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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Charles Leclerc e Max Verstappen a Imola

Ferrari, Leclerc deluso: «Non sono contento se arrivo terzo, a Montecarlo per vincere». Domenica sarà profeta in patria?

di Giorgio Ursicino

Poco spettacolo, tanta battaglia. Max vince ancora e si conferma il pilota bionico che guida senza una sbavatura e porta a casa tutto il possibile messo a disposizione dall’auto. Il trionfo di ieri, nel Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, è il quinto dell’anno e, per impossessarsene, il cannibale ha dato tutto dall’inizio alla fine. Difendendosi nei giri finali dalla rimonta di Norris che sulla lunga distanza è sempre molto consistente. I duelli sono stati col contagocce. I primi otto al traguardo, con le quattro vetture migliori, sono arrivati più o meno come erano partiti. Tre dei quattro bolidi, con al volante i piloti più in palla, erano sul filo del rasoio tanto che sono passati sotto la bandiera a scacchi a distanza ravvicinata.

Lando viaggiava sull’alettone di Verstappen, staccato di meno di un secondo, Leclerc con la Ferrari è passato sul traguardo nemmeno otto secondi dopo il campione del mondo. E nel finale non ha spinto perché il podio era al sicuro. La Red Bull continua a comandare, ma non spadroneggia più come faceva l’anno scorso. Almeno su piste tecniche tipo Imola la Rossa e la Papaya si sono avvinate parecchio e sembrano pronte all’ultimo colpo di reni per ribaltare lo scenario. Passare in pista sul Santerno era impossibile, ma il risultato è stato veramente incerto fino al termine per come i piloti hanno gestito le coperture. Anche con mescole diverse. Eh sì, l’equilibrio è talmente incerto che molto dipende da questo ed il secondo driver del team difficilmente riesce a graffiare, visto che la prima scelta delle strategie spetta a chi è davanti.

In Red Bull il problema non si pone, Max e Sergio fanno sport diversi. Carlos e Oscar, invece, hanno pagato il fatto di avere i compagni davanti a loro ed hanno dovuto accettare un piano B indispensabile nella F1 moderna. Perez non è nemmeno entrato in Q3 e l’olandese può correre a piacimento, Piastri è stato penalizzato in qualifica ed ha dovuto lasciare la prima fila al compagno. Così, l’australiano ha anticipato la sosta per tentare un undercut e scavalcare le Ferrari. L’operazione è riuscita a metà perché Leclerc ha marcato subito, mentre Sainz è stato tenuto in pista per differenziare, ma in questi casi il risultato finale non è mai pagante. Con il principino che ha salvato il podio, e il canguro e l’iberico naviganti sono stati relegati in quarta e quinta posizione con i pneumatici mal sfruttati.

È stato Norris a tirare fuori dal cilindro lo spettacolare coniglio. Con le medie Lando aveva consumato molto le posteriori, con le dure ha cercato di risparmiare il retrotreno tenendo un ritmo anomalo che lo ha costretto a staccarsi da Max e a difendersi da Charles, salvaguardando però le coperture. Nei giri finali con le Pirelli trattate con i guanti bianchi tutta la scena è stata per lui, con il monegasco che alzava il piede e il cannibale che invece teneva giù salvando il risultato sul filo di lana. La McLaren, in ogni caso, ha confermato che gli sviluppi introdotti a Miami funzionano bene e, in certe condizioni e su tracciati come questo, può mettere in difficoltà l’astronave di Newey.

Il sorriso triste del predestinato è tutto un programma, nonostante il podio sopra la marea rossa e il secondo posto nella classifica del Campionato: «Lo sapete, quando non vinco non sono mai contento, soprattutto davanti a questi tifosi meravigliosi. La McLaren ha fatto gioco di squadra ed ha avuto la meglio. Con le dure mi sono dovuto difendere da Piastri e quando è stato il momento di attaccare Norris le gomme erano provate. Gli altri facevano qualcosa sul rettilineo del traguardo iniziando il giro più veloci di noi. Dobbiamo scoprirlo... Certo che a Montecarlo vado per vincere, come sempre. Ma lì ci sono più chance».

Ancora meno allegro il compagno spagnolo: «Andare lunghi con il primo treno non è stata la cosa migliore, ma c’erano altre cose che non andavano. Quali? No, queste sono cose che dobbiamo vedere fra di noi. Montecarlo, si sa, è particolare: le prime otto vetture se partono davanti possono vincere. Ma verranno tracciati che si addicono di più alle caratteristiche della nostra vettura». Il Circus si trasferisce nella vicina Monaco dove domenica si disputerà il gran premio più glamour dell’anno.

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Lunedì 20 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 22-05-2024 08:06