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Mafia, arresto Emilio Fusco: gli omicidi contestati al boss della famiglia Genovese

pubblicato da Renato Marino

Non un semplice affiliato ai Genovese di New York, ma un vero boss, ritenuto il “capofamiglia” a Springfield, nel Massachusetts. È il profilo che gli investigatori tracciano di Emilio Fusco, 42 anni, originario di Quindici, arrestato due giorni fa a Sant’Agnello, a due passi da Sorrento, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Avellino.

Ricercato dall’Fbi, per estorsioni e traffico di droga, il 42enne è ritenuto coinvolto nell’omicidio di Gary Westerman, che per conto delle famiglia si sarebbe occupato del traffico di stupefacenti, e di Adolfo “Al” Bruno. Westerman sarebbe stato ucciso, secondo quanto emerso dall’attività investigativa, perché sospettato di aver collaborato con i federali. Un doppio gioco imperdonabile. Da Apcom:

Il 4 novembre 2003 è scattata la trappola: Westerman non doveva sospettare di nulla, l’omicidio sarebbe avvenuto a casa di uno spacciatore. Arillotta e Fusco si erano nascosti furtivamente nel garage dell’abitazione, mentre i fratelli Geas dovevano entrare nell’appartamento dello spacciatore con Westerman per simulare un furto. Giunti all’interno, però, i Geas sparano a Westerman, rendendolo in fin di vita.

Anzi, per i quattro gangster sembrava proprio morto. Mentre però lo stavano trascinando per seppellirlo in una buca che già avevano scavato, si sono accorti che l’uomo ancora respirava: è a questo punto che Fusco ha dato prova di quanto era capace, finendo Westerman con più colpi di piccone in testa.

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Mafia, processo Eos: 23 condanne per estorsione, 18 anni a Carmelo Militano

pubblicato da Renato Marino


Ventitré dei ventiquattro imputati nel processo Eos, ritenuti gli esattori del pizzo dei Lo Piccolo, sono stati condannati ieri dal Gup del Tribunale di Palermo Mario Conte per mafia ed estorsioni. Arrestati a maggio 2009 erano accusati di aver riscosso le estorsioni nelle zone di San Lorenzo, Pallavicino, Arenella e Tommaso Natale.

La pena più pesante è toccata a Carmelo Militano, ritenuto a capo della cosca di San Lorenzo dopo l’arresto dei Lo Piccolo. È stato condannato a 18 anni in continuità con una pena subita in precedenza. A Vincenzo Troia e Bartolo Genova sono stati comminati 12 anni e 8 mesi di carcere; 11 anni e 8 mesi a Salvatore Baucina; 11 anni e 4 mesi a Michele Billitteri.

Altri sette imputati, Francesco Costa, Nicolò Ferrara, Stefano Fidanzati (fratello del boss Tonino), Sergio Giannusa, Riccardo Milano, Vito Nicolosi e Salvatore Randazzo, sono stati condannati a 10 anni e 8 mesi ciascuno. Per Antonino Caruso, 9 anni e 4 mesi, mentre 8 anni e 8 mesi a testa sono stati inflitti a Antonino Genova, Michele Patti, Domenico Alagna e Agostino Pizzuto, ex giardiniere di Villa Malfitano dove erano custodite le armi della cosca.

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Bitonto, Bari: 11 arresti per droga clan Cipriano nell'operazione Sylos. I nomi

pubblicato da Renato Marino


È stata denominata Sylos l’operazione che ha sgominato un radicato traffico di droga a Bitonto (Bari). La città degli ulivi, hanno accertato gli investigatori, era divenuta negli ultimi anni un vero e proprio centro dello spaccio, che attraeva clienti dai comuni vicini.

Gli arrestati sono considerati dagli investigatori ai vertici del clan Cipriano, ritenuto egemone in alcuni quartieri periferici di Bitonto e in parte del centro storico.

Secondo quanto emerso dalle indagini, si servivano di minorenni cui veniva affidato lo smercio della droga e il ruolo di vedette per segnalare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio.

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Mafia: arrestato a Sorrento Emilio Fusco, della famiglia Genovese di New York

pubblicato da Renato Marino


È stato arrestato a Sant’Agnello, vicino Sorrento, Emilio Fusco, 42 anni, ritenuto legato alla famiglia Genovese di New York e ricercato negli USA.

L’Fbi aveva comunicato ai carabinieri la presenza sul territorio di Fusco nei cui confronti era stato emesso un ordine di carcerazione internazionale. I militari travestitisi da netturbini sono riusciti ad individuare l’abitazione in cui si nascondeva arrestandolo.

Fusco ora dovrà rispondere di fronte al Tribunale di New York di associazione criminale ed estorsione. Inoltre è considerato coinvolto nell’omicidio, avvenuto nel 2003, di Gary Westerman - il cui corpo è stato ritrovato solo ad aprile dell’anno scorso in Massachusetts - e nel tentato omicidio, sempre nel 2003, di Frank Dadabo, di New York.

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Mafia, Treviso: arrestato Vito Zappalà, latitante a Mogliano Veneto

pubblicato da Renato Marino


Lo hanno preso al termine della sua seduta giornaliera di jogging, per le vie di Mogliano Veneto (Treviso). Qui Vito Zappalà, catanese di 61 anni, stava trascorrendo la sua latitanza. L’uomo è stato tratto in arresto dagli uomini della Mobile e dello Sco di Catania in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Treviso. Stava rientrando nell’abitazione dove dimorava.

Era ricercato dal 1999, da quando si era sottratto all’arresto per sfuggire ad una condanna a 29 anni di reclusione per i reati di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante delle modalita’ mafiose. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della Dda etnea, Francesco Testa.  Dal Giornale di Sicilia:

Zappalà è stato bloccato in via Barbiero, nei pressi dell’abitazione di una donna che lo ospitava, la cui posizione é ora al vaglio degli inquirenti. Nell’appartamento gli agenti hanno sequestrato alcuni telefoni cellulari e documenti falsi: una patente straniera e un passaporto italiano. Zappalà è considerato facente parte di un’associazione dedita allo spaccio e al traffico di droga, operante tra il Belgio e l’Italia.

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Bari: 46 arresti clan Strisciuglio in blitz antimafia

pubblicato da Renato Marino


Maxi operazione dei carabinieri a Bari contro presunti esponenti del clan Strisciuglio. Trecento militari stanno eseguendo dalle prime luci dell’alba 46 ordinanze di custodia cautelare. L’indagine, denominata “Libertà”, è stata condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.

Le misure sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi, su richiesta del sostituto procuratore della Dda di Bari Desirèe Di Geronimo. Gli arrestati sono accusati di traffico di droga, detenzione e porto di armi clandestine e da guerra.

Il clan “Strisciuglio” viene indicato dagli investigatori come il gruppo criminale egemone nel capoluogo. Numericamente è il più consistente, sempre in lotta con i clan rivali per il controllo del territorio (specie nei quartieri Libertà, Borgo Antico, Carbonara, San Girolamo, San Pio, San Paolo, Palese, Santo Spirito con propaggini fino a Bitonto e Giovinazzo).

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I 30 latitanti più pericolosi d'Italia: Gerlandino Messina

pubblicato da Renato Marino


C’è stato un momento, verso la fine del 2009, in cui gli investigatori pensavano di essere vicini alla sua cattura. E invece no, Gerlandino Messina è ancora latitante e oggi dopo l’arresto di Giuseppe Falsone il suo peso criminale è ulteriormente cresciuto.

È lui ora il referente numero uno di Cosa nostra nella provincia agrigentina. Classe 1972, ricercato per associazione mafiosa e omicidio, Messina era ritenuto dagli investigatori secondo solo al super boss di Campobello di Licata arrestato il 25 giugno a Marsiglia.

La famiglia Messina, di Porto Empedocle, era rivale del clan capeggiato da Luigi Putrone, per anni considerato boss incontrastato della città e oggi collaboratore di giustizia. Erano anche gli anni in cui imperversava la faida tra “stiddari” e corleonesi.

A Messina, vennero uccisi prima il padre, nel 1986, e poi lo zio. Quando Putrone si diede alla macchia, sotto la scure di arresti e inchieste, il territorio rimase scoperto e gli avversari tornarono all’attacco.

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La mappa del pizzo a Palermo: 7 arresti per estorsione. Tutti i nomi

pubblicato da Renato Marino


La polizia li ha arrestati due giorni fa ma la notizia è stata diffusa solo oggi. Destinatari dei provvedimenti sono Gioacchino e Gianpaolo Corso, di 43 e 37 anni; Giovanni Lo Verde, 70 anni; Ignazio Traina, di 49; Mario Taormina, 46 anni; Francesco Guercio, 32 anni; Gregorio Di Giovanni, 48 anni. Sono ritenuti esponenti delle famiglie mafiose di Santa Maria di Gesù e Porta Nuova, accusati a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione aggravata.

Secondo quanto emerso dall’attività investigativa, a Traina, Guercio e all’attuale collaboratore di giustizia Giuseppe Di Maio erano affidate tre diverse liste di esercizi commerciali. Una per la zona di Bonagia, Villagrazia e Falsomiele; una per la zona che comprende via Santa Maria di Gesu’ e via Oreto alta; la terza per via Perez, via Mendola e in genere l’area della Stazione Centrale.

Gianpaolo Corso, invece, doveva occuparsi delle estorsioni più “importanti”: quelle a carico di due noti negozi di abbigliamento in via Notarbartolo e via Marchese di Villabianca. Nel corso delle indagini è stato accertato anche il pagamento per la “messa a posto” di 30.000 euro da parte del titolare di una catena di supermercati. Soldi che sarebbero stati “versati” a Gioacchino Corso e Gregorio Di Giovanni, quali capi dei mandamenti di Santa Maria di Gesù e Porta Nuova.

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Catania, omicidio Nicola Lo Faro: 5 arresti presunti esponenti clan Carateddi

pubblicato da Renato Marino


Cinque presunti appartenenti al clan dei Carateddi sono stati arrestati a Catania per l’omicidio di Nicola Lo Faro, ucciso il 4 maggio del 2009. L’uomo, considerato dagli inquirenti elemento di rilievo della cosca dei Cursoti, era a bordo della sua auto nel centro di Catania quando due killer in sella ad una moto gli si affiancarono e lo freddarono con una decina di colpi di pistola. L’omicidio avrebbe sancito la disgregazione del gruppo mafioso.

Lo Faro era cognato del boss ergastolano Giuseppe Garozzo. A distanza di qualche mese da quell’omicidio, a settembre, venne ucciso in un agguato del tutto simile Francesco Palermo, 46 anni, dagli investigatori indicato come esponente dei Cursoti. Scriveva allora La Sicilia web:

Secondo fonti giudiziarie qualificate, Palermo sarebbe stato il successore di Lo Faro alla guida del clan dei Cursoti, svolgendo il ruolo di reggente. L’ipotesi privilegiata è che “l’omicidio possa essere da inquadrare nell’ambito di una faida tra cosche rivali a Catania”.

L’ultimo omicidio di stampo mafioso avvenuto a Catania risale alla fine di giugno.

Via | Catania Oggi

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Mafia: omicidio Agostino Reina, dopo 18 anni 3 arresti a Caltanissetta

pubblicato da Renato Marino


Un delitto risolto dopo 18 anni. Tre arresti a Caltanissetta per l’omicidio di Agostino Reina, 31 anni, ucciso nel 1992 durante gli anni della guerra di mafia a Gela. All’uomo, hanno ricostruito gli investigatori della Mobile di Caltanissetta e del Commissariato di Gela, venne tesa una trappola mortale.

Il gip del Tribunale di Caltanissetta ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare, su richiesta della Procura della Repubblica - DDA di Caltanissetta, nei confronti di Davide Emmanuello, 46 anni (recluso nel carcere di Milano-Opera), Rocco Manfrè, 65 anni, e Maria Rosa Di Dio, 51 anni.

Centrale nell’identificazione dei presunti responsabili dell’omicidio la collaborazione dei pentiti Crocifisso Smorta e Fortunato Ferracane. Il 30 giugno del ‘92 Reina, detto “Pinu Buttigghiuni” uscì di casa, prese l’auto si recò in una residenza di campagna in contrada Passo di Piazza, a pochi chilometri da Gela.

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