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Enciclopedia del Fantasy

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Elena Romanello

Cinema, tv, fumetto e arte del fantastico raccontati dalla A alla Z


ENCICLOPEDIA DEL FANTASY di Elena Romanello 2023 © Elena Romanello © degli aventi diritto per le immagini utilizzate. 2023 © Solone srl per questa edizione

Collana Narrativa, 42 Direttore Editoriale: Nicola Pesce Caporedattore: Stefano Romanini Uf"icio Stampa: Gloria Grieco Service Editoriale: Ruslan Viviano Correzione bozze: a cura della redazione Gra"ica di copertina: Sebastiano Barcaroli

Stampato tramite Tespi srl – Eboli (SA) nel mese di DICEMBRE 2023 Edizioni NPE è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA)

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Elena Romanello

Enciclopedia del Fantasy



Premessa Ho cercato, in questa enciclopedia del fantasy, di essere il più esauriente possibile, citando quante più opere in tema, organizzandole su varie sezioni in base al medium di appartenenza per una questione di comodità e di ordine. Ho deciso, secondo il signi"icato della parola fantasy in italiano, di privilegiare opere relative a come intendiamo il fantasy a queste latitudini, tralasciando storie di genere fantastico ma più vicine ad altre suggestioni, come fantascienza, horror, dark, super eroi, urban fantasy, gotico, steampunk, citando solo quello che si avvicinava il più possibile alla “nostra” idea di fantasy. Spero che non ci siano troppe omissioni e mi scuso "in da adesso se questo succederà. Ho cercato inoltre di citare e parlare di universi noti al di fuori della loro terra d’origine, nella forma in cui sono più famosi, fermo restando che i generi del fantastico sono inesauribili come suggestioni e che ci saranno altre occasioni in cui scriverne. ELENA ROMANELLO

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capitolo i

Le origini: Fiaba ed Epica Le "iabe e l’epica sono gli antenati del fantasy, tra archetipi e storie poi ripresi da storie più recenti, "ino ad oggi. Entrambe sono nate come narrazioni orali, per poi essere trascritte, in particolare quando è sorta l’esigenza di raccontare le origini della produzione letteraria di genere fantastico, con un interesse e una fortuna che non si sono spenti, facendo moltiplicare autori, autrici, riletture, studi in tema. Dalla "iaba e dall’epica il fantasy ha preso tematiche fondamentali come l’importanza del viaggio iniziatico, la presenza della magia, l’esistenza di creature non umane o sovrumane, la serie di prove che bisogna affrontare, e la varietà di immaginari geogra"ici.

Immagine di Cenerentola, © Pixaxabay, Creative Commons.

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enciclopedia del fantasy Afanasiev, Aleksandr (1826-1871)

La sua opera più famosa resta Antiche "iabe russe, scritta tra il 1855 e 1864, una delle fonti di ispirazione degli studi in tema di Vladimir Propp oltre che di artisti come Puskin e Ciajkovskij per le loro creazioni. Dalle pagine del libro emergono le icone del folklore russo, ucraino e bielorusso, come la Baba-Jaga, strega non sempre cattiva ed erede delle antiche sciamane, l’eroe, condottiero e santo e protagoniste come Vassilissa la bella, quanto di più lontano dall’icona della principessa stereotipata e sempre da salvare. Le "iabe di Afanasiev hanno avuto in Italia varie edizioni e traduzioni, sia in versioni ridotte e integrali, per un pubblico di ragazzi e di adulti, come quelle di Einaudi, Newton Compton e Garzanti.

Studioso russo, iniziò a interessarsi al folklore slavo durante gli studi di legge all’Università di Mosca. Dopo la laurea cominciò a trascrivere le "iabe della sua terra, allora per lo più orali e considerate di scarso interesse dagli intellettuali del suo tempo. Fu avvicinato più volte ai fratelli Grimm per l’opera analoga di recupero di fonti orali, senza però censure verso gli aspetti più violenti e erotici, delle storie di magia, e molte edizioni anche russe della sua raccolta furono per questo in seguito censurate.

Andersen, Hans Christian (1805-1875)

Nato a Odense da un padre ciabattino ed ex soldato sotto Napoleone e da una madre lavandaia con problemi di alcolismo, crebbe con i racconti del padre che gli parlava delle sue avventure di guerra e gli legge Le Mille e una notte. A 14 anni, dopo la morte del genitore, si trasferì a Copenhagen dove poté studiare grazie ad una

Ritratto di Alexander Afanasiev, © Creative Commons.

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Le origini: Fiaba ed Epica Ad oggi Hans Christian Andersen è e resta uno degli autori di "iabe e fantastico più popolari del mondo, con un monumento a lui dedicato a Copenhagen, che ospita anche la statua della sua creatura più famosa, la Sirenetta, un museo nella sua casa natale di Odense e nella biblioteca della stessa città, edizioni delle sue "iabe in più di 131 lingue, il libro più illustrato al mondo dopo la Bibbia. In Italia sono disponibili moltissime edizioni delle Fiabe, tra le tante vanno ricordate quella della UTET del 1931 sotto il titolo di Racconti e "iabe, quella dei Millenni Einaudi del 1954 illustrata da disegni di bambini da tutto il mondo selezionati con un concorso, quella di Donzelli del 2001 e quella di Feltrinelli del 2015 con l’introduzione di Vincenzo Cerami.

Ritratto di Hans Christian Andersen, © Creative Commons.

borsa di studio. A vent’anni partì per un viaggio in Italia che gli ispira il romanzo L’improvvisatore, oltre che alcuni reportage. Nel 1835 uscirono le sue prime Fiabe, il lavoro di una vita che andrà avanti "ino al 1872, raccogliendone un totale di 156. Le sue fonti di ispirazione andavano dalle "iabe della tradizione nordica a quelle spagnole e mediterranee, da Boccaccio ai favolisti francesi, con anche storie sue originali, che partono da oggetti di uso quotidiano resi magici.

Ariosto, Ludovico (1474-1533)

Nato a Reggio Emilia in una famiglia già al servizio degli Estensi, venne prima avviato dal padre alla carriera giuridica, che però lasciò per dedicarsi al mondo delle lettere, con la guida del monaco Gregorio da Spoleto con cui scoprì i classici e la "iloso"ia neoplatonica. Nello stesso periodo diventò anche molto amico di Pietro 11


enciclopedia del fantasy due rielaborazioni nel 1524 e nel 1532, l’anno prima della morte, nella contrada di Mirasole nei pressi di Ferrara, dove si era ritirato, malato da diversi anni ormai, con la moglie Alessandra Benucci Strozzi.

D’Aulnoy, Marie Catherine (1650-1705)

Nata in Normandia come Marie Catherine de la Barneville, sposò a soli 15 anni François de la Mothe conte d’Aulnoy, di trent’anni più vecchio di lei, da cui ebbe sei "igli e con cui condivise la disgrazia di essere coinvolta in un losco processo dell’epoca, il celebre affare dei veleni. Madame d’Aulnoy visse per molto tempo in esilio, tra Spagna e Inghilterra, dove ha scrisse vari resoconti sui suoi soggiorni. Il suo maggiore successo letterario furono però le Contes, a cui lavorò dal 1690 al 1698, per un totale di otto volumi, i cui più famosi furono Les contes des fées e Les fées à la mode. La sua "iaba più celebre resta La gatta bianca, rielaborazione di una "iaba popolare su tre fratelli in cerca di fortuna e sulle prove che devono affrontare, con una gatta bianca magica abitante in un castello incantato che va in soccorso al più giovane.

Cartella09_02.jpg: Ritratto di Ludovico Ariosto © Ansa e Creative Commons.

Bembo, un intellettuale che ebbe una forte in"luenza sulla sua vita e sulla sua crescita intellettuale. Nel 1500 Ariosto si ritrovò a capo della sua famiglia dopo la morte del padre e dovette occuparsi, anche se di malavoglia, di lavori nel settore diplomatico e amministrativo, seguendo le alterne vicende degli Estensi. In particolare svolse l’attività di segretario del cardinale Ippolito d’Este, un lavoro che gli permise anche di continuare a scrivere, con componimenti poetici e opere teatrali, e di governatore della Garfagnana. L’opera della sua vita è Orlando furioso, a cui cominciò a lavorare nel 1500, e che uscì in una prima edizione nel 1516, a cui seguirono 12


Le origini: Fiaba ed Epica molto stimolanti come l’Accademia degli Stravaganti. In seguito visse a Napoli dove svolse varie attività come letterato, con compiti che andavano dall’organizzare feste a fare lo scrivano e l’amministratore, per poi spostarsi alla corte dei Gonzaga, a Mantova, dove entrò in contatto con l’Accademia degli Oziosi, e in seguito in vari feudi meridionali che amministrò per conto dei signorotti. Fu autore di liriche e componimenti vari, la sua opera più famosa è Lo cunto de li cunti overo Lo trattenimento de’ peccerille, uscito postumo tra il 1634 e il 1636. Costruito come Il Decamerone, con una cornice narrativa dentro cui si raccontano storie, Lo cunto de li cunti, noto anche con il titolo

Copertina di un’edizione francese delle Fiabe di Madame d’Aulnoy, © Creative Commons.

Una scelta di "iabe di Madame d’Aulnoy sono state tradotte e inserite nelle varie edizioni italiane dedicate ai favolisti dell’epoca del Re Sole, da quella dei Millenni Einaudi degli anni Cinquanta a quella della Newton Compton degli anni Novanta.

Basile, Giambattista (1575-1632)

Nato a Napoli, fu mercenario per la Serenissima tra Venezia e Candia, l’odierna Creta, entrando in contatto con ambienti culturali

Ritratto di Giambattista Basile © Getty Images.

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enciclopedia del fantasy italiano e classicheggiante di Pentamerone, contiene varie "iabe che ispirarono poi Charles Perrault come La gatta Cenerentola, versione decisamente più dark di Cenerentola, Sole, Luna e Talia, una Bella Addormentata politicamente scorretta e Cagliuso, antenato meno felice de Il gatto con gli stivali. La prima traduzione in italiano dal dialetto napoletano fu fatta da Benedetto Croce tra il 1891 e il 1925, negli anni ci sono state alcune edizioni, come quella di Garzanti del 1986, riproposta di recente nella collana I Grandi Libri, quella di Adelphi del 1994 e quella in due volumi con testo a fronte dell’editore Salerno del 2013. Lo cunto de li cunti ha ispirato il "ilm di Matteo Garrone Il racconto dei racconti.

Immagine da un’edizione del Settecento del Cabinet des Fées © Creative Commons.

Cabinet des Fées

di Les Fées, contes des contes, Henriette Julie de Murat (16701716) con le sue Nouveaux Contes des Fées, Louis de Mailly (16571724), uomo di corte di Luigi XIV e XV, con Les illustres fées tra cui spiccano Il Favorito delle Fate e La regina dell’isola dei "iori, Anne Claude-Philippe di Tubières, conte di Caylus (1692-1765), antiquario e collezionista, Charles-Antoine Coypel (1694-1752), pittore di corte e la più celebre di tutti, Jeanne-Marie LePrince de Beaumont

Nome di un gruppo di autori e autrici francesi di "iabe, del Seicento e del Settecento, presenti in una raccolta di volumi uscita tra il 1785 e il 1789 tra Amsterdam e Ginevra, dal titolo Cabinet des Fées ou Collection choisie de contes de fées et autres contes merveilleux, con come modello l’opera seicentesca di Charles Perrault. Gli autori e autrici presenti nell’antologia sono Charlotte Rose de La Force (1654-1724), autrice 14


Le origini: Fiaba ed Epica (1711-1780), educatrice e autrice di varie "iabe, la più famosa delle quali è La bella e la bestia. L’edizione integrale dei Cabinet des Fées è andata perduta, alcune "iabe degli autori e autrici di cui sopra vengono presentate nelle varie edizioni delle "iabe francesi della corte del Re Sole. Le storie ri"lettono usi e costumi della Francia dell’Ancien Régime, tra matrimoni combinati, libertinaggio, vita di corte, più importanti come elementi spesso che non le atmosfere fantastiche e di magia.

La Canzone dei Nibelunghi

Prima pagina del Manoscritto del 1200 della Canzone dei Nibelunghi, © Creative Commons.

Poema epico ispirato alle leggende basate su alcuni eventi del V secolo come l’eccidio dei Burgundi e la morte di Sigfrido, composto nel XIII secolo in Austria con il titolo di Nibelungenlied, da un nobile di Passavia. La trama mette al centro dei fatti l’eroe Sigfrido, protagonista di incredibili gesta come l’uccisione del drago Fafnir e poi tradito da Brunilde e Hagen, e della vendetta dell’amata dal’eroe Crimilde, che non riesce però a recuperare il tesoro perduto. In Norvegia c’è un’opera simile dello stesso periodo dal titolo di Thidrekssaga. La Canzone dei Nibelunghi ha ispirato nei secoli compositori

come Richard Wagner, registi come Fritz Lang e fumettisti come Leiji Matsumoto ed è ancora oggi considerata una delle opere fondanti del fantastico letterario europeo oltre che una delle prime della letteratura germanica. In italiano è disponibile un’edizione per Einaudi tradotta dalla germanista Laura Mancinelli.

Capuana, Luigi (1839-1915)

Nato a Mineo, vicino a Catania, fu per due volte sindaco della città, da cui si spostò anche a Firenze dove lavorò come critico teatrale 15


enciclopedia del fantasy importanza esponenti del ceto dei lavoratori e degli artigiani, fornai, ciabattini, sarti, e dei contadini, oltre ai classici personaggi di re, regine, maghi e fate. Il Racconta"iabe presenta sedici storie che partono da una cornice comune, quella del desiderio di riportare le "iabe nel mondo, gelosamente custodite da un vecchio mago e che verranno fuori grazie alla Fata Fantasia e ad alcuni oggetti magici. Chi vuole "iabe chi vuole? presenta altre storie sulla falsariga delle precedenti. Luigi Capuana è stato molto disprezzato come autore di "iabe da Benedetto Croce, mentre fu molto amato ed esaltato da Italo Calvino. Le sue "iabe hanno avuto varie edizioni, ancora in tempi recenti, per Mondadori e Newton Compton, anche se non sono tra le più proposte e famose.

Ritratto fotogra"ico di Luigi Capuana, © Creative Commons e Archivio Ricordi.

per La Nazione, a Milano, a Roma dove insegnò Letteratura italiana alla facoltà del Magistero, a Catania, dove invece fu docente di Lessicogra"ia e Stilistica. Teorico del Verismo in letteratura, ne scrisse alcune opere come Giacinta (1879) e Il marchese di Roccaverdina (1901), ma si occupò anche del pubblico più giovane, con una quarantina di titoli, tra cui spiccano alcune raccolte di "iabe, C’era una volta nel 1882, Il Racconta"iabe nel 1894 e Chi vuole "iabe, chi vuole? nel 1908. C’era una volta raccoglie diciannove "iabe, dove hanno molta

Carter, Angela (1940-1992)

Autrice britannica, romanziera, femminista e saggista, ha lasciato una traccia importante per come ha coniugato il fantastico "iabesco con la ricerca delle radici matriarcali delle storie. Scrisse vari romanzi non necessariamente di genere fantastico, alcuni più vicini alla fantascienza distopica, tra gli 16


Le origini: Fiaba ed Epica "iabe recuperavano l’antico signi"icato della "iaba come raggiunta della maturità sessuale femminile con la pubertà e ispirarono Neil Jordan con il suo "ilm In compagnia dei lupi. In seguito Angela Carter approfondì gli studi sul femminismo e la "iaba, con Le "iabe delle donne (The Virago Book of Fairy Tales, 1990) e The Second Virago Book of Fairy Tales (1993), in cui raccolse storie di magia da tutto il mondo per ricordare l’antica cultura matriarcale e le origini al femminile delle "iabe, dall’Irlanda alla Grecia, dalla Scozia alla Russia, dall’Italia all’Islanda, dalla cultura Swahili a quella Inuit. In Italia i romanzi di Angela Carter sono usciti per Fanucci, Rizzoli e Fazi, mentre La camera di sangue è stata tradotta da Feltrinelli e Le "iabe per le donne prima da Serra & Riva e poi da Mondadori.

Fotogra"ia di Angela Carter, © Fazi editore.

altri spicca La bottega dei giocattoli (The magic toyshop, 1967), storia di formazione ricca di realismo magico con al centro Melania, adolescente che va a vivere nella bottega del titolo e trova la sua strada tra echi di Lewis Carroll e di balletti come Giselle e Coppelia. Il libro che la pose all’attenzione di pubblico e critico fu La camera di sangue e altre storie (The Bloody Chamber, 1979) una serie di riletture in chiave femminista di "iabe classiche: La camera di sangue del titolo era una versione moderna di Barbablù, La corte di Mr Lyon e La sposa della tigre si rifacevano a La Bella e la Bestia, Il gatto con gli stivali riprendeva la storia omonima, La bambina di neve a Biancaneve, La signora della casa dell’amore a La bella addormentata nel bosco, Il lupo mannaro, La compagnia dei lupi e Lupo-Alice a Cappuccetto rosso. In particolare queste tre ultime

Chretien de Troyes (circa 1130-1185)

Poeta e scrittore francese medievale, autore di diverse opere dei cosiddetti romanzi bretoni, non tutte giunte "ino ad oggi, in cui ha raccontato le storie degli eroi del ciclo bretone e carolingio. Tra i suoi scritti ancora oggi citati ci sono Erec e Enide (Erec et 17


enciclopedia del fantasy Graal), l’epopea di un altro protagonista delle leggende arturiane. I romanzi di Chretien de Troyes sono disponibili in varie edizioni in italiano, in particolare per Mondadori e Gruppo editoriale San Paolo.

Collodi, Carlo (1826-1890)

Pseudonimo di Carlo Lorenzini, prese il cognome dal paese natale della madre, e oltre che scrittore fu commesso in libreria, seminarista, giornalista, attivista politico e sociale, abbracciando le idee di Giuseppe Mazzini. Fu anche autore di commedie teatrali, diresse

Copertina de I romanzi cortesi di Chretien de Troyes, © Mondadori.

Enide), i viaggi avventurosi ai con"ini della realtà di una coppia di sposi, Tristano, oggi pressoché perduto, dove l’eroe arturiano diventa una specie di Ercole, Cligès, storia tra la corte di re Artù e l’Oriente, Ivano o il cavaliere del leone (Ivain ou le chevalier au lion), la vicenda del cavaliere Ivano intorno alla fonte di Brocelandie in Bretagna, Lancillotto o il cavaliere della carretta (Lancelot o Roman de la charrete), l’epopea del celebre Lancillotto, Perceval o il Cavaliere del Graal (Perceval o Conte du

Copertina di un’edizione d’epoca di Pinocchio, © Creative Commons.

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Le origini: Fiaba ed Epica un giornale sul mondo dello spettacolo e fu nominato censore degli spettacoli teatrali dal governo della Toscana. Tradusse nel 1875 le "iabe francesi di Charles Perrault e degli altri favolisti del Re Sole, con il titolo I racconti delle fate e fu autore di opere per ragazzi come Giannettino, Minuzzolo e soprattutto La storia di un burattino, uscito prima a puntate nel 1881 per Il giornale dei bambini e poi in volume nel 1883 con il titolo Le avventure di Pinocchio, con cui creò il personaggio di Pinocchio, uno dei più iconici della letteratura per ragazzi di sempre. In sua memoria è nata a Collodi la Fondazione Collodi appunto, con una biblioteca, un parco, un’agenzia formativa, che propone bandi, mostre e iniziative.

Mosaico raf"igurante Virgilio dal Museo del Bardo di Tunisi, © Creative Commons.

distrutta dagli Achei, "ino al suo arrivo nella penisola italica, dove fonderà un nuovo regno da cui discenderà la stirpe romana. I primi sei libri ricalcano il modello dell’Odissea, con i viaggi di Enea nel Mediterraneo, con particolare enfasi con il suo incontro e la sua tragica storia d’amore con la bellissima regina Didone, che giurerà vendetta dalla sua discendenza contro quella di Enea. Non manca un viaggio dell’eroe nell’Ade, su modello di quello di Ulisse, a cui fa seguito poi la seconda parte del poema, con Enea impegnato a conquistare il suo nuovo regno in una serie di battaglie che ricalcano l’Iliade, tra alleanze e tradimenti. Al di là dei ricalchi e dell’evidente intenzione di voler celebrare personaggi e imperi, l’Eneide mescola avventura, battaglie, viaggi

Eneide

Poema epico scritto da Publio Virgilio Marone tra il 29 e il 19 a. C., con l’intento di celebrare la grandezza di Roma e di Ottaviano Augusto, pubblicato dopo la morte dell’autore dai suoi amici poeti Vario Rufo e Plozio Tucca. La vicenda si struttura su dodici libri, su modello dei poemi omerici e racconta le peripezie di Enea, principe troiano in fuga dalla sua città con il padre e il "iglio dopo che è stata 19


enciclopedia del fantasy ai con"ini della realtà, incontri con gli dei e "igure archetipe, soprattutto tra quelle femminili, come la regina maga Didone, la principessa Lavinia e la guerriera Camilla. L’Eneide fu molto apprezzata dai contemporanei e letta e studiata da letterati come Petrarca, Dante e John Milton. La prima traduzione in italiano dall’originale latino fu fatta da Annibale Caro tra il 1563 e il 1566 e pubblicata postuma nel 1581.

L’Epopea di Gilgamesh

Ritenuto il poema epico più antico della Storia dell’umanità, viene datato come scritto in Mesopotamia nel III millennio a. C. Si pensa che il protagonista sia ispirato ad un sovrano sumero della città di Uruk: il poema racconta le avventure del re Gilgamesh, "iglio di una dea, e del suo compagno Enkidu, un uomo selvaggio che gli viene messo vicino dagli dei per creargli un contraltare dopo che ha dimostrato come sovrano di essere un tiranno. Gilgamesh e Enkidu diventano amici e affrontano varie avventure confrontandosi con il mostro Khulaba e con la dea dell’amore Ishtar, "inché Enkidu non muore per volere degli dei e Gilgamesh decide di cercare il segreto dell’immortalità, aiutato

immagine di un bassorilievo da Khorsabad (Iraq) © Creative Commons.

dall’unico uomo sopravvissuto al diluvio universale. Ma il suo viaggio fallirà, condannando gli esseri umani ad un destino di morte. L’epopea di Gilgamesh è presente in italiano nel catalogo Adelphi. 20


Le origini: Fiaba ed Epica Galland, Antoine (1646-1715)

seguito tradusse anche le Fiabe indiane. Entrambe le traduzioni non furono integrali ma furono il primo passo verso la conoscenza di una cultura e immaginario fantastico altro, orientale, in Europa.

Nacque in una famiglia contadina e completò i suoi studi tra Noyon e Parigi, dove imparò greco antico, ebraico, latino e lingue orientali come il turco, il persiano e l’arabo. Fu ambasciatore francese a Istanbul dal 1670 e il 1675 e accompagnò il sovrano Maometto IV nei suoi viaggi, perfezionando le lingue. In seguito fu impiegato presso la Compagnia francese delle Indie. Tradusse in francese Il Corano e nel 1704 le Mille e una notte, in quella che fu la prima traduzione della celebre raccolta di storie e "iabe in una lingua occidentale. In

La Gerusalemme liberata

Poema epico scritto da Torquato Tasso tra il 1559 e il 1565 per celebrare la gloria degli Estensi, ambientato durante la fase conclusiva della Prima Crociata, intorno al 1099, con come modelli l’Iliade, l’Eneide ma anche le tragedie classiche. Anche se i fatti narrati sono basati su eventi storici, la narrazione si distacca abbastanza da una prospettiva realistica, arricchendo la vicenda di elementi fantastici, come la presenza della maga Armida, che seduce il cavaliere Rinaldo allontanandolo dai compagni d’arme. Armida, insieme alle altre due "igure femminili della storia, la principessa Erminia e la guerriera Clorinda, introducono secoli prima i tre archetipi femminili della narrativa fantastica, la donna di magia, la combattente a la damigella in pericolo. In seguito Torquato Tasso, in preda a crisi di coscienza e a problemi personali di sofferenza mentale, ritenne che il suo poema fosse troppo frivolo e poco vicino ai principi

Ritratto di Antoine Galland, © Creative Commons.

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enciclopedia del fantasy Granelleschi, volta a recuperare la tradizione teatrale rinascimentale e per questo era ostile alla riforma voluta da Carlo Goldoni. Le opere più famose di Gozzi sono le dieci "iabe teatrali, composte tra il 1761 e il 1765: L’amore delle tre melarance, Il re Cervo, La Turandot, La donna serpente, Zobeide, L’Augellin Belverde e Zeim re de’ geni. Le "iabe di Carlo Gozzi pescano sia dalla tradizione occidentale che da quella orientale, partendo alla posizione di Venezia come crocevia tra le culture: tra tutte, le due più famose sono L’amore delle tre melarance, che negli

Frontespizio di edizione d’epoca de La Gerusalemme liberata © Creative Commons.

cattolici (si era in piena Controriforma) e ne riscrisse una revisione con il titolo di Gerusalemme conquistata, che però non ottenne lo stesso successo. Oggi quella che viene studiata nelle scuole e nelle Università è la Gerusalemme liberata, celebrazione di una casata nobile e esempio di storia fantastica, che nei secoli ispirò musicisti come Monteverdi, Haendel, Rossini, Lulli.

Gozzi, Carlo (1720-1806)

Drammaturgo veneziano, fratello di Gasparo, letterato e giornalista, fondò con lui l’Accademia dei

Ritratto di Carlo Gozzi. © Creative Commons.

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Le origini: Fiaba ed Epica anni Settanta fu anche adattato per la TV dei ragazzi e ovviamente Turandot, alla base dell’omonima opera lirica incompiuta di Giacomo Puccini.

liberali. In seguito si trasferirono a Berlino, chiamati da Guglielmo IV di Prussia che li nominò membri dell’Accademia delle Scienze. Le loro Fiabe, tra le raccolte in tema più celebri di tutti i tempi, sono la trascrizione dei racconti della tradizione orale tedesca, storie a tratti anche con una morale, ma per lo più di magia, incanto, paura, con toni spesso crudi che furono edulcorati nelle edizioni successive alla prima del 1812, che non riscontrò il successo sperato. Uno degli scopi del loro lavoro era far venire alla luce un immaginario comune tra tutti i popoli tedeschi per perorare la causa dell’unità della Germania, raggiunta poi nel 1870. Molte "iabe della raccolta dei fratelli Grimm sono le più famose di sempre, da Biancaneve a Hansel e Gretel, da Raperonzolo a Tremotino, senza contare le nuove versioni di "iabe già codi"icate da Perrault come Cenerentola e La bella addormentata. Negli anni i fratelli Grimm sono stati studiati, riletti, trasposti al cinema, riscritti, tra gli altri da Philip Pullman, ripubblicati in varie edizioni: in italiano è d’obbligo segnalare quella dei Millenni Einaudi del 1951, quella negli Oscar Mondadori con le immagini di

Grimm, Jacob (1785-1863) e Johann (1786-1859)

Fratelli, studiosi della letteratura e del folklore e sostenitori della creatività poetica popolare, furono entrambi insegnanti all’Università di Gottinga da cui furono allontanati per le loro idee

Ritratto dei Fratelli Grimm © Creative Commons.

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enciclopedia del fantasy Offenbach e Pyotr Ilyic Ciajkovskij. Tra le sue opere più famose sono da citare Gli elisir del diavolo (Die Elixiere des Teufels, 18156) e la celeberrima "iaba Schiaccianoci e il re dei topi (Nußknacker und Mausekönig, 1816), adattata in balletto ma anche in varie versione cinematogra"iche, animate e illustrata. In italiano ci sono state varie edizioni delle opere di Hoffmann, ad opera di editori come Mondadori e Newton Compton, oltre che nella Biblioteca di Repubblica dedicata all’Ottocento.

Arthur Rackham e quella della Donzelli del 2013 basata sul testo originale non censurato.

Hoffmann, E.T.A. (1776-1822)

Nome completo Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, fu magistrato, visse tra Berlino e Varsavia e si dilettò di musica e teatro. Considerato uno dei massimi esponenti del Romanticismo tedesco, praticò largamente i generi del fantastico, in"luenzando autori posteriori come Charles Baudelaire e Hans Christian Andersen, oltre che musicisti come Jacques

Illiade

Poema epico attribuito ad Omero e datato intorno al 750 a.C., dove si raccontano le battute "inali dell’assedio di Troia, con al centro l’ira di Achille prima per un torto fatto da parte di Agamennone poi per la tragica morte dell’amico Patroclo ad opera del principe troiano Enea e della sua ricerca di vendetta, che verrà ottenuta. Nel poema compaiono e intervengono le divinità, dalla ninfa Teti, madre di Achille, ad Apollo, che parteggia per i troiani, passando per Atena e Poseidone e ovviamente Zeus. Caposaldo della letteratura mondiale, l’Illiade si ispira al fatto

Ritratto di E.T.A. Hoffman, © Creative Commons.

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Le origini: Fiaba ed Epica Maerterlinck, Maurice (1862-1949) Poeta e autore teatrale belga di lingua francese, vinse il Nobel per la letteratura nel 1911. Si avvicinò al mondo delle lettere a Parigi dopo aver studiato giurisprudenza, aderendo al movimento del simbolismo. La sua opera più famosa ancora oggi è la commedia teatrale L’uccello azzurro (L’oiseau bleu, 1909), una "iaba iniziatica dove due bambini visitano di notte vari regni incantati tra passato e presente, nota anche come L’uccellino azzurro. Copertina di un’edizione di Illiade, © Marsilio.

storico dell’assedio di Troia, per raccontare lo scontro di due civiltà e l’espansionismo degli achei, i greci secondo la Storia, verso Oriente, mescolando il tutto con il mito e con l’esaltazione della "igura dell’eroe, non privo di lati oscuri, presentando il primo assedio tra realtà e fantasia delle narrazioni, un archetipo che torna nel fantastico ancora oggi. In italiano L’Illiade ha avuto varie traduzioni, tra cui quella storica settecentesca di Vincenzo Monti e quella più recente di Rosa Calzecchi Onesti.

Ritratto di Maurice Maeterlinck, © Creative Commons.

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enciclopedia del fantasy morte Darthur, 1470), ispirato alle tradizioni bretoni sulla Tavola rotonda e trascrizione del mito che poi ha a sua volta ispirato varie altre opere, non solo letterarie nei secoli successivi. Thomas Malory puntò il suo sguardo sui rapporti tra i Cavalieri più che sugli intrighi amorosi e le battaglie, costruendo in buona parte la mitologia arturiana come è arrivata "ino ad oggi. In italiano Thomas Malory è uscito in varie edizioni per Mondadori.

L’uccello azzurro ha avuto vari adattamenti teatrali e cinematogra"ici, tra cui uno in italiano ad opera di Luca Ronconi, e un adattamento in anime, mentre il testo era uscito in italiano nella collana per ragazzi della Scala d’Oro negli anni Venti del Novecento.

Malory, Thomas (forse 1409-1471)

Scrittore inglese la cui identità resta comunque incerta, anche se girano tante storie sulla sua vita pare avventurosa, fu autore di Storia di re Artù e dei suo cavalieri (La

Le Mille e una notte

Raccolta di "iabe dell’area orientale, dal Medio Oriente alla Cina, passando per l’India da cui vengono la maggior parte delle storie, ha le sue origini intorno al IX secolo d. C., a cui seguì una rielaborazione in Egitto dopo l’anno Mille e una de"initiva riscrittura intorno al XV secolo. La cornice in cui si inseriscono le storie vede protagonista la bellissima Shahrazad, che intrattiene il re di Persia ogni notte per non "inire uccisa il mattino dopo come le altre donne per mille e una notte conquistando il suo cuore: non tutte le storie raccontate sono di genere fantastico, ma dentro Le Mille e una notte ci sono le popolarissime "iabe di Aladino, di origine

Copertina di Le mort d’Arthur, © Penguin Books.

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La casa editrice del fumetto d’autore

edizioninpe.it


La guida definitiva al mondo del Fantasy

Il Fantasy è uno dei generi più amati, che continua a registrare varie declinazioni in forme e mezzi differenti. Come una vera enciclopedia, questo saggio parte dalle sue origini per analizzarne filoni, autori, illustratori e icone che hanno fatto la storia del genere, passando in rassegna fumetti, manga, anime, cartoni animati, cinema, serie tv, giochi, musica, e gettando uno sguardo sulle sue influenze nella società.

ISBN: 978-88-36271-74-0

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