SPARANO AL CAPOCOSCA DAVANTI AL TRIBUNALE

CATANZARO In Calabria la guerra di mafia non conosce tregua. Si spara e si uccide ovunque. Dopo la strage di Vibo Valentia (quattro morti e un ferito grave per un regolamento di conti tra pastori), ieri c' è stata una nuova esecuzione in provincia di Reggio, mentre nel cuore di Catanzaro, in serata, c' è stata una sparatoria davanti al tribunale in cui sono rimasti feriti, in maniera gravissima, tre giovani di cui due militari di leva. Nello scontro tra le cosche della provincia di Reggio è stato ucciso con due colpi di pistola alla nuca il pregiudicato Antonio Praticò, di 25 anni, di San Martino di Taurianova. Il giovane è stato ammazzato sulla sua auto e sono stati alcuni contadini della zona a dare l' allarme. Il delitto è avvenuto nella zona di Rizziconi, su una stradina che si immette nella statale 111 per l' Aspromonte. Non è escluso che l' omicidio sia da inquadrare nella faida che si è aperta tra le cosche della provincia di Reggio (dove dall' inizio dell' anno sono state uccise novanta persone) che si contendono i miliardi che ruotano intorno all' affare dei subappalti. E alla stessa faida, probabilmente, può essere attribuita la sparatoria davanti al tribunale di Catanzaro, nella centralissima via Indipendenza. Obiettivo dei killer, secondo quanto hanno potuto ricostruire i carabinieri, era Giovanni Piccolo, di 29 anni, di Seminara, il quale è stato raggiunto da sette colpi di pistola ed è in condizioni disperate. Leggermente feriti, invece, due militari che stanno prestando servizio presso il distretto di Catanzaro, Domenico Campisi e Giuseppe Paone. I tre si trovavano davanti al bar Monaci quando i sicari, a bordo di una motocicletta, sono entrati in azione. Giovanni Piccolo è fratello di Bruno, 22 anni, latitante perchè coinvolto nella faida fra i Piccolo e i Parrello di Palmi, il cui capo Gaetano Parrello, detto Lupo di notte è stato ucciso davanti al suo albergo il 25 settembre scorso. Nella faida, scaturita da uno sgarro, sono stati poi assassinati Carmelo Piccolo, 38 anni, e il fratello Pietro, di 34 anni. Per quanto riguarda, infine, la strage di Vibo Valentia, è stata identificata la quarta vittima. Si tratta di Fioravante Corsaro, un anziano pastore di Limbadi, il quale sarebbe arrivato sul luogo della sparatoria assieme ad altre due persone rimaste uccise nella battaglia: Nazareno Franzè e il suocero Domenico Maccarone. Gli inquirenti sospettano che altre persone abbiano preso parte alla sparatoria.