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Amstetten: Josef Fritzl chiede i soldi alla figlia per poter studiare legge e difendersi da solo

pubblicato da Daniele Particelli

Fritzl_trial

L’ha tenuta prigioniera in cantina per anni, senza farle mai vedere la luce del sole, l’ha violentata infinite volte, l’ha messa incinta ed ha tenuto sequestrati due dei figli nati da quei rapporti. E ora, come se non bastasse, chiede anche dei soldi.

Stiamo parlando del mostro di Amstetten Josef Fritzl, condannato all’ergastolo nel marzo dello scorso anno, pena da scontare in un istituto psichiatrico.

La BBC ha rivelato che da circa 11 mesi, Fritzl scrive alla figlia Elisabeth chiedendole soldi: circa 3000 euro al mese per poter “studiare da avvocato e potersi così difendere da solo“.

Ogni due settimane Elisabeth si vede recapitare lettere da parte dell’uomo che sta cercando di dimenticare. Lei, come è facile immaginare, continua ad ignorare le missive.

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condividi condividi 4 commenti martedì 16 febbraio 2010

Josef Fritzl inizia a manifestare segni di demenza senile, Elizabeth cerca di ricostruirsi una vita

pubblicato da Daniele Particelli

Fritzl_trial

Breve aggiornamento su Josef Fritzl, il mostro di Amstetten, che come saprete sta scontando la sua condanna a vita nella prigione di Stein, poco distante da Vienna, dove è stato trasferito circa cinque settimane fa.

La stampa europea si è informata sulle sue condizioni di salute e dalle ricerche effettuate è emerso che il terribile Fritzl ha cominciato a manifestare i primi segni di demenza senile.

Se ne sta seduto nella sua cella, fissa il muro e passa delle ore a guardare le sbarre alla finestra. Ogni tanto si mette a scrivere qualche riga del fantomatico libro di memorie che non potrà mai essere pubblicato per ordine del giudice.

Al momento non è stata ancora trovata una collocazione definitiva per lui: i test psichiatrici continuano nella speranza di trovare il posto adatto dove confinarlo per il resto dei suoi giorni.

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condividi condividi 5 commenti giovedì 09 luglio 2009
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The Crimes of Josef Fritzl: il libro sul mostro di Amstetten consigliato per la festa del papà

pubblicato da Daniele Particelli

The_Crimes_of_Josef_FritzlHa suscitato non poche polemiche in Inghilterra la scelta di alcuni punti vendita delle catene WH Smith e Tesco di esporre nella Top 50 dei libri consigliati per la festa del papà anche il volume The Crimes of Josef Fritzl: Uncovering the Truth, scritto da Stefanie Marsh e Bojan Pancevski, che hanno riperso la storia del mostro di Amstetten e i 24 anni di prigionia della figlia Elizabeth.

Sono impazziti? E’ probabilmente uno dei peggiori padri del mondo. Quello che ha fatto a quei bambini è stato terribile“, è solo una delle tante proteste mosse dai consumatori, indignati di fronte ad una scelta di così cattivo gusto.

I responsabili dei punti vendita che hanno commesso l’errore hanno già chiesto scusa pubblicamente ed eliminato il libro dalle vetrine.

Via | Telegraph

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Armando Lucero, il mostro di Mendoza: abusa della figlia per oltre 25 anni e la costringe ad avere sette figli

pubblicato da Daniele Particelli

Armando Lucero

Si chiama Armando Lucero, 67 anni, e il suo caso ha sconvolto in queste ore la cittadina argentina di Mendoza, ai piedi delle Ande, così come il mostro Josef Fritzl aveva fatto in Austria e, più recentemente, il 68enne Arcebio Alvarez aveva fatto in Colombia.

Lucero ha iniziato ad abusare di sua figlia quando aveva appena 8 anni e, senza averla privata della libertà, l’ha sottoposta ad atroci violenze fisiche e psicologiche. La prima volta che la vittima è rimasta incinta è stato quando aveva 15 anni e la cosa si è ripetuta con una certa frequenza.

Da quella relazione incestuosa sono nati 7 bambini - che ora hanno da 19 e 2 anni - che hanno continuato a vivere insieme alla sorella-madre, al padre-nonno, la sua nuova compagna e sua madre.

I vicini di casa si erano più volte insospettiti circa le dinamiche familiari dei Lucero ed avevano anche segnalato la cosa alle autorità, che però non sono intervenute fino a quando è stata la vittima in persona a denunciare gli abusi.

Sta facendo scalpore anche la denuncia del fratello della vittima, che è fuggito di casa appena ha potuto: “Quell’uomo ha stuprato mia sorella da quando aveva otto anni e nessuno ha detto nulla. Lei era terrificata, lui la dominava psicologicamente, ora che ha 35 anni si comporta ancora come se ne avesse 12. Passava le intere giornate davanti al televisore e dormiva da sola su un materasso in cucina“.

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condividi condividi 1 commento lunedì 11 maggio 2009

Arcebio Alvarez, il mostro di Mariquita: colombiano violenta per oltre vent'anni la figlia e la mette incinta 14 volte

pubblicato da Daniele Particelli

Arcebio Alvarez

Si chiama Arcebio Alvarez, 68 anni, e il suo caso sta sconvolgendo la Colombia, così come il mostro Josef Fritzl aveva fatto in Austria.

Gli abusi del padre-orco, un contadino colombiano, sono iniziati quando sua figlia aveva appena 9 anni e sono continuati fino a qualche mese fa, per oltre vent’anni.

La vittima, Alba Nidia, ora 32enne, ha trovato il coraggio di denunciare tutto proprio dopo aver letto di Elizabeth Fritzl e di quello che era stata costretta a subire dal padre-orco ora condannato all’ergastolo. A convincerla a parlare, però, è stato anche un tentativo di violenza da padre di Alvarez su una delle sue figlie-nipoti, di 11 anni.

Ventiquattro anni di abusi che hanno portato a ben 14 gravidanze - la prima a 13 anni - di cui solo 8 andate a buon fine: 3 ragazzi e cinque ragazze, tutti di età compresa tra 1 e 19 anni.

L’uomo, che la stampa ha già soprannominato il mostro di Mariquita, è stato arrestato il mese scorso e rilasciato poco dopo per via della sua età, 68 anni.

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condividi condividi 4 commenti giovedì 23 aprile 2009
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Amstetten a Torino: il racconto di Lucia Mongelli, vittima di decenni di violenze

pubblicato da gabriele ferraresi

torino fritzl

Ne avevamo scritto la settimana scorsa, della Amstetten sotto la mole, dove un altro padre orco dopo Joseph Fritzl, aveva segregato e violentato per decenni la propria figlia. Ora si sa qualcosa di più:

“A 16 anni - ha raccontato - è stato però mio fratello Giuseppe a togliermi la verginità”. Al termine di una giornata drammatica e dopo una settimana confusa, si chiarisce l’inferno della famiglia della Falchera. Lucia ha spiegato di essere stata “la schiava di casa da quando avevo 9 anni”. Prima oggetto delle attenzioni del papà, secondo la procura percepito “come una specie di marito”. Poi finita a consolarsi tra le braccia del fratello Michele “diventato una sorta di amante”. Infine in balìa sia del padre che del fratello, durante le fughe da casa, che se la contendevano “come si può litigare per una puttana”

eppure sembra che le affinità tra il mostro austriaco Fritzl e quello della barriera di Milano, siano meno di quanto si possa credere:

“Perché - dice il procuratore Forno - questo è solo un caso ordinario di incesto. Niente di eccezionale, come decine di cui nessuno parla. E la gente deve sapere che, senza le intercettazioni, non potrei nemmeno dormire tranquillo”. Il padre di Torino rischia da un minimo di tre a un massimo di 20 anni, come suo figlio Giuseppe. Ammesso che Lucia e Noemi, “schiave da bambine”, come dicono madre e fratelli non si siano fatte distruggere “perché alla fine ci stavano”

Vi terremo aggiornati.

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Amstetten: il mostro si confessa ad un settimanale, Elizabeth è perseguitata dai paparazzi

pubblicato da Daniele Particelli

piazza Armi_nola

In attesa di scrivere e pubblicare un libro, il mostro di Amstetten Joseph Fritzl un paio di giorni fa ha rilasciato la sua prima intervista alla rivista austriaca News, che si è aggiudicato l’esclusiva per una somma che non è stata resa nota, ma che è stata versata alle vittime della vicenda.

Fritzl - condannato meno di dieci giorni fa all’ergastolo stupro, incesto, omicidio volontario e colposo, segregazione e riduzione in schiavitù - nel corso della lunga intervista ha ripercorso l’intera vicenda che lo ha visto protagonista e carnefice, spiegando di come avesse cercato di “rendere la cantina il più confortevole possibile per la mia seconda famiglia“.

Nel corso degli anni si è stabilito un profondo legame tra me e mia figlia. L’averla vista in aula, durante l’udienza, mi ha completamente mortificato, riuscivo a malapena ad ascoltatare la sua testimonianza ed ho desiderato la pena più severa, fino alla fine“.

E ancora, “non merito altro, non merito indulgenza. Ho capito subito che dovevo confessare tutto e smettere di nascondere la verità. Finalmente ho capito le atroci sofferenze che ho provocato alla mia famiglia. Nonostante questo non ho alcuna intenzione di suicidarmi, desidero solo scrivere un libro compassionevole: non per il pubblico, solo per lei, per spiegarle perchè ho agito in quel modo orribile. Desidero solo che le mie vittime mi dimentico e dimentichino anche l’atroce esperienza a cui li ho sottoposti“.

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Padre Orco a Torino: come Fritzl, un'Amstetten sotto la Mole

pubblicato da gabriele ferraresi

orino violenza barriera milano

Una vicenda da film dell’orrore, come Amstetten, ma a Torino, e di nuovo un padre orco che rinchiude la figlia e la usa come fosse proprietà privata. Se ne legge oggi su La Stampa, di questa famiglia di dieci persone che viveva ai margini: e del papà che prende la figlia quando ha nove anni, la costringe a vivere segregata per 24 anni, violentandola in continuazione.

Un delirio che si intensifica a partire dalla fine della seconda media. Prima, la ragazza, di cui non sono state diffuse le generalità, andava a scuola. Dalla seconda media non più: con il risarcimento di un incidente stradale “Marcello” (nome di fantasia dato al mostro dal pm Piero Forno), acquista un appartamento dove sigilla un microcosmo osceno.

“Laura”, altro nome di fantasia, riesce a fuggire, va dai carabinieri, ma non le credono. Ora Laura ha 34 anni, e ne ha passati venticinque all’inferno. In questa vicenda allucinata entrano anche il figlio, anch’egli aguzzino della sorella, che viene arrestato nello scorso febbraio. Il padre, viene fermato a marzo. Ora Laura è in una comunità.

Via | La Stampa

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Josef Fritzl: la polizia sospetta che abbia ucciso quattro donne dal 1966 ad oggi

pubblicato da Daniele Particelli

Fritzl_trial

Potrebbe ancora non essere finita per Josef Fritzl, il mostro di Amstetten condannato all’ergastolo due giorni fa per omicidio colposo, riduzione in schiavitù, segregazione, stupro, incesto e gravi minacce.

Secondo quanto ha rivelato il capo della Polizia Alois Lissl, si starebbe indagando su quattro casi di omicidi e sparizioni, al momento irrisolti, avvenuti nel corso di 40 anni e che potrebbero essere collegati al 74enne austriaco.

Nel 1966 la 17enne Anna Neumayer fu uccisa a colpi d’arma da fuoco a pochi passi dal luogo di lavoro di Josef Fritzl, vent’anni dopo un’altra diciassettenne, Martina Posch, fu violentata, strangolata e gettata in un lago poco distante dalla casa affittata quell’estate da Fritzl e consorte.

«È veramente sorprendente vedere come Martina ricordasse la figlia di Fritzl, una somiglianza veramente incredibile»

Nel 2006 Julia Kuehrer, 16 anni, è scomparsa a pochi passi dalla casa degli orrori di Amstetten e l’anno successivo a prostituta 20enne Gabriele Superkova è stata uccisa e gettata in un lago a pochi passi dal luogo in cui Fritzl stava trascorrendo le vacanze.

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Ergastolo al padre-mostro Josef Fritzl, sconterà la pena in un istituto psichiatrico

pubblicato da Daniele Particelli

Nel corso di questa quarta giornata di processo il verdetto è stato raggiunto: gli otto giurati hanno riconosciuto Josef Fritzl colpevole di tutte le accuse - omicidio colposo, riduzione in schiavitù, segregazione, stupro, incesto e gravi minacce - e per questo l’hanno condannato all’ergastolo, pena da scontare in un istituto psichiatrico.

Questa mattina è stata la volta dell’arringa finale pronunciata dal pm Christiane Burkheiser che si è rivolta alla giuria ricordando le ammissioni di colpevolezza fatte dallo stesso Fritzl nei giorni scorsi, “mi dichiaro colpevole di tutte le accuse“.

Li ha poi invitati a non credere alla sceneggiata del pentimento messa in atto dall’uomo perchè “quello non è il suo vero volto, il suo vero volto è quello che ha mostrato nei 24 anni di martirio inflitti alla figlia e ai bimbi nati dai suoi stupri incestuosi“.

Poco prima, infatti, l’uomo aveva chiesto di prendere la parola per ribadire il suo rimorso per quanto accaduto: “Sono pentito nel profondo del cuore, mi spiace profondamente di quanto ho commesso, ma so che non posso farci più nulla“.

Il processo a Josef FritzlIl processo a Josef FritzlIl processo a Josef Fritzl

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