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Ratifica della Convenzione di Lanzarote contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali a danno dei minori: la Camera ha detto "sì"

pubblicato: mercoledì 20 gennaio 2010 da Daniele Particelli in: Internet Violenza Sessuale

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La Camera dei Deputati ha dato il via libera alla ratifica della Convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, siglata il 25 ottobre del 2007 a Lanzarote, isola dell’arcipelago delle Canarie.

Ora spetta al Senato decidere se approvare o meno l’inasprimento dei provvedimenti contro pedofili e molestatori sessuali.

Tra le modifiche effettuate c’è quella che riguarda la prostituzione minorile, ben riassunta da Il Giornale:

È punito con la reclusione da sei a 12 anni e con la multa da euro 15.000 a euro 150.000 chiunque recluta o induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni 18; favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona di età inferiore agli anni diciotto, ovvero altrimenti ne trae profitto. Chiunque compie atti sessuali con un minore fra i 14 e i 18 anni, in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi, è punito con la reclusione da sei mesi a 4 anni e con la multa da euro 1.500 a euro 6.000. Se il minore non ha ancora compiuto i 16 anni, la pena è aumentata da un terzo alla metà. In caso di prostituzione minorile sarà escluso il patteggiamento.

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Se il provvedimento dovesse venir approvato, i pedofili che decideranno di collaborare con le autorità, magari portando alla cattura di altri colpevoli, potranno godere di uno sconto di pena che andrà da un terzo fino addirittura alla metà.

Interessante è anche l’introduzione del reato di adescamento di minorenni - qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione - che verrà punito con una condanna da 1 a 3 anni di carcere.

Ci sarà poi l’articolo 414-bis che punirà “chiunque, con qualsiasi mezzo, anche telematico, e con qualsiasi forma di espressione, pubblicamente istiga a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e detenzione di materiale pedo-pornografico, di violenza sessuale nei confronti di bambini e di corruzione.

Per questo reato la pena prevista va dai 3 ai cinque anni di carcere. Stessa condanna anche per chi fa pubblicamente l’apologia di questi reati.

Potete leggere qui il procedimento di legge e la relazione della Commissione.

Via | Periodico Italiano

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