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Acerra: 43 arresti contro clan Crimaldi, De Sena e Di Fiore

pubblicato da Renato Marino


Sono 43 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Napoli nei confronti di presunti esponenti di tre clan camorristici dell’Acerrano, nell’hinterland di Napoli. Le accuse sono di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata ad estorsioni e “cavalli di ritorno”, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, lesioni volontarie, omicidio.

Ad altre venti persone, già detenute, il provvedimento è stato notificato in carcere. In tutto gli indagati sono 57. Si tratterebbe secondo gli investigatori di boss e gregari dei clan Crimaldi, ritenuto retto da Cuono Crimaldi, del clan De Sena e del clan De Falco-Di Fiore, capeggiati rispettivamente, da Mario De Sena e Mario Di Fiore.

Gruppi contrapposti fra loro per il predominio sugli affari illeciti in questa vasta area del Napoletano. Il gip ha spiegato che la complessità dell’indagine “è stata determinata dalla difficoltà di individuare schieramenti criminali compatti, distinguere tra amici e nemici, identificare alleanze e contrapposizioni, ove gli assetti erano determinati da necessità strettamente contingenti ed i rapporti nascevano e si esaurivano con straordinaria rapidità”.

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Giovanni Brusca indagato per riciclaggio ed estorsione: caccia al "tesoro"

pubblicato da Renato Marino


Giovanni Brusca, uno degli esecutori materiali della strage di Capaci poi diventato collaboratore di giustizia, è indagato per riciclaggio, fittizia intestazione di beni e tentata estorsione aggravata. Dal carcere, secondo le indagini della Dda di Palermo, continuerebbe a gestire affari illeciti e un patrimonio mai dichiarato.

Oggi pomeriggio sarà interrogato. L’ex boss di San Giuseppe Jato rischia di essere espulso dal programma di protezione e di perdere la possibilità della scarcerazione anticipata. I carabinieri del Gruppo di Monreale sono piombati nel carcere di Rebibbia la scorsa notte, con un ordine di perquisizione della Procura di Palermo.

In casa della moglie del pentito, in una località segreta, sarebbero stati trovati 188 mila euro in contanti. Altre perquisizioni sono in corso in abitazioni di alcuni presunti prestanome dell’uomo, alla ricerca dei beni mai rivelati.

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Desio: arrestato per usura il pastore evangelico Natale Vona

pubblicato da Renato Marino


Usura ed estorsione. Con queste accuse i carabinieri di Desio, in provincia di Milano, hanno arrestato un pastore della chiesa evangelica, Natale Vona. L’uomo, avrebbe preteso 15000 euro a fronte dei 10000 prestati a un disoccupato bolognese che si era rivolto a lui. L’arresto - scrive ilfattoquotidiano.it - è avvenuto in flagranza.

Quando la vittima ha consegnato il denaro, il pastore è stato bloccato dai carabinieri che erano arrivati a lui grazie alla segnalazione dell’associazione Sos Racket e Usura.

(…) Gabriele si fa dare 5000 euro, ma firma a padre Natale un assegno di 7000, mesi dopo un’altro di 9000 e così via. Dopo un’altro anno la cifra che la vittima deve all’usuraio lievita fino a 16mila euro e dei soldi del famoso investimento neanche l’ombra. A quel punto cominciano le minacce, si fa vivo lo strozzino con la tonaca che gli intima di pagare, “Altrimenti veniamo a Bologna a prendere i nostri soldi” .

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San Marcellino, Caserta: ferimento Maurizio Zammariello, arrestato l'imprenditore Antonio Mosca

pubblicato da Renato Marino


Sono arrivate ad una svolta le indagini sull’agguato a Maurizio Zammariello, ferito a colpi di pistola a San Marcellino, nel Casertano, alla vigilia di ferragosto. Non si è trattato di un agguato di camorra, come i precedenti della vittima avevamo fatto ipotizzare in un primo momento. L’uomo è stato ferito da un imprenditore, da tempo vessato da richieste di pizzo secondo gli investigatori. Si tratta, come riporta Caserta News, di…

Antonio Mosca, di 43 anni, originario di san Marcellino ma residente da tempo nelle Marche. Quest’ultimo, secondo quanto hanno accertato i carabinieri del comando territoriale di Aversa, era da tempo nel mirino del giovane che minacciava anche i familiari dell’uomo per costringerlo a pagare tangenti. Mosca, ha pensato così di affrontare il giovane, ritenuto tra gli esattori del clan dei casalesi, durante una sagra paesana e gli ha sparato contro undici colpi di pistola, ferendolo in modo grave all’addome ed alle gambe.

L’imprenditore è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio ed ora si trova nel carcere di S.Maria Capua Vetere.

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Usura: arrestata coppia di Casoria. Smantellato giro tra Napoli e Avellino

pubblicato da Renato Marino


Una coppia accusata di usura ed estorsione è stata arrestata dai Carabinieri di Avellino dopo la denuncia di un professionista finito nelle mani dei presunti strozzini. I due, di 51 anni lui e 41 lei, avrebbero tenuto sotto scacco decine di persone a Secondigliano e Casoria (Napoli), ma anche nell’avellinese, dove a Salza Irpina, avevano la loro “base operativa”.

Le indagini erano partite della denuncia di un professionista irpino, che aveva ottenuto dalla coppia un prestito di 55mila euro, diventati 120mila in un anno e mezzo. Il giro messo in piedi dai due avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro. Ieri c’erano stati altri arresti per usura: a Catania e a Frosinone.

Via | Pupia
Foto | Flickr

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Ficarazzi, Palermo: pizzo con fattura, 8 arresti

pubblicato da Renato Marino


Avevano trovato un modo per dissimulare il pagamento del pizzo: gli imprenditori emettevano fatture per servizi e forniture, mai resi, con tanto di Iva pagata. Il sistema è stato scoperto dai carabinieri del Comando Provinciale di Palermo che oggi hanno eseguito otto provvedimenti cautelari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Duramente colpito il vertice dei clan mafiosi di Ficarazzi, comune di 11.000 abitanti in provincia di Palermo. Le accuse mosse agli indagati sono associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento e traffico di stupefacenti. L’attività investigativa, scrive Live Sicilia…

ha documentato il conflitto tra il ”reggente” della cosca di Ficarazzi e un boss emergente che avrebbe tentato di assumere il controllo del territorio e la gestione del racket delle estorsioni. Un imprenditore che avrebbe cercato di ribellarsi sarebbe stato picchiato selvaggiamente; altri suoi colleghi pagavano invece regolarmente il pizzo, attraverso l’escamotage delle false fatture.

A Ficarazzi, secondo gli inquirenti, stava per scoppiare una guerra di mafia:

Da un lato il reggente, dall’altro un reuccio che avrebbe volentieri scalato la gerarchia criminale del piccolo paese. Sono le notizie che trapelano dall’operazione “Iron Man”, portata a termine stamattina dai carabinieri. Il reggente presunto della cosca era Giovanni Trapani. Lo “scalatore”, colui che avrebbe voluto prendere il suo posto: Atanasio Alcamo. Secondo gli inquirenti, Alcamo avrebbe cercato di forzare la mano, con un suo “pacchetto” di estorsioni e di controllo del territorio. La reazione non si sarebbe fatta attendere. L’arresto dei carabinieri ha bloccato il conflitto imminente.

Via | Live Sicilia

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Bari: furti d'auto con estorsione ai concessionari, arresti

pubblicato da Renato Marino


Rubavano auto di lussso e chiedevano il “riscatto” ai concessionari. Sono nove, su undici richieste emesse, le ordinanze di custodia cautelare che i carabinieri di Gioia del Colle e i colleghi di Bari stanno eseguendo a carico di presunti membri di un’associazione a delinquere finalizzata al furto, alle estorsioni, alla ricettazione e al traffico di stupefacenti.

I provvedimenti - emessi dal gip di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia - riguardano soggetti residenti a Gioia del Colle, Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Valenzano, Capurso e Cassano Murge. La banda operava a sud di Bari e in tutto avrebbe rubato una quarantina di automobili, più attrezzature trafugate nei concessionari, per un valore di 600 mila euro. Da Stato Quotidiano:

Nel corso delle indagini è emersa la sistematica esecuzione dei “colpi” mediante modalità organizzative in “squadre”, ognuna con dei ruoli ben definiti, e la disponibilità di numerose attrezzature come radio rice-trasmittenti, torce, autovetture di provenienza delittuosa per gli spostamenti, carburante da impiegare per i movimenti dei mezzi rubati.

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Mafia, processo Eos: 23 condanne per estorsione, 18 anni a Carmelo Militano

pubblicato da Renato Marino


Ventitré dei ventiquattro imputati nel processo Eos, ritenuti gli esattori del pizzo dei Lo Piccolo, sono stati condannati ieri dal Gup del Tribunale di Palermo Mario Conte per mafia ed estorsioni. Arrestati a maggio 2009 erano accusati di aver riscosso le estorsioni nelle zone di San Lorenzo, Pallavicino, Arenella e Tommaso Natale.

La pena più pesante è toccata a Carmelo Militano, ritenuto a capo della cosca di San Lorenzo dopo l’arresto dei Lo Piccolo. È stato condannato a 18 anni in continuità con una pena subita in precedenza. A Vincenzo Troia e Bartolo Genova sono stati comminati 12 anni e 8 mesi di carcere; 11 anni e 8 mesi a Salvatore Baucina; 11 anni e 4 mesi a Michele Billitteri.

Altri sette imputati, Francesco Costa, Nicolò Ferrara, Stefano Fidanzati (fratello del boss Tonino), Sergio Giannusa, Riccardo Milano, Vito Nicolosi e Salvatore Randazzo, sono stati condannati a 10 anni e 8 mesi ciascuno. Per Antonino Caruso, 9 anni e 4 mesi, mentre 8 anni e 8 mesi a testa sono stati inflitti a Antonino Genova, Michele Patti, Domenico Alagna e Agostino Pizzuto, ex giardiniere di Villa Malfitano dove erano custodite le armi della cosca.

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Napoli: arrestata Olga Acanfora, presidente della Piccola Industria

pubblicato da Renato Marino


L’imprenditrice Olga Acanfora, 53 anni, presidente della Piccola Industria dell’Unione Industriali di Napoli, è stata arrestata con l’accusa di estorsione aggravata nell’ambito delle indagini per l’omicidio del consigliere comunale di Castellammare di Stabia Luigi Tommasino, ucciso a febbraio del 2009. Scrive Pupia:

L’imprenditrice è stata tratta in arresto da agenti della Questura di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Secondo gli inquirenti, la Acanfora, con l’intermediazione di Tommasino, avrebbe tra la metà del 2008 e gli inizi del 2009 richiesto l’intervento del clan D’Alessandro per estorcere la riduzione dei costi di lavori professionali prestati alla sua azienda. Arrestati anche due esponenti del clan.

In relazione all’omicidio Tommasino, ce ne eravamo occupati, la Dda partenopea ha emesso all’inizio di quest’anno un decreto di fermo per Vincenzo D’Alessandro ritenuto a capo dell’omonimo clan.

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Trapani: 13 arresti per furti, estorsioni e spaccio. I nomi

pubblicato da Renato Marino


Tredici persone sono state arrestate dalla polizia a seguito di un’indagine coordinata dalla procura di Trapani. I destinatari dei provvedimenti - tra cui diversi pregiudicati di Alcamo, Partinico e Castellammare del Golfo - sono accusati di estorsione aggravata, furti in ville, spaccio di cocaina e hashish.

Tutti reati che sarebbero stati commessi nel Trapanese e nel Palermitano nel 2009. Uno degli arrestati, un giovane pregiudicato di Alcamo, aveva messo in piedi all’interno della sua abitazione una specie di supermarket in cui veniva venduta merce rubata (mezzi agricoli, motozappe, motocicli, decespugliatori) e droga.

Secondo quanto emerso dall’attività investigativa, da intercettazioni ambientali e telefoniche, i furti erano finalizzati a finanziare un traffico di cocaina e hashish nel territorio di Partinico (Palermo).

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