Veramente un buon film, premiato con un meritatissimo oscar a Mark Rylance per la sua interpretazione del Colonnello Abel. Punti di forza, oltre allo stesso Rylance e a Tom Hanks, sono la ricostruzione convincente delle atmosfere della Germania Est del 1960, sia in termini visivi di scenografia ma anche e soprattutto delle dinamiche con cui i due blocchi si contrapponevano e di come ragionavano i funzionari. Innestato all'interno della storia principale che verte su uno scambio di spie c'è un secondo livello in cui si evidenzia il percorso personale dell'avvocato Donovan il quale prende progressivamente a cuore la difesa della spia sovietica contro l'opinione pubblica e contro il suo interesse personale, ma per conto di un interesse più grande che sono i principi della costituzione, "l'unica cosa che ci rende americani".
Il film è abbastanza lungo e in alcuni momenti apparentemente ristagna un po', ma è il prezzo che il regista ha dovuto pagare per rendere l'idea di una diplomazia con dei tempi e dei modi di ragionare a volte inintelligibili in cui ogni parola va accuratamente pesata per far procedere una trattativa e in cui ogni iniziativa deve essere approvata da un funzionario di rango superiore. Detto questo, per chi piace il genere questo film è un must.
Tom Hanks e Steven Spielberg non hanno bisogno di presentazioni.
Il film è tratto da una storia vera ed è stato nominato a 6 oscar nel 2016, ove l'attore Mark Rylance (la spia russa) ha vinto l'oscar come migliore attore non protagonista.
Altro da dire?
La trama non è molto complessa: ambientato nella guerra fredda, la polizia statunitense cattura una presunta spia russa e non sa se rilasciarla o no. Per contro i russi catturano una spia americana e non sanno se rilasciarla o no.
Ci sarà uno scambio tra le due parti? Nessuno verrà rilasciato?
I personaggi hanno caratteri e personalità molto distinte e marcate, non sono i soliti eroi o anti-eroi, sono persone normali che cercano di svolgere al meglio il proprio lavoro, questo fa si che lo spettatore si immedesimi in loro.
Non vuoi che finisca tutto male, speri il loro bene! Non viene giudicato il male o il bene, ma la persona!
Non importa se lavori per l'America o per la Russia, sarà l'emozione e la voglia di lottare dei personaggi che emergono in ogni minimo atto dove tutto sembra precipitare, così che la narrazione prenda un filo differente lasciando colpito lo spettatore.
L'unica pecca che mi sento di muovergli è che il film è autocelebrativo in alcune scene, per non cadere nello spoiler non aggiungo altro.
Tralasciato l'ultimo punto il film è da vedere, forse non sarà il capolavoro dell'ultimo secolo, ma trattando tematiche scottanti e sempre attuali, avere un pezzo de "Il Ponte delle Spie" con se non farà male a nessuno!