Mafia: differenze tra le versioni

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'''Mafia''' è un termine diffuso ormai a livello mondiale con cui ci si riferisce ad una particolare tipologia di [[organizzazione criminale|organizzazioni criminali]].<br/>
'''Mafia''' è un termine diffuso ormai a livello mondiale con cui ci si riferisce ad una particolare tipologia di [[organizzazione criminale|organizzazioni criminali]].<br/>
Etimologicamente il termine non deriva dall'arabo, come sostengono anche molti rinomati dizionari, ma dal termine toscano ''maffia''<ref>''Breve storia della Sicilia'', Prof. Santi Correnti, ordinario di storia moderna all'Università di Catania, medaglia d'oro della pubblica istruzione.</ref>, lo conferma anche il fatto che, poichè la nascita della mafia avviene alla metà del [[XIX secolo|1800]], è impossibile che a oltre 800 anni di distanza dal periodo di dominazione araba della Sicilia possa nascere un nuovo termine derivante appunto dall'arabo. Sul piano storico e antropologico va comunque osservato che in origine al fenomeno, attecchito sul territorio siciliano, veniva assegnato proprio questo termine esteso poi alle potenti organizzazioni associative a livello mondiale. Rimane comunque il fatto che nell'uso comune il termine ''mafia'' è ormai diffuso su larga scala. Per antonomasia e senza qualificazioni si riferisce tuttavia all'[[organizzazione]] che ha avuto origine nell'isola come insieme di piccole associazioni sviluppate in ambito agreste. Tali aggregazioni rette dalla legge dell'[[omertà]] e del silenzio consolidarono un'immensa potenza in [[Sicilia]] e riemersero dopo la [[seconda guerra mondiale]]<ref>''Dizionario enciclopedico italiano'', Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma</ref>. Anche in considerazione di tale primogenitura e diffusione geografica, un'altra analisi ricollega l'etimologia del termine all'unificazione del Regno e alla missione segreta di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] in Sicilia avvenuta l'anno prima ([[1860]]) dell'[[Unità d'Italia]]. Secondo tale ipotesi<ref>''Secret Societies of All Ages and Countries'', Charles W. Heckethorn, London, G. Redway, 1897</ref> (ripresa poi dall'economista e sociologo Giuseppe Palomba), «MAFIA» non sarebbe altro che l'acronimo di queste parole: «Mazzini Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti». Fino a che punto sia fondato questo studio, rimane però da considerare il significato antropologico non privo di valore riguardo a un'organizzazione segreta a specchi capovolti che sarebbe nata nell'isola con finalità più o meno carbonare<ref>''Sociologia dello sviluppo - L'unificazione del Regno d'Italia'', G. Palomba, Giannini, Napoli, 1962, pp. 203-204</ref>.
Etimologicamente il termine non deriva dall'arabo, come sostengono anche molti rinomati dizionari, ma dal termine toscano ''maffia''<ref>''Breve storia della Sicilia'', Prof. Santi Correnti, ordinario di storia moderna all'Università di Catania, medaglia d'oro della pubblica istruzione.</ref>, lo conferma anche il fatto che, poichè la nascita della mafia avviene alla metà del [[XIX secolo|1800]], è impossibile che a oltre 800 anni di distanza dal periodo di dominazione araba della Sicilia possa nascere un nuovo termine derivante appunto dall'arabo. Sul piano storico e antropologico va comunque osservato che in origine al fenomeno, attecchito sul territorio siciliano, veniva assegnato proprio questo termine esteso poi alle potenti organizzazioni associative a livello mondiale. Rimane comunque il fatto che nell'uso comune il termine ''mafia'' è ormai diffuso su larga scala. Per antonomasia e senza qualificazioni si riferisce tuttavia all'[[organizzazione]] che ha avuto origine nell'isola come insieme di piccole associazioni sviluppate in ambito agreste. Tali aggregazioni rette dalla legge dell'[[omertà]] e del silenzio consolidarono un'immensa potenza in [[Sicilia]] e riemersero dopo la [[seconda guerra mondiale]]<ref>''Dizionario enciclopedico italiano'', Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma</ref>. Anche in considerazione di tale primogenitura e diffusione geografica, un'altra analisi ricollega l'etimologia del termine all'unificazione del Regno e alla missione segreta di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] in Sicilia avvenuta l'anno prima ([[1860]]) dell'[[Unità d'Italia]]. Secondo tale ipotesi<ref>''Secret Societies of All Ages and Countries'', Charles W. Heckethorn, London, G. Redway, 1897</ref> (ripresa poi dall'economista e sociologo Giuseppe Palomba), «MAFIA» non sarebbe altro che l'acronimo di queste parole: «Mazzini Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti». Fino a che punto sia fondato questo studio, rimane però da considerare il significato antropologico non privo di valore riguardo a un'organizzazione segreta a specchi capovolti che sarebbe nata nell'isola con finalità più o meno carbonare<ref>''Sociologia dello sviluppo - L'unificazione del Regno d'Italia'', G. Palomba, Giannini, Napoli, 1962, pp. 203-204</ref>.

Secondo altri MAFIA e' l'acronimo di <<Morte Alla Francia Italia Anela>> derivato dal grido di battaglia adottato da alcuni gruppi di ribelli durante i vespri siciliani del 1282 a Palermo, e succesivamente riutilizzato sulla sponda americana per domare le piccole Bande Rivali ai primi del 1900.


Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano, prima ancora che una organizzazione criminale, una "organizzazione di potere"; ciò evidenzia come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali, quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello [[Stato]], in particolare [[politica|politici]], nonché del supporto di certi strati della popolazione. Di conseguenza il termine viene spesso usato per indicare un modo di fare o meglio di organizzare attività illecite. Quindi il termine "mafioso" può essere utilizzato nel linguaggio comune per definire, per esempio un sindaco che dia concessioni edilizie solo ai suoi "amici" o un professore universitario che fa vincere borse di studio a persone anche valide ma a lui legate o la nomina da parte di un governo di altissimi dirigenti anche capaci ma "politicamente vicini" alla maggioranza di cui il governo è espressione.
Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano, prima ancora che una organizzazione criminale, una "organizzazione di potere"; ciò evidenzia come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali, quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello [[Stato]], in particolare [[politica|politici]], nonché del supporto di certi strati della popolazione. Di conseguenza il termine viene spesso usato per indicare un modo di fare o meglio di organizzare attività illecite. Quindi il termine "mafioso" può essere utilizzato nel linguaggio comune per definire, per esempio un sindaco che dia concessioni edilizie solo ai suoi "amici" o un professore universitario che fa vincere borse di studio a persone anche valide ma a lui legate o la nomina da parte di un governo di altissimi dirigenti anche capaci ma "politicamente vicini" alla maggioranza di cui il governo è espressione.


Il termine ''mafia'' venne inizialmente utilizzato per indicare una organizzazione criminale originaria della [[Sicilia]], più precisamente definita come [[Cosa nostra]].
Il termine ''mafia'' venne inizialmente utilizzato per indicare una organizzazione criminale originaria della [[Sicilia]], più precisamente definita come [[Cosa nostra]].
La parola "Cosa Nostra" divenne pubblica al mondo durante il processo al primo Pentito della Mafia, Joe Valachi.


==Analisi==
==Analisi==

Versione delle 14:07, 23 lug 2009

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Tommaso Buscetta, mafioso pentito che collaborò con Giovanni Falcone.

Mafia è un termine diffuso ormai a livello mondiale con cui ci si riferisce ad una particolare tipologia di organizzazioni criminali.
Etimologicamente il termine non deriva dall'arabo, come sostengono anche molti rinomati dizionari, ma dal termine toscano maffia[1], lo conferma anche il fatto che, poichè la nascita della mafia avviene alla metà del 1800, è impossibile che a oltre 800 anni di distanza dal periodo di dominazione araba della Sicilia possa nascere un nuovo termine derivante appunto dall'arabo. Sul piano storico e antropologico va comunque osservato che in origine al fenomeno, attecchito sul territorio siciliano, veniva assegnato proprio questo termine esteso poi alle potenti organizzazioni associative a livello mondiale. Rimane comunque il fatto che nell'uso comune il termine mafia è ormai diffuso su larga scala. Per antonomasia e senza qualificazioni si riferisce tuttavia all'organizzazione che ha avuto origine nell'isola come insieme di piccole associazioni sviluppate in ambito agreste. Tali aggregazioni rette dalla legge dell'omertà e del silenzio consolidarono un'immensa potenza in Sicilia e riemersero dopo la seconda guerra mondiale[2]. Anche in considerazione di tale primogenitura e diffusione geografica, un'altra analisi ricollega l'etimologia del termine all'unificazione del Regno e alla missione segreta di Mazzini in Sicilia avvenuta l'anno prima (1860) dell'Unità d'Italia. Secondo tale ipotesi[3] (ripresa poi dall'economista e sociologo Giuseppe Palomba), «MAFIA» non sarebbe altro che l'acronimo di queste parole: «Mazzini Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti». Fino a che punto sia fondato questo studio, rimane però da considerare il significato antropologico non privo di valore riguardo a un'organizzazione segreta a specchi capovolti che sarebbe nata nell'isola con finalità più o meno carbonare[4].

Secondo altri MAFIA e' l'acronimo di <<Morte Alla Francia Italia Anela>> derivato dal grido di battaglia adottato da alcuni gruppi di ribelli durante i vespri siciliani del 1282 a Palermo, e succesivamente riutilizzato sulla sponda americana per domare le piccole Bande Rivali ai primi del 1900.

Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano, prima ancora che una organizzazione criminale, una "organizzazione di potere"; ciò evidenzia come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali, quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello Stato, in particolare politici, nonché del supporto di certi strati della popolazione. Di conseguenza il termine viene spesso usato per indicare un modo di fare o meglio di organizzare attività illecite. Quindi il termine "mafioso" può essere utilizzato nel linguaggio comune per definire, per esempio un sindaco che dia concessioni edilizie solo ai suoi "amici" o un professore universitario che fa vincere borse di studio a persone anche valide ma a lui legate o la nomina da parte di un governo di altissimi dirigenti anche capaci ma "politicamente vicini" alla maggioranza di cui il governo è espressione.

Il termine mafia venne inizialmente utilizzato per indicare una organizzazione criminale originaria della Sicilia, più precisamente definita come Cosa nostra. La parola "Cosa Nostra" divenne pubblica al mondo durante il processo al primo Pentito della Mafia, Joe Valachi.

Analisi

La mafia adotta comportamenti basati su un modello di economia statale, ma è parallela e sotterranea. L'organizzazione mafiosa trae profitti da numerosi tipi di attività criminali:

I capimafia (spesso a causa della latitanza) comunicano principalmente in modo scritto, con i pizzini, poiché non sempre sono in grado di comunicare di persona a tutti i loro sottoposti (capifamiglia, picciotti).

La mafia italiana

Organizzazioni principali

Organizzazioni simili

Dati di Struttura[5]

  • Camorra: 236 cosche, 7.200 affiliati, 82.000 fiancheggiatori.
  • Cosa nostra: 186 cosche, 5.400 affiliati, 65.000 fiancheggiatori.
  • 'Ndrangheta: 160 cosche, 6.000 affiliati, 72.000 fiancheggiatori.
  • Sacra Corona Unita: 47 cosche, 1.600 affiliati.

La mafia all'estero

Bibliografia

Essendo la bibliografia sull'argomento immensa, vengono presentati in questo elenco solo i testi più famosi, di facile reperibilità, con l'anno dell'ultima edizione.

Mafie
  • Il sistema mafia. Dall'economia-mondo al dominio locale, Fabio Armao, Bollati Boringhieri, 2000.
Cosa Nostra
  • Sicilia 1943. Breve storia dello sbarco alleato, Ezio Costanzo, Le Nove Muse Editrice, 2003
  • Mafia & Alleati. Servizi segreti americani e sbarco in Sicilia. Da Lucky Luciano ai sindaci uomini d'onore, Ezio Costanzo, Le Nove Muse, 2006
  • MAFIA - Album di Cosa Nostra, Felice Cavallaro,Rizzoli Editore, 1992
  • La maffia, Giuseppe Alongi, Sellerio Editore, Palermo, 1977.
  • Io e la mafia, La verità di Giulio Andreotti, Antonio Nicaso, Monteleone Editore, Vibo Valentia, 1995.
  • I Beati Paoli (1977), Luigi Natoli (William Galt). Romanzo storico siciliano. 2 volumi. Flaccovio editore, Palermo.
  • Intellettuali e potere in Sicilia (1983) Giuseppe Casarrubea - Editore Sellerio
  • La mafia durante il Fascismo (1987) (con prefazione di Denis Mack Smith)- Christopher Duggan - Rubbettino
  • L'educazione mafiosa (1991) Giuseppe Casarrubea - Editore Sellerio
  • La mafia siciliana. Un'industria della protezione privata (1992) - Gambetta Diego - Einaudi
  • La Giustizia è Cosa Nostra (1995) - Bolzoni A.; D'Avanzo G. - Mondadori
  • Dimenticare Andreotti? (1997) Carlo Ruta - Era Nuova Edizioni
  • Gabbie strette (1996) Giuseppe Casarrubea - Editore Sellerio
  • Portella delle Ginestre (1997) Giuseppe Casarrubea - Franco Angeli Edizioni
  • L'intoccabile. Berlusconi e cosa nostra (1997) - Sisti Leo; Peter Gomez - Kaos
  • Leoluca Orlando. Un sindaco contro la mafia (1999) - Oschwald Hanspeter - De Ferrari & Devega
  • Fra' Diavolo e il governo nero (2000) Giuseppe Casarrubea - Franco Angeli Edizioni
  • Storia del movimento antimafia. Dalla lotta di classe all'impegno civile (2000) , Umberto Santino - Editori Riuniti
  • Da Cosa nasce Cosa. Storia della Mafia dal 1943 ad oggi (2000) Alfio Caruso - Longanesi
  • Della segreta e operosa associazione: Una setta all'origine della mafia, Amelia Crisantino, Sellerio, Palermo, 2000.
  • Salvatore Giuliano (2001) Giuseppe Casarrubea - Franco Angeli Edizioni
  • Mafia e fascismo. Il prefetto Mori in Sicilia (2001) - Porto Salvatore - Siciliano
  • Provenzano. Il re di Cosa Nostra. La vera storia dell'ultimo padrino (2001) - Zingales Leone - Pellegrini
  • Giuliano e lo Stato. (2002) Carlo Ruta - Edi.bi.si.
  • La trattativa. Mafia e Stato: un dialogo a colpi di bombe. (2002) Maurizio Torrealta - Editori Riuniti
  • Mutazioni. Etnografia del mondo di Cosa Nostra. (2002) Alessandra Dino - La Zisa
  • Padrini. Alla ricerca del Dna di Cosa Nostra (2003) - Olla Roberto - Mondadori
  • La mafia negli anni '60 in Sicilia. Dagli affari nell'edilizia alla prima guerra tra clan, fino al processo di Catanzaro (2003) - Zingales Leone - TEV Registri Vaccaro
  • Come nasce la Repubblica (2004) Giuseppe Casarrubea - Bompiani
  • Amici come prima. Storie di mafia e politica nella Seconda Repubblica (2004) - Forgione Francesco - Editori Riuniti
  • Baroni e briganti. Classi dirigenti e mafia nella Sicilia del latifondo (1861-1950) (2004) - Siragusa Mario - Franco Angeli Edizioni
  • Il prefetto di ferro (2004) - Petacco Arrigo - Mondadori
  • Storia della mafia. Dalle origini ai nostri giorni (2004) - Salvatore Lupo - Donzelli
  • Venticinque anni di mafia. C'era una volta la lotta alla mafia (2004) - Lodato Saverio - Rizzoli
  • Cose di Cosa Nostra (2004) - Falcone Giovanni; Padovani Marcelle - Rizzoli
  • Storia segreta della Sicilia - Dallo sbarco alleato a Portella delle Ginestre (2005) Giuseppe Casarrubea - Bompiani
  • Il binomio Giuliano-Scelba. Un mistero della Repubblica? (1995) Carlo Ruta Rubbettino
  • Cosa nostra. Storia della mafia siciliana (2005) - Dickie John - Laterza
  • L'amico degli amici. Perché Marcello Dell'Utri è stato condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa (2005) - Peter Gomez; Travaglio Marco - Rizzoli (ISBN 88-17-00707-2)
  • Voglia di mafia. La metamorfosi di Cosa nostra da Capaci ad oggi (2005) - Bellavia Enrico; Palazzolo Salvo - Carocci
  • Intoccabili. Perché la mafia è al potere (2005) - Lodato Saverio; Travaglio Marco - Rizzoli
  • La mafia è bianca (2005), Stefano Maria Bianchi, Alberto Nerazzini, BUR
  • Cosa Nostra, attacco allo Stato (2006), Andrucci Nicola , Montedit
  • La Sicilia delle stragi, Giuseppe Carlo Marino, Newton Compton Editori, Roma, 2007.
  • La zona grigia, professionisti al servizio della mafia 2007, Nino Amadore, Edizioni La Zisa, Palermo, 2007
  • I complici - Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento 2007, Lirio Abbate & Peter Gomez, Fazi Editore
  • Voi non sapete. Gli amici, i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini di Bernardo Provenzano, Andrea Camilleri - Mondadori 2007
  • La mafia devota. Chiesa, religione e Cosa Nostra, (2008), Alessandra Dino, Giuseppe Laterza e figli
Camorra
Ndrangheta
Sacra Corona Unita
  • La quarta mafia. Storie di mafia in Puglia (1994) - Ruotolo Guido - Pironti
  • La sacra Corona Unita. Potere e segreto (1998) - Massari Monica - Laterza
  • Il Testimone (2008) - Mario Nero - Alberti Editore
  • Quando la mafia non esiste. Malaffare e affari della mala in Basilicata (2008) - Marcello Cozzi - EGA
Stidda
  • Cono d'ombra. La mafia a Ragusa. (1997) - Carlo Ruta - Edizioni La Zisa
  • Politica e mafia negli Iblei. (1998) - Carlo Ruta - Edizioni La Zisa
  • Stidda. La quinta mafia, i boss, gli affari, i rapporti con la politica (2005) - Bascietto Giuseppe - Pitti
Cosa Nostra Americana
  • Joe Petrosino - Petacco Arrigo (2002) - Mondadori
  • Al Capone. La vita e il mondo del re dei gangster (2004) - Kobler John - Mondadori
  • Bloodlines, Antonio Nicaso, Harper Collins, Toronto, 2001
Yakuza
Triadi
  • Le triadi (1999) - Tosches Nick - TEA

Filmografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Mafia nel cinema.

La mafia italiana e quella italo-americana hanno rappresentato il soggetto di numerosissimi film, fiction e serie televisive. Le chiavi narrative sono state molteplici, dal dramma alla commedia, dal film epico alla ricostruzione di episodi celebri della storia della mafia. Comune son però i film Gomorra e Io non ho paura.

Note

  1. ^ Breve storia della Sicilia, Prof. Santi Correnti, ordinario di storia moderna all'Università di Catania, medaglia d'oro della pubblica istruzione.
  2. ^ Dizionario enciclopedico italiano, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma
  3. ^ Secret Societies of All Ages and Countries, Charles W. Heckethorn, London, G. Redway, 1897
  4. ^ Sociologia dello sviluppo - L'unificazione del Regno d'Italia, G. Palomba, Giannini, Napoli, 1962, pp. 203-204
  5. ^ La penetrazione della mafia in Italia

Voci correlate

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