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Regionali

Elezioni Campania, tutti vogliono Ciriaco De Mita

Da destra e da sinistra. Da De Luca alla lista che appoggia Caldoro. Il sindaco di Nusco, classe 1928, è l'uomo più ambito dei due schieramenti in campo 

Elezioni Campania, tutti vogliono Ciriaco De Mita
"Credo che ci sia un problema di fisiologia democratica, non se ne può più. Uno può essere un genio della politica, ma dopo 40-50 anni si deve riposare, ma proprio per far riposare il cervello dell'interlocutore". Era il 2007 e il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca si scagliava così contro Ciriaco De Mita.

Ma oggi, la musica è cambiata. De Luca se ne guarda bene dall'usare simili espressioni contro quel politico di lungo corso, che già una volta gli è stato fondamentale nella corsa contro Stefano Caldoro alle regionali. Si, perché per vincere questa partita bisogna passare per Ciriaco De Mita in sella da più di cinquant'anni sulla scena politica italiana. A 92 anni è ancora sindaco di Nusco, città che nel 1928 gli diede i natali. La sua è stata una corsa politica che lo ha portato fino alla poltrona di Palazzo Chigi, lo ha reso 4 volte ministro, eurodeputato e parlamentare per ben 11 legislature. Verrebbe da dire che non c'è poltrona dove non si sia accomodato e scandalo per il quale non sia passato indenne. Dall'inchiesta sui fondi per il terremoto dell'Irpinia a Tangentopoli, attraversando tutte le stagione politiche, i misteri e i drammi di questo travagliato paese.

Qualcuno lo indica come il padrino politico dell'impegno nella politica attiva di Sergio Mattarella, che fu chiamato a ripulire la Dc siciliana dalle cattive influenze del sindaco di Palermo, Vito Ciancimino. Politico di razza, cresciuto nel terreno della Prima Repubblica, quando i voti si andavano a cercare uno a uno, di contrada in contrada, in un rapporto stretto con il territorio che passava anche dal trovare un posto di lavoro, o risolvere un problema pratico alla famiglia che avrebbe mostrato la sua riconoscenza nel segreto dell'urna.

Così la figlia Antonia, una volta ricordò le "pedate nel sedere" ad alcuni fatti entrare in Rai, senza concorso, tra cui anche un altro sempreverde della politica campana Clemente Mastella, che ricordò come al suo arrivo in redazione, i colleghi inscenarono uno sciopero contro quel "nominato". Il settimanale "Il Mondo" arrivò a metterlo sul podio degli uomini più potenti d'Italia, subito dopo Gianni Agnelli e Bettino Craxi.  

Nelle ultime regionali in Campania, nel 2015, tutto si decise per un pugno di voti. I suoi appunto. Poco più di 53mila preferenze raccolte sotto il simbolo dell'Udc, che garantirono a De Luca quello scarto minimo per brindare alla fascia di governatore. Se De Mita avesse giocato nell'altra squadra, oggi staremmo raccontando un'altra storia. Certo, che cinque anni dopo, con gli stessi giocatori in campo e una partita che sembra già vista, la campagna elettorale stenta a scaldare i motori. Caldoro è mediaticamente invisibile e De Luca è sempre più lo Sceriffo del palco elettorale, grazie anche al Covid che non lesina spunti per invettive, ordinanze e show a favore di telecamera.

Così, nel tentativo di strappare la poltrona a De Luca, dal centrodestra c'è chi, come il candidato di Fratelli d'Italia, Enzo Rivellini, invita De Mita a ripensarci e schierarsi con Caldoro, invitandolo a stringere il "patto di Posillipo davanti al panorama più bello del mondo", con un appello che si chiude così "Ciriaco pensaci, sta casa aspetta a te”.

Nonostante un esito che appare abbastanza scontato, De Luca ha comunque le sue grane.

Intanto, a sostenerlo si contano già 17 liste che contengono di tutto, anche ex esponenti di centrodestra intenti a saltare sul carro del vincitore. Ovviamente De Mita dalla sua lista "I popolari" ha definito questo affollamento un'"ammucchiata" senza politica. E come dargli torto?

Al Nazareno ne hanno discusso e per ora l'indicazione è cercare di sfoltire un po' la lista, anche per non frastagliare troppo la futura maggioranza sotto il peso di ricatti e ricattucci delle singole componenti. Poi se dici De Mita, come per magia arrivano i Mastella. La scelta di Clemente di appoggiare la corsa di De Luca con la lista "Noi campani" si è fatta sentire fino a Roma, dove la moglie Sandra Lonardo, ha abbandonato Forza Italia per andare a infoltire le fila del gruppo Misto del Senato. Perché, si sa che per restare in sella a lungo, è bene cambiare cavallo ogni tanto, a meno che quel cavallo non si chiami Ciriaco. 
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