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L'opinione pubblica ricominci a ragionare di etica, altrimenti l'Italia continuerà a regredire ed imbarbarirsi

di Oliviero Beha

E se ricominciassimo a ragionare di etica ai tempi del governo Monti? A proposito di No Tav, "Libero", Buffon, "il marito della moglie di Cesare" ecc. e del nostro futuro. Il nuovo governo fa il suo mestiere, e se ne può e se ne deve discutere, altrimenti davvero di commissariamento esterno si tratterebbe. Ma quello che oggi resta dell'opinione pubblica forse dovrebbe intanto ricominciare a ragionare di etica, di bene e male, di giusto e ingiusto, altrimenti questo Paese continuerà a regredire ed imbarbarirsi.


L'etica fa bene alla salute del Paese - Prendiamo spunto anche dal genere di commenti via internet, non soltanto qui ovviamente: che ne pensate? Sono "etici"? Hanno cioè un punto di vista morale, oppure no? E la cosiddetta "libertà del web" è davvero libertà o si traduce spesso in "licenza", differenza se volete scolastica ma ancora buona? Ovvero è uno sfiatatoio di malumori personali o è una forma di maturità della discussione pubblica? Vi sembra un discorso teorico? Forse perché non siamo più abituati - se mai lo siamo stati - a porre le questioni diversamente da "mi conviene o non mi conviene", in termini appunto etici. Ma farò qualche esempio di giornata con la premessa che a mio avviso senza una svolta in questo senso del singolo e della collettività rimarremo comunque  impantanati nell'attuale palude berlusconiana e antiberlusconiana, con Monti che fa ricognizioni in elicottero per evitare schizzi di fango.


Prendete la vicenda No Tav - Nel merito io mi sarei regolato come per le Olimpiadi di Roma, conti e vantaggi/svantaggi alla mano, e di certo i costi sociali che si pagheranno o si pagherebbero saranno o sarebbero alti, più di quanto non si pensi (il condizionale è nell'augurio che non avvenga). Ma è un parere. Invece dal mio punto di vista sono certo che il sondaggio via internet di "Libero" e cioè: " LucaAbbà, il 37enne no-Tav, fulminato su un traliccio mentre protestava se l'è meritata?" è una forma di barbarie. Vende una merce ma sulla pelle delle persone. E' inetico, il contrario di etico, favorisce la regressione del pensiero e non la sua dimensione critica, induce alla mancanza di scrupoli invece che all'approfondimento. Il contrario di un sondaggio in cui si dessero con onestà intellettuale elementi per verificare i pro e i contro della Tav in Val di Susa, pur legittimamente anticipando la posizione del giornale che è favorevole all'impresa.


L'etica deve entrare anche nel mondo dello sport - La stessa cosa vale per Buffon e le sue dichiarazioni a proposito del gol - non gol di Muntari in Milan - Juventus. Lo so, vi sembrerà cosa da poco, faccenda calcistica. Non è così, intanto perché il calcio fa da risonanza straordinaria per tutto, e quindi un Buffon che dice "è vero, il pallone è entrato, ma non posso o non riesco a dire la verità neppure a fine partita perché su di me ci sono troppe pressioni, oppure non mi conviene, oppure non sono abituato in questo Paese a non essere omissivo ecc." fa notizia, nel bene e nel male. E poi perché anche questi sono segnali di una condizione etica stravolta che tutti conosciamo ma che dovremmo cominciare a non accettare come "normale": è la logica del "va così, che ci volete fare?" che ci ha portato nel baratro.C'è chi sostiene che è meglio un furbacchione sincero che un ipocrita "buonista" a cui non costa nulla dire "non me ne sono accorto" e invece si attira improperi con il suo "figuriamoci se posso dire la verità". Sono risvolti di un'analisi comunque etica, che andrebbe portata avanti su tutto.


Prendete anche la prescrizione di Berlusconi, la cosiddetta "mezza giustizia" - Trattasi di codice penale, di burocrazia giudiziaria, di perimetro della legalità ecc., obietterete: che c'entra l'etica? Questo è tutt'altro campo. E che c'entra l'etica con il "sondaggio della vergogna" come è stato chiamato il sondaggio di "Libero"? Quella è una scelta giornalistica...E che c'entra l'etica con Buffon? Quello deve fare il portiere. E così la nostra vita viene divisa a scomparti, come se l'etica fosse una specializzazione. Per farla corta su Berlusconi: è etico se rinuncia alla prescrizione, giacché è stata la figura pubblica italiana più importante degli ultimi vent'anni o quasi, e quindi è giusto che noi si sappia se è innocente o colpevole, al di là di prescrizioni favorite da leggi ad personam che il Parlamento- nel caso correo- ha comunque votato e la Consulta bocciato, la serie di "lodi" che ricorderete. E' etico, quindi è bene, che non si ragioni solo su ciò che conviene, è giusto che Berlusconi concluda l'iter da innocente, se lo è. Anche per l'immagine del Paese che ha rappresentato così a lungo. Non ha corrotto nessuno?La prescrizione riguarda la legge, la dimensione etica riguarda tutti, in specie "il marito della moglie di Cesare".

28 febbraio 2012
 
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