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LONDON TO BRIGHTON VETERAN CAR RUN THE RUN

LA “LONDON TO BRIGHTON VETERAN CAR RUN”, CHIAMATA SEMPLICEMENTE E AFFETTUOSAMENTE “THE RUN” DAI LONDINESI, NON È SOLO LA RIEVOCAZIONE DI UN EVENTO DEL 1896 MA UN VERO INNO D’AMORE VERSO L’AUTOMOBILE E LA LIBERTÀ DI VIAGGIARE

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entre una Londra insolitamente mite era ancora avvolta dall'oscurità, quasi 300 pionieristiche auto d'epoca, i loro intrepidi autisti (e passeggeri) e nugoli di entusiasti sostenitori si sono riuniti ad Hyde Park nel primo mattino di domenica 7 novembre.

Con evidente impazienza stavano tutti aspettando l'alba, per dare finalmente inizio alla straordinaria RM Sotheby's London to Brighton Veteran Car Run 2021… chiamata semplicemente affettuosamente “The Run” dai londinesi.

Ma per capire con quale passione e dedizione gli inglesi seguono ogni anno la rievocazione della London to Brighton bisogna fare un passo indietro e un ripasso di storia. Sono infatti trascorsi ben 125 anni dall'originale Emancipation Run, che si tenne nel 1896 per celebrare il Locomotives on Highways Act, approvato poco prima dal Governo di Sua Maestà.

Quella legge aveva aumentato il limite di velocità per le "locomotive leggere" (da 4 a 14 miglia orarie) e aveva abolito la necessità di avere uomo che camminasse davanti a quei mezzi sventolando una bandiera rossa e avvisando la popolazione del’imminente arrivo di una temeraria locomotiva stradale.

E proprio ricordando e festeggiando quella boccata di libertà che la rievocazione odierna inizia sempre con lo strappo simbolico della bandiera rossa.

Un rituale eseguito in questo importante 125° anniversario dall'uomo più veloce della terra,

il Wing Commander Andy Green affiancato da Ben Cussons, Presidente di quel Royal Automobile Club custode di quello che è l'evento automobilistico più longevo del mondo.

All'arrivo delle prime luci del giorno un pacchetto di biciclette a motore e pedali, precedenti al 1905, a lasciato la linea di partenza diretta anche a Brighton, seguito poco dopo (esattamente alle 07:06) dal primo lotto di “carrozze senza cavalli”.

I primi veicoli vittoriani, baciati dal sole velato del primo mattino, si sono fatti strada attraverso Wellington Arch, giù per Constitution Hill, oltre Buckingham Palace, Admiralty Arch e Whitehall in Parliament Square. Qui il percorso di 60 miglia si è diviso in due alleviando così la congestione del traffico nel sud di Londra. La metà dei coraggiosi partecipanti ha seguito il tradizionale percorso oltre il Big Ben e il Westminster Bridge, passando per Kennington, Brixton e Streatham Common; l'altra metà ha viaggiato attraverso Lambeth Bridge e poi attraverso Vauxhall, Clapham Common e Tooting. I due percorsi si sono poi riuniti appena a nord di Croydon, con l'intera “magico” gruppo riunito verso le sfide dei South Downs e infine verso il lungomare di Madeira Drive a Brighton.

Tra i primi a lasciare Hyde Park va segnalato un Lutzmann monocilindrico da 4 CV risalente agli albori dell'automobilismo (1896!!!), seguito dall'unico Raynaud al mondo, un bicilindrico da 8 cavalli dello stesso anno.

Un altro veicolo degno di segnalazione era senz’altro la sempre popolare Salvesen Steam Car, che è fondamentalmente una locomotiva a vapore “stradale”, completa di fuochista che spala carbone nella fornace della caldaia e suggestivo fischio a vapore.

Applauditissima anche una nutrita serie di primitivi tricicli motorizzati, completi di cavalieri e passeggeri in costume d'epoca.

A seguire un'incredibile varietà di macchinari antichi, ai loro tempi estremamente innovativi e sperimentali: alcuni dotati di volante, altri con timone di ispirazione navale, alcuni azionati da motori a benzina, altri a vapore e altri ancora da motori elettrici e pesantissime batterie.

La diversità dei propulsori dimostra lo spirito innovativo dell'industria di allora e dimostra come diverse fonti di propulsione gareggiavano per presiedere il prossimo secolo di sviluppo dell'auto.

Ironia della sorte… si tratta dello stesso dilemma che il mondo dell’auto deve affrontare ora, più di un secolo dopo. E, quasi a sottolineare i cambiamenti che la mobilità sta attualmente affrontando, le auto di servizio quest'anno erano auto Toyota Mirai spinta da celle a combustibile di idrogeno.

Come sempre lo spettacolo della London to Brighton è stato straordinario, senza eguali al mondo. Una testimonianza vivente, quasi commovente, di un'epoca passata in cui la tecnologia automobilistica era agli inizi, ben prima che molti veicoli avessero

A precedere The Run era stato, sabato 6 novembre, il Regent Street Motor Show, che ha trasformato la principale via dello shopping londinese in una vetrina automobilistica di ieri e di oggi, ed è stato capace di attirare centinaia di migliaia di visitatori. Organizzato per la prima volta nel 2005, l'annuale Regent Street Motor Show si è come sempre svolto in luoghi iconici, tra Piccadilly Circus e Oxford Circus, e ha offerto ai cittadini un fantastico intrattenimento a tema automobilistico

tettucci protettivi o semplici parabrezza… per non parlare di comfort come il riscaldamento o la radio.

Dotata di un fascino così eccentrico e di una storia incredibile, The Run non invecchia mai e attira sempre grandi folle lungo l'intero percorso e una partecipazione mondiale.

Le iscrizioni di quest'anno includevano auto provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Hong Kong, Irlanda, Italia, Portogallo, Sud Africa, Svezia e Svizzera, oltre a 10 dagli Stati Uniti.

In totale, 87 marchi diversi che (in ordine alfabetico) andavano da Albion e Alldays a Winton e Wolseley; alcuni (come Cadillac, Renault, Vauxhall e Mercedes) sono ancora ben noti oggi, ma la stragrande maggioranza si è persa nella storia.

Dopo lo “strappo” della bandiera rossa e in completo contrasto con i suoi eroici trascorsi (quando superò le 760 miglia all'ora per rompere la barriera del suono con il Thrust SSC nel 1997) Andy Green ha guidato con trepidazione una Stanley del 1904 a vapore che ha recentemente acquistato: "Ero già stato un fortunato passeggero in precedenti edizioni, ma guidare la tua auto ti dà un incredibile senso di realizzazione. - ha detto Green - La cosa più notevole di questo evento, però, è il pubblico. Ci sono centinaia e centinaia di persone ad Hyde Park per salutarti, altre migliaia sui marciapiedi a Londra ed è la stessa cosa in tutti i villaggi. Non si tratta solo di poche persone con alcune vecchie auto bizzarre a novembre; tutto questo è molto, molto di più.

The Run – ha proseguito Green – è qualcosa di magico, che fa sorridere e salutare un gran numero di persone. Non riesco a pensare a nessun altro evento che porti tanta felicità a così tante persone lungo 60 meravigliose miglia. È un grande privilegio potervi partecipare”.

E c’è da dire che, spettacolo e folclore a parte, la stragrande maggioranza dei 286 partenti ha completato il viaggio verso Brighton ben prima della scadenza massima delle 16,30 e tutti hanno meritato l'ambita medaglia dei “finisher”.

La prima auto a raggiungere il soleggiato lungomare del Sussex è stata la Mors del 1902, vettura francese a quattro cilindri, guidata da Stuart Evison, che ha completato il viaggio dalla capitale alla costa in poco meno di tre ore. Un altro dei “finisher” degni di nota è stato il sempre popolare Genevieve, una Darracq del 1904 dell'omonimo film commedia britannico degli anni '50.

Sebbene The Run non sia notoriamente una gara, esiste pur sempre una prova di regolarità, che a fornito un elemento competitivo. Viene richiesto ai partecipanti di mantenere rigorosamente una velocità media preselezionata per il tratto tra Croydon e Redhill. Il vincitore quest’anno è stato il concorrente austriaco Andreas Melkus, alla guida di una bella Oldsmobile del 1902, che ha coperto la sezione di 10.7 miglia in 35 minuti e 45 secondi, a cinque secondi soltanto dal suo tempo target.

C’era anche un po’ di Italia in questa edizione della London to Brighton, grazie alla partecipazione di Alessandro e Alberto Ciapparelli con la sua bellissima Oldsmobile del 1902: “Partecipare a questo evento era un desiderio che covavo da tempo - ci ha confidato Alessandro Ciapparelli - e questa presenza è stata un po’ il coronamento di un sogno. La manifestazione è bellissima, l’atmosfera incredibile… ma è anche abbastanza stressante per via degli orari molto stringenti e della enorme massa di concorrenti. Purtroppo non ce la siamo potuta godere fino in fondo perché la nostra Oldsmobile soffre a… stare ferma! Già all’alba, la lunga fila (quest’anno era circa 300 i partecipanti!) per raggiungere la partenza ad Hyde Park è stata un po’ problematica. Poi, una volta partiti, sono state le lunghe file ai tanti semafori a mettere definitivamente in crisi il raffreddamento e ci siamo dovuto ritirare a causa di una bronzina. Ma di certo non mi arrendo, sia io che la mia Oldsmobile a Brighton ci vogliamo arrivare. Ci riproveremo!”

Insieme a Green e Melkus anche il Presidente Ben Cussons è stato uno dei tanti ad assaporare un indimenticabile arrivo sull’affollata costa di Brighton (e un “caldo” benvenuto offerto dal whisky single malt di Aberfeldy) dopo un viaggio tranquillo a bordo di un Mors del 1901 di proprietà del Royal Automobile Club: "Sarebbe difficile immaginare un giorno più perfetto, - ha dichiarato Cussons - la RM Sotheby's Veteran Car Run incarna il vero spirito dell'automobilismo ed è sempre gratificante vedere che la passione e l'entusiasmo per queste auto pioniere sono più forti che mai.

Il meteo è stato davvero clemente quest'anno, il che fa una grande differenza per questi tipi di veicoli straordinari, e ho visto molte facce sorridenti tra i nostri partecipanti… molti dicono che questa è stata la loro migliore partecipazione di sempre. Vorrei - ha proseguito Cussons - ringraziare ancora una volta tutte le persone che si sono date da fare per rendere così speciale questo evento del 125esimo anniversario. I ringraziamenti devono andare prima a tutti coloro che tengono in funzione queste fantastiche auto e poi a tutti i commissari e ai volontari che hanno reso un vero piacere guidare da Londra a Brighton. Il mio ultimo ringraziamento va al sorprendente numero di spettatori che, come sempre, hanno invaso il percorso dall'inizio alla fine, offrendo un favoloso supporto e incoraggiamento a tutti noi che seguiamo le tracce di quegli incredibili pionieri che per primi si sono messi in strada per Brighton 125 anni fa.”

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