Quando, dalle parti di piazza Carbonari, ho vista questa Smart senza gomme, appoggiata su un mattone, ho pensato a un pazzesco anacronismo: siamo tornati a inizio anni novanta, quando ciulare pneumatici & cerchione era un classico? Erano anni che non vedevo per strada una macchina ridotta così, voi?
Speriamo di evitare questo fastidioso ritorno al passato, perché non è proprio uno dei motivi per iniziare alla grande la giornata trovarsi la macchina sui mattoni… vent’anni fa - e anche prima - il furto delle gomme era roba comune: era a tal punto comune che c’erano i coretti “Sai qual è/il giocatore che/ruba i cerchi/all’Alfa 33″ e poi a scelta, Marco Van Basten o Lothar Matthäus.
Ancora prima, in Bianco Rosso e Verdone, pellicola del 1981, a Carlo Verdone - Pasquale Ametrano, rubano i copriruota, appunto, all’AlfaSud (pardon, non 33): non proprio tutto il cerchio e la gomma quindi, e il vecchietto all’autogrill esclama “Mo c’hanno fregato le borchie? Lo fanno… lo fanno!”. E se ce “lo fanno”, oggi?
Continua a leggere: Cambiare gomme a Milano: ma hanno ricominciato a rubarle?
Nello scenario della grande distribuzione milanese, Esselunga e GS, sono come Inter e Milan. Spesso, chi è abituato ai supermercati della grande S si trova a disagio, presso la Generale Supermercati, e viceversa: cambi esercizio e ti si attacca uno spleen devastante, a volte capita anche se vai al PAM, non parliamo del mercato comunale.
Forse però, Esselunga e GS sono più come Adidas e Puma. Visto che la prima catena è tutt’ora identificata con il suo padre padrone, Bernardo Caprotti, l’altra, la Generale Supermercati, nacque da un’idea del fratello Guido Caprotti - insieme a un socio, Marco Brunelli. Esattamente come i due brand sportivi nacquero dai litigi tra Adi Dassler (il cui figlio poi si inventò la Arena, costumi da bagno) e Rudolf Dassler.
Se per la grande S le cose sono andate in una certa maniera, e ad oggi Bernardo Caprotti tiene ancora in mano il bastone del comando, GS ha avuto una storia più travagliata. Nel ‘74, viene venduta alla SME, ovvero all’IRI, ovvero, allo Stato. Poi, traversie varie, con in mezzo Benetton e Del Vecchio, di nuovo, nel 2000, un nuovo cambio di proprietà: il 100% di GS se lo compra Carrefour, e le cose cambiano ancora…
Continua a leggere: Il GS che diventa Carrefour di viale Famagosta e il presidio dei lavoratori
Siete quelli che vi ricordate a memoria i prezzi in tutti i supermercati che frequentate? Beati. Oppure, non ve li ricordate e vorreste un servizio che vi informi in tempo reale? Questo servizio è ora realtà, si chiama Kikkapromo, ed è l’ennesima dimostrazione di come la rete sia un valido alleato contro il caro-vita.
Il servizio, partito da alcuni giorni in via sperimentale a Milano, permette ai cittadini di tenere conto delle varie offerte e/o sconti presenti in città e provincia. Oltre a queste, giorno per giorno, si possono visualizzare i prezzi dei prodotti in base alla loro categoria, in modo da effettuare una possibile lista spesa anticipatamente ed avere un’idea chiara di quanto si potrebbe spendere. Il servizio è completamente gratis.
Una volta effettuato l’accesso bisogna inserire comune di residenza e via interessata. Una volta fatto questo, si aprirà una pagina con tanti risultati di ricerca. Vi verrà visualizzato il nome del distributore (con tanto di mappa cliccando il link sottostante al logo), nome del prodotto, costo di questo e relativa presenza di sconti e/o promozioni. Interessante la ricerca per tipologia di merce, compresa l’elettronica: cellulari, macchine fotografiche e piccoli elettrodomestici.
Secondo i creatori del progetto scegliere al momento giusto una grande catena di distribuzione, invece che un’altra, consente di ottenere un “risparmio che può raggiungere il 30%-50% e più rispetto all’acquisto degli stessi prodotti a prezzo pieno”.
Ogni giorno, alle 10, da Foro Bonaparte, un autobus turistico è diretto al famigerato outlet di Serravalle Scrivia. Costo: 20 € andata e ritorno. Il rientro a Milano, traffico permettendo, è previsto per le 18.30. Non abbiate la presunzione di dire “Mai e poi mai!”; potreste finirci anche voi e tornare con così tanti pacchetti da aver bisogno di uno sherpa.
Il passaggio dal padre Pio Express al pellegrinaggio nel borgo delle grandi firme è sfumato e gli elementi comuni sono di più di quelli che si potrebbe immaginare. Se nel primo caso si va per “l’anima”, per quanto riguarda l’outlet si va per riempire armadi e guardaroba. Uniche prerogative per godersi il rito: crederci e avere bisogno di qualcosa che si può comprare! Altrimenti si torna a casa senza aver ottenuto nulla, una piccola grazia, un frullatore elettrico o delle scarpe di Pollini.
In pratica la città del commercio è un paese-simulacro di soli negozi, più pulito e ordinato di Milano 3, rigorosamente pedonale, con vie, piazzette, panchine, bar e ristoranti dove rifocillarsi tra l’acquisto di una pentola a pressione e una camicia Savini. La piazza principale potrebbe essere quella di un qualunque borgo ligure o piemontese: fontana, panchine, baretto; intorno i verdeggianti colli del Gavi.
Approfittando di un noioso pomeriggio infrasettimanale decido di fare un salto a “Il Girasole”, città del commercio dove sono stati spediti i grossisti cinesi dopo le polemiche sulla loro presenza in via Paolo Sarpi e dintorni. Vi racconterò le mie impressioni su questo distretto commerciale ubicato a Lacchiarella, lungo la strada Statale che collega Binasco con Melegnano.
Appena usciti dalla Statale, in auto, si varca una specie di piramide del Louvre che dà il benvenuto al CBC Park Il Girasole, fantasmagorico insieme di edifici vagamente in stile Bicocca, che ospita vagonate di venditori al dettaglio e grossisti. Molti di loro (almeno gli ultimi arrivati) sono cinesi. Presto saranno quattro gli edifici per showroom e stoccaggio delle merci in mano a loro. Non sono certo un esperto di rating di centri commerciali (se mai esiste questa figura), ma qualcosa mi dice che questi venditori hanno preso una sonora cantonata.
Forse perché è trascorsa meno di una settimana dall’inaugurazione, ma la desertificazione totale di questa Las Vegas di grossisti e shopping low cost è agghiacciante. Certo, la maggior parte sono showroom, molti negozi sono ancora in una fase embrionale e i lavori in corso regnano sovrani. Per il resto, tra questo marasma di vestiti, in questa distesa delfica di scarpe, gravitano ben pochi acquirenti.
Continua a leggere: Il Girasole: le foto dal distretto commerciale di Lacchiarella
Certo siamo lontani dalle aperture notturne dei 7 Eleven di Londra, ma poco ci manca. La Regione Lombardia va in direzione di una sempre maggiore liberalizzazione del commercio tra cui l’estensione dell’orario e dell’aumento delle domeniche di apertura, la cui proposta è sul tappeto della giunta. Si rimpiazzerebbe l’attuale legge regionale in vigore che regola con dovizia il numero delle domeniche di apertura straordinaria.
Così, se ad oggi consultare l’iper più vicino aperto anche la domenica era un’impresa (resa agevole da questo sito che segnala tutte le aperture domenicali d’Italia), tra poco potrebbe essere molto facile fare spese anche in orari inconsueti.
La grande distribuzione che ne trarrebbe i maggiori benefici spinge per l’approvazione della normativa di liberalizzazione. I piccoli negozi invece sarebbero costretti a salti mortali per garantire aperture straordinarie. Per non parlare dei dipendenti, spesso donne che sacrificherebbero così la famiglia al lavoro. E voi siete d’accordo ad una liberalizzazione degli orari di apertura?
Foto by Malo Mazzo, Flickr
Al Farmers Market di via Ripamonti avevamo dedicato, tempo fa, un imbarazzante video realizzato dal sottoscritto: ora arriva la notizia che dal 2009 raddoppiano i giorni di apertura al pubblico:
Il mercato degli agricoltori di via Ripamonti a Milano è stato confermato anche nel 2009 e raddoppia, con due mattinate dalle 9 alle 13, ogni mercoledì e ogni sabato negli spazi interni del Consorzio agrario
Ci saranno anche nuovi prodotti, come la lattuga e la verza - direttamente da Lodi - mentre per ovvi motivi stagionali, non ci saranno più frutti tipicamente estivi come albicocche, pesche o ciliegie.
Foto | Flickr
Per la serie “quando c’era inglese bigiavo sempre”, ecco l’offerta natalizia più esilarante. Una bella “T.Scirt” (notare la finezza del puntino) a soli 12,90. Venghino signore venghino!
A meno di essere smentita, ma non mi pare proprio che “T.Scirt” sia il nome registrato di quel modello di maglia, qualcosa non torna vero? Non vi chiederò dov’è l’errore, troppo facile. Quasi quasi rimpiango il cartello del carrello con le 500 lire. A voi il compito di trovare in quale centro commerciale del milanese è stata scattata questa foto…
Il nostro lettore Almargu ci informa che il Centro Commerciale Auchan di Cinisello, riaperto dopo un gigantesco lavoro di ristrutturazione appena un anno fa’, sembra destinato a fine prematura. La conseguenza di ciò sarebbe il nuovo Auchan di Monza, che è poco più lontano. L’area ipermercato verrà sostituita da Ikea che pare tornerà quini a Cinisello da dove se ne era andata una decina di anni fa’ (due km più in là per la precisione).
Da questo forum si evince che i lavori per l’arrivo dell’Ikea inizieranno a dicembre. I negozi esterni resteranno. Una nuova formula quindi, Ikea + negozi modello “Mall”. L’Ikea ha all’attivo sul territorio milanese due ipermercati: uno a Carugate e uno a Corsico. L’apertura a Cinisello coprirebbe una larga utenza, quella di Milano nord.
Ma quanti sono i centri commerciali a Milano? Questo sito ne indica 26. Considerando una superficie di 1.620 km² ogni centro commerciale coprirebbe un’area di 62 km². Vi sembra poco?
Stamattina siamo andati al Farmer Market di Ripamonti a vedere se i prezzi sono davvero più bassi, se la gente è felice, l’insalata più verde di quella dell’Esselunga. Ne è venuto fuori un video che trovate qui sopra, ed una gallery dei prezzi. Che dite? Conviene, non conviene? A voi la parola.
Continua a leggere: La verità sui prezzi del Farmer Market al Consorzio Agrario di via Ripamonti