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Anticipazione

Concorso presidi, troppe anomalie: tra commissari ubiqui, ricorsi e fuga di notizie

L'Espresso ha scoperto una lunga serie di presunte irregolarità sulla prova per i nuovi dirigenti scolastici. A cui ha partecipato anche la deputata M5S Azzolina, membro della commissione istruzione. L'inchiesta integrale sul nuovo numero e in anteprima per i nostri abbonati 

Concorso presidi, troppe anomalie: tra commissari ubiqui, ricorsi e fuga di notizie
Un concorso. Una lunga lista di presunte irregolarità. E una valanga di ricorsi al Tar che potrebbero invalidare l’ultima selezione pubblica per dirigenti scolastici andata in scena su tutto il territorio nazionale lo scorso 17 ottobre. Doveva essere il primo concorso inaugurato dalla reggenza di Marco Bussetti al ministero dell’Istruzione, ma rischia di tramutarsi in un boomerang tra membri di commissione con il dono dell’ubiquità, fughe di notizie, software impazziti durante la prova scritta, dispositivi elettronici utilizzati dai candidati e senatrici della forza di Governo pronte a fare ricorso contro il Miur per prendere parte alla selezione. L’Espresso nell'inchiesta in edicola da domenica 2 giugno e  in anteprima per gli abbonati su Espresso + , è in grado di pubblicare  la documentazione che svela tutte le anomalie.

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Ed è così che si scopre che i componenti di alcune sottocommissioni erano presenti in due posti differenti alla stesso orario, come ad esempio il sindaco di Alvignano Angelo Francesco Marcucci, che, mentre correggeva gli scritti, presiedeva alla stesso orario anche la seduta della Giunta comunale. Tra doni di preveggenza e ubiquità, spuntano anche voti emessi prima della correzioni degli scritti.

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Concorso presidi, uno scandalo tutto italiano

Commissari ubiqui, preveggenza, risultati anticipati sui social, software impazziti. E parlamentari candidati. Il concorso per i nuovi dirigenti scolastici è sommerso da ricorsi. E c’è il rischio di dover ripartire da zero

Gli enigmi da sciogliere sono molteplici, come quello della fuga di notizie. Nickname in grado di diffondere i risultati venti giorni prima del Ministero dell’Istruzione. E ancora: un software, quello prodotto da Cineca, azienda partecipata dal ministero di Viale Trastevere, che ha dato segni di follia durante la prova scritta, cancellando a metà alcuni esami. Bocciato con una sentenza del Tar già nel 2016, abolito nei test di medicina perché considerato inattendibile e nonostante questo utilizzato dal Miur per la selezione dei dirigenti scolastici.  Tra i partecipanti alla prova anche Lucia Azzolina , deputata del M5S e membro della commissione istruzione, che alle nostre domande ha risposto con prudenza, affermando: «Sarà al magistratura a decidere».

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Più dura nei confronti della collega di partito Gelsomina Vono, bocciata alla prova pre-selettiva ha fatto ricorso al Tar per essere ammessa agli iscritti. «Io non lo avrei mai fatto da cittadina privata, figuriamoci da onorevole della Repubblica italiana», ha commentato sempre l’Azzolina. Eppure l'Italia necessita di nuovi dirigenti scolastici qualificati. A dirlo sono i numeri: sono 6.300 quelli in servizio con 400 pronti ad andare in pensione, a fronte di una richiesta di 8000 presidi per 8.500 scuole. Scuole che potrebbero però pagare le conseguenze di un concorso tutto da chiarire.

L'inchiesta integrale su L'Espresso in edicola da domenica 2 giugno e  già online su Espresso+
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