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Bentornati a Monte Velho, il paradiso dei cavalli lusitani

Maestro e Joao ad Abrantes Maestro e Joao ad Abrantes
Maestro e Joao ad Abrantes 
A poco meno di un anno di distanza, siamo tornati nella tenuta di Monte Velho, in Portogallo, dove la famiglia Lima Mayer alleva splendidi cavalli lusitani, destinati a brillare nelle competizioni internazionali di dressage, ed è impegnata a onorare la memoria del suo campione, Ecuador, scomparso un anno fa
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Un monumento. Un gigante di 1.80 al garrese, ma con le forme e le proporzioni tipiche del cavallo iberico. È come guardare un cavallo lusitano attraverso una lente d’ingrandimento. A guardarlo, mentre percorre il maneggio a grandi falcate, trasmette, però, la stessa sensazione di leggerezza. Nei suoi gesti c’è la stessa prodigiosa elasticità e flessibilità. João Torrao lo accompagna e lo domina con facilità. Lui, magrissimo, minuto, sembra tutt’uno con quel gigante, che galoppa con eleganza, eseguendo con occhio sereno le continue variazioni di ampiezza e di velocità, che il suo cavaliere gli richiede con aiuti invisibili all’osservatore esterno, ma che il cavallo dimostra di comprendere benissimo.

Lufada e Joao ad Alter Lufada e Joao ad Alter
Lufada e Joao ad Alter 

Lungo le diagonali del maneggio, eseguono una splendida serie di cambi di piede a tempo. Prima ogni quattro, poi ogni tre e, infine, ogni due falcate, lo stallone inverte, nel momento in cui è sospeso in aria, il piede che guida il suo galoppo.

Al termine dell’ultima diagonale, João riporta dolcemente lo stallone al passo, gli dimostra il suo apprezzamento con un buffetto sul collo e cede le redini, premiandolo con un momento di riposo. Qualche giro e riprendono. João richiede un galoppo ancora più energico, ma non più rapido. Ritmo e sospensione. Il cavallo rimbalza a ogni falcata, elastico come una palla di gomma, maestoso come una statua. Sulla linea di tre quarti, João chiede prima alcuni cambi di piede a due tempi, poi, su quella di tre quarti un solo cambio a un tempo. La voce e la mano premiano immediatamente il cavallo.

Lirio e Joao a  Monte Velho Lirio e Joao a  Monte Velho
Lirio e Joao a Monte Velho 

Infine, sulla diagonale, i cambi a un tempo si susseguono uno dopo l’altro, in una serie che lascia gli spettatori senza parole. Ricordate la storia di Monte Velho, il paradiso dei cavalli lusitani? Poco meno di un anno fa avevamo scritto su queste pagine dell’avventura di Diogo Lyma Mayer, che in soli trent’anni, partendo da zero, è riuscito nell’impresa di portare alle Olimpiadi di Tokyo un cavallo del proprio allevamento e un giovanissimo cavaliere cresciuto nella sua scuderia. Con commozione, Diogo ci aveva raccontato la parabola magnifica e tragica di Ecuador, lo splendido stallone baio, che aveva debuttato con punteggi sino ad allora mai raggiunti da cavalli lusitani nelle competizioni internazionali di dressage, morto, poi, a seguito di un assurdo e malaugurato incidente, occorsogli nel proprio box. Siamo tornati in questo angolo incantato dell’Alentejo portoghese, dove la famiglia Lima Mayer, continua a portare avanti il suo progetto di allevare cavalli lusitani da destinare ai massimi livelli delle competizioni internazionali di dressage.

Fattrici pascolano sulle sponde del lago di Monte Velho Fattrici pascolano sulle sponde del lago di Monte Velho
Fattrici pascolano sulle sponde del lago di Monte Velho 

Il gigantesco stallone grigio pomellato, che abbiamo visto sapientemente montato da Jo?o Torrao, si chiama Maestro ed è un figlio di Ecuador. Dal padre ha ereditato il carattere fiero, l’occhio fraterno, il carisma fisico. A metà aprile, ad Abrantes, in Portogallo, ha debuttato nella prova preliminare FEI per i cavalli di 7 anni, ottenendo un impressionante punteggio di 75,9%. Un anno fa, Diogo ci aveva promesso che il suo impegno, quello di suo figlio Diogo junior e quello del talentuoso cavaliere Jo?o Torrao, era onorare la memoria di Ecuador. Alla prima competizione importante, Maestro MV ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative e che il lavoro della squadra di Monte Velho prosegue nella giusta direzione.

Ad Abrantes, quello di Maestro non è stato d’altronde l’unico debutto col botto. Lirio MV e Jo?o hanno vinto il Gran Prix, con il punteggio di 70,91%. Lirio è diventato così il primo cavallo lusitano e iberico ad aver superato la barriera del 70%, a solo 8 anni di età! Inoltre, Nuno Neves, il cavaliere più giovane del team di Monte Velho, ha a sua volta debuttato con un altro figlio di Ecuador, Oelvis, di proprietà di Cheryl Moore, ottenendo un punteggio di 76,6%, nel test preliminare FEI, per i cavalli di cinque anni.

Non è finita qui. Il 30 aprile, nello Small Tour Internazionale, ad Alter, Lufada e Jo?o sono arrivati secondi (nella prova Inter 1), con lo splendido punteggio di 70,1%, e terzi nel Prix St. George, con 69,6%, dietro il fuoriclasse spagnolo José Antonio Garcia Mena, che però montava uno stallone di razza centroeuropea. Anche per Lufada si tratta di un primo risultato importante: raggiunge, infatti, Ecuador nel ristretto club dei cavalli lusitani capaci di superare la soglia del 70% in una competizione internazionale.

Fattrici a Monte Velho Fattrici a Monte Velho
Fattrici a Monte Velho 

“Sono cavalli molto diversi tra loro – mi spiega Jo?o Torrao - Lirio è un cavallo di gran cuore, con un enorme potenziale e già molto maturo. Maestro è un cavallo molto grande per la sua razza, eppure ha le qualità di leggerezza ed eleganza tipiche dei cavalli lusitani. Nonostante la sua mole imponente, è un cavallo facile, che penso potrà fare molta strada. Lufada è probabilmente la più dotata dei tre, ma ha un carattere un poco più difficile. Ha una forza esplosiva e deve ancora maturare pienamente. Con lei voglio prendermi tutto il tempo necessario, perché credo molto nel suo potenziale”.

Incontriamo Diogo Lima Mayer junior, che guida la squadra di Monte Velho, mentre accompagna gli ospiti del resort agrituristico, annesso all’allevamento, in un piccolo tour della proprietà. Siamo nei pressi del lago che si trova al centro della tenuta, lungo le cui rive pascolano beatamente le fattrici dell’allevamento, accompagnate dai nuovi nati di quest’anno. A vederle immerse in questo mare di verde e di fiori, punteggiato dall’ombra di querce da sughero centenarie, non si può fare a meno di pensare che facciano proprio una gran bella vita. I puledri di pochi giorni e le madri non sono affatto intimiditi dalla presenza delle persone. Anzi, ne sembrano piuttosto incuriositi e tra loro c’è una puledrina che si fa avanti per farsi accarezzare da chiunque gli capiti a tiro.

Lirio e Joao ad Abrantes Lirio e Joao ad Abrantes
Lirio e Joao ad Abrantes 

“Trent’anni fa – spiega Diogo – l’idea di mio padre di allevare i cavalli lusitani per le competizioni di dressage era vista un po’ come una stravaganza. Questi cavalli sono stati allevati per secoli per la tauromachia e l’alta scuola, farne dei cavalli sportivi sembrava a molti impossibile. Eppure, se c’è un futuro per questa razza, è proprio nell’ambito sportivo. I risultati sono cominciati ad arrivare. A Tokyo quella lusitana era la terza razza più rappresentata nel dressage. Per questo, continuiamo a selezionare i nostri cavalli con l’obiettivo di farne dei cavalli da Gran Prix. Sono animali dalle grandi qualità di docilità, forza ed eleganza e, negli ultimi anni, la razza ha conosciuto un’evoluzione impressionante. Servono allevatori che abbiano una visione di lungo termine e abbiano il coraggio di innovare. Si pensi che nel mondo ci sono solo circa 3.000 fattrici lusitane! È una razza piccola nei numeri, ma che ha già colto risultati importanti nei rettangoli internazionali.”

Visione, ambizione, un pizzico di sana follia, insieme a molto metodo e razionalità. Sono la ricetta di questa famiglia che ha fatto della propria passione per i cavalli uno stile di vita e un progetto imprenditoriale. Le splendide fattrici e i puledri che ruzzano loro intorno sulle sponde del lago di Monte Velho sono inconsapevoli di tutto questo, ma si godono lo stesso la pace del loro paradiso.

Il lago di Monte Velho Il lago di Monte Velho
Il lago di Monte Velho