Venere e Cupido (Cranach): differenze tra le versioni

'''''Venere e Cupido''''' è un dipinto a [[pittura a olio|olio]] [[su tavola]] (81,3x54,6  cm) di [[Lucas Cranach il Vecchio]], databile al [[1529]] circa e conservato nella [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di [[Londra]].

L'opera è un'allusione ai piaceri e i rischi, fisici e morali, dell'amore. Venere è raffigurata nuda, in una posa che ne evidenzia il fisico sinuoso ed affusolato, e nuda, tranne il cappello e il girocollo che la qulificanoqualificano come una cortigiana. La sua carnagione eburnea è evidenziata ad arte dallo sfondo di un cespuglio scuro (probabilmente di alloro?) ed essa si appiglia al ramo di un melo carico di frutti, secondo l'iconografia di [[Eva]] che proprio in quegli anni era oggetto di importanti dipinti e studi sulla proporzione umana: un esempio è la celebre incisione del ''[[Peccato originale (Dürer)|Peccato originale]]'' di [[Dürer]], a cui sembra rifarsi anche il bosco ombroso, popolato di animali simbolici, a sinistra nel dipinto di Cranach.

In basso si vede il piccolo Amore/Cupido che ha rubato un favo di miele, ma è perseguitato dalle api che lo pungono. Si tratta di un'illustrazione alla lettera di un testo di [[Teocrito]], tradotto dal latino in tedesco nel [[1522]] e nel [[1528]], ma si rifà anche a al tema attualissimo delle [[malattie veneree]], vere e proprie epidemie portate dagli eserciti impegnati nelle varie guerre in continente.

*[[Stefano Zuffi]], ''Il Cinquecento'', Electa, Milano 2005. ISBN 8837034687

*[http{{cita web|https://nationalgallerywww.orggoogleartproject.ukcom/paintingsmuseums/nationalgallery/lucas-cranach-the-elder-cupid-complaining-to-venus-64|Immagine Schedaad nelalta sitodefinizione ufficialesu delGoogle museo]art}}