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Gramma tutto l'anno PLUS 4

Page 1

SEZIONE DI ALLENAMENTO AL TEST INVALSI PROVE DI INGRESSO REGOLE SEMPLIFICATE

MAPPE INTERATTIVE con ESERCIZI DIGITALI

Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi
M. CENERELLI • C. CESARINI Oltre l’insegnamento Educ Ability
TUTTO
PLUS

C e G hanno:

I suoni C , G , SC

• suono dolce quando sono seguite da E ed I (CE • CI • GE • GI);

• suono duro quando sono seguite da A, O, U (CA • CO • CU • GA • GO • GU) e quando prima di E e I c’è l’H (CHE • CHI • GHE • GHI).

Le parole che terminano in CIA oppure GIA al plurale fanno:

• CIE • GIE se prima di CIA • GIA c’è una vocale: camicie, valigie;

• CE • GE se prima di CIA • GIA c’è una consonante: arance, piogge

SCE si scrive sempre senza la I, tranne nelle parole scienza, coscienza e loro derivati e nelle parole usciere, scie.

I suoni QU, CU, CCU, QQU, CQU

Il gruppo QU è seguito sempre da una vocale.

Il gruppo CU è seguito da una consonante. Ci sono alcune parole che fanno eccezione: cuore, cuoco, scuola, cuoio, scuoiare, cui, circuito, innocuo, arcuato, percuotere, scuotere, promiscuo, cuocere, cospicuo…

Il suono CCU si trova solo nella parola taccuino.

Il suono QQU si trova solo nella parola soqquadro.

Il suono CQU si trova:

• nella parola acqua e nei suoi derivati;

• nei verbi acquistare e acquisire, nelle parole acquisto, acquirente;

• in piacque, nacque, giacque.

La divisione in sillabe

La divisione in sillabe segue queste regole:

• le consonanti doppie si dividono sempre: cap / pel / lo;

• le parole che contengono MB e MP si dividono in sillabe così: bam / bi / no;

• nel gruppo CQU la C si divide sempre dalla Q: ac / qua;

• i suoni complessi BL, CL, FL, PL, BR, CR, DR, FR, GR, PR, TR NON si dividono mai: dra / go;

• i gruppi GNA, GNE, GNI, GNO, GNU, GLI, CHE, CHI, GHE, GHI, SCA, SCO, SCU, SCHE, SCHI, SCE, SCI NON si dividono mai;

• la S NON si divide mai dalla consonante che la segue: ri / spo / sta.

2
regole

Accento sì

L’accento

Accento no è (verbo essere) e (congiunzione)

dà (verbo dare) da (preposizione)

dì (nome, parte del giorno) di (preposizione)

là (avverbio) la (articolo, pronome, nota musicale)

lì (avverbio) li (pronome)

né (congiunzione) ne (avverbio e particella pronominale)

sé (pronome) se (congiunzione e particella pronominale)

sì (affermazione) si (pronome e nota musicale)

tè (nome, bevanda) te (pronome)

L’apostrofo

L’apostrofo indica la caduta di una vocale o di una sillaba.

Davanti alle parole che cominciano con vocale, l’apostrofo è obbligatorio:

• negli articoli LO e LA e nelle preposizioni articolate;

• negli aggettivi quello, bello, santo, alcuna, nessuna;

• con CI e NE.

L’apostrofo è obbligatorio con:

• PO’ quando significa “poco”;

• DA’ quando significa “dai”;

• DI’ quando significa “dici”;

• FA’ quando significa “fai”;

• STA’ quando significa “stai”;

• VA’ quando significa “vai”.

L’uso dell’ h

HO, HAI, HA, HANNO si scrivono con l’H quando sono voci del verbo avere.

L’H NON si usa con:

• O (congiunzione) con significato di “oppure”.

• AI (preposizione) quando risponde alle domande: a chi? a che cosa? dove? quando?

• A (preposizione) quando risponde alle domande: a chi? a che cosa? dove? quando? a fare che cosa? come?

• ANNO (nome) quando indica un periodo di tempo.

L’H si usa nelle esclamazioni: OH! AHI! AH! AHIMÈ! UH! EHI! OHIMÈ! AHIA!

3 regole

La punteggiatura

Segno Nome Quando si usa Da ricordare

Indica una pausa lunga.

. Punto

, Virgola

: Due punti

“”

Virgolette Lineetta

? Punto interrogativo

! Punto esclamativo

Si usa per separare due frasi.

Indica una pausa breve. Si usa negli elenchi.

Si trovano sempre prima di un elenco o di una spiegazione e introducono il discorso diretto.

Si usano per aprire e chiudere il discorso diretto.

Si mette al termine delle frasi che esprimono una domanda.

Si usa alla fine di frasi che esprimono meraviglia, stupore, sorpresa.

Dopo il punto ci vuole la lettera maiuscola.

Dopo la virgola ci vuole la lettera minuscola.

Dopo i due punti ci vuole la lettera minuscola, tranne quando c’è la punteggiatura del discorso diretto.

Dopo le virgolette o la lineetta ci vuole la lettera maiuscola.

Dopo il punto interrogativo ci vuole la lettera maiuscola.

Dopo il punto esclamativo ci vuole la lettera maiuscola.

Il discorso diretto e il discorso indiretto

Il discorso diretto riporta esattamente le parole pronunciate dai personaggi.

Il discorso diretto è evidenziato da questi segni di punteggiatura: : “................” : «................» : – ................

Mio fratello mi ha chiesto: “Mi presti il pallone? ”

Il discorso indiretto non riporta le parole pronunciate dai personaggi, ma spiega ciò che è stato detto.

Il discorso indiretto è introdotto dai verbi dire, esclamare, chiedere, domandare, rispondere, ribattere…, con le parole di collegamento

DI, SE, CHE.

Mio fratello mi ha chiesto di prestargli il pallone.

4
regole
«»

I nomi

I nomi indicano le persone, gli animali, le cose.

Le cose comprendono anche le piante, i sentimenti, le sensazioni, gli ambienti, i fenomeni atmosferici.

Il nome può essere:

• comune, se indica una persona, un animale, una cosa in generale: in questo caso si scrive con la lettera minuscola;

• proprio, se indica il nome di una persona, di un animale, di una cosa: in questo caso si scrive con la lettera maiuscola.

Il nome può essere:

• generale, se indica un gruppo di elementi: fiore;

• specifico, se indica un elemento particolare: margherita.

Il nome può essere:

• concreto, se indica qualcosa che è percepibile con i sensi;

• astratto, se indica qualcosa che non è percepibile con i sensi, come sentimenti, stati d’animo, concetti, virtù.

Il nome può essere di genere: maschile, femminile, comune.

Il nome può essere di numero: singolare, plurale.

i nomi primitivi e derivati

• Un nome è primitivo quando non deriva da nessun altro nome. Dai nomi primitivi si formano i nomi derivati, alterati, composti.

• Un nome è derivato quando deriva da un nome primitivo, rispetto al quale ha un significato diverso.

Nome primitivo fiore fioriera

Nome derivato

Per formare un nome derivato occorre aggiungere al nome primitivo una delle seguenti particelle: aio biglietto bigliettaio eria orologio orologeria

iere pane paniere

iera sale saliera

ile ponte pontile

ista giornale giornalista aro monte montanaro dis funzione disfunzione anza cittadino cittadinanza

5 regole

I NOMI ALTERATI

• Un nome è alterato quando si riferisce a persone, animali o cose grandi, piccole, graziose, brutte…

• ll nome alterato si ottiene aggiungendo al nome il suffisso adatto.

• I falsi alterati, pur terminando come i nomi alterati, sono in realtà nomi primitivi e, quindi, non alterati (bottino, bottone…).

Alterato Suffisso Nome

Diminuitivo ello, ino, etto, icciolo bambinello, tavolino, libretto, porticciolo

Vezzeggiativo uccio, olo, otto cavalluccio, figliolo, orsacchiotto

Accrescitivo one, accione, acchione gattone, omaccione, mattacchione

Dispregiativo accio, astro, ucolo, uncolo, iciattolo

ragazzaccio, medicastro, poetucolo, omuncolo, mostriciattolo

I nomi composti e collettivi

I nomi composti sono formati dall’unione di due o più parole: cassaforte, passaporto…

I nomi collettivi sono nomi che, anche al singolare, indicano un insieme di elementi della stessa specie: tribù, mandria, pinacoteca… Se il nome collettivo è al singolare, il verbo deve essere al singolare. Il branco di gnu attraversò il fiume.

Gli articoli

Gli articoli sono le parole che precedono il nome e possono essere:

• determinativi, se indicano una determinata persona, un determinato animale o una determinata cosa (IL, LO, LA, I, GLI, LE);

• indeterminativi, se indicano una persona, un animale o una cosa in modo generico (UN, UNO, UNA).

Se il nome comincia con una vocale, gli articoli lo, la e una si apostrofano. Lo albero L’albero

La ape L’ape Una oca Un’oca

L’articolo uno NON si apostrofa mai.

6 regole

Le preposizioni

Le preposizioni si usano per collegare le parole di una frase e per stabilirne le relazioni.

Le preposizioni possono essere:

• semplici: DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA;

• articolate: sono formate da preposizione semplice + articolo determinativo.

Gli aggettivi qualificativi

Gli aggettivi qualificativi specificano le caratteristiche del nome e con questo concordano nel genere e nel numero.

Gli aggettivi qualificativi possono essere di grado:

• positivo, quando esprimono semplicemente la qualità del nome (bello);

• comparativo, quando con l’aggettivo si vuole esprimere un paragone tra due elementi:

• di maggioranza: più bello di…;

• di minoranza: meno bello di…;

• di uguaglianza: bello come…, tanto bello quanto…;

• superlativo, quando esprimono la qualità del nome a livello massimo: bellissimo, super bello.

Gli aggettivi possessivi

Gli aggettivi possessivi accompagnano il nome e indicano a chi appartiene una cosa, un animale, una persona.

Aggettivi possessivi

Maschile Femminile

Persona

Singolare Plurale Singolare Plurale

io mio miei mia mie

tu tuo tuoi tua tue

egli (lui/lei) suo suoi sua sue

noi nostro nostri nostra nostre

voi vostro vostri vostra vostre

essi (loro) loro loro loro loro

Sono aggettivi possessivi anche PROPRIO e ALTRUI.

7 regole

I verbi

I verbi indicano le azioni o un modo di essere del soggetto.

Per analizzare un verbo bisogna indicare: la coniugazione, il modo, il tempo, la persona.

Quando i verbi sono espressi all’infinito hanno la desinenza in:

• -are (1a coniugazione);

• -ere (2a coniugazione);

• -ire (3a coniugazione).

I verbi essere e avere hanno coniugazione propria

Il modo indica come l’azione si svolge. Il modo indicativo del verbo indica azioni certe, reali, già accadute, che stanno accadendo o che accadranno.

Il tempo indica quando si svolge un’azione.

La persona indica chi compie l’azione. Per indicare le persone dei verbi si usano i pronomi personali.

Gli avverbi

Gli avverbi servono per specificare meglio il significato di un verbo, di un aggettivo, di un altro avverbio.

Sono invariabili perché non hanno né maschile né femminile né singolare né plurale.

Possono essere:

• di modo: velocemente, magicamente, bene, male…

• di tempo: sempre, mai, ieri, oggi, adesso, domani…

• di luogo: qui, qua, lì, là, su, giù, davanti, dietro, vicino, lontano…

• di negazione: non, no, nemmeno…

8 regole

LA FRASE minima e le espansioni

La frase è un insieme di parole che, messe in un giusto ordine, esprimono un messaggio di senso compiuto.

Nella frase deve essere sempre presente il verbo (o predicato).

A ogni verbo (predicato) corrisponde una frase.

Il predicato indica:

• l’azione che compie il soggetto

Aldo dorme;

• com’è o che cos’è il soggetto

Pinocchio è simpatico. Pinocchio è un burattino.

Per individuare il predicato bisogna porsi le domande: che cosa fa? che cosa succede?

Il soggetto è:

• la persona, l’animale o la cosa che compie l’azione

Aldo dorme;

• la persona, l’animale o la cosa di cui si parla

Pinocchio è simpatico. Pinocchio è un burattino

Per individuare il soggetto bisogna porsi la domanda: chi fa l’azione?

Le espansioni arricchiscono la frase minima, composta da predicato e soggetto.

L’espansione diretta risponde alle domande: chi? che cosa? Non è introdotta da alcuna preposizione e sta sempre dopo il verbo.

Le espansioni indirette sono introdotte quasi sempre dalle preposizioni.

Possono essere: di tempo (quando?); di luogo (dove?); di specificazione (di chi? di che cosa?); di modo (come?); di mezzo (con che cosa?).

9 regole

ORTOGRAFIA

1 Scrivi il nome di ogni figura al posto giusto.

2 Completa inserendo i suoni corretti.

P

• B

D

• T

• Vorrei re un succo di ra.

• Questa cor è troppo cor per legare quel pacco.

• F B

M

• P

• N V

Z

• S

• sta: ho mangiato troppa sta.

• Non glio buttare quel glio di carta.

• Il no saluta Biancaneve con la no.

• Non po prendere l’acqua dal po : non ho il secchio.

3 Completa le definizioni (C • G).

L’animale che:

• miagola

• abbaia

• nitrisce

• cammina lento lento

• ha due gobbe

• cammina lento e ha piccole corna retrattili

• canta al mattino presto

• ha la pancia bianca, il dorso nero e vive al Polo Sud

P B T D F V Z S
10
prove di ingresso

ORTOGRAFIA

1 Completa le definizioni (CH • GH).

• È il frutto della quercia e ne sono ghiotti gli scoiattoli e i maiali.

• Sono lunghi vermi che muovono la terra.

• Sono distese di acqua dolce.

• Parapetto che impedisce di cadere da scale, balconi e terrazzi.

• Materiale utilizzato per fare i tappi.

• Le utilizzi per sederti ai giardini.

3 Scrivi due parole con:

• doppia T:

• doppia C:

• doppia B:

2 Completa le definizioni (MB • MP).

• Si suona per farsi aprire la porta.

• È uno strumento a fiato.

• Lo apri per ripararti dalla pioggia.

• Spegne gli incendi.

• È rosso e cammina all’indietro.

• I mesi che sul calendario stanno prima e dopo ottobre.

• doppia Z:

• doppia M:

• doppia R:

Completa inserendo parole che contengano GN o NI.

• Sono uscita senza ombrello e mi sono tutta.

• La zia ha preso un al canile.

• Si è interrotto il collegamento e non ho sentito più .

• Domani alle 16:30 ci sarà la tra insegnanti e genitori.

• Lea è intelligentissima: è un !

5 Completa inserendo parole che contengano GLI o LI.

• La di Natale la scuola di solito è chiusa.

• Ho proprio di mangiare un bel gelato.

• Paola ha portato in aereo solo il a mano.

11
prove di ingresso

1 Volgi al plurale

lago

arco

baracca

baco

obbligo

amico

luogo

ORTOGRAFIA

ranocchio

fungo

fuoco

bugia pidocchio

casacca

spiaggia

roccia

magia

strega

ciliegia

acacia

pancia

marcia

2 Per ogni suono, scrivi una parola che lo contenga. (Attenzione: può non essere all’inizio.)

CA CE

CO CI

GU GE CU CIA

CHE GI GA CIE

GO CIO

CHI GIA

GHE GIE

GHI GIO

3 Completa.

• Mio zio tira con l’arco: è un .

• Questa mattina il era sereno, ora è coperto da nubi grigie.

• Per calcolare l’area, cioè la misura della di un rettangolo, dobbiamo moltiplicare la base per l’altezza.

• La maestra mi ha detto che non ho raggiunto la nella verifica, ma che sicuramente ce la farò la prossima volta.

12 prove di ingresso

MORFOLOGIA

1 Dividi la radice dalla desinenza, come nell’esempio.

gamba gambe

2 Trova più desinenze per la stessa radice. 3 Cambia la desinenza in ogni parola, come nell’esempio.

cavall mi-a

bambin gatt bell mag ragazz

Cambia la radice in ogni parola, come nell’esempio. libr-o cucin-a gioc-are dorm-ire legg-ere parl-iamo tavol-o

simpatico questo lavagna matite ballare rido bicchieri camino streghe pentole disegnare foglio telefonare 5 Circonda la parola a cui NON puoi cambiare la desinenza. paese • villaggio • rione • città mi-o nostr-i tambur-o gioc-o melanzan-a affett-are sbucci-are mangi-ate coltell-i zucchin-a taglier-e top-o gamb-a

13 prove
ingresso
di

MORFOLOGIA

1 Colora solo i nomi

mangiamo dal cibo gli panino cotto appetitoso bibite bevevo prosciutto

2 Completa la tabella inserendo i nomi maschili e femminili al posto giusto. pentola

• coperchio forchetta

• cucchiaio colapasta

• bilancia Maschile Femminile

3 Completa la tabella inserendo i nomi singolari e plurali al posto giusto. tovaglia

• tovaglioli bicchieri

• posate saliera

• piatto Singolare Plurale

Colora solo i nomi primitivi. schermo tastiera batteria memoria disco schermata

5 Completa la tabella inserendo gli articoli adatti.

Nome Articolo determinativo singolare + nome Articolo determinativo plurale + nome Articolo indeterminativo + nome aquila usignolo ghepardo tigre scoiattolo camoscio pantera coccinella

14
prove di ingresso

MORFOLOGIA

1 Completa inserendo le preposizioni semplici adatte. si arrampica una liana. si getta acqua. oggi va fretta. fa i dispetti Paco. cade un ramo. si ripara un ombrello. si nasconde le foglie. si riconosce tutte le scimmie. ruzzola giù un dirupo.

2 Scrivi le preposizioni articolate di + il = di + lo = di + la = di + i = di + gli = di + le = a + il = a + lo = a + la = a + i = in + la = in + i = in + gli = in + le = su + il = su + lo = su + la = su + i = su + gli = su + le =

a + gli = a + le = da + il = da + lo = da + la = da + i = da + gli = da + le = in + il = in + lo =

3 Completa inserendo le preposizioni adatte.

• Il quaderno grammatica è cattedra maestra.

• palestra gli atleti si allenano i cerchi.

• treno Milano ho incontrato Giovanni i suoi genitori.

• pochi giorni arriverà Palermo la zia.

• stazione molta gente aspettava il treno che era ritardo.

Completa.

Mita si tuffa con in .

sulla . Paco pesca con per . da .

15
ingresso
Mita
prove di

SINTASSI

1 Circonda solo gli aggettivi qualificativi mio colorato dolce molti quello cartella paura attenta nessun bellissime

2 Cancella le parole che NON sono aggettivi. colore musicale colorato pioggia verdura sale verde piovoso musica salato

Per ogni verbo, scrivi: passato o presente o futuro.

3 Colora solo i verbi. scrivo contava disegnò leggerà studierai leggete

5 Completa i tempi dei verbi essere e avere, come negli esempi.

Io Tu Egli Noi Voi Essi ha Io Tu Egli Noi Voi Essi sono cantavano fischiamo canzone danzate suonerai musica ballò

6 Sottolinea in rosso il soggetto e in verde il predicato

• Leonardo dorme.

• Mio fratello piange.

• Il nonno guida l’automobile.

• La mamma sveglia il suo bambino.

• In cucina il cuoco prepara le lasagne.

• Ieri i miei amici sono partiti.

7 Sottolinea in blu le espansioni.

• Laura usa la penna.

• Nicola ha dimenticato a casa l’astuccio.

• Oggi verrà a casa mia Stefano.

• Al supermercato Francesco ha comprato il latte.

• Viola mangia la pasta al sugo.

• Teresa ha messo i fiori nel vaso.

16
prove di ingresso
INDICE MORFOLOGIA 18 Nomi comuni e nomi propri 19 La classificazione dei nomi 20 Il genere del nome 21 Il numero del nome 22 Nomi primitivi e nomi derivati 23 I nomi alterati 24 I nomi composti 25 I nomi collettivi 26 Nomi concreti e nomi astratti 27 Ancora nomi 28 Gli articoli 29 L’apostrofo 30 Le preposizioni semplici 31 Le preposizioni articolate 32 Articoli e preposizioni 33 Gli aggettivi qualificativi 34 I comparativi 35 I superlativi assoluti 36 I superlativi relativi 37 I gradi dell’aggettivo 38 Gli aggettivi determinativi 39 Gli aggettivi determinativi 40 Ancora aggettivi 41 I verbi 42 Il significato dei verbi 44 Essere e avere ausiliari 45 Tempi semplici e tempi composti 46 Essere e avere… autonomi 47 Le tre coniugazioni 48 Passato, presente, futuro 49 Le persone del verbo 50 Il modo indicativo 52 Il modo congiuntivo 54 Il modo condizionale 56 Il modo imperativo 57 Forma attiva e forma passiva 58 Ancora verbi 60 Gli avverbi SINTASSI 61 Il periodo 62 Le congiunzioni nel periodo 64 Dal periodo, alla proposizione… 65 … Ai sintagmi 66 Sintagmi… al minimo 67 Sintagmi… al massimo 68 Ordine e concordanza nella frase 69 Il soggetto espresso 70 Il soggetto sottinteso 71 Il predicato verbale 72 Il predicato nominale 73 Predicato verbale o nominale? 74 Le espansioni 75 Le espansioni dirette 76 Le espansioni indirette 77 Le frasi 78 Le frasi 79 COMPITO di REALTÀ Giornaliste e giornalisti in città
Grammatica

NOMI COMUNI E NOMI PROPRI

1 Completa la tabella scrivendo il nome comune e il nome proprio nascosto in ciascuna frase, come nell’esempio.

FRASE NOME COMUNE NOME PROPRIO ADATTO

Si era macchiata la gonnellina. gonnellina Margherita È molto goloso di panna.

Si sta riposando sul divano.

Canta come un canarino.

Lava con la candeggina. Ha aggiustato il lampadario.

2 Completa la tabella scrivendo i nomi propri del luogo in cui vivi.

NOME COMUNE NOME PROPRIO

città

fiume scuola piazza via sindaco

3 Margherita e Camillo vogliono sapere il nome della squadra che ha vinto il campionato di calcio nel 2000. Per scoprirlo insieme a loro scrivi il nome proprio dei personaggi disegnati e utilizza le lettere numerate per completare la risposta.

1 2 3 4 5 5 1 2 3 4
fu la: 18 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: consolidare la classificazione dei nomi e l’uso della lettera maiuscola.
La squadra vincitrice

LA CLASSIFICAZIONE DEI NOMI

1 Osserva gli indizi e circonda il nome corrispondente.

comune proprio persona animale cosa maschile femminile singolare plurale

NOME

Nerina – Fiocco – Pallina

impiegato – impiegate – impiegata

• • • • tavole – tavolo – tavoli

• • • • ossi – ossa – osso

• • • • tigre – leonessa – leone

• • Adriatico – Ancona – Alpi

tacchi – tacco – tacchino

Daniele – Rachele – Michele

maiali – scrofe – cinghiale

taxi – automobili – bus

professore – maestri – maestre

• • • • daini – pesci – api

2 Camillo e Margherita hanno scritto queste frasi usando dei nomi omonimi.

Scrivi P se si tratta di una persona, A se si tratta di un animale, C se si tratta di una cosa.

• Mi sono tagliato con la lama del coltello.

Il lama è ricoperto da un folto pelo morbido.

• Avevo scommesso che avrei raggiunto la boa

Il boa non è velenoso: soffoca le prede tra le sue spire.

• Margherita ha tolto le castagne dai ricci

Camillo trovò dei ricci rintanati nel bosco.

• Margherita va a scuola a piedi.

La margherita cresce nei prati.

• • •
• • •
• • •
• • •
• • •
• • •
• • •
19 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: consolidare la classificazione dei nomi.

IL GENERE DEL NOME

In base al genere , i nomi si possono classificare in maschili e

• nomi indipendenti : cambiano completamente la forma nella trasformazione

dal maschile al femminile;

• nomi di genere comune : hanno un’unica forma invariabile per entrambi i generi;

• nomi promiscui : soprattutto nomi di animali, per i quali occorre specificare se si tratta di un esemplare maschio o femmina, in quanto hanno un’unica forma.

1 Trova il genere femminile di ciascun nome maschile e colorali nello stesso modo.

Attenzione: la forma cambia completamente!

insegnante

femmina maiale moglie nuora madre maschio scrofa genero sorella fratello marito ape gatta rondine cavalla zebra leonessa cerva tigre mucca

giornalista presentatore equilibrista artista domatore preside nipote nonno custode violinista cantante attore padre

3 Per ciascun nome comune di animale, scrivi il genere maschile

Controlla le loro affermazioni scrivendo V se sono vere oppure F se sono false. fuco farmacista dottore oculista pediatra infermiere maestro

2 Colora i nomi che mantengono la stessa forma sia al genere maschile sia al genere femminile.

Camillo e Margherita si mettono alla prova sul cambio di genere dei nomi

• Porto è il MASCHILE di porta.

• Banca è il FEMMINILE di banco.

• Figlio è il MASCHILE di figlia.

• Nonna è il FEMMINILE di nonno.

• Pianta è il FEMMINILE di pianto.

• Posto è il MASCHILE di posta.

• Collo è il MASCHILE di colla.

20 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: distinguere il genere dei nomi.

IL NUMERO DEL NOME

In base al numero , i nomi si classificano in singolari e plurali , ma ci sono anche:

• nomi invariabili : mantengono la stessa forma sia al singolare sia al plurale;

• nomi che, cambiando il numero , cambiano anche il genere ;

• nomi che, cambiando il numero , cambiano anche la forma .

1 Per ciascun nome, sottolinea la forma corretta del plurale.

2 Colora i nomi che mantengono la stessa forma sia al singolare sia al plurale

tram auto taxi aereo moto radio video armadio

registratore computer re regina boa mare oblò

ragù sugo città oasi lago scimpanzé scimmia

3 Per ciascun nome, colora la corretta trasformazione al plurale. valigie valige scie sce valigia scia medico medici medichi facce faccie farmacie farmace faccia farmacia fuoco fuoci fuochi bisce biscie frange frangie biscia frangia asparago asparaghi asparagi

Uomini Bui Pai Uovi Lenzuoli Dita lenzuolo Uomi Buoi Paia Uova Lenzuola Diti 21 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: distinguere il numero dei nomi.

NOMI PRIMITIVI E NOMI DERIVATI

1 Sottolinea in rosso il nome primitivo dal quale hanno origine i nomi di ciascun gruppo.

tenda

dente dentiera dentista dentatura dentifricio mano manto

manette

maniglia

manovella

manovale carta carota cartolina cartone cartiera cartina

2 Per ciascun nome primitivo, cancella il nome derivato errato.

NOME PRIMITIVO NOMI DERIVATI

occhio occhiata – occhiali – tarocchi – occhiolino

mare

marea – mareggiata – marinaio – marmo

pane panni – panificio – panettiere – paniere

cavallo cavaliere – cavalcata – cavillo – cavallerizzo

latte lattina – latteria – latticino – lattante

3 Trova nel crucipuzzle i nomi derivati da quelli primitivi elencati e colorali nello stesso modo. Poi completa.

violino muro

fiore candela cane bocca festa

C B O C C A G L I O

A M F E S T O N E P

V I O L I N I S T A

E M U R A G L I A G

G

C

T

Se riscrivi in successione le lettere che sono rimaste bianche

ottieni il nome derivato , il cui primitivo

è

I F I O R A I A A
A N D E L I E R E
O C A N I L E R E
22 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riconoscere i nomi primitivi e i loro derivati.

I NOMI ALTERATI

I nomi alterati, pur indicando lo stesso oggetto del corrispondente nome primitivo, conferiscono ad esso una diversa sfumatura di significato:

• di piccolezza (= diminutivi );

• di grandezza (= accrescitivi );

• di bellezza (= vezzeggiativi );

• di bruttezza (= dispregiativi ).

1 Leggi le spiegazioni che Margherita e Camillo danno per ciascun nome e colora solo i fumetti con le definizioni esatte.

Il tacchino è un piccolo tacco.

I pasticcini sono dei piccoli pasticci.

Il burrone è un grosso pezzo di burro. La scarpaccia è una scarpa ridotta male.

La tazzina è una piccola tazza.

2 Completa la tabella modificando ciascun nome primitivo con un alterato

NOME

PRIMITIVO

casa libro topo

uccello cappello

SIGNIFICATO DI… piccolezza

DIMINUTIVO grandezza

ACCRESCITIVO bellezza

Le labbrucce sono labbra piccole e graziose.

VEZZEGGIATIVO bruttezza

DISPREGIATIVO

3 Per ciascun nome, scrivi il tipo di alterazione: DIM, ACCR, VEZZ, DISPR

trombetta

gattaccio

regaluccio

quadernoni

ventaccio

parolacce

figuraccia

monetine

candeline

23 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riconoscere i nomi primitivi e i loro alterati.

I NOMI COMPOSTI

1 Unisci due parole per formare un nome composto, come nell’esempio.

cassa radio

arco

lava accendi centro ferro para cassaforte

sveglia gas tavola forte cadute via stoviglie baleno

2 Con la stessa parola unita a un’altra si può ottenere un nome composto di significato diverso. Prova tu: colora i nomi nello stesso modo, scrivili e poi dividili in sillabe.

basso

sotto acqua para rilievo vite cadute marino marina bosco piano urti

3 Prova a scrivere il maggior numero di nomi composti in cui la prima parola sia quella data.

tele- : auto- :

• • • • • • • •
24 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riconoscere i nomi composti.

I NOMI COLLETTIVI

Per ciascun fumetto, colora il nome collettivo corrispondente alla parola sottolineata.

In un documentario ho visto un gruppo di sardine attaccate da un barracuda.

Un gruppo di zebre era inseguito da due leonesse affamate.

L’apicoltore mi ha mostrato un gruppo di api dentro l’arnia.

sciame branco banco stormo branco gregge sciame branco stormo mandria cucciolata gregge

Il pastore scese a valle con il suo gruppo di pecore.

2 Collega ciascun nome collettivo all’insieme che lo costituisce.

collezione nidiata bosco folla classe squadra foresta pubblico

INSIEME DI ALBERI INSIEME DI OGGETTI INSIEME DI ANIMALI INSIEME DI PERSONE

mazzo biblioteca mandria frutteto gente uliveto orda esercito

3 Qual è il nome collettivo che si usa per indicare l’insieme dei tifosi di una stessa squadra di calcio? Per saperlo, colora nel crucipuzzle i nomi collettivi corrispondenti alle definizioni. Poi riscrivi, in ordine, le lettere rimaste bianche.

T I S T O R M O F O

C O R O F L O T T A

S O R C H E S T R A

P I N A C O T E C A

E R P I N E T A I A

DEFINIZIONI

1 Insieme di navi appartenenti a una compagnia di navigazione.

2. Insieme di suonatori che eseguono lo stesso brano musicale.

3. Gruppo compatto di uccelli in volo.

4. Bosco di pini.

5. Insieme di persone che cantano lo stesso brano musicale.

6. Raccolta di opere d’arte.

1
25 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riconoscere i nomi collettivi.

NOMI CONCRETI E NOMI ASTRATTI

I nomi si possono anche classificare in:

• nomi concreti : percepibili con almeno uno degli organi di senso;

• nomi astratti : non percepibili con alcun organo di senso, in quanto

indicano sentimenti, sensazioni, idee, concetti, situazioni.

1 Margherita e Camillo ti propongono “Il gioco dei sensi”. Per ciascun nome proposto in tabella, segna con una X con quali organi di senso lo puoi “percepire”, come nell’esempio.

Poi riscrivi quelli che non hai contrassegnato.

Lo posso “percepire” con…

NOME

musica X

fiore

pazienza

fischio

cielo amore

acqua paura

2

Colora i nomi concreti, cioè quelli che puoi “percepire” con almeno uno degli organi di senso.

Collega ciascun nome astratto al suo contrario.

strada regola isola ora dolcezza bontà sfiducia

fantasia tabella esercito limetta

allegria povertà salvagente urlo

Ora riscrivi i nomi rimasti, che sono quelli astratti.

bellezza tristezza

povertà impazienza pazienza cattiveria generosità odio

allegria ricchezza amore bruttezza fiducia egoismo

3
26 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: riconoscere e classificare i nomi in base al criterio concreto/astratto.

ANCORA NOMI

1 Completa la tabella segnando con una X le informazioni grammaticali di ciascun nome.

NOME comune proprio persona animale cosa maschile femminile singolare plurale primitivo derivato alterato composto collettivo concreto astratto

Camillo

salvagente

canguri

classe

bracciali

silenzio

impegno

Italia

coraggio

boccacce

2 Cancella i falsi alterati. 3 Colora in rosso i nomi concreti e in blu i nomi astratti.

nasone / nasello

scarpate / scarpine

campetto / campione

tacchini / tacchetti

manette / manacce

catenella / catino

mattina / matitina

desiderio sete acqua ricordi ferita

fame panino ansia gregge fetta

disperazione urla terra debolezza muro giornale giorno gioia

Scrivi il nome primitivo da cui ha origine ciascun derivato.

rigatura pugnale

guanciale sciatore

acquedotto

bagnino

27 MORFOLOGIA Obiettivo di Apprendimento: verificare la conoscenza degli aspetti morfologici dei nomi.

PREPARIAMOCI PER LE PROVE INVALSI

Ciao!

IN QUESTE PAGINE TROVERAI UN PERCORSO

CHE TI AIUTERÀ A PREPARARTI

ALLA PROVA INVALSI COME QUELLA CHE

HAI AFFRONTATO ALLA FINE DELLA CLASSE

SECONDA E CHE AFFRONTERAI ANCHE

ALLA FINE DELLA CLASSE QUINTA.

USA QUESTE PAGINE PER ESERCITARTI

E PER RIPASSARE TUTTO QUELLO

CHE TI PUÒ SERVIRE.

Buon lavoro!

81

INVALSI

INTRODUZIONE

Le prove nazionali INVALSI che affronterai alla fine della classe quinta hanno lo scopo di monitorare le competenze e le abilità acquisite dai bambini e dalle bambine delle Scuole Primarie di tutta Italia.

Non ti devi preoccupare: queste prove non sono un esame e non hanno un voto finale, ma sono utili per ripassare e per allenarti con tutto quanto hai appreso in questi anni.

Il Percorso

Le prove che troverai nelle prossime pagine sono strutturate come quelle ufficiali, ma la loro difficoltà è pensata per permetterti di svolgerle proprio ora che sei in quarta. Questa simulazione serve come allenamento per arrivare ad affrontare le prove alla fine della quinta nel miglior modo possibile.

Il percorso prevede tre parti:

• nella prima dovrai leggere un testo narrativo e rispondere alle domande di comprensione,

• nella seconda dovrai leggere un testo informativo e rispondere alle domande di comprensione,

• nella terza e ultima parte troverai invece alcuni esercizi di riflessione sulla lingua.

I Tempi

Puoi svolgere la prova un pezzetto per volta, nel corso dell’anno, oppure tutta insieme e tenere conto del tempo che ci metti per ciascuna delle sue parti.

La prova che affronterai alla fine dell’ultimo anno della Scuola Primaria sarà simile a questa e ti verrà dato un tempo per svolgerla, ma, grazie all’allenamento che avrai fatto, vedrai che la affronterai in tutta serenità.

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1 Leggi il racconto e poi rispondi alle domande che troverai subito dopo.

Per ogni domanda ci sono quattro risposte, ma una sola è quella giusta.

Prima di ogni risposta c’è un quadratino con una lettera dell’alfabeto: A, B, C, D.

Per rispondere, devi mettere una crocetta nel quadratino accanto alla risposta (una sola) che ritieni giusta.

PAOLO E I PROBLEMI DI LOGICA

Paolo non era contento per niente: sapeva di non essere uno stupido, ma allora perché non riusciva mai a risolvere un problema? La maestra gli aveva detto che mancava di logica, ma lui non era affatto convinto. Non si arriva di certo fino in quinta se dentro alla scatola cranica non ti rimbalza di quando in quando una scintilla di logica.

Perciò era sicuro che di logica ne aveva. Certo, non da vendere, ma neppure così poca. Secondo lui erano invece i problemi a essere poco logici: contadini che compravano campi dalle forme strane, rubinetti che perdevano e che nessuno riparava, mamme che andavano a fare la spesa con i soldi contati...Così, dopo l’ennesimo votaccio in un compito di matematica, decise che ne aveva avuto abbastanza: se i problemi, così com’erano scritti, risultavano noiosi, stupidi, privi di fantasia e incomprensibili, non c’era altro da fare se non riscriverli tutti.

Gliel’avrebbe fatta vedere lui a quella saputella della maestra!

Avrebbe riscritto un libro di problemi da leccarsi le dita, con dentro tanta di quella logica da poterla raccogliere a secchiate. E già che c’era, ci avrebbe messo dentro anche un po’ di fantasia, che quella non guastava mai. Detto fatto, si procurò un quadernone a quadretti, rosso e nuovo di zecca.

83 INVALSI
TESTO NARRATIVO
25
1 5 10 15 20

Poi scrisse il suo nome sull’etichetta e un titolo sulla

copertina:

Problemi di fantalogica. Quindi si accinse al titanico compito di rendere più interessanti, fantasiosi e logici i problemi di matematica e di geometria. Non l’avrebbe confessato neppure sotto tortura, ma davanti alla pagina vuota, un attimo prima di scrivere il primo testo del primo problema, si sentiva molto emozionato: il cuore gli batteva forte e il cervello non riusciva a stare fermo. Poi si presentò una buona idea alla soglia della sua coscienza e l’emozione passò di colpo: appoggiò la penna sulla carta e cominciò a scrivere in fretta.

PROBLEMA DELL’ASTRONAVE...

Paolo rilesse il testo del problema e annuì tutto soddisfatto. Come primo problema non era male: una bella situazione complicata, per di più ambientata nello spazio, con gli alieni.

E poi parecchie domande, tutte interessanti... Sì, è vero, la signorina Bombardi, la sua maestra, avrebbe di certo obiettato che per risolvere un problema del genere non c’era bisogno di fare neppure un’operazione. Come evocata da quel pensiero, comparve in un angolino della sua mente l’immagine della maestra che scuoteva la testa poco soddisfatta. Era una cosa che ogni tanto succedeva e che gli dava un sacco fastidio. Paolo cercò di scacciare via con un gesto quella figurettamolesta, ma non ci riuscì: la signorina Bombardi che vedeva solo lui, la sua personale maestra immaginaria, compariva e scompariva a suo piacere.

84 INVALSI
30 35 40 45 50 55

“Operazioni, operazioni...” pensò un po’ scocciato.

“Per certi problemi ci vuole fantasia, altro che operazioni!”

Poi abbandonò la scrivania sulla quale stava lavorando e se ne andò in cucina. Là, tra fornelli e scansie, la maestra immaginaria non lo seguiva quasi mai. Aprì il frigorifero e tirò fuori una confezione da venti di gelati mignon alla cioccolata: non c’era niente di meglio, secondo lui, per calmarsi. Altro che la camomilla del suo pilota di astronavi!

Ne prese uno e rimise a posto la scatola.

Poi lappò con gran gusto il gelatino.

A1. Chi racconta l’esperienza narrata nel testo?

A. Paolo

B. La maestra

C. Il racconto è narrato in terza persona

D. Il racconto è narrato in prima persona

A2. Nelle righe 1 e 2 si dice che Paolo non era contento.

Sapeva di non essere stupido, ma

A. non amava la matematica

B. non riusciva mai a calcolare le operazioni in colonna

C. non riusciva mai a risolvere un problema

D. non capiva nulla

85 INVALSI
60 65
S. Bordiglioni, Un problema è un bel problema, Einaudi Ragazzi

A3. La maestra ha detto a Paolo che manca di logica. Che cosa ne pensa lui?

La maestra ha ragione. Ho fatto tanta fatica ad arrivare in quinta senza capire nulla. Meglio che ora vada a lavorare!

A. B.

La maestra ha ragione. Che fatica arrivare in quinta senza avere un po’ di logica in testa!

La maestra si sbaglia. Io sono intelligentissimo e capisco davvero tutto, problemi di logica compresi.

C. D.

La maestra si sbaglia. Non si arriva di certo fino in quinta se dentro alla scatola cranica non ti rimbalza di quando in quando una scintilla di logica.

A4. Il testo dice “...contadini che compravano campi dalle forme strane, rubinetti che perdevano e che nessuno riparava, mamme che andavano a fare la spesa con i soldi contati...”

Secondo te questo significa che

A. i problemi sono facilissimi

B. i problemi che dà la maestra sono poco logici

C. i problemi che dà la maestra sono sciocchi

D. i problemi sono difficilissimi

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