Cresciuto a Parma, dopo l'esperienza ai ducali tra Serie C1 e B si trasferisce nell'estate 1985 alla Fiorentina, dove l'allenatore Aldo Agroppi lo fa esordire in prima squadra; segna due reti a Inter e Juventus. Nell'estate 1988 viene ceduto per 7,2 miliardi di lire[6] all'Inter, di cui diverrà un simbolo.[5] La sua prima stagione in nerazzurro (1988-1989) lo vede vincitore dello scudetto, cui contribuisce con ottime prestazioni.[3]
Con la maglia nerazzurra, il 23 novembre 1988 a Monaco di Baviera è autore di una rete di pregevole fattura contro il Bayern, nella gara d'andata degli ottavi di Coppa UEFA: in tale occasione anticipa un avversario dando avvio a un'azione in contropiede che lo vede percorrere tutto il campo e scavalcare il portiere tedesco Aumann, depositando il pallone in rete e suggellando la vittoria, vanificata però due settimane più tardi dalla sconfitta 1-3 subita a San Siro nella gara di ritorno.[7]
Con l'Inter ha vinto per due volte la Coppa UEFA: in finale con la Roma nel 1991 provoca il rigore e segna il raddoppio. Nel 1994 in finale col Casino Salisburgo segna in trasferta il gol-partita, nel ritorno l'Inter vincerà 1-0.
Dopo l'esperienza in nerazzurro, gioca con Tottenham, Alavés e Northern Spirit, ritirandosi nel 2000.
Dopo aver militato nell'Italia Under-21, è stato convocato per disputare il campionato d'Europa 1988 con la nazionale maggiore, ma non ha potuto prendervi parte a causa di un intervento chirurgico.[8] Il 19 ottobre 1988, a 21 anni, ha esordito in azzurro nella partita amichevole Italia-Norvegia (2-1) disputata a Pescara, venendo chiamato in sostituzione dell'infortunato Carlo Ancelotti.[8] Il successivo 22 dicembre, contro la Scozia (2-0), ha realizzato il suo primo gol, sempre in amichevole.[9]
In seguito ha partecipato ai campionati del mondo del 1990, scendendo in campo quattro volte, e del 1994, disputando tutte le sette gare dell'Italia, compresa la finale persa ai rigori contro il Brasile, giocata da titolare.
Suo il lancio molto preciso, nei quarti di finale contro la Spagna ad Usa '94, che ha consentito a Giuseppe Signori di fornire l'assist per il gol decisivo di Roberto Baggio.
È rimasto nel giro azzurro fino al 1995, totalizzando 39 presenze e 3 reti sotto le gestioni dei CT Azeglio Vicini e Arrigo Sacchi.
A novembre 2014 è approdato al canale Agon Channel da giudice di un talent show sul calcio condotto da Simona Ventura, insieme a Fabio Galante e Fulvio Collovati.