Enrico Pessina

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Enrico Pessina

Ministro di grazia e giustizia del Regno d'Italia
Durata mandato24 novembre 1884 –
29 giugno 1885
Capo del governoAgostino Depretis
PredecessoreNiccolò Ferracciu
SuccessoreDiego Tajani

Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio del Regno d'Italia
Durata mandato10 novembre 1878 –
19 dicembre 1878
Capo del governoBenedetto Cairoli
PredecessoreBenedetto Cairoli
SuccessoreSalvatore Majorana Calatabiano

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato27 giugno 1879 –
24 settembre 1916
Legislaturadalla XIII (nomina 16 marzo 1879) alla
Tipo nominaCategorie: 3, 5
Incarichi parlamentari
Cariche
  • Vicepresidente (13 novembre 1887–2 marzo 1897), (10 novembre 1898–17 maggio 1900)

Commissioni

  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Riforma del Codice di procedura penale" (17 giugno 1909)
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato18 febbraio 1861 –
25 giugno 1861[1]

Durata mandato19 gennaio 1862[2] –
7 settembre 1865

Durata mandato22 marzo 1867 –
2 novembre 1870

Durata mandato8 dicembre 1878 –
16 marzo 1879[3]
LegislaturaVIII, X, XIII
Gruppo
parlamentare
Centro-sinistra
Collegio
  • VIII: Altamura
  • VIII (rielezione): Cassino
  • X: Napoli IX
  • XIII: Sala Consilina
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
Laurea in Filosofia
Professione
  • Magistrato
  • Docente universitario

Enrico Pessina (Napoli, 7 ottobre 1828[4]Napoli, 24 settembre 1916) è stato un giurista, filosofo e politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XIII legislatura.

Compì all'Università di Napoli sia studi giuridici che filosofici. Fu allievo di Pasquale Galluppi, di cui curò l'edizione postuma della "Storia della filosofia", un anno dopo la morte del filosofo calabrese.[5]

Di idee liberali, fu oppositore dei Borboni, prendendo parte ai moti del 1848. L'anno successivo pubblicò il suo Manuale di diritto costituzionale che gli procurò la persecuzione della polizia e poi il carcere. Nel 1856 sposò Giulia Settembrini, figlia di Luigi Settembrini, all'epoca del matrimonio recluso nell’Isola di Santo Stefano. Nel 1860 Pessina fuggì dal Regno e risiedette a Livorno, per essere nominato l'anno dopo professore di diritto nell'Università di Bologna.

Con la caduta dei Borboni, tornò a Napoli dove fu sostituto procuratore generale. Deputato dal 1861 e poi Senatore del Regno d'Italia dal 1876 (XIII legislatura), fu ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio nel Governo Cairoli I (1878) e ministro di grazia e giustizia e culti nel Governo Depretis VI (1884-1885).

Nel 1875 fondò la rivista giuridica Il Filangieri con Federico Persico.

Nel 1899 divenne socio dell'Accademia dei Lincei.

Morì nel 1916 nella sua casa in via del Museo Nazionale, strada che prese in seguito il suo nome: via Enrico Pessina. Anche il palazzo dove visse e morì è da allora ricordato col suo nome.

Intitolazioni

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Presso la sede storica dell'Università Federico II di Napoli c'è un'aula a lui intitolata.

A lui è dedicato uno dei 229 busti di italiani illustri che ornano la passeggiata del Pincio a Roma.

Elementi di procedura penale, 1876

Fra le numerose sue opere, si ricordano:

  • Manuale del diritto pubblico costituzionale, Napoli: Stabilimento poligrafico, 1849.
  • Elementi di procedura penale, Napoli, Nicola Jovene, 1876.
  • il Naturalismo e le scienze giuridiche, discorso inaugurale letto nella Regia Università di Napoli il 17 dicembre 1878 da Enrico Pessina, Napoli: Tipografia dell'Accademia Reale delle Scienze, 1879 1876
  • Elementi di diritto penale, vol. 1, Napoli, Riccardo Marghieri, 1882.
  • Elementi di diritto penale, vol. 2, Napoli, Riccardo Marghieri, 1883.
  • Elementi di diritto penale, vol. 3, Napoli, Riccardo Marghieri, 1885.
  • Manuale del diritto penale italiano, Napoli: Eugenio Margheri, 1895
  • Manuale del diritto pubblico costituzionale, con prefazione di Giorgio Arcoleo e introduzione di Ignazio Tambaro, Napoli: G. Priore, 1900
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ Elezione annullata.
  2. ^ Rielezione.
  3. ^ Cessazione per nomina a Senatore del Regno.
  4. ^ La voce dell'Enciclopedia Italiana a cura di Emilio Albertario (vedi Bibliografia) indica la data del 7 ottobre 1828.
  5. ^ Enrico Pessina (a cura di), Storia della filosofia di Pasquale Galluppi. A cui si aggiunge l'elogio funebre, Milano : Gio. Silvestri, 1847. La data del 7 ottobre si ricava dal portale antenati al seguente link: https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ud19981920
  6. ^ a b c d e f g Enrico Pessina, su Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica - senato.it. Modifica su Wikidata
  7. ^ Onorificenze di Enrico Pessina, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Ministro di grazia e giustizia del Regno d'Italia Successore
Niccolò Ferracciu 24 novembre 1884 - 29 giugno 1885 Diego Tajani
Controllo di autoritàVIAF (EN6387613 · ISNI (EN0000 0000 6299 8516 · SBN RAVV059588 · BAV 495/112709 · LCCN (ENn85309998 · GND (DE117699144 · BNE (ESXX1396682 (data) · BNF (FRcb10368675d (data) · J9U (ENHE987007277586805171