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Prendendo le mosse dall’enciclica 'Pacem in terris' di Papa Giovanni XXIII, l’articolo critica il modo in cui il principio di solidarietà viene generalmente trattato. Esso si concentra in particolare su quattro ‘presupposti’ della moderna... more
Prendendo le mosse dall’enciclica 'Pacem in terris' di Papa Giovanni XXIII, l’articolo critica il modo in cui il principio di solidarietà viene generalmente trattato. Esso si concentra in particolare su quattro ‘presupposti’ della moderna concettualità giuspubblicistica: l’individualismo, la separazione tra Stato e società, la dissociazione tra diritti e doveri e la declinazione ‘negativa’ della solidarietà. L’ultima parte dell’articolo è dedicata alle ramificazioni dell’idea di solidarietà, variamente definita, e alle implicazioni che essa può avere per la futura evoluzione dell’Unione europea.

Taking as its point of departure the encyclical 'Pacem in terris' written by Pope John XXIII, the article critiques the way in which the principle of solidarity is generally treated. It then focuses on four assumptions of modern public law: individualism, the separation of state and society, the dissociation between rights and duties, and the concept of ‘negative solidarity’. The last part of the paper is devoted to the ramifications of the idea of solidarity, variously defined, and the implications it may have for the future direction of the European Union.
Il contributo intende ripercorrere sia il dibattito dottrinale sul regionalismo asimmetrico, sia alcune delle questioni finora emerse nell’ambito della discussione sulle cd. “bozze di intesa”. Obiettivo dello scritto è quello di offrire,... more
Il contributo intende ripercorrere sia il dibattito dottrinale sul regionalismo asimmetrico, sia alcune delle questioni finora emerse nell’ambito della discussione sulle cd. “bozze di intesa”. Obiettivo dello scritto è quello di offrire, in primo luogo, alcuni strumenti utili a collocare il problema della delimitazione delle materie (o dei sotto-ambiti materiali) suscettibili di differenziazione entro la cornice dei princìpi costituzionali; in secondo luogo, di argomentare l’opportunità di configurare i limiti di contenuto alla differenziazione non “in astratto”, bensì concretamente anche alla luce della giurisprudenza costituzionale che, rispetto alle materie di legislazione concorrente, si è spesso trovata a distinguere tra istanze strutturalmente unitarie ed esigenze autonomistiche.

The article aims to investigate both the doctrinal debate on the asymmetric regionalism and some of the issues that have emerged so far in the debate on the so-called “draft agreements”. The aim of the paper is to offer, firstly, some useful tools to situate the problem of the delimitation of matters within the framework of the constitutional principles; secondly, to argue the opportunity of configuring the limits to differentiation not “in the abstract”, but concretely in the light of the case-law by the Constitutional Court which, in relation to matters of concurrent legislation, has often distinguished between unitary demands and local interests.
SOMMARIO: 1. Premessa: le condizioni dell’autonomia regionale. – 2. I nodi irrisolti della riforma del Titolo V. – 3. Il ruolo delle autonomie territoriali nell’elaborazione del PNRR. – 4. La governance del Piano. – 5. Le politiche di... more
SOMMARIO: 1. Premessa: le condizioni dell’autonomia regionale. – 2. I nodi irrisolti della riforma del Titolo V. – 3. Il ruolo delle autonomie territoriali nell’elaborazione del PNRR. – 4. La governance del Piano. – 5. Le politiche di coesione e il regionalismo differenziato. Conclusioni.
Sommario: 1. Premessa. Città, tecnologia e spazi politici.-2. Le città nella «costellazione postnazionale». Il problema della forma politica.-3. La dimensione urbana delle politiche europee.-4. Luci e ombre del diritto delle città nello... more
Sommario: 1. Premessa. Città, tecnologia e spazi politici.-2. Le città nella «costellazione postnazionale». Il problema della forma politica.-3. La dimensione urbana delle politiche europee.-4. Luci e ombre del diritto delle città nello spazio europeo. Conclusioni.
L’articolo prende le mosse da una sentenza del Tribunale di Trieste (Sezione specializzata in materia di imprese) relativa ad un controverso caso di dismissione di partecipazioni societarie pubbliche, per articolare alcune riflessioni in... more
L’articolo prende le mosse da una sentenza del Tribunale di Trieste (Sezione specializzata in materia di imprese) relativa ad un controverso caso di dismissione di partecipazioni societarie pubbliche, per articolare alcune riflessioni in merito ai presupposti della dismissione delle partecipazioni pubbliche, dei poteri dell’assemblea dei soci a fronte della scelta dell’ente pubblico di fuoriuscire dalla compagine societaria e, infine, del procedimento da seguire per la liquidazione del valore delle partecipazioni dismesse. L’obiettivo del presente lavoro è quello di fare chiarezza sulla disciplina applicabile ad una vicenda, spesso assimilata al recesso societario, il cui inquadramento sul piano giuridico risulta tuttavia incerto, specie alla luce della successione di interventi normativi sul tema che hanno creato significative tensioni con i principii del diritto societario.
La solidarietà ha un ruolo ‘fondante’ negli ordinamenti di diversi Stati membri dell’Unione europea ed è citata più volte nel testo dei Trattati; ad essa è dedicato un intero titolo, il quarto, della Carta dei diritti fondamentali... more
La solidarietà ha un ruolo ‘fondante’ negli ordinamenti di diversi Stati membri dell’Unione europea ed è citata più volte nel testo dei Trattati; ad essa è dedicato un intero titolo, il quarto, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. Da diverso tempo si segnala tuttavia la contraddizione tra gli usi giuridici del concetto e la sua ‘crisi effettuale’, emersa in particolare nel corso della crisi dei debiti sovrani che ha riguardato alcuni paesi della zona euro. Oggi si torna ad invocare con insistenza la solidarietà, a fondamento delle misure di contrasto alla recessione provocata dall’emergenza pandemica. Il saggio, dopo aver ripercorso brevemente la storia del concetto di solidarietà, si propone di riflettere sulla collocazione di questo principio nel sistema costituzionale europeo, affermando la necessità – se si vuole dare ‘consistenza’ giuridica e costituzionale alla solidarietà, e sottrarla ad una invocazione puramente retorica o ai suoi ripiegamenti particolaristici – di qualificarla come categoria costituzionale fondamentale dell’ordinamento dell’Unione europea – intesa qui come comunità federativa. L’ultima parte dell’indagine è dedicata ad una lettura degli articoli più rilevanti dei Trattati in tema di solidarietà alla luce dell’ipotesi proposta sulla natura dell’ordinamento dell’Unione.
Il presente saggio ha ad oggetto il concetto di sovranità nel pensiero politico moderno. Hobbes, come è noto, ha descritto un nuovo modello di obbedienza e di obbligazione politica, la cui rilevanza è ancora fondamentale; così come... more
Il presente saggio ha ad oggetto il concetto di sovranità nel pensiero politico moderno. Hobbes, come è noto, ha descritto un nuovo modello di obbedienza e di obbligazione politica, la cui rilevanza è ancora fondamentale; così come risulta tutt’ora centrale, nel pensiero costituzionalistico statocentrico, il tema della sovranità. Ma si tratta di un concetto utile per comprendere l’ordinamento dell’Unione europea? L’obiettivo di questo scritto è di criticare l’uso del concetto di sovranità rispetto all’UE tramite due percorsi argomentativi complementari: da una parte, un’analisi dell’immagine dello Stato-Leviatano e delle modalità di esercizio del potere sovrano; dall’altra parte, un’indagine delle riflessioni schmittiane sull’omogeneità delle Federazioni. Nelle conclusioni si propone un approccio alternativo alle questioni trattate, che potrebbe dar conto in modo più adeguato della configurazione pluralistica che contraddistingue lo ‘spazio costituzionale europeo’.
L’articolo indaga la crisi del costituzionalismo democratico nel contesto europeo, dovuta alla globalizzazione economico-finanziaria e allo sviluppo asimmetrico del progetto di integrazione. La trattazione prende l’abbrivio dalla... more
L’articolo indaga la crisi del costituzionalismo democratico nel contesto europeo, dovuta alla globalizzazione economico-finanziaria e allo sviluppo asimmetrico del progetto di integrazione. La trattazione prende l’abbrivio dalla constatazione dell’inadeguatezza di molte categorie fondamentali del diritto pubblico a dare conto delle trasformazioni costituzionali intervenute negli ultimi decenni del secolo scorso; prosegue descrivendo, per ampi cenni, il percorso dell’integrazione europea, soffermando l’attenzione sulle «rotture costituzionali» da questa provocate, sul fallimento delle iniziative costituenti e sullo «scontro tra legittimazioni» emerso soprattutto a partire dagli anni Novanta; si conclude con una rilettura di alcune delle categorie sopra citate, alla luce della dimensione sociale della Costituzione italiana e di un’idea di costituzionalismo come progetto di emancipazione incentrato sul pluralismo, sul conflitto e sull’autodeterminazione.
Avvertita subito dalla dottrina come premessa di una «svolta epocale» nei rapporti tra diritto interno e ordinamento sovranazionale, la sentenza n. 269/2017 contiene talune affermazioni di portata e implicazioni estremamente ampie.... more
Avvertita subito dalla dottrina come premessa di una «svolta epocale» nei rapporti tra diritto interno e ordinamento sovranazionale, la sentenza n. 269/2017 contiene talune affermazioni di portata e implicazioni estremamente ampie. Dottrina e giurisprudenza si sono cimentate in innumerevoli tentativi d’interpretazione; per contro, la Corte costituzionale non ha ancora avuto occasione di replicare alle richieste di chiarimenti provenienti in particolare dai giudici di legittimità. Il presente scritto si propone di collocare l’obiter dictum della Corte all’interno di un quadro interpretativo più ampio, esponendo in particolare le ragioni che inducevano ad un superamento della sentenza Granital, per poi tentare un’interpretazione «adeguatrice» della sentenza 269 che al contempo non ne neutralizzi ogni portata innovativa. Successivamente, si dà conto della ricezione della decisione della Corte nel circuito giudiziario della tutela multilivello; infine, si propongono alcune riflessioni sul nuovo ruolo che si sta delineando per la giustizia costituzionale accentrata nel sistema europeo di tutela dei diritti.
I tentativi di definizione dei rapporti tra l’Unione europea e gli Stati membri hanno sovente preso le mosse, in modo più o meno espresso, dal concetto di sovranità. Sono tentativi che tuttavia appaiono inadeguati a descrivere un... more
I tentativi di definizione dei rapporti tra l’Unione europea e gli Stati membri hanno sovente preso le mosse, in modo più o meno espresso, dal concetto di sovranità. Sono tentativi che tuttavia appaiono inadeguati a descrivere un paesaggio giuridico sempre più simile a un pluriverso e sempre meno ricapitolabile nelle logiche della statualità vestfaliana. Invero, seguendo un itinerario che attraversa le opere di alcuni dei massimi giuristi degli ultimi due secoli (da Savigny a Gerber, da Heller a Schmitt), si può giungere sorprendentemente alla conclusione che il concetto di sovranità sia tutt’altro che inespugnabile: può essere destrutturato e – se si vuole – demitizzato con un certo agio. Rimuovendo il cono d’ombra della sovranità, può scorgersi un principio piuttosto negletto nei dibattiti intorno alla natura giuridica dell’Unione europea: quello di solidarietà. È una parola, solidarietà, spesso abusata e fraintesa, della quale è ancora messo in dubbio (o misconosciuto) il valore giuridico. Vale la pena, allora, che la scienza del diritto pubblico si soffermi con consapevolezza su questo principio e sulla sua lunga traiettoria storico-concettuale: che ne vede le origini quale istituto di diritto privato romano in materia debitoria, una più precisa formulazione pubblicistica nelle dottrine solidaristiche dell’Ottocento e, infine, l’accoglimento quale principio fondamentale in molte costituzioni europee del dopoguerra nonché negli stessi Trattati europei. Un approdo, questo, non privo di ambiguità e contrasti, che rende vieppiù necessario un tentativo di chiarificazione teorica.