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LXAppereance privo di GNOME: pronta l'integrazione con OpenBox

pubblicato da Federico Moretti

LXAppereanceGli sviluppatori di LXDE sono al lavoro anche mentre in Italia continua l’esodo estivo (per chi ha la fortuna di andare in villeggiatura). Nell’ultima settimana le modifiche apportate a LXAppearance lo hanno reso «il gestore di temi in Gtk+ più ricco» tra quelli che non dipendono da GNOME. La partnership con Canonical porterà i fix, i cui sorgenti sono già disponibili via SVN, direttamente in Lubuntu/Maverick da ottobre.

Le novità sono importanti perché soprattutto in distribuzioni come Ubuntu la dipendenza dei window manager in Gtk+ da GNOME appesantisce globalmente il sistema. Il team coreano di LXDE aveva cominciato a “svincolarsi” dal desktop environment maggiore con PCManFM privo di GVFS (lavoro ultimato solo pochi giorni fa). LXAppearance è il theme manager sostitutivo dell’equivalente per GNOME e farà a meno di GConf.

In termini più semplici non sarà necessario installare GConf su LXDE perché LXAppearance è ora pienamente integrato con OpenBox. Temi ed engine Gtk+ possono essere controllati da OBConf, riducendo le dipendenze d’installazione e lo spazio su disco. Nel panorama dei desktop “leggeri” lo sviluppo di LXDE si sta affermando come quello più laborioso e interessante. Grazie alla GSoC 2010 non mancheranno altre novità.

Via | LXDE

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Mozilla stimola la creazione delle versioni personalizzate di Firefox

pubblicato da Federico Moretti

Mozilla HackMozilla offre la possibilità di generare versioni personalizzate del suo browser più popolare. Build Your Own Browser (BYOB) è una soluzione semplificata per creare un’installazione di Firefox 3.6 che risponda alle proprie esigenze. Registrando un profilo è possibile accedere a un’interfaccia web che consiste in un wizard per la scelta dei componenti da includere nel browser. Tra questi si possono implementare estensioni, temi e traduzioni. Una corsia preferenziale è dedicata all’inclusione dei plugin di Firefox Sync e Personas.

Questi ultimi saranno integrati nel core di Firefox 4, ma BYOB è ancora fermo all’ultima versione stabile del browser. Un limite riguarda la selezione delle piattaforme: si può scegliere tra Linux, OS X e Windows (anche tutte quante insieme), però non è possibile specificare l’architettura. L’applicazione è alla portata di tutti perché il menù di scelta è particolarmente semplice. Ciò nonostante gli utenti più “smaliziati” possono accedere a livelli estremi di personalizzazione. Le modifiche più importanti riguardano il file distribution.ini.

Il file viene impostato in larga parte dalla configurazione di BYOB e per modificarne ulteriormente il contenuto è necessario estrarre la build dopo aver ultimato il processo di creazione. L’installer ottenuto dal sistema di Mozilla e scaricato in locale è già pronto per l’uso dalla maggioranza degli utenti, ma si adatta a modifiche più radicali per decidere ogni aspetto del browser. Tornando all’architettura si può sovrascrivere l’OS con uno dei parametri previsti per le piattaforme meno comuni. La generazione online richiede diverso tempo.

Via | Michael Kaply

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Debian 6.0 Squeeze frozen

pubblicato da Lpt on fire!


Durante il DebConf10 è stato annunciato che Debian 6.0 “Squeeze” è entrata nella fase di “freeze”.

Questo significa che tutto lo sviluppo sarà concentrato nell’eliminare tutti i bug presenti e nel rendere più pulita e pronta per la presentazione la futura distribuzione. Squeeze sarà rilasciata con il kernel 2.6.32 per tutte le architetture, KDE 4.4.5, GNOME 2.30.0, LXDE 0.5.0, XFCE 4.6.2, X.org 7.5, OpenOffice 3.2.1, Apache 2.2.16, PHP 5.3.2, MySQL 5.1.48, PostgreSQL 8.4.4, Samba 3.4, python 2.6 e 3.1, Perl 5.10, GHC 6.12 e GCC 4.4.

Squeeze sarà disponibile anche in versione con kernel FreeBSD grazie al progetto Debian Gnu/kFreeBSD. Si tratta di un’anteprima, ma gli sviluppatori pensano che sia già pronta per l’uso di chi vuole provare un kernel non-linux.

Via | Debian

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Lubuntu adatta il tema di LXDE allo stile di Canonical

pubblicato da Federico Moretti

Il team di Lubuntu ha pubblicato un articolo comprensivo di screencast che suggerisce come adattare LXDE al nuovo branding di Canonical. Non è chiaro se si tratterà del tema predefinito su Maverick Meerkat, ma la guida è semplice e immediata. Bastano il tema Ambiance e la raccolta degli sfondi ufficiali di Ubuntu. Il risultato è molto gradevole.

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Un sondaggio di Accenture vede crescere gli investimenti nell'Open Source

pubblicato da Lpt on fire!


Secondo i dati di un recente sondaggio di Accenture gli investimenti nel settore open source starebbero lievitando.

Il 69% delle aziende contattate ha affermato di voler passare a soluzioni open source ed il 28% di queste nei prossimi 12 mesi effettuerà la transizione anche in reparti mission critical. A rispondere alle domande sono state chiamate 300 grosse organizzazioni con base negli Stati Uniti, Gran Bretagna ed Irlanda.

Tra le motivazioni più citate al primo posto troviamo la qualità del codice con il 76%, al secondo la stabilità con il 71% quasi a pari merito con la maggior sicurezza (70%), mentre la motivazione economica è stata citata solo da metà degli intervistate.

La notizia più interessante è probabilmente il 29% di queste aziende che vorrebbero contribuire in qualche modo allo sviluppo della comunità.

Foto | teclasorg
Via | HOnline

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MongoDB 1.6

pubblicato da Lpt on fire!

MongoDB con la versione 1.6 ha raggiunto la quarta versione stabile.

Le novità di questa versione sono la possibilità di scalare in maniera orizzontale, high availability, automatic failover e l’autosharding.

I replica set offrono un sistema per replicare i database con supporto ad automatic failover, automatic node recovery su più datacenter. La scalabilità orizzontale è semplificata grazie all’introduzione della modalità automatica di auto-sharding. Lo sharding consiste nel dividere un database su più server distribuendo opportunamente le tuple.

MongoDB è rilasciato sotto licenza Gnu AGPLv3, ma sono disponibili anche licenze commerciali. Se siete interessati all’argomento sul blog di BoxedIce potrete trovare alcuni interessanti esempi ed i video con le nuove funzionalità.

Via | BoxedIce

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Phpvirtualbox

pubblicato da Lpt on fire!


Phpvirtualbox è un’interfaccia per amministrare le vostre macchine virtuali direttamente dal web.

Il progetto è partito dal codice del defunto vboxweb e vi presenta un’interfaccia simile a quella del normale programma di gestione. Ideale per chi non ha intenzione di utilizzare una sessione X per la gestione dei server con le macchine virtuali.

Per il funzionamento è necessario utilizzare Virtualbox 3.2.2 o superiore, Php 5.2.0 o superiore ed uno qualsiasi dei browser più recenti. Il codice è rilasciato sotto licenza MIT.

Via | PhpVirtualbox

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Bing aggiunge la possibilità di sfruttare OpenStreetMap

pubblicato da Federico Moretti

Bing OpenStreetMap

Grazie all’infrastruttura di Windows Azure per il cloud computing Bing Maps dà la possibilità di accedere a un layer di OpenStreetMap. La funzione richiede Silverlight (Moonlight 3.0 non è supportato). Uno degli aspetti più positivi della novità consiste nella creazione di mashup basati su Bing e OpenStreetMap attraverso le varie API del motore di ricerca.

Sembra proprio che l’alternativa a Google Maps passi proprio da OpenStreetMap. Il progetto, che di recente ha ricevuto 1$ milione da MapQuest, è utilizzato sempre più spesso dai competitor di Google. Un ottimo segnale di come le mappe generate dagli utenti siano tenute in grande considerazione. È l’ennesima “vittoria” dell’open source, in un certo senso.

Il lato negativo per ciò che riguarda Bing è l’obbligo all’uso di Silverlight. Trattandosi di un’opzione che sovrascrive la ricerca sulle mappe di Microsoft, i browser che ancora non ne supportano la tecnologia (proprietaria, ovviamente) sono reindirizzati alla versione standard. Un limite evidente che vanifica almeno in parte il discreto lavoro degli sviluppatori.

Via | Beta News

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SFC vince la prima causa contro i violatori della GPL

pubblicato da Lpt on fire!


Lo scorso dicembre vi avevamo raccontato delle cause che Software Freedom Conservancy, SFC, aveva intentato contro alcuni produttori rei di non rispettare la licenza GPL.

Tra i produttori citati ci sono: Best Buy, Samsung Electronics America, Westinghouse Digital, JVC America, Western Digital e Zyxel. Il caso contro Westinghouse Digital Electronics si è già chiuso perché quest’ultima è praticamente in fallimento e le sue liquidità saranno spartite fra i creditori. Creditori fra cui ora figura anche SFC a cui il giudice ha assegnato 90.000$ di danni e 47.685$ per le spese legali.

Un altro caso in cui la GPL vince, ma purtroppo contro una società che non poteva più combattere. Siamo sicuri che anche contro gli altri violatori il risultato sarà lo stesso, ma sicuramente la battaglia legale sarà molto più lunga.

Foto | Phillie Casablanca
Via | SoftwareFreedom

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Illumos è stato annunciato: non sarà una distribuzione

pubblicato da Federico Moretti

Illumos Announce

Come avevamo già annunciato, ieri è avvenuta la presentazione ufficiale di Illumos: il “materiale” su cui si potrebbe discutere è corposo, ma i punti fondamentali non sono poi molti. Anzitutto, i creatori di Illumos rifiutano il termine «distribuzione» perché il progetto ha ambizioni elevate. Persino eccessive, considerando le premesse alla base della sua nascita.

Le dichiarazioni degli sviluppatori sono state molto caute rispetto a ciò che si sarebbe potuto immaginare. Illumos è concettualmente una rivisitazione 100% open source di OS/Net (ON), compatibile con Solaris. Il team è aperto alla collaborazione con Oracle e non si è presentato come una diaspora di OpenSolaris. Si è preferito parlare di un progetto ex-novo.

Quanto lascia perplessi è piuttosto il desiderio di creare un ambiente totalmente nuovo. Sì, anche in termini di desktop environment e quant’altro. Nonostante la partnership di BeleniX, BerliOS, Nexenta, ecc. sembra che l’abbiano sparata grossa. L’unico aspetto davvero positivo è la volontà di continuare lo sviluppo del kernel a prescindere da Oracle.

Via | Illumos

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