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Arresti domiciliari per Nicola Cappa, ex presidente Confagricoltura Crotone

pubblicato da Renato Marino


Sequestro di beni e arresti domiciliari per l’ex presidente di Confagricoltura Crotone, Nicola Cappa, 52 anni, imprenditore vinicolo.  È accusato di truffa aggravata e falso. Le misure sono state disposte dal gip su richiesta del pm della Procura della Repubblica di Crotone, Pier Paolo Bruni.

A Cappa, la Gdf ha sequestrato beni per un valore di nove milioni di euro, tra cui uno yacht ed alcune auto di lusso. Secondo gli investigatori l’imprenditore, presidente provinciale di Confagricoltura fino a qualche mese fa, avrebbe utilizzato illecitamente fondi nazionali e dell’Unione europea . Da Il Quotidiano della Calabria:

Ammonterebbe a quasi nove milioni di euro, secondo l’accusa, la frode perpetrata in danno del bilancio nazionale e comunitario; altri cinque milioni di euro, pronti per essere erogati dalla Regione Calabria, sono stati bloccati a seguito del pronto intervento degli investigatori. Oltre che di tutti i complessi aziendali, grazie al provvedimento del Gip che ha disposto il sequestro preventivo per equivalente del profitto del reato, quantificato in circa 9 milioni di euro, sono stati sottratti alla disponibilità dell’imprenditore diversi beni di lusso tra i quali uno yacht (in foto) e diverse autovetture di grossa cilindrata.

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condividi condividi 0 commenti lunedì 02 agosto 2010

Cosenza, falsi invalidi: 13 arresti per medici e funzionari nell'operazione Ippocrate

pubblicato da Renato Marino


Avrebbero certificato false invalidità aggirando la competente commissione. Sono quarantanove i provvedimenti cautelari emessi a carico di medici, funzionari e impiegati amministrativi del Distretto di Rende dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

Tredici le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, trentasei gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Il reato contestato dalla Procura di Cosenza è il falso ideologico in atto pubblico. Gli indagati sarebbero in tutto centocinquanta.

Le false invalidità civili - in base a quanto emerso dall’attività investigativa - venivano assegnate tramite l’intervento autonomo dei medici, con la complicità di funzionari ed impiegati del Distretto sanitario di Rende. Scrive Il Quotidiano della Calabria:

L’operazione, denominata «Ippocrate», fa seguito ad un’analoga operazione denominata «All included». Fra i destinatari dei provvedimenti ci sarebbe anche il sindaco di San Fili (Cs), Ottorino Zuccarelli. L’inchiesta che ha portato all’emissione delle misure cautelari è scaturita da un’indagine condotta per quasi due anni dalla sezione di Cosenza nord della polizia stradale che aveva rilevato, nel corso di alcuni controlli, irregolarità in merito al riconoscimento dell’invalidità civile a decine di persone.

Foto | Il Quotidiano della Calabria

condividi condividi 7 commenti giovedì 22 luglio 2010
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Catania, appalti servizi sociali: 16 arresti, coinvolti amministratori e funzionari pubblici

pubblicato da Renato Marino


Sono sedici gli arresti effettuati dai Nas di Catania a carico di amministratori, funzionari, impiegati pubblici, responsabili di associazioni e cooperative. Sono accusati di irregolarità nelle gare di appalto pubbliche per la concessione di servizi di assistenza alle fasce deboli.

Secono le indagini, contratti per milioni di euro non erano poi del tutto rispettati da chi vinceva le gare, grazie alla complicità di funzionari pubblici. Anziani, bambini e disabili ricevevano servizi inferiori rispetto a quanto previsto dai singoli capitoli d’appalto.

Associazione per delinquere finalizzata alla turbativa degli incanti, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata a danno dello Stato, falso e abuso d’ufficio, i reati ipotizzati, a vario titolo, dal gip.

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Truffa alle assicurazioni, 7 arresti nel Nolano. Coinvolti medici e professionisti

pubblicato da Renato Marino


Sono coinvolti anche medici e avvocati nell’indagine condotta dai carabinieri di Nola (Napoli) su una truffa ai danni delle assicurazioni. Finti incidenti e rimborsi veri. I militari dell’Arma hanno eseguito nel Nolano nove misure cautelari a carico di altrettante persone. Contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, danneggiamento fraudolento dei beni assicurati, mutilazione fraudolenta della propria persona, ricettazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità in scrittura privata e peculato.

In quattro sono finiti in carcere, tre agli arresti domiciliari, gli altri due sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’attività investigativa era partita nel 2008 dopo l’accertamento, da parte dei carabinieri di una stazione dell’Agro nolano, della simulazione di un sinistro stradale finalizzata ad ottenere il risarcimento della compagnia assicurativa.

L’organizzazione, composta da 15 persone, secondo quanto emerso dalle indagini, era attiva nel Nolano e, in parte, nell’area Vesuviana (a Napoli si paga la Rca più alta d’Italia) e Avellinese. Tra loro anche un ex agente di polizia, già vicesindaco dimissionario di Tufino (Napoli), ma anche impiegati comunali, professionisti e medici.

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Appalti pilotati al carcere di Massa: arrestato direttore Salvatore Iodice

pubblicato da Renato Marino


Nove persone, tra imprenditori e funzionari pubblici, sono state arrestate oggi con l’accusa di truffa ai danni dello Stato, falso, concussione e turbativa d’asta. L’operazione è stata eseguita dalla polizia di Massa Carrara in collaborazione con il nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria.

Le indagini hanno riguardato le gare di appalto indette per eseguire lavori nella casa circondariale di Massa che secondo l’accusa sarebbero state gestite in modo da favorire un gruppo ristretto di aziende, permettendo così guadagni non dovuti agli indagati.

Gli imprenditori nel mirino degli inquirenti risiedono nelle province di Massa Carrara, Lucca, Livorno e La Spezia. “C’è anche il direttore del carcere di Massa tra gli arrestati nell’operazione do ut des” ha comunicato il dirigente della Squadra Mobile di Massa Enrico Tassi.

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Mafia: operazione Videopoker, 5 arresti a Siracusa

pubblicato da Renato Marino


I carabinieri di Siracusa hanno arrestato 5 persone, presunti appartenenti ad un gruppo mafioso locale, che avrebbero modificato e piazzato in diversi esercizi pubblici della città videopoker non collegati ai Monopoli di Stato.

In questo modo venivano truffati sia l’erario sia i giocatori, la cui percentuale di vincita in denaro veniva ridotta con conseguente aumento degli introiti per l’organizzazione criminale.

Nel corso delle indagini, a gennaio 2009, erano stati già sequestrati 80 apparecchi alterati, 120 schede da videogioco, 4 computer e circa 30.000 euro.

Via | Siracusa News

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Trapani: chiede denaro e sesso per togliere il malocchio!

pubblicato da Vito Parisi

Che nel 2010 si debbano ancora sentire fatti del genere è imbarazzante. Purtroppo però sono ancora tante le persone che, per disperazione o per credulità, cadono nelle reti di maghi e sedicenti guaritori.

L’ultimo caso quello di ieri dove il 50enne Giacomo Mannina, meccanico e guaritore di Trapani, è stato arrestato a seguito della denuncia di uno delle sue vittime.

Stando a quanto riportato l’uomo era stato assoggettato da Mannina che per oltre 15 anni, approfittando della sua condizione di potere, aveva estorto alla vittima denaro e in alcuni casi prestazioni professionali gratuite.

Quando l’uomo si era finalmente deciso a staccarsi dal guaritore sono iniziate le minacce. Mannina non voleva che l’uomo parlasse e questo ha facilitato il lavoro delle forze dell’ordine. La polizia ha infatti provveduto a raccogliere materiale audio/video e ha scoperto che erano in parecchi a essere ricevuti da Mannina ed in alcuni casi le prestazioni non venivano pagate in denaro ma in rapporti sessuali.

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Roma: Carabinieri smascherano banda di hacker, 23 persone arrestate per truffa online

pubblicato da Daniele Particelli

carte di credito clonate

E’ ancora in corso, su tutto il territorio nazionale, una vasta operazione contro una banda internazionale di hacker, che per mesi è riuscita ad intrufolarsi nelle banche dati di tutto il mondo per rubare e clonare codici e password di centinaia di utenti.

L’organizzazione, composta prevalentemente da cittadini italiani, aveva stretto una serie di alleanze con hacker russi: da questi la banda acquisiva numeri di carte di credito, nomi e indirizzi, password, conti bancari ed altro.

Poi, una volta acquisito il materiale, l’organizzazione realizzava carte di credito, carte prepagate, documenti d’identità, buste paga, atti societari e quant’altro, utilizzati per truffare centri commerciali, negozi di lusso, ma anche comuni cittadini.

Finora sono finite in manette 23 persone che operavano principalmente a Roma e in Calabria, ma aveva anche delle piccole centrali operative a Milano, Brescia e Napoli.

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Milano: droga il capo e lo accusa di stupro

pubblicato da Vito Parisi

Era la segretaria personale di un manager milanese. Eppure nel 2005 decide di raggirare il proprio capo nel peggiore dei modi. Lo droga nel più classico dei modi (uno psicofarmaco nel caffè), poi inscena uno stupro. Si fa trovare sul pavimento dell’ufficio con il reggiseno e la camicia tagliati e delle forbici sporche di sangue.

I carabinieri, chiamati proprio dalla donna, ritrovano nel box dello stabile il suo capo in evidente stato confusionale. La borsa che porta con sé ha il manico sporco di sangue.

Lei, A.V. di 46 anni, denuncia il manager di stupro. L’uomo nel frattempo viene ricoverato in ospedale dove viene riscontrato che ha assunto uno psicofarmaco. Partono le indagini e i risultati sono inquietanti. Il sangue trovato sulle forbici e sulla borsa è mestruale. Il pm NMarco Ghezzi non ha dubbi. Le accuse della donna nei confronti del manager vengono archiviate mentre lei viene accusata di calunnia, appropriazione indebita, truffa aggravata, stato di incapacità procurato mediante violenza, lesioni volontarie e danneggiamento.

Stando alle indagini la donna avrebbe sottratto all’azienda per cui lavorava 20mila euro. Dovrà rispondere anche di questo il 7 giugno all’udienza preliminare.

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Aste truccate: arresti a Vibo Valentia, in manette Vincenzo Grasso, titolare Istituto vendite giudiziarie

pubblicato da Renato Marino

Gli agenti della Squadra mobile di Vibo Valentia hanno eseguito questa mattina 5 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, al falso pubblico, alla turbata libertà degli incanti e al peculato.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta della Procura di Vibo, l’organizzazione si appropriava direttamente dei beni messi all’asta o comunque faceva in modo che a vincere le gare fossero prestanome delle persone che avevano subito l’esproprio degli immobili, permettendo così il rientro dei beni nel patrimonio dei debitori.

Le indagini erano partite quasi un anno fa dalla denuncia di un imprenditore che aveva perso la sua abitazione in una causa civile. In manette sono finiti il titolare dell’Istituto vendite giudiziarie, Vincenzo Grasso, 45 anni, e due suoi collaboratori, Domenico Mazzotta, 57 anni, e Michele Cuccione, di 52.

Arresti domiciliari per la moglie di Grasso, Francesca Gerace, mentre una quinta persona è irreperibile. Gli investigatori hanno riferito che da qualche mese, nei confronti del titolare dell’Istituto, erano in corso le procedure di revoca della concessione ministeriale per le gestione delle aste giudiziarie.

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