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Laurie Anderson

La superartista multimediale

Laurie Anderson ci scrive: “Ciao OndaRock, devo dire che non faccio mai interviste via email: per me non hanno dinamismo. Sembrano Chat Gpt... Ma in questo caso faccio un'eccezione perché il tempo stringe. Quindi, per favore, scusate le risposte meccaniche”. Con questa ironica premessa da par suo, l’artista statunitense ci introduce ai suoi ultimi progetti, incluso “Let X=X”, il suo nuovo tour, che la vede assieme alla formidabile jazz band Sexmob guidata da Steven Bernstein (fiati), con Briggan Krauss (sax, chitarra), Tony Scherr (basso), Kenny Wollesen (percussioni) e Doug Wieselman (chitarra e fiati). Una performance tra pop, letteratura e teatro d’avanguardia, che porterà ora in Italia per due imperdibili date: il 16 novembre 2023 al Teatro Comunale di Carpi (Modena) e il 17 novembre all’Auditorium Santa Chiara di Trento. Di questo e altro parliamo in questa chiacchierata via mail in cui le risposte, seppur “meccaniche”, ci dicono molto della straordinaria personalità, dell’inconfondibile humor e dell’intatta verve della musicista americana.

Buongiorno Laurie, sarai in Italia a novembre per uno show intitolato “Let X=X”, che prende spunto dall’omonimo brano contenuto in “Big Science”. Che spettacolo sarà?
Suoneremo un bel po’ di canzoni, sarà una performance all'insegna della improvvisazione e del divertimento, anche perché ho la fortuna di suonare con grandissimi musicisti. Sarà un grande show.

Laurie AndersonA proposito di "Big Science" (1982): è il tuo disco che abbiamo inserito tra le nostre pietre miliari. Ci puoi raccontare come è stato concepito? Senti di essere stata in qualche modo profetica con quelle visioni apocalittiche che ci ricordano così da vicino la società attuale?
Ho realizzato quel disco come parte di un ritratto degli Stati Uniti. L’ho fatto perché trascorrevo molto tempo in Europa, che all’epoca era un posto migliore per fare musica e teatro sperimentali. Allora gli Stati Uniti erano piuttosto conservatori. Ma molte persone mi hanno chiesto: “Come puoi vivere in un posto del genere?” La risposta si è rivelata della lunghezza di otto ore, con il pezzo multimediale intitolato “United States 1-4” di cui “Big Science” faceva parte.

Nel 2024 presenterai in anteprima il tuo nuovo lavoro "Ark" al Manchester International Festival. Puoi parlarci di questo progetto? Ci sarà anche un nuovo disco?
Sono nel bel mezzo della realizzazione di “Ark”, quindi non posso davvero prevedere come sarà. A ogni workshop assume una nuova forma, con nuova musica, nuove immagini. Probabilmente farò un disco legato a questo, forse anche un film.

Il New York Times ti ha definito "il cuore dell'America, affettuosamente alienato da se stesso". Ti riconosci in questa definizione?
L’alienazione personale è sempre stato il mio obiettivo come meditatrice e credo di essere anche affettuosa, o aspiro a esserlo comunque.

Recentemente il Moderna Museet di Stoccolma ti ha dedicato una mostra personale – "Looking Into A Mirror Sideways" (2023) – una mostra straordinaria con opere passate e inedite. La prima opera d'arte che il visitatore ha potuto incontrare nello spazio è stata la tua performance "Drum Dance" estratta dal film "Home Of The Brave" (1984). In che modo pensi che quell'opera possa rappresentare e sintetizzare la tua attività artistica multidisciplinare?
Io mi immagino come uno strumento musicale, ma mi vedo anche come una macchina fotografica e un proiettore, ed è probabilmente per questo che mi piace davvero fare realtà virtuale. Il coinvolgimento del corpo nella tecnologia è un fatto reale e mi ha sempre attratto molto.

Cosa ti ha spinto a creare strumenti originali e personalizzati, ibridati con i nuovi media, come ad esempio il Viophonograph, il Tape Bow Violin, il Digital Violin? Qual è stato il tuo procedimento nello sperimentare questi nuovi dispositivi musicali?
Ciascuno di questi progetti è stato ispirato da modi in cui il corpo e la tecnologia si sovrappongono, in termini di gesto e performance. È come il modo in cui il design delle automobili si adatta ai nostri occhi, mani e piedi.

Qual è il tuo primo stimolo quando concepisci e crei un'opera d'arte? È la narrazione, un'immagine, un concetto, un sentimento o un mix di cose diverse? La situazione è cambiata nel tempo e, se sì, come?
Ogni volta che inizio qualcosa di nuovo, il punto di partenza è diverso. Potrebbe essere un colore. Potrebbe essere una frase. Potrebbe trattarsi di un certo tipo di enigma, qualcosa che voglio risolvere. Fortunatamente per me, sono un’artista multimediale e posso utilizzare molti punti di partenza diversi, prendendo le mosse da differenti sensi.

La tua attività artistica include, collega e intreccia pittura, fotografia, video e film. In che modo la dimensione visiva contribuisce al tuo processo di composizione musicale?
Recentemente stavo guardando gli spartiti polifonici medievali. Adoro i cori di quest'epoca. Ho deciso di utilizzare le partiture in modi inaspettati e questo è stato esaltante per me.

Laurie Anderson con Lou ReedHai anticipato il rapporto tra artista e multimedialità. Come ti avvicini all’intelligenza artificiale (A.I)? E che dire della realtà virtuale? Come in "To The Moon"...
L’intelligenza artificiale è uno strumento meraviglioso per gli artisti, un po’ meno per gli accademici. È molto utile per scopi di marketing banali e piuttosto pericoloso per quanto riguarda i social media e i media basati sull’opinione.

Ti sei rivolta ad A.I. anche per creare un motore di testo in grado di scrivere combinando il tuo stile con quello di Lou Reed. Sono passati dieci anni dalla sua morte. Qual è la cosa più importante che ti ha lasciato l'esperienza di vita con Lou?
Il suo entusiasmo per la vita e la musica continua a ispirarmi ogni giorno.

Abbiamo letto che il tuo sogno più folle sarebbe creare quel parco a tema multimediale che avresti dovuto realizzare a Barcellona negli anni Novanta insieme a Peter Gabriel e Brian Eno. C'è ancora tempo però, ti piacerebbe provare a rifarlo?
In realtà, sono piuttosto felice di non esserci mai riuscita, perché non c'è niente di più deprimente di un techno park antiquato e ovviamente queste cose diventeranno obsolete nel giro di circa due settimane.

Discografia

United States (Warner Bros., 1980)7
Big Science (Warner Bros., 1982)8
Mr. Heartbreak (Warner Bros., 1984)6,5
United States Live I-IV (Warner Bros., 1984)
Home Of The Brave (Warner Bros., 1986)7
Strange Angels (Warner Bros., 1989)
Bright Red (Warner Bros., 1994)6
The Ugly One With The Jewels And Other Stories (Warner Bros., 1995)
In Our Sleep Ep (Warner Bros., 1995)
Talk Normal: The Anthology (Warner Bros., 2000)
Life On A String (Nonesuch, 2001)6
Live At Town Hall NYC (live, Nonesuch, 2002)
Homeland (Nonesuch, 2010)
Heart Of A Dog (soundtrack, Nonesuch, 2015)
Landfall(w/ Kronos Quartet, Nonesuch, 2018)6,5
Pietra miliare
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