DANA GLOVER

Scegliere la musica per tradurre e raccontare al mondo i propri sogni a occhi aperti; sogni che sanno di Sud.
Dana Glover nasce a Rocky Mount, North Carolina, dove vive la vita del sud, fatta di cori gospel a messa, di dischi dei Winans e degli Imperials, di pomeriggi assolati con la radio che trasmette Whitney Houston, George Michael, Aretha Franklin, di sedute al pianoforte con la mamma, di influenze afro-blues-soul-cajun. Ma la sua è la storia di una smalltown-girl che diventa ragazza di mondo. A 8 anni inizia a girare per lo stato, cambiando spesso paese (Asheville, Wilmington); prende anche lezioni di piano, ma durante l'infanzia sembra più intenzionata ad ascoltare musica, piuttosto che a suonarla. Solo quando prende in mano un sassofono e suona in talent show scolastica "St. Elmo's Fire" con grande successo, si rende conto, a 13 anni, che la musica è la sua strada.
Dana è anche una gran bella ragazza e a 16 anni sale per la prima volta su un aereo e lascia il North Carolina per trasferirsi nella caotica New York a fare la modella, senza smettere di scrivere canzoni. Nella Grande Mela ascolta i Brooklyn Tabernacle Choir, ma la vita di mannequin non fa per lei: due anni dopo, girato il mondo, fatte un sacco di esperienze e allargato i propri confini culturali e musicali, torna a Nashville a riunirsi con la famiglia per provare a darci dentro con la musica. Si esibisce accompagnando al piano gruppi locali, ma il posto non è dei più fervidi culturalmente e così punta verso Los Angeles, dove trasloca con il fratello, anch'egli in cerca di fortuna come musicista: se non funziona qui non è il mio mestiere, si dice Dana.
La sua missione è ottenere un'audizione alla Dream Works, lo spinoff musicale della casa di produzione di Steven Spielberg. Ha la fortuna di incontrare in studio il leggendario Robbie Robertson (The Band) che lavora per la label: nonostante il nervosismo della Glover, Robertson rimane colpito dalla personalità musicale della ragazza e la mette sotto contratto. I primi lavori ufficiali la vedono comparire nelle colonne sonore di "The Wedding Planner" (con "Plan On Forever") e di "Shrek" (per cui scrive e canta "It Is You I Have Loved All Along").
Ma la voce vellutata di Dana, il suo mood sudista e, non ultima, la sua bellezza, meritano la chance di un disco: nell'autunno 2002 esce negli Usa "Testimony", scelto per esprimere la voglia di raccontarsi al mondo. Sono 11 brani, tutti scritti da lei (due in collaborazione con altri autori), arrangiati in stile pop-soul commerciale, in cui l'ugola seducente della Glover scorrazza a piacimento tra il gospel, il sussurro intimo e la jazzsong. Un esordio in cui si sentono le influenze di Elton John, Billy Joel, Leon Russell, dello stile vocale à la Anastacia.