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UK: carcere a vita per il pedofilo seriale Charles O'Neill, forse collegato alla scomparsa di Madeleine McCann

pubblicato da Daniele Particelli

Charles O'Neill

Il pedofilo seriale Charles O’Neill, lo vedete in foto a sinistra, è stato condannato ieri al carcere a vita per l’omicidio di Allison McGarrigle, madre del bambino che O’Neill e il suo compagno avevano violentato.

La vicenda risale a circa 13 anni fa: la McGarrigle, residente a Largs, nella contea scozzese di Ayrshire, scoprì che O’Neill e il suo compagno William Lauchlan (in foto a destra) avevano violentato suo figlio.

A quel punto minacciò i due di rivolgersi alle autorità e in tutta risposta fu uccisa dalla coppia: strangolata e gettata in mare.

Per quel delitto, e per due casi di abusi ai danni di due bambini di 6 e 14 anni, la coppia è stata condannata ieri al carcere a vita: O’Neill, 47enne, dovrà scontare almeno 40 anni prima di poter avanzare richiesta per la libertà vigilata, mentre per Lauchlan ne dovranno passare 36.

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condividi condividi 0 commenti venerdì 11 giugno 2010

L'arresto di Gianni Nicchi e Gaetano Fidanzati: secondo Genchi una montatura mediatica

pubblicato da Fabio Mascagna

Dichiarazioni infuocate quelle di Gioacchino Genchi durante un convegno a Cervignano del Friuli e passate un po’ inosservate. Ha reso palese un’opinione che è circolata da subito nel sottobosco mediatico e nell’opinione pubblica: gli arresti di Gianni Nicchi e di Gaetano Fidanzati sarebbero stati niente meno che una vera e propria montatura mediatica.

Una situazione che sarebbe servita a far sparire rapidamente dal primo piano le accuse rivolte in aula a Berlusconi e Dell’Utri dal pentito Gaspare Spatuzza, nonché ad oscurare il “No Berlusconi Day” consentendo al governo di avere dalla sua un’ottima arma propagandistica.

Coincidenze? Secondo Genchi no, ma anche su PolisBlog qualche dubbio era venuto. In base a quanto affermato dal poliziotto Nicchi a Palermo non si sentiva più sicuro perché il boss Lo Piccolo “voleva farlo fuori” e molto probabilmente si sarebbe costituito e quindi in cerca di protezione. Fidanzati, un “mafioso con la prostata” era uscito da poco - di nuovo - dal carcere e molto probabilmente uscirà di nuovo a breve giro per motivi di salute…

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condividi condividi 3 commenti mercoledì 09 dicembre 2009
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Squadra catturandi: la parola che fa scattare la festa è "Positivo"

pubblicato da Francesco

Il bello di Facebook ogni tanto è scoprire che la Squadra Catturandi ha una pagina con oltre 1000 fan, e con le foto e tutti i link delle azioni portate a termine. Sono loro gli uomini del momento: erano su Panorama questa settimana e ora ne sta parlando il TG5. Da Italia Informazioni un profilo con le interviste:

“Ogni arresto - dicono - é una cosa a sé, ha una storia”. “Però in tutti - spiega Bracco - quando sei vicino alla meta, lo senti a pelle. Sono segnali oggettivi che trovano conferma in una straordinaria sensibilità sviluppata in anni di indagini. A quel punto sai che stai arrivando e cominci ad accumulare un’adrenalina unica”.

Pazzesco, pensare l’adrenalina di essere a pochi minuti dalla cattura di un boss di primo piano della mafia di Palermo. E il giorno dopo gustarsi tutto al telegionale nazionale…

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Quanto ne sai su bloodstain pattern analysis? Ecco un interessante tutorial

pubblicato da Daniele Particelli

bloodstains

Tempo fa avevamo dedicato un paio di post all’analisi delle tracce di sangue presenti su grande parte delle scene del delitto. Si trattava di un quiz al quale non avevate fatto fatica a rispondere.

Oltre al quiz, il sito della J. Slemko Forensic Consulting contiene anche un interessante tutorial, destinato ai neofiti, per le analisi delle tracce di sangue. La guida sembra fatta molto bene: si inizia con una breve introduzione sul sangue e sulle sue proprietà, per poi passare alle diverse categorie delle macchie di sangue.

Ci sono quelle passive, cioè gocce di sangue che si formando cadendo su una superficie (foto a destra). La loro forma può dipendere dal tipo di sangue e dai diversi tipi di superficie su cui cadono.

Poi ci sono quelle trasferite, create quando un oggetto sporco di sangue entra in contatto con una superficie, sporcandola, come nel caso della foto a sinistra.

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condividi condividi 0 commenti martedì 03 novembre 2009

Come si ricostruisce una scena del crimine?

pubblicato da Daniele Particelli

Crime Scene Virtual Tour

Sempre più spesso, quando ci occupiamo di omicidi non troppo semplici da risolvere, sentiamo spesso parlare di ricostruzioni virtuali delle scene del crimine. Ma quali software si utilizzano per farlo? Una delle possibili risposte sembra essere Crime Scene Virtual Tour 3.00, software apprezzato in tutto il mondo, di cui si servono, tra gli altri, le autorità svizzere, quelle di Pechino, di Hong Kong e diverse istituzioni statunitensi.

Tra le caratteristiche elencate sul sito ufficiale - dal quale è anche possibile scaricare una versione di prova del software - ci sono anche quella di ricostruire ambienti in 3D partendo da semplici foto scattate sulla scena del delitto e quella di simulare tutte le possibili dinamiche dell’omicidio.

Con CSVT puoi guardare con più attenzione la scena del delitto, prendere accuratamente le misure delle distanze tra tutti gli oggetti presenti, puoi spostare oggetti e visualizzare il tutto da ogni possibile angolazione senza inquinare prove o modificare la scena del delitto.

Se siete curiosi ed avete un po’ di tempo libero, provate a scaricare la versione di prova e fateci sapere se ricostruire un ambiente in 3D con questo programma è così semplice come lo fanno sembrare gli sviluppatori di questo software.

Via | CrimeSceneVR

condividi condividi 0 commenti martedì 27 ottobre 2009
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UK: detective specializzato nei casi di violenza su minori molesta una minorenne via Facebook

pubblicato da Daniele Particelli

Andrew RoweAndrew Rowe, 31 anni, era un detective che si occupava prevalentemente dei casi di violenza ai danni di minori. Ora non lo è più, dopo che in Tribunale ha ammesso di aver molestato una ragazzina di 15 anni e di averla coinvolta in attività sessuali.

Vittima di Rowe, in servizio da ben 12 anni, è stata una giovane conosciuta dal detective in occasione di un’indagine da lui condotta su un caso di molestie sessuali.

I due si sono ritrovati su Facebook e Rowe ha prima iniziato a mandare decine di messaggi alla giovane, incitandola a spogliarsi per lui in cam, poi l’ha incontrata reso reale quel rapporto sessuale virtuale.

Il processo si sta svolgendo in queste ore a Birmingham. Rowe si è subito dichiarato colpevole e la sentenza non dovrebbe tardare ad arrivare.

Via | Telegraph.co.uk

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Madeleine McCann: gli investigatori sono sulle tracce di una sosia di Victoria Beckham, che potrebbe avere informazioni utili al ritrovamento della bambina

pubblicato da Daniele Particelli

Victoria Beckham

Continuano le ricerche della piccola Madeleine McCann, la bambina di 3 anni di cui si sono perse le tracce a Praia da Luz nel maggio del 2007.

La pista del pedofilo morente Hewlett Raymond si è rivelata un buco nell’acqua ed ora gli investigatori privati hanno fatto sapere di essere sulla tracce di una misteriosa donna, che pare essere la sosia dell’ex Spice Girl Victoria Beckham.

La donna, del tutto simile alla cantante, è stata vista aggirarsi a Praia da Luz nei giorni precedenti alla scomparsa della bambina e per i due giorni successivi.

Poi, qualche giorno dopo, è stata avvistata davanti ad un bar di Barcellona: sembrava agitata ed ha detto ad una delle persone lì presenti di essere in attesa di un uomo che avrebbe dovuto darle qualcosa in cambio.

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Madeleine McCann: il pedofilo Hewlett Raymond torna sui suoi passi, "non ho ucciso la bambina, non l'ho mai vista"

pubblicato da Daniele Particelli

Raymond Hewlett01

Le indagini private sulla scomparsa di Madeleine McCann, la bambina di 3 anni di cui si sono perse le tracce a Praia da Luz nel maggio del 2007, sono tornate ad un punto morto: la pista del pedofilo 64enne Hewlett Raymond si è rivelata un buco nell’acqua, almeno per il momento.

Loro possono dire quello che vogliono. Io non ho ucciso la piccola McCann, potrei sottopormi ad un test della verità, a qualunque test. L’unica volta che ho visto Madeleine McCann è stata sui poster affissi dopo la sua scomparsa. Non l’ho mai vista dal vivo.

Come forse ricorderete, Raymond nel periodo della scomparsa della bambina si trovava a circa un’ora di distanza da Praia da Luz e nel corso degli ultimi interrogatori aveva dichiarato di avere qualche notizia in merito.

Aveva chiesto un lauto compenso per rivelare le informazioni in suo possesso - gli sono rimasti pochi mesi di vita e stava solo cercando un modo per non lasciare la sua famiglia in mezzo ad una strada - e quando la sua richiesta è stata negata, Raymond è tornato sui suoi passi. Per quel giorno, inoltre, ha un alibi di ferro.

Via | The Sun

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Madeleine McCann: il pedofilo Hewlett Raymond ammette di aver visto la bambina, ma chiede soldi in cambio di risposte

pubblicato da Daniele Particelli

Raymond Hewlett01

Continuano le indagini da parte degli investigatori privati sulla scomparsa di Madeleine McCann, di cui si sono perse le tracce a Praia da Luz nel maggio del 2007.

Tutti gli sforzi dei detective sono ancora concentrati sul pedofilo 64enne Hewlett Raymond, attualmente in fin di vita in una clinica tedesca a causa di un cancro alla gola, che nel periodo della scomparsa della bambina viveva a pochi chilometri di distanza da Praia da Luz.

Se l’ultima volta vi abbiamo riportato che l’uomo si era dichiarato completamente estraneo alla vicenda, nonostante il misterioso racconto fornito da alcuni conoscenti, qualche ora fa Raymond pare essere tornato sui suoi passi ed ha dichiarato di aver visto la bambina, di ricordare molto bene i suoi occhi.

Tutto qui. Per il momento ha deciso di non rivelare altro, se non dopo aver ricevuto un lauto compenso da parte della famiglia McCann. I medici gli hanno dato solo pochi mesi di vita e l’uomo sta cercando un modo per non lasciare la sua famiglia in mezzo ad una strada.

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NightJack, il blog del detective inglese in incognito trionfa all'Orwell Prize 2009 e chiude i battenti

pubblicato da Daniele Particelli

NightJack

Si può dire che ho creato il blog NightJack, lo scorso febbraio, sulle spalle di altri. A lavoro avevo sentito parlare del Police Inspector Gadget. L’ho letto, mi sono trovato in sintonia con quello che veniva scritto ed ho iniziato a commentarlo. I miei interventi sono diventati così lunghi che ho deciso di aprire un mio blog personale.

E’ con queste parole che si è aperto il discorso di ringraziamento del detective in incognito Jack Night, autore e creatore del blog NightJack, fresco vincitore dell’Orwell Prize 2009.

Per mesi ha raccontato all’Inghilterra e al mondo intero le sue avventure e disavventure sul posto di lavoro, le immagini degli inseguimenti e dei turni di notte, ha ritratto le zone suburbane inglesi come una realtà povera e degradante, fatta di pedofili, ragazzine sfruttate, genitori che assoldano gang di ex giocatori di rugby per tormentare le loro figlie e molto altro.

Un’avventura, quella di NightJack, durata solo pochi mesi. Il detective misterioso ha infatti deciso di chiudere il blog subito dopo aver ricevuto la comunicazione della vincita del Premio Orwell: la celebrità, dice, non fa per lui. E così ha donato il premio vinto, tremila sterline, al Police Dependents’ Trust, un fondo che aiuta le famiglie dei suoi colleghi deceduti sul posto di lavoro.

Via | La Stampa

condividi condividi 0 commenti venerdì 24 aprile 2009
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