Nel 1831 la montagna venne denominata dal topografo Maggi Punta Cruvin, facendo riferimento ad una "Alpe Cruvin" poco lontana. Nella carta topografica del Regno di Sardegna del 1845 appare come Punta di Cruvin, mentre il toponimo Punta Lunel (derivato anch'esso dal nome di un alpeggio della zona) venne applicato ad un rilievo collocato tra l'attuale Punta Lunella e la Grand'Uja. Con le carte successive invece il toponimo Lunella (nella forma La Lunella o Punta Lunella) viene stabilmente attribuito alla quota 2.772 m,[2] mantre come Punta Cruvin si identifica oggi il rilievo a quota 2.690 m s.l.m..
Due alpinisti nei pressi della Lunella ad inizio XX secolo (foto M.Gabinio)
Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.
È possibile salire in vetta sia a partire da Usseglio nella valle di Viù (percorso alpinistico facile F) sia, con un percorso alquanto più lungo, a partire da Condove nella val di Susa (difficoltà escursionistica EE). I primi salitori della vetta, Martino Baretti e Giuseppe Cibrario, percorsero la più impegnativa cresta Nord-Est che si sviluppa a monte degli attuali impianti sciistici di Pian Benot (Usseglio).
Data la vicinanza della pianura (la Punta Lunella si trova a soli 40 km da Torino) tale montagna nelle giornate estive è spesso avvolta dalla nebbia sin dalla tarda mattinata.
La croce di vetta della Punta Lunella (sullo sfondo, in primo piano a sinistra, la Torre d'Ovarda)
Partendo da Condove si sale dapprima alla frazione Mocchie fino alla cappella di Prarotto, dedicata alla Madonna della Neve (1.437 m), per strada asfaltata lunga circa 15 km. Di qui si prosegue a piedi lungo il sentiero che giunge prima ai piedi della Rocca Patanua ("Roccia Nuda" in lingua piemontese) a 2.409 m e poi sale per cresta erbosa fino ad arrivare poco sotto la Punta Cruvin e di lì attraverso anche alcune facili roccette alla vetta della Punta Lunella.
- Giulio Berutto e Lino Fornelli, Alpi Graie Meridionali, collana Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1980.
- Cartografia