Palpebra

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Palpebra
Palpebra superiore e inferiore
Anatomia del Gray(EN) Pagina 1025
ArteriaLacrimale, Palpebrale Superiore, Palpebrale Inferiore
Nervosuperiore: Infratrocleare, Supratrocleare, supraorbitale, lacrimale
inferiore: Infratrocleare, rami del infraorbitale
Identificatori
MeSHEyelids
A01.456.505.420.504
TAA15.2.07.024
FMA54437

La palpebra è una formazione cutaneo-membranosa che ricopre l'occhio e svolge un importante lavoro di protezione, contribuendo alla distribuzione del liquido lacrimale.

Caratteristiche generali

C'è una palpebra superiore (più grande) e una inferiore, entrambe provviste di ghiandole lacrimali e ciglia. Svolgono, tra l'altro, la funzione di proteggere dalla luce eccessiva e, soprattutto, dalla polvere. Le palpebre sono costituite da un'impalcatura muscolotendinea esternamente ricoperta dalla cute e internamente (a contatto con l'occhio) dalla congiuntiva.

Inoltre la congiuntiva è tenacemente adesa alla sclera con la quale si continua. Non c'è dunque pericolo che lenti a contatto si perdano e possano raggiungere il nervo ottico.

Anatomia

Negli animali

I rettili che conducono una vita sotterranea hanno spesso, invece delle palpebre, una copertura epidermica trasparente e fissa che si rinnova insieme a tutto il resto della pelle a ogni muta. Solo i mammiferi e alcuni uccelli (pappagalli, struzzi, rapaci notturni) chiudono l'occhio grazie al movimento della palpebra superiore, negli altri animali la palpebra mobile è solitamente quella inferiore.

Nell'uomo

Sono due e si distinguono per la loro posizione in superiore e inferiore. Sono costituite da un'impalcatura fibromuscolare. In ciascuna palpebra si distinguono due facce, una esterna o cutanea e una interna o congiuntivale. Esse si continuano l'una nell'altra nel margine libero dove sono presenti le ciglia. La palpebra superiore origina sotto la linea del sopracciglio, è molto più estesa e mobile di quella inferiore e a occhio aperto è in parte nascosta nel solco orbitopalpebrale superiore. La palpebra inferiore invece è separata dalla guancia dal solco palpebromalare.

Delle palpebre si distinguono due parti dissimili per posizione e struttura. Una è a contatto con il globo oculare ed è costituita dal tarso, l'altra non in contatto con il globo oculare è priva del tarso e in contatto con il margine dell'apertura dell'orbita. Il margine libero della palpebra è divisibile a sua volta in due parti, una laterale, ciliare e una mediale, lacrimale. Il limite è segnato dalla papilla lacrimale dove è visibile l'orifizio del condotto lacrimale, il punto lacrimale.

Muscoli

Le palpebre sono principalmente formate dal muscolo orbicolare dell'occhio nel quale si approfondano, solamente nella palpebra superiore, i tendini del muscolo elevatore della palpebra. Si ricorda inoltre la componente di muscolatura liscia data dal muscolo tarsale.

Ghiandole

Sono principalmente rappresentate ghiandole sebacee e ghiandole apocrine ciliari del Moll. Nello spessore di ciascun tarso si trovano le ghiandole del Meibomio che secernono il sebo palpebrale. Ne sono presenti circa 35 nel tarso superiore e 25 in quello inferiore.

Vasi

La palpebra superiore riceve il sangue dall'arteria palpebrale mediale superiore (ramo dell'arteria oftalmica) e dall'arteria palpebrale laterale superiore (dall'a. lacrimale). Analogamente la palpebra inferiore riceve il sangue dall'arteria palpebrale mediale inferiore (ramo dell'arteria oftalmica) e dall'arteria palpebrale laterale inferiore (dall'a. lacrimale).
Le vene formano una rete sottocutanea drenata dalle vene facciali e oftalmiche e una profonda tributaria delle vene oftalmiche rispettivamente superiore o inferiore. I linfatici drenano in corrispondenza dei linfonodi sottomandibolari, preauricolari e parotidei.

Borse sottoculari

Nel caso di palpebre superiori pesanti si può asportare la borsa, costituita da cute e grasso, con un'incisione a losanga avente per base la piega della palpebra. Per quanto riguarda la palpebra inferiore, invece, l'incisione avviene abitualmente con il laser sul margine palpebrale.

Palpebre artificiali

L'EPAM ( Electroactive polymer artificial muscle) è una promettente tecnica per la restituzione del movimento del viso a persone che hanno una paresi facciale. Consiste nell'impianto sottocutaneo intorno all'occhio, di un'imbragatura in polimero elettroattivo rivestito da materiale biocompatibile, e collegata poi a una batteria elettrica.

Ricercatori del Davis Health System nel 2010 hanno riprodotto su cadavere il movimento tramite un muscolo artificiale fissato con viti in titanio intorno agli occhi[1][2].

La biocompatibilità su animale è stata poi verificata su una popolazione di 13 topi, con la stimolazione 24 ore per 40 giorni tramite un 1 Kvolt a 1 Hertz, senza evidenza di infiammazioni o infezioni batteriche, o malfunzionamenti, corrosione del generatore, rottura del silicone[3].

La tecnica è promettente per chi ha perso il movimento delle palpebre e degli altri muscoli facciali per i postumi di un incidente, di un ictus o della rimozione di un tumore facciale, o per malformazioni genetiche come la sindrome di Möbius.

Patologia

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Possono essere colpite da patologie derivanti da: fattori infiammatori (blefariti, orzaioli e congiuntiviti), lesioni varie (ptosi, ectropion, simblefaron, entropion) o da neoplasie, calazio, eczemi, ecc.

L'agenesia palpebrale è una patologia, caratterizzata dall'assenza congenita totale o parziale dei tessuti che costituiscono le palpebre, è un'anomalia che si presenta raramente nel cane e comporta dei problemi nel meccanismo dell'ammiccamento e eventuali irritazioni meccaniche della cornea e congiuntiva, dovuta alla presenza dei peli adiacenti.

Note

  1. ^ Post del 17 febbraio 2010 sul sito di UCDavis Health System
  2. ^ Biomimetics Nature-Based Innovation, Yoseph Bar-Cohen, CRC Press 2011, chapter 6: Electroactive Polymer Actuators as Artificial Muscles, Print ISBN 978-1-4398-3476-3
  3. ^ Artificial Muscle for Reanimation of the Paralyzed Face Durability and Biocompatibility in a Gerbil Model, Archives of Facial Plastic Surgery, Nov/Dec 2012 Vol 14, No. 6 (. 2012;14(6):413-418. doi:10.1001/archfacial.2012.69)

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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