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Cosa Nostra: processo al clan Lo Piccolo, 19 condanne e 7 assoluzioni

pubblicato da Daniele Particelli

SalvatoreLoPiccolo

Si è concluso ieri sera a Palermo il processo d’appello denominato “Occidente”, che ha visto imputate per estorsione 26 persone ritenute affiliate al clan mafioso dei Lo Piccolo, capitanato dal boss Salvatore, detto “Il Barone” e da suo figlio Sandro, entrambi finiti in manette nel novembre del 2007.

Sette persone sono state assolte, mentre ai 19 condannati sono state inflitte condanne che sommate arrivano a 110 anni di carcere. Nel dettaglio:

Ridotta la pena a Davide Pedalino, che dovrà scontare 10 mesi e 20 giorni. Rideterminate con la continuazione le pene nei confronti di Carmelo Biondo, che dovrà scontare 12 anni e 4 mesi; Salvatore Gottuso, 9 anni e 8 mesi; Giuseppe Bruno, 8 anni e 8 mesi; Angelo Antonino Pipitone, 9 anni e 4 mesi.

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Maxi operazione contro la 'ndrangheta: 300 arresti in tutta Italia

pubblicato da Daniele Particelli

ndrangheta

E’ ancora in corso, in tutta Italia, il più grande blitz degli ultimi anni contro la ‘ndrangheta: 3mila agenti, tra carabinieri e polizia di Stato, hanno finora arrestato più di 300 persone con accuse che vanno dall’associazione di tipo mafioso al traffico di armi e stupefacenti, dall’omicidio all’ estorsione, dall’usura ad altri gravi reati.

Gli arresti sono stati effettuati tra la Calabria, storico territorio della ‘ndrangheta, e il Nord Italia, dove l’organizzazione criminale si è infiltrata nel corso degli anni.

In maniera particolare l’operazione si è concentrata sul clan Commisso di Siderno, i cui affiliati, grazie all’aiuto di prestanome, sono riusciti ad inserirsi nel settore della finanza e dell’imprenditoria.

Tra le persone finite in manette c’è anche Cosimo “Brigante” Filomeni, il capoclan accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio e infiltrazione nei pubblici appalti.

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Camorra: arrestato il boss Elio Amato, cognato di Cesare Pagano

pubblicato da Daniele Particelli

ElioAmato

Dopo l’arresto di Cesare Pagano, il boss degli “Scissionisti” finito in manette giovedì, ora la latitanza si è conclusa anche per Elio Amato, cognato di Pagano e, fino a ieri, candidato a prendere il suo posto come capo del clan Amato-Pagano.

Amato era inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi, ricercato per associazione camorristica e traffico di stupefacenti.

L’arresto è scattato nella notte, poco dopo le 4.30, quando gli agenti - molti dei quali avevano partecipato anche all’arresto di Pagano - hanno fatto irruzione nell’abitazione di un condominio di Villaricca, comune a nord di Napoli.

Amato, 38 anni, stava dormendo e, alla vista degli agenti, si è consegnato senza opporre resistenza.

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Camorra: sequestrati ai Casalesi beni del valore di 15 milioni di euro. Posti i sigilli anche al lago d'Averno

pubblicato da Daniele Particelli

lagod'averno

Nuovo maxi sequestro ai danni del clan dei Casalesi: beni del valore di oltre 15 milioni di euro collegati al boss Giuseppe Setola, arrestato nel gennaio del 2009 nel Casertano.

Destinario del decreto di sequestro emesso dalla DDA è Gennaro Cardillo, arrestato il 10 giugno scorso per favoreggiamento aggravato: avrebbe aiutato il boss Setola nella sua latitanza, mettendogli a disposizione ristoranti e camere d’albergo della sua oasi con agriturismo sul lago d’Averno, a Pozzuoli.

Questo complesso era stato acquistato nel 1991 dalla società Country Club, intestata a Cardillo, ma controllata dal boss Setola.

Una transazione del valore di un miliardo e 200 milioni di lire che ha riguardato “l’intero terreno invaso dalle acque denominato lago d’Averno, dalla superficie complessiva di circa 55 ettari, are 77 e centiare 80“.

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Cosa Nostra: arrestato il super latitante Giuseppe Falsone, si nascondeva a Marsiglia

pubblicato da Daniele Particelli

GiuseppeFalsone

E’ finita ieri a Marsiglia la lunga latitanza di Giuseppe Falsone, capo mafioso di Agrigento sfuggito ad un mandato di cattura del 1999 per associazione mafiosa, omicidi e traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Considerato uno degli uomini di Bernando Provenzano - era indicato con il numero 28 nei famosi pizzini - Falsone, nato a Campobello di Licata il 28 agosto 1970, era stato inserito tra i 18 latitanti più ricercati.

L’arresto è avvenuto ieri, mentre Falsone stata rientrando in casa dopo aver fatto la spesa: il boss, che si sarebbe sottoposto a diversi interventi di chirurgia plastica, aveva addosso un falso documento di identità e fino all’ultimo ha negato di essere il boss ricercato. Solo quando l’esame delle impronte digitali hanno confermato la sua identità, ha deciso di restare in silenzio.

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'Ndrangheta: 42 arresti contro esponenti delle cosche Condello e De Stefano-Libri

pubblicato da Daniele Particelli

Pasquale Condello

E’ scattata questa mattina all’alba una maxi operazione contro due cosche della ‘ndrangheta - Condello e De Stefano-Libri - un tempo rivali, ma ora alleate per interessi comuni.

Quarantadue persone sono finite in manette con l’accusa di associazione mafiosa, estorsioni, turbata libertà degli incanti, mentre una trentina di imprenditori sono indagati per aver gestito gli appalti pubblici a Reggio Calabria e comuni limitrofi per conto delle due cosche sopracitate.

A controllare gli appalti, lo rivelano gli agenti che hanno eseguito l’operazione, ci sarebbero stati i boss delle due cosche, Pasquale Condello e Giuseppe De Stefano, catturati rispettivamente il 18 febbraio 2008 e il 10 dicembre dello stesso anno.

Nel corso dell’operazione, denominata Meta, sono stati sequestrati beni mobili ed immobili del valore di circa 100 milioni di euro.

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Operazione Tamacò: sgominata banda di narcotrafficanti, coinvolte famiglia della 'ndrangheta e della camorra

pubblicato da Daniele Particelli

GuardiaDiFinanza

‘Ndrangheta e Camorra uniti per l’acquisto della cocaina? Stando ai risultati dell’operazione Tamacò, sembra di sì.

Questa mattina la Guardia di Finanza ha arrestato 16 narcotrafficanti, membri di una banda che si occupava di far entrare in Italia droga proveniente da Venezuela e Colombia, passando spesso per l’Africa e il Nord Europa.

I narcos, stando a quanto si è appreso, erano collegati alla famiglia di ‘ndrangheta dei Barbaro di Platì, attivi a Reggio Calabria e con quella dei Latorre di Mondragone, attivi a Caserta e collegati al clan dei Casalesi. E’ l’Ansa a fornire maggiori dettagli al riguardo:

Lo snodo principale del traffico era il porto olandese di Amsterdam, ma la cocaina arrivava in qualsiasi porto, italiano od europeo, ritenuto idoneo dai trafficanti. La droga veniva poi smerciata dall’organizzazione gestita dalle due famiglie italiane. […] Nel corso dell’inchiesta, i finanzieri hanno sequestrato 700 chili di cocaina giunti nel porto di Livorno in un container con pelli essiccate. Durante le indagini, i finanzieri si sono serviti anche di uno strumento informatico denominato “molecola” ideato dallo Scico della guardia di finanza di concerto con la Direzione nazionale antimafia e che serve a monitorare i flussi finanziari per verificare eventuali anomalie. E’ anche grazie a questo strumento che sono stati sequestrati beni per un’ottantina di milioni di euro.

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Operazione Eleio: arrestati a Palermo 15 membri del clan mafioso di Porta Nuova

pubblicato da Daniele Particelli

carabinieri_palermo

Dopo oltre cinque mesi di indagini ed intercettazioni audio e video, questa mattina all’alba è scattata a Palermo l’operaione Eleio, che ha portato all’arresto di 15 presunti affiliati a Cosa Nostra.

I destinatari del provvedimento, stando a quanto si è appreso, sarebbero membri della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, asservita al mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova, uno degli 8 in cui è divisa la città di Palermo.

I 15 sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni, alle rapine, alla ricettazione e al traffico di stupefacenti. Da Sicilia Today:

L’urgenza del provvedimento scaturisce dalla necessità di interrompere con urgenza attività estorsive nei confronti di negozianti e imprenditori e prevenire attentati incendiari e/o ritorsioni fisiche alle vittime. […] Gli esiti delle investigazioni hanno dimostrato l’estrema dinamicità criminale dell’organizzazione la cui aggressività, in particolare nel settore della imposizione del “pizzo” ad oltre 20 imprenditori e commercianti del capoluogo.

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Clan dei Casalesi: in manette 26 esponenti dell'ala stragista un tempo guidata da Giuseppe Setola

pubblicato da Daniele Particelli

giuseppe setola

Nuova operazione contro il clan camorristico dei Casalesi - la quarta in una settimana - che ha portato all’arresto di 26 persone tra Napoli e Caserta.

Questa volta gli arrestati sarebbero legati alla cosca guidata da Giuseppe Setola (anche lui destinatario dell’ordinanza), il boss arrestato nel gennaio dello scorso anno ed accusato di almeno 18 omicidi, inclusi quelli dei sei nordafricani uccisi nella strage di Castel Volturno.

I 26 finiti in manette, secondo gli inquirenti, si sarebbero resi responsabili di diversi attentati con l’utilizzo di armi da guerra ai danni di commercianti ed imprenditori dell’agro aversano.

Non solo: avrebbero anche favorito la latitanza di capi e gregari della cosca tra le province di Napoli e Caserta, incluso lo stesso Setola.

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Clan dei Casalesi: in manette 9 membri della famiglia di Francesco "Sandokan" Schiavone

pubblicato da Daniele Particelli

Francesco Schiavone

Nuovo blitz anticamorra nei confronti del clan dei Casalesi, a meno di cinque giorni dall’ultima ondata di arresti che aveva coinvolto membri ed affiliati del clan camorrista operante nel Casertano.

Questa volta a finire in manette sono stati 9 membri della famiglia Schiavone, capeggiata da Francesco “Sandokan”, condannato all’ergastolo nel processo Spartacus e attulamente detenuto in regime di 41 bis.

A dare un nuovo impulso alle indagini è stato l’omicidio di Laiso Crescenzo, considerato affiliato al clan Schiavone, ucciso in un agguato lo scorso 20 aprile a Villa di Briano.

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