suoni o frasi musicali.

• Muoversi individualmente in corrispondenza dei suoni ascoltati.

• Effettuare movimenti o spostamenti di gruppo secondo i brani musicali ascoltati.

• “Drammatizzare” una situazione individualmente o in gruppo.

• Muoversi “imitando” liberamente o un animale o un oggetto, seguendo percorsi stabiliti.

GUID- ami 335

a scuola con rock e roll

Siamo arrivati alla parte operativa del nostro lavoro, quella che ci darà grande soddisfazione, quella in cui i bambini e le bambine impareranno a leggere e a scrivere affascinati dai disegni, dai colori del loro primo libro e dalla magia delle storie in rima da cantare, che troverai nella versione completa in queste pagine e negli audio mp3.

A pagina 4 del Metodo e alle pagine 4-5, 8 e 62 del Libro di Lettura i bambini e le bambine hanno incontrato i personaggi-guida Rock e Roll, due gemelli, che andranno a scuola con loro. Rock e Roll amano la musica: lei, Rock, suona le percussioni, lui, Roll, ama ballare. Tale scelta è orientata a contrastare gli stereotipi di genere: diversi ma complementari.

La prima parola pronunciata da Rock e Roll è stata “perché?”: hanno sempre avuto tanta curiosità di sapere e conoscere e saranno così due guide in cui i piccoli amici e amiche di classe prima si potranno identificare in ogni momento.

Il viaggio e la curiosità anche verso mondi diversi e l’amore verso il nostro pianeta ci accompagneranno con Rock e Roll in questo percorso di lingua italiana e cittadinanza.

GUID- ami 336

IN VIAGGIO, CANTANDO CON LA FANTASIA

Rock e Roll, con i loro compagni e le loro compagne di scuola, si trovano immersi in un mondo nuovo dove si sentono subito a loro agio nell’esprimere se stessi e i loro perché.

La maestra Fant è il primo meraviglioso incontro. Fant è sempre pronta ad ascoltare i loro pensieri e le loro emozioni. L’esperienza vissuta insieme sta per circolare all’interno del “cerchio magico” insegnante/bambine e bambini.

L’incontro con Fant nelle prime pagine del Metodo e delle Letture vuole essere un imprinting spettacolare.

Dal cappello/borsa di Fant pullulano i suoni di cui sono fatte le parole che diventeranno lettura e scrittura nel Metodo fono-sillabico-animato. Il canto qui di seguito propone un viaggio a bordo di veicoli realistici e fantastici come la mitica Roll Rossa di Fant.

HIPPIE HIPPY YEAH!

1)

Che idea! Hippie hippy, yeah!

Che idea! Hippie hippy, yeah!

Vado a scuola con lo skateboard, vado a scuola con la slitta, vado a scuola in bicicletta, hippy yeah!

2)

Che idea! Hippie hippy, yeah!

Che idea! Hippie hippy, yeah!

Vado a scuola in monopattini, vado a scuola fermati un attimo, vado a scuola con i pattini, hippy yeah!

3)

Che idea! Hippie hippy, yeah!

Che idea! Hippie hippy, yeah!

Andiamo a scuola con l’astropalla, andiamo a scuola su una farfalla andiamo a scuola e sulla via incontriamo la Roll Rossa della fantasia, hippy yeah!

GUID- ami 337

ATTIVITÀ E CONTENUTI DELLE STORIE DELLE LETTERE

TRASVERSALITÀ MUSICA/ALTRI LINGUAGGI

• Oca Oboe

• Istrice Istrì

• Ape Ada

• Uccellino Ufì

• Elefante Elia

• Le vocali cià cià cià

• Micia Melodi

• Pierino e Peppone giocano a pallone

• Fatina Funì

• Bombo

• Dinosauro Dudù

• Vampiro Vivux

• Nota Bianca

• Luna Lella

• Sil-la-be per ballar

• Ser Bisbi

• Toto Tipo

• Sulle ali dei libri

• Rana Rossana

• Rossana e Ranocchio

• Zanzara Zezè

• Zietta

• Maga Acca

• Cucù, Cocorita e Ragù

• Il giardino di Ga Go Gu

• Giraffa Eugenia

• Ghiandaia e Gheppio

• Qui Quo Qua Que

• Gnomo Ghigno

• Nevino

TRASVERSALITÀ CITTADINANZA

DOPPIE: un mondo senza guerre e a misura di bambino/a.

ACCA, I SUONI DURI: disponibilità verso gli altri. Accogliere, non escludere dal gioco.

PAPERI: educazione stradale; ordine e cura delle proprie cose.

BENESSERE E SALUTE

PICCHIO: un’alimentazione varia.

BOMBO E PIMPO: movimento è salute. UVA, DINOSAURO, COCOMERO, CILIEGIE: apprezzare frutta e verdura.

ZANZARA: l’igiene personale.

APPREZZARE LA NATURA E GLI ANIMALI

FATINA: l’autunno.

NEVINO: l’inverno.

DIVERTIRSI CON LE PAROLE : amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole.

APE, ISTRICE, ELEFANTE, BOMBO, DINOSAURO, SERPENTE, TOPO, RANA, ZANZARA, ANIMALI CON “GA-GUGO” GHEPPIO, GHIANDAIA, SCIMMIA, CONIGLIO, PAPERI

LUNA, TOPO : amici libri, gli appassionati della lettura.

CONOSCERE SE STESSI/E

I O: che cosa mi piace/non mi piace, che cosa mi riesce/non mi riesce.

APE: sbagliare si può, ma le regole servono un bel po’.

SCIMMIA: scopro e coltivo i miei interessi. Sono prudente.

SERPENTE, GNOMO: difendersi dai prepotenti, reagire ai dispetti in modo adeguato. Melodi : le emozioni/paure dei bambini.

STARE BENE INSIEME

NOI: stare bene in classe.

APE: le regole.

VAMPIRO: diverso è divertente ( inclusione ).

PINO E PEPPONE: il fair play nello sport.

NEVINO, BOMBO E PIMPO: disponibilità/riconoscenza.

SERPENTE: evitare critiche e pettegolezzi. CA, CU, CO: accoglienza.

RANA: non si può fare degli altri ciò che si vuole.

LETTERE ANIMATE IN ORDINE DI PRESENTAZIONE STORIE DELLE LETTERE

Proposte di attività:

• DISCUTIAMO IN CLASSE

VISUALIZZAZIONE, SUONO, FORMA DELLA BOCCA

• IN VOLO CON LA FANTASIA (inventare storie collettive)

• DRAMMATIZZAZIONE

• PAROLE NUOVO NELLO ZAINO DI ROLL : analizzare e scrivere sul poster le parole messe in evidenza nelle letture (arricchimento lessicale): taccuino, oboe, aculei, specialità, rimbombare, nota, soqquadro, sghignazzare, trovatello, generoso, incubo petroliera, infarciti. Puoi sceglierne altre: il senso è solo quello di incuriosire verso parole nuove e insolite e poi utilizzarle

CHE PRONUNCIA, PERCEZIONE TATTILE, GESTUALIT À. Per ogni lettera animata ti indico l’ espressione verbale a supporto della visualizzazione e del corretto gesto grafico (che cosa dico mentre traccio il segno alla lavagna, non solo in fase di presentazione delle lettere, ma anche durante tutto il periodo dell’acquisizione della letto-scrittura). È fondamentale mimare il personaggio lettera con un gesto e far sentire l’ emissione del fiato (P, F, T, S) o la vibrazione delle corde vocali (B, V, D, Z) anche con il supporto di uno specchietto. Vengono così attivate le varie memorie sensoriali per prevenire, in particolare, la confusione dei suoni simili

338 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE
5 tabelle guidami : tutto il lavoro in poche pagine

STORIE E CANTI DALLA A ALLA ZETA

Storie sintetizzate progressivamente nel Metodo, nel Libro di Lettura e in Faccio e Disfo... così capisco!.

Faccio e disfo

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Tanti IO per fare NOI (Letture, p. 3)

• NOI inventiamo storie (Letture, p. 5)

STARE BENE INSIEME Giochi, conversazioni, filastrocche, per favorire la coesione del gruppo e la conoscenza reciproca. Scopro il posto più bello: la scuola Scopro le meraviglie della fantasia

• Conversazione in classe • Invenzione di storie collettive • Drammatizzazione

Storie delle lettere

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

NOI GIRO, GIRO TONDO

sfondo integratore : noi insieme nel mondo della realtà e della fantasia.

Siamo la classe più bella del mondo, mai nessuno ci separerà.

Venite tutti e tutte qua, siamo la prima A! Alternativa

Siamo la classe più bella del mondo, mai nessuno ci separerà.

Venite tutti e tutte qui, siamo la prima B (C, D).

Venite tutti qui con me, siamo la prima E! (La classe si unisce al centro del cerchio.) Noi a scuola con fantasia (Libro di Lettura, p. 12)

Ecco, abbiamo tutto: pennarelli, una penna, un quaderno, un taccuino e la voglia di stare vicino. Di sedere a uno stesso banco per colorare, noi, insieme a un grande foglio bianco. Dalla scuola non vogliamo andar via perché voliamo con la fantasia.

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “taccuino”?

Mettiamo la parola e il disegno del taccuino nello zaino di Roll.

NOI

339 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Educazione civica e cittadinanza

CONOSCERE SE STESSI

• I propri interessi.

• I punti di forza e i punti deboli di ciascuno. Scopro e rispetto la mia persona

Scopro e rispetto gli altri

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

IO SONO…

Mi presento, mi rappresento, parlo dei miei gusti, dei miei giochi preferiti, di che cosa mi riesce bene e di che cosa mi è difficile fare…

Io son contento…

Io son contento quando ho gli amici, (io) gioco con loro (noi) siamo felici.

Ridiamo per nulla cantiamo insieme, il mondo intero a noi appartiene R. Corbella Paciotti (amici)

DENTRO NOI C’È “IO”

Discutiamo in classe

• Che cosa vi piace fare con i vostri amici e le vostre amiche?

• Che cosa non vi piace fare?

340 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canti in mp3 “Oi, oi sono sola” (Letture, p. 13)

STARE BENE INSIEME

Disponibilità verso gli altri. Scopro e rispetto gli altri

Faccio e Disfo

• Oboe (p. 7)

• Leggiamo e inventiamo con...

O (p. 9)

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

OI, OI, SONO SOLA (Libro di Lettura, p.13)

Oboe l’oca, appena arrivò a scuola, tutta spaesata, si sentiva un po’ sola, si sentiva goffa. –Oi, oi, oi –si lamentava. Orso Osio era generoso e un po’ del suo miele le dava. –Oi, oi, oi –non mi sento più sola. –Oi, oi, oi –amicizia è una bella parola.

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cos’è l’oboe? Mettiamo la parola e il disegno dell’oboe nello zaino di Roll.

Sfondo integratore : primi incontri fantastici a scuola.

COME OCA OBOE (Metodo stampato e Metodo 4 caratteri, da p. 11)

OO

Che cosa dire mentre si traccia la lettera O: Oca Oboe ha un rotondo faccione e parto dal “ciuffo” per disegnarlo.

Il linguaggio non è un fatto astratto, ma coinvolge i sensi e il corpo.

A. Oliverio, Il cervello che impara , Giunti

341 STORIE DELLE LETTERE
LA PROGRAMMAZIONE
PER

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3 “Istrice Istrì” Faccio e Disfo Istrì (p.

CONOSCERE SE STESSI/E

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole.

• Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole.

CostruiAMO la pace

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Conversazione in classe • Invenzione di storie collettive • Drammatizzazione

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

ISTRICE ISTRÌ (Libro di Lettura, p. 16, versione integrale del canto)

Io non ho gli aculei, ma ho le piume e le penne. Scrivo, suono, pitturo e coloro e ogni piuma vale oro!, oro, oro.

COME ISTRICE ISTRÌ (Metodo stampato, da p. 20; Metodo 4 caratteri, da p. 22)

So ben parlare, ma se mi fai arrabbiare, te le so... “cantare”! Sono Istrì, pacifico e intelligente e non mi serve punzecchiar la gente!

So ben parlare, ma se mi fai arrabbiare, te le so... “cantare”!

STORIA DELL’ISTRICE inventata con i bambini e le bambine di una classe 1 a (individuare le “ I ” nelle parole evidenziate).

C’era una volta un istrice , che passeggiava nel bosco. Lui era molto intelligente , spinoso, ma anche spiritoso e faceva ridere tutta la gente.

Quando mangiava l’ insalata la lanciava in aria e poi ci faceva la… frittata! Un giorno, l’inverno arrivò e l’insalata si seccò: l’istrice triste diventò, perché la frittata più non mangiò. In inverno l’istrice aveva freddo e cercava un rifugio per tenere la sua pelliccia al caldo. Mentre lo cercava, trovò un indiano che faceva giochi divertenti con le rime, con “ce l’hai”, mago fuoco e rideva con tutta la tribù. C’era un’ indiana che si chiamava Ilaria e con lei l’istrice giocava a nascondino. Un giorno entrarono nel mare perché si volevano rinfrescare e nuotando, nuotando arrivarono su un’ isola. Lì trovarono paletta e secchiello e giocarono a fare i castelli di sabbia. L’istrice faceva il pagliaccio e si mise un imbuto in testa! Infine arrivò un ippopotamo e l’istrice salì sulla sua groppa: insieme giocarono nell’acqua a fare capriole e a ridere, a ridere, a ridere, con la bocca a forma di i , girata per così: i Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa sono gli aculei?

Mettiamo la parola e il disegno degli alculei nello zaino di Roll

Che cosa dire mentre si traccia la lettera I: ecco la penna dell’istrice Istrì. Disegna la I da su a giù.

342
I
7)
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3

“Un’ape curiosa”

Faccio e Disfo

• Ada (p. 13)

• Alveare (p. 15)

CONOSCERE SE STESSI/E Sbagliare si può. L’ape curiosa Ada viene introdotta con la filastrocca. Successivamente si potrebbe proporre un filmato o un cartone animato che rappresenta la scuola delle api. Un apicoltore potrebbe venire in classe a parlare della società delle api e della produzione del miele.

STARE BENE INSIEME S coperta dell’importanza delle regole per far funzionare il gruppo e stare bene insieme. Scopro e rispetto la mia persona

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

UN’APE CURIOSA

(Libro di Lettura, p. 17, versione integrale del canto)

Sono Ada, ape curiosa, io volo senza posa. Ogni giorno vado a scuola e amo stare anche da sola. Vado su, poi cado giù con la coda all’insù. Bello volare, curiosare, cadere per potersi rialzare, ricominciare a ballare e salire sempre più su e andare ancora più su e volare ancora di più. Vado su, poi cado giù con la coda all’insù. Vado su, poi cado giù con la coda all’insù. Vado su, poi cado giù Per volare ancora di più.

Sfondo integratore: collaborare per fare insieme qualcosa di interessante e divertente.

A COME APE ADA (Metodo stampato, da p. 26; Metodo 4 caratteri, da p. 30)

ADiscutiamo in classe

• Quali sono le vostre curiosità?

• Vi è mai capitato di sbagliare?

• E gli altri/le altre, che cosa hanno fatto?

Che cosa dire mentre si traccia la lettera

A: ecco il pungiglione di ape Ada, che cade giù. Parto da su e vado giù, poi chiudo con una striscia del suo “vestito”.

343 STORIE DELLE LETTERE
LA PROGRAMMAZIONE
PER

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Storie delle lettere • Conversazione in classe • Invenzione di storie collettive • Drammatizzazione • Parole nuove da mettere nello zaino

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

Canto in mp3 “Ufì, uva e musica” Faccio e Disfo Uva (p. 17)

BENESSERE E SALUTE Apprezzare la frutta.

STARE BENE INSIEME

Giochi, conversazioni, filastrocche, per favorire la coesione del gruppo e la conoscenza reciproca.

CostruiAMO la pace

All’uccellino piace l’uva. Inventiamo filastrocche per fare dei girotondi.

Ecco alcuni esempi di filastrocche inventate da bambini e bambine di classe 1 a :

U COME UCCELLINO UF Ì (Metodo stampato, da p. 32;

Metodo 4 caratteri, da p. 38)

1. Giro, giro tondo, questa è l’uva rossa più buona e succosa del mondo. Noi ti vogliamo gustare e in questo prato saltare (sdraiare, cascare, ballare e altre azioni…).

2. Giro, giro tondo, quest’uva è squisita, la mangiamo con le dita e l’uva è finita. UFÌ, UVA E MUSICA (Libro di Lettura, p. 18)

L’uccellino con il suo flauto faceva ufì, fiù.

Subito arrivarono tutti e anche di più: l’ape Ada, Oboe l’oca, la foca Moca. –C’è l’uva, la volete assaggiare? Così lupo Upi ululava e i suoi denti aguzzi negli acini affondava. L’ape dispettosa lo punzecchiava. C’era chi discuteva, chi litigava, ma poi Ufì suonò il flauto e tutti si calmarono.

Che cosa dire mentre si traccia la lettera U: la U vola con l’uccellino Ufì. Parto da su, giro giù e arrivo ancora su.

Discutiamo in classe • Quali sono i vostri frutti preferiti?

344
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3 “Aiuto, Elia è caduto!”

CONOSCERE SE STESSI/E

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole.

• Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole.

Faccio e Disfo

• Elia (p. 21)

• Parole nuove e storie matte (p. 23)

• E da comporre (p. 25)

Scopro e rispetto la mia persona

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

AIUTO, ELIA È CADUTO!

(Libro di Lettura, p. 19, versione integrale del canto)

Aiuto, aiuto! L’elefante è caduto!

Con l’elica in testa Elia faceva festa.

Volava leggero, volava su nel cielo.

Era primavera. Sulla terra Elia voleva tornare, ma poi cadde nel mare.

Aiuto, aiuto! L’elefante è caduto!

Chissà se lo sa fare: imparerà a nuotare?

Aiuto, aiuto! L’elefante è caduto!

Chissà se lo sa fare: imparerà a nuotar?

Imparerà, imparerà a nuotar?

E COME ELEFANTE ELIA

(Metodo stampato, da p. 38; Metodo 4 caratteri, da p. 46)

Che cosa dire mentre si traccia la lettera E: ecco l’elefante in equilibrio; il corpo in giù, la proboscide dritta, una zampa per aria e pure l’altra.

345 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3 “Le vocali cià cià cià”

CONOSCERE SE STESS/EI

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole.

• Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole. Scopro le meraviglie della fantasia

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

LE VOCALI CIÀ CIÀ CIÀ

((Libro di Lettura, p. 20, versione integrale del canto)

Le vocali cià cià cià, che cose strambe: la A è un’ape con due gambe, la E con tre braccia è un elefante e la I come la piuma, ma la O tozza goffa e per di più, e la U di ufi fiù fiù fiù, a me piacciono, a me piacciono, a me piacciono di più!

a me piacciono, a me piacciono, a me piacciono di più!

U, dai, imparale anche tu!

O

A E I

U, dai, ripetile anche tu!

O

A E I

U, a me piacciono di più!

O

A E I

• Rappresentiamo le vocali con il corpo.

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

Abbiamo conosciuto le vocali.

Eccole tutte qui!

O A

346 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3

“Micia Melodi”

CONOSCERE

Faccio e Disfo

• Melodi (p. 27)

SE STESSI/E EMOZIONI : la paura nei sogni si può approfondire leggendo, dalla collana “L’albero dei libri”, Lo scacciapaura , La Spiga Edizioni Scopro le meraviglie della fantasia

• Il magico mondo di Melodi (p. 29)

• Conversazione in classe

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato) Storie delle lettere

MICIA MELODI (Libro di Lettura, p. 21)

Micia Melodi ha tanti amici, non sono solo micetti e mici e con loro poi ama giocare e strumenti vari sa suonare.

Sfondo integratore : emozioni nel bosco autunnale.

Ma la sua specialità… … con i suoi baffetti ama giocar!

M COME MICIA MELODI (Metodo stampato, da p. 48; Metodo 4 caratteri, da p. 58)

Lei così bene li sa accarezzare e, come per magia, li fa suonare una dolce melodia e i

mostri dai sogni scaccia via!

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “specialità”?

Mettiamo la parola nello zaino di Roll.

MChe cosa dire mentre si traccia la lettera M : ecco le orecchie di micia Melodi! Scrivi a ogni bambino/a la M sul palmo della mano sinistra (proprio in corrispondenza delle linee naturali): su ogni dito scrivi le vocali e fai scivolare il tuo indice dal centro alla punta del dito, facendo 5 piste, cioè: MA

347 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE
• ME • MI • MO • MU

Canti (Letture e Metodo)

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

Canto in mp3:

• “Picchio Puntino” (Libro di Lettura, p. 14)

• “Sillabe gustose” (Metodo stampato, p. 57; Metodo 4 caratteri, p. 69)

BENESSERE E SALUTE Il cibo (la verdura e la frutta). Scopro e rispetto gli altri

Faccio e Disfo

• Puntino (p. 31)

• L’albero di picchio Puntino (p. 33)

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

PIERINO E PICCHIO PUNTINO (Libro di Lettura, p. 22)

iPierino, un simpatico ragazzino, ha incontrato nel bosco un nuovo amico, picchio Puntino.

Pierino lo porta a casa sua per suonare le percussioni. Puntino infatti con il suo becco picchia sugli alberi in ogni stagione.

Pierino vuole che Puntino accompagni il suo violino battendo il ritmo sulla grancassa. Pim, pum, pam, pem, pom!

PICCHIO PUNTINO (Libro di Lettura, p. 23)

Picchio Puntino ha fame, non mangia da più di un giorno e Pierino gli offre dal primo al contorno: pasta al pomodoro, piselli, ma lui si sbafa pure il purè e alla fine una grossa pera che buonissima è. Con la pancia piena, Puntino non sente ragione: –Suonare la grancassa? Domani mattina dopo colazione!

Discutiamo in classe

• Q uali frutti, verdure, ortaggi avete mangiato ieri?

COME PICCHIO PUNTINO

(Metodo stampato, da p. 54; Metodo 4 caratteri, da p. 66)

PChe cosa dire mentre si traccia la lettera P: picchio Puntino ha un faccione e un lungo becco, che picchia sugli alberi e soffia… (fonema sordo, da non confondere con B che vibra: far percepire il soffio con le mani).

348
P
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3 “Pierino e Peppone giocano a pallone”

STARE BENE INSIEME

Amizia e sport. CostruiAMO la pace

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

E PEPPONE GIOCANO A

PIERINO

PALLONE (Libro di Lettura, p. 24, versione integrale del canto)

Pierino e Peppone giocan sempre a pallone. Peppone fa tante peripezie, fa ridere tutti, anche le zie!

Pierino e Peppone portano in porta il pallone con il palmo della mano e segnano pian piano . C on il palmo della mano e poi segnan piano piano. Con il palmo della mano e poi segnan piano piano.

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa sono le “peripezie”?

Mettiamo la parola nello zaino di Roll.

PIERINO E PEPPONE

Discutiamo in classe

• Quali sono gli sport che piacciono di più nella vostra classe?

• E voi, vorreste giocare con due tipi come Pierino e Peppone?

Perché?

349 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture e Metodo)

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

Canti in mp3

• “Fatina Funì” (Libro di Lettura, p. 25)

SCOPRIRE LA BELLEZZA DELLA NATURA NEL LE VARIE STAGIONI

• “In meno e in più” (Metodo stampato, p. 62; Metodo 4 caratteri, p. 76)

Autunno: gli alberi; il comportamento degli animali. Scopro e rispetto il mio pianeta

Faccio e Disfo

• Funì (p. 35)

• Inventiamo insieme (p. 37)

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

FATINA FUNÌ (Libro di Lettura, p. 25, versione integrale del canto)

C’è una fatina che si chiama Funì, va a colorare il bosco e poi perde la voce, dice solamente così: FA FO FU

Sfondo integratore : il bosco autunnale.

FE FI.

Chissà per quanto tempo soffierà così! Incontra gli animali: la micia, Istrì, l’oca, ma non sa parlare.

Dice solamente così: FA FO

FU

FE FI, FA FO FU FE FI.

Chissà per quanto tempo soffierà così! Incontra gli animali: il picchio, il vampiro, la lucertola Lulù, ma non sa parlare. Dice solamente così: FA FO FU

FE FI, FA FO FU

FE FI. Chissà per quanto tempo soffierà così! Oh, come è bello poter di nuovo cantar in questo bosco che mi fa sognar.

F

COME FATINA FUNÌ (Metodo stampato, da p. 60; Metodo 4 caratteri, da p. 7 4)

Che cosa dire mentre si traccia la lettera F: la fatina con le mani tiene la bacchetta e ha un soffio magico (fonema sordo, da non confondere con V che vibra: far percepire il soffio con le mani).

350
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture e Metodo)

Educazione civica e cittadinanza

Canti in mp3

• “Fatina Funì” (Libro di Lettura, p. 25)

SCOPRIRE LA BELLEZZA DELLA NATURA NEL LE VARIE

STAGIONI

• “In meno e in più” (Metodo stampato, p. 62; Metodo 4 caratteri, p. 76) Faccio e Disfo

Autunno: gli alberi; il comportamento degli animali. Scopro e rispetto il mio pianeta

• Funì (p. 35)

• Inventiamo insieme (p. 37)

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

Discutiamo in classe

• Osserviamo il bosco in autunno: quali sono i colori delle foglie?

• Uno degli animaletti che incontra Funì può vivere in casa? Quale?

Gli animali del bosco e non

Fatina autunno (cantiamo, disegniamo, facciamo una scenetta)

Drammatizzazione

FATINA FUNÌ Fatina Funì un giorno d’autunno voleva nel bosco. Aveva una bacchetta magica fatta di foglie di mille colori e con quella cominciò a dipingere gli alberi. Color ò le foglie di rosso la foglia a forma di mano e di giallo le foglie a forma di cuore. Ad altre foglie , con le orecchie a punta, diede il marrone e a quelle gialle con il contorno seghettato diede una spruzzatina di giallo, verde e marroncino. Poi invitò tutte le foglie a scendere dal proprio albero danzando come ballerine. Quando scendevano a terra si addormentavano stanche, formando un tappeto di mille colori. A un certo punto, cominciò a soffiare il vento, prima piano e poi sempre più forte e la fatina cominciò a tossire. Mentre tornava a casa incontrò micia Melodi. Aprì la bocca per dirle: “Ciao micia, come va?”, ma disse solo: –FI FO FU FE FA . La fatina aveva perso la voce e riusciva a dire solo quelle sillabe!

Lulù la lucertola le chiese: –Perché parli cosi?

La fatina voleva rispondere: “Non lo so”, ma dalla bocca le uscì solo: –FI FA FU FE FO . continua

Sfondo integratore : il bosco autunnale.

351 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture e Metodo)

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

Canti in mp3

• “Fatina Funì” (Libro di Lettura, p. 25)

SCOPRIRE LA BELLEZZA DELLA NATURA NEL LE VARIE STAGIONI

• “In meno e in più” (Metodo stampato, p. 62; Metodo 4 caratteri, p. 76)

Autunno: gli alberi; il comportamento degli animali. Scopro e rispetto il mio pianeta

Faccio e Disfo

• Funì (p. 35)

• Inventiamo insieme (p. 37)

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

Incontrò anche picchio Puntino e istrice Istrì.

La fatina , ormai senza voce, pronunciò con le labbra un grido

disperato: –FI FO FU FE FA .

E correndo scivolò in una grossa buca.

Svenuta, cadde tra morbide e piume: quando si svegli ò, si trovò coccolata dall’oca Oboe; anche lei, sempre goffa, era caduta in una buca! Quando la fatina cercò di raccontarle la sua storia, disse solo tante volte: –FA FO FU FE FI Meno male che oca Oboe capì tutto e andò a chiamare qualcuno che potesse aiutarla. Oboe uscì dalla buca e dopo un po’ arrivò con Felì , una bambina felice che portava un’ampolla con una pozione magica. Felì disse alla fatina : –Alita in questa ampolla, il vento che ti ha portato via la voce tornerà e te la restituirà. La fatina fece FA FO FU FE FI e, mentre il vento soffiava forte insieme a lei, la sua voce tornò. Così, felice , cominciò a cantare e a ballare con le foglie colorate e con tutti gli amici animali, che fecero le ultime capriole prima di andare in letargo.

352
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture e Metodo)

Educazione civica e cittadinanza

Canti in mp3

• “Bombo che vocione!” (Libro di Lettura, p. 26)

STARE BENE INSIEME Il modo di parlare.

• “Bombo bum bum” (Metodo stampato, p. 74; Metodo 4 caratteri, p. 88)

AMARE GLI ANIMALI Sensibilità verso gli animali abbandonati.

Scopro e rispetto gli altri

Faccio e Disfo

Bombo (p. 39)

Scopro e rispetto il mio pianeta

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

BOMBO, CHE VOCIONE! (Libro di Lettura, p. 26)

Sfondo integratore: amici animali

Bombo era proprio un bombolone!

Si sentiva il suo vocione rimbombare forte e scuro come il rullo di un tamburo.

Mentre il buldog e il bassotto si chiedevano perché, Bombo tuonava BUM BUM BUM anche ai bebè.

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “rimbombare”?

M ettiamo la parola nello zaino di Roll.

Discutiamo in classe

• La voce di Bombo era troppo forte quando si rivolgeva ai cagnolini?

• Secondo voi, come deve essere la voce perché tante persone

insieme stiano bene?

COME BOMBO

B

(Metodo stampato, da p. 72; Metodo 4 caratteri, da p. 86)

BChe cosa dire mentre si traccia la lettera B: questo è Bombo con il suo faccione (e intanto tracciare la parte in alto della B) e il suo pancione (completare tracciando la parte in basso della B).

Quando parla e soprattutto quando canta rimbomba e fa vibrare le nostre corde vocali (fonema sonoro, da non confondere con P che soffia).

353 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture e Metodo)

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

Canti in mp3

• “Dudù, il dinosauro sdentato” (Libro di Lettura, p. 28)

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole.

• “Dinosauro Dudù” (Metodo stampato, p. 81; Metodo 4 caratteri, p. 97)

• Amici animali e le loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole.

STARE BENE INSIEME

Diverso è divertente.

Faccio e Disfo

• Dudù (p. 43)

• La storia di Dudù (p. 45)

Scopro le meraviglie della fantasia

Scopro e rispetto gli altri

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

SDENTATO (Libro di Lettura, p. 28)

IL DINOSAURO

Sotto una palma vedo muoversi così un verde codino che si agita e fa din din din. È un dinosauro piccino , con due occhi bordò, tutto verde smeraldo, senza un dente neanche! È un dinosauro sdentato: da dove sarà arrivato? continua

D COME DINOSAURO DUD Ù

(Metodo stampato, da p. 78; Metodo 4 caratteri, da p. 94)

D

• Che cosa dire mentre si traccia la lettera D: ecco l’enorme dinosauro Dudù, che fa tremare di paura! (fonema sonoro, da non confondere con T: far sentire la vibrazione delle corde vocali).

354
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Educazione civica e cittadinanza

SALUTE E BENESSERE Il cibo: apprezzare i vegetali.

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

In classe si potrebbe proseguire la canzone così:

Va di qua va di là, ma di lui nessuno paura ha. Poi fa DA (DA), dopo fa DO (DO), come si chiama proprio non so!

Poi fa DI (DI), poi fa DU (DU), ho deciso di chiamarlo DUD Ù !

Che cosa vuole fare proprio non so! Poi fa DE (DE), dopo fa DU (DU).

Guarda, guarda, nella verdura è Dudù! È un dinosauro vegetariano con due occhi bordò, tutto verde smeraldo senza un dente neanche lo so.

Vuole solo verdura e non ci fa paura… Fa DA e poi fa DU, è un nuovo amico, si chiama Dudù!

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “vegetariano”?

Mettiamo la parola nello zaino di Roll.

Discutiamo in classe

• Sapete perché le verdure fanno bene?

• A voi piacciono le verdure? Quali sono le vostre preferite?

355 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

“Vampiro Vivux”

STARE BENE INSIEME Diverso è divertente (inclusione). Scopro e rispetto gli altri Canti in mp3

Faccio e Disfo

• Vivux (p. 47)

• Vampistrocca scacciapaura (p. 49)

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

VAMPIRO VIVUX (Libro di Lettura, p. 29)

Che spavento! Vu… vu…

Vivux vola, vola, lallà e chi vede? Un verde volatile che gli si avvicina… lallà... È un disco volante con uno strano esserino. Al vampiro dà presto la mano: –Vu… vu… vuoi giocare? Non ti spaventare.

Ma Vivux non smette di tremare, va in un vaso e scompare!

V COME VAMPIRO VIVUX (Metodo stampato, da p. 84;

Metodo 4 caratteri, da p. 102)

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “volatile”?

Mettiamo la parola nello zaino di Roll.

VDiscutiamo in classe

• Perché Vivux aveva paura?

• Se voi vedeste un marziano, che cosa fareste?

Che cosa dire mentre si traccia la lettera V: queste sono le ali del vampiro Vivux, che fa tremare di paura! (fonema sonoro, da non confondere con F che soffia: far sentire la vibrazione delle corde vocali).

356
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Canti in mp3

• “Nota Bianca”

• “La storia di Nevino”

• “Nevino”

Educazione civica e cittadinanza

La natura in inverno.

STARE BENE INSIEME Disponibilità verso gli altri; riconoscenza. CostruiAMO la pace

Faccio e Disfo

• Nota (p. 51)

• Bianco come... neve (p. 53)

• Conversazione in classe

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato) Storie delle lettere

NOTA BIANCA ( Libro di Lettura, p. 31, versione integrale del canto ) Una nota bianca risplendeva nel nero, nel nero scuro scuro. Una nota bianca risplendeva Nel nero mai vista di sicuro. Una melodia suonava che il cielo rischiarava: con tante bianche note il rock e roll ballava. Dal cielo poi scendevano come bianchi fiocchi, le note sulla Terra e cantando dicevano: fate la musica, non fate più la guerra!

Sfondo integratore : sogni soffici come la neve.

LA STORIA DI NEVINO ( Libro di Lettura, , pp. 76-77)

C’è qui un bel pupazzo tutto ben vestito che sorride allegro in mezzo alla neve. Ma gli animaletti tutti infreddoliti lo osservavano stupiti. Come è bella questa neve soffice, candida, molto lieve! Poi gli animaletti chiedono al pupazzo un po’ di vestiti per riscaldarsi. continua

NN

COME NOTA BIANCA E NEVINO (Metodo stampato, da p. 96; Metodo 4 caratteri, da p. 114)

Che cosa dire mentre si traccia la lettera N: un nastrino di qua, uno obliquo di là, poi un altro in su.

357 STORIE DELLE LETTERE
PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

Il pupazzo molto generoso dà loro la sua sciarpa, il cappello e i guanti con sorriso gioioso.

Così gli animaletti per ringraziar Nevino gli fanno ghirlande tutte colorate. Sono così felici tutti quanti di aver trovato dei nuovi amici!

Come è bella l’amicizia, come è bello essere in tanti.

Se generosi noi saremo tanti amici troveremo!

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “nota”?

• Che cosa vuol dire “generoso ”?

M ettiamo le parole nello zaino di Roll.

Discutiamo in classe

• E voi, quando siete stati generosi ?

• Che cosa fa Nevino quando gli animaletti hanno freddo?

Drammatizzazione

• Facciamo una scenetta in classe .

358
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3 “Sil-la-be per ballar”

CONOSCERE SE STESSI/E

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole. Scopro le meraviglie della fantasia

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

SIL-LA-BE PER BALLAR (Libro di Lettura , p. 33)

LE SILLABE: un canto per scoprire

Che coppie ballerine consonanti e vocali, eccole qua!

Insieme ballano, insieme ballano il cià cià cià. Sono cinque coppie allegre cià cià cià. Con me balli, con me balli, con me balli tu!

ME MI MO MU

MA

PA PE PI PO PU FA FE FI FO FU cià cià cià Più ritmico sarà, più facile sarà cantarle sempre a ritmo cià cià cià! BA BE BI BO BU VA VE VI VO VU NA NE NI NO NU cià cià cià

la regola

Anticipazione delle varie lettere che sono affisse alla parete, nel nostro alfabetiere animato, in ordine di presentazione, NON in ordine alfabetico.

359 STORIE DELLE LETTERE
LA PROGRAMMAZIONE
PER

Canti (Letture)

Canto in mp3

“Luna Lella, stelle, note belle”

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

AMICI LIBRI

Libri come rilassamento prima di dormire. Scopro le meraviglie dei libri

Faccio e Disfo

• Lella (p. 55)

• La locomotiva delle storie (p. 57)

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

NLUNA LELLA, STELLE, NOTE BELLE

(Libro di Lettura, p. 32, versione integrale del canto)

Luna Lella legge LA LA.

La luna legge e leggerà, legge alle stelle, canta alle stelle. Che cosa leggerà? Che cosa canterà? E chi lo sa!

La tiritera della notte nera, che viene giù di sera. Il bambino sta nel suo letto... per un po’.

Ninna nanna, ninna oh e mentre dorme lo sai che fa?

Sogna le stelle, le note belle

LA LA LA LA LA LA LA LA LA LA

Discutiamo in classe

• A chi legge i libri la luna?

• Che cosa vi piace fare prima di addormentarvi?

• Vi piacerebbe se la luna vi leggesse un libro prima di dormire?

Ma il lupo ulula: non vuole. Elsa la lumaca va lemme lemme e Lola la lepre va veloce come il vento.

Giochi di parole LA LUCERTOLA LULÙ LA LE LI LO LU la lucertola Lulù vuole salire sulla luna.

• Qual è l’animale più lento a salire sulla luna?

E quello più veloce?

L COME LUNA LELLA

(Metodo stampato, da p. 102;

Metodo 4 caratteri, da p. 122)

LChe cosa dire mentre si traccia la lettera L: ecco luna Lella sul dondolo che legge per te.

360
DELLE LETTERE
STORIE
PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Canto in mp3

“Ser Bisbi” Faccio e Disfo

• Ser Bisbi (p. 59)

• Frasi tutte matte sui serpenti (p. 61)

Educazione civica e cittadinanza

CONOSCERE SE STESSI/E

Difendersi dai prepotenti in maniera adeguata e aiutarli a cambiare.

CostruiAMO la pace

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

SER BISBI (Libro di Lettura , p. 34)

Ser Bisbi è un serpente bisbetico, che sibila quando bisbiglia vicino alla caviglia. È sapiente, ma ha una lingua tagliente. Il re a corte lo vorrà e se quel suo sibilo fastidioso non smetterà, con sale, pepe e succo di limone lo condirà. Ma poi il re gli parlerà e a migliorare lo aiuterà.

S COME SERPENTE SER BISBI

(Metodo stampato, da p. 108; Metodo 4 caratteri, da p. 130)

SParole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “bisbetico”, “sibila” e “bisbiglia”?

Mettiamo le parole nello zaino di Roll e facciamo degli esempi in classe. Discutiamo in classe

• E voi quando bisbigliate?

• Quando si può bisbigliare in classe?

Che cosa dire mentre si traccia la lettera S: il serpente si attorciglia e sibila (fonema sordo, da non confondere con Z che vibra: far percepire il soffio con le mani).

361 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Educazione civica e cittadinanza

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole, con nonsense e giochi di parole.

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

FILASTROCCA DELLE VOCALI MINUSCOLE

(Quaderno di scrittura, pp. 6-7)

Aa Ape Ada ha un bel faccione, ma attenti al pungiglione !

Ee L’elefante equilibrista arrotola la proboscide e salta in pista !

Ii L’istrice piccolino fa un puntino sul tuo ditino

Oo L’oca ha con sé la sua ochetta

Uu Al piccolo uccellino si vede un bel codino.

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

ALLO STAMPATO MINUSCOLO

ECCO QUI ANCHE LE CONSONANTI MINUSCOLE!

(Quaderno di scrittura, pp. 12-13, 20-21)

B b Bombo ha solo il pancione.

C c il cocomero è una fetta piccolina, ma gustarla è sempre una festa!

D d Al dinosauro sbuca un corno in testa.

F f La fatina ha un bel braccino.

G g al gallo è spuntata una coda elegante.

H h h muta aveva la bocca chiusa, ora cammina con passo lento.

L l La luna è diventata una fessura.

M m A Melodi spuntano le zampine e non ha in su la codina.

Nn Notina è piccola e rotondetta.

Pp Picchio Puntino è solo più piccino.

Qq alla quercia un tronco lungo lungo cresce.

Rr La ranocchia fa un saltino.

S s Il serpente è uguale al papà! È solo piccolino!

T t Il topo è diventato un topolino.

Vv Il vampiro è un vampirino.

Z z La zanzara è così piccina che non punge più, poverina !

362
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Canti in mp3

• ˆ” Topo Tito in libreria”

• “Sulle ali dei libri”

Educazione civica e cittadinanza

AMICI LIBRI

Passione per la lettura. Scopro le meraviglie della fantasia

Faccio e Disfo

• Tito (p. 63)

• Concorso “Topo lettore” (p. 65)

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

SULLE ALI DEI LIBRI

(Libro di Lettura , pp. 38-39 )

2 a puntata

Ritornello I libri sono ali che aiutano a volare. I libri sono vele che fanno navigare. I libri sono inviti per favolosi viaggi e mille personaggi con loro puoi incontrar. Il topo festeggiava ogni libro che leggeva stappando una bottiglia di vino frizzantino. Stim stum stap! Stim stum stappiam! Leggere è volar! Una festa insieme sarà!

Ritornello

TOPO TITO IN LIBRERIA

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

(Libro di Lettura , .pp 36-37 )

ALLO STAMPATO MINUSCOLO

1 a puntata In una libreria dietro agli scaffali aveva la sua tana topo Tito con gli occhiali. Così quando il libraio la sera andava via il topo accendeva la luce in libreria. E poi piano piano un libro si prendeva e a leggere iniziava con gran curiosità. Evviva la lettura! Ma che bella avventura!

T COME TOPO TITO

(Metodo stampato, da p. 120; Metodo 4 caratteri, da p. 142)

TDiscutiamo in classe

• Dove aveva la tana topo Tito?

• Che cosa faceva nella tana?

• Avete mai pensato di leggere un libro in un nascondiglio

segreto?

• Quale scegliereste?

Che cosa dire mentre si traccia la lettera T: è qui, con lunghe orecchie e un lungo naso, legge e stappa una bottiglia TTTT (fonema sordo, da non confondere con D che vibra: far percepire il soffio con le mani).

363 STORIE DELLE LETTERE
LA PROGRAMMAZIONE
PER

Canti (Letture)

Canti in mp3

• “Rana Rossana”

• “Rossana e Ranocchio”. Faccio e Disfo Rossana (p. 67)

Educazione civica e cittadinanza

STARE BENE INSIEME

Non si può fare degli altri ciò che si vuole. Scopro e rispetto gli altri

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

RANA ROSSANA

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

1 a puntata (Libro di Lettura, pp. 40-41 )

ALLO STAMPATO MINUSCOLO

Rana Rossana vispa e curiosa vuole essere del principe la sposa, ma il re dice ridendo: –Lo sarai se bella diventerai Rossana va da Cri Cro Cru, il rospo stregone, e lui le prepara una pozione a base di riso, rucola , rosmarino e limone. La formula magica dice che: “Non conta la bellezza del viso ma la dolcezza del sorriso”. E l’effetto sai qual è?

Sfondo integratore : in volo sulle ali dei libri.

R COME RANA ROSSANA (Metodo stampato, da p. 126; Metodo 4 caratteri, da p. 150)

Che diventa ranocchio il figlio del re!

Il semaforo rosso nel cuore gli è scattato e di lei si è innamorato. E ora che cosa succederà? Solo Cri Cro Cru lo sa!

Chiedilo a lui e te lo dirà!

2 a puntata (Libro di Lettura, pp. 42-43 )

Il principe ranocchio da quando ranocchio è diventato

Procchio viene chiamato. Nello stagno è andato e indovina chi ha incontrato?

Proprio rana Rossana! In volo con la fantasia

• Continuiamo in classe l’avventura di rana Rossana.

RDiscutiamo in classe

• Che cosa dice il re a rana Rossana?

• Invece la formula magica di Cri Cro Cru che cosa dice?

• Secondo voi, è meglio se un bambino o una bambina è bellissimo o bellissima oppure se sa sorridere mentre gioca o studia?

Che cosa dire mentre si traccia

la lettera R: fa cRa cRa e salta.

364 STORIE DELLE LETTERE
LA PROGRAMMAZIONE
PER

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3

• “Zanzara Zezé e zietta sulla zucca”

• “La bella zietta”

Giochi di parole per divertirsi con la lingua italiana e scoprire le sue regole. Scopro e rispetto gli altri

Faccio e Disfo

Zezé (p. 69)

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

LA BELLA ZIETTA

2° puntata (Libro di Lettura, pp. 46-47)

La bella zietta di scatto si alzava, in una zappa inciampava e nel pozzo si sporgeva! Non era il re che la salvava ma il povero Zizu che, come un razzo, svelto l’afferrava. Zietta intontita cominciava a ballare al suono dello zufolo con Zizu e la zanzara. La vispa Zezè lo zufolo suonava e così ronzava: il vero re l’amico è! Un za za un za za un za za zè…

ZANZARA ZEZÈ E ZIETTA

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

SULLA ZUCCA 1 a puntata Libro di Lettura, pp. 44-45) Zezè la zanzara ronzava zitta zitta sulla bella zietta che si sognava sulla zucca. La zucca in carrozza si trasformava, dal re la portava e regina diventava. Mentre zietta al sogno sorrideva, Zezè la punzecchiava e lo zufolo suonava: una za za una za za una za za za questa è la mazurca della zanzara, una za za una za za una za za za è la mazurca che fa za za za!

. Discutiamo in classe

• Chi sogna di diventare zietta?

• Chi salva zietta mentre sta per cadere nel pozzo?

• Secondo voi, alla fine zietta chi preferirà: il principe o l’amico che l’aiuta e la fa divertire?

COME ZANZARA ZEZ È

ALLO STAMPATO MINUSCOLO Z

(Metodo stampato, da p. 132; Metodo 4 caratteri, da p. 158)

ZChe cosa dire mentre si traccia la lettera Z: zampe lunghe, come ronza e punge, che fastidio! (fonema sonoro, da non confondere con S che soffia: far sentire la vibrazione delle corde vocali).

365 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3

“Cucù, Cocorita e il cane Ragù”

BENESSERE E SALUTE Apprezzare la frutta. Divertirsi con le parole e scoprire le regole con nonsense e giochi di parole. Scopro e rispetto gli altri

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

CUCÙ, COCORITA E IL CANE RAGÙ (Libro di Lettura, pp. 50-51)

Il verso di Cucù risuona nel bosco, a ritmo sempre nuovo, ma in quale nido ha lasciato l’uovo? Non se lo ricorda più, lo smemorato Cucù. Il cane Ragù ha un ottimo fiuto e Cucù gli chiede aiuto. Il cane arriva da Cocorita, una pappagallina muta: lei la lingua umana sapeva parlare, poi... uno sparo e... più niente da fare! Ma Cocorita ha covato l’uovo di Cucù e a quei cacciatori non ci pensa più!

COCOMERO (Metodo stampato, da p. 144; Metodo 4 caratteri, da p. 170)

CConflitto cognitivo : è un suono duro, ma il frutto è dolce: il bambino/la bambina non deve prestare attenzione al significato, ma al suono.

366 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Educazione civica e cittadinanza

BENESSERE E SALUTE Apprezzare la frutta. Divertirsi con le parole e scoprire le regole con nonsense e giochi di parole.

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

LE DUE CILIEGIE CI e CE erano sorelle, anzi gemelle!

CI adorava CE, CE non viveva senza CI. Passavano i giorni a darsi i bacetti.

Un brutto giorno Ciro mangiò CI e lasciò sola CE. La piccola ciliegina gialla dalla nostalgia diventò. Ma una ciliegina vicina la sua amicizia le donò e la piccola CE di nuovo rossa diventò.

CILIEGIE (Metodo stampato, da p. 148; Metodo 4 caratteri, da p. 174) C

• Ricordiamo: con CE CI e con CA CU

367 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE
DolCI come il loro suono.
NO !
CO ACCA

Canti (Letture)

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

Canto in mp3

“La maga Acca”

Canti (Letture) La maga H (p. 75)

STARE BENE INSIEME Accogliamo amiche e amici. Scopro le meraviglie della fantasia Scopro e rispetto gli altri

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

LA MAGA H (Libro di Lettura, pp. 48-49)

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

La maga H (acca) in un grande bosco viveva.

ALLO STAMPATO MINUSCOLO

Un giorno a una capanna bussò, ma tre parole sentì: –Via di qui! Erano i duri CA CU CO che dicevano: –Acca no! Sentirono le dolci ciliegine CE e CI e le dissero: –Vieni qui! Allora quanti ba… ci e quanti abbrac… ci da rimanere senza vo… ce.

MAGA “ACCA” (Metodo stampato, da p. 154; Metodo 4 caratteri, da p. 178)

La maga H si unì a CE e CI

e formò CHE e CHI.

Pazze parole inventarono: i baci bachi da seta diventarono e in farfalle si trasformarono!

HChe cosa dire mentre si traccia

la lettera H: ha due lunghe gambe e la bocca chiusa e muta.

368
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3 “Il giardino di GA GU GO”

AMICI ANIMALI Rispettarli e lasciarli liberi.

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole.

• Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole.

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

IL GIARDINO DI GA GU GO (Libro di Lettura, pp. 52-53 )

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

Nella città di “GIGE” c’è uno un giardino bellissimo che si chiama “GA GU GO”.

ALLO STAMPATO MINUSCOLO

Qui gli animali sono liberi di girare indisturbati nei prati e di giocare tutti insieme. Di notte vanno a dormire in comodi giacigli al riparo dalla pioggia.

Ce ne sono tre: uno per gli animali che iniziano con GA, uno per quelli che iniziano con GU e un altro per quelli che iniziano con GO.

GUFO GURU NEL GIARDINO DI GA

GU GO (Metodo stampato, da p. 162; Metodo 4 caratteri, da p. 184)

Discutiamo in classe

• Avete mai visto animali allo zoo?

• Secondo voi , stanno bene? Perché?

GChe cosa dire mentre si traccia la lettera G: gufo Guru ha una coda elegante?

369 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

• Parole nuove da mettere nello zaino Educazione civica e cittadinanza

• Conversazione in classe

Canto in mp3

“La giraffa Eugenia”

CONOSCERE SE STESSI/E

Gli interessi personali.

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole.

• Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole. Scopro e rispetto gli altri

Storie delle lettere

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

LA GIRAFFA EUGENIA (Libro di Lettura, pp. 54-55 )

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

La giraffa Eugenia gioca a calcio con un piè. Gioca e gira, lancia su e poi cade a testa in giù. Le capriole le fa strane e la prendono un po’ in giro… Se ne accorge un giocatore che la addestra ore e ore.

ALLO STAMPATO MINUSCOLO

GI GE COME GIRAFFA EUGENIA

(Metodo stampato, da p. 164; Metodo 4 caratteri, da p. 186)

Eugenia a Genova andrà, per giorni e giorni si allenerà e di una cosa si accorgerà: c’è una palla che balla sulla “i” della sua “gi”! È nata con il pallino del calcio, tutto qui!

Discutiamo in classe

G• Che cosa piace fare alla giraffa Eugenia?

• Quando Eugenia fa strane capriole, gli altri che cosa fanno?

• Nella vostra squadra di calcio mettereste maschi e femmine insieme? Perché?

Che cosa dire mentre si traccia la lettera G: la giraffa è dolce e gioca a calcio.

370
DELLE LETTERE PER
STORIE
LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3 “La ghiandaia e il gheppio”

STARE BENE INSIEME Siamo tutti uguali, maschi e femmine Scopro e rispetto gli altri

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

LA GHIANDAIA E IL GHEPPIO (Libro di Lettura, pp. 56-57)

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

Una ghiandaia in cerca di ghiande il bosco sorvolava. Era ghiotta e matta ne andava. Più di mille ne aveva. Nelle buche le nascondeva e con aghi di pino, margherite, funghi e mughetti le copriva. Ma un rapace gheppio la spiava e presto addosso le piombava. Ma la ghiandaia sa imitare tutti i versi del bosco e perfino il singhiozzo di un bambino. Il gheppio rimase impressionato e non la sfiorò neanche con un dito (cioè con un’unghia, come avrai capito).

ALLO STAMPATO MINUSCOLO

GHE GHI (Metodo stampato, da p. 168; Metodo 4 caratteri, da p. 188)

Discutiamo in classe

• Chi è la ghiandaia? Che cosa sta facendo?

• Il gheppio è un uccello predatore. Che cosa vuol dire?

• Nella filastrocca il gheppio non aggredisce più la ghiandaia, perché?

• Nella realtà la ghiandaia sa imitare tanti versi di animali. Facciamo insieme una ricerca su Internet e scopriamo quali.

Che cosa dire mentre si traccia

GHE e GHI: GHE GHI acca sì.

371 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE
GHE GHI

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

Educazione civica e cittadinanza

Giochi di parole per divertirsi con la lingua italiana e scoprire le sue regole.

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Maiuscole simili in corsivo

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Il corsivo

DALLO STAMPATO MINUSCOLO

AL CORSIVO

Somiglianze e differenze tra le più difficili: le maiuscole.

SIAMO SEMPRE NOI: LE VOCALI ( Quaderno di scrittura, p. 39)

Siamo sempre le vocali e al nostro minuscolo rimaniamo quasi uguali . Un po’ di riccioli ci piace fare… Solo la i è tanto diversa e bene la devi osservare .

I CORPULENTI: B D P R ( Quaderno di scrittura, p. 40)

In corsivo maiuscolo hanno tutti il corpo uguale , grosso a più non posso, ma la faccia, il naso, la pancia o la zampa fanno la differenza: guarda e pensa..

372
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

Educazione civica e cittadinanza

Giochi di parole per divertirsi con la lingua italiana e scoprire le sue regole.

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Maiuscole simili in corsivo

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

ALTI E STRETTI: F I T Z H ( Quaderno di scrittura , p. 41 )

Il corpo è alto e snello, elegante e bello, ma quando tocca a terra si arrotola a sinistra o a destra e l’acca muta cerca compagnia: la differenza è questa.

Il corsivo

CERCHI INTERI O A METÀ: C G Q ( Quaderno di scrittura, p. 42 )

Siamo rotondi, interi o a metà, riconoscerci facilissimo sarà! Ricorda che il gufo le zampine aggrappare al ramo adesso ha!

373 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

Educazione civica e cittadinanza

Giochi di parole per divertirsi con la lingua italiana e scoprire le sue regole.

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Maiuscole simili in corsivo

QUASI UGUALI: M N V ( Quaderno di scrittura. p. 43 )

Stiamo come siamo non ci piace cambiare.

Guardaci: abbiamo solo dei riccioli, ma al nostro minuscolo siam quasi uguali .

Il corsivo

GLI OCCHIELLI: E L S ( Quaderno di scrittura. p. 44 )

Partiamo dall’occhiello, ma non infiliamo il bottone, facciamo invece una trasformazione.

La piccola “e” sale in groppa al suo papone. La serpentessa si arrotola e porta il suo piccino.

La luna fa il dondolo per cullare ogni bambino.

374
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3 “Qui Quo Qua Que vanno sempre in tre”

AVERE CURA DELL’AMBIENTE EDUCAZIONE STRADALE PER LA SICUREZZA

Canti (Letture) Qui Quo Qua Que e la vecchia quercia (p. 81)

Divertirsi con le parole e scoprire regole. Scopro e rispetto il mio pianeta

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

QUI QUO QUA QUE VANNO SEMPRE IN TRE (Libro di Lettura, pp. 58-59) )

Il papero Qua un giorno andò in città con Qui, Quo e Que.

Subito iniziarono qua e là a scorrazzare, le loro letterine a svolazzare e le macchine a strombazzare.

Il vigile allora a casa li accompagnò e la nonna subito a letto li mandò!

Un aquilone con questo messaggio nel cielo passò: “Qui Quo Qua Que andate in ordine a tre a tre”. Da quel dì i paperi volarono qua e là, ma non misero più a soqquadro la città! .

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “ soqquadro ”? M ettiamo la parola nello zaino di Roll.

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO

ALLO STAMPATO MINUSCOLO

QUI QUO QUA QUE (Metodo stampato, da p. 178; Metodo 4 caratteri, da p. 206)

QQUO QUA QUE QUI

Discutiamo in classe

• I paperi scorrazzavano in disordine per la città. Quali sono le regole per attraversare la strada?

Che cosa dire mentre si traccia

la lettera Q :

• Perché bisogna osservare queste regole?

• Voi lasciate qualche volta a soqquadro la vostra camera?

QUI QUO QUA QUE sono sempre in tre con al centro la U (tre lettere per ogni gruppo consonantico).

375 STORIE DELLE LETTERE
LA PROGRAMMAZIONE
PER

• L’amore per le scienze. STORIE

Educazione civica e cittadinanza

• Invenzione di storie collettive

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

CONOSCERE SE STESSI/E

• Il gusto per l’avventura.

• Ascoltiamo la storia completa della SCIMMIETTA SCEVROL É e discutiamo in classe.

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

SCE SCI

• La prudenza.

La scimmietta Scevrolé va in montagna a sciare e a studiare le scienze della natura.

LA SCIMMIETTA SCEVROL É (Metodo stampato, da p. 186; Metodo 4 caratteri, da p. 216)

Ma ha visto gli sciatori sciare, per le valli scivolare: che passione ha cominciato a provare!

Allora lo scialle lascia e gli sci indossa. Scende veloce lungo il ruscello e non investe neanche un ramoscello.

La sua coscienza le suggerisce: –Fermati, fermati! Nel burrone puoi precipitare. La coscienza dà consigli preziosi come una scienziata, ma non l’ha ascoltata la screanzata , così ha continuato e poi è precipitata! Per fortuna su un ramoscello si è impigliata e un boscaiolo l’ha liberata.

SCI

• Sottolinea di azzurro le parole con sci , di verde quelle con sce, di rosso quelle con scie e scrivile al posto giusto nella tabella.

Che cosa dire mentre si traccia SCI: SCI come scimmia.

SCE: di nome Scevrol é , senza I

SCIE: solo scienza e coscienza, ricorda e pensa, sono con la I

SCI SCE SCIE

376
LETTERE
DELLE
PER LA PROGRAMMAZIONE

Educazione civica e cittadinanza

• Invenzione di storie collettive

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

Discutiamo in classe

• Dov’ è andata la scimmia?

• Che cosa voleva studiare? Perché?

• Mentre era lì ha imparato uno sport. Quale?

• Che cosa le ha suggerito la coscienza quando scendeva veloce?

• Dove è precipitata ?

• Alla fine chi l ’ ha salvata ?

• Secondo voi , la scimmia che esagerava a correre come la possiamo considerare (imprudente, impaziente, impicciona…) ? Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “coscienza”? Che cosa vuol dire “screanzata”?

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole.

• Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole.

LO SCOIATTOLO SCASCÙ (Metodo stampato, da p. 188;

Mettiamo le parole nello zaino di Roll. SCA SCU SCO SCOIATTOLO SCASC Ù SCO

Metodo 4 caratteri, da p. 218)

Lo scoiattolo Scascù si è nascosto in un buco nel bosco per non ascoltare lo scoppio dei fuochi d ’ artificio: basta botti, più rispetto!

SCOM SCUM SCOOP

377 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Canti (Letture)

Educazione civica e cittadinanza

Canto in mp3

“Dispetti nello stagno: lo gnomo Ghigno” Canti (Letture)

“Gnomo Ghigno” (p. 85)

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Invenzione di storie collettive

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

CONOSCERE SE STESSI/E E RISPETTARE GLI

DISPETTI NELLO STAGNO: LO GNOMO GHIGNO

(Libro di Lettura, pp. 60-61 )

Un istrice dispettoso

ALTRI

• Difendersi dai prepotenti, reagire ai dispetti in modo adeguato. Scopro e rispetto gli altri

allo gnomo Ghigno faceva sempre “bu!”.

Così Ghigno ogni volta si spaventava e all’istrice diceva: –Con te non ci sto più!

Lo gnomo Ghigno, allora, se ne andava nello stagno per farsi un lungo bagno, ma poi arrivava un cigno e gli lanciava un ragno.

Un cagnolino li guardava e di nascosto sghignazzava.

DALLO STAMPATO MAIUSCOLO ALLO STAMPATO MINUSCOLO

GN COME GNOMO GHIGNO

(Metodo stampato, da p. 192; Metodo 4 caratteri, da p. 220)

Ricorda la regola

• La i di istrice dallo gnomo andrà solo se il suono proprio bene si sentirà !

GN

Parole nuove nello zaino di Roll

• Che cosa vuol dire “ghigno”?

Mettiamo la parola nello zaino di Roll.

Che cosa dire mentre si traccia GN: lo gnomo non vuole quasi mai l’istrice vicino.

Discutiamo in classe

• L’istrice e il cigno sono dispettosi. Voi avete mai fatto qualche

dispetto?

• Che cosa fate quando altri/e li fanno a voi?

378
STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Educazione civica e cittadinanza

• Invenzione di storie collettive

• Conversazione in classe

Storie delle lettere

• Parole nuove da mettere nello zaino

• Drammatizzazione

• Divertirsi con le parole e scoprire le regole.

• Amici animali e loro insolite avventure con nonsense e giochi di parole.

Lettere animate in ordine di presentazione (con video animato)

CONIGLIO SCUDIGLIO (Metodo stampato, da p. 194;

Metodo 4 caratteri, da p. 222)

Il coniglio Scudiglio sgranocchia trifogli e carote, condite con aglio e cipolla. Poi fa uno sbadiglio, ma se sente l’asino che raglia, che paura gli piglia!

GLI COME CONIGLIO GLI

Che cosa dire mentre si traccia GLI: la GLI ha sempre la I.

379 STORIE DELLE LETTERE PER LA PROGRAMMAZIONE

Stadi di concettualizzazione della lingua scritta

secondo Ferreiro-Teberosky e di Uta Frith che hanno alla base l ’idea di vygotskij della “preistoria della scrittura nei bambini”

Ferreiro-Teberosky

Fase pre-sillabica:

• scarabocchio;

• parola come disegno (disegno grande, parola lunga);

• standardizzazione (tutte le parole con lo stesso numero di segni: estensione della necessità di stabilità).

Fase sillabica non convenzionale: un segno non convenzionale corrisponde a una sillaba.

Fase sillabica convenzionale: un grafema convenzionale corrisponde a una sillaba.

Fase sillabico-alfabetica: un grafema può rappresentare la sillaba oppure un fonema singolo.

Fase alfabetica: il bambino/la bambina arriva a rappresentare con ogni segno il fonema della parola, quindi costruisce la corrispondenza grafema-fonema.

Uta Frith

Stadio logografico: le parole sono assimilate ai disegni.

Stadio alfabetico: coincide con l’inizio della scolarizzazione. La maturazione delle competenze metafonologiche rende possibile pensare la parola come sequenza di suoni, identificarne i fonemi e apprendere le associazioni fonema-grafema. In questa fase il bambino/ la bambina è in grado di riprodurre sillabe piane con struttura CVCV (ad esempio cane) oppure sillabe e parole con struttura complessa CVCCV (ad esempio torta).

Fase ortografica: caratterizzata dall’acquisizione di competenze ortografiche e quindi dalla capacità di processare senza una corrispondenza stabile tra fonema e grafema. Il bambino/La bambina scopre l’esistenza dei digrammi (gn, gl) aventi un valore fonologico diverso dalla semplice somma dei fonemi.

Fase lessicale: le parole note vengono lette e scritte in maniera automatica, senza che vi sia bisogno di segmentarle nei singoli suoni e di convogliare l’attenzione sul recupero delle regole di corrispondenza tra fonema e grafema. Il bambino/La bambina si è quindi costruito/a un proprio lessico mentale. In questa fase egli/ella impara a leggere e a scrivere parole omofone, ma non omografe (ad esempio luna-l’una) oppure parole omografe, ma non omofone (ad esempio ancòra-àncora) grazie all’attenzione al contesto.

380 6
CAPIRE DI PIÙ

Glossario della programmazione

1. Attività creatrice: “per attività creatrice intendiamo una determinata attività di una persona tale che produca qualcosa di nuovo, sia poi questo prodotto un qualche oggetto del mondo esterno oppure una certa costruzione della mente o del sentimento che viva e si manifesti solo nell’individuo stesso. L’attività creatrice è quindi ciò che rende l’essere umano una creatura rivolta al futuro.” (L.S. Vygotskij, Immaginazione e attività creatrice nell’età infantile, in La mente umana, a cura di Luciano Mecacci, Universale economica Feltrinelli)

2. Consapevolezza fonologica: scoprire che il linguaggio è una combinazione di suoni ed essere in grado di individuarne le componenti, cioè sillabe e fonemi, che si possono isolare spezzettando la parola, spostare, invertire, quindi manipolare. Ciò significa imparare a riflettere sulla lingua indipendentemente dal significato.

3. Consapevolezza fonologica globale: è presente nei bambini in età prescolare a partire dai 4 anni; si sviluppa indipendentemente dalla lingua scritta e consiste in una serie di processi: riconoscimento e produzione di rime, segmentazione delle parole in sillabe e il suo contrario cioè la fusione in sillabe, riconoscimento di sillabe iniziali, elisione di una sillaba iniziale, capacità di esprimere giudizi sulla lunghezza di una parola indipendentemente dal significato (ad esempio: “treno” è più lungo di “formichina”?).

4. Consapevolezza fonologica analitica: è la capacità di analizzare separatamente (a livello percettivo uditivo) i singoli suoni o fonemi che compongono le parole.

5. Fonema: è il suono in ogni lettera o grafema. La combinazione dei fonemi genera coppie sonore, le sillabe, e più sillabe formano unità più grandi dotate di significato, le parole

6. Grafema: è il corrispettivo scritto del fonema (la lettera).

7. Parole: a livello orale sono percepite come un continuum sonoro, che il bambino impara a scomporre prima in battute ritmiche (le sillabe) e solo successivamente in fonemi. Per scrivere una parola è necessario conquistare questo stadio avanzato e trasformare i fonemi in grafemi.

8. Linguaggio interno: “il linguaggio interno deve essere considerato non come un linguaggio meno il suono, ma come una funzione verbale del tutto particolare e originale per la sua struttura e le sue modalità di funzionamento.

Il linguaggio esterno (a voce alta, dispiegato, aderente alle regole grammaticali e sintattiche), proprio anche del linguaggio scritto, è impiegato per comunicare con le altre persone in forma orale e scritta. Il linguaggio interno (contratto, allusivo, predicativo) è specifico della verbalizzazione compiuta internamente alla mente per l’attribuzione di significato o senso a una parola, per la soluzione di un problema, la ricerca in memoria di una parola ecc. Il linguaggio interno si trova in un’unità dinamica e indissolubile con il linguaggio esterno nei passaggi da un piano all’altro.” (L.S. Vygotskij, Immaginazione e attività creatrice nell’età infantile, in La mente umana, a cura di Luciano Mecacci, Universale economica Feltrinelli)

Il linguaggio interno è lo strumento di cui bambini e bambine si servono per la produzione di testi scritti. Una produzione scritta “povera” potrebbe essere arricchita dando spazio allo sviluppo del linguaggio interno, incoraggiando lo stare con se stessi/e e la metacognizione, le arti in tutte le loro forme e l’esplicitazione personale del loro “senso”.

9. Prerequisiti dell’apprendimento della letto-scrittura: prerequisiti esecutivi e prerequisiti costruttivi.

381 CAPIRE DI PIÙ

10. Prerequisiti esecutivi: si riferiscono alla realizzazione grafica del sistema scritto: adeguatezza del segno grafico, orientamento spaziale, direzionalità del gesto della mano, utilizzo adeguato dello spazio nel foglio.

11. Prerequisiti costruttivi: determinano la competenza più propria della letto-scrittura, ovvero la capacità del bambino di smontare le parole, di individuare le sillabe, i fonemi e i corrispettivi grafemi, quando ne verrà a conoscenza, e di effettuare tutte le combinazioni possibili per formare parole e non parole. Rappresentano le operazioni cognitive che sono alla base della concettualizzazione della lingua, che porta il bambino a scoprire che lo scritto nasce dalla combinazione di suoni ascoltati e non dalla forma dell’oggetto a cui la parola si riferisce.

12. Senso, linguaggio e coscienza: “il senso di una parola è inesauribile. La parola acquista il suo senso soltanto nella frase, ma la stessa frase acquista il senso soltanto nel contesto del paragrafo, il paragrafo nel contesto del libro, il libro nel contesto di tutta l’attività creativa dell’autore. Il significato, al contrario, rimane stabile di fronte a tutti i cambiamenti di senso della parola nei diversi contesti. Il senso è la proprietà fondamentale del linguaggio interno e della coscienza: la coscienza è un complesso di sensi. ” (L.S. Vygotskij, Immaginazione e attività creatrice nell’età infantile, in La mente umana, a cura di Luciano Mecacci, Universale economica Feltrinelli)

13. Teoria linguistica del bambino: fin dalla nascita il bambino si trova circondato da oggetti che portano delle scritte e tali oggetti vengono “chiamati per nome” dall’adulto. La teoria linguistica del bambino è l’insieme delle idee e delle regole che il bambino ricava osservando e ascoltando la lingua orale e scritta. Le teorie del bambino nascono e si modificano attraverso il confronto spontaneo con coetanei e adulti, ovvero in un contesto sociale di apprendimento (Vygotskij ).

14. Scrittura spontanea “scrivi come sai”: è la modalità attraverso cui il bambino esprime la sua teoria. L’adulto può individuare quindi sia l’aspetto esecutivo sia l’aspetto costruttivo.

15. Zona di sviluppo prossimo: “concetto fondamentale nella prospettiva psicopedagogica di Vygotskij, letteralmente significa ‘il più prossimo nel tempo’. Questa zona posta tra due limiti corrispondenti a due età del bambino, per esempio tra i 5 e i 9 anni, ha un limite superiore che rappresenta il livello di sviluppo di una determinata competenza cognitiva che viene raggiunto a una certa età del bambino (nell’esempio 9 anni) e il livello inferiore dato dalla prestazione di partenza che ha il bambino a una certa età (nell’esempio a 5 anni). Tuttavia all’interno di questa zona vi è un periodo sensibile che permette all’adulto, generalmente l’insegnante, di intervenire con strategie e strumenti per anticipare il più prossimo livello di sviluppo. Nell’esempio il bambino di 5 anni darà al prestazione che avrebbe dato successivamente quando avrebbe avuto 6 anni. Questa zona non è potenziale, secondo l’espressione diffusa, ma scorretta di zona o area di sviluppo potenziale, nel senso che può o non può verificarsi il livello successivo. La zona di sviluppo prossimale del bambino e la distanza tra il livello di sviluppo attuale, determinato mediante i problemi che egli risolve da solo e il livello di sviluppo potenziale, determinato mediante i problemi che egli risolve sotto la guida degli adulti o in collaborazione con i compagni più abili.” (L.S. Vygotskij, Immaginazione e attività creatrice nell’età infantile, in La mente umana, a cura di Luciano Mecacci, Universale economica Feltrinelli)

382
CAPIRE DI PIÙ

se vygotskij fosse qui...

Se Vygotskij fosse qui, che cosa direbbe del nostro INCANTO? Non ho di certo la pretesa di essere riuscita ad applicare appieno il suo pensiero, ma ad esso mi sono ispirata, forse anche non pienamente consapevole, durante la mia carriera di insegnante. Dal 2016 ho cercato di trasferire la mia esperienza scrivendo libri per la Scuola Primaria, l’ultimo dei quali è proprio INCANTO, dalla prima alla terza classe. Grazie a Luciano Mecacci, mio professore e correlatore alla Sapienza di Roma, sono venuta a conoscenza della traduzione integrale di Pensiero e linguaggio, una delle opere per la cui originalità Vygotskij è divenuto un mito, ribattezzato dallo statunitense Stephen Toulmin, “il Mozart della psicologia”.

La recente pubblicazione dell’opera vygotskiana La mente umana, tradotta e curata sempre dal professor Mecacci, è stata illuminante per me. L’opera è una “summa” del pensiero dello psicologo russo che consiglio davvero a tutti i colleghi e le colleghe insegnanti.

Vygotskij, nei primi anni ’30 del secolo scorso, fu il primo a innalzare sul tempio della cultura il valore dell immaginazione, come via d’accesso privilegiata non solo per ogni forma d’arte, ma per ogni espressione culturale, dalla letteratura alla poesia al pensiero divergente, anche a vantaggio della scienza e della tecnologia. Trovo Albert Einstein in sintonia con quest’idea nel suo famoso aforisma: “La logica ti può portare da un punto A a un punto B. L’immaginazione, invece, ti può portare ovunque”. Vygotskij ha considerato il linguaggio, in particolare quello scritto, lo strumento di elezione del pensiero. Quando, circa 5000 anni fa, siamo passati dalla preistoria alla Storia, in seguito all’invenzione della scrittura, il nostro cervello si è evoluto grazie allo sviluppo e all’integrazione delle funzioni superiori, che avrebbero reso possibile la nuova abilità: pertanto, secondo Vygotskij, la scrittura avrebbe contribuito a rendere l’organismo umano persona umana Dal punto di vista dell’evoluzione ontogenetica, dello sviluppo di ogni persona, Vygotskij, nella sua concezione della mente umana sempre proiettata verso il futuro, è stato il primo a parlare di preistoria della scrittura, quel periodo sensibile nella vita di ogni bambina e bambino in cui inizia a germogliare quel seme molto prima dell’ingresso a scuola.

Successivamente, molti studi hanno seguito le orme di Vygotskij. Mi riferisco in particolare a quelli pubblicati a partire dagli anni ’70 ne La costruzione della lingua scritta nel bambino di Ferreiro e Teberosky. Una delle edizioni più recenti a cui ho attinto reca il nome di Clotilde Pontecorvo, la mia professoressa di pedagogia sempre alla cattedra di Psicologia della Sapienza (Grazia Noce, Emilia Ferreiro, Ana Teberosky, Clotilde Pontecorvo, Hermine Sinclair, La costruzione della lingua scritta nel bambino, Giunti). Le ricerche di Ferreiro e Teberosky interpretano le teorie personali dei bambini e delle bambine su come si scrive, all’interno di un processo che si attua per tappe evolutive. In sintonia con Vygotskij, le ricercatrici affermano e dimostrano che l’apprendimento della lettura e della scrittura non può ridursi a un’insieme di tecniche percettivo-motorie, ma si rifà a un’acquisizione concettuale…

L’insegnamento, nel momento in cui si propone di trasmettere al bambino e alla bambina gli strumenti tecnici per realizzare la lettura e la scrittura, deve tener conto delle conoscenze pregresse e delle singole strategie di apprendimento che essi hanno attivato

383 POSTFAZIONE
POSTFAZIONE

spontaneamente. Applicazioni di tali studi pioneristici li troviamo nei protocolli di Giacomo Stella, con l’intento di ripercorrere la preistoria della lingua scritta a partire dalla Scuola dell’Infanzia.

I prerequisiti delle abilità di lettoscrittura sono parte di complessi processi cognitivi e riguardano la concettualizzazione della lingua scritta (le prime teorie linguistiche dei bambini) e la consapevolezza posseduta sulla lingua (la dimensione metacognitiva). Nella presente Guida, ho inserito una mia rielaborazione del suddetto protocollo, utilizzato nella mia ricerca per il Master in psicologia scolastica. In INCANTO, lo troviamo anche nelle proposte “SCRIVO COME SO”, in particolare nel volume per l’Accoglienza Eccoci qua!, ma anche nel Metodo e nel Quqderno di scrittura, all’interno di contesti significativi. Lo scopo che mi sono prefissata, tuttavia, non è valutativo, ma è semplicemente quello di assecondare il desiderio che ho sempre percepito nei bambini e nelle bambine di farci vedere come sanno scrivere, appena fanno il loro ingresso a scuola, prima ancora che si avvii un processo strutturato d’insegnamento. Già dal secondo giorno, proponevo l’invenzione di storie fantastiche con vari stratagemmi divertenti, e poi chiedevo loro di scrivere alcune parole chiave per ricostruirle

“SCRIVI COME SAI” è un’attività da privilegiare anche nei quaderni in vari momenti dell’anno; la richiesta immediatamente successiva, di rileggere le loro “stringhe”, le parole a modo loro, è un approccio all’insegnamento della lingua scritta in cui i bambini e le bambine sentono che l’insegnante li sta accogliendo come persone e in quelle personali idee che hanno elaborato ancor prima di entrare in classe.

Una scoperta, confesso nuova e fonte di emozione per me, fatta leggendo La mente umana, è la passione di Vygotskij per la musica. Nelle mie lezioni la musica mi è sempre stata alleata per veicolare emozioni e pensieri, per fissare in memoria concetti difficili, tabelline, sequenze di istruzioni…

INCANTO è una raccolta dei miei stratagemmi in cui il canto e la musica mi sono stati preziosi.

“The rest is silence”: con queste parole del suo amato Amleto, Vygotskij prende congedo dal mondo. Io le uso indegnamente per tacere in segno di rispetto e gratitudine

384 POSTFAZIONE

RISORSE DIDATTICHE

prerequisiti

pregrafismo

lettoscrittura

traslitterazione

riflessione linguistica

ascolto e comprensione lettura e comprensione compiti di realtà

ESTRATTO

AA. VV.

Nome Data

CHE COSA MANCA?

COMPLETA I CORPI DEI BAMBINI, POI COLORA.

386 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
PREREQUISITI

Nome Data

CHE COSA MANCA?

COMPLETA I VOLTI. NOMINA LE PARTI AGGIUNTE.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi PREREQUISITI 387

PREREQUISITI

PINOCCHIO DA RICOMPORRE

RITAGLIA LE PARTI DEL CORPO DI PINOCCHIO, RICOMPONILE

NEL GIUSTO ORDINE SU UN FOGLIO, POI COLORALE.

388 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
Nome Data

Nome Data

DI FRONTE, DI SPALLE

OSSERVA CON ATTENZIONE E COLLEGA.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi PREREQUISITI 389

PREREQUISITI

Nome Data

OMBRE

OSSERVA E COLLEGA OGNI BAMBINO ALLA SUA OMBRA.

390 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi

Nome Data

PERCORSI

ACCOMPAGNA CON IL DITO I BAMBINI FINO ALLO

SCUOLABUS, POI TRACCIA IL PERCORSO CON LA MATITA.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi PREGRAFISMO 391

PERCORSI

GUIDA LA MUCCA DENTRO IL LABIRINTO E SCOPRI

QUALI ALIMENTI SI POSSONO OTTENERE DAL LATTE

(YOGURT, BURRO, FORMAGGIO): TRACCIA IL PERCORSO

CON LA MATITA.

PREGRAFISMO 392 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi Nome Data

LO SPAVENTAPASSERI

COLORA L’ABITO DELLO SPAVENTAPASSERI: IL CONTORNO

IN ARANCIONE E L’INTERNO IN GIALLO.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi PREGRAFISMO 393
Nome Data

IL CASTELLO

COLORA IL CASTELLO: A OGNI FORMA CORRISPONDE UN COLORE.

AZZURRO PREGRAFISMO 394 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
GIALLO ROSSO VERDE MARRONE
Nome Data

Nome Data

LINEE VERTICALI E ORIZZONTALI

COMPLETA I TRATTEGGI VERTICALI E ORIZZONTALI:

FAI ATTENZIONE ALLA DIREZIONE DEL TRATTO.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi PREGRAFISMO 395

LINEE OBLIQUE, CURVE E ONDULATE

COMPLETA I TRATTEGGI OBLIQUI, CURVI E ONDULATI:

FAI ATTENZIONE ALLA DIREZIONE DEL TRATTO.

396 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
Data
PREGRAFISMO
Nome

ANIMALI IN MOVIMENTO

RIPASSA I TRATTEGGI DEI PASSI DEGLI ANIMALI.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi PREGRAFISMO 397
Nome Data

OCCHIELLI E CERCHI

COMPLETA I TRATTEGGI A SPIRALE E CIRCOLARI: FAI

ATTENZIONE ALLA DIREZIONE DEL TRATTO. POI COLORA.

398 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
Data
PREGRAFISMO
Nome

Nome Data

ALLENAMENTO

COMPLETA I TRATTEGGI A SPIRALE CIRCOLARE E OVALI: FAI

ATTENZIONE ALLA DIREZIONE DEL TRATTO. POI COLORA.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi PREGRAFISMO 399

Nome Data

LE VOCALI IN PALESTRA

A CON DUE GAMBE SALTA E BALLA

CON TRE BRACCIA PRENDE LA PALLA

I MAGROLINO COME UN BASTONE

S. RinaIdi LETTOSCRITTURA

O CON UN GRANDE TONDO PANCIONE

GUARDA CHI ARRIVA ORA LAGGIÙ

U FA GINNASTICA A BRACCIA IN SU

400 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi

Nome Data

LA VOCALE A

COLORA SOLO I DISEGNI IL CUI NOME INIZIA PER A .

COLORA IN GIALLO TUTTE LE A .

COMPLETA CON A .

F –T – – M – C – – LVE – RE
C – ROTA – RM – DIO – NCOR –
© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 401

LETTOSCRITTURA

LA VOCALE E

COLORA SOLO I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE E .

COLORA IN VIOLA TUTTE LE E .

COMPLETA CON E . S

– NT – A – R – O L – ON –
– L – R – VOLP –
RP
CAND
402 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
Nome Data

Nome Data

LA VOCALE I

COLORA SOLO I DISEGNI IL CUI NOME CONTIENE I .

COLORA IN MARRONE TUTTE LE I .

COMPLETA CON I .

GLÙ
– NFERM –
– ENA © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 403
– PPOPOTAM – –
– NSALATA
ERA

LA VOCALE O

COLORA SOLO I DISEGNI IL CUI NOME INIZIA PER O.

COLORA IN ROSA TUTTE LE O.

COMPLETA CON O.

P – M – D – R – Ù LIV – T – R –S – LE – SS – P – NTE
404 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
LETTOSCRITTURA
Nome Data

Nome Data

LA VOCALE U

COLORA SOLO I DISEGNI IL CUI

NOME CONTIENE U.

COLORA IN VERDE TUTTE LE U.

COMPLETA CON U.

N – VOLA BR – CO
R – OTA F – OCO C – C –© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 405
M – LINO

Nome Data

CON QUALE VOCALE?

PRONUNCIA IL NOME E COLORA LA VOCALE INIZIALE.

PRONUNCIA IL NOME E SCRIVI LA VOCALE INIZIALE.

PRONUNCIA IL NOME E COMPLETA.

– LICA – RC –– NO –– V –– LBERO – RB –O E I A O Ù A E E O I E LETTOSCRITTURA 406 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi

Nome Data

CON QUALE VOCALE?

PRONUNCIA IL NOME E COLORA LA VOCALE INIZIALE.

PRONUNCIA IL NOME E SCRIVI LA VOCALE INIZIALE.

PRONUNCIA IL NOME E COMPLETA.

– LICA – RC –– no v –– lbero – rb –O e
£a o Ù £A E E £o I E © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 407
£i
P – N – P – N – P – N –L – N – L – N – L – N –P – R – P – R – P – R –R – M – R – M – R – M –– RM – – RM – – RM –S – L – S – L – S – L –LETTOSCRITTURA 408 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
QUANTE VOCALI! OSSERVA, PRONUNCIA IL NOME, POI SCRIVI LE VOCALI.
Nome Data

CRUCIVERBA CON LE VOCALI

COMPLETA CON LE VOCALI MANCATI.

N D R S L C N R L P T M G S D D L M N M L N M P R L M © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 409 Nome Data

Nome Data

LETTERE UGUALI

UNISCI CON UNA FRECCIA LE LETTERE UGUALI. OSSERVA L’ESEMPIO.

MARE MORE

VASO NIDO NODO SOLE SALE PIPE PEPE LAGO MAGO PERA SERA LETTOSCRITTURA

LUNA

LANA

NAVE

NEVE

CANE

PANE

NASO

410 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi

Nome Data

UNA LETTERA IN PIÙ

OSSERVA LE COPPIE DI PAROLE: UNA È PIÙ LUNGA.

CIRCONDA LA LETTERA IN PIÙ. OSSERVA L’ESEMPIO.

APE

RAPE

UVA

UOVA

UOMO

DUOMO

ASSO

SASSO

MELE

MIELE

AMO

RAMO

ARCO

PARCO

PIO

PINO

PERA

PERLA

PALA

PALLA

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 411

LETTOSCRITTURA

PAROLE UGUALI

OSSERVA E COLORA LA PAROLA UGUALE.

LUNA

ULNA

LAUN

LUNA

NULA

PERA

APER

RAPE PAER

PERA

MELA

MAEL

MELA

AMEL

MALE

PALLA

PLALA

PALAL

PALLA

ALLAP

RUOTA

RUTOA

ROTAU

ROAUT

RUOTA

PORTA

PORAT

POTAR

PORTA POART

412 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
Nome Data

PAROLE NASCOSTE

COLORA LE CASELLE IN ORIZZONTALE E IN VERTICALE

CON LA PAROLA UOVA SCRITTA NELLA CORRETTA

SUCCESSIONE DELLE LETTERE.

COLORA LE CASELLE IN ORIZZONTALE E IN VERTICALE

CON LA PAROLA MIELE SCRITTA NELLA CORRETTA

SUCCESSIONE DELLE LETTERE.

Z B U O V A U A O T D N O H V R Z G V S A S B C A R Z U F M T P U O V A L Q A V P Z U O V A Q S UOVA A M I E L E L R S D T V M I E L E H I M G B Z M E Z I U H I L O H O N E E Q F A L L B M I E L E MIELE © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 413
Nome Data

LA CONSONANTE M

COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME CONTIENE M.

SCRIVI TU.

NI –– LO RE –– LA TO –– RE
414 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
COMPLETA CON MA ME MI MO MU.
LETTOSCRITTURA
Nome Data

COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME CONTIENE P.

COMPLETA CON PA , PE , PI, PO, PU.

TU.

SCE TAP
Ù
–– LCINO RT –
––
MA
SCRIVI
LA CONSONANTE P
© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 415
Nome Data

Nome Data

LA CONSONANTE F

COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME COMINCIA PER F.

COMPLETA CON FA , FE , FI, FO, FU.

SCRIVI TU.

––– R – ––TT –
–– MO LO DEL –– NO RO –– DERA
416 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
CA
LETTOSCRITTURA

Nome Data

LA CONSONANTE B

COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME COMINCIA PER B.

COMPLETA CON BA , BE , BI, BO, BU.

SCRIVI TU.

–– R – –– R ––
–– SCO
–– DINO RO
–– NANA © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 417
FANA
RO
T

COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME CONTIENE D.

COMPLETA CON DA , DE, DI, DO, DU.

SCRIVI TU.
LA CONSONANTE D
N ––– ––––
––TO
–– E NI CAN –– LA
418 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
MA
VANO
LETTOSCRITTURA
Nome Data
SCRIVI TU. LA CONSONANTE V COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME CONTIENE V. COMPLETA CON VA , VE , VI, VO, VU. T – – L OLE –– SO LA TA –– LO TI STI –– LI © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 419 Nome Data

COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME CONTIENE N .

COMPLETA CON NA , NE , NI, NO, NU.

––––
SCRIVI TU. ––––
LA CONSONANTE N
420 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
TE VOLA BALE DO VE PA LETTOSCRITTURA
Nome Data
SCRIVI TU. LA CONSONANTE L COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME INIZIA PER L . COMPLETA CON LA , LE, LI, LO, LU. PO MIE ––GO –– BRO PRE CO –– RE © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 421 Nome Data
SCRIVI TU.
CONSONANTE S COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME COMINICA PER S. COMPLETA CON SA , SE , SI, SO, SU. GA RI PONE NA A NO GO LETTOSCRITTURA 422 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi Nome Data
LA

COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME CONTIENE T.

COMPLETA CON TA , TE , TI, TO, TU. GRE RE

TU.

–––– ––––––
SCRIVI
LA CONSONANTE T
© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 423
PO NA T ù MA
Nome Data

COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME CONTIENE R .

COMPLETA CON RA , RE , RI, RO, RU. SO

SCRIVI TU.

–––– ––––
LA CONSONANTE R
MO
SPA
424 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
SE OTA
NA
LETTOSCRITTURA
Nome Data
,
ZU. BRA
P ––––– –––––© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 425 Nome
SCRIVI TU. LA CONSONANTE Z COLORA SOLO LE IMMAGINI IL CUI NOME CONTIENE Z . COMPLETA CON ZA
ZE, ZI, ZO,
FOLO BEN NA
Data

Nome Data

RIPASSIAMO LE CONSONANTI

COMPLETA I CRUCIVERBA, POI LEGGI LE PAROLE CHE APPAIONO NELLE COLONNE COLORATE.

FORMA LE PAROLE CON LE SILLABE DATE.

MU TO RA RE MA ME

–– RO –– RO –– MI –– MI –– LE –– LE
© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
LETTOSCRITTURA 426

Nome Data

OSSERVA I DISEGNI E SCRIVI I NOMI.

RIORDINA LE LETTERE CHE SONO DENTRO I BOX.

RIPASSIAMO LE CONSONANTI
T ––T ––– E ––
L ––––––A T B R O T L A O B I A T N R E E O I T O M E N N U O R E O T T A F L E P A A A T F S I S N U A © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 427
OTA

Nome Data

CA, CU, CO (ACCA NO)

COMPLETA CON CA CU, CO.

SCRIVI TU.

428 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
–– SA –– RONA NE FORMI BO VALLO LETTOSCRITTURA

CE, CI (ACCA SÌ)

COMPLETA CON CE , CI .

SCRIVI TU.

GNO P Ù L NO
© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 429
NO COGNA STO POLLA
Nome Data

LETTOSCRITTURA

Nome Data

LE PAROLE CAPRICCIOSE

CERCHIA LE PAROLE CHE CONTENGONO CU.

IN Ù NA SC Ù OLA DI CANT ù

C ' È Ù N C Ù OCO CHE FA IL RAG ù .

LO PREPARA CON T Ù TTO IL C Ù ORE

PERCH é ABBIA Ù N B Ù ON SAPORE.

PAROLE CHE SI SCRIVONO CON C Ù .

C Ù ORE

C Ù OIO

C Ù OCO

S C Ù OLA

COMPLETA CON LE PAROLE CHE CONTENGONO CU.

LA S Ù OLA DELLE SCARPE

È DI .

IL MIO –––––

BATTE FORTE.

IL C Ù CINA

LA Z Ù PPA.
438 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi

Nome Data

IL SUONO CQU

COMPLETA CON CQU.

A ERELLI A ARIO

A AZZONE S Ù BA EO

LEGGI E CERCHIA CQU.

Q Ù ANDO VEDO Ù N PASTICCINO, MI VIENE L ' ACQ Ù OLINA.

L Ù CA SCIACQ Ù A I PIATTI

NELL ' ACQ Ù AIO.

L ' ACQ Ù EDOTTO PORTA L ' ACQ Ù A

NELLE CASE.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 439

LETTOSCRITTURA

Nome Data

DAL MAIUSCOLO AL MINUSCOLO

PRONUNCIA LA PAROLA E COLLEGE LE LETTERE CHE HANNO

LO STESSO SUONO. OSSERVA L’ESEMPIO.

UOMO uomo APE ape ORSO orso INDIANO indiano

MURO muro DUOMO duomo FIORE fiore TAVOLO tavolo

COLLEGA OGNI FIGURA ALLA PAROLA GIUSTA.

indiano uomo ape tavolo duomo orso fiore muro

446 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi

Nome Data

DA MAIUSCOLO AL MINUSCOLO

LEGGI LE PAROLE E CERCHIA I “PEZZI” UGUALI.

OSSERVA L’ESEMPIO.

RE

re mo re re te

VE LE

ve le me le pal le

OS SO PI

os so vi so so le

LA pi la pi pa to pi © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi LETTOSCRITTURA 447

Nome Data

IL NOME

I NOMI SONO PAROLE CHE USIAMO PER INDICARE:

LE PERSONE, GLI ANIMALI, LE COSE.

OSSERVA E SCRIVI I NOMI AL POSTO GIUSTO NELLA

TABELLA.

NOMI DI ANIMALI NOMI DI PERSONE NOMI DI COSE .................................................. .................................................. ..................................................
LINGUISTICA 452 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
RIFLESSIONE

LE QUALITÀ: COM’È?

SCEGLI LE QUALITÀ ADATTE PER DESCRIVERE UN DOLCE E COMPLETA.

SOFFICE • MATURO • PROFUMATO • ALLEGRO • STAGIONATO • INVITANTE

• IL DOLCE È .

COMPLETA CON UNA QUALITÀ ADATTA.

• LA MELA È .

• LA RO SA È .

• IL GELATO È .

• IL COMPITO È .

• LA NOTTE È .

• LA TIGRE È .

COMPLETA CON LE QUALITÀ CONTRARIE. OSSERVA L’ESEMPIO.

• SE È RUVIDO, NON È .

• SE È ALLEGRO , NON È .

• SE È ST RETTO, NON È .

• SE È GIOVANE , NON È .

• SE È ALT O, NON È

.
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LISCIO
© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi RIFLESSIONE LINGUISTICA 453
Nome Data

COMPORRE FRASI

OSSERVA IL DISEGNO, GUARDA LA FRECCIA

CHE INDICA LA PARTENZA E SCRIVI LA FRASE. IL SUL IN LA IL IL GATTO ROSSO LANCIA PALLA RINCORRE

DORME

CANE
   RIFLESSIONE LINGUISTICA 456 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi Nome Data
DIVANO
LUCA ALTO
PALLONE

Nome Data

COMPORRE FRASI

OSSERVA IL DISEGNO, LEGGI I CARTELLINI E SCRIVI

LA FRASE. IL CARTELLINO COLORATO INDICA

LA PARTENZA. 

CON UN IL
SONO AI
E
FRATELLINO ALTALENE SARA ALBERO ANNA SULLE SOTTO GIOCA GIARDINI LUCA
© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi RIFLESSIONE LINGUISTICA 457


Nome Data

ASCOLTO E COMPRENDO

ASCOLTA IL RACCONTO.

I BISCOTTI DI NONNA VANIGLIA

Siamo nel paese dei canditi. Nonna Vaniglia, sua nipote Lisetta e il gatto Birillo si annoiano molto. – Facciamo i biscotti millegusti – dice Nonna Vaniglia.

La ricetta è a pagina 10 del libro dei dolci di Nonna Vaniglia, che prepara gli ingredienti.

Birillo e Lisetta sbattono le uova con il frullino.

Poi Nonna Vaniglia mette un ingrediente segreto: il lievito magico.

I biscotti millegusti sono pronti. È l’ora di fare merenda.

Nonna Vaniglia assaggia un biscotto alla banana e diventa tutta gialla.

Birillo mangia un biscotto al pistacchio e diventa tutto verde. Lisetta, invece, mangia un biscotto alle fragole e diventa tutta rossa.

È tornato il sole! Tutti escono in giardino e offrono i biscotti agli animali del bosco. Con un biscotto al mirtillo il coniglio Leo diventa blu e con uno al lampone lo scoiattolo Millo diventa tutto rosa.

Tutti vogliono cambiare colore con i biscotti di Nonna Vaniglia. Che bel gioco!

M. Alfaioli, Nonna Vaniglia nel paese dei canditi , Emme Edizioni

ASCOLTO E COMPRENSIONE 458 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi

Nome Data

INDICA CON UNA X .

• CHE COSA FA NONNA VANIGLIA?

• IL BISCOTTO ALLA BANANA

FA DIVENTARE NONNA VANIGLIA:

GIALLA.

VERDE.

• CHE COSA FANNO I BISCOTTI

DI NONNA VANIGLIA?

FANNO CRESCERE.

COLORANO CHI LI MANGIA.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi ASCOLTO E COMPRENSIONE 459

Nome Data

ASCOLTO E COMPRENDO

ASCOLTA IL RACCONTO.

IL GATTO ERNESTO

Ernesto era un gatto nero che viveva in biblioteca perché era calda e accogliente e perché lì poteva leggere tanti libri.

Un giorno trovò un grande libro che diceva: Le streghe indossano calze a righe e cappelli neri a punta e viaggiano sulle scope. Amano gli animali e in particolare adorano i gatti neri.

“Se riesco a trovare una strega, non sarò più triste e solo!” pensò Ernesto. E uscì per trovarne una.

Incontrò una ragazza che indossava calze a righe.

Ma appena lo vide si mise a urlare: – Ah, un gatto nero, mi porterà sfortuna!

Poi il gatto vide una donna con una scopa in mano, proprio come quella che aveva visto sul libro. Si avvicinò, ma si accorse che la donna stava pulendo il giardino.

Per quanto cercasse, non vide nessuna strega.

Triste, tornò in biblioteca e là vide spuntare tra gli scaffali sette punte di cappelli tutti neri.

Erano sette streghette che appena lo videro si misero a coccolarlo, poi lo caricarono sulle scope e lo portarono alla loro scuola, dove Ernesto vive ancora, felice e coccolato.

E. Horn, P. Pawlak, Mi scusi… Lei è forse una strega? rid. e adatt., La Margherita

460 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
ASCOLTO E COMPRENSIONE

Nome Data

INDICA CON UNA X .

• COM’È IL GATTO ERNESTO?

BIANCO. NERO.

• QUALE DI QUESTE PERSONE ERNESTO

SCAMBIA PER UNA STREGA?

• COM’È FATTO

IL CAPPELLO DI UNA STREGA? DISEGNA.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi ASCOLTO E COMPRENSIONE 461

COMPRENSIONE

UN GATTINO FURBO

OSSERVA LE IMMAGINI E RACCONTA.

INDICA CON UNA X L’IMMAGINE GIUSTA.

• DOVE SI SVOLGE L’AZIONE?

• CHE COSA VUOLE IL GATTINO?

466 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi Nome Data

ADDIO PRANZO!

QUESTA STORIA È INCOMPLETA: DISEGNA TU LA SEQUENZA

CHE MANCA. POI RACCONTA.

DLINDLON

CHI HA PRESO IL PESCE? COLORA L’IMMAGINE GIUSTA.

© La Spiga, Gruppo Editoriale ELi COMPRENSIONE 467 Nome Data

Nome Data

VI PRESENTO MIO NONNO

MIO NONNO SI CHIAMA MAÙ.

FA TUTTO, NEL MAGAZZINO E NELL’ORTO.

PER ME È UN DIVERTIMENTO OSSERVARE

IL NONNO QUANDO TRAVASA IL VINO NEI FIASCHI, QUANDO AGGIUSTA LA PANCHINA DI LEGNO

O DÀ LA VERNICE AL CANCELLO DI FERRO.

MIO NONNO MI LASCIA USARE LE SUE COSE:

LA CANNA PER INNAFFIARE, IL PENNELLO

CON LA VERNICE...

IL NONNO SA TUTTO. OGNI VOLTA CHE GLI CHIEDO

IL PERCHÉ DI UNA COSA, HA PRONTA LA RISPOSTA.

È UN DIVERTIMENTO STARE AD ASCOLTARLO!

G. Petter, Il nonno dei perché , Giunti Marzocco

INDICA CON UNA X .

• IL NONNO SI CHIAMA: MAÙ. LUCA.

• IL PROTAGONISTA CON IL NONNO: SI DIVERTE. NON SI DIVERTE.

• IL NONNO RISPONDE A TUTTE LE DOMANDE IN MODO: CORRETTO. SBAGLIATO.

474 © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi
COMPRENSIONE • DAL MAIUSCOLO AL MINUSCOLO

VI PRESENTO MIO NONNO

Mio nonno si chiama Maù.

Fa tutto, nel magazzino e nell’orto. Per me è un divertimento osservare il nonno quando travasa il vino nei fiaschi, quando aggiusta la panchina di legno o dà la vernice al cancello di ferro.

Mio nonno mi lascia usare le sue cose: la canna per innaffiare, il pennello con la vernice...

Il nonno sa tutto. Ogni volta che gli chiedo il perché di una cosa, ha pronta la risposta. È un divertimento stare ad ascoltarlo!

G. Petter, Il nonno dei perché , Giunti Marzocco

SCRIVI LE AZIONI CHE COMPIE IL NONNO. �������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������� © La Spiga, Gruppo Editoriale ELi 475 Nome Data COMPRENSIONE • DAL MAIUSCOLO AL MINUSCOLO
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